– Gentilmente, dal momento che probabilmente lei una guerra tra due pianeti non l’ha mai provocata, le chiedo la cortesia di mettersi nei miei panni e di spiegarmi – se ce la fa senza divagare – perché io invece ci sono riuscito.
– Vuole la versione lunga o quella corta?
– Proviamo con quella corta.
– I Gioviali sono antipatici.
– Ne ha una media?
– Mi dica lei cosa vuole sapere.
– Innanzitutto perché i servizi segreti Gioviali hanno attribuito la frase sul bastoncino ai Sicumeri, dal momento che l’ho scritta io e sono pressoché sicuro di avere utilizzato una lingua di indubbia origine terrestre.
– Lei si scorda, o forse non sa, che l’anno del contatto per i Terrestri è avvenuto meno di tre mesi fa.
– L’anno del contatto?
– Il momento in cui la vostra civiltà ha scoperto di non essere sola nell’universo.
– Io non ho sentito niente, in giro.
– Tre mesi fa nostri, non suoi: è successo verso la fine del vostro 2054. Stavate festeggiando il compleanno di uno importante.
– Uno importante?
– Sì, uno che doveva venire a salvarvi, prima o poi.
– Ah, ho capito, era Natale.
– Non mi ricordo come si chiamava.
– No, Natale è… lasci perdere. Che c’entra invece l’anno del contatto con il bastoncino del ghiacciolo?
– I Gioviali hanno dedotto che non potevate essere stati voi a mandarlo, perché ancora nemmeno sapevate che esistevano. Mentre il bastoncino di legno, beh, quella è la classica firma dei Sicumeri.
– E i Gioviali non potevano offendersi e basta?
– Sta scherzando? Per una frase minacciosa contenente sei zeta tutte assieme? Ma neanche per idea!
– Quindi, cos’hanno fatto?
– Molto semplicemente, tre minuti dopo avere letto la scritta sul legnetto, hanno dichiarato guerra ai Sicumeri.
– E i Sicumeri non potevano spendere i tre minuti successivi a spiegare che non erano stati loro?
– Lei deve sapere che i Sicumeri sono famosi per un’altra caratteristica, oltre a quelle che le ho già detto: sono parecchio presuntuosi e si sentono superiori a qualsiasi altra civiltà esistente. Quindi, quando i Gioviali hanno dichiarato la guerra, hanno indetto un referendum.
– Un referendum?
– Sì, la domanda era: “Siamo in grado di vincere questa guerra?”. Il 97% ha risposto “Sì”. Il rimanente 3% non aveva capito dove andava messa la crocetta per rispondere “Sì”.
– …E sono entrati in guerra.
– Sì, ma il problema è un altro: contrariamente a quel che credevano, i Sicumeri non erano assolutamente in grado di vincerla, quella guerra.
– Perché?
– Innanzitutto perché il pianeta Superiore è grosso quanto il ripostiglio di Giove. Può dedurre anche lei, quindi, che rispetto ai Gioviali fossero in minoranza. Il rapporto, se non ricordo male, era di uno a tredicimila. In più, i Gioviali possono prevedere le mosse del nemico, perché sono capaci di leggere il pensiero.
– Ah.
– E non è finita qui. I Sicumeri non avevano mai avuto un esercito: lo consideravano una cosa volgare.
– Ho capito. Quel che mi interessa, però, è quanti morti ci sono stati, quali danni ha fatto la guerra. Cose così, sa, che uno chiede quando si sente responsabile.
– Morti? Nessuno.
– Mi scusi, quanto è durata questa guerra?
– Ventisette anni.
– E in ventisette anni di guerra non c’è scappato nemmeno un morto?
– Uno, tra i Sicumeri, ma non si sentiva bene da prima.
– Non capisco.
– E’ abbastanza facile: i Gioviali non possono morire.
– Ah no?
– No. Loro, quando finiscono di usare il corpo che hanno, si trasformano in concime.
– Questo noi lo chiamiamo morire.
– Loro no. Lo chiamano diventare delle bellissime piante.
– Allora mettiamola giù così: mi dice di quanto concime stiamo parlando?
– Giove non è mai stato così verde come in quel periodo.
– La prego, non mi dica così.
– Ma lei non deve sentirsi responsabile: è una cosa che doveva succedere. E la prova è che siamo qui a parlarne. In più veda il lato positivo…
– Ce n’è uno?
– I bambini Gioviali che prima si sentivano trascurati perché i genitori non volevano mai uscire con loro, ora il papà lo trovano direttamente al parco. A qualsiasi ora.
– La ringrazio per le parole di consolazione. Ma possibile che ci siano stati così tanti morti Gioviali?
– La guerra è guerra. E i Sicumeri se la sono molto presa per quella storia dei Parrucchetti addestrati.
– Dei che?
– Parrucchetti addestrati: li catturavano e li tenevano in cattività permettendogli di nutrirsi esclusivamente di cervelli di persone con gravi problemi di autostima, poi li spedivano sul pianeta Superiore per contaminarlo di incertezza, dubbi, scoraggiamento, malinconia.
– E ci sono riusciti?
– Alla grande. Le dico solo che appena due anni dopo l’inizio del conflitto, se sul pianeta Superiore avessero ripetuto quel referendum sull’opportunità di entrare in guerra, il 64% avrebbe risposto “Mah”, il 20% “Non so”, l’11% “Come se la guerra fosse il maggiore dei miei problemi” e il 5% non avrebbe nemmeno avuto voglia di uscire di casa per andare a votare.
– Però alla fine hanno reagito, se ci sono stati così tanti morti dall’altra parte.
– Certo, una rappresaglia come non se ne sono mai viste. Eppure…
– Cosa?
– C’era sempre la questione dell’inferiorità numerica: non avrebbero potuto vincere quella guerra nemmeno se i morti Gioviali fossero stati trenta volte tanti. E per quanto il governo Iuppiteriano fosse sin dall’inizio in clamoroso vantaggio – tanto che si sarebbe potuto permettere che la guerra durasse secoli -, a un certo punto decise di farla finita lì, e optò per la soluzione finale.
– Oh no!
– Invece sì: fece le cose in grande stile. Innanzitutto impose a tutta la popolazione di spostarsi nella metà di sotto del pianeta. Poi mise in mano a tutti una girandola.
– Hanno festeggiato che cosa?
– Non sia stupido: non bisogna mai fare l’errore di sottovalutare un Gioviale con una girandola in mano.
– No?
– No. Mai. Ai Gioviali fu detto di aspettare la fine del countdown e poi iniziare a soffiare sulle girandole tutti assieme.
– Mi sfugge il motivo.
– Lei immagini tutta la popolazione di Giove – miliardi di persone – che soffia su miliardi di girandole: in pochi secondi il pianeta cominciò a spostarsi.
– Per andare dove?
– Diretto contro il pianeta Superiore, in rotta di collisione.
– La soluzione finale era suicidarsi?
– Figuriamoci: l’impatto con il pianeta Superiore avrebbe fatto appena il solletico a Giove, grande com’era. Avrebbe provocato, al massimo, danni simili all’impatto di un grosso meteorite.
– E i Sicumeri scapparono?
– Tutt’altro: in un impeto di quel poco di orgoglio che i parrucchetti non erano riusciti a succhiare puntarono anche loro il pianeta contro Giove.
– Con le girandole?
– I Sicumeri non avevano budget per acquistare tutte quelle girandole: scelsero invece di tappare tutti i vulcani presenti nella metà alta del pianeta Superiore, ottenendo l’effetto di un motore a reazione.
– Si sono messi a fare un duello in mezzo alla galassia?
– Esatto. Una specie di gara: chi avesse sterzato prima si sarebbe dimostrato più debole e avrebbe perso la guerra.
– Poveracci.
– Poveracci chi?
– I Sicumeri, ovviamente.
– E perché? I Sicumeri l’hanno vinta quella guerra.
– L’hanno vinta? E come? Erano in inferiorità numerica; il pianeta era più piccolo; non avevano budget e combattevano la depressione.
– Hanno usato l’ingegno e sfruttato a loro favore uno dei punti di forza dell’avversario.
– Ovvero?
– Come le ho già detto, i Gioviali sono capaci di leggere nel pensiero.
– Messo giù così mi sembra un ulteriore motivo per cui avrebbero dovuto vincere.
– E invece, se ci pensa, no.
– No, eh?
– No: i Sicumeri decisero che non avrebbero sterzato per nessuna ragione. E non l’avrebbero fatto, pur sapendo che andavano dritti verso il suicidio.
– Appunto.
– Mi dica cosa non le è chiaro.
– Perché i Gioviali hanno sterzato per primi?
– Perché, avendogli letto il pensiero, sapevano con certezza che i Sicumeri non l’avrebbero fatto.
– Troppo complicato: credo che l’universo non faccia per me.
– Lo credo anche io. Mica per niente vi siete spinti al massimo fino a Marte.
– Siamo stati su Marte?
– Certo, nel 1980. Un americano, un messicano e un canadese. Ma i vostri governanti scelsero di non rendere pubblica la notizia.
– Perché?
– Al momento di scendere dalla scaletta, l’americano inciampò e ammartò di faccia. Si fece talmente male che non si potè rigirare la scena, e tutto fu messo sotto silenzio.
– Capisco. Mi dice com’è finita tra Gioviali e Sicumeri?
– Firmarono un armistizio secondo un rituale che peraltro è stato importato dalla Terra.
– Si strinsero la mano?
– No: incrociarono i mignoli.
– I mignoli?
– Esatto.
– Perché ce li hanno i mignoli?
– Ce li hanno come tutti. Li incrociarono, e dondolarono le braccia da destra a sinistra, e da sinistra a destra. Poi recitarono la Sacra Formula Terrestre della Concordia.
– Sarebbe?
– “Màle – dètto il – pàrruc – chètto – che ci ha fàt – to – li – ti – gàr”.
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Ecco. Adesso sono qui a cantare Màle – dètto il – pàrruc – chètto – che ci ha fàt – to – li – ti – gàr in stile operistico.
rossini, .mau.?
@aki: un po’ in stile rossiniano, ma puramente improvvisata.
Oddio, morirò dal ridere!
uhm, nel caso i gioviali dovessero attaccare la Terra possiamo sempre mangiare tanti fagioli e poi spostarci tutti su un unico emisfero