Nel bel mezzo della crisi economica si invoca a gran voce il ritorno della politica. Più politica e meno mercato, si afferma: mai più dovrà succedere che l’avidità del libero scambio distrugga il bene comune per favorire i ricchi ed i potenti, gettando il resto della società nella povertà più nera. Bisognerebbe però chiarire che ciò che chiamiamo mercato, in realtà, è prima una teoria poi una prassi. L’avidità invece è un sentimento umano. Che abbonda in particolar modo tra i politici.
L’Avidità ed il Mercato
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Ancora sta storia ?
Vorrei sapere chi invoca ciò.
Smettiamola di dare la colpa al mercato.
Oltre all’ avidità il problema è che non si deve poter “scommettere” soldi che non si hanno .
Il singolo cittadino non può prendere 8 ipoteche sulla medesima casa , non capisco perchè possano fare una operazione analoga banche.
I politici 1 cosa dovevano fare , impedire tale possibilità (che non mi pare sia una cosa molto libero mercato) . Invece legisferarono a favore , tanto che appunto le banche tanto bistrattare non fanno nulla di illegale . Quando non hai fatto l’ unica , banalissima e semplicissima , cosa che ti competeva , poi la tua autorevolezza e utilità viene a dir poco meno.
Al max “meno costosa politica demente e meno finto libero mercato alla CalvinBall” .
Il mercato è un punto di arrivo che viene dopo le pari opportunità.
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