The Classifica 18. De Gregori, la senti questa voce?…

Affascinante. Hanno perso le elezioni, si sentono spazzati dalla penisola e cosa fanno? Comprano dischi. Poi come lo smentiamo, che la canzone italiana nasce consolatoria? La top ten, come d’abitudine, brulica di dolenti profeti di sinistra: Jovanotti, Vasco Rossi, Pino Daniele, Gianna Nannini – e a sinistra ci metto persino Max Pezzali col suo primo live, al n.5. Non oso tanto con Biagio Antonacci, new entry, n.6: le sue melense boiate nuovamente antologizzate non sono riconducibili al pensiero progressista né a quello conservatore: e nemmeno a una forma di vita: casomai a un’attività ameboide, unicellulare. Ah, incidentalmente, rientrano in top 10 i Negramaro – prima band italiana a San Siro. Si sperava in qualcosa di meglio, ma questo passa il convento (d’altra parte al n.19 entrano in classifica i Modà, il che testimonia che troppi ventenni hanno un orecchio putrescente). Ne escono Fabri Fibra, Daniele Silvestri, Afterhours e Leona Lewis. Madonna (n.2) e Amy Winehouse (n.8) sono le uniche straniere nelle parti nobili. E quanto al n.1, eccovi il più antico e carismatico dei compagni da salotto, raffigurato con l’ennesimo stupido cappello da poeta sul disco Per brevità chiamato artista. Sapete, non è nemmeno il disco più schifoso che ha fatto negli ultimi 15 anni.

Anche se Volavola è proprio da schiaffi: “Vola il pavone e vola il cardellino” – seguono puttanate sul grano e la farina, da canzone popolare antica confezionata per lo sdilinquimento degli amichetti del Tenco – quando poi partono i mandolini e le Sparagnate, vien proprio da mandarlo affanculo, al vecchio Ciccio. E alla fine, perché no? Ogni uomo manda affanculo la cosa che ama, diceva (all’incirca) Oscar Wilde: il problema è liberarsi della ragazza la cui faccia ricorda il crollo di una diga, degli aerei che stanno al cielo come le navi al mare, dei matti che vanno contenti, e persino degli uomini col machete sui fuoristrada. Okay, fatto – vaffanculo, Francesco De Gregori. Fottiti, Principe, Bacio Perugina in carta stagnola rossiccia, tu e il tuo elegante articolino sulla “gente senza cuore in giro per la città”. Vai in mona, col tuo sospiro sulla “sinistra che era paralizzata e la destra che lavorava in certe stanze stanche dove discutono di psichiatria, terrorismo e fotografia”. Va’ a dà via i ciapp, con le tue musiche orrende, pensate in mezzo minuto, che quella meno scontata è un esercizietto di ironia intitolato Carne umana per colazione – e suona come Live is life, mondo schifoso. Vattela a pijà ’n der culo, De Gregori, che dispensi con abilità frasine a effetto tue o scelte laddove il tuo laureato pubblico le potrà riconoscere (“Non ci si può bagnare per due volte nello stesso fiume”). Vacci, Francesco, tu e quel poetarvi addosso che Berlusconi realmente non può chiedere di meglio. Vacci con Walter e Nanni e tutti gli amichetti – e se ci trovate anche dei fiori in questa storia, sono vostri.

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31 Commenti

  1. Musicalmente parlando, la Leona Lewis vista ieri sera di sguincio al galà di xfactor sembra un ciffone mica da poco, eh. Pare appena uscita dallo stargate.

  2. Una volta scrissi da Assante che il Deg sembrava un cane morto che cantava e per poco non mi mandarono dei sicari.
    Eppure, tranne alcune pregevolissime cose fatte eoni fa, ne sono ancora convinto.
    Senza parlare di quella presunzione che ha generato mostri (es. Zampaglione).

  3. “il tempo che cambia col vento che arriva, quest’anima stanca che pure respira”

    Con stanchezza si sopporta anche la stroncatura di Madeddu e dei fans di “Master of Puppets”, quelli cioè che credono che le uniche cose buone un cantante le abbia fatte quando si aveva vent’anni. Eoni fa.

    P.S. ai miei tempi la frutta era più buona. E si potevano mangiare anche le fragole.

  4. Madeddu – mio conterraneo, tra l’altro, o quanto meno oriundo sardo come Elio – totally scatenato!! Sul disco non discuto perchè non l’ho ascoltato, da molto, troppo tempo infatti latito dal mondo musicale, e più che mai da quello italiano; ma perchè l’hai chiamato “compagno da salotto”? Lo vedi così radical-chic? Sarebbe dovuto scendere in piazza più incazzato, gridare cose più feroci? Salvo poi prendersi la patente di canta-contestatore stipendiato dal PCI-DS o Rifondazione, o comunque sempre scontatamente engagè?

  5. Io uno che al concerto dice che “rivendica il diritto di non suonare i pezzi che piacciono di più ai fans ma solo quelli che decide lui” non è che mi faccia saltare dalla simpatia.
    Magari è solo sincero ma a me sembra un presuntuoso assoluto privo di qualunque forma di rispetto per chi in fondo ti consente di avere una villa, una fuoriserie e un conto a sei zeri.
    Se poi vogliamo parlare di Musica, caro Zanmato, io ho anche amato un certo De Gregori ma dire che dopo “Titanic” non ha fatto altro che ripetersi è forse essere troppo gentili con lui.
    Non c’entrano le nostalgie giovanili.

  6. De Gregori è molto più simpatico di quello che sembra. Ed inoltre, gli ultimi 15 anni sono ingiudicabili (o giudicabili negativamente) perchè penso che sia l’artista che abbia pubblicato più live in assoluto nella storia della musica. :-)

  7. Vorrei usare termini più forti ma forse è meglio che mi trattenga.Reputo la critica del Madeddu esagerata sotto ogni aspetto,alcuni pezzi del disco sono tutt’altro che da buttare ed inoltre non si può criticare cosi’ ferocemente un artista che da 35 anni è sulla breccia e che inevitabilmente rischia di ripetersi,è fisiologico.Nonostante ciò sa ancora regalare emozioni ed è questa la cosa più importante.
    Dalle citazioni sembrerebbe un fan doc del principe,se fosse vero confermerebbe che parte del pubblico di Ciccio è cronicamente ipercritico e mai contento.Penso sia l’unico ad avere dei blog in rete a lui dedicati che ,anzichè valorizzarlo e cercare di farlo conoscere alle nuove generazioni,non trovano di meglio da fare se non criticare e criticare.Io mando virtualmente affanculo tutti i facenti parte di questa categoria,detti anche talebani.Scusate lo sfogo.

  8. Parto da Paolo anche per replicare a Zanmato, visto che si è accorto che sì, io De Gregori lo conosco bene, e che a un vero fan bastava cogliere l’accenno agli Uomini col machete per capire che ho un’altissima opinione di alcune canzoni molto ma molto recenti. A Paolo posso solo dire che proprio perché da De Gregori ho avuto tanto, mi accorgo subito – come credo sappia accorgersene lui – quando sta facendo il furbo. In “Per brevità”, nei pezzi che potremmo definire “poetici” ci sono i suoi trucchetti più usuali, le frasette da Bacio Perugina per laureati, sparse con sapienza per strappare l’ “oooh!” di tutti noi che di questi piccoli fuochi d’artificio semiermetici siamo stati inscimmiati per anni – tanto che ci meriteremmo che facesse come dici tu, che queste emozioni, questi cioccolatini ce li “regalasse” – viceversa, vengono via a 18 euro spalmati su 35 minuti… tanto la canzone iniziale sull’essere artista illustra bene la consapevolezza che gli si perdonerà tutto. Ma il peggio – o come ho scritto, il meglio dal punto di vista di Berlusconi (e Alemanno, toh) sono i pezzi di questo disco che potremmo definire “politici”, in cui non scorre indignazione nè rabbia, ma quel lieve fastidio intellettuale da editorialista di Repubblica che personalmente a me manda il sangue agli occhi, e me ne scuso (e nel contempo mi inchino alla tua capacità di trattenerti). Santiddio, quando racconta che c’è in giro gente senza cuore sembra che stia prendendo il tè con la Palombelli. E perciò, siccome ho di lui un’opinione ben più alta rispetto a Vecchioni o a Dalla, non mi dò pace quando vedo il compiacimento nell’imbolsimento. Perché so di essere suo amico – e per citare Neil Young: “Non c’è nessun altro se non un amico a poterti dire che stai solo pisciando nel vento”.

  9. E dimenticavo: la musica. Dio lo stermini, De Gregori era uno di quelli che scrivevano belle canzoni. E oggi che disastro. Ma come si può essere artisti e pretendere così poco da sè? Mi sa che è quel continuo rimirarsi, che lo porta a mettere tanta cura nella scelta dei nuovi cappelli.

  10. E’ sempre esilarante osservare il Dibbbattito Interno Alla Sinistra ™, anche quando si tratta di musica.

  11. Murmur, sai che faremmo di tutto per esilararti. Se ti va puoi buttarci due noccioline ogni tanto, da lassù.

  12. Madeddu fatti furbo: giacché è lassù, invece di lanciarti improbabili noccioline, chiedi a Murmur di calarti qualche bel cestino di pere appena colte.

  13. Non te lo ha mica ordinato il medico di ascoltare De Gregori, se qualche canzone fa schifo basta non ascoltarla dal CD, cambiare stazione radio o canale TV se è in onda.

  14. Con Venditti che usa l’inizio di Pride degli U2 e Vasco Rossi che usa il jingle di Gillette… il meglio di un uomo,
    Zucchero ha saccheggiato tutto il repertorio del blues da B.B. King in giù. Viviamo in tempi di COPIA & INCOLLA.
    Per quelli a cui piace X Factor, se l’inedito scritto da Gaudì e Morgan per gli Aram Quartet vi piace, ha un testo idiota come una canzone demenziale di Elio e le Storie Tese, solo che forse avevano provato a farne uno serio, ma non ci sono riusciti… poi nessuno ha notato che ARAM è MARA scritto al contrario, come MARA Maionchi, la vittoria era predestinata?
    Minchia per parlare di musica sono ridotto a parlare di X Factor… sempre meglio dei can-tanti o tanti-cani di Amici di Maria De Filippi.

  15. Anche Dylan ha saccheggiato. E pure Clapton (ah, quello dei tempi che furono, naturalmente).
    La musica è da sempre copia e incolla. Dal buon Giovanni Sebastiano (BWV 972-987, per fare un esempio) ai bluesmen…

    (De André non lo citiamo neanche)
    P.S. per quanto riguarda i live, io questa mania dei fans di sentire Rimmel cantata come sul cd non la capisco. Se vado a sentire Pollini non gli chiedo di suonare le polacche di Chopin. Né chiedo a Dylan di suonare Blowing in the Wind come nel 1963…

    Se volete fare il coretto, cari fans, andate a sentire le Spice Girls.

  16. Proporre un proprio pezzo in arrangiamento diverso è cosa assolutamente legittima e artisticamente interessante.
    Non cantare i tuoi successi perchè ti sei rotto i coglioni e far restare a boccasciutta migliaia di fessi che ti hanno scacato 40 o 50 eurini per vederti mi sembra invece una cosa irritante e irriguardosa verso la maggioranza.
    Ma magari fai andare in sollucchero la minoranza “elitaria” e snob.
    Chissà come gode Francesco, a fare l’antipatico.

  17. Il punto è legato all’informazione. Se vai ad un concerto di Vasco ti puoi legittimamente aspettare che canti Albachiara (coi fans in delirio, cogli accendini ad aumentare il global warming).
    Se vai ad ascoltare Dylan e non ti suona Hurricane (per dirne una) non ti puoi arrabbiare (ed anche lì i tuoi 40 euri son partiti).

    P.S. Madeddu, a me sembra che De Gregori non sia mai stato Guccini. Pretendere che passi da Repubblica a Libé mi sembra impossibile (e forse anche ingiusto)…
    P.P.S. del nuovo disco non posso dire nulla, perché non l’ho sentito. Ma qualche canzone di Calypsos era bella…

  18. Madeddu, dunque, se posso permettermi:

    l’ultimo disco di de gregori è a mio parere scandaloso. trovo sopportabile celebrazione e veramente al minimo sindacale tutto il resto. ciò detto, anche negli ultimissimi 15 anni il nostro ne ha fatte di belle cose (penso all’album prodotto con rustici e al binomio pezzi/calypsos, che avevano alcune canzoni molto belline ed evidentemente curate con un po’ d’attenzione).

    poi è ovvio che 40 anni a fare l’artista in italia, dove c’è zero traspirazione con l’estero e le domande dei giornalisti spiccano per idiozia – nel cofanetto einaudi ci sono abbastanza interviste a de gregori per farsi un’idea di quante domande del cazzo gli abbiano fatto. si trovano anche su youtube, peraltro – è ovvio dicevo che nel momento in cui smetti di vivere cose interessanti ti inaridisce del tutto. ovvero: se de gregori provasse ad ascoltare, butto lì, persino i perturbazione, magari dopo passato remoto (che a me piace molto) ci avrebbe risparmiato l’imperfetto (che mi sembra indecente). cioè, la mia paura in sostanza è che oramai il nostro ascolti soltanto venditti e la roba che gli passa la marini – e da lì non è che ti vengono tante belle idee su cosa scrivere. e sì, secondo me il livello di scrittura dipende tantissimo dal livello degli ascolti (o delle letture, etc).

    in tutto questo, il vaffanculo mi sembra generalista ed esagerato, e lo sdegno politico immotivato: e vabbè, non è mai stato un estremista di sinistra, ora lo è di meno, capita. che deve fare, ricantare di chi ruba nei supermercati? ci sta che non urli il suo sdegno, non è un ragazzino, l’incazzatura non dura tutta la vita. e poi ripeto, secondo me oramai vive in una campana di vetro. ho finito.

  19. Ehi onemoresmile, degregori sarà una spanna sopra a vascorossi e su questo non si discute ma paragonarlo a dylan……
    Un fan di dylan accetta anche di essere preso a pedate nelle gengive, un fan di degregori forse un pò meno.
    E se a me (che apprezzo ma non sono un fan) non mi canta nino non aver paura a tirare un calcio di rigore non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore (eh, che tempi e magari non c’aveva manco er cappelletto) m’incazzo sul serio…..

  20. ……del resto, senza scomodare i premi pulitzer, avete mai sentito grandi della musica moderna eliminare certi pezzi dalle proprie scalette per espressa e precisa cinica volontà di farlo che non fosse solamente la necessità di tagliare qualcosa da una produzione sterminata per motivi di tempo?
    Lasciate stare Dylan che è un Artista ma anche un pezzo di emme, ma gente come Springsteen, Stones, Bowie (glass spider tour a parte), Neil Young, Clash insomma non avrebbero mai detto cose alla degregori perchè anche se ben ripagati hanno sempre mostrato ben altro rispetto per il proprio pubblico.

  21. Mi rivolgo ancora a Paolo Madeddu.Un po’ di rabbia l’ho sbollita ma ribadisco che i toni delle sue critiche sono secondo me esagerati,c’è un fondo di verità ma il resto è iperbolico.
    Le frasi per laureati come le hai definite tu,se posso darti del tu,le ha sempre usate,se ci piacevano prima devono piacerci anche adesso,con questo non voglio dire che questo sia un discone,ma che sia tutt’altro che inascoltabile non mi pare un’eresia.
    La durata ed il prezzo del cd lasciano il tempo che trovano,il secondo non lo decide lui,quanto alla prima ricordo che un certo “Rimmel” durava 29′.
    Chiudo dicendo che trovo altrettanto fuori luogo le menzioni di Berlusconi ed Alemanno,la politica nel senso più stretto del termine lasciamola fuori,a parte il fatto che noi non possiamo certo sapere cosa piacerebbe o meno a quest’ultimi.
    Dulcis in fundo ricordiamoci che stiamo parlando non di un politico,scienziato o chiunque abbia in mano il nostro futuro,bensi’ di un autore di canzoni,perciò è forse meglio che noi ci si dia una calmata,detto in buon italiano.

  22. Proverò a rispondere a tutti ma mi toccherà essere fluviale, mia perniciosa tendenza assieme all’iperbole. Che peraltro rivendico: siamo qui a far chiacchiere, non ce l’ha ordinato il medico, siamo abbastanza calmi ancorché legittimamente peperini; l’argomento è la musica, ma con questo argomento il limite è il cielo (credetemi: nè calcio nè sesso possono competere).

    Dunque, per chi si fosse messo solo ora eccetera: la chiave che (iperbolicamente) dò a questa rubrichina, fin dall’inizio, è la lettura della hit-parade italiana come fosse un sondaggio d’opinione politico. E’ una chiave menzognera, perché i cd venduti sono quantitativamente una miseria; eppure pare evidente dai nomi visti in top ten in questi mesi che l’oggetto cd sia oggi comprato più a sinistra che a destra.
    Scendendo nel particolare di De Gregori, mi spingo a considerare “Per brevità…” un disco politicamente significativo a) per il fatto che è al n.1 (e con un sacco di big seller sugli scaffali, da Vasco a Madonna. E il suo disco non era così sospirato, “Calypsos” è piuttosto recente. Sbaglierò, ma le elezioni c’entrano); b) perché fa riferimenti molto attuali; c) perché sotto l’aura intimista, Ciccio è un punto di riferimento ideologico più di quanto si creda, e non si è mai tirato indietro in interviste o canzoni (dico, avete presente “La campana”? “I miei amici lo sai, sono tutti in galera”? Non ricordo i suoi colleghi cantautori chiamarsi così apertamente DENTRO gli anni di piombo. Per non parlare di “Canta canta” e “Scacchi e tarocchi”) (o, facendo esplicite allusioni a politici illustri, “Il sig. Hood” o “Capataz” o, che cavolo, “Storie di ieri”) (beh, mi fermo ma potrei aggiungerne parecchie: era giusto per insistere che il vecchio Ciccio parla SPESSISSIMO di politica e francamente non credo ci siano cantautori che nel loro corpus lirico facciano riferimenti più precisi di lui).
    Sicché, in definitiva, per il modo in cui dà il colpo al cerchio (“Carne umana per colazione”, dove i “loro” che ci portano alla degenerazione sembrano i soliti ineffabili forzisti o popolisti o come cavolo si chiamano ora) e il colpo alla botte (“Celebrazione”, ovvero mi chiamo fuori dolcemente dal ’68. E chi mai ce lo aveva “inchiodato”, il vecchio Ciccio? Nessuno, come molti di voi hanno scritto. Eppure, che strano tempismo, che contrordine compagni, che curiosa PDesca urgenza di smarcarsi rimanendo a sinistra, no?), io dichiaro questo disco furbino e mirato, dritto al target.
    Ma a parte questo, lo dichiaro anche mediocre per uno del suo livello (eccetto la conclusiva, rarefatta precognizione di morte de “L’infinito”) e – non mi stancherò mai di dirlo – musicalmente stizzoso.

    …E finalmente ho finito.
    Ma no, perché lo dico: parlare di musica è un tale piacere – per voi no? Spesso più che ascoltarla.

  23. Poteva andar peggio, al posto di un De Gregori PDesco ci si poteva ritrovare un De Gregori IdViano.

  24. OK, De Gregori ha riabilitato i morti di Salò e Alemanno vince le comunali a Roma, poi un deficiente con Che Guevara tatauato sul braccio fa i raid fascisti al Pigneto, mentre De Gregori (che è di sinistra ma non le appartiene, e che cazzo vuol dire???) dichiara che spera che Berlusconi (che je piasce) modernizzi il paese.
    De Gregori è il leader dei conformisti di sinistra, quelli che dicono che “D’Alema è il più intelligente”, i pseudo-furbetti.

  25. il calcio può competere, madeddu.

    A partire da me che giocavo negli amatori (gloriosa casacca dell’ortodonico, frazione di imola) per arrivare a diego, al codino, a o’ rey, a zizou, al profeta del gol, passando per tutti quelli che stanno in mezzo fra me e costoro, di roba da dire ce n’è quanta ne vuoi.

    Con vista sul sociale sotto o sovrastante.

  26. No, Canenero, purtroppo no – a differenza di te che tra l’accettazione di un premio Nobel, il salvataggio di cavalli in pericolo e un chiacchierato flirt con una velina, generosamente sprechi uno dei tuoi preziosi istanti per stigmatizzare le nostre sciocche vite. Ma “Canenero” è citazione dai Led Zeppelin o Stevenson? Ops, scusa, non vorrei mai farti perdere tempo, non rispondere.

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  1. Distanti saluti

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