1 – C’è stata una confessione questa settimana – “Faccio quel poco di nero che i controlli del fisco mi consentono. Se avessi fatto il contribuente onesto il mio ristorante sarebbe chiuso da un pezzo” – che ha scatenato il P-A-N-D-E-M-O-N-I-O.
2 – Ma le immagini più scioccanti sono arrivate da Waste, il libro di Tristram Stuart, giovane freegan che vive di scarti della società dei consumi.
3 – Tornando ai conti dei ristoranti, abbiamo chiesto dov’è la vostra soglia del pudore?
4 – Altra domanda: con quale macchina fotografare il cibo?
5 – Per difenderci dal caldo, dopo l’imprescindibile sfida tra chinotti, abbiamo contrapposto gazzosa Lurisia (semi-artigianale) e Sprite (industriale). Ha vinto…
6 – E’ bastato un ritaglio del 79 per scatenare i ricordi (quando il Gambero Rosso di San Vincenzo era di un certo Marino).
7 – Ma voi lo sapete che ricarichi si applicano sul vino?
8 – La legge c’è (e c’era pure prima): niente alcol sotto i 16 anni. Ora bisognerebbe proibire, che so, certo giornalismo. Che ci ricorda quanto tutto sia inefficace.
9 – Perché i siti dei ristoranti fanno tutti schifo? Non ce ne siamo fatti una ragione.
10 – Il Barolo gli è stato recapitato in camerino. Dopo, sul palco, pare che Bruce Springsteen abbia ringraziato dicendo “A suma m’bele sì, Torino, neh?” (Sono contento di essere qui). Oh, se non ci credete…
La settimana senza morale
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A suma m’bele sì, Torino, neh?
In realtà significa: “siamo qui, neh, Torino”.
“Sun cuntent d’ese si” vuole invece dire ciò che si afferma nel post!.
Ciao neh.