C’era, al funerale di Raimondo Vianello, una corona di fiori mandata dai Ricchi e Poveri. Avendo la mia bella età, tra i miei ricordi di bimbo c’è questa sigla qui, decisiva per la mia formazione di critico musicale. In pratica ogni sabato sera, Vianello sterminava i Ricchi e Poveri. In un modo diverso. Loro, va detto, erano molto simpatici a prestarsi alla cosa – ma il mio entusiasmo andò alle stelle quando Raimondo li steccò tutti e quattro (era tanto tempo fa, sì) con un colpo in testa. Ho a lungo fantasticato di far fare questa fine ai melensoni del pop italiano. Forse per maschilismo, lo facevo più con gli uomini, salvando le donne, da Laura Pausini a Fiorella Mannoia (tanto per dare una botta a sinistra) (perché va bene tutto, ma negli ultimi 25 anni mai una volta che la Mannoia abbia raccontato che ieri sera è uscita e si è divertita, che bella serata, anche se dopo il terzo Vodkatonic i ricordi si sono fatti confusi, e, toh – stamattina si è svegliata con un mandingo di fianco).
E una delle mie fantasticherie è sempre stato Biagio Antonacci. N. 1 della settimana, davanti a Pierdavide Carone e al resto degli Amici puccipucci. Sapete, Antonacci ha deciso che era tempo di riforme. Quindi non solo Antonacci è come Berlusconi in quanto n.1, ma è anche come Bossi, che è il n.1 delle Riforme (ne è ministro ed emblema. Basta guardarlo). Per non parlare della Marcegaglia, che invoca riforme ogni volta che esce di casa (anche alla parrucchiera. “Come li facciamo, sciura Emma?” “Ci vogliono le riforme”).
Antonacci coltivava voglia di riforme già due-tre anni fa, ventilando l’ipotesi di farsi prete su Vanity Fair (il posto giusto dove farlo). La mia reazione fu: “Oh, sai che cambiamento”. Invece quest’anno ha deciso di cambiare davvero! Andrea Laffranchi, fortunato più di Gastone, lo ha intervistato per il Corrierùn, e Biagio gli ha confessato, tanto per cominciare: “In ogni momento ho la musica in testa. Devo scrivere, comporre… il mio sogno è vivere un giorno, un solo giorno, senza le note che rimbombano nella mia mente”. Ora, se le note sono quelle che mette nelle sue canzoni, è un sogno che posso ben capire. Ma al bando un’ostilità maturata in vent’anni di guaìti: ho deciso di dargli una possibilità. Ho appreso che il vento di cambiamento nel suo nuovo disco Inaspettata sarebbe rappresentato soprattutto da Ubbidirò, che vede presenti (in italiano: featuring) i Club Dogo, con lui per “la canzone più energica dell’album”, come viene definita da airdave.it ma anche da liquida.it ma anche da wikio.it ma anche da mp3-blog.it (uguale pre-ci-so) (perché come vi ripeto ripetutamente, internet permette la pluralità dell’informazione).
Sicché me la sono ascoltata, Ubbidirò. Con la sua voce afflitta da uno strazio che voi umani non potreste esperire, Antonacci intonaccia: “A me piace l’amore, lo scrivo e lo dipingo, il mio infinito istinto mi fa partire il cuore. Mi piace da morire”.
Wow. Quant’è cambiato, neh.
La grande riforma è che Biagio, che anni fa affermò “Sono un qualunquista in un mondo di qualunquisti. Anzi, sono un anarchico”, nella canzone svela che no, un padrone cui ubbidire ce l’ha. Sapete chi è? E’ l’amore.
Vianello avrebbe già messo mano allo schioppo – ma io no, io devo aspettare i Club Dogo, bella zio, le voci della strada, frà. Ed eccoli. “Un giorno piangi. Un giorno ridi. Un giorno muori. Un giorno vivi”.
…Cristiddiosantincroce.
(ehi, dovrei farmi prete anch’io)
Non sarò io a eccepire sui Club Dogo. Insomma, è dura per tutti. Più che altro, registro questa ennesima anafora, ovvero quel brillante espediente retorico che permette tramite la ripetizione delle stesse parole di dire banalità per farne Verità somme, come predica del resto un altro grande interista, Mourinho. No, scherzavo (haha) intendevo Balotelli, grande amico dei Club Dogo. No, scherzavo (hahaha) intendevo Ligabue, ripetente anche nel nuovo singolo n.1 su iTunes (“Quante volte sei passata, quante volte passerai. Quante volte sei mancata, quante volte mancherai”).
E quindi, ho deciso. Biagio è cambiato troppo. Non ce la posso fare, ero pronto a sintonizzarmi sulla sua lunghezza d’onda, ma questa rivoluzione copernicana mi spiazza – per cui, saltando il terzetto di Amici, e saltando al n.5 il dvd con cd di Madonna (che però non è nella classifica dei dvd) (perché lì sarebbe primo, ma le radio non suonano la classifica dei dvd e noi critici babbioni non la commentiamo) mi reco presso la seconda new entry della settimana. E crepi l ‘avarizia, mi reco anche presso la terza: accorpiamo gli altri talenti dei talent (n.7 Marco Mengoni, n.9 Noemi, n.10 Alessandra Amoroso) e affianchiamo i due stranieri che portano a tre su dieci il nostro tasso di esterofilia. Slash (n.6) e Miguel Bosé (n.8). Ovvero: ah, gli anni 90. E poi: ah, gli anni 70. Vista così, è un punto per gli anni 90, che di punti ne portano a casa sempre pochi (okay, Slash è anche gli anni 80, gnè gnè gnè).
Ora. Sapete cosa hanno in comune Slash e Miguel Bosè?
(spazio per risposte all’insegna di uno sgangherato umorismo)
La risposta vera è: un duetto con Paulina Rubio.
Come, chi è? Star messicana. Slash nel 2006, in Nada puede cambiarme. Miguel nel 2007 in Nena, nel suo disco di featuring, Papito. C’erano dentro Shakira, Ricky Martin, Laura Pausini, Michael Stipe. Slash il disco coi featuring lo ha fatto or ora. Ci sono dentro Fergie, Lemmy, Ozzy, Iggy, Izzy, Duff. A riguardare i nomi sembra un po’ un canile, no? Non so dirvi come sia il disco, non l’ho sentito. Magari è un capolavoro. In fondo, negli ultimi vent’anni Slash è andato di pietra miliare in pietra miliare – ehm. Non che Axl Rose abbia fatto molto meglio, posto che Chinese Democracy a me è piaciuto. Quello che mi incuriosisce è che per quanto a me i duetti, le collaborazioni (in italiano: i featuring) abbiano sempre messo più diffidenza che curiosità, devo riconoscere che in questo la musica ha anticipato facebook: mi si giudica dagli amici che ho.
Personalmente ne ho pochissimi. Perché me la tiro di brutto, ovviamente. Ho più amici nella realtà che su facebook, credo di essere l’unico. Però ho amici che hanno amici pazzeschi, da vantarsene. Io allora mi vanto di avere amici che hanno amici, faccio prima. Ma basta parlare di me! Parliamo delle altre new entry in classifica: Gotan Project, al n.16 (non molto alto), Karima al n.19, MGMT al n.32 (non molto alto). Al n.33 c’è Made in Japan dei Deep Purple. Edizione del 25mo anniversario. Della quale ricorre il 13mo anniversario. Oppure il 3° anniversario del 10° anniversario – comunque We all went down to Montreeeeux! I Finley, alla terza settimana, sono scesi al n.35. Ah, gli anni 00. Escono dalla top 10 Nina Zilli (n.11), Malika Ayane (n.12) e Baustelle (n.13. Alla quarta settimana. Uhm). Infine, perde una posizione il disco di Jonsi, cantante dei Sigur Ros. Era entrato in classifica al n.74. Ora è al n.75. Io su un giornale ho scritto di non comprarlo. L’Italia mi ha ascoltato! A questo punto voglio che facciate una cosa. Andate tutti alla finestra e gridate: “No, Mai Dire Pupa, NOOO !!!!!!”
Avanti, sputa il rospo: dove la compri?
Vabbé, informazione superflua, in realtà volevo sapere se se ne può avere un chilo.
Ma come fai a non sbagliarne uno?
Dovresti fare il critico musicale!
Di più, dovresti fare il critico musicale per un giornale importante!
Posso linkarti?
Addarti?
LOL?
Io amici non ne ho.
Anzi scusa, le virgolette: “Io amici non ne ho”.
Né su facebook (credo dipenda dal fatto che sono uno dei tre italiani non iscritti, secondo me incide) né fuori.
Questo perché me la tiro anche più di chi se la tira di brutto e quindi ho scollinato e li ho mandati tutti affanculo perché nessuno può meritarmi.
Sono praticamente come Busi che dice “ho permesso a Berlusconi di incontrarmi” ma più di Busi perché io non permetto a nessuno di incontrarmi, tantomeno abBerluscone.
Notizie di Raf?
E Riff Raff?
Alla visita di leva sono stato riformato.
Ora dovrò stare attento a metterlo nella biografia almeno quanto non posso più dire che (anche) quest’anno non tiferò italia ai mondiali perché ormai qualsiasi cosa tu (intendo io) dica sei leghista?
Sto facendo featuring (in padano: el duèt) con la Trota, non si fosse capito.
Ma soprattutto, quando le riforme diventano un terno al lotto si chiamano rifforme?
(ahah)
ciao.
Ah, dimenticavo: il titolo sembra quello di una ricetta messicana, quelle ricette molto cool.
Tipo Fantasia di Chili, Idea di Trota, Composta di ipotesi, Riforme Supposte.
Ri-Ciao.
Non c’entra niente con il post ma quell’invito di fb proprio sotto al post per manifestare il proprio apprezzamento e farlo prima che lo facciano i tuoi “amici”, è quasi più divertente del post:-)
Poi la gente si lamenta se dici che fb è un posto da deficienti.
Vabbè, ti mando un “ciao” facebookiano di quelli suggeriti agli utenti per farti socializzare con gli amici che non vedi da un po’.
(Neri, ma una rubrica sulle idiozie settimanali di fb quando la fai?)
il disco di slash e’ BELLO!
bello se ti piace il r’n’r, la voce corta e grattata di lenny-dei-motorhead, renderti conto che fergie canta paradise city esattamente come axl, ma uguale uguale, se ti godi uno strumentale di quasi 4 minuti suonato da slash, il bassista dei g’n’r e il bassista dei nirvana (sooooooooooooo 90s)…
sara’ che ho gusti pesi, ma a me il disco di slash piace: soprattutto e’ molto, molto ‘suonato’
tzenobait, m’hai convinto, farò quest’investimento (e di ‘sti tempi…).
Madeddu, ma con tutti gli amici che hai chissà in quanti laghi avrai fatto l’amore!
Ma Simone Cristicchi che c’entra?
La filippica su Biagio Antonacci è la cosa più divertente che abbia letto negli ultimi sei mesi, assieme ai post della collana “L’errore umano” di Sasaki. E l’espressione “fortunato più di Gastone” è eccelsa. Soprattutto se uno pensa ad Andrea Laffranchi.
L’albo di Jón Þór Birgisson invece non è affatto male, e se proprio volete seguire il consiglio di non comprarlo, perlomeno succhiatevelo.
io l’ho gridato “No, Mai Dire Pupa, NOOO !!!!!!” alla finestra, è venuto uno, con gli occhiali scuri e il fare sicuro di se sooooo 90’s, che vuol farmi firmare un contratto come autore di un programma tv con Papi, che faccio lascio e mi approprio o riconosco e faccio come Bersani?
La so, la so!!! Cristicchi ha iniziato la carriera parodiando Antonacci con la canzone “Vorrei cantare come Biagio Antonacci, vorrei pesare come Biagio Antonacci, firmare autografi alle fan, riempire i palasport e fare quel che fa Biagio Antonacci…”.
Che dire, niente da aggiungere.
Solo, sommessamente, piangere.
Piangere per poi ridere, o sorridere. Di noi, di voi.
Se io.
Se lei.
Adessooooooo.
Dove sei.
Rozzano dove hai fallito.
10 commenti = giro di repliche e rappresaglie. Allora,
@Tzenobait: uguale uguale no, dai – ok, alla fine (“take me hooooome” sembra lui dal vivo, sì. Però in certi passaggi l’energumeno era più femminile. Comunque ti ringrazio per avermi sensibilizzato, i pezzi che sto sentendo su youtube non mi dispiacciono.
@Broono: esistono giornali importanti?
@Pietro: l’amore no, il bagno una volta sola e credo di essere morto di freddo in quell’occasione, ora quello che vi scrive è la mia versione di Bruce Willis nel Sesto Senso.
@Pal.l: confermo! Mi raccomando passa a ritirare il premio. C’è sempre un premio.
@Ferro: non dire così, Laffra è un amico anche se ne parlo sempre male. Non ricordo bene la scusa con cui non mi ha invitato alla sua festa di compleanno, ma sono sicuro che non ha fatto apposta.
@Fake: non so, a me – è un’opinione, s’intende – Jon Por (non riuscirò mai a scriverlo come te) nel suo disco sembra mia zia sotto euforizzanti e tutti i crescendi mi sembrano avere lo stesso ritmo.
@Gianni Nardo: vabbè, immagino ci sia di peggio che Mai Dire Pupa. Ad esempio, “RadioDue con le sue radiocronache ironiche contrapposte a quelle di RadioUno. In studio ci saranno Zap Mangusta e Joe Violanti”.
@Diamond: che Biagio usi Rozzano per convalidare una sua credibilità da strada mi fa sempre molto ridere. E poi per quanto mi riguarda – Rozzano sklera, la Comasina impera! (anzi, sei punti esclamativi) Impera!!!!!!
@maddeddu: aspè, ora devo andare alla finestra e gridare il virgolettato?
VABBO’…
….
….
Ma sai che adesso mi sento molto meglio?
Bravo madman, hai colto il segno.
Una volta in un’intervista il Biagio la menava col fatto che lui è cresciuto in strada, tipo Bronx (oddio in effetti Rozzano non è proprio Brera..), con gli spacciatori ad ogni angolo e gli amici con le armi in tasca, le gang, Rozzangeles, ha visto cose che noi umani eccetera, che la musica lo ha salvato (oh ipse dixit, ma ha frantumato i maroni a milioni di persone anche), che se non avesse avuto successo a quest’ora sarebbe in qualche brutto giro.
Insomma roba che neanche Mondo Marcio.
Non so se lo diceva a Mollica o all’inviato speciale di Sorrisi e Canzoni, ma almeno a livello espressivo pareva serio.