Renato Zero è uno degli annosi problemi di questo Paese. Sapete, se mi dicessero: “Scegli, puoi liberare il Paese da Roberto Formigoni, dall’Inter, dalla provincia di Brescia, dalle zanzare o da Renato Zero” – ecco, io non avrei dubbi.
Beh, okay: sopprimerei le zanzare. Tanto, i bresciani darwinianamente non possono sopravvivere in quanto non adatti, Formigoni non è mai stato in grado di fare porcate fuori dalla Lombardia e l’Inter esiste solo se credi che esista. E quanto a Rrrenàdo, dài, non riesco a disprezzarlo. Però è vero che è un problema. Questa settimana è al n.1 questa settimana. Parlerei più volentieri del n.6, gli Stadio. Anche per ridimensionare il n.1, toh. Però come fai a non parlarne in una rubrica che ha quella pretesa bislacca di commentare il Paese tramite una piccola classifica. E di fatto, Zero è l’Andreotti della musica, è retorica populista che ha pure il coraggio di travestirsi (sempre meno) da scomodità, è uno che è arrivato dove doveva: a cantare per il Papa in Vaticano e a dire che si è finto gay per la visita militare – ma viceversa è “di tutt’altra pasta”- E’ uno di quelli che dicono talmente tante fregnacce che nessuno ha voglia di dirgli “Ma falla finita!”, così sembra che abbiano ragione loro. E parlo per esperienza personale. Lasciate che vi racconti.
10 anni fa (ero giovane e incauto) mentre presentava un disco davanti a giornalisti e sorcini gli ho chiesto come mai dai tempi di Triangolo o Mi vendo era diventato sempre meno ironico e si era messo a cantare Ave Maria e La pace sia con te. E lui tutto drammatico e indignato: “Che vor dì ironico? Pure le ova ar tegamino so’ ironiche. Che c’è da esse ironici, quanno ce so’ le stragi der sabato sera!”
Come forse avrete subodorato, alzando la voce e accelerando la risposta nel punto giusto (“quando ce so’…”) aveva chiamato l’ovazione dei sorcini, che infatti ovarono commossi e indignatissimi con me (…ora: non è che non me lo meritassi, ma cercate di capire: non c’erano ancora i programmi della De Filippi a chiarirmi che chi titilla la pancia del pubblico tutto còre e buonzénzo ti distruggerà sempre).
Comunque, così come ci siamo tenuti Andreotti per tutto questo tempo, è probabile che Zero si ritrovi al n.1 anche nel prossimo decennio, e sarebbe il quinto. Sto cercando di pensare chi in America o in Gran Bretagna è stato al n.1 in ognuno degli ultimi 4 decenni con un disco nuovo, ma non mi viene in mente nessuno. Non sono certo che ai Rolling Stones o a David Bowie sia capitato, tendo a escludere che sia capitato a Bob Dylan. Forse giusto Michael Jackson. Ma ho la sensazione che anche ad andarli a cercare siano pochissimi. Invece in Italia è una regola, quelli che si lagnavano negli anni 70 sono ancora tutti qui, piagnoni e sconsolati nonostante i miliardi accumulati, così come alla fine se non ci avessero proprio impedito con le cattive di votarli, noi voteremmo ancora per Bettino e per Forlani e per De Mita e per Berlinguer e per Almirante. Ché alla fine, era tutta gggente de còre, poràcci – anzi, gl’hanno dato contro perché erano scomodi, ma c’hanno dato i migliori anni della noooooostra vita. Non dimentichiamoli!
Uh, mi sono fatto trasportare e adesso devo stringere sulle altre piccole cose interessanti della classifica FIMI. Sarò telegrafico:
– Arisa è l’unica artista esibitasi a Sanremo rimasta in top ten. Marco Carta ne è uscito dopo un mese. Così come capireBattiato e Mina. Beh, un po’ di buone notizie fanno sempre bene, no?
– A proposito di Mina: ho la sensazione che Ornella Vanoni, al n.18 con il disco Più di me uscito sei mesi fa, ora come ora venda più della divina collega. Rivincita tardiva e tardona, ma pur sempre rivincita, no?
– In top 10 oltre a Renato Zero e Stadio è entrato Rino Gaetano, al n.10. Questi meriterebbe un discorso a parte – però di beatificazioni post-mortem in questa rubrica si è parlato già assai, no?
– La ristampa di Ten dei Pearl Jam è al n.30. Beh, in Usa è al n.5! Wow. E’ come dire che il futuro del disco è il disco del passato, no?
– Il nuovo album dei Royksopp, Junior, entra al n.52. Essere trendy vale sempre meno, no?
– Luca Carboni dopo 10 settimane è al n.97. Però la settimana scorsa era al n.98. Sta vendendo cara la pelle, no?
– In effetti dovrei prestare più attenzione ai dischi che NON vendono. Tipo i Glasvegas. Io davo per scontato che il popolo che apprezza i Franz Ferdinand e i White Lies ne avesse acquistato qualche copia. Anche solo qualche centinaio, come succede per tutti i dischi che si rivolgono alla gente sensibile e studiata tra i 20 e i 30. Invece niente, sono usciti di classifica a fine febbraio, dopo 4 settimane di permanenza – e nonostante un discreto airplay radiofonico: li avrete sentiti anche voi, no?
– Avrei tante altre cosine telegrafiche da dire ma non è che posso continuare all’infinito, un bel gioco dura poco, no?
– Soprattutto quello di concludere ogni riga con: …no?
– Quindi vi benedico ricordandovi che gli spermatozoi sono l’unica forza, tutto ciò che avete. Circostanza un po’ incresciosa se si dà il caso che voi siate femmine – perché sareste di tutt’altra pasta, no?
Uh che bello, apro i commenti ad un post di Madeddu. Pero’ non so che dire.
Allora, lo Zero era tra(n)sgressivo e ora fa la messa cantata, Lino Banfi spiava la Fenech sotto la doccia e mò fa il frate nonno Libero, Terence Hill menava pesante e s’è fatto prete, Bud Spencer che menava i cattivoni e i camorristi in quanto Piedone si è iscritto al PdL…
e potrei continuare a lungo, no?
Se aggiungiamo quello che viene fuori da the classifica, che ritratto del Paese viene fuori?
Bleah, voglio urlare forza Po. forza Arno, forza Tevere, forza Vesuvio, forza Etna!
(anzi forza Vesuvio no, che è a un centinaio di km da qui, non si sa mai)
Forlani è ancora vivo, lo si potrebbe anche votare.
Ma tra il novantasettesimo e il novantottesimo in classifica qual è la differenza? ci sono fluttuazioni quantistiche?
In un Paese definitivamente scolpito dalle parole gattopardesche, che tutto deve cambiare affinchè nulla cambi, era da dire che il finocchio trasgressivo di maggior successo era un notorio etero, che già a vent’anni abitava con la languidocchiuta Enrica Bobaccorti, mica con un bidello di Frosinone.
E’ da un po’ che volevo chiederti una cosa, Madeddu. Considerato che gli artisti che vanno a X-Factor quasi sempre la settimana dopo salgono in classifica, poco o tanto (anzi, si vendono persino le canzoni che vengono interpretate), secondo te siamo al punto che ci vanno gratis, o addirittura, come capita per far passare un singolo in certe radio potenti, addirittura pagano? Voglio dire, la tivù classica che ho in mente è quella che paga certe botte per avere l’artista da top ten: ma è ormai molti anni che si è diffuso il mantra secondo cui “la musica in tivù non fa ascolti”, e che soprattutto non è gradita fuori dai suoi contenitori specifici. Oggi, se un cantante ha un disco da promuovere, di certo non c’è la gara ad accaparrarselo, è già tanto se gli aprono il recinto per fargli sgranchire le gambe. In ogni caso, ascolti o meno, si sente sempre più spesso parlare di X-Factor come di un programma che fa vendere, e che è seguito da tutti gli addetti ai lavori, oltre che da un target limitato ma prezioso, quello che compra i dischi. Tu che ne dici?
Certo paragonare Berlinguer a Craxi, De Mita e Almirante è tra il qualunquismo e l’idiozia
@Alexio: bravo, come miliardi di persone fanno su internet, sei arrivato, hai dato a un tizio del qualunquistidiota, e te ne sei andato tutto orgoglione e senza punto e a capo. Ora tocca a me: non c’è nessun paragone, non hai capito una seghina di quello che ho scritto. Che strano, eppure quando mi hai dato del qualunquistidiota ti sentivi così pieno di acume da inciamparci sopra. Come è potuto succedere?
@Tantecose, non preoccuparti: come ebbe a dire Keith Richards: “E’ bello essere qui. Beh, in effetti è bello essere in qualunque posto”.
@.mau.: qualunque cosa succeda, sia chiaro che è l’universo a fluttuare attorno a Luca Carboni e non viceversa. E ci vuole molto allenamento, sai, allenamento, sai, per stare dritti controvento, sai, controvento, sai.
@Paolocoss: in verità, lo scambio di favori ricorda più l’amena epopea delle plusvalenze in auge per anni tra il turpe Galliani e l’Onesto e Vero Signore Moratti, ovvero l’ipervalutazione fraudolenta. In pratica, la casa discografica Warny “spalma” nel programma due pesi massimi che fanno prestigio e/o audience, e in cambio l’emittente Medrai ospiterà, magnificandoli, anche due pesi medi e due pesi piuma. Non credo girino soldi. Anche solo per il fatto che non ne hanno più.
A me i Glasvegas piacciono, e me li vado anche a vedere dal vivo la prossima settimana!
Ehilà Paolo.
La paraculenshaung abita senza dubbio a Roma e provincia.
Il sig. Fiacchini a mio avviso supera su quel parametro anche il buon G.R.A.
Sorrido quando qualcuno dice che all’inizio era trasgressivo.
Lui, il paraculo maximo, ha sempre saputo cosa stava facendo. Renatino è tutto e il contrario di tutto.
Però devo ammettere che qualche buona canzone nel corso dei secoli l’ha sciorinata davvero.
Forse se si smettesse di considerare i cantanti qualcosa di più di quel che sono, anche se a volte (come nel caso di Renatooo) lo pretendono loro per primi, ci sarebbero meno delusioni.
Sonos…
sonos…
sonosolocanzonette
L’unico artista che conosco ad aver avuto n.1 per cinque decenni consecutivi (e che ancora cerca di aggiungere il sesto) e’ l’inglese Cliff Richards.
Quanto alla tua risposta ad “alexio”, se scrivi “…così come alla fine se non ci avessero proprio impedito con le cattive di votarli, noi voteremmo ancora per Bettino e per Forlani e per De Mita e per Berlinguer e per Almirante. ” e non ti aspetti che il lettore ne deduca tu stia equiparando i cinque politici nominati, il problema e’ tuo, non del lettore.
Certo paragonare Berlinguer a Craxi, De Mita e Almirante è tra il qualunquismo e l’idiozia.
Fatto. Letto il post e letto i commenti di Piti, di Diamondog, di Seipse, di Panettore, di Madeddu, etc.
Ecco, li ho ” equiparati”.
No, io invece non sono d’accordo con l’equiparare Renato Zero ad Andreotti.
Secondo me, Andreotti è molto più trasgressivo.
Certo paragonare Craxi a Berlinguer, De Mita e Almirante è tra il qualunquismo e l’idiozia.
@Seipse: il discorso verteva su quanto gli italiani risultino impossibilitati a staccarsi dai cantautori in auge tanti anni or sono, e l’unica equiparanza è riferita all’analoga fatica a staccarsi dai politici in auge tanti anni or sono. Se avessi scritto: “continuiamo ad ascoltare Renato Zero, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni…” non per questo paragonerei mai De Gregori e Zero.
Bene, questo per quanto riguarda le Vaurospiegazioni. Poi, per quanto riguarda Cliff Richard: ti dirò, ci avevo pensato, ma credo che nel suo caso i numeri uno siano nelle charts dei singoli, e non degli album.
E sti cazzi un album intero di Cliff Richard ammazzerebbe un toro!
‘cause we don’t talk anymoooooooore!
mmmhhh, in effetti quando cantava “mi vendo” qualche sospetto mi era venuto….
e riguardo a Berlinguer, Paolo “Messia” Madeddu voleva esse ironico. Ma nel Paese dove puro du’ ova ar tegamino so’ ironiche, l’ironia è esercizio difficile.
Ps Ma che rivincita deve prendersi la Vanoni su Mina? Non c’è mai stata partita tra le due: la seconda aveva una voce da sirena in senso mitologico, la prima ha una voce da sirena nel senso dell’ambulanza quando arriva.
“E’ bello essere qui. Beh, in effetti è bello essere in qualunque posto”.
Avrei giurato di sentirlo dire da Alba Parietti.
secondo me, quella frase che è bello essere in qualunque posto l’ha detta Dio
aggiungendo “contemporaneamente”
@PepPorno
il problema di Mina sono sempre stati gli autori. Partendo dal presupposto che “con quella voce lì può cantare anche la lista della spesa” le hanno fatto cantare esattamente questo: canzoni riciclate e i sogni bagnati di Malgioglio.
Se Strehler, Paoli, De Moraes, Bindi, Fo, Amodei, Lauzi e altri hanno scelto la sirena dell’ambulanza per interpretare le loro liriche significa solo una cosa: Ornella spacca(va) il culo a Mina.
Panettore: anche a me piacciono i Glasvegas. Poi racconta come sono live.
Piti: battuta divina, ma non escludo che, a seconda di quello che prendeva, “contemporaneamente” l’abbia aggiunto proprio Keith.
I royksopp se lo meritano..per trovar euna traccia decente tocca arrivare fino a silver cruiser..maledetti!
ah! ah! ah! Che ti hanno fatto i bresciani? Meglio: che ti abbiamo fatto?