18 anni diviso 93 omicidi (con sentenze passate in giudicato) fa due mesi e qualche settimana a omicidio.
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18 anni diviso 93 omicidi (con sentenze passate in giudicato) fa due mesi e qualche settimana a omicidio.
E allora, Belpietro, Feltri, Morigi, Sallusti, come la mettiamo? Perché a me sembra, francamente, che la linea buonista con la Chiesa Cattolica non abbia portato alcun risultato.
In realtà Fioravanti doveva essere liberato ieri. Ma s’è inceppato il timer.
Un buon modo per non abboccare alle bufale diffuse via internet anche dalla stampa ufficiale (oggi, per qualche ora, i più rinomati quotidiani italiani e le migliori agenzie hanno rilanciato un video di un’esplosione del […]
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Ci sto!
Mi compro la possibilità di commettere almeno un paio di omicidi. Quattro mesi e qualche settimana non sono niente confronto al sollievo di togliermi di torno qualche rompiscatole.
93… ci sta Lui e un bel po’ del suo entourage. Non è una idea da scartare a priori.
Mi prendo il diritto di ringraziarti per aver diffuso la notizia. Non sono uno dei familiari o parenti delle vittime ma mi sento vittima di questa ingiustizia uguale per tutti. Che fa molto comodo a volte. Sempre le volte sbagliate.
E già, Fioravanti era un fascista e quindi per lui le leggi italiane valgono di meno, giusto?
D’altra parte avendo cumulato 8 ergastoli per gli omicidi commesi e 134 anni di reclusione per altri reati, applicando un ragionamento puramente aritmetico avrebbero dovuto scavargli una tomba in carcere.
Che dire poi di Adriano Sofri, vivaddio, anche lui fuori e quell’altro, come si chiama, Segio, anche lui di carcere, aritmeticamente parlando, ne ha fatto poco.
La Giustizia italiana ha condannato Fioravanti riconoscendolo colpevole di omicidio e strage (per quanto mi riguarda con Bologna non c’entra nulla ma questo è un altro discorso).
Fioravanti ha scontato la pena e gli sono stati applicati i benefici previsti dalla legge, che guarda caso, essendo il nostro uno Stato di dirittto, non prevede nè la pena di morte, nè quella del taglione.
Fioravanti è un assassino confesso, un pluriomicida confesso
Lo strano è che c’è gente che impiccherebbe uno zingaro per un furtarello ne parla come di un perseguitato… mah..
ancora più strano è che si parli di sfuggiti alla giustizia riferendosi sempre a quelli di sinistra, dimenticando che tra loro -qualche migliaio- di persone ha preso condanne -decennali- senza aver mai ucciso nessuno e dimenticando anche che molti destri (Zorzi ad esempio) sono ugualmente sfuggiti alle loro responsabilità
sono opinioni che sembrano un po’ di parte, ma nemmeno il conto di Neri mi convince e per due solidi motivi: non esistendo l’ergastolo nel nostro ordinamento è un conteggio assurdo, secondariamente 28 anni di carcere, 8 dei quali in isolamento, sono una misura che può sembrare modesta solo a chi non ha idea di cosa sia il carcere o da chi si lasci inganannare dalla (relativamente) giovane età del reo uscito dal carcere
abbia o non abbia preso parte alla strage di Bologna, non si tratta di un’ingiustizia e nemmeno di un’offesa ai parenti delle vittime, quelle semmai sono state offese dai vari governi che non hanno tolto il segreto di stato sulla strage e anche di più dall’attuale che sembra rimettere in discussione le pensioni ai famigliari delle vittime del terrorismo
sperando ovviamente che ora Fioravanti non diventi ospite fisso dei talk show o ancora peggio un parlamentare, ad oggi non mi sento particolarmente offeso per l’esito della sua vicenda
Se facciamo gli ultragarantisti (sebbene ci sia una sentenza definitiva) e consideriamo Fioravanti non colpevole della strage di Bologna, gli restano comunque in groppa 8 omicidi che ha egli stesso riconosciuto. Fare un parallelo con Sofri, che facendo un po’ meno i garantisti (ma comunque rispettando una sentenza definitiva) è mandante di un omicidio, non mi pare una cosa equilibrata. Oltretutto Sofri è ai domiciliari, Fioravanti è ora un uomo libero.
Al di là di questi confronti sbilanciati, per la società un uomo sinceramente “redento” (altro assioma da cui parte il mio ragionamento) dopo 28 anni di carcere è più utile a piede libero che non in galera. Chissà che la storia non ci possa insegnare qualcosa, una rinfrescatina alla memoria non farebbe male a nessuno. Combattere gli estremismi di oggi anche attraverso gli estremisti (united colors of benetton, sia chiaro) di ieri non la vedo totalmente come un’utopia.
@mazzetta, @EvilFerro, mi sa che stiamo dicendo le stesse cose con stili diversi
sì Pietro, non volevo rispondere a te in particolare ,)
è, per quanto mi riguarda allucinante.
Ma non tanto per la Strage di Bologna, per la quale non ci sono vere prove a carico contro di loro (ricordatevi di Occorsio ucciso mentre cercava i collegamenti con la p2), quanto per tutti gli altri delitti commessi.
In Italia si può fare praticamente tutto, basta poi comportarsi bene in carcere.
http://riciardengo.blogspot.com/2009/08/papa-da-dove-vengono-i-bambini.html
Riciard, si tratta dell’abbracciare il principio della pena come istituto riabilitativo e non come mera punizione
la nostra Costituzione sposa la convinzione che al detenuto in carcere debba essere offerta la possibilità di uscirne migliore, l’abolizione dell’ergastolo inteso come condanna a vita ne è la logica conseguenza, se uno è condannato a non uscire mai è ovvio che la pensata di cui sopra diventa inapplicabile
si tratta di una tensione alla quale dovrebbe essere informato tutto il sistema giudiziario e anche quello carcerario ed è comunemente accettata come una conquista di civiltà
oltre a consigliare una ripassata a Beccaria, non posso che ribadire che 28 anni di reclusione sono un’enormità, che sembrano poca cosa solo a chi non ha idea di cosa sia vivere buona parte della propria vita (e anche meno) in un carcere, nel caso di Fioravanti poi parliamo della maggior parte della sua vita fino ad oggi
tanto per dire: le carceri sono di nuovo strapiene nonostante da anni cali il numero dei reati commessi, ma se si parla d’indulto c’è la fila di ignoranti che agitano lo spettro della criminalità dilagante e non si è parlato d’amnistia per lo stesso motivo
forse che i carcerati non sono cittadini come gli altri, se non per la parte che attiene alla limitazione della loro libertà?
forse che sia lecito farli vivere in condizioni sub-umane per le quali invocheremmo l’intervento dell’ufficio igiene se non fosse che sono carcerati?
questa piccola discrasia è rivelatrice dell’enorme distanza morale che ancora separa molti italiani dal livello rappresentato dalla loro Costituzione, una distanza che evidentemente deve far comodo a qualcuno, probabilmente proprio a quelli che con quella carta ci si vorrebbero spazzare, cominciando dai demagoghi del menga fin giù ai soliti preti
a parte il fatto (@ riciard)che se conoscessi le carceri italiane(e non)sapresti che già il riuscire a comportarsi “bene” per anni in un ambiente simile lo trovo già significativo,trovo molto più allucinante che pezzi non trascurabili delle “istituzioni”,generali, colonnelli,magistrati e politici possano dire tutto e il suo contrario senza quei cancelli varcarli mai.basta rileggere le cronache degli ultimi 30/40 anni e c’è da rabbrividire.per il resto concordo pienamente con quanto scritto da mazzetta nei suoi due post.
a conferma, notizia d’oggi, ma le stesse condizioni ci sono in tutte le carceri. dalla mia “civilissima et ricchissima” Bologna fino all’ultima guardina della città più malmessa:
fonte: Nazione.Il Sole24ore
4 agosto 2009
Rivolta in piena notte nel carcere di “S. Giorgio”. Bisogna andare molto indietro con la memoria, probabilmente senza nemmeno riuscirci, per ritrovare un episodio analogo a quello avvenuto ieri notte all’interno della Casa Circondariale.
Infatti, una rivolta di detenuti per protestare contro il sovraffollamento, il caldo torrido e le scarse condizioni igieniche
non è una cosa che succede tutti i giorni. Se ne sono accorti anche gli abitanti delle case della zona, che, nel cuore della notte, sostanzialmente dalle 22 all’1,30, hanno udito fischi, colpi, grida, un corri e fuggi accompagnato da tutta una serie di imprecazioni. Ma che cosa, realmente, è accaduto? Secondo una prima, sommaria ricostruzione, 78 detenuti improvvisamente hanno cominciato a lanciare di tutto – dalla frutta alle bottiglie, dai fornellini ad altre suppellettili contenute nelle celle – contro gli agenti di custodia intervenuti per cercare di calmare gli animi. Come se non bastasse, gli stessi detenuti hanno anche appiccato il fuoco alle lenzuola e ai materassi con l’obiettivo di accendere focolai che impedissero l’avvicinarsi della polizia penitenziaria e, soprattutto, causassero più danni possibili.
Ci sono stati momenti di tensione anche perché alcuni agenti sono stati centrati e sei di loro hanno dovuto farsi medicare al pronto soccorso. Infatti, l’auto medica del 118 è dovuta intervenire con l’ausilio di tre medici e altrettanti infermieri sia a causa delle ferite, sia pure lievi, ma, in particolare, per alcuni che hanno riportato principi di intossicazione, dovuti all’uso, per spegnere il fuoco, degli estintori da parte del personale del carcere. Le autorità, ovviamente, tendono a minimizzare, ma la protesta ha dato il via a una sorta di battaglia che soltanto dopo una lunga ed estenuante trattativa è stata sedata. Con quali garanzie, da una parte e dall’altra, non si sa. L’episodio non fa altro che portare acqua al mulino di coloro che, da tempo, sostengono l’inadeguatezza logistica e urbanistica di un carcere all’interno delle mura, con un affollamento decisamente alto rispetto alla bisogna. Da ricordare anche che l’anno
scorso fu chiusa, ma non solo a Lucca, una sezione dell’edificio con conseguente riduzione dello spazio disponibile. […]
Secondo me invece lo scopo di una prigione non è solo quello di redimere o riabilitare un colpevole, tanto è vero che diversamente non servirebbero punto le prigioni, sarebbe sufficiente ad esempio una serie di sedute da uno psicanalista, o da un prete, o da un professore o presso chi venisse ritenuto opportuno. E uno si potrebbe riabilitare anche il giorno dopo, o dopo una settimana e magari sarebbe pure sincero.
Il punto è un altro, un colpevole viene incarcerato prima di tutto per garantire l’incolumità e la salvaguardia della comunità in cui egli vive e che ha gravemente turbato, e la pena detentiva viene comminata in proporzione al delitto commesso, perchè evidentemente si ritiene che chi ‘sbaglia’, deve pagare.
E per quanto mi riguarda, uno come Fioravanti, che si è macchiato di 93 delitti oltre che di non so quante altre nefandezze, o uno come Izzo, che per conto mio è stato criminale rilasciare, dalla prigione non dovrebbero più mettere piede fuori.
Sarà anche da rifare tutto il sistema giudiziario, non lo nego, sarà necessario che vengano costruite carceri più ampie, più belle, più spaziose, d’accordissimo, fateli studiare, laureare, lavorare e scrivere libri, che abbiano materassi comodi e cibo di prima qualità, ma la libertà, a persone del genere, per conto mio, non va resa. Non fintanto che questa concessione mette a repentaglio anche solo la vita dell’ultimo degli uomini. Perchè la vita dell’ultimo degli uomini vale più della libertà di Fioravanti a farsi le ferie. Saluti
La tensione riabilitativa non esclude l’aspetto punitivo, in carcere ci vanno anche perché la legge prevede la limitazione della libertà personale come unica pena alternativa alla sanzione pecuniaria (il che esclude punizioni corporali o puttanate come la castrazione chimica etc.)
più di 20 anni di galera sono tantissimi (again)
in ogni caso le due vicende citate differiscono parecchio e non possono essere considerate omogenee, Izzo non aveva smai smentito una pericolosità che lo avrebbe dovuto tenere in carcere o in libertà limitata, Fioravanti è ancora atteso alla prova dei fatti, se commette altri reati vorrà dire che la valutzione dei giudici era sbagliata come quella su Izzo
io sarei molto soddisfatto se i necessari complici nella strage di Bologna (oltre gli autori materiali) fossero stati puniti alla stessa maniera, loro non stati puniti e hanno continuato presumibilmente a fare quello che facevano prima e sulla loro pericolosità non si possono nemmeno avere dubbi
ad esempio nella parallela vicenda di Ustica c’è stata anche una strage di testimoni statisticamente insopportabile, difficile pensare che si sia trattato di incidenti e anche che nei depistaggi su Ustica (evidenti) e in quelle morti non ci fossero manine tanto diverse da quelle all’opera
@mazzetta;io sono d’accordo con quanto dici,però nella realtà la cosidetta riabilitazione è nel 90% dei casi un’ipocrisia bella e buona.molti carceri sono delle vere e proprie bolgie dove si trascorre lentamente il tempo incattivendosi ulteriormente,in condizioni di degrado spesso ai limiti del sopportabile.in poche parole le carceri sono lo specchio della nazione in cui viviamo,utili discariche sociali,che sovente sono venute a sostituire l’altra discarica che si chiamava manicomio e che la legge basaglia ha permesso di superare.investimenti non ne vengono fatti,nè sul piano materiale nè umano.una politica schizofrenica che negli ultimi 30 anni ha prodotto disastri.il discorso sarebbe molto articolato,ma da come ti poni ,penso tu sia parecchio informato su questa realtà(cosa che purtroppo non si può dire della maggior parte delle persone,che hanno del carcere una visione mutuata dalla pessima informazione dei media in genere.)alla fine del discorso,quello che voglio dire è che quello è un problema che riguarda tutti,volenti o nolenti,e prima ci si farà seriamente i conti,meglio sarà.i detenuti prima o dopo escono,tutti.che persone vogliamo che escano?