Dopo il grande successo di Papi Gallery una nuova iniziativa interattiva sulle pagine di Macchianera.
A seguito delle recenti inchieste e differenti versioni sul modo in cui Berlusconi avrebbe conosciuto la famiglia Letizia, diventa anche tu cronista! Prova ad indovinare la prossima versione ufficiale che verrà presentata ai giornali e concorrerai al premio Papitzer per la miglior Notizia (Noemi-Letizia) dell’anno.
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Ecco un esempio:
“Si, ero io che pilotavo il Mig 23 precipitato sulla Sila il 27 giugno 1980. Furono Gianni Letta e Cesare Cadeo a recuperarmi in elicottero mettendo al mio posto il cadavere di un pilota libico morto nella battaglia di Tobruk. Noemi non sarebbe mai nata se le Sinistre mi avessero accusato nel caso Ustica e io fossi finito in carcere. Ecco perché lo chiama Papi”
Lo conobbi nel 1984, ci unì la passione per l’arte, che sfociò nelle false teste di modigliani. Dammo poi la colpa all’estremista di sinistra Angelo Froglia.
Quando raccontammo la Grande Balla di Papera, Ranocchio e Mortadella ero io ero il portaborse di Igor MANINI, poi ho avuto un incontro con Mr b che mi ha illuminato sulla Vita, l’Universo e Tuttoquanto, e così è diventato il padrino anche di mia figlia.
la prima volta che incontrai B. eravamo io Noemi e il dottor Scaramella, che lo doveva incontrare per cose segretissima, ma non aveva la macchina e allora lo portai io.
B. ascoltò svogliatamente S., ma poi gli chiese di redigere seduta stante un riassunto che avrebbe letto in seguito. Mentre S. scriveva, B. si allontanò con Noemi per mostrargli la villa. Da allora non è più stata la stessa.
Mi sa che ho sforato con i caratteri, poco male, resto fuori concorso
come un’anima vagula la vidi comparire tra i rifiuti con in mano sorrisi e canzoni e un vestitino da quattro soldi.Sarebbe stata mia anche a costo di impiantare una succursale di montecitorio vicino a scampia senza destare sospetti.Avevo 72 anni,qualche acciacco e nessuno che mi volesse bene per davvero.Ma avevo da fare..
Il papà di Letizia era l’autista di Alberica Filo Della Torre, una mia vecchia amica di famiglia. Pochi giorni dopo l’omicidio di Alberica, rimasto disoccupato, mi chiamò disperato. Io per consolarlo gli presentai una ragazza che aveva mandato un book a Mediaset, Anna Palumbo. I due s’innamorarono subito, infatti Noemi è stata concepita poche settimane dopo il delitto dell’Olgiata. Ho ancora una lettera di ringraziamento di Elio. Ecco, Noemi mi chiama papi perché ho fatto incontrare i suoi genitori: è tutto molto pulito, al contrario di quello che dicono i signori della sinistra.
Elio è il consulente di Silvio per la politica internazionale; gli scrive i discorsi per le occasioni più importanti. Il figlio Yuri era l’autista di Putin. Alla sua morte è stato sostituito da Noemi.
N.B. So che è indecente tirare in questa storia un povero ragazzo morto. Non ditelo a me.
Ci incontrammo che era un 25 Maggio. Io come sempre portavo il mio asciugamano Blu, il colore del mia azien… pardon, partito. Il suo era arancione. Ci guardammo e capimmo di essere entrambi fan di Douglas Adams.
Conobbi Silvio su di una nave da guerra in fiamme al largo dei bastioni di Orione. Sarà stata circa data stellare -2248169. Lui a bordo faceva il pianista.
Strani test clinici – Elio Letizia: “Mia figlia è illibata. Se vogliono si può fare sempre la prova del Dna.” – Tratto da: http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-3/berlusconi-divorzio-3/berlusconi-divorzio-3.html
Eravamo io, Silvio, Elio e Capitan America a sfidare l’attacco di Teschio rosso e i Sinistri Sei. Quando anche lo scudo del Capitano sembrava destinato a fallire, Silvio si mise al piano e intonò le note di “Ne me quitte pas”. Da lì è stato un susseguirsi di cose strane, legate a 20.000 lire, un saldatore e della gelatina di frutta.
Ci incontrammo su Facebook. Mi colpì il suo volto angelico e le chiesi di non cambiare mai e un book. Lei rispose “non leggo molto”. E io “ma almeno sai l’inglese”. Da allora siamo sempre insieme e Bondi un po ci soffre.
Ma non lo sò…la notizia del giorno e tutti zitti!
HANNO ASSASSINATO IL PREMIER!!
dal corriere:
Roma, uomo ucciso a colpi di pistola.
L’assassino confessa: «Importunava mia figlia»
Sorvolavamo il Vaticano quando l’elicottero in ascesa del Camerlengo ci prese da sotto e ci portò a 7000 metri. Mi lanciai nel vuoto e atterrai su Elio Letizia.
Era una notte buia e tempestosa, l’auto filava in direzione Hammamet. All’improvviso venimmo affiancati da una Lada del KGB dalla quale partirono raffiche di mitra. L’auto sbandò, sfondò il guardrail, precipitò dalla scogliera. Noemi mormorò un Padre Nostro, ed ecco che apparve. Lui. Prese l’auto sul palmo della sua mano e la depositò sulla strada. “Chiamami Papi”, le disse soltanto, e disparve.
Aahahahahahahhaahahahahahahahahahahahahahaaaaahahahahahaahahaaaahahaaaaahahahaahhahahahahahahaaaaaahaahaaahaaaaahahahahhhaahahahahahahahahaaahhaahahahahahahahahahahahahahaahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaaaaaaaaaaaaaahahahaahaahaaahhhahahahahahahahahahahahahaahahahahah! Illibata! AHAhahahahahahahahahhaahahAHAHAhaahAHahAHahahahaHahAHAHAHahahHHahahahahaahahAhahahhahaahahaaaahahahaahahhahhahahahahahahahahahahahaahahahahaahhahahahhaHaHahhhahahahahaHahahahahaHahahahaHAhahahahahahahahaHaHAHAahahhaahahahahahaHahahahhahahahahahahahahAHaHAHaHaHaHAHAhah!
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Ebbene si vi dico tutta la verità. Noemi è la figlia di Vittorio Mangano e Lory Del Santo, li ho fatti incontrare al Drive in.
E mentr Vito Catozzo e il Paninaro litigavano Mangano si fece una sveltina con Lory che in un raro momento in cui era libera…
Dopo 12 mesi nacque Noemi. Noemi nacque già con il naso rifatto e il seno siliconato. Emilio Fede era presente al momento del parto e io come amico di Mangano, il papà arrivai subito dopo e per Noemi fui Papi per sempre…e Emilio fu il Pappa, per sempre.
La confessione di un settantenne.
La prima volta che la vidi decisi che sarebbe stata mia. Sul suo Book c’era scritto: Noemi.
Noemi!? Noemi… luce della mia vita, fuoco dei miei lombi, mio peccato, anima mia. No-E-MI: la punta della lingua compie un breve viaggio di tre passi sul palato per andare a bussare, al terzo, contro i denti. Noemi, smorfiosetta affascinante, denti da gatta crudele, labbra confetto e bocca golosa. Noemi, piccola bomba pronta ad esplodere… Noemi tu sarai la mia rovina.
Noemi, detta l’illibata, è il frutto dell’amore omosex tra l’Arcangelo Gabriele e mio marito Silvietto. Si incontrarono nella cappella del parco della Villa di Arcore, sotto un dipinto di Bondi e alla presenza dello stesso che guardava con le mani congiunte in segno di preghiera. Il miracolo ci fu perchè Silvietto diede alla luce Noemi. Testimoni di battesimo furono Emilio e Fedele. Ad officiare la cerimonia fu San Pietro e chierichetto era Paparazzinger insieme a Mazinga Z. Ad un tratto dal prato apparve il grande puffo e disse Silvio tu governerai l’Italia e Noemi sarà al tuo fianco…
Lo conobbi nell’agosto del ’78 in un casolare divenuto poi tristemente noto come “la casa del mulino bianco”. Era stato affittato dalla “Mostro di Firenze s.a.s.” a Licio Gelli, che lo subaffittò allo IOR per un torneo di bridge. Al torneo Letizia era presente in veste di cameriere.
Almeno, così mi era sembrato fino al momento in cui riprese duramente Paolo VI (vincitore delle precedenti tre edizioni) non ricordo se in merito alla errata applicazione del morto inverso, o per alcuni aspetti della Populorum Progressio.
A tal proposito, il soprannome “papi” si deve alla giovane fidanzata del Letizia (la cui verginità costituiva, tradizionalmente, il premio di consolazione), che nell’ilarità generale mi confuse con Sua Santità.
Persi in finale contro Pupo.
noemi letizia non e’ sua figlia… non e’ sua amante… e’ sua madre!!
Un giorno d’estate di 19 anni fa, Papi ed il suo fido Emilio, prendendo il sole sulla spiaggia privata della villa in Sardegna, videro arrivare un delfino curioso il quale portava una cesta legata sulla pinna. Il mammifero la depositò sulla riva e scappò. I due guardarono all’interno del contenitore e videro una bimba dal viso d’angelo. Entrambi decisi ad adottarla amorevolmente, sotituendo i crudeli genitori che abbandonarono al mare quell’essere indifeso, dovettero scegliere un nome. Emilio suggerì: Giovanna! Papi non convinto replicò: No Emi! e ancora E: Francesca! Papi non ancora soddisfatto: No Emi……
Ero sul Golgota, fra quei due santi uomini che i comunisti chiamavano “ladroni”, quando comparve una leggiadra fanciulla che recava una pezzuola di lino.
“Veronica?” dissi io con voce flebile
“No, Emi” disse lei
“Schiodiamoci”, conclusi io
@grifone72
delfino curioso meravigliosa!!
@Bombardinho
schiodiamoci da urlo!!
Ero triste laggiù in città, ma ora il mio nido è sui monti, e la neve bianca sembra latte di nuvola. Le caprette mi fanno ciao, e gli amici Mu Mu, Cip Cip, Be Be e Pa Pi mi dicono di non partire.
Chiamatemi Presidente. Qualche mese fa – non importa
sapere con precisione quanti – avendo in tasca un fracco di miliardi e, a Milano, nulla che mi interessasse
in modo particolare (salvo una strappona che m’è toccato sposare per immagine) pensai di andarmene un po’ a Napoli, per vedere se c’erano genitori disposti a vendermi la figlia. E’ uno dei miei sistemi per scacciare la tristezza e regolare la circolazione del sangue, lo dice anche Scapagnini. Ogniqualvolta mi accorgo che la ruga attorno
alla mia bocca si fa più profonda faccio un lifting; ogniqualvolta l’insofferenza mi possiede a
tal punto che devo far appello a un saldo principio morale
per trattenermi dal discendere in strada e sparare al primo magistrato che passa, giudico allora che sia venuto il momento di circondarmi di ninfette.
Ebbene si! Ecco svelato il mistero, capirete così le mie riserve nel confessare questo terribile segreto. Il Letizia è un donatore, mi hanno impiantato i suoi testicoli dopo la mia brutta malattia, ecco perchè la piccola e pura Noemi mi chiama papì. E ora voi stalinisti abbiate rispetto per il Letizia abbiate rispetto per chi non ha le palle!
ps. ma come mi vengono?
N.O.E.M.I. : è il frutto di un esperimento genetico.
Un nuova genia di superdonne, ma è tutto spiegato nel “piano di rinascita” di Mengele Gelli.
Ad maioram.
Eravamo io, Silvio, Veronica, Elio (senza le Storie tese) ed il complesso di Edipo, che ci stavamo facendo una crociera musicale.
A Silvio piaceva cantare, a me guardare Roger Rabbit nella sala proiezioni, mentre Veronica ed Elio ascoltavano il complesso di Edipo ricordando i bei tempi della loro gioventù, quando mi avevano concepita.
A un certo punto Silvio si è stufato di cantare ed è venuto a guardare il film con me. Preso dalla sue manie di protagonismo ha voluto entrare a tutti i costi nel cartone per conoscere Jessica Rabbit. E’ stato allora che Roger gli ha confidato la tremenda verità su me e Veronica (lei è la mia vera mamma).
Quando è uscito era scosso, in lacrime e mi ha detto : “Ora puoi chiamarmi Papi. Anche se non è un coniglio quello che ho nelle mutande!”
Il 20 Marzo 1991 (18 anni fa) l’Ac Milan giocava il ritorno di quarti di finali di Coppa Campioni al Velodrome di Marsiglia. La partita, arbitrata da un giovane portoghese di nome Mourinho (assistito dai suoi collaboratori D’Ambrosio e Di Pietro), è sull’1 a 0 per i padroni di casa a causa di innumerevoli ingiustizie.
All’89esimo succede il fattaccio, i riflettori alla sinistra della porta di Sebastiano Rossi si spengono. Il Presidente del Milan Berlusconi è fiducioso che la sua riuscirà a segnare 2 gol nel recupero della partita così inizia a correre verso i riflettori urlando: “ho studiato l’Illuminismo alla Sorbona, ghe pensi mi”.
Arrivato sotto il riflettore sfonda a testate il pannello che protegge i cavi dell’alta tensione e inizia a chiedere i ferri del mestieri: “Cribbio, un bisturi, occorre tamponare in fretta. Ma insomma, non vi è nemmeno un custode?”.
Un giovane in tuta da lavoro, visibilmente scosso, gli si fa incontro: ” Presidente, sono io il custode del campo. Vorrei tanto aiutarla ma mia moglie Anna sta per partorire, devo starle a fianco”.
“Calmo, sono Silvio, risolvo i problemi.”- gli risponde il PresDelMil – “scugnizzo,come ti chiami?”.
“Mi chiamo Marco”.
“Avendomi conosciuto tu sei stato benedetto e per questo ti chiamerai Benedetto”.
“Che nome stupendo, Presidente. Ora però dovrei proprio andare…davvero..si son già rotte le acque”
“non ti devi preoccupare, col mio aiuto ci vorranno solo 15 minuti a risistemare questi lampioni. Per dimostrarti la mia riconoscenza manderò la squadra ad assistere tua moglie…”.
E fu così che Berlusconi chiamò a sè Galliani e gli disse di richiamare Sacchi, Baresi e tutta la squadra sul pullman. “Prima del calcio viene la vita umana e un piccolo miracolo sta avvenendo in quell’ospedale..ah, Adriano…chiama Ghedini..Gullit potrebbe averne bisogno…non si sa mai che nasca nero anche questo..”
Galliani richiamò a sè tutte le pecorelle rossonere e partirono senza nemmeno farsi la doccia e salutare gli avversari. Lo sconcerto si impadronì dello Stadio, quei comunisti dei francesi erano abituati a mangiarli i bambini, non a vederli nascere..
Nel frattempo Berlusconi aveva sistemato i fili strappatisi alla base del riflettore usando 4 o 5 catenine d’oro che aveva in tasca (nel caso fosse incappato in qualche festa di compleanno…).
Ora occorreva cambiare una lampada a ben 30 metri di altezza!!!!
“Benedetto, portare una scala ci costerebbe troppo tempo, hai qualcosa che mi possa far volare lassù? Un’aquilone, una mongolfiera, uno zeppelin?”
“Ho dei palloncini e delle bombole di elio…”
“Perfetto, d’ora in poi ti farai chiamare Elio..perché con questo Elio volerò più in alto delle chiese”.
Stoicamente il Silvio volò e sistemò i riflettori dopodiché comandò ai palloncini di non seguire quel comunista di Newton e abbassarsi, abbracciò Marco Benedetto Elio e volarono assieme fino all’ospedale ove fecerò in tempo a vedere nascere Noemi. La prima persona che vide la bimba era un piccolo grande uomo brianzolo e fu così che da allora lei lo ha sempre chiamato Papi.
@dario: quella su gullit è fantastica
Lui era l’italiano delle barzellette, io facevo il tedesco (questo fu prima del viaggio in marocco) tanto nessuno lo parlava, il tedesco, e con il dialetto siciliano a milano puoi dire di parlare qualsiasi lingua… Dopo la terza esperienza insieme (quella dei due paracadute in 4) iniziammo a fraternizzare. Oggi lui è presidente del consiglio e io faccio il secondo carabiniere nelle barzellette. Ogni tanto mi chiama per chiedere perché io ho avuto successo e lui no.
Conobbi Elio durante un intervento tricologico, era in stanza con me.
Eravamo in Etruria di Sotto. Feci una TAC a Elio e mi accorsi che come appendiabiti cattolico era perfetto.
Il petto da ciabattino poi era formidabile per i miei pesci rossi. Correva l’anno millettre turbodiesel.
Cominciai ad usare la figlia come giunto cardanico; era molto snodata, sapete.
La mamma intanto organizzava lotte ai bagarozzi col machete. Cioè come famiglia era sana.
Silvio Berlusconi è il padre non già della Noemi, ma di sua madre: la nonna di Noemi, tirata in ballo provocatoriamente da Emilio Fede, ebbe una storiella con uno chansonnier da crociera; Elio Letizia è suo genero, Noemi è sua nipote. Il test del Dna poi rivelerà che lo chansonnier non c’entra niente, tutta colpa di chi lo accompagnava al pianoforte.
Eravamo per negozi a Londra, io e Bondi. Cercavamo una bandana da regalare a Tony, quando vediamo una fanciulla insidiata da un vecchio bavoso. Ci siamo avvicinati, e abbiamo riconosciuto Mick Jagger.
Signore, gli abbiamo detto, come si permette di insidiare questa virginale fanciulla?
Dopo, l’ ho portata in Sardegna con me, insieme ad altre decine di ragazze vittime di molesie sessuali.
Che dovevo fare? Dovevo proteggerla in qualche modo.
Anzi, penso di fondare un’Associazione per la Difesa Delle Ragazze Indidiate da Vecchi Bavosi.
Mara, tu che ne pensi?
Eravamo io, Bondi, Remolo e papà Cervi. Vinsi una Duna a poker a casa della Meloni e dentro c’era un cellulare. Lo accesi, feci un numero a caso e mi rispose una voce purissima. Il resto lo sapete.
io noto una certa somiglianza tra berlusconi e il padre di noemi….e se fossero fratelli?
Letizia? Si era presentata con un altro aggettivo, che non rivelerò mai. Anche noi scambisti abbiamo un codice etico.
stavo facendo i casting per le coriste di Mariano in sostituzione di matteo messina denaro che quel giorno aveva da sciogliere nell’acido alcuni pentiti quando mi scivolò tra le dita questa otero rediviva che assoldai subito per “combattere il crimine”(voi certamente capirete).Tutto correva liscio come l’olio finchè la persi,assieme a una collezione completa di caballero,in una sfortunata mano di briscola col mio portavoce il quale decise di redimerla istruendola a sparigliare le carte
aikido.bugeisha.ru/music/files/1207114410Madness-One_Step_Beyond.mp3
Noemi e Filippo Facci sono la stessa persona (avete notato il colore dei capelli di entrambi?).
Una volta capito questo, tutte le tessere del mosaico vanno magicamente al posto giusto.
Noemi, è Filippo Facci con le tette!!
Eravamo io, Ratzinger, Fidel Castro e il mago Otelma. Il segretario si rifiutava, e ci portò sta ragazzina…
Ogni volta ci vestivamo c ome uno di noi, stavolta era il turno di Joseph. “i” papi…
Mio Nonno, Benedetto Letizia, faceva il quarto a briscola con De Gasperi, Schuman e Adenauer. Fu lui a farmi scoprire tutte le opere fondamentali del socialismo tedesco tra le quali “Das Kapital” di Marx e “Was ist Sozialismus?” di Bernstein. Con Berlusconi ci incontrammo negli anni ’90, quando fui scartato al provino per fare l’autista di Craxi e nacque un’affettuosa amicizia. Conservo ancora la lettera in cui Silvio si diceva colpito e turbato da quell’esclusione che lui vedeva come il tentativo di Di Pietro di fregarmi la Mercedes. Cosa dicevamo? Ah si Noemi. Noemi? Ma non è mia figlia…