Sarà che veniva dopo “Il vento di Elora” e “Millenno”, che erano due album un po’ così; dev’essere per questo che mi era sfuggita la canzone “Un uomo”, di Eugenio Finardi (sì, ne sono perfettamente consapevole: in tema di rapporti uomo-donna descritti da Finardi sono recidivo), recuperata per caso questa notte, durante l’ascolto del live – credo recentissimo – “Suono“ (peraltro la versione dal vivo è di gran lunga superiore a quella registrata in studio nel ’96).
UN UOMO (Eugenio Finardi) |
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Lei non lo sapeva ma aspettava un uomo Che la scuotesse proprio come un tuono Che la calmasse come un perdono Che la possedesse e fosse anche un dono Era tanto tempo che aspettava l’uomo Che la fa sentire intelligente Un uomo dolce e duro nell’amore Per seppellirsi tutta nell’odore Che le ricordi che sa amare |
Un uomo pieno di tramonti D’istanti, di racconti e d’orizzonti Che ti guarda e chiede: “Cosa senti?” Come se leggesse nei tuoi sentimenti Un uomo senza senso Impresentabile ai tuoi genitori Tu che vivevi nell’illusione Non sei mai stata così rilassata Un uomo dolce e duro nell’amore |
Piccole pietre da trasportare e da seguire per ritornare.
Ti consiglio il suo ultrimo disco “Il cantante al microfono”, completamente acustico con l’ensemble Sentieri Selvaggi, in cui canta le canzoni di Vladimir Vysotsky. Qualità eccezionale.
Non vorrei sembrare arrogante, ma il testo mi ha fatto venire in mente gli esercizi delle medie, quando bisognava fare gli schemi delle rime (ABAB)…
bravo geffe, uomo-tuono-perdono non si può sentire
a me finardi è sempre sembrato un cialtrone
e chi se ne fotte di sembrare arroganti
Realtà che ci tiene prigionieri della sua inesorabile morsa; questa Realtà che con le sue strategiche cose belle ci seduce, solo per tenerci prigionieri delle sue tragedie. VORREI FARGIELA PAGARE a questa Realtà, che tiene prigioniero in se anche Dio, impotente come noi; vorrei fargliela pagare per tutti i delitti, dolori, disperazioni, dall’alba del mondo, di tutte le nefandezze inelencabili, di ogni oriibile situazioine di cui il mondo e pieno e ripieno; te la vorrei far pagare Realtà…; vorrei fartela pagare, perchè con le tue strategie metti l’uomo contro l’uomo, perchè costruisci solo per poi distruggere, perchè nienti lasci vivere in pace, ingannando tutti e trasferendo la colpa sugli uomini, sulle cose; Tu Realtà sei il colpevole di tutti i mali….ti voglio smascherare e vorrei fartela pagare….bisogna essere buoni per sopportare, per sopportare le tue nefandezze,…. ..mi aspettao una RIVOLUZIONE, quando l’Uomo si sveglierà da questa tragedia,… quella vera contro di Te, per fare giustizia, per far pagare a chi deve pagare tutto il male….
………… riporto un commento ad una poesia di un blog, del 2006 , che ho rivisto per caso…;MEDITATE..;a me ha colpito rileggendolo….bisogna diventare quello che dico nel post, anche per questo
La rima dà fastidio, ma Finardi è bravo. A differenza di tanto squallido cantautorame suo coetaneo ha pure una voce.
Il tempo delle medie e’ anche quello dei testi sul diario (cfr. Antonello Venditti – Piero e Cinzia)
Barynia mi fai un esempio di cantautorame squallido coetaneo di Finardi (che se non erro ha circa 55 anni)?
Baglioni Claudio, anni 57; De Gregori Francesco, anni 57; Fossati Ivano, anni 57; Venditti Antonello, anni 59.
De Gregori e Fossati squallido cantautorame ?!?
C’è veramente da rimanere allibiti.
il neri innamorato allappa.
su de gregori cantautorame stendiamo un velo pietoso
Dal punto di vista musicale (melodie, ecc.), nessuno di quelli citati supera Baglioni. (chiedete a MADEDDU se non credete a me)
“Comprendere la musica” di Jonathan Evans Prichard, professore emerito.
Insomma il cantautorame squallido sarebbero De Gregori e Fossati? Stai scherzando spero.
Venditti e Baglioni te li posso passare, ma guarda che sono al livello di Finardi (forse ti sfugge la sua produzione in generale…). Gli altri due invece sono qualche centinaio di gradini oltre Finardi.
“E guarda le facce dei bambini
che fanno “Ciao” dai finestrini …
Ma per piacereeee!
Finardi si è mosso, ha provato, ha sperimentato e quando gli è riuscito di parlare di sentimenti l’ha fatto senza sembrare didattico o istituzionale. Gli altri sono dei paraculi piatti di regime, vacui, autocompiaciuti all’inverosimile, fermi e cristallizzati dentro allo stesso solco – brutto, veramente brutto – nei secoli dei secoli amen. Fossati va bene quando scrive per altri, da solo non riesce per eccesso di vanità.
ma quando parlate di finardi e di fossati vi siete lavati la bocca ancor prima di pensare? De gregori – per carità grande autore di testi – così come altri grandi autori che comunque amo (vecchioni, guccini..) mettono melodie dignitose a supporto di ottimi testi. FINARDI gli piscia sulle teste a tutti musicalmente parlando, potranno non piacere i suoi testi (lui stesso si definisce musicista e non poeta!) ma nella sperimentazione e nella ricerca di sonorità lui ha lasciato tanto, così come de andrè (col quale c’era tanta amicizia e stima reciproca per chi non lo sapesse) ha lasciato tanto per la poesia. Informatevi prima di sparare cazzate da ignoranti.