Sabato mattina. Momento davanti alla televisione. Su Rai Uno la replica di “Aspettando Miss Italia”. 60 ragazze molto belle invero “obbligate” ad interpretare nell’ordine: un agente segreto, una provocante signorina stile commedia all’italiana anni 60, e una dark lady tutto per compiacere i gusti della giuria e i desideri di Sua Bellezza il Principe Emanuele Filiberto che conduce l’edizione di quest’anno del famoso concorso insieme a Milly Carlucci (la Carlucci, perché non la confondiate con il Principe, tra i due presentatori è quella con la voce da uomo). Solite cose, penoso modo Reale di volersi rendere simpatico a tutti i costi a parte. Cambiamo canale? Ok. Rai Due. Viene intervistata Alessandra, una ragazza che da sei mesi sta vivendo all’Aquila per prestare soccorso sul campo (è proprio il caso di dire “campo” alla faccia dei villaggi in stile Barbie in campagna mostrati a “Porta a Porta”). Perché lo fai, le chiedono. Per poter arrivare a sera ed essere almeno un pò contenta di me stessa, per loro perché ne hanno bisogno, perché credo sia giusto, è la sua semplice risposta mentre trasporta una pentola di pasta da servire. Nessuna voglia di polemica con Miss Italia, Dio e il falso Re ci liberino. E’ un concorso di bellezza, fargli la morale è inutile e bla, bla, bla, bla… E’ che ieri mattina, causa il contrasto delle immagini dovuto allo zapping televisivo, mi è venuto il desiderio di comunicare alla giuria che per me dovrebbe, almeno una volta, vincere Alessandra. Non è carina, ma per me è bellissima.
La mia Miss Italia
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