TheClassifica 90 – including: i migliori album del decennio

Bòn, mi lancio per primo coi dischi degli ’00. Così fotto gli altri e domani si parlerà di me in tutto il mondo. Ma prima, l’attualità. Al n.1 Michael Jackson, al n.2 Carmen Consoli. Seguono Alessandra Amoroso, Michael Bublè e un’altra nuova entrata, Mina, pur bastonata da Ornella Vanoni (non senza argomenti interessanti, devo dire, per quanto tra le due sia sempre stato difficile indicare la più furbona). Al n.6 tiene Sting, imprevedibilmente incensato da Riccardo Bertoncelli su Linus. Poi, Madonna e (al n.8) la raccolta di Elio E Le Storie Tese. Non ricordo bene, ma potrebbe essere il loro miglior risultato in hit-parade, sempre che Pippo Baudo non abbia ritoccato anche le classifiche degli ultimi 20 anni. Rientra in top 10 Renato Zero (n.9), ne riescono (per ora) Ramazzotti, Gigi D’Alessio, Tiziano Ferro. Ne esce anche Valerio Scanu che precipita dal n.4 al n.15 – mai quanto Shakira, che tonfa al n.23. Chiude la top 10 Noemi. Entra in top 20 Sergio Cammariere (yawn, n.16). Ne escono i Bastard Sons Of Dioniso (n.21). Mancano la top 20 gli Slayer (n.26), Roberto Vecchioni (voless’Iddio, al n.28) e Massimo Di Cataldo (n.93 con Machissenefrega. Nomen omen). Prima di parlare dei dischi del decennio, di Michael Jackson e di Carmen Consoli, vi segnalo il disco dei Wolfmother al n.78. Tanto per segnalare. Fine della prima parte. Inizio della seconda parte.

In questi giorni ho visto, come tutti, un po’ di immagini di muro di Berlino che viene giù. Certe cose epocali paiono aspettare proprio la fine del decennio per succedere. Che so, Woodstock, la Luna, il caso Moro (il muro, il Moro). La morte di Michael Jackson potrebbe essere, simbolicamente (e finalmente) la fine degli anni 80. Lo so, a sentire Bulletproof di La Roux che spacca in radio, non si direbbe.

Curioso anche che certe cose succedano all’inizio di un decennio. La morte di John Lennon, le Twin Towers, la guerra del Golfo. Comunque, a me piace l’idea che MJ sia stato sfruttato da bimbo, da adulto, e poi anche da cadavere. Mi sembra una parabola edificante. E spiace che trovi limite in una banale sepoltura. Un giorno le ossa dei morti vip verranno legalmente messe in vendita:  perché impedire che chi lo desidera veramente e può pagare, abbia il coccige della sua star preferita? Dove c’è un culto diffuso, è giusto che ci siano reliquie, e diffuse anche loro, tipo le ossa di San Benedetto: c’è il radio a  Orléans, un perone a Pierre-qui-Vire, una falange dell’alluce sinistro a Notre Dame de la Garde, una rotula ad Aiguebelle, una costola ce l’ha fatta ed è a Parigi. Pensate cosa pagherebbe un devoto fan per il NASO di Michael Jackson. Tra l’altro, che Michelone (quasi bandito dalle radio negli ultimi 10 anni) sia l’artista del momento, non ci piove. Sul primato di This is it però c’è una polemica – diversi fans sostengono che la Sony abbia manipolato le immagini, segando quelle di sofferenza e alterando le musiche. Ho consultato l’estremamente affidabile Jackologo Ettore Albergoni, che mi ha detto: “Premesso che musicalmente questa è per me goduria, il film mostra solo un lato del suo stato psico-fisico. La Sony stessa, insieme ad AEG (promoter dei concerti londinesi), ha dichiarato che il film mostra solo lati positivi delle prove, trascurando ogni elemento che potesse mettere in cattiva luce il cantante. Tanto è vero che né a me né ad altri fans sono sfuggite evidenti modifiche a livello sonoro (per alcune canzoni – “Earth Song” di sicuro e forse anche “Billie Jean” – hanno preso il cantato di vecchie demo, sovrapponendole al filmato per dar un effetto “live”). Ci sono però anche momenti sorprendenti a livello vocale (“Human Nature” eseguita magistralmente, così come “I Just Can’t Stop Loving You”), non un particolare di poco conto per uno che nel suo ultimo tour faceva anche i saluti in playback. Il ragazzo inoltre si muoveva ancora con una certa grazia, di certo dei livelli altissimi per un 50enne. Ma fermo restando che si è trattato di omicidio (e una domanda, banale, rimane: perché?) lo stato di salute del paziente non era poi così confortante”.

Fine della seconda parte. Inizio della terza parte. Carmen Consoli. Non posso esimermi: new entry e al n.2, ditemi voi se posso glissare. Con quel monumento che le ha messo in piedi XL, poi. Per un disco micidiale. Musicalmente, intendo, perché i testi sono tra i migliori che abbia mai scritto. Anche se permane la sindrome da aggettivazione compulsiva che rende tutto pericolosamente simile alla parodia di Checco Zalone. Però gli arrangiamenti tradizionali da viaggio verso le radici, chepppalle, gente. L’unico momento di puro sganascio è quando appare CapireBattiato, che anche lui sembra sempre più Fiorello che lo imita.

No, okay: un pezzo realmente bello c’è, ed è Mandaci una cartolina. Ho la curiosa sensazione che nel nuovo Battiato non ce ne sarà nemmeno uno.

Fine della terza parte. Ok, eccoci qui. I dischi del decennio.

…stolti.

Ci avete creduto.

Ma come, dico io.

Siamo negli Zeri, non nei fottuti Settanta. Non esistono album del decennio perché non esistono più album, siamo nell’era dell’mp3, delle canzoni che potete cogliere come frutta dal ramo, scegliendo a seconda della vostro appetito e del vostro gusto, e voi volete ancora portarvi a casa tutto l’albero, compresi i frutti marci o immaturi, mangiando più di quello che vi può saziare. Una volta per tutte, il dannato album non è un romanzo, e nemmeno più una raccolta di racconti, perché oggi come oggi non ha una sua unità se non quella (a volte) di esser stato inciso nello stesso mese. L’unità, la coerenza, il filo conduttore, l’album-manifesto sono un retaggio antico, da concept album, da dischi incisi in un weekend a Berlino o a Muscle Shoals o in Giamaica. Lo so che i Green Day di turno lo fanno ancora, il concept album – padroni di farlo, ma non è quello che noi dovremmo aspettarci, da nessuno. Il Grande Disco Del Decennio non è arrivato, e non arriverà mai neanche nel decennio prossimo, mettetevi il cuore in pace. Un affastellato di canzoni (aka “album”) non è e non può più essere la fotografia di un artista in un determinato momento.

E del resto è evidente anche dai tempi biblici tra un disco e l’altro di ogni peso massimo e peso medio (e peso gallo) che è una routine che va stretta: i Radiohead lo hanno detto esplicitamente, miticoVasco e miticoLiga e tutti gli altri che accludono “l’inedito” alla raccolta o al live lo stanno già facendo nella sostanza. Anche i produttori sono sempre più raramente uno solo (gli U2 per l’ultimo hanno mobilitato oltre a Brian Eno anche Daniel Lanois e Steve Lillywhite – è come far allenare il Milan da Berlusconi, Sacchi e Leonardo assieme (ovviamente, Eno è Berlusconi).

Ciò non toglie che in questo decennio ci siano state canzoni straordinarie, e artisti eccellenti. Gli album mancano, ma pazienza. Facciamocene una ragione. La storia va avanti, anche dopo i muri.

Fine della quarta parte. Inizio della quinta parte. (ci siete rimasti male?)

(ok, allora la prossima volta rimedio) (niente album del decennio) (che tanto ve li daranno Rolling Stone e XL e pure rockol e forse anche soundsblog) (io invece, che sono oltre queste miserie, vi darò gruppi e cantanti del decennio) (e forse, anche le canzoni del decennio) (e insieme alle canzoni, i sorrisi) (sorridete) (this party’s over) (i’m going home)

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40 Commenti

  1. Concordo in pieno con Paolo sull’idea che non esistano come una volta i Dischi del (lustro/decennio/ventennio/quelperiododitempochevuoi). Oramai è tutto un “Oh che bella canzone, va che poi me la scarico” (e troppe volte illegalmente. E questi non fanno classifica, oltretutto.)

    Vedere Elio al numero 8 mi fa piacere (anche se Gattini non è stato proprio un disco completamente di mio gradimento, ecco, lo dico)

    Bah, quello yawn su Cammariere però (premesso che non ho ancora ascoltato nulla del disco), dici che è calato rispetto ai dischi precedenti?

  2. Album del decennio? Sicuramente Illinoise di Sufjan Stevens.
    seguito da Embryonic dei Flaming Lips.
    Non sono assolutamente d’accordo con chi dice che non si fanno più gli album come una volta (qualitativamente parlando).
    C’erano album di merda negli anni ’70 ’80 e ’90 come ce ne sono ora.
    C’erano album eccezionali negli anni ’70 ’80 e ’90 come ce ne sono ora.
    Il mondo è sempre la solita schifezza d’altronde.

  3. Non dirmi che sta per arrivare “la playlist del decennio”, sarebbe troppo per me (si dice che ogni volta che si nomina la parola “playlist”, Steve Jobs incassi 3 €).
    Comunque no no e poi no, negli anni ’00 di dischi belli ne sono usciti, che abbiano venduto o meno rispetto a quanto avrebbero potuto è un’altra faccenda…

  4. mi dispiace, pesto i piedi, gli album di merda ci saranno pure stati, ma oggi chi diamine è uscito fuori dal 2000 in poi? e sono passati 10 anni cristoddio, se la cosa è giambattistavichianamente possibile, se alla fine dei 70 avevi Led Zeppelin e Queen e Sex Pistols (sfrondo al massimo), pergli 80 U2 e Metallica e AcDc (sfrondo tantissimo comunque) e i 90 Nirvana e Radiohead e Pearl Jam (quelli veri che poi non lo sono mai stati, veri dico) dal 2000 in poi…

    A questo punto considero che la Musica non è più un fenomeno di costume, non fa più notizia, ma serve solo a fare compagnia negli aeroporti.

    Moriremo tutti!

  5. è sempre uno spasso leggere the classifica…
    una domanda però: perché non ti piace vecchioni? io ho visto il concerto da cui è tratto il cd ed era davvero un gran bel concerto

  6. Della classifica di questa settimana:

    Bublé (ho visto pure il video): Sbaglio o si è conformato di brutto, convergendo verso uno stile che in questo periodo è, a dir poco, ultra rapprensentato nel mondo,
    perdendo la minima caratterizzazione che aveva?

    Robbie Williams:
    Ma il motivetto all’inizio da cosa è ripreso (perchè è ripreso da qualcosa vero?)? (mi era venuta in mente Shout – Tears For Fears , ma è un’altra)
    Peraltro anche il ritornello ad impressione mi verrebbe da dire sia praticamente uguale ad una cosa che avesse già fatto, in questo caso lui medesimo (a naso direi in “Millennium”)
    “…Per il resto è ok” (cit. trad. cit. George Best su Becks)
    p.s. Madeddu indovina dove è domani Robbie? (a quanto pare unica marketta italiana) :-P

    Elii: già dissi a suo tempo tutto quello che dovevo per farmi insultare dalla blogosfera. Direi per ora sia a posto così.

    Sempre detto che la compagna di AshleyCole era figherrima.
    Oltre a motivazioni calcistiche, tecniche o almeno non troppo distanti (Lippi m****, w Panucci e Cassano), le wags inglesi, di cui Cheryl era una capostipite, erano uno dei primari motivi per i quali nel 2006 tifavo inghilterra (seriously).
    Subito a ruota la scelta tra il cantare Three lions ( youtube.com/watch?v=96-zW2c8H2o ) (fosse anche da 10-15 anni) invece che “po poppopo poppopo”.

    Lady Gaga: mi sa che a questo punto, prendendo in considerazione i 2 singoloni (quel che conta), a testa, con cui hanno segnato i 2 semestri 2009,
    si dovrebbe portare a casa il 2009 battendo dopo una epica battaglia i Black Eyed Peas.
    Per quel che riguarda quella degli album, come sappiamo, la coppa 2009 andrà con numeri bulgari ad un morto: i conti quadrano.
    Abbastanza in linea con la “quarta parte” della “The classifica” odierna, che sostiene cose a cui aderisco “da tempi non sospetti”(tanto perchè va di moda dirlo).

    Io non vedo la gente morta.

  7. @ Nardo
    la musica prima di tutto è una forma d’arte, se negli anni zero non c’è stato un “fenomeno di costume” musicale importante come nei decenni precedenti, questo non ha nulla a vedere con la qualità della musica prodotta. Il successo e la qualità sono due cose del tutto slegate (anzi, mi sto convincendo sempre di più che siano inversamente proporzionali).
    Se uno inoltre continua ad ascoltare Queen, AC/DC, U2 e Pearl Jam (pensando che siano il non plus ultra) è anche ovvio che non si accorge di quello che gli sta succedendo intorno (nel bene e nel male)

    @ chiunque
    ma come diavolo vi va di discernere su argomenti tipo Lady Gaga, Bublé e Black Eyed Peas? Viva lo snobismo

  8. concordo sul fatto curioso che Michael Jackson sia stato sfruttato da bimbo, da adulto, e poi anche da cadavere.
    E’ un pò come il maiale…
    di lui non si butta via niente.

  9. Non sono d’accordo con chi vede eterni corsi e ricorsi, gli album belli e gli album brutti nei ’70 così come negli ’00.

    Anche solo restringendo agli Italiani, non c’è paragone.

    Fa un po’ semplicistico vedere tutto uguale.

    La musica italiana in particolare è come il tennis italiano.

    Negli anni ’70 c’erno Panatta, barazzutti, Bertolucci, Zugarelli. Oggi, Potito Starace…

    O vogliamo dire che Tiziano Ferro, Jovanotti, Carmen Consoli o Silvestri sono all’altezza di Battisti, Bennato, Guccini, Venditti, De Andrè ecc?

  10. fake, ma hai letto come s’intitola questa rubrica? E’ un equivoco frequente: Madeddu qui non parla di musica, ma dei dischi più venduti e ne trae alcune considerazioni di carattere generale. Quindi DEVE parlare di Lady Gaga, Bublé e Black Eyed Peas. E perché uno non può ascoltare i Queen (o Lady Gaga) e pure i Flaming Lips (non contemporaneamente, però)?

  11. @piti
    vuoi parlare di musica italiana?
    lo sai che non ci sono solo Tiziano Ferro, Jovanotti e compagnia bella?
    lo sai per esempio che c’è un gruppo di Ostia chiamto Zu che nel mondo è apprezzato tantissimo e che fa musica molto più interessante di quella che sei abituato ad ascoltare?

    @Pietro
    lo so, io non ce l’ho con Madeddu infatti, ce l’ho con voi

  12. mi spiego meglio, a scanso di equivoci
    parlarne come pretesto per ridere va benissimo, ci mancherebbe altro, non sono una persona seriosa e mi diverte leggere queste cose
    parlarne seriamente come se facessero musica no, perchè non fanno musica, ma showbiz
    la stessa cosa vale per i Queen, se vogliamo parlare di tutine aderenti va benone, ma non nominateli quando si parla di musica

  13. @ piti
    non è questione di vedere tutto uguale, è questione di stare al passo coi tempi. la musica è come un organismo vivo che muta nel tempo, che subisce le influenze del suo tempo, le assorbe e prova a trasformarle spargendole affinchè poi ne vengano create altre e così via.
    se sei ancora fermo ai cantautori italiani degli anni ’70 (e mi sembra che tu lo sia visto che li porti come esempio) secondo me il problema è tuo che non ti sei aggiornato in maniera adeguata e che sei rimasto statico nei tuoi parametri di giudizio.

    se poi l’unico genere che ti piace è il cantautorato (per carità, i gusti sono gusti ma … brrr che nomi che hai fatto, addirittura Venditti, provo fastidio al solo pensiero), secondo me Francesco Bianconi dei Baustelle come songwriting non ha nulla da invidiare a nessuno. E tutto sommato anche il Bugo dei primi album. E poi c’è tanta altra gente in giro che ha dimostrato di aver talento ma che deve ancora crescere e maturare (Luci della Centrale Elettrica, Dente e altri).

  14. Baustelle…brrr fanno testi che per sembrare intellettuali diventano una parodia di battiato.
    CELEBRATE,this party is over i’m going home…

  15. @ Pietro
    Zero
    anzi uno .. forse l’unica critica un po’ azzeccata che quel poveraccio fà è quella sulle “figurine” (riferimenti più o meno colti elargiti generosamente) relative all’ultimo album.
    per il resto veramente zero, uno che giudica la musica andando ad analizzare le partiture e gli endecasillabi per me è solo un mentecatto che non è in grado di percepire il potenziale che la musica può far nascere a chi la ascolta

    poi se sei tu quello che ha scritto quell’articolo .. bè, peggio per te, ti meriti Venditti

  16. no Fake, l’articolo delle Malvestite è molto circostanziato e spiega molto bene i limiti tecnici dei Baustelle. Poi oh, non è che uno sia obbligato a essere d’accordo su tutto….

  17. No, l’autrice del post è la perfida Betty Moore (specie Crotalus Atrox), che punge con uno spillo le ranocchie che si gonfiano un po’ troppo.

    Io i Baustelle li ascolto, a volte li apprezzo, non mi piace che vogliano farsi passare per gli inventori dell’acqua calda.

  18. No, quella è un’analisi che con la musica (come la intendo io) non ha nulla a che fare.
    Si vede che è scritto da una musicista credo di musica classica e credo anche cesso.
    I musicisti in primis (quelli senza talento ma solo tecnica) sono quelli che di musica ci capiscono meno perché ne guardano quasi solo l’aspetto formale. A me non interessano i loro pareri.
    Come del resto non mi interessano le analisi logiche e grammaticali: mi interessa il romanzo (per esempio).
    I Baustelle sono in grado di rappresentare semplicemente ma in maniera molto efficace la contemporaneità e l’inerzia che la pervade e le loro canzoni funzionano. Quattro album, tutti molto buoni, non si possono liquidare facilmente e non sono roba da tutti. Quanti di voi hanno mai ascoltato Diario Illustrato della Giovinezza? O avete scoperto i Baustelle solo ora che sono pubblicizzati nelle riviste specializzate?

    Comunque non mi interessa difendere i Baustelle o altri, mi interessava più discutere del fatto che non ci sono grandi album al giorno d’oggi. Mi spiegate quale e quanta musica ascoltate per poter fare affermazioni di questo genere?

  19. La risposta è nel vento, ma la risposta è anche un fiume, le risposte sono fiumi di parole (cfr. Jalisse) (…avevano capito tutto).

    @Assimo: no, dico che Cammariere sta facendo sempre le stesse cosine. A un bel po’ di gente piacciono, quindi niente da dire. A me provocano la curiosa sensazione di invecchiare a spron battuto.

    @Fake: non sono d’accordo, però ho sghignazzato impunemente. Fermo restando che se è vera quella faccenda che non ti immergi mai due volte nello stesso fiume – ecco, almeno potresti dire che il mondo cambia il suo modo di essere schifezza…

    @Filippo1: no, la playcosa no. Pensavo più a un red carpet dei personaggi che hanno dato il loro tocco alla decade. Sai che ogni volta che qualcuno scrive “red carpet”, Anna Praderio del tg5 prende 3 euro?

    @Gianni Nardo: non moriremo tutti. Dell’Utri, ad esempio, vivrà in eterno. Potrei dirti: aspetta la prossima TheClassifica e ti dico chi è uscito fuori.
    E infatti te lo dico.

    @eve: qui apri un baule di quelli che stanno in soffitta. Vecchioni non lo posso vedere. Per contro, devo vederlo, perché ha saputo infilarsi ovunque a colpi di Luci a San Siro (puah) e Samarcanda (notevole). Vecchioni (p-e-r-s-o-n-a-l-m-e-n-t-e) non lo posso vedere per mille motivi, dalle canzoni-temino sui personaggi letterari alla carta carbone melodica con cui si muove (voglio dire, scrivere una canzone per Alda Merini usando Iris dei Goo Goo Dolls è veramente il massimio). Secondo me è un emblema della casta culturalpiagnona della sinistra che avremmo dovuto – gentilmente, con bel garbo – abbattere a vangate. La voce “canzone d’autore” da lui compilata per la Treccani mi dà i brividi, mi pare aberrante da tutti i punti di vista. Ma di cosucce aberranti – e di bauli pieni di astio – sto per riparlare più sotto.

    @Piti: due osservazioni, non parallele. La prima è che molta gente contesterebbe vivacissimamente qualcuno dei tuoi nomi. Venditti e Bennato accanto a Faber “Santo Subito” o al Lucio Nazionale? Quindi, lo vedi, non c’è una ferma convergenza sui pesi massimi degli anni 70. Certo, essere morti aiuta. Ma penso che per molti Jovanotti possa valere più di Venditti. Il che incrina il tuo discorso a livello oggettivo. E fammelo incrinare a livello soggettivo con la seconda osservazione. Ovvero: ogni tanto i giornali sportivi decidono che l’Ajax di Cruyff è stato la squadra più forte di tutti i tempi, oppure che lo è stato il Real Madrid di Di Stefano o il Milan di Baresi. E arrivano a simulare, per divertissement misto a maliziosa ma divertente partigianeria, le partite di squadre che hanno giocato in epoche diverse. Ecco, io posso pensare che Battisti sia stato grandissimo oppure che lo sia stato miticoVasco, ma non sono così ciucco da dire che oggi Tiziano Ferro non è “grande” solo perché non va dritto al cuore della massa di noialtri tardoni. Troppe cose sono diverse. Nella musica e in noi. Quindi, qui concordo con Fake. Fermo restando che appena bistratta i Queen, scuoto benevolmente la testa. E quanto ai Baustelle:

    @Marco: Battiato però un testo divertente come “Colombo” non l’ha mai scritto, e la parodia ultimamente se la fa da solo. “Inneres auge” è imbarazzante. Naturalmente, se uno è Fabio Fazio, è una canzone bellissima e straordinaria – come del resto ogni canzone di Vecchioni. Moriremo tutti Fabi Fazi?

    @Pietro (e, di nuovo, eve): ho già ipotizzato che tutti noi critici musicali, prezzolati e non, stiamo qui esclusivamente a fare intrattenimento, quindi così come tollero Scaruffi che scrive un pesantissimo tomo per spiegare che i Beatles sono dei sopravvalutati, tollero le malvestite (?) (non le conosco) che fanno uso di tremilaseicento parole per sminuire i Baustelle. Tendenzialmente, non mi interessa mai chi viene stroncato, ma il modo – e certe modalità sono veramente capziose e astiose. E qui torniamo a Vecchioni.
    So di avere dell’astio verso di lui. Infatti non è il mio bersaglio preferito: i miei bersagli preferiti (italiani) sono quelli cui tiro la spallata mentre gli cammino di fianco, col modo di fare cameratesco dell’amico che ti cammina di fianco da anni e decide che se lo può permettere. MiticoVasco, miticoLiga, De Gregori – ma certo – e Battiato, che sto aspettando con una mazza da baseball in un vicolo buio: non ho nessun astio personale nei loro confronti, ci ho speso i miei bei soldi e ne posso citare a memoria le canzoni, conosco i loro splendori e miserie di cortigiani. Samuele Bersani mi ha detto di avermi bruciato in effigie per una cosa che ho scritto e credo di essere l’unico in circolazione ad aver scritto cose autenticamente cruente degli Afterhours – e ho più roba degli Afterhours nell’iPod che non di Harry Belafonte, è quasi da non credere. L’ultimo disco di Carmen Consoli l’ho accoltellato come nemmeno Michael Myers con Jamie Lee Curtis, ma Mandaci una cartolina posso aggiungerlo alle altre sue canzoni già iPodizzate.
    Insomma, quello che voglio dire è che non c’è nessuno, di quelli cui ho tirato martellate (“Perché non parli?”) nei miei 12 anni di ingloriosa carriera, di cui non veneri almeno un feticcio: persino di Elisa (!), che mi augurò cose brutte, ho Feast for me e Together che fluttuano tra i 16 giga del Nano.

    Il che significa, @eve, che sì, ce l’ho un po’ con Vecchioni. Ma p-e-r-s-o-n-a-l-m-e-n-t-e. Se spendessi un paginone per stroncarlo sarebbe quasi sicuramente più uno sfogo che una critica. Come ho già detto, ci sono certe cose che lui porta avanti, che non condivido affatto. C’è un suo modo di interpretare la missione intellettuale del cantautore, che io non condivido affatto (non essendo Fabio Fazio). Ma se il suo concerto ti è piaciuto, non ho motivo di dirti che era brutto, o che sei vittima di chissà quale inganno! Però se vuoi farmi un regalo, non invitarmici, neh.

  20. su Vecchioni niente da dire, vorrei però utilizzare contro di te l’argomento Queen.
    A parte il fatto che fanno cacare, ma sei sicuro che i Queen siano stati in grado di fare grandi album (visto che qui si parla di grandi album, almeno lo spero)?
    La mia opinione è che solo due siano abbastanza buoni, intorno al più che discreto insomma (e dico anche quali: SHA e ANATO con preferenza personale per il primo), nessuno veramente grande e immortale, la maggiorparte da condannare per oltraggio al pubblico pudore.

  21. Sul concetto filosofico de “i Queen fanno cacare” non credo ci sia molto da discutere.
    Personalmente (e cronologicamente) ho avuto fasi alterne verso la Regina.
    Amore – odio – disinteresse totale – affetto.
    Hanno fatto grandi cose, per me il top resta “A day at the races”, dove portano all’apice tutta la loro formula.
    Ma sparpagliate negli anni Freddie Mercury e Brian May hanno svariate canzoni da antologia rock. A voi sciorinarle che non è difficile. E pure John Deacon (Who needs you, You’re my best friend) e Roger Taylor (I’m in love with my car, Radio gaga) non erano male a songwriting.
    Certo, han fatto anche ciofeconi inenarrabili, uno su tutti l’album Hot Space. Un disco intero da parte di quattro talenti dove non c’è una (ma manco una) canzone decente.
    Tentando di essere obiettivi (anche se è impossibile tutti noi siamo influenzati da troppe cose) Queen sono stati un grande gruppo rock. Fulgido perlomeno per tutti gli anni ’70, capace di influenzare generazioni di musicisti successivi più o meno di successo.
    Non grandissimi chessò come Zeppelin o Bowie.
    Ma “grandi” penso possa essere loro riconosciuto in tutta serenità.

  22. Machissenefrega di Massimo Di Cataldo è forse una citazione dell’omonima canzone di Marco Masini cover di “Nothing Else Matters” dei Metallica? Quanti anni ha adesso Di Cataldo, 54?
    Anche tu quindi soccombi alla logica del singolo-mp3 che sorpassa a destra l’idea di album o meglio “disco”, parola da lacrimoni. Non sei così vecchio come ti dipingi/dipingono, allora. Sono molto più vecchiodentro io, nostalgico di tempi che non mi sono mai appartenuti.

  23. sul p-e-r-s-o-n-a-l-m-e-n-t-e non posso dir nulla, avrai i tuoi motivi
    lui a me non è simpaticissimo ma alcuni suoi pezzi (ok non luci a san siro) son belli davvero… depressi e malinconici e però struggenti… penso a sabato stelle il re non si diverte milady…
    poi è vero che le melodie son semplici e molte si somigliano tra loro o somigliano ad altre e non sopporto il suo voler spesso essere per forza “letterario”… l’effetto temino che dici tu insomma.
    ma giuro il concerto era fantastico
    e ti saresti divertito credimi
    in più era gratis ;)
    e c’era una riffa (era una sagra di un paese vicino al mio) e mi son comprata un paio di biglietti a un euro ed ho pure vinto un televisore
    per cui secondo me se ti avessi invitato e ci fossi venuto ti saresti divertito ne son certa!
    ah! c’era persino una bancarella con il mais arrosto che era una vita che non ne mangiavo ;)
    già che ci sono… c’è una differenza secondo me tra i morti e i vivi… almeno tra alcuni morti e quasi tutti i vivi (a parte la condizione respiratoria ovviamente): de andré ha sempre voluto sperimentare ha sempre cercato di far cose nuove, così battisti… i respiranti campano di raccolte cover o inseguono le nuove generazioni con roba a volte imbarazzante…
    per il resto concordo con te su tutto
    e alla prossima sagra dei dintorni con annesso concerto di cantautore depresso e culturalpiagnone ti faccio un fischio ok? ;)

  24. @IlMaddedduNazionale: aspetto con ANSIA la TheClassifica della prossima settimana, magari riesco a trovare un motivo per darti ragione (ma io non do ragione manco ai pazzi).

    Certo, se vedo spuntare i Wolfmother, potrei URLARE.

  25. @mattia: uh?

    @pietro: con uno SPILLO ? Gli va addosso con la Luftwaffe. Il che, Nel Mio Umile Parere, è un po’ una piccineria. Se vai a fare una demolizione con i carriarmati, vuol dire che quella che stai demolendo non è una stamberga, ma ha fondamenta ben salde.
    (e con questo, il Balzac d’Argento per la metafora dell’anno dovrebbe essere mio)

    @Numero6: no, però a una mia ex piacevano. Ma era di Roma. Ai romani, curiosamente, tendono a piacere i romani. Un po’ come a me con Vecchioni. Ehm.

    @Fake: ma quand’anche non avessero fatto il “Grande Album” (e comunque ANATO e J a me piacevano), ebbene, so what? Il giorno del GU (Giudizio Universale), SP (San Pietro) li prenderà per mano e gli dirà: “Sapete, voi non avete fatto GA (Grandi Album), e quindi non avete scritto quella quarantina di pezzi con cui una rockband normale può farci non uno ma due concerti memorabili? Voi non avete fatto GA, quindi tutti quelli che videro Live Aid e videro Wembley letteralmente ai vostri piedi, si sono sbagliati”?

    @DiamondDog: ehm, a me Body Language piaceva. Per il basso.

    @Ferro: ahò, ki m dipinge vekkio? >:-( …notare la faccina intrinsecamente giovane.

    @eve: caspita, mi sarei divertito sì. Che paese era?

  26. @Madeddu; la frase era per fake che ha un po’ sboroneggiato a mio, modesto, avviso. Solo che abbiamo postato in contemporanea.

  27. Ecco appunto, la linea di basso.
    Ma in Body Language manca del tutto la linea melodica, che invece abbonda, anzi tracima in “Las palabras de amor” forse il punto più basso mai toccato da Mercury e co.
    Però Hot Space conteneva (casualmente, visto che era uscito come singolo) Under Pressure.
    E pure un torrido funky (si dice sempre così riferito ai pezzi funky, MPC -manuale del perfetto critico- alla mano) come Staying Power.
    Troppo poco però, soprattutto se paragonato al passato.

  28. beh, è vero, la stroncatura è veramente particolareggiata e circostanziata. Ma risponde perfettamente alla mission del sito, mazzulare allegramente i vips, specie quelli presuntuosi.

    Tra l’altro, alle stroncature è preferibile l’indifferenza, che evita inutili polemiche e ci consente di concentrarci sulle cose valide.

  29. Totalmente d’accordo sul discorso album-canzoni-playlist.
    Eppure, io un Yankee Hotel Foxtrot ce lo metterei, tra i grandi album. E pure la Ost di Into the wild, pur con i suoi difetti. E magari qualcos’altro, vah.
    ‘nsomma, malgrado tutto, ogni tanto qualche ostinato riesce a tirare fuori una perla di album. E se riesco ad ascoltarlo per intero diverse volte, senza cadere nella trappola delle canzoni da aggiungere al mio iPod, beh, diciamo che questo diventa il mio metro di valutazione sulla bellezza dell’album come insieme

  30. @ PM
    che i Q non abbiano fatto GA è importante, perché (se ho ben capito) a te i Q piacciono molto, però poi mi parli degli anni ’70, ’80 quando si facevano tanti GA che ora non si fanno più, ma se poi nemmeno un gruppo che a te piace (a me invece fanno scagazzare, si è capito?) è stato in grado di fare GA, allora di quali GA stiamo parlando?

    @ mattia
    sì, sboroneggio, perché posso farlo, a mio modesto avviso (perlomeno su questo argomento), tant’è che ancora non ho ricevuto risposte alla domanda fondamentale … che non mi ricordo qual’era.

    Concludo col migliore acronimo di tutti, di un altro grandissimo e imprescindibile gruppo degli anni ’90-’00
    GY!BE

  31. il posto era mf (monteflavio), ridente paesino montano nell’altrettanto ridente sabina (che c’avranno poi da ridere bah)
    bel posto comunque…

  32. Mamma mia!!!Quando leggo che in questo decennio gli album non sono esistiti perchè ormai esistono solo mp3, canzoni sparse e playlist mi viene il pelo dritto!!!…forse gli sfigati che guardano TRL possono essere di questo avviso…ma prima di sparare certe cazzate bisognerebbe conoscere bene tutto quello che è uscito e soprattutto averlo ascoltato. Premesso questo in questo decennio sono usciti degli ottimi dischi e alcuni capolavori tra i quali cito:
    – KID A (Radiohead);
    – AMNESIAC (Radiohead);
    – RETURN TO COOKIE MOUNTAIN (Tv On The Radio);
    – YANKEE HOTEL FOXTROT (Wilco);
    – EACH ONE TEACH ONE (Oneida);
    – SONGS FOR THE DEAF (Queens of the stone age);
    – IS THIS IT (Strokes);
    – YANQUI U.X.O. (GYBE!);
    – FUNERAL (Arcade Fire);
    – I AM A BIRD NOW (Antony and the Johnsons);
    – DRUM’S NOT DEAD (Liars);
    – ILLINOISE (Sufjans Stevens);
    – YOU FORGOT IT IN PEOPLE (Broken Social Scene);
    – ( ) (Sigur Ros);
    – BURIAL (Burial);
    – FINALLY WE ARE NO ONE (Mum).

    Se il tizio che ha scirtto l’articolo qui sopra non ha ascoltato questi dischi direi che prima di scrivere cazzate dovrebbe informarsi.
    Questi dischi sono DISCHI e non semplici canzoni da mp3…e questi dischi a mio parere non hanno nulla da invidiare a quelli del passato!!

  33. (VERSIONE 1) Egregio Babaz, non potevi proprio esprimere il medesimo punto di vista senza esprimerti a insulti?
    (VERSIONE 2) Sì, scrivo cazzate e guardo TRL tutto il giorno, e allora? Ovviamente non conosco nessuno degli sfigati che hai citato e non ho voglia di “informarmi”. Per cui tienti il tuo pelo dritto e fottiti.

  34. Se io non m’intendo di arte non mi metto a dire cazzate sui quadri o sulle sculture…evito!!!

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