The Classifica 26. Governo allegro, musica triste

Uhm.

Insomma, Repubblica.it promette: “Rosita Celentano, tuffi nude look”.

Corriere.it rilancia: “Rosita a Formentera tra i nudisti”.

Che tecnicamente è vero. Solo che lei non è nuda.

Nudo, nella foto LaPresse proposta con doverosa puntualità da entrambi i prestigiosi quotidiani on line, è soltanto il suo fidanzato, un coglionazzo d’Asburgo-Lorena. Deduco che la 43enne figlia di Adriano e Claudia non sta più con il tipo dei California Dream Man. Chissà se la brava vip gli ha cantato la sua pregevole hit degli anni 90, Faccia di merda. Ma a prescindere dalle sofferte vicissitudini sentimentali di Rosita, personaggio incommensurabile che giustifica l’attenzione dei due imperiali organi di informazione – la verità è che, con tutta l’indulgenza possibile per due siti miliardari e progressisti costretti a rincorrere lingua penzoloni il troiaio Dagospia, ESSI SI BURLANO DI NOI.

Solo la tv ci ama. Solo lei ci fa vedere vip realmente nude. Solo lei ci consiglia bene. Della tv potete fidarvi. Vi dice cosa comprare, chi votare, cosa ascoltare. In top 10 ci sono Giusy Ferreri (da un mese n.1, grazie a X Factor), Marco Carta (n.7, grazie ad Amici), gli Aram Quartet (n.9, grazie a X Factor), Roberta Bonanno (n.10, grazie ad Amici). Il resto della bella diecina, orribilmente uguale, dal n.1 al n.8, a quella della settimana scorsa, include i poveri nomi su cui la discografia ha investito miliardi. MiticoLiga, Coldplay, Jovanotti, Madonna, MiticoVasco. Non include più Biagio Antonacci – cosa che di per sé sarebbe bastevole a riportare il sorriso a un paese triste, che non si riconosce più nel tormentone, ma solo nel tormento.

Oh, tutti se lo stanno chiedendo angosciati: ma qual è il tormentone di quest’estate? Niente da fare. Quest’anno, non c’è trippa per gatti. L’anno scorso, volendo, era stato il mefitico Toda joia, toda belleza di Roy Paci & Aretuska. Ma d’altro canto il tormentone allegrone, classifiche alla mano, non è che ci sia sempre. Appare in certe annate, in altre no. Tanto che è legittimo avanzare l’ipotesi che dipenda anche lui dal governo. Abbiamo avuto tanti governi tristi cui corrispondevano tormentoni allegri. Ora come ora abbiamo un Paese triste e un Governo allegro. Il risultato è che la gente si butta su una canzone estiva carica di angoscia e senso di precarietà, ovvero Non ti scordar mai di me della Giusy. E comunque, a parità di tristezza col MiticoLiga o coi Coldplay, la gente apprezza i dischi della tv perché costano poco. Sì, perché tre dei cd succitati contengono sei brani e costano noveeuroenovanta. Tranne quello di Marco Carta (10 brani, 15 euro) quelli degli altri telecantanti costano come costavano i singoli quando esistevano e avevano la loro classifica, che oggi invece non esiste più nemmeno nell’archivio FIMI/Nielsen. E’ però vieppiù interessante che la tv decida anche quello che la discografia non ha saputo decidere, cioè che rilanci il formato dell’EP e il prezzo del singolo, a ribadire che l’album è morto. Ha un prezzo assurdo ed è una tale fatica arrivare alla fine – del resto Franco Battiato, per quei privilegiati che sanno capire Battiato (cfr. Bluvertigo) lo aveva intuito già negli anni 80: da allora fa dischi cortissimi (…ma a prezzo pienissimo. Cosa dite? Questo lo rende un prodotto per una élite di colti abbienti? Beh, se lo pensate, andateglielo a dire) (no, davvero. Lo renderete felice).

E sono morte anche certe stantie categorie. Ad esempio, Mediashopping sta reclamizzando un cofanetto con i più grandi brani dei FANTASTICI ANNI 80. E ne fa sentire alcuni, di quei brani dei MAGICI ANNI 80. Tipo Heroes di David Bowie. Hold the line dei Toto. My Sharona degli Knack.

Sì, forse qualcuno di voi ha già intuito qual è il punto. Mancano Yesterday, e Bitter sweet symphony, e Seven nation army dei White Stripes e la Rapsodia in Blu. Perché nemmeno loro sono pezzi degli anni 80, ma essendo MAGICI, possono assumere questa qualità – come capitato a quelli succitati, tutti degli anni 70. Perché dopo anni in cui tutto quello che era targato anni 80 era deprecabile, qualcuno ha deciso per il contrordine, compagni.

80 = buono; resto = cattivo. Lo dice Mediashopping. Che è LA tv. Quindi, dovete fidarvi.

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37 Commenti

  1. mi rasserena che una fonte così autorevole come Madeddu metta in fuga i miei dubbi e le mie crisi d’identità (ma quando sentivo My Sharona non ero alla settimana bianca? Non puntavo forse alle sode bocce di Monica? E allora non dovevano essere per forza gli anni ’70? Un alzheimer precoce ma non troppo mi sta divorando? MIODDIOOO) , dubbi e crisi sorte quando Mediashopping ha gabellato roba di medio calibro dei Seventies (quelli sì favolosi, amici, altro che piombo) come capolavori degli Eighties

  2. da quando leggo queste classifiche, non riesco più a sentir parlare del miticovasco e del miticoliga senza provare un brivido di imbarazzo per loro …
    adesso quando sento vasco cantare di come lei porta bene i suoi jeans mi vien da ridere. tutta colpa del madeddu.
    ps: cosa possiamo fare per la scomparsa dalla classifica di biagio antonacci? non son serena…

  3. Venerabile Madeddu, come mai mi è presa una crisi esistenziale da quando ho sentito dire dalla tivù che le giovani e urlanti fans di Marco Carta si chiamano “cartine”. . . Ti prego aiutami tu!

    PS: cmq dal fidanzato della Rosita si mangia da 10 ! ha un ristorante in centro a Firenze…

  4. 1) “Tipo Heroes di David Bowie. Hold the line dei Toto. My Sharona degli Knack.”
    Mefistofelico Madeddu.
    Il tuo modo di prendere per il culo tutto ciò che di cialtrone si riporta in qualche modo a Cologno è insuperabile.
    Li seppelliremo con il sarcasmo, non demonizzandoli.

    2) La Rosita non farà notizia ma ci ha un fisico che fa comunque abbastanza riflettere.

    3) La sapete l’ultima su Marco Carta?

  5. “roba di medio calibro dei Seventies”
    Signor Piti.
    Riceverà notizie dal mio assistente per il duello. Passino i Knack (anche se quel pezzo è entrato nella storia). Passino i Toto (anche se averne, oggi, di musicisti come i fratelli Porcaro e Steve Lukather). Non passi però Heroes che quando ho letto la sua frase mi è andato di traverso il caffè.

  6. Fenomenale. la prima cosa che mi ha colpito è lui … ho pensato: “Minchia il bareddu”… poi, visto che l’interiezio di cui sopra non si può dire allora ho detto: “porcapalettasbrindelata l’eddu!!!” … da quanto tempo non bevevo più birra al suo bar. Troppo. Del post non ho capito nulla, ma quando leggo Lui è normale per me non capire. Adesso rileggo e rido. Domani capirò. Forse.

    Solo su una cosa dissento: Jovanotti. Chi ha investito miliardi su di lui visto che se la canta, se la suona e se la produce da solo? Si è persino lasciato sfuggire il “fenomeno” Allevi che nel 2002 suonava con lui e poi inspiegabilmente (ma se leggete il suo libro capirete perchè) è tornato a fare il cameriere. Ahi ahi ahi …. eddu…ahi ahi ahi ;)

  7. signor Diamondblog, nel decennio dei giganti, l’essere molto molto alti poteva non bastare per essere i più colossali.

    Si chiama effetto Barazzutti. Il quale arrivo a stare nei primi dieci del mondo a un certo punto (e dopo di allora, avercene dei Barazzutti). Ma -purtroppo per il povero Corrado- la sua stagione fu comunque offuscata dalla coincidente presenza di Panatta che arrivò anche nei primi cinque. E quindi di un tennista che in altri momenti avremmo detto di vertice ci tocca averne un ricordo gregario e ancillare rispetto a.

    Quanto a Heroes, ammetto la svista. Non è medio calibro nemmeno nei seventies.

  8. Steve Lukather ce lo abbiamo anche oggi, diamonddog, ed è pauroso da quanto è bravo. Non penso che Maddeddu volesse denigrare i tre pezzi citati, Piti, ma solo dire che non c’entrano un cazzo con gli ’80. Anche se nei ’70 non se li inculò quasi nessuno.

  9. AndreaG, su quello che jovanotti ha fatto da solo pare che ci siano parecchi dubbi. Vai nel sito del Corriere della sera di oggi e vedi un po’, lì sulla destra…

    andre, ti ringrazio, ma avevo capito benissimo che Maddeddu intendeva sottolineare l’incongruità temporale dell’imperdibile offerta Mediashopping e non denigrare i tre brani. E’ con Diamondblog che c’è stata una parziale divergenza di opinioni sul valore assoluto dei brani.

    E, cosa che va a merito di Diamondblog e tuo, per una volta tanto su MN una divergenza di opinioni o un fraintendimento non sono diventati il pretesto per scannarsi ma solo di legere e piacevoli puntualizzazioni

  10. Beh, visto il tema del post propongo Ignudi tra i nudisti di Eelst come tormentone per l’estate…

  11. Yes. Right. .. e non solo su quello (di sito intendo). La potenza di chi si compra spazi pubblicitari con i soldi dei mega-tour (è con questi ultimi che la musica andrà avanti nell’era del web-digitale). Mi accorgo che sto divagando. Onore e gloria al sempre grande Madeddu. Una garanzia da sempre (e lo dice chi ha avuto la fortuna di stringergli al mano nell’ormai lontano 2000… o forse era il 1999? :)). La mia sul Jova era una speranza che il suo “genere” possa sempre più assomigliare a quello di Lorenzo Cherubini e sempre meno a quello (pubblicitario, talentscoutizzato, tele-radio-spintonato) del Jovanotti-go-go…. :)

  12. Gradevolissimo e pungente.
    Bravo.
    Se posso aggiungere, almeno quelli sfornati da X-factor (Giusy & Aram) sembrano musicisti con una certa personalità.
    In un mondo di ciechi beato chi ha un occhio.
    A.

  13. Giusy ha personalità? Ma chi, la Emi VinoDellaCasa de noantri?Io cambierei esempi…

  14. De gustibus:)
    Comunque ha una voce molto particolare. Che la canzone proposta è… scritta da Tiziano Ferro… dai su… ha delle attenuanti! :)

  15. No, il punto è che, a prescindere da chi le scriva i testi, la facciano cantare come Amy Winehouse. Tu parli di gusti: no,è che si tratta di arrivare a un punto di follia tale -da parte dei discografici o dei produttori- da voler ricreare mille uainaus o britnispirs o raianna in tutto il mondo solo eprchè così si va sul sicuro. Che poi sicuro non è mai perchè uno, tra l’originale e la copia patetica, di solito sceglie l’originale. E ho capito che la Giusy smani per tirar su un po’ di pecunia, però dovrebbe anche affrancarsi,prima o poi, da questa spiacevole pantomima. Non foss’altro che, a parer mio, non è neanche male. Oddio, volevo dire che mi piace la voce. Lasciando stare per un attimo gli -aaaaah, -oooooh che aggiunge arbitrariamente ad ogni parola.

  16. Io immagino un dialogo, a tavola, tra Giusy Ferrero,
    Carmen Consoli,
    il leader (assolutamente SCOPABILE e mica una volta sola?) delle “Vibrazioni” intenti a chiedere all’altro di porgere gentilmente il sale.
    Ne avranno fino a colazione, sempre che prima non intervenga Pino Mango dalla cucina o Al Bano, dirimpettaio.

  17. Grazie *
    Ora che ho googlato “Sarcina” e ho realizzato, sono indecisa:
    muro, letto, lavatrice, di fianco all’armadietto delle medicine, ferro da stiro senza ferro, barca a vela di notte, prato della canzone sfigata di marzo di Lucio Dalla, banalissimo due piazze, in piazza, con pizza da asporto a mò di Doriforo… insomma DOVE?!!!

    E come conciliare con il flavissimo giornalista..COME??

    Sono disperata, quasi quasi mi definisco solare, amante della blogosfera perché io valgo e voi valete e i cazzi sono suoi, anzi…..di Niola!

    Vado a dare una mano ai musicanti che tentavano di passarsi il sale.

  18. P.S.

    “Come conciliare”
    è da intendersi in tema di dimensione assolutamente virtuale da “Tempo delle mele”, edizione over 30.

  19. bello, grande madeddu, però a ‘sto giro il disco dei coldplay non è così tristone come si direbbe e, soprattutto, non è niente male.

  20. Morosita, te l’evevo mai detto che io sono praticamente il sosia del tipo delle Vibrazioni?

  21. @bareddu.it (pubblicità progesso?)
    ci vado sempre da abusivo anonimo (non alcolista). Il tempo è sempre tiranno, ma io lo prendo a calci in …ehm… nel didietro sbirrazzandomi con ‘eddu di quando in quando…. tnx.

  22. Francesco Sarcina de Le Vibrazioni, e per l’aspetto e per i gorgheggi, è a metà tra l’uomo lupo e piero pelù (che già di per sè).

  23. nessun pelo è superfluo. aspettate che il petrolio finisca sul serio, poi vi voglio vedere, glabretti tremanti, nei lunghi inverni boreali.

  24. Ma il principe della Barona in classifica un c’è?
    A me mi garba parecchio, anche se metà delle canzoni sono uguali all’altra metà delle canzoni presenti nel disco.
    Comunque, il tormentone dell’estate è Low dei Flow-Rida (feat T.Pain). Non ho idea di chi siano, chi siano stati e chi saranno, ma assicuro che in Spagna nelle discoteche da stranieri (quindi tutte tranne che a Puerta del Sol) questa è LA canzone. Che tra l’altro ha il pregio di far accendere la scintilla immaialente in tutti gli esseri di sesso femminile a portata d’orecchio.

  25. Io come tormentone 2008 voto Black & Gold di SAM SPARRO.
    Onore a chi me lo indicò mesi fa.

  26. un genio! Come sempre è un piacere leggerti :)

    A voler commentare seriamente, senza nulla togliere al godibilissimo thread, verrebbe quasi da pensare che finalmente (??) si assista a una rinascita dell’industria musicale italiana – industria senza alcun tono polemico.

    Poi che questa rinascita passi per le forche caudine dei format della Endemol, piuttosto che per il riproporsi di tutta una mistica da strada figlia del marketing dell’abbigliamento – penso a fabri fibra a marracash e in generale a tutta la new wave dell’hiphop nostrano, svincolato fin troppo dalle tematiche antagoniste degli albori della scena – piuttosto che da TRL – chi ha detto finley, lost e compagnia bella? – a me sembra innegabile.

    L’impressione, da trentenne cresciuto a trash e speed metal e approdato all’elettronica per il mesto destino dei propri gruppi – un velo pietoso sugli iron maiden, una secchiata di letame sui metallica post napster – è che l’industria culturale si stia localizzando nei prodotti e internazionalizzando nelle logiche di produzione (sic).
    Attraverso l’apertura al pubblico dei processi di selezione/costruzione degli artisti, dal megero tutto-subito di turno che fa il verso al gangsta alla boyband un-componente-per-ogni-demografia, alle collaborazioni di lancio per artisti sensibili-ma-boni etc etc. il servizio-musica (il bene-esperienza musica, per i più avvezzi all’economia) è reso più adeguato ai gusti degli utenti a cui è rivolto, diminuendo moltissimo gli investimenti al buio necessari a raggiungere risultati di vendita tali da raggiungere un punto di pareggio.

    E’ un bene? E’ un male? a me piu’ che altro sembra un dato di fatto. Un po’ come le mutande esibite dai loro fanboy sui jeans dal cavallo di un bassetthound.

    Che la nostra tv da un lato stia fallendo miserrimamente da anni nel segmento serie-tv – e il post e le repliche del Ballardini a riguardo andrebbero incorniciate: http://www.macchianera.net/2008/07/25/cara-nuova-squadra/ – e dall’altro, soprattutto grazie a logiche d’oltreoceano, sia capace di forgiare in modo così solido i gusti che SanRemo, FestivalBar etc non sanno più indottrinare da anni mi sembra molto significativo.

    Non conosco le aziende discografiche con cui hanno contratti-capestro i nuovi volti delle classifiche italiane, ma penso sia evidente che rispetto a ieri (magicoLiga miticoVasco grandissimoPiero etc etc..) qualcuno stia vincendo e qualcun’altro stia perdendo di brutto. Ieri nemmeno si giocava, in fondo.

    mi restano in mano tre domande, che guittamente giro al thread:

    1) Ma in tempi di internet chi ancora compra i cd (e quindi produce classifiche) è significativo in termini di popolarità?
    2) le suddette classifiche sono affidabili o per il semplice fatto di esistere distorcono la realtà che vogliono descrivere e quindi sono “catturabili” dall’industria che ha sotto contratto gli artisti medesimi?
    3) cio’ che accade oggi (avanzata dei nuovi pompati dalla tv a scapito dei vecchi) è figlio della contendibilità di un mercato e quindi è tristemente un bene o è un’offerta differenziata meglio da parte dei soliti oligopolisti e quindi è tristemente un male?

    Nel chiedere venia per la lunghezza del mio commento, mi permetto di segnalare un bell’articolo, anche se vecchiotto, sulle cifre del business musicale – in usa, of course:
    http://archive.salon.com/tech/feature/2000/06/14/love/index.html

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