Gaudeamus igitur, Alessandra Amoroso ha tenuto! Per la gioia dei suoi sensibilissimi piccoli ultrà, pronti a farsi esplodere per lei. Meglio così. Avevo sopravvalutato l’inutile Michael Bublè, che invece entra solo al n.3, e non riesce nemmeno a scalzare quella purea di patata che è il disco di Madonna. La sensibilissima pattuglia di Amici di Maria si arricchisce peraltro del sensibile Valerio Scanu, il cui album debutta al n.4. Ora, dopo aver passato gli ultimi giorni a difendermi a colpi di Topexan da una turba di sensibili minorenni teledipendenti, sarei pazzo a negare ciò che è sotto gli occhi di tutti, cioè che Scanu è il nuovo Frank Sinatra. Comunque, i 90 e passa commenti ottenuti da TheClassifica 87 non mi hanno lasciato indifferente. Perché da quando il sottoscritto era un sensibile 12enne si chiede, come penso tutti voi, cosa ne sappiano e in fin dei conti cosa ci stiano a fare i critici musicali. Non è come chiedersi cosa ci stanno a fare i politologi e gli economisti, perché quelli ogni tanto vengono presi per le orecchie e portati dall’altra parte della barricata, a fare la politica e a fare l’economia. Persino ai giornalisti che si occupano di calcio spesso viene chiesto di entrare in organigramma.
Così su due piedi ricordo Tony Damascelli che lavorò per la Juve, Mario Sconcerti per la Fiorentina, oppure un mio piccolo mito, Paolo Viganò che su Tuttosport spruzzava bava come un idrante ogni volta che scriveva di Alvaro Recoba. E ogni volta che gli altri bruti non capivano l’arte di quest’ultimo e gli davano 5 (“Sbaglia tutto dal primo all’ultimo minuto”), lui concordava con Moratti che il Chino era “deliziosamente imperfetto. Sbaglia? Amen” – e gli dava 8. E siccome Moratti ha sempre saputo apprezzare chi ha il coraggio delle opinioni di Moratti, lo ha assunto, e tuttora Paolino è il direttore della comunicazione della squadra con le maglie color funerale. E’ vero che ogni tanto un po’ di piede in due scarpe lo teniamo pure noi sfigati: chi diventando amico del cantante (brrr, rabbrividisco) e scrivendone la biografia, chi diventando addetto stampa di un artista o una piccola etichetta o un festival.
(…tra parentesi) (qui va a finire che mi metto in un pateracchio peggiore della settimana scorsa) (perché sembra che io parli dal piedistallo di quello puro che rifiuta i conflitti di interesse, capite?) (quando in realtà, semplicemente, nessuno mi vuole, dehehihohu).
Però in buona sostanza, è pacifico che noi kritici non siamo (o non siamo più) in grado di portare al successo degli artisti emergenti neanche quando siamo tutti compatti come 44 gatti. Le radio – quelle a cui fotte qualcosa della musica, cioè tre – se ne strabattono di quello che scriviamo. Non siamo in grado di impedire che degli squaqueroni ben vestiti vendano dischi a migliaia. A fatica, dopo anni di dibattiti, siamo giusto in grado di rivelare al pubblico delle verità inaspettate tipo “Sgt.Pepper fu una rivoluzione”, oppure “il rock deriva dal blues”. Insomma, che ci stiamo a fare?
Ecco, alla fine io credo sinceramente che siamo qui a fare dell’intrattenimento. A far vedere i maglioncini buffi o i cappelli buffi o le giacche buffe a Sanremo o Amici. A vedere chi scrive la stroncatura più chic di Shakira (n.5), ma anche gli aggettivi più ortodossi e noncompromettenti sul sesto posto in classifica di Noemi, o le considerazioni più sottili e saputelle sul settimo posto di Gigi D’Alessio – scegliendo se chiamare l’applauso di quelli che lo colpirebbero con una libreria Billy oppure guadagnarsi l’ovazione dei fans fingendo il coraggio di rivalutarlo, magari citando Pasolini – che si sa, per definizione, aveva capito tutto (compreso Gigi D’Alessio). E siamo qui a divertirvi e un po’ a farvi incazzare snobbando i Pearl Jam (n.8) o cogliendo tutti i citazionismi dei Muse (n.9), per chiudere poi con un buffo buffetto a Eros Ramazzotti (n.10), che alla fine è amico di tutti, è di Roma ma vive a Milano ed è un italiano vero da sventolare come una bandiera. Poscia, a seconda della voglia di lavorare, possiamo sciorinare il nostro acume nell’analisi della hit parade facendo notare che in Italia vende più un vecchio disco che hanno già tutti (Pink Floyd, The Dark Side Of The Moon, n.28) di un disco nuovo che si è sentito per tutta l’estate (David Guetta, n.30), o che continua a vendere di più un discusso morto americano con un disco vetusto (Michael Jackson, Thriller, n.31) che un apprezzato cantautore italiano con un disco nuovo (Mario Venuti, n.33).
Quindi come vedete, forse la verità è che noi criticiroc (senza la k, che l’abbiamo persa per strada) siamo semplicemente qui a intrattenervi, facendo il contrario di quello per cui siamo pagati.
In pratica, siamo come Berlusconi.
Clap clap clap (soprattutto per il “poscia”).
Sul fatto dei critici entertainers basta vedere quel che combinano i tuoi “colleghi” al processo di xfactor (non so se si chiama davvero così ma siccome che fanno finta di litigare con la bonazza della lucarelli….mentre invece dovrebbero solo pensare a inglobarsela).
Mi immagino che commenti avrebbe fatto un dodicenne Viganò riguardo a Recoba…
basta? é finito il divertimento? non potevi almeno augurare qualche brutta cosa a valerio scanu?
Fuori i nomi!!
Quali sono le 3 radio alle quali fotte della musica? Sto cercando alternative a Radio 2, che tra poco, oltre a fottersene della musica, se ne fotterà pure delle trasmissioni
Beh Virgin Radio? Cosa ne pensate? Cura abbastanza le scelte musicali non tenendo troppo contro dell’aspetto commerciale.
Se volete date un occhiata a questa recensione/analisi sicuramente diversa dalle semplici recensioni, su Tom Yorke, leader dei Radiohead (ma ora anche solista).
La trovate qui: http://www.camminandoscalzi.it/wordpress/category/musica/listening
Fatemi sapere se la trovate interessante
Ho letto gli ultimi 2 The Classificas e ne ho tratto qualche considerazione che mi va di condividere.
1) Odio chi attribuisce gli errori alla fretta. Per esempio chi scrive “ha” senza acca dice spesso che andando di fretta qualche lettera scappa. Davvero? E come mai nessuno scrive mai “h” senza a?
2) Come sono arrivati su Macchianera? Secondo me questo deriva dalla perfezione del titolo scelto. Nella settimana dell’Uccidiamo Berlusconi ho fatto un giro su FB per vedere se trovavo altri gruppi simili con altri personaggi. Secondo me gli Amorosini hanno googlato il titolo ed hanno trovato subito The Classifica.
3) Il 2009 mi sembra proprio un annus horribilis per la musica internazionale. E’ riuscito a deludermi anche l’amato Micah P.
4) All’inizio leggendo i commenti degli amorosini ero sconcertato. Poi ho pensato a quando, durante le scuole medie, pensavo che i Queen avessero inventato la musica. Ora qualcuno potrà dirmi che Sandrina canta meglio di Freddie. Sì, qualcuno lo direbbe pure. Ma con l’età si comincia ad ascoltare buona musica o si smette del tutto (soprattutto la seconda). Io ho addirittura comprato una cassetta originale degli Articolo 31… (ma a dodici anni scrivevo molto meglio). (anche di adesso).
5) e finale, dedicata a Madeddu. Il discorso sulla critica è davvero molto complesso. Diciamo che, secondo me, dopo una certa età (oltre i 40 anni, purtroppo) si perde un po’ il contatto con la novità. Ti faccio un esempio cinematografico: Pino Farinotti nel 1999 dava 0 a Trainspotting. Ora è chiaro che T. non è un capolavoro da Cahiers du Cinema ma probabilmente l’età di Farinotti incideva sul giudizio. Questo si riflette anche in considerazioni di critici di professione più giovani e più illuminati come te. Non è una critica, è solo una constatazione. Si rimane strepitosi conoscitori di musica ma ovviamente qualcosa continua a sfuggirci.
@ camminando scalzi : però scrivere TOM Yorke non è un buon punto di partenza (eh sì, sono stronzo, lo so)
@ sergio : non so se è più inquietante l’ortografia degli amorosini o il loro senso dell’umorismo degno di un Ayatollah. E poi, non trovi che Micah P., a fronte di esibizioni dal vivo commoventi, non sia ancora riuscito a fare un album veramente buono?
Bravo Paolo Madeddu, messia, santo e pedagogo. Forse per un po’ è stato divertente questo approccio postmodernista-molecolare del tutto fa brodo, tutto è simile e indistinguibile se lo riduci a una mousse, e perciò sdoganiamo D’Alessio che non è poi tanto diverso da De André… ma mo’ mi ha sfracanato i coglioni, sinceramente. Ho bisogno di serietà, di gente che mi parli senza strizzarmi l’occhietto e darmi di gomito, che non mi sembri continuamente sotto l’effetto di LSD. E quindi c’è bisogno di te, Paolo Madeddu, sappilo.
@Sergio 2009 annus horribilis? Quest’anno è uscito Crack the sky, il capolavoro dei Mastodon, e pure il nuovo degli Isis e tu mi dici annus horribilis? Io vedo l’inizio della ripresa, invece, come Tremonti :)
Chi si stupisce della calata delle okkupanti amorosine sconosce forse il potere del passaparola o, peggio, forumfree e determinati forum dedicati.
fate il contrario e guglate l’Alessandra Nazionale, guardate cosa c’è in giro, e capirete che se io, rinkoglionita con gli orsotti nella stanza tutta rosa, su un forum metto il link che mio fratello mi ha fatto leggere, minimo mi ripresento con altre 100 rinkoglionite con gli orsotti nella stanza tutta rosa.
per quanto riguarda la DeClassifica di questa settimana, come sempre, applausi, ma preferivo la colonna su Fantacalcio.it, almeno li facevi meno bile e parlavi di cose serie, chè dai Nirvana in poi è solo merda.
Salutamu…
@ Filippo sono un povero terrone, quindi non sono riuscito a vedere Micah dal vivo. Però secondo me i primi due album sono straordinari.
@PepPorno, i Mastodon li conosco solo quel poco che basta per il mio record a Music Challenge :D
mi butto a casaccio into the discussione prima che l’autore scriva le sue risposte ai commenti.
leggermente off topic mi chiedevo, sommo madeddoni, che ne pensassi dello scaruffi-pensiero sui beatles (http://www.scaruffi.com/vol1/beatles.html).
please!
ne sono davvero curioso. :)
saluti e baci ai più.
@Filippo1: eheh si lo so..ma nn l’ho scritto io l’articolo…preferisco musica un po più “semplice” (?) :)
Le tre radio in questione sono secondo me Radio Italia, Radio Italia Anni 60 e Radio Classica Bresciana.
Perché non promuoviamo una Riforma Gelmini anche della critica musicale, con gli artisti che valutano i loro (re)censori? Così la critica attiva diventa passiva e viceversa (à la Marrazzo, giusto per sparare sulla Crocerossa).
Ho provato anch’io l’esperimento sociologico “Visita il forum degli Amorosini”, e con immensa sorpresa -ma anche no- scopro che la maggior parte delle sezioni sono riservate agli iscritti. Probabilmente anche il topic in cui parte la caccia-al-madeddu.
Peccato, morirò ignorante senza nessuno che mi spieghi una-ragione-una per adorare AleAmo.
E la stanza rosa con gli orsotti è una delle immagini più inquietanti partorite dalla mente umana.
Egregio Madeddu,
la leggo da una cinquantina di classifiche, la prego cambi il titolo: ho nostalgia dell’orda di violentatori dell’italico idioma.
Da questo articolo si deduce che Alessandra Amoroso è la Recoba della musica (chissà se sti qua
hanno l’età per aver visto giocare Recoba)
Cosa vuol dire che: “Scanu sarebbe il nuovo Sinatra”?
Un complimento o uno scherno?
Io so che lavora con Rapino quello di mi chico latino e Corona (la cantante non l’altro).
Tra l’altro, l’ho visto dalla DeFilippi (Rapino) e ho letto una sua intervista: secondo lui Maria assomiglia a Blondie.
Ciao, sei sempre il migliore.
1) Sgt. Pepper non fu affatto una rivoluzione
2) il 2009 invece è stata una gran bella annata, forse la seconda del decennio dopo la vendemmia del 2005
3) Chiunque può fare il critico, il critico non è mica un mestiere, basta iscriversi alla F.I.C.A. (Federazione Italiana Critici Autoaccreditati)
4) I Queen fanno cacare
17 commenti il primo giorno sono un po’ tanti, non vi approfittate della mia logorrea.
@DD: la Lucarelli ha sposato il figlio di Pappalardo. Una dichiarazione di guerra a tutti i critici del mondo;
@chicagoplumber: oh, no: la stima che nutro per valerio scanu è la stessa che nutro per alessandra amoroso. La nutro con delle crocchette.
@Rob: okay. Ma la risposta non ti piacerà. Naturalmente qui parliamo di network veri, okay? (detto con l’accento di Dan Peterson). Niente M20 e niente Lifegate. Dunque, nella Mia Umile Opinione, le radio che stanno attente alla musica sono DeeJay, Capital e – tenetevi forte – RMC. Fermi, non ditemi che là c’è Fabio Volo, oppure lì c’è Signorini. E non ditemi che non vi piacciono. Non ci divento matto nemmeno io, ma hanno una loro politica musicale. Alle altre non frega veramente niente.
@Camminando Scalzi: Virgin. Ci si sperava, eh. Ma mi è diventata una parodia. Il Virgin Motel (“chiamatemi… Blitch”), Ringone e le sue tirate sulle autostrade della California su cui sognare (sognare COSA?), Giulia Salvi che fa la panterona anche quando declama il testo di “Blowing in the wind”. Eddài, su.
@Sergio: 4) oh, gli Articolo 31 non sono mica i Gemelli DiVersi: avevano il loro perché. Così com’è e Messa di Vespiri non erano soldi mal spesi.
5) sono quasi del tutto d’accordo con te. Quando ero ragazzetto ero sommamente irritato dai Gini Castaldi e dai Rockerilli che ogni due per tre insistevano che tutto era fuffa, tutto era già sentito, e insomma gli unici a salvarsi erano Dylan e Costello che continuavano a belare l’anima (se la critica musicale odierna non vi piace, credetemi: quella che ci sorbivamo noi ragazzetti degli anni 80 era di una pochezza e presunzione insopportabili). Il rischio di cadere nella stessa sufficienza nei confronti di musica che non è concepita da vecchi babbioni e non è destinata a vecchi babbioni è molto concreto. Nè posso trascurare il fatto che ora è la mia generazione a somministrare sbobba ai teenager: mica se la producono, stampano e vendono da soli. Forse ogni critico dovrebbe apporre accanto alla firma la data di nascita. E magari anche un giudizio attendibile sulle sue capacità di ballerino. Voglio dire, se leggo un elogio dei Kings Of Convenience e il critico risulta essere un nerd che non sa e non vuole ballare e va in bianco da 24 anni, è chiaro che posso perdonarlo.
@Gianni Nardo: ma dai, su.
@mathia: alto intrattenimento, appunto. Mi piace molto come, dopo una sbrodolona di quasi 10mila parole, dice che i Beatles “non avevano nulla da dire, e infatti non lo dissero”. Mentre lui.
@Ferro: io ci sto.
@mattia: anch’io.
@Elena: caspita, Charlie Rapino!! Un grandissimo. Se Pierpa vi sembra un po’ fuori, Charlie Rapino è in orbita attorno a Plutone.
@Fake: 2) grazie ad esempio a…? 4) ma dai, su.
2) grazie a quelli che già avevo elencato su The Classifica 87 più diversi altri (pochi esordi a dire il vero, ma molte conferme). Comunque lasciatevi trasportare dalla vostra curiosità, non lasciate che sia io nè altri a dirvi cosa sentire. L’incontro più bello con un album è quello casuale, ma la casualità bisogna un po’ cercarla.
4) a spruzzo, aggiungo
Forse “Sgt. Pepper’s….” non è stato una vera e propria rivoluzione… però a noi venticinquenni di allora tale sembrò. Rivivere oggi quelle sensazioni con lo stesso prodotto non è possibile: troppa acqua sotto i ponti e troppe cazzate dette e fatte. Sono d’accordo con te sulla “critica” musicale degli anni cui ti riferisci: tutto sommato chi scrive, rifiutando energicamente l’epiteto di “critico” (ho sempre asserito di voler fare solo il giornalista), ha dato l’addio a molte carriere.
Ma si è divertito molto di più. E senza rompere i coglioni agli altri con le proprie cervellotiche elucubrazioni.
Quando ci interroghiamo sul peso che il giornalista musicale ha oggi nello spingere un lavoro rispetto all’articolato contesto mediatico in cui prende vita o meno il fenomeno di “eccitazione” per l’uscita appunto, non dobbiamo dimenticare che a differenza di trent’anni fa l’identità di quel lavoro si attiva su un gran numero di canali molti dei quali basati sull’interattività e le comunità.
L’appassionato di musica oggi acqusisisce con molta più rapidità tutte quelle competenze che a 16 anni lo rendono in grado di misurarsi con le spacconerie giornalistiche.
Io ho 47 anni e all’epoca avevo, tra gli altri, Piergiuseppe Caporale che dal Ciao 2001, da Rockstar, dal Mucchio o da qualche numero del NME e poi di Q mi permettevano di costruire una mappa concettuale della realtà.
Oggi il giornalista musicale affermato non sa cogliere la novità anche perché – oltre all’età – sono tutte trovate commerciali accompagnate da una colonna sonora piuttosto ripetitiva.
Perché vedo adolescenti comprare il vinile? Perché i goradischi si vendono di nuovo? Sarà pure un fenomeno di nicchia ma sottovalutarlo é sciocco, no?
Mi piace l’idea del critico che fa intrattenimento. Del resto oggi “consigliare dischi” è un’attività alla portata di chiunque, solo su facebook vedo i miei amici che “postano” video e link a ripetizione. Quindi continuando la tua analogia, voi potreste fare come quei giornalisti sportivi che vanno in tv (nazionali o locali) ad accapigliarsi sulle partite, e a volte sono persino uno spettacolo gustoso. Pensandoci, il doposanremo coi giornalisti musicali era più divertente del festival, e X Factor e Amici puntano molto sulle diatribe musicali tra i giudici. Secondo te perché nessuno, da Mtv a Allmusic, pensa a un talk-show musicale?
ho come l’impressione che si parlerà parecchio di questi
http://www.youtube.com/watch?v=Mxpuj92IPrU
lui ha la faccia da fesso, lei ha una discreta voce e il motivetto è divertente
Premesso che Sinatra è in assoluto la più bella voce che io abbia mai sentito, devo dire che il piccolo Scanu ha in gola uno strumento notevole e si impegna a farne un uso virtuosistico; mi sembra abbastanza per non stroncarlo.
“devo dire che il piccolo Scanu ha in gola uno strumento notevole e si impegna a farne un uso virtuosistico”
non ci sarà mica in giro un video di Scanu con Maria
Una ola per il grande PGC.
Sostanzialmente poi concordo con Mauro Boccuni.
Negli anni ’70 e ’80 come facevi a costruirti una tua “storia del rock” se non leggevi cataste di recensioni interviste articoli dei famosi dell’epoca? Dei quali ricordo oltre al mitico PGC anche MLGG e Gregori, Sisti e Videtti, Atzori e Assante. Per non parlare di Massarini.
Siamo proprio sicuri che i cirtici di allora fossero peggio di quelli di oggi (Madeddoni escluso che lui lo sa che ci piace)?
Hey, hey, hey. That’s what I say:
@PierGiuseppe Caporale: ciao, lieto di – come dire? – e-ncontrarti? Io sono venuto dopo Sgt. Pepper, e per bastiancontrarismo familiare ho tentato di crescere antibeatlesiano (senza riuscirci). Ma al tuo “forse non fu una rivoluzione” mi viene da obiettare che se non fu una rivoluzione quel disco, allora nessun disco lo è stato.
@Mauro Boccuni: sono completamente d’accordo a metà con te! Nel senso che oggi “mappare” la realtà musicale, antica chimera (che ogni tanto vedo riperpetrata) (mi viene in mente qualche schemone su XL e su Repubblica) è totalmente impossibile, e solo a guardare la pagine dei dischi in uscita su billboard o su rockol, divento matto. Per non parlare di quanti dischi indipendenti per non dire casalinghi mi arrivano da tutte le parti, tipo i Tribbles di Star Trek (prima serie, ovviamente). Musica che arriva da tutte le parti, oppure che non arriva, e diventa “fenomeno” perché lo ha deciso qualche giornalista costretto dal proprio direttore a inventarsene uno (oggi in palestra ho cyclettato 15 minuti leggendo 24, l’inserto del Sole 24 Ore) (o quello, o guardavo Guida al Campionato in tv. Ditemi voi) (beh, c’era un articolo di due pagine su Stefano Fontana in arte Stylophonic che ne faceva la figura chiave della musica degli ultimi vent’anni).
Nel contempo, liquidare la contemporaneità dicendo che “sono tutte trovate commerciali accompagnate da una colonna sonora piuttosto ripetitiva” mi sembra riduttivo. Io sento ancora in giro della musica che mi piace, e piuttosto frequentemente. Passa poco in giro perché c’è questa muraglia di vecchiume anni 70 e 80 che sembra quasi impenetrabile, e viene continuamente rivalutata (sia il mainstream che la nicchia). Oggi sto sentendo http://www.radioparadise.com, e come sempre ho scoperto qualche gioiellino contemporaneo, oltre ovviamente a qualche preziosa antichità. L’unico difetto di questa radio è che risente dell’antico pregiudizio americano verso la dance. In Italia lo si è superato (vent’anni dopo), ma in Usa resiste.
@lavinia: dopo il prolungato volo pindarico concluso due righe fa, sei ancora convinta che sia così interessante tutto questo silente elucubrar di musica? :-)
@Mazzetta: sinceramente non mi ha fatto impazzire. Credo che Elio & Le Storie Tese siano molto molto più intelligenti (anche se l’ultimo disco mi sembra un altro sintomo di un malinconico declino. Purtroppo, ci avevano abituati bene)
@DiamondDog: i critici di allora erano pionieri un po’ coraggiosi un po’ faziosi. Erano pochi, ne sapevano poco (anche per limiti logistici. Qui certi dischi letteralmente non arrivavano. E molti di loro, spiace dirlo, non sapevano l’inglese) e avevano tanto potere, compreso quello di plasmare il gusto dell’epoca. Oggi siamo tantissimi, e non riusciamo a plasmare niente, hahaha! Nella Mia Umile Opinione, loro avevano più amore per la musica, o per il sogno che volevano vederci. Noi siamo meno ingenui, ne sappiamo di più (grazie al superamento dei limiti logistici di cui sopra, come già ricordava anche Mauro Boccuni) però più inclini a un astuto e contemporaneo disincanto. Per non parlare di quanti, tra noi, vogliono rifare Lester Bangs o Bertoncelli. Boh, forse anch’io. Che poi, uno è morto e uno è interista, quindi non sono propriamente degli esempi per i giovani.
il post è nel complesso ironico e divertente, ma permettimi di fare un appunto sul fatto ke le critiche, spt quelle “distruttive” andrebbero, anche in un contesto d’ironia, sufficientemente argomentate e non “buttate lì” e ciò affinchè abbiano un minimo di credibilità.
Nell’ambito di quella ke definisci “pattuglia di Amici”, vi sono elementi ke hanno il diritto di essere valutati individualmente e non “eticchettati”genericamente come amiciani, fare continuo riferimento alla provenienza è di x se ingiusto xkè pregiudizievole. Valerio Scanu,ke nel caso specifico ha appena intrapreso quello ke sarà il mestiere della sua vita, ha il pieno diritto ke ciò non venga stroncato sul nascere da opinioni e affermazioni gratuite e non argomentate.. In favore delle sue notevoli doti canore si sono già espressi in tanti ( Vessicchio, Luca Jurman, Gianna Nannini, Laura Pausini, B. Antonacci,diversi discografici e critici musicali come Valentina Cervelli, Carre, Rembò…x non parlare di giornalisti del calibro di di Paolo giordano e M. Mangiarotti)… Penso quindi ke, aldilà dell’inesperienza artistica e di vita legata ai suoi 19 anni. non si possa dubitare delle sue doti e potenzialità vocali.
Potevi limitarti a dire ke, x genere timbro o altro, non ti piace, i gusti non si discutono, risparmiandoci frasi come:” La stima ke nutro x Scanu e x l’Amoroso la nutro con delle crocchette” ke suona alquanto offensiva… le crocchette lasciamole ai nostri animali !
Se ha un’altro significato spiegamelo xkè non l’ho capito e in ogni caso non è una battuta spiritosa…
chicagoplumber: Stendiamo un velo pietoso sul tuo commento, augurare del male a qualcuno è di una stupidità e bassezza infinita…
Voi critici voi personaggi austeri
meditanti severi
chiedo scusa a vossìa
però non ho mai detto che a canzoni
si fan rivoluzioni
si possa far poesia
….Grazie a Guccini per lo spunto.
Premetto che il suo articolo mi piace e mi piace l’idea che lo muove.
Uccidiamo i critici musicali.
Il mio è un pensiero semplice , da persona semplice.
Se fosse stato per la critica centinaia di grandi artisti non avrebbero creato capolavori. Grazie alla critica centinaia di artisti mediocri hanno avuto opportunità immeritate, soldi e successo. Più raramente è stato ed è vero il contrario.
Perchè quasi mai la critica riconosce gli artisti emergenti. La critica, specie quella “ufficiale” è ancorata solidamente al già esistente.
Il nuovo nasce soltanto tra goffi tentativi, emerge dal caos del vivere, lontano da chi ha stabilito regole e di quelle regole è certo.
Gli artisti veri nascono raramente ma ancor più raramente i critici assistono al loro nascere. Noi che non siamo edotti di regole, anzi, ne ignoriamo l’esistenza e canticchiamo l’ultimo motivetto pop sotto la doccia abbiamo, a volte, più opportunità di loro di vederli e riconoscerli.
Noi semplici, crediamo nel piccolo Valerio Scanu e nelle sue potenzialità di artista.
Del parere di certi personaggi austeri, chiusi in casa al calduccio delle loro idee ben radicate, ce ne freghiamo bellamente.
Ma i critici devono esserci. Si deve poter ridere di loro, nel tempo. Oppure, più raramente, apprezzarne la lungimiranza…ma allora non si chiamano più critici, si chiamano visionari e io qualcuno lo conosco!
Cari saluti e complimenti, comunque, per l’ironia…!