Alla fine, poi, finisce bene…

Questo Natale ho scritto sul bollettino parrocchiale degli auguri personali, che però – per loro natura – andavano bene anche come auguri pubblici. Nel senso che ognuno poteva prendere quello che gli serviva. Provo a rifarlo adesso.
Buona Risurrezione a quel tale che considera poveri idioti tutti quelli con cui ha a che fare. Solo lui è venuto fuori bene. Auguri di ricredersi.
Buona Risurrezione a quella madre che non capisce che se suo figlio viene poco in chiesa la colpa non è nella società. Ma nel fatto che lui vede lei, sempre a messa, ma mai sorridente…
Buona Risurrezione a quel papà che da poco ha ritrovato il lavoro perché un imprenditore coraggioso lo ha assunto. La speranza torna a scorrere nelle vene.
Buona Risurrezione a quel politico che la sera dopo ti dice con la stessa enfasi l’esatto contrario di quello che ti ha detto la sera prima. E nemmeno se lo ricorda…
Buona Risurrezione a quell’anziano sereno e felice degli anni vissuti. Possa restare così ancora a lungo con noi, come nostro modello.
Buona Risurrezione a quella coppia che ha deciso di riprovarci dopo un anno di separazione. Non sapete la gioia dei vostri bambini.
Buona Risurrezione a quel giovane che ha quel segreto che non riesce proprio a confessare sul cuore. Possa liberarsi di quel peso e del terribile senso di colpa.
Buona Risurrezione a quell’insegnante che non si scoraggia davanti alla maleducazione dei suoi ragazzi e continua a dare loro il massimo.
Buona Risurrezione a quella vedova che dopo diversi mesi di lutto e dolore si sta rimettendo in piedi.
Buona Risurrezione a tutti voi, possiate essere felici perché su tutto vale che Cristo e’ davvero risorto.

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