toh, ridi va (che poi l’ho compresi benissimo quelli del bar. E’ la giunta comunale che sta attivando una vessazione indiretta a livelli da mississipi burning).
[update]
Così. Non significa n’cazzo, oppure sì, boh :)
Ecco qui (segnalatami da Massimo Carnevale)
Classe '65.
Adolescenza in pieni '80 tra Tenax e Frigidaire (in mezzo c'è tutto).
Attualmente, assieme ad altri 8 ragazzi realizziamo volantini per i supermercati.
Di segno da sempre e... uff. Mò m'ha preso tristezza per quella cosa dei supermercati e non riesco a finire il profilo.
C'è roba mia su www.canemucca.com e su canemucca.tumblr.com
Sì che sarebbe da vedere, ma mi sembra chiaro che se quelli del bar
a) perdono la licenza perché nel bar arriva la pula e ci trova i clandestini
b) vengono denunciati perché non fanno entrare i clandestini
qualcosa non torna, 2+2 fa 5 diciamo. Poi sbaglierò io..
no, ma infatti umbè.
è una specie di scacco matto. o di stallo.
come ti muovi perdi (la licenza).
ma pensa te se un esercente può mettersi lì a richiedere i permessi di soggiorno a chi si prende un caffè.
è solo una strategia ipocrita per attivare un apartheid di fatto.
Il controllo sulla clandestinità dovrebbe essere esercitato dalle forze dell’ordine. Delegandolo (addirittura intimandolo con minacce sanzionatorie) al cittadino, il passo verso i cartelli white-colored è compiuto.
Io fossi nei proprietari del bar, telefonerei in questura, caserma, comune, ogni volta che mi entra un sospetto clandestino nel bar, anzi: ogni volta che entra un cliente!
E chiederei di venire a controllare i documenti.
Gli farei fare avanti e dietro tutto il giorno. E, nel caso si rifiutassero, avrei argomenti per oppormi a successive misure sanzionatorie.
molto simpatica…
Mi sembra che il cartello esposto a Padova sia tutto tranne che razzista, anzi. L’intento della proprietaria era dire ‘Ooh, già due volte m’hanno fatto chiudere, la terza mi ritirano la licenza e mi hanno consigliato a gran voce di cambiare clientela (come cazzo si fa a cambiare clientela di un bar poi non so…). Quindi mi attengo a quanto prescrive la legge e provocatoriamente aggiungo un bel NEGRI DI MERDA FUORI DAI COGLIONI* che, alla fin fine, era quello che chi ha fatto la leggina voleva intendere’.
Makkox, gò capìo male oppure no?
*ci ho messo del mio, lo ammetto.
@ullalà
esattamente. non trovo razzista il cartello, che anzi è vera SATIRA di quella buona-buona (e non sono ironico).
il razzismo mimetico è nella pressione che subisce il bar da parte del comune.
E bravo Makkox, sempre il migliore. E non solo per le vignette.
ammazzo il tempo
bevendo caffè negro
bollente
by fiorello mannaia
sceriffo di padova
sfiga…
il cartello non era satira, ma probabilmente il banale espediente del proprietario per deviare l’attenzione dl fatto che il lovale fosse -veramente- sede di spaccio, tanto che:
(ANSA) – PADOVA, 22 OTT – Il titolare del bar ‘3 Botti’ di Padova e’ stato arrestato dai carabinieri, in flagranza di reato, per spaccio di droga. L’uomo era salito alla ribalta della cronaca per aver esposto un cartello che vietava ‘l’ingresso ai negri, pregiudicati e irregolari’. Il cartello, aveva spiegato, voleva essere una protesta contro un’ordinanza che aveva decretato la chiusura del bar per ragioni di ordine pubblico, anche perche’ ritenuto punto di spaccio.
hehehe, sì, ho messo un update sotto la vigna.
Forte, la realtà è ‘na cipolla ed ogni sfoglia è commestibile.
..ma è fatta a strati come una cipolla o come una lasagna? (cit. Ciuchino)
;)
hehehehe… OTTIMO.
lasagna, cambio la mia scelta con LASAGNA.
forza sù
e che ci vuole sù
forza coraggio
diciamolo pronunciamolo forza coraggio essù
FASCISMO
ripetete con me FASCISMO
coraggio diciamocelo
perchè non osiamo dirlo
non ci capacitiamo
ci troviamo in ritardo davanti alla corsa che ha già raggiunto la meta
FASCISMO
Padova: una città dove ancor oggi chi non è del posto – com’ero io (sardo) quando ci vivevo – viene ancor oggi chiamato foresto; mentre da noi a Cagliari “istrangiu” (“straniero”) per chi è di fuori non si usa da almeno trent’anni: al massimo e di rado si dice “continentale” per definirlo della penisola…ne avete di strada da fare (non tutti, per fortuna), cari padovani!!!
Sì che sarebbe da vedere, ma mi sembra chiaro che se quelli del bar
a) perdono la licenza perché nel bar arriva la pula e ci trova i clandestini
b) vengono denunciati perché non fanno entrare i clandestini
qualcosa non torna, 2+2 fa 5 diciamo. Poi sbaglierò io..
no, ma infatti umbè.
è una specie di scacco matto. o di stallo.
come ti muovi perdi (la licenza).
ma pensa te se un esercente può mettersi lì a richiedere i permessi di soggiorno a chi si prende un caffè.
è solo una strategia ipocrita per attivare un apartheid di fatto.
Il controllo sulla clandestinità dovrebbe essere esercitato dalle forze dell’ordine. Delegandolo (addirittura intimandolo con minacce sanzionatorie) al cittadino, il passo verso i cartelli white-colored è compiuto.
Io fossi nei proprietari del bar, telefonerei in questura, caserma, comune, ogni volta che mi entra un sospetto clandestino nel bar, anzi: ogni volta che entra un cliente!
E chiederei di venire a controllare i documenti.
Gli farei fare avanti e dietro tutto il giorno. E, nel caso si rifiutassero, avrei argomenti per oppormi a successive misure sanzionatorie.
molto simpatica…
Mi sembra che il cartello esposto a Padova sia tutto tranne che razzista, anzi. L’intento della proprietaria era dire ‘Ooh, già due volte m’hanno fatto chiudere, la terza mi ritirano la licenza e mi hanno consigliato a gran voce di cambiare clientela (come cazzo si fa a cambiare clientela di un bar poi non so…). Quindi mi attengo a quanto prescrive la legge e provocatoriamente aggiungo un bel NEGRI DI MERDA FUORI DAI COGLIONI* che, alla fin fine, era quello che chi ha fatto la leggina voleva intendere’.
Makkox, gò capìo male oppure no?
*ci ho messo del mio, lo ammetto.
@ullalà
esattamente. non trovo razzista il cartello, che anzi è vera SATIRA di quella buona-buona (e non sono ironico).
il razzismo mimetico è nella pressione che subisce il bar da parte del comune.
E bravo Makkox, sempre il migliore. E non solo per le vignette.
ammazzo il tempo
bevendo caffè negro
bollente
by fiorello mannaia
sceriffo di padova
sfiga…
il cartello non era satira, ma probabilmente il banale espediente del proprietario per deviare l’attenzione dl fatto che il lovale fosse -veramente- sede di spaccio, tanto che:
(ANSA) – PADOVA, 22 OTT – Il titolare del bar ‘3 Botti’ di Padova e’ stato arrestato dai carabinieri, in flagranza di reato, per spaccio di droga. L’uomo era salito alla ribalta della cronaca per aver esposto un cartello che vietava ‘l’ingresso ai negri, pregiudicati e irregolari’. Il cartello, aveva spiegato, voleva essere una protesta contro un’ordinanza che aveva decretato la chiusura del bar per ragioni di ordine pubblico, anche perche’ ritenuto punto di spaccio.
hehehe, sì, ho messo un update sotto la vigna.
Forte, la realtà è ‘na cipolla ed ogni sfoglia è commestibile.
..ma è fatta a strati come una cipolla o come una lasagna? (cit. Ciuchino)
;)
hehehehe… OTTIMO.
lasagna, cambio la mia scelta con LASAGNA.
Ma i miei commenti a questo post non li legge più nessuno? http://www.macchianera.net/2008/10/16/mi-chiamo-emilio-financial-hero-day-5-32/#comment-99586 Grazie ;)
forza sù
e che ci vuole sù
forza coraggio
diciamolo pronunciamolo forza coraggio essù
FASCISMO
ripetete con me FASCISMO
coraggio diciamocelo
perchè non osiamo dirlo
non ci capacitiamo
ci troviamo in ritardo davanti alla corsa che ha già raggiunto la meta
FASCISMO
Padova: una città dove ancor oggi chi non è del posto – com’ero io (sardo) quando ci vivevo – viene ancor oggi chiamato foresto; mentre da noi a Cagliari “istrangiu” (“straniero”) per chi è di fuori non si usa da almeno trent’anni: al massimo e di rado si dice “continentale” per definirlo della penisola…ne avete di strada da fare (non tutti, per fortuna), cari padovani!!!