(so solo che è morta. Non ho letto ancora niente. Non so chi ha detto la cosa più commovente, chi ha fatto l’analisi più profonda, chi ha citato per primo la faccenda dei 27 anni, chi ha fatto la battuta più genialspassosasagace che sta impazzando su facebook. Presumo ci sia una gara in corso. Siamo diventati così bravi a ghignare. Di certo, la morte – preferibilmente altrui – è un bel momento intenso da condividere)
Al n.1 c’è MiticoVasco. Si è rotto una costola – gliene stanno capitando veramente di ogni, quest’estate. E’ girata la voce che fosse in coma farmacologico. C’è chi dice che quelli che sopravvivono fanno la fine peggiore: diventano vecchi. Io, da quando ho visto i suoi video scardinati col vibratore in testa oppure mentre la Sachs lo catechizza e lui guarda noialtri con l’aria del bambino che vuole andare fuori a giocare, sono tornato ad amarlo.
(non l’ho mai incontrata né intervistata. Ho ripensato a una cosa che mi ha detto Annie Lennox mi pare tre anni fa. “Troppe cantanti vanno a scuola di canto e ne escono con una tecnica standard che non somiglia più alla loro anima. Ci sono eccezioni, come Amy Winehouse. Canta in modo straordinario – ma odio sapere che la gente è così attratta dalla sua vita disfunzionale. I media incoraggiano questo atteggiamento che è quello di chi rallenta per guardare meglio quando vede un incidente”. Io ho obiettato: “Ma non canterebbe allo stesso modo se non fosse così deragliata”. Ha scosso la testa con forza: “I don’t give a damn. Vorrei che fosse felice ed equilibrata, a costo di rinunciare alla bellezza della sua voce”)
Al n.2 ci sono i Modà. Dio, come sono noiosi.
(sono stati i media a uccidere Amy Winehouse? No. Però si sono goduti – e ci hanno fatto godere la sua consapevolissima autodistruzione. E’ stata l’industria musicale? No. Però quante raccolte usciranno entro Natale? E quante biografie, in questo stesso momento, sono state commissionate dalle case editrici a miei colleghi pronti a scattare? E’ stato il pubblico a ucciderla? No. Però la settimana prossima indovinate chi rientrerà in classifica. E indovinate quanti Amylink, da youtube, appariranno magicamente nei profili dei vostri amici. E chi scriverà la cosa più toccante, verrà ripreso da corriere e repubblica nell’immancabile pezzo “il lutto sul web”)
Al n.3 c’è Jovanotti, il rapper per famiglie.
(e quindi, per quanto mi riguarda, penso che Amy Winehouse abbia avuto quello che desiderava. Per quanto mi riguarda, mi spiace. Ma ora inizia la seconda parte della sua carriera. Tra 27 anni se ne parlerà ancora e la ascolteremo ancora)
Al n.4 c’è Lady Gaga, il cui disco è di una pochezza e banalità che ha pochi termini di paragone, e se conoscete qualcuno che lo ha stroncato come merita, fatemelo sapere, ha la mia stima.
(onestamente penso che il suo prossimo album sarebbe stato fatto a pezzi. Non so perché. Manca la controprova, naturalmente. Ma c’era quest’aria come di fucili puntati, di agguato)
Al n.5 c’è MiticoLiga con Arrivederci Mostro. Dal suo ulteriore concerto a Campovolo verrà tratto un film in 3d che andrà nei cinema. E’ bello sapere che uscirà dallo schermo come i Transformers, andando a lagnarsi della vita direttamente sui maroni degli spettatori.
(in effetti non capisco perché mi dispiaccia. In fondo ci sono novanta persone a Oslo che non volevano morire e invece sono morte a causa di un imbecille – nonché lettore di Libero ad honorem)
Al n.6 c’è Adele. Patti Smith l’ha sdoganata per i lettori di Repubblica. Incredibile, la cara salma degli anni 70 che canta qualcosa che non sia Bicosdenàit. In effetti aveva cantato anche i Tears For Fears. E già allora i vecchi ragazzi degli anni 70 avevano avuto da ridire.
(l’ho saputo per radio, come si faceva sessant’anni fa. Un notiziario, che diceva poco. Ho iniziato a fare radio zapping, e dopo una quindicina di stazioni ho trovato RTL 102.5 che mandava Back to black)
Al n.7 c’è Gianna Nonnini. Forse non lo sapete, ma è diventata mamma.
(e poi su 101 ho sentito Federico l’Olandese Volante che diceva che è finita come Janis Joplin, e che però “forse proprio come lei non ha fatto in tempo a lasciare molte tracce musicalmente”. E poi ha ribadito il concetto e ha detto “assolutamente” spezzando la parola con una mezza risata, come fa sempre, per non deprimere gli ascoltatori, perché chi sente la radio non può perdere colpi, dev’essere sempre allegro)
Al n.8 c’è Maria Gadù. Oh, finalmente un po’ di Brasìu, di toda joia, toda beléssa. Lei è bravina. Non mi piace il genere, ma è bravina. La realtà è che trovo sia un genere da cinquantenni. Senza offesa. Credo.
(mi chiedo cosa farà Giusy Ferreri. Che detto per inciso è al n.41. Dietro agli AC/DC, più alta degli oldies, n.37 con Back in Black (…da non confondere con).
Al n.9 c’è Zucchero con Chocabeck. Ha venduto davvero tanto a ’sto giro.
(in questo momento Amy Winehouse non è nella top 100. A differenza di My Life in the Bush of Ghosts, di David Byrne e un altro tipo, che è al n.38, ed è in classifica da 26 settimane, ed è uscito trent’anni fa, e che secondo me dovrebbero vendere in abbinamento con quella maglietta che diceva “Bisogna avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante”)
Al n.10 c’è di nuovo MiticoLiga, stavolta con Sette Notti in Arena. Probabilmente in offertissima speciale. Altrimenti, perché dovrebbe essere così in alto? Butta fuori dalla top ten Beyoncé, dopo sole due settimane. Ma non se la prenderà più di tanto. E’ stato universalmente e vanityfairamente deciso che Beyoncé è una megastar, quindi che importa se non vende. MiticoLiga è anche al n.13 e al n.17 e al n.25. E al 53 e al 65 e all’82 e all’88 e al 91. Con delle robe vecchie, che senza il Carbonio 14 fatichereste a distinguere dalle robe nuove.
(comunque è morta, però è quello che voleva, e se non altro prima di morire ha fatto delle cose meravigliose, quindi se qualcuno dirà che ha sprecato il suo talento, io non lo penso davvero)
(bene) (così anch’io ho detto le mie due stupidaggini in merito)
(potevo esimermi?)
(sì)
ce l’ha fatta …
“Al n.1 c’è MiticoVasco. Si è rotto una costola – gliene stanno capitando veramente di ogni, quest’estate”
“Di ogni” che?
guarda….ho letto tutto…e non sempre tutto il resto E? NOIA come dice il buon Califano, alcune cose le condivido altre le leggo con sufficenza..quello che proprio non mi trova d’accordo e l’accostamento che tu fai con la violenza e un quotidiano come Libero….
potrei allora pensare che tu associ i no global a il Manifesto…
i Ds a Repubblica… ecc ecc ecc
gino: Libero titolava, il giorno della strage, “basta buonismo nei confronti degli islamici”, che è più o meno quello che pensava l’attentatore. Quindi l’accostamento ci sta eccome.
Per Amy Winehouse, non si può che essere tristi, invece.
Sì per Amy bisogna essere tristi ma per i discografici e i promotere che l’hanno spremuta fino al midollo bisognerebbe anche un pò incazzarsi.
Scusa Gino ma lo hai mai letto Libero? O almeno i sui fantastici e amabili titoli? ……..
“E’ bello sapere che uscirà dallo schermo come i Transformers, andando a lagnarsi della vita direttamente sui maroni degli spettatori” Minchia quanto ho riso!! Mitico
Amy, per me la migliore voce del nostro tempo, mi dispiace che non ci sia più! Bye Bye
più o meno negli stessi giorni al tour de france si celebrava la grandezza del buon marco pantani senza mai fare accenno al fatto che le controanalisi non hanno mai smentito i sospetti che l’hanno portato a morire in quella maniera,o al fatto che fosse stato lasciato solo come un cane rognoso,salvo poche,anonime,lodevoli eccezioni.”Aveva ragione howard Hughes.E’ uno sporco mondo del cazzo.Dagli solo una possibilità e quello ti fa secco”)
http://bobgentile.com/Music/Other/Tom%20Waits/Tom%20Waits%20-%20Little%20Drop%20Of%20Poison.mp3
E’ che mi sa che finirà come Tupac, che da morto ha inciso 1.500 dischi. Spunteranno le “registrazioni inedite”, le ” versioni mai sentite”, le “rarità e b-side”, il libro di ricette…
il filone più utilizzato nei dischi postumi credo rimanga il live, comunque. E Madeddu: My life in the bush è il disco di Brian Eno, non di quell’altro, capito?
Per il comandamento dei 10 commenti, eccomi a controreplicare.
@mela: penso che tu abbia detto quello che c’era da dire. Il resto è sbrodolare. Son qui per questo.
@Alfredo: di ogni ogni.
@gino: fermo restando che associare i DS al manifesto o i no global a Libero è più difficile.
@diamonddog: tu dici? Forse i promoter, ma non è che avesse una agenda pazzesca. E i discografici non ne hanno cavato granché – finora.
@Gioppis: una voce afflitta e intossicata è la migliore voce del nostro tempo. Ci vedo l’inevitabile metafora.
@Diamonds: davvero Howard Hughes diceva questo? A chi, a Cary Grant? Mi immagino il suo sorriso di circostanza.
@Filippo1: verosimilmente, di registrazioni live di buon livello dovrebbero essercene parecchie. Il live però è una cosa un po’ dinosaura, per amanti del rock, non so quanti innamorati della Amy lo Amyerebbero.
@Capodoglio: il libro di ricette è un’ipotesi affascinante – ma credo che un cocktail in suo onore sia più appropriato.
Luca Prodan vive.
Mai piaciuti i tossici piagnoni. Meglio quelli che ammettono di farsi per sballarsi. In questo, Vasco batte Amy 10 a 0.
Ehi Pietro, quante volte hai visto Trainspotting?
(Tra parentesi son d’accordo con te, di fondo. Ma temo che alla lunga tutti i tossici divengano piagnoni eh. Lo sballo dura finchè tiene il fisico e la tasca è piena.)
Ué, non facevo mica l’apologia dello sballo! A me le cose tipo “come siamo fichi noi che andiamo a letto la mattina presto col mal di testa, siamo solo noi, quelli speciali, diversi dagli altri, che ci sballiamo e ci guardiamo allo specchio per ammirarci nello sballo”, ecco ‘ste cose qui non mi sono mai piaciute, mai piaciuto Vasco. Però l’esibizione compiaciuta della propria autodistruzione mi piace ancora meno, che sia Kurt, Jim o Amy, è un attegiamento che mi fa girare le palle. Però nel complesso i tipi sex-drug-rock’n’roll, tipo i Rolling Stones o James Brown, mi sembrano molto meno piagnoni, o sbaglio?
Sicuramente sono meno piagnoni.
Ma a prescindere dalle droghe, penso si tratti di personalità più forte o maggior cinismo.
(io provo a commentare, anche se l’antispam mi dice che il commento è doppio… mi sento un po’ boicottato come David Byrne)
Il disco postumo lo stanno già preparando. Era pronto nel cassetto da un paio di anni, come i coccodrilli dei giornali. Mentre l’album postumo di Vasco è pronto da talmente tanti anni che non si ricordano nemmeno più dove l’abbiano messo, d’altronde lui è ancora qua.
Pietro io sono d’accordo con te, ma mi viene il dubbio che l’unica differenza di sballo sia data dalla capacità di non farsi fotografare nei momenti peggiori, riuscendo così ad alimentare il mito della rock star invincibile che può permettersi qualunque eccesso o stravaganza.
Basta una foto, e mi viene in mente Whitney Houston strfatta di crack, o le disgustose immagini di Britney Spears sporca e stracciona, per distruggere una carriera e trasformare un’icona in un personaggio da deridere e compatire. Purtoppo la Winehouse era su quella strada. Ma la morte improvvisa, anche se prevedibile, le concederà almeno lo status di artista talentuosa e maledetta.
Ancora un po’ in vita e sarebbe finita a Meteore!