Licenziarli tutti

Io non capisco questa storia dei medici “obiettori di coscienza”. Se mi iscrivo all’Università in Cattolica, se divento io obiettore di coscienza io e decido che non voglio dire l’ave maria, il padre nostro etc, non mi lasciano laureare. E’ già successo, con Mario Capanna, ad esempio. Già io non sono d’accordo con questa cosa, perchè il pezzo di carta che ti rilasciano è un pezzo di carta che dice Laurea della Repubblica Italiana. Come minimo, ma proprio minimo, in casi come questo dovrebbe farsi avanti una corrispondente Facoltà di una Università Statale e offrirmi di accettare tutti i miei esami, tranne le minchiate di teologia, e andare avanti da loro.

Ora, tu, medico, vai a lavorare in un Ospedale Statale. E cosa pretendi di poter fare, di non voler praticare un aborto, quando è legale in Italia? O, addirittura, cosa vergognosissima, di non voler somministrare degli anti-dolorifici a una donna che tanto ha già abortito? Io dico che glieli avrebbe somministrati anche Gesù Cristo in persona. Solo che questi hanno usurpato il brand di Cristo ma certo mica seguono i suoi insegnamenti. Non vuoi a che fare con gli aborti? Benissimo, diventa dentista. O ortopedico. E invece no, questi colonizzano di proposito i reparti di Ostetricia degli Ospedali di Stato per negare un diritto che le Leggi dello Stato riconoscono alle donne. Questi vanno licenziati tutti. Subito.

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45 Commenti

  1. e sì. si incazzano anche se vuoi licenziare quelli che rubavano le valigie a malpensa, vedi tu…

  2. Adoro l’atteggiamento cazzone a corrente alternata di murmur.
    Giuro, mi fa impazzire.

  3. Sono perfettamente d’accordo. Oltre al licenziamento io gli toglierei la possibilità di esercitare quella professione.

  4. Beh, ma anche l’obiezione di coscenza è legale!
    Il punto è che, oltre alle varie motivazioni, appunto, di coscienza, essere obiettori permette di evitare una certa mole di lavoro; e più obiettori ci sono, più i non obiettori hanno da fare (il solito cane che si morde la solita coda), quindi al momento di scegliere…

  5. Gli antidolorifici sono una cosa, l’aborto non terapeutico un’altra. Il giuramento di Ippocrate, pur se cambiato nella forma, ancora prevede la difesa della vita, per questo si dibatte su quando un feto può essere considerato un essere vivente. Il punto cruciale del giuramento di un medico è questo: “di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;”
    Dal momento che provocare un aborto non è certo una missione del medico (nel vecchio giuramento era addirittura espressamente vietato), c’è un conflitto notevole tra la deontologia medica e la legge. A questo punto un medico dovrebbe stabilire di esercitare la sua professione nel luogo ove le leggi corrispondano alla sua idea di etica, il che non è facile. Una cosa è certa, ad essere licenziati dovrebbero essere quelli che effettuano aborti in cliniche private, con la scusa che in ospedale sono tutti obiettori.

  6. Ma l’ esame “ave maria” fa sbarramento ?

    Licenziare ? Aspetta un attimo , non per altro, ma , mica li vorremmo mandare tutti in giro a far segoni al grande fratello ? Na strage .

    (mi trovo , grosso modo, così d’ accordo con i post su questa linea che non ritengo sia nemmeno il caso affermare la mia accondiscendenza ad essi . Preferisco , al solito , fare il cretino nei commenti.)

    olà
    p.s. fortuna che nel Granducato di Toscana,ove risiedo, la situazione è decisamente migliore della media , specie su questi temi.

  7. @alexandro72: il giuramento di Ippocrate come lo conosciamo oggi viene considerato un rimaneggiamento dell’originale, e rimaneggiato nella sostanza, non solo nella forma. Ovvero, questa difesa ad oltranza della vita non apparteneva affatto alla cultura greca dell’antichità. Io vorrei che smettessero di menarcelo come giuramento di Ippocrate e cominciassero a chiamarlo giuramento del medico cristiano-giudaico (come le radici, sì), così un bel po’ di cosette sarebbero più chiare ed evidenti. Ed io mi sentirei un po’ meno presa per il kiul.

  8. concordo com alexandro.
    La storia degli antidolorifici è assolutamente indecente, non vedo cosa ci sia di etico nel mantenere una persona nella sofferenza, al solo scopo evidente di “punirla” di qualcosa che per altro in Italia è legale.
    Altra storia invece è quella della pratica dell’aborto. Posso capire che ci sia gente che non se la sente. Che poi ci si marci sopra, come dice catoblepa, beh, è una schifezza, ma come si evita? Prima che mi si tacci di oscurantismo e bigottismo, io non ho proprio niente contro l’aborto, ma rispetto pure le convinzioni altrui.

  9. Libertà di coscienza a tutti ma anche coerenza nello scegliersi i luoghi di lavoro. Non posso firmare un contratto come addetto alle pulizie e poi sostenere che, per mie convinzioni personali, mi rifiuto di pulire i bagni. Cambio lavoro. O pulisco i bagni.

  10. quando arriva l’estate i tg parlano del caldo e macchianera si riempi di banali articoli anti-clericali. Senza entrare nel merito, vorrei capire: cosa c’entra il paragone con la Cattolica, che è un istituzione *privata* con le sue regole e se mi ci iscrivo decido di sottostare a queste regole, altrimenti vado all’università pubblica che oltretutto risparmio?

  11. Domenico, l’Università Cattolica è sì una istituzione privata ma ti dà un pezzo di carta di laurea “pubblica”, con scritto Repubblica Italiana, mica Stato Pontificio, che sarebbe molto meglio e più coerente, secondo me…

    Il paragone in effetti non c’è. Anche l’Università Cattolica, secondo me, dovrebbe sottostare alle Leggi dello Stato, e rendere gli esami di teologia e le preghiere e professioni di fede non obbligatori, se vuole poter dare ai propri iscritti una Laurea di Stato.

  12. scusa, ma io mi iscrivo ad un’università ne accetto anche il piano di studi e l’impostazione filosofica. Anche le università pubbliche hanno una loro etica dell’istituzione più o meno implicita e vincolante per lo studente. La tua obiezione è come quella di un monarchico che pretenda di ottenere la laurea in giurisprudenza senza dare l’esame di diritto costituzionale perché la costituzione va contro i suoi principi.
    Non capisco poi il discorso sul titolo di studio, se ad uno non piace l’università Cattolica perché è cattolica e non vuole un pezzo di carta che, oltre ad attestare il suo titolo di studio, indichi la sua fede, è libero di iscriversi ad una qualsiasi altra università non confessionale, non mi pare che manchi l’offerta, l’unico dovere dello Stato è garantire un’istruzione superiore accessibile per tutti, no?

  13. Certo, però se quel pezzo di carta preso ANCHE grazie alla preparazione teologica ti fa saltare posizioni nelle ‘liste ‘d’attesa’ per accedere a posti nei quali la preparazione teologica non dovrebbe far la differenza (leggi: ospedali pubblici) allora un senso l’obiezione comincia a prenderlo e nemmeno lieve.

    Per proseguire nell’esempio, sarebbe come se tu, monarchico, ti iscrivessi a un’università nella quale ti chiedono di dare ‘storia della famiglia savoia’ e lì sono anche un po’ affari tuoi se ti piace liberissimo e uscito da lì ti trovassi messo in coda a ogni lista d’assunzione perché il direttore di quell’ospedale i savoia li detesta.

    Troveresti la cosa normale e la accetteresti senza dir nulla nonostante in tutti gli altri esami di medicina specifici per il ruolo richiesto in quell’ospedale fossi stato sempre il primo della classe, oppure chiameresti il gabibbo per dirgli di andare a chiedere al direttore in base a quale folle principio la tua passione per i savoia ti renda meno utile in sala operatoria?

    Non è in discussione la scelta, legittima, di un’università di formare come preferisce i suoi iscritti.
    E’ in discussione che questa differente formazione abbia influenza anche fuori, da quell’università.

  14. è bellissimo vedere – per una volta – un trolletto cattolico che fa del relativismo culturale.

    Dio e morfina, per fortuna, non c’entrano l’uno con l’altro. E così sia.

  15. @licia: in linea generale, non capisco come una scelta di coscienza di un medico (ovvero: non voglio praticare aborti) debba in realtà essere pagata da qualcun’altro: le donne che si vedono rendere sempre più difficile ottenere il rispetto di un loro diritto (abortire in sicurezza). Trincerarsi dietro la libertà di coscienza secondo me significa non voler ammettere che l’obiezione viene scientemente usata sulla pelle delle donne come metodo per contrastare l’applicazione della 187, ovvero come metodo per limitare la libertà di coscienza e di scelta altrui.
    Non è che qualcuno obblighi questi medici a fare i ginecologi, e se proprio hanno questo sacro fuoco della ginecologia, a fare i ginecologi nel pubblico. Esistono cliniche private, esiste la libera professione privata. Potrebbero così rispettare tanto la propria quanto l’altrui coscienza.
    Alla legge sull’obiezione di coscienza potevo riconoscere un senso come “sanatoria” temporanea, per quei medici già laureati ed in servizio al momento di entrata in vigore della legge. Ma per quelli che si sono iscritti all’università in tempi successivi no, non vedo perché.

  16. ragazzi, per amore di discussione uno fa una banale critica ad un post che contiene evidenti errori di logica e diventa subito “trolletto cattolico”, questa definizione davvero mi mancava :). Mi spiace ma in questo caso avete toppato di brutto, per vostra informazione sono di sinistra e non credente, dovreste cercare di vedere la realtà con meno pregiudizi. Il punto è che uno stato non può discriminare una università privata negando valore legale ai suoi titoli di studio solo perché quest’università ha una sua ideologia di base. Questa sì che sarebbe discriminazione bella e buona, vi lascio immaginare le conseguenze. Vabbe’, lasciamo stare.

  17. @domenico : lo Stato non lo fa, ma forse dovrebbe (negare valore legale ai titoli di una università privata che non mi lascia laureare se non dico l’ave maria). Ma non era questo il senso del post, forse dovresti rileggerlo…

    @neeta : forse hanno questo sacro furore di fare i ginecologi perchè se non di figa ne vedono poca ;-)))
    (btw: di tutti questi “obiettori di coscienza”, chiamiamoli così, quanti sono gli uomini e quante invece le donne?)

  18. Considerato che per te chi risponde alla tua ‘banale’ critica diventa subito un ‘ragazzi’, direi che la coerenza è più che rispettata.

    ‘Il punto è che uno stato non può discriminare una università privata negando valore legale ai suoi titoli di studio solo perché quest’università ha una sua ideologia di base.’

    No, il punto è che non può fare nemmeno l’opposto e cioè favorire chi in quell’università c’è andato.
    Cosa che al contrario avviene.

    ‘Questa sì che sarebbe discriminazione bella e buona’

    E’ quello che ti si sta dicendo anche provando la strada degli esempi stupidi.

    ‘vi lascio immaginare le conseguenze.’

    Non serve immaginare, ce le hai sotto gli occhi nel 90% degli ospedali italiani.

    Uno che suggerisce ai ‘ragazzi’ di immaginare ‘discriminazione’ senza essere capace di vedere quella tutt’altro che immaginaria che ha sotto gli occhi solo perché va nella direzione opposta, se non è un troll dovrebbe considerare l’ipotesi di diventarlo.
    Almeno darebbe un senso alle sue ‘banali’ critiche.

  19. La 194 è in vigore da trent’anni, quindi immagino che tutti i ginecologi che esercitavano allora siano in pensione o in procinto di andarci.

    Per tutti coloro che si sono laureati in seguito, non c’è scusa. Se non vuoi praticare aborti scegli un’altra specializzazione. Punto.

  20. concordo.
    Il lavoro è quello, se non gli sta bene, si licenzino; se non lo svolgono, che vengano licenziati.

  21. Con Anthony-Punto e quello che “il lavoro è quello” siamo al delirio o alle elementari.
    Il berciare anticlericale – l’ateo civile non bercia – miete consensi infantili e scatena castronerie ciclopiche. Capisco che il caso delle lectio alla Sapienza abbia avuto un certo favore che chissenefrega del resto. Ma la storia delle ave maria è di un tale becerume che tradisce persino un’ottusa forma di discriminazione.
    L’Università Cattolica è fra le più rinomate a livello nazionale. Ci sono decine di studenti di varie facoltà che l’abbandonano per passare a una Statale (magari in una provincia più “facile”). Non già per le preghierine, ma perché non riescono a superare gli esami. Quando si dice dell’uguaglianza dei “pezzi di carta”. Se non ti sta bene l’università cattolica hai ampia scelta.
    Ma il punto è che un medico specializzato in ostetricia – poveri Anthony-Punto e “il lavoro è quello”, consultate almeno wikipedia – al momento non è ancora solo un abortologo. Figurarsi il ginecologo.
    E, soprattutto, che la 194 – povero Anthony-Punto, consulta almeno wikipedia – disciplina bene l’obiezione di coscienza, definendo precise responsabilità.
    Il caso citato, se contravviene alla legge, è giusto che sia sanzionato. Ma da lì a l’ave maria e radiamoli al suolo, se pensate che un viva l’aborto libero vi possa far sentire grandi e responsabili sino a farvi conseguire una laurea e magari la specializzazione, direi che nemmeno il Cepu.

  22. Guarda, Virginia, io, personalmente, sono favorevole all’invasione di Città del Vaticano con l’esercito, all’uccisione del Papa – l’ultimo re presente sul territorio della Repubblica – e di chiunque si opponga alla cosa, siano essi preti, suore o quei pagliacci delle guardie svizzere, che sono poi soldati di un Paese straniero sul territorio italiano, e alla vendita di Città del Vaticano alla Walt Disney in modo da ripianare il debito dello Stato e in modo da avere finalmente Pippo, Topolino e Paperino e le majorette in S.Pietro…

    Detto questo per sgomberare il campo dai dubbi – sì, sono ateo e fortemente anti-clericale – il tuo “discorso” è puro trollaggio senza capo nè coda. Riguardo all’Università Cattolica ho solo espresso dei dubbi direi legittimi (tra l’altro, per i corsi dozzinali che fanno per far soldi coi finanziamenti di regione e Unione Europea non chiedono Ave Marie…). Per il resto, il lavoro di un ginecologo è anche quello, e qui mi sembra che si stia abusando dell’obiezione di coscienza con un preciso scopo politico, e cioè di andare contro a una Legge dello Stato che dice che si può abortire entro certi tempi, limiti e modi, altro che “l’aborto libero che vi fa conseguire una laurea che neanche il Cepu” (attenta, che troppa religione dà alla testa!).

  23. Figurarsi, impossibile licenziare qualcuno negli uffici pubblici, e in particolare nella sanità. Non lo sai che negli ospedali comandano i sindacati che fanno il bello e il brutto tempo?

  24. un medico testimone di geova, che lavora in un ospedale pubblico, può rifiutarsi di autorizzare una trasfusione di sangue in base alle sue convinzioni religiose?

    (la domanda è meno cretina e più pertinente di quanto possa sembrare a una prima lettura)

  25. @Sandra : non dovrebbe poterlo fare, neppure se la persona a cui lo deve fare è della sua stessa fede (anche se, ripensandoci, avremmo un rompicoglioni di meno…)

    Oppure : un tassista solo perchè musulmano fondamentalista può rifiutarsi di far salire sul suo taxi il cane-guida di un non-vedente? Di nuovo: NO.

  26. mi ricordo tanto gli “obiettori di coscienza” quando dovevo fare la naja io…
    tutti illuminati dalla vocazione al volontariato…
    la naja faceva paura, poteva voler dire nonnismo, poteva voler dire orari impossibili….
    ed allora voilà, antimilitarismo di facciata ed al termine dei 12 mesi di servizio civile, chi s’è visto s’è visto…..
    Io, da paziente, mi reco in un ospedale che deve garantirmi una certa prestazione, stabilita per legge.
    il resto non è un mio problema

  27. non sono d’accordo col paragone. A non voler fare il militare anche se solo “non-violento” di facciata di sicuro non neghi nessun diritto – come invece in questo quello alle cure, aborto compreso – che è garantito per legge.

  28. Salve,
    vorrei farmi assumere da un macellaio e dopo qualche mese diventare improvvisamente vegetariano. Posso applicare l’obiezione di coscienza e farmi pagare per leggere il giornale? Posso andare incontro a problemi?

  29. dipende da in che regione abiti e dalla tessera di partito, sindacato o cosca hai in tasca…

  30. Ah vabbè Balthazar, ma se si mette in mezzo una cosa “autorevole” come il servizio militare obbligatorio , allora è na comica, almeno citiamo roba che abbia un senso nel mondo.
    Quelli erano per antonomasia 10-12 mesi quasi buttati, in una cosa folle .
    Tra l’ altro io non ho capito di cosa ti lamenti.
    Alla fine son andati a fare qualcosa di più utile alla collettività
    Ti turbi perchè forse non erano “illuminati alla vocazione del volontariato” fin nel profondo ? E’ quello il problema ?

    Il Moruzzi , che si sia più d’ accordo o meno, ha perlomeno , e questo mi pare un fatto , parlato di una mancanza di azioni e funzioni concrete e necessarie .
    Non è solo un fatto di principio. “Principio” peraltro abbastanza opinabile.

  31. “magari è ‘domenico’ o ‘in_the_light’ sotto mentite spoglie…”

    Moruzzi: ma fammi capire chi non è d’accordo con te è per forza un troll multiforme? Ma che argomento è :)?
    Non intervengo ulteriomente nella discussione ché mi sembra inutile, volevo giusto spazzar via le insinuazioni piuttosto offensive sulla mia identità: non so chi sono virginia e l’altro tipo, io studio sc.pol alla (statale) di pavia, e ho tempo da perdere ma purtroppo non così tanto da potermi costruire varie identità da troll per combattere strenue battaglie sanfediste in giro per i blog bolscevichi. ora vado che devo fare l’esame. ciao.

    dom.santoro@gmail.com

  32. “Colonizzano”, hai scelto il vero adeguato. Sono emissari, gente che fa legittimamente le proprie scelte ma in un ambito nel quale queste scelte non dovrebbero nemmeno poter essere pensate. Non smetterò mai di credere che il 90% ne ha dei ritorni di posizione, economici, gerarchici etc.

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