La FIMI ha messo in pausa la classifica dei dischi più venduti. Forse mi è venuta dietro anche lei: ferma la Camera dei Deputati, ferma la classifica. Tutto bloccato affinché l’attimo fuggente passi – ed è passato. Perché martedì il criminale impunito che questo beato Paese adora, resterà al suo posto. E’ stato un po’ bello crederci – ma seriamente, avete pensato a cosa faremmo senza il Porco? A chi potremmo dare la colpa della crisi, così come delle auto in doppia fila? La colpa della Fiorentina che fa schifo, di nostro cuggino che è dovuto andare a lavorare in Francia, dei film con Christian De Sica, dello sguardo di Capezzone, dei libri di Vespa, della felicità di Pierluigi Diaco, della erre di Maria De Filippi, del sapore delle Pringles, dei capelli di Emanuele Filiberto, dello zoo di 105, di articoli del Corriere in cui si chiede a Biagiantonacci cosa farebbe John Lennon se fosse vivo – e voi capite che Adagiobiagio mica può rispondere “Guardate che aldilà di cantare come uno che ha dei paradossi intestinali, io non ho opinioni rilevanti su nulla” – no, lo sventurato risponde: “Forse oggi Lennon apparirebbe un po’ come un intruso e il suo esser schivo e mai invadente avrebbe fatto a cazzotti con questo mondo. E secondo me non avrebbe mai accettato questa morale corrotta che ha pervaso il mondo dello spettacolo a livello internazionale”.
E posso incolpare Berlusconi se MiticoLiga si bulla: il programma di Fazio e Saviano è “in parte ispirato dal film Niente paura, il documentario sulla storia d’Italia costruito intorno alle mie canzoni”. E’ colpa di Berlusconi se qualcuno ha la bella idea di raccontare un Paese – per quanto malridotto – tramite questo tipo che ha inciso almeno sessanta volte la stessa lagna di perdente orgoglione? E posso incolpare Berlusconi se Jovanotti canta (autotuna?): “Considerando che l’amore non ha prezzo, sono disposto a tutto per averne un po’, considerando che l’amore non ha prezzo lo pagherò offrendo tutto l’amore, tutto l’amore che ho, tutto l’amore che ho, tutto l’amore che ho, tutto l’amore che ho, tutto l’amore che ho”.
Ma poi, visto che ho spazio e nessuna classifica da commentare – quali libri avrebbero venduto le librerie a Natale? Vi avevo già parlato delle 28 pagine di volumi che Feltrinelli.it evoca solo a inserire la keyword “Berlusconi”. Beh, già che c’ero, mentre ero alla Feltrinelli (piazza Piemonte, Milano) ho dato un’occhiata a quelli messi bene in vista. E mi sono chiesto cosa sarebbe di Marco Travaglio, senza Berlusconi – tornerebbe a raccogliere citazioni di Aldo Biscardi (“Palle Mondiali”?) Perché non solo scrive libri, ma fa preziose prefazioni, come al Berlusconario di Giovanni Belfiori e Giorgio Santelli, Editore Melampo. Travaglio, come ha appena fatto Ligabue medesimo col suo ultimo disco, è solito anche reincidere i suoi successi in nuove versioni. L’odore dei soldi, scritto con Elio Veltri per Editori Riuniti, promette nell’edizione 2009 strali più aggiornati e un’introduzione nuova di zecca. Essendo MiticoMarco molto rock proprio come MiticoLiga, anche reitera i topics più graditi al pubblico: il Bar Mario, l’Inter… Bananas. (Garzanti). Bananas 2 la vendetta (“Le nuove avventure del Cavalier Bellachioma dal kapò al kappaò”). Per chi suona la banana. Dopo Lo chiamavano impunità (“A tutti i magistrati e giornalisti con la schiena dritta”) (laddove Berluscomiche è “Dedicato a chi resiste”) ha pubblicato E continuavano a chiamarlo Impunità (Editori Riuniti. Incipit: “Questo è un libro che non dovrebbe esistere”). Wikipedia alla mano, nel 2009 ha pubblicato otto libri (per Corvino Garzanti Chiare Lettere Editori Riuniti Coniglio). Fossi dalla parte di Silvio, non stralunereste un pochino davanti al titolo con cui Travaglio sostiene che Berlusconi sta preparando IL BAVAGLIO per lui e per noi (editore Chiarelettere)?
Naturalmente, per distinguersi da Travaglio, anche Bruno Vespa pubblica libri su libri su Berlusconi: in particolare, eccomi prendere disinvoltamente in mano Nel segno del Cavaliere (Mondadori-Rai Eri. 20 euro. Incipit: “Il sorriso, sto guardando il suo sorriso. Ambiguo? No, direi di no”). Oh, ma queste sono star. Premiamo invece un po’ gli oscuri faticatori di centrocampo: Lorenzo Ruggiero, che ha curato per Kaos Edizioni il Dossier Berlusconi anni 70 (450 pagine e sono solo gli anni SETTANTA, vi rendete conto. Poi c’è l’entusiasmante sequel, proprio come per Harry Potter – Anni OTTANTA). Lorenzo Ruggiero ci regala (insomma. 19 euro) anche il Dossier Mangano (uscito tre mesi prima di Dossier Berlusconi Anni Settanta), una cavalcata (ahaha) lunga 399 pagine. “Quando varcò per la prima volta i cancelli di villa San Martino ad Arcore, Vittorio Mangano stava per compiere 34 anni”. Ehi. Ma sembra lo stesso incipit di L’intoccabile. Berlusconi e Cosa Nostra di Peter Gomez e Leo Sisti, edizioni Kaos,1997. O sto facendo casino (probabile) oppure ho ragione io, di Berlusconi non si butta via niente.
Sebastiano Messina apre Il presidente bonsai, Rcs, con l’affermazione: “Quello che molti dei suoi avversari non hanno ancora capito è che criticare Silvio Berlusconi non è impossibile, è inutile”. Capite perché sospetto che almeno metà di questi tomi feroci sia scritta da gente che a lui ci tiene tanto?
E’ su Berlusconi anche Il corpo del capo di Marco Belpoliti (massimo rispetto. Senza vergogna è un libro notevole) (cosa che non posso dire di Sulla lingua del tempo presente, di Gustavo Zagrebelsky, che ci spiega le parole del capo: contratto, scendere in campo, prima repubblica) (ma forse il problema è che l’editore è Einaudi). Il corpo del capo si apre con citazioni di Hannah Arendt, Italo Calvino. Mentre Montanelli e il Cavaliere di Marco Travaglio si apre con citazioni di Sciascia, Giorgio Gaber, Montanelli, Tocqueville. Curzio Maltese apre La bolla – La pericolosa fine del sogno berlusconiano (Feltrinelli) con una citazione dal film Casinò di Martin Scorsese. Concita Sannino apre La bolgia – Silvio a Napoli. La vera storia dietro la maschera (Il Saggiatore) con le parole “Forse un giorno gioverà ricordare tutto questo” (di Eleonora Pimentel Fonseca). Ed ecco salutarmi dagli scaffali Mario Laferla, Il Poeta e il Cavaliere (Stampa Alternativa): in copertina, Berlusconi vestito come Dante. Avete presente, la felpa rossa col cappuccio che aveva sempre su nel mezzo del cammin della sua vita. Poi vabbè, c’è Ferruccio Pinotti, L’unto del Signore (BUR), e ovviamente Citizen Berlusconi, di Alexander Stille (“Nuova edizione ampliata e aggiornata del miglior libro su Silvio Berlusconi”), Il Partito personale di Mauro Calise (Laterza), Strozzateci tutti – 23 scrittori del sud rispondono a Berlusconi che nel novembre 2009 esprime il desiderio di strozzare chi scrive libri di mafia, edito da Aliberti.
E ovviamente, ovviamente, ov-via-men-te Beppe Severgnini – La pancia degli italiani, Berlusconi spiegato ai posteri, 18 euro. Anche lui, anche lui apre citando la frase di Giorgio Gaber nonhopauradiberlusconinsè-hopauradiBerlusconiinme. Cappellino introduttivo: “Spiegare Silvio Berlusconi agli italiani è una perdita di tempo”. E allora vaffanculo, Severgnini, ti potevi risparmiare di aggiungere il tuo libro agli altri duecento.
…Il libro della D’Addario non l’ho trovato.
Uffa.
Epperò ti rendi conto che queste sono tutte buone ragioni per fare senza Porco: questa gente dovrebbe regalarci altre cose, basta campare di rendita suina.
Per fortuna c’è Paolo Brosio che va un po’ off-topic e ci delizia con le sue visioni mistiche, probabilmente figlie dei rimasugli di polvere che gli sono rimasti intrappolati nelle narici.
Già: finito il suino, dovremmo reinventarci la nostra dieta usando carni bianche e verdure, sempre ammesso che il suddetto suino non le abbia tutte svendute alla Russia, o estradate sull’isola BungaBunga.
meglio darsi ai classici. di qualsiasi tipo.
Bairloosconee chi?
io ho deciso di fare come con dio: cerco di non nominarlo finche non lo associo a “porco” e “cane”.
la differenza è che lui esiste…
uff ma perché i tuoi post vanno sempre subito in fondo alla pagina che uno pensa ma sta settimana non c’è the classifica?
poi scrolla e in effetti c’è ma ops! non parla di dischi! beh… fantastica lo stesso (potresti farne una nuova rubrica… dico sul serio eh!)
cmq brrrr ma veramente la gente se la legge sta roba????
Mentre Silvio B. parlava, alla presentazione de “La Spada nella Roccia”, o come si chiama il nuovo librone di Bruno V., quest’ultimo era imbambolato al fianco del premier con la bocca semiaperta, a metà tra un vecchio rincitrullito ed un catarroso in stato febbrile.