Dopodiché, sia detto per inciso, quel residuo fascista che è la Commissione di Vigilanza Rai andrebbe abolito e basta: perché é il simbolo più o meno irrilevante delle mani dei partiti sulla tv di Stato, il che sarà inevitabile sinché ci saranno dei partiti e sinché ci sarà una tv di Stato.
Rendetevi conto: da quasi due anni i politici si scannano per eleggere la presidenza di una commissione che vigili su di loro; è chiaro che è tutta una buffonata, e che la statura dei membri della commissione non cambia la sostanza del problema. Che è questo: la Rai è un dissanguante moloch che lascia insoddisfatti tutti, chi la vorrebbe come servizio pubblico e chi come operatore demandato unicamente al mercato. La coperta è sempre troppo corta, nessuno osa strapparla davvero: non la sinistra (figurarsi) e neppure la Pdl, e questo per cento ragioni, non ultimo il fatto che la Rai è il giardino in assoluto più fertile dove esercitare del potere non appena ne hai un’oncia. Ma anche volendo, anche armati delle migliori intenzioni, in questa Rai non puoi chiamarti fuori, non basta comportarsi ammodo e gestire il potere con parsimonia: perché ogni casella che lasci è persa, devi passar la vita a impedire che il potere se lo prendano gli altri. Per questo il potere non riformerà la Rai: perché la Rai è il potere.
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