50 Commenti

  1. Non sarebbe male che il sig.Facci, dopo il suo pezzo in cui cita il sig.D’Avanzo, citasse anche la risposta del sig.Travaglio all’articolo stesso. Così…giusto per il tanto agognato contraddittorio..

  2. “Ora l’equivoco su cui spesso si gioca é questo, si dice: quel politico era vicino al
    mafioso, quel politico é stato accusato di avere interessi convergenti con l’organizzazione
    mafiosa, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico é un uomo onesto.
    E NO! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di
    carattere giudiziale. Può dire beh ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io
    non ho la certezza giuridica, giudiziaria, che mi consente di dire quest’uomo é mafioso.
    Però siccome dall’indagine sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri,
    cioé i politici, cioé le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, cioé i
    consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze
    tra politici e mafiosi, che non costituivano reato, ma erano o rendevano comunque
    il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati
    tratti perché ci si é nascosti dietro lo “schermo” della sentenza e detto: questo tizio
    non é mai stato condannato, quindi é un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci
    di gente che é disonesta, che non é stata mai condannata perché non ci sono le prove per
    condannarla, però c’é il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i
    partiti politici a fare grossa pulizia e non soltanto essere onesti, ma apparire onesti,
    facendo pulizia al proprio interno di tutti coloro che sono raggiunti, ovunque, da episodi
    o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reato.”
    Paolo Borsellino (26 gennaio 1989).

  3. M, inizi a delirare. Sara è la più feroce critica di Facci, quando se le merita. Deve essere che non leggi attentamente i commenti delle persone. Datti una calmata, che anche la ragione finisce per diventare torto quando uno alza troppa polvere. E’ il metodo che vogliamo combattere. L’educazione non è soltato garbo, ma uno strumento fondamentale per quelli che vogliono far valere le giuste ragioni contro quelli che invece la buttano in caciara urlando sempre più forte perché sanno di non avere contenuti.

  4. Per M.
    Nemmeno io ambisco alla santità…
    Chiudo qui il discorso, perchè non ho voglia di spazientirmi.

  5. a Tony Soprano:

    “Vi consiglio di guardarla perche’ il commento finale sara’ che la colpa della mancanza di sicurezza e’ di Berlusconi. Non di queste amministrazioni comunali piene di incapaci, ipocriti, cagasotto.” :

    questo a casa mia si chiama “processo alle intenzioni”…

  6. Ventomare, ti invito a non ergerti a giudice dei comportamenti degli altri commentatori, penso che ognuno si possa regolare da solo. In buona sostanza, mo’ tu che cazzo c’entri?

    Per il resto, a me ha fatto davvero brutto veder che nessuna delle commentatrici abbia ritenuto di censurare Facci quando ha dato della troia, cosi’, senza un vero perche’, a una commentatrice che aveva espresso una critica.

    Troppo occupate a difendere Facci da quei cattivoni che lo insultano

  7. Sophì, a parte che sembri veramente un bel fake, e lo dico con ottimismo.
    Travaglio è così da sempre, da quando lavorava con montenalli, per dire… se gli dai cinque minuti può solo mollare la bomba, gli dai un’ora ti spiega ogni minimo dettaglio.
    E con la muffa ha fatto notare un trend della politica italiana che è innegabile. Lo ha fatto con un battuta gustosissima, copiata anche da gianluca in questo blog, ma tu forse non sai che Travaglio è anche un ottimo autore satirico e questo spiega l’intero intervento fatto da Fazio.

    Quello che è successo dopo, quello che stiamo discutendo adesso, dimostra solo che i politici non sono degli agnellini indifesi in preda al lupo Travagli, ma il contrario, anzi diciamo pure che travaglio è un pastore tedesco, ma quando i lupi arrivano in branco non c’è scampo.

    Per quanto riguarda anno zero, ti assicuro che solo report rivela più informazioni che gli altri tacciono.

    Altra cosa è grillo, personalmente io non conosco proprio nessuno che “segua grillo” come un guru. Anche le interviste ai giovinastri presenti ai VDay dimostravano che ognuno aveva le sue idee, il che li mette già ad un livello superiore rispetto ai decerebrati che seguono il monarca italiano B.

    A me non importa nulla se è coerente o meno, se è onesto o disonesto, io non lo voterei per farlo andare in parlamento, lui in parlamento non ci vuole andare, quindi il problema non sussiste. Se però promuove il riciclaggio, un referendum contro la legge elettorale o contro il finanziamento dei giornali, io sono con lui e metto la mia firma (anche se non l’ho fatto perchè sapevo che era inutile, e sì, solo Facci non lo sapeva visto che lo avevano detto al TG, ma lui la tv non la vede).

    Grillo sbraita come è sempre fatto, il problema è che adesso i giornalisti lo prendono sul serio e alla lettera più dei suoi seguaci, e anche questo è il segno della decadenza del paese.

    La nostra nazione è così bella, adesso abbiamo anche i ministri belli, e “va tutto bene”, però siamo l’ultimo paese dell’europa occidentale adesso che la spagna ci bagna il naso, anzi no, penso che ci sia la grecia che è messa peggio, però è tanto bella anche la grecia te lo assicuro.

  8. Ho solo preso atto che hai detto che Sara bacia il culo a Facci. E ti ho fatto notare che non c’hai capito una mazza. A volte respirare profondamente aiuta a riprendere lucidità.

  9. Ricapitolando:
    La Siculabrookers è una societa esistita realmente e Schifani ne faceva parte.

  10. Inviato da: ventomare , 15.05.08 15:20

    L’educazione non è soltato garbo, ma uno strumento fondamentale per quelli che vogliono far valere le giuste ragioni contro quelli che invece la buttano in caciara urlando sempre più forte perché sanno di non avere contenuti.

    Ben detto ventomare, ed ecco il classico esempio:

    Pinocchio al potere !

    Ovvero: cosa c’è in comune tra Beppe Grillo, Paolo Guzzanti, Sabina Guzzanti e il Meetup di Ascoli Piceno?

    Prima puntata:

    http://mondogrillo.net/pinocchio-al-potere/

  11. premsso che alcuni commentatori hanno una capacità impressionante di andare OT, la morale è che chi di spada ferisce, di spada perisce o chi semina vento, raccoglie tempesta.

  12. Solo a volte.

    Dico solo che quando si sottolineano gli insulti che riceve Facci dai commentatori, e si censurano, per amore di verita’ bisognerebbe sempre ricordare anche gli insulti di Facci ai commentatori, e censurare anche questi anche perche’ spesso e volentieri arrivano per primi.

    Altrimenti si puo’ essere scambiati per baciaculi.

  13. Per quale motivo dovrei essere un fake? Spiegamelo perchè sinceramente non l’ho capito. Ho iniziato da oggi a postare e allora? Devo essere un fake per forza?

    Per te Travaglio è rimasto il medesimo, secondo me si sta piano piano deturpando, ma non nei contenuti (che sono sempre gli stessi), ma per i modi, per le posizioni, per la visibilità (secondo me andare a V-day è un atto di declino, diciamo, come la parabola istituzionale di cui lui ha teorizzato da Fazio). Anche se lui alla muffa ovviamente non ci arriverà se non si fa contagiare da Grillo.

    E comunque, guarda, che quello che è successo dopo lo trovo anche io inaccettabile, perchè per due anni Santoro ha sputato merda in tutte le salse possibili da qualunque parti, sinistra destra e centro, e nessuno ha mai detto niente.
    Ora invece con il ritorno di S. B. a capo della maggioranza iniziano a delineare dei paletti che sono un pò anti democratici, ma ciò non toglie che Travaglio stia scadendo.
    Comunque sono opinioni, io Annozero lo trovo diseducativo, senza argomenti, banale, condotto in maniera vergognosa (Fra la Borromeo e Santoro c’è l’imbarazzo della scelta.), unilaterale, e senza contraddittorio, oppure se ce n’è ce n’è poco.
    Che nessuno segua Grillo come un guru sei tu a dirlo, ma guarda, ti assicuro che non è così, Grillo non andrebbe seguito, è incoerente (se a te non interessa a me sì, personalmente non seguo una persona senza un minimo di coerenza), egoista e tante altre belle cose.
    Seguite Report, e non quello schifo di Blog di Grillo. Non ve ne rendete conto che è un sito commerciale ? Fra pubblicità, libri, magliette e DVD ormai ha costruito un vero e proprio bussiness sul male del paese. Vergogna.

    Non contaminatevi la mente con il blog di Grillo.

  14. Ricapitolando:
    La Siculabrookers è una societa esistita realmente e Schifani ne faceva parte.

  15. Non diciamo a priori che D’Avanzo mente, se l’ha detto avrà prove, come il Riformista che disse di Grillo, ed ieri le prove le ha tirate fuori, mostrando la bolletta Enel.

  16. Grillo ha raccolto un sentimento antipolitico generale e l’ha utilizzato per prendersi delle rivincite personali, che poi ci abbia anche guadagnato credo sia stato un di piu’. Privilegio che ora intende mantenere cavalcando il momento. Probabilmente le cose di cui parla sono vere, sta di fatto che ne naconde tante altre per convenienza. Ad esempio la validità della raccolta delle firme del referendum che, a parte i dieci dotti che avevano risposto al post di facci, io non lo sapevo e scommetto che nemmeno la maggioranza dei firmatari lo sapesse.
    Travaglio onestamente non credo sia coinvolto, diciamo che gli è tornato indietro un boomerang nei metodi. A pelle è uno di cui mi fido.
    Facci scrive meglio di come parla. Per quanto possa dare fastidio a molti qua dentro, è uno che sa usare la penna, a volte i titoli dei post sono dei piccoli capolavori. Non lo condivido sempre ma almeno è coerente. Ci mette passione. Puo’ non piacere quello che scrive ma non si puo’ dire che non sappia come farlo.
    I post rabbiosi che lo insultano mi fanno quasi tenerezza, gente che compensa in quel modo altre mancanze. Sempre a dargli contro ma puntuali nel farlo. Non leggetelo no?

    Per M.
    sei ripetitivo e noioso. Rassegnati. Peccato che la censura non arrivi anche ai tuoi di post. E per quanto possa roderti degli insulti di facci non me ne puo’ fregare di meno.

  17. sophia89:
    E comunque, guarda, che quello che è successo dopo lo trovo anche io inaccettabile, perchè per due anni Santoro ha sputato merda in tutte le salse possibili da qualunque parti, sinistra destra e centro, e nessuno ha mai detto niente.

    si, e gli anni prima dove era finito ????

    Sophia89, per favore, evitaci le paternali….grazie per averci consigliato di guardare Report….
    smetterò di guardare il blog di grillo, AmiciLive,il Grande Fratello….

    quale telegiornale ci consigli, di grazia ???

  18. BRava Barynia.

    L’articolo di D’Avanzo è parac**o, l’ho scritto anche altrove.

    In linea di massima si può condividere, dire, ehi, che bella lezione di giornalismo. In generale. Però, il punto è che lui lo ha applicato in seguito alla trasmissione di Fazio in cui Travaglio ha parlato delle conoscenze con mafiosi di Schifani. Anzi, non si tratta di conoscenze, si tratta di rapporti d’affari.
    La distinzione è importante, perchè un conto è conoscere una persna, casuamente o meno. Un’altra averci rapporti d’affari. Per farci affari devi un minimo conoscerla più a fondo. E dover spiegare questo mi sembra un po’ mortificante. Ma vabbeh. Ora, succede che Abbate scrive questo in un libro. NOn succede niente. Lo scrivono altrove Travaglio e Gomez e non succede niente. Lo dice Travaglio in un accenno in TV e scoppia il macello.

    Ed ecco , che esce fuori D’Avanzo. Che spiega che se si riferisce un fatto in modo un po’ ambiguo succede che chiunque può venire raggiunto dal venticello della calunnia. E fa un esempio molto, ma molto forzato. Per fare un paragone adeguato , secondo lui, tira fuori una storia in cui si POTREBBERO ravvisare gli stessi estremi dell’informazione ambigua che lui imputa a TRvaglio.

    Però

    1- Travaglio non è stato eletto Presidente del SEnato e non deve dare conto pubblicamente dei suoi comportamenti.

    2-mette sullo stesso piano ” conoscenze” mafiose con rappoti d’affari. E la differenza mi sembra notevole.

    3. Volutamente o meno, D’Avanzo decide di sminuire soggettivamente la questione della consulenza di Schifani con un comuneche verrà sciolto per mafia solo qualche anno dopo che Schifani ha collaborato. Ovvero, Travaglio dice che la collaborazione di Travaglio è avvenuta ” nella prima metà degli anni novanta” e lo scioglimento ha luogo nel 1998. E qui, ditemi voi con che faccia uno scrive una cosa del genere e lo propina al lettore e dice che non significa niente SENZA avvertire un certo senso di ridicolo.

    4-Sembra scordare che lui stesso chiede a Schifani di fare ciò che lui ” imputa ” a TRavaglio, ovvero parlare di quel fatto controverso. Anzi, lui lo chiama ” sconsiderato”

    Quindi, alla fine, Travaglio ha fatto bene a rispondere piccato, facendo finta di non capire l’obiezione di D’Avanzo. Perchè rispondendo nel merito dell’obiezione avrebbe implicitamente ammesso che il suo metodo in questo caso è stato sbagliato. Invece, ha scritto che ritiene di essersi comportato bene, spiega perchè, etc…Perchè Travaglio ha chiesto ripetutamente COSA avrebbe sbagliato. E non gli è stato risposto nel merito, preferendo fare una dissertazione condivisibile in generale ma para***a nella sostanza su ciò che è successo.Allora, Travaglio capisce che le ” lezioni ” di D’Avanzo sono solo un pretesto per mettere lui sul banco degli imputati

    E’ come se io denunciassi un fatto e lo facessi secondo i crismi. E tutti , invece di rispondermi nel merito e contestarmi punto per punto ciò che ho detto mi face ssero una lunga filippica sui rischi che si possono correre denunciando come ho fatto. OK, gli posso rispondere che in generale va bene, ma nel caso specifico le cose NON sono andate così. Quindi, perchè io dovrei rispondere nel merito? SE permetti, io continuo col mio lavoro e le mie denunce e quando trovi qualcosa di davvero sbagliato nel mio modo di fare allora dimmelo e contestamelo. Però, quando succede davvero, non come rischio ipotetico. Altrimenti mi viene il dubbio che le tue obiezioni siano un tantino..pretestuose. COme sono questi due articoli di D’Avanzo.

    E lasciamo perdere la mancanza di rispetto verso l’intelligenza del lettore che sembrano tutti e due gli articolo implicare.

    Quoque tu, D’ Avanzo ? Eccheca++O

  19. Sophia, mi spiegheresti cosa é cambiato in Travaglio da prima a dopo il V-Day? Tu dici:
    “Travaglio era un buon giornalista fino a poco tempo fa, insomma, citava le sue fonti, elencava e informava su ciò che probabilmente veniva tralasciato (e questo lo fanno in molti, non voglio dire che lui era il primo a farlo)..
    Ma ahimè, la popolarità consuma, deturpa le menti e a lungo andare deforma le penne..
    Sull’onda del V-DAY ci siamo ritrovati un giornalista sciupato, che tenta di fare il moralizzatore in qualunque momento, che tenta di gettare fango su qualunque personalità politica, senza diritto di replica, facendo i suoi monologhi senza contraddittorio.”
    Ora ha smesso di citare le fonti? Dici che da dopo il V-Day é sciupato e tenta di fare il moralizzatore in qualunque momento (grazie di averci reso edotti di questa tua opinione personale, ma mica vorrai che ti diamo ragione solo perché lo dici tu?), che fa i suoi monologhi senza contraddittorio… prima del V-Day li faceva con il contraddittorio? Se si me li sono persi. Hai mai visto Facci in TV che parla di Grillo in presenza di Grillo? Io no, ma mica ci trovo niente di scandaloso!
    A me il blog di Grillo non piace, non ho mai comprato nulla dei suoi gadget, non sono mai stato ad un suo spettacolo, non ero a nessun V-Day… ma che si arricchisca da questo non me ne frega nulla, evidentemente chi compra i suoi prodotti é felice di farlo… ma tu magari sei un po’ comunistella e le libere imprese ti danno evidentemente fastidio.
    Da comunista e statalista vuoi che Anno Zero chiuda perché… perché a te non piace, semplice no? A me alcune puntate piacciono, altre non piacciono ed altre ancora mi lasciano indifferente. Non lo trovo un programma paricolarmente bello, ma é comunque diverso da altri tipo Porta a porta o Matrix che sono semplici vetrine per politici visto che ci mancano i giornalisti e che non si capisce nulla. Ma mica voglio che Porta a porta o Matrix chiudano, mi basta non guardarli. Oppure provo a guardarli, ma tanto dopo 5 minuti cambio canale.
    Sembri ossessionata da Grillo, ma fidati, se non ti piace basta non visitare il suo blog o girare canale quando (e se) lo vedi in televisione.

  20. Va bene dai, continua ad ascoltare Grillo e a guardare il suo blog, sono sicura che ne uscirai completamente arricchito (…)

  21. Se le cose dette da D’Avanzo sulla camera d’albergo siano vere oppure no, lo si vedrà a questo punto in sede giudiziaria. Poi oh, possiamo continuare a dire è vero/non è vero e a scannarci come gli umarells che parlano del Bulàgna fuori dal bar Otello, ma non è che serva a molto (anche perché D’Avanzo lo ha detto, che il suo è un paradosso e che non crede proprio che Travaglio sia vicino alla mafia). Però questo per me è folklore, senza offesa.

    Ma che cosa mi dite del senso dell’articolo di D’Avanzo, e del suo titolo?

    Affermare circostanze in sé vere, ma decontestualizzate, può indurre a credere cose false, comunque è un modo per mescolare i fatti e le opinioni; e Travaglio lo sa. Ecco come, riportando circostanze reali e omettendone altre (o sminuendole del tutto), si insinua nel pubblico la propria convinzione pur non affermandola espressamente. Se un uomo di nazionalità rumena violenta una donna, qual è la notizia? Il cronista può dire “rumeno violenta una donna” e dice una cosa perfettamente vera, ma allora potrebbe anche dire “mancino violenta una donna”, “uomo alto 1.77 violenta donna”, e invece dice proprio che è rumeno, e perché? Perché nella sua mente è “rumeno” la parola chiave, e tale è il messaggio che arriverà alla gran parte dei lettori. E così, per venire al nostro caso, Travaglio non ha mai detto «Anche la seconda carica dello Stato è un mafioso…» (nessuno gliel’ha attribuita, qui la risposta di Travaglio è proprio fuori luogo) ma questa è chiaramente la sua opinione e l’opinione che voleva trasmettere a chi lo ascoltava.

    Allora io metterei da parte la questione delle querele a Travaglio e delle diffamazioni, e ne farei un discorso diverso, che riguarda la serietà nel dare una notizia: D’Avanzo dice che Travaglio ha sbagliato nel dare notizie in questo modo, che ha preso una scorciatoia per suggerire al pubblico le proprie opinioni e che, se non fosse un tartufo, lo ammetterebe anche; e io sono d’accordo con D’Avanzo. Anche se altre cose di Travaglio mi piacciono molto; anche se nei miei discorsi da bar e nella mia dichiarata faziosità politica (ed è per questo che me lo posso permettere) pure io sono straconvinto che Schifani, in quella roba lì, ci sia dentro fino al collo.

  22. Resta il fatto che quella di D’Avanzo è una bassa e gretta ritorsione contro Travaglio, magari con lo zampino del PD…

  23. Minchia che palle!
    ma vi rendete conto che ripetete sempre le stesse cose da 120 commenti? … tutti, eh!
    Quant’ è bello Travaglio, quant’è brutto Facci. E grillo c’ha ragione, e Facci c’ha ragione, e Travaglio c’ha ragione, e D’Avanzo c’ha ragione….
    Ma non vi siete ancora stufati?

  24. Rassegnarmi a cosa? A essere ripetitivo e noioso? Beh, ok, si, nessun problema. Il problema ce l’hai tu, che mi devi leggere, mica io. Non leggermi. Fine.

    Fino a che ripeterete in giro le vostre balle clamorose o cerchiobottismi fasulli ci sara’ in giro gente noiosamente ripetitiva a cercare di smentirle.

  25. Fiandri, io , invece, ho letto ciò che ha scritto Travaglio e ne ho semplicemnte tratto al convinzione che Schifani non era l’uomo più adatto per quel ruolo. Non ho pensato che fosse mafioso. Ma che abbia avuto un passato con qualche punto poco chiaro. Quindi, non adatto per quel ruolo.

    Ho pensato: non c’è n’è uno meglio?

    Dimmi tu: sono sbagliata?

  26. Vorrei ringraziare quelli di Voi che hanno prestato attenzione al mio commento (anche non condividendone i contenuti) ed ai quali vorrei provare a rispondere.
    Zazo, se ho ben compreso, Tu tendi ad avvalorare l’attenzione di Travaglio per i fatti. Anch’io seguo Travaglio e ne ho apprezzato, almeno sino ad oggi, gli interventi, ma dopo le ultime esternazioni ho la personale impressione che egli finisca per fare l’opinionista con i “fatti” o trincerandosi dietro di essi. Ed è questa la critica “metodologica” di D’Avanzo su cui sono d’accordo.

    M, tutto vorrei fare fuorchè giocare con le parole: volevo solo porre l’accento sulla questione di metodo.
    Era un punto di vista più strettamente tecnico che ho formulato in un precedete intervento sui limiti del diritto di cronaca a cui Travaglio si è astutamente (e lo ripeto, “astutamente”) appellato. Le circostanze di fatto indicate da Travaglio sono vere nei limiti in cui egli ne riporta la fonte (articoli di stampa dal 2002 e soprattutto il libro di Abbate e Gomez del 2007). Sotto il profilo giuridico la notizia è vera o putativamente tale, perchè consegue ad attenta delibazione della fonte della notizia. Travaglio, in punto di fatto, può passare l’esame di ogni Giudice senza timore: la notizia è vera o, comunque, riportata per vera e senza smentite da altri in tempi non sospetti.
    Dove, però, Travaglio diventa aggredibile è proprio nella modalità di comunicazione della notizia, nell’utilizzare fatti noti (ma senza seguito alcuno, attenzione!!!!) all’indomani della nomina a Presidente del Senato di Schifani, nell’accostare la figura di Schifani a quella della muffa o del verme, nel suggestionare e colorire, attraverso il dichiarato uso dei “soli fatti”, una situazione o il giudizio su una persona (in questo aderisco pienamente a quanto esposto da Gianlodi). In ultima sintesi, il discorso di Travaglio, che ho ascoltato in diretta, non è – come dice correttamente D’Avanzo – giornalismo di informazione, ma giornalismo di opinione. E l’opinione che ha espresso implicitamente Travaglio è che il Presidente del Senato fosse persona di scarsissima levatura pubblica, addirittura in odor di mafia.
    E’ questa la contestazione di D’Avanzo. Il metodo usato, non i fatti che sono noti e risaputi dal 2002 e che, ad oggi, molto hanno perso di quell’odor di mafia che si cerca loro di attribuire.
    Questo è il punto M. Io non discuto dei fatti ma di metodo giornalistico e quello di Travaglio, di ancorarsi dietro alla “furbetta” dichiarazione, per cui il riportare i fatti è solo esercizio del diritto di cronaca, lascia esterrefatti.
    D’Avanzo, riportando ieri l’esemplificazione delle vacanze di Travaglio ha solo inteso evidenziare che nessuno si sognerebbe di dubitare della moralità del nostro anche ove fossero accertate sue conoscenze mafiose, a riprova che l’accostamento suggestionante delle amicizie pregresse non tende all’informazione, ma alla creazione di un’opinione. Non è espressione del diritto di cronaca (dietro cui il nostro si barrica), che è ben altro, ma è espressione del diritto di opinione (pure legittima) di Travaglio: il Presidente Schifani è in odor di mafia e non è all’altezza della carica conferitagli.
    Ecco, la domanda che io vorrei porre a Travaglio è esattamente questa: ho capito che i fatti sono veri, ma con i fatti citati e gli esempi portati Travaglio vuole forse lasciare intendere che il Presidente Schifani non è all’altezza dell’incarico conferito?
    Chi gioca con le parole M??? Io o Travaglio???

    E posso aggiungerne un’altra??? L’articolo di Travaglio su Repubblica in risposta a D’Avanzo assume connotati ancor più antipatici e protervi allorchè minaccia denunce, querele e quant’altro, senza minimamente affrontare il profilo metodologico esattamente indicato da D’Avanzo (da qui la sintetica e profondissima risposta di quest’ultimo, volta a porre l’accento sulla ipocrisia del metodo giornalistico usato).
    Ora, Travaglio – che è giornalista assai navigato – vuole forse lasciare intendere che non conosce la portata, i contenuti e gli effetti dell’art. 8 della Legge sulla Stampa, il quale, con riferimento alle risposte ed alle rettifiche, testualmente recita: “Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell’agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini o ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità …..”. E non ha forse rettificato adeguatamente, Travaglio, facendo venir meno anche quel minimo barlume diffamatorio che tali “fatti” potevano avere? Ma se così è, perchè puntare ancora l’accento sui fatti e non sul metodo usato che è il vero argomento di discussione??? Parafrasando le richiese formulate a Schifani, anche questo Travaglio ad oggi non lo ha spiegato.

    Ecco, posso dire che ho come l’impressione che Travaglio vorrebbe che io guardassi il dito, piuttosto che la luna, e che a me, sinceramente, passare per idiota non va proprio???

    Infine, concordo appieno con chi ha puntato l’accento sulle modalità di espressione e sulla necessità di eliminare gli insulti e le offese.

  27. Per la verità io ho detto che Travaglio voleva trasmettere questa opinione attraverso notizie dette a metà, ed ho parlato della gran parte dei lettori, non ho detto che chi lo legge diventa come una specie di automa che dice sìsìsì Travaglio padrone ordina ciò che vuoi. Quindi rispondo alla tua domanda (che suppongo fosse retorica) dicendo di no. Ha (non è) sbagliato Travaglio, secondo me.

  28. Si sa che nei circoli di Forza Italia prima e PDL poi addestrano le persone ad andare in giro a dire: “Ah guarda, io sono di SINISTRA ma …” e giù le parole d’ordine concordate dalla strategia di partito. “Io ho votato per Prodi sapete, ma mi ha davvero deluso!” – sentito dire da persone 10 giorni dopo le elezioni del 2006.
    Insomma: la comunicazione è volutamente inquinata da soggetti profondametrne finti e disonesti. Sono solo degli automi programmati per ripetere a macchinetta il tritume di luoghi comuni e frasi fatte che ricevono in comodi Kit.
    Sabotatori della conversazione … è facile individuarli. Nei blog quasi sempre o si firmano con un nome di donna o dicono di vivere in Emilia Romagna o in Toscana, ma si capisce facilmente che dicono balle, è facile smascherarli da questo punto di vista.
    Dialogare con loro è una punging ball situation, puro esercizio retorico.

  29. Paoletto, la tua dissertazione, ottima come forma e nel merito, meritava un episodio che fosse almeno all’altezza.

    Perchè uno ti legge, poi vede l’intervento di Travaglio e si chiede se si sono viste cose diverse. Davvero, l’intervento di Travaglio da Fazio meritava tutta questa attenzione?

  30. Paoletto, guarda che Travaglio affronta a fondo il profilo metodologico tirato in ballo da D’Avanzo e piú precisamente gli sta dicendo: “Caro D’Avanzo, guarda ceh ti sbagli, perché se io usassi il metodo da te imputatomi mi beccherei tante di quelle denunce e di quegli sputtanamenti che non potrei piú lavorare”… in pratica gli smonta quel profilo e gli dimostra che non gli appartiene. Cosa vuoi di piú? D’Avanzo risponde, un po’ con la coda tra le gambe, che era solo un esempio per dimostrare che Travaglio sbaglia nel metodo, ma non ha capito che é stato lui a sbagliare quando ha usato un metodo in realtá diverso (ad alcuni puó sembrare solo leggermente diverso, ma la differenza é invece grossa… tipo quella che ci corre tra il vincere o perdere una causa per diffamazione). D’Avanzo ha sbagliato perché invece di rendersene conto e chiedere scusa, ha continuato ad insistere con la storia dell’esempio, ma mica l’ha capito che era sbagliato… si sarebbe potuto salvare se avesse detto che Travaglio é andato in vacanza con uno che é stato processato per favoreggiamento . In questo modo Travaglio non avrebbe avuto scampo e l’esempio sarebbe potuto essere pertinente, ma il giornalista di Repubblica ha voluto spingersi oltre… questa potrebbe essere la differenza tra il vincere o perdere una causa per diffamazione.

  31. Lirio Abbate non è Travaglio. L’operato di Abbate non è uguale all’uscita fatta da Travaglio in un access prime time della rai concentrato in tre battute in croce circa un argomento che secondo il mio parere va argomentato e sempre secondo il mio parere deve considerare anche l’aspetto penale soprattutto in questo caso che riguarda fatti vecchi e con nessuna novità in merito. Io non sono Lirio Abbate: lui può permettersi di affermare ciò scritto da Barynia, io no.

    In seconda battuta il mostrarsi garantisti non significa bloccare o considerare sconsiderate le opinioni e le ulteriori inchieste circa il Presidente del Senato o il mio vicino di casa: è lecito ed è un diritto. Però bisogna farlo secondo un minimo di criterio deontologico che la professione del cronista richiede.

    Bello l’intervento “lenzuolata” di Paoletto.

  32. Paoletto, avevo colto il tuo punto gia’ prima, ma comunque grazie per l’ulteriore spiegazione.

    C’e’ un punto su cui sono d’accordo con te: Travaglio avrebbe fatto meglio a non parlare di muffe e lombrichi, ossia fare della satira pienamente legittima, nello stesso contesto in cui aveva appena dato un’informazione di quel tipo. Avrei tenuto separate le mie opinioni personali da quei fatti, in quel contesto.

    Poi ce ne sono molti, di punti, sui quali proprio non sono d’accordo, primo fra tutti le motivazioni di D’Avanzo a scrivere quel pezzo; non facciamo i bambini, D’Avanzo non vuol dare lezioni di giornalismo, D’Avanzo sta semplicemente dando seguito al nuovo corso di Repubblica e De Benedetti e Veltroni, tutti tesi al famoso dialogo, e mettendo i bastoni tra le ruote a un supporter dei referendum lanciati da Grillo.

    Poi c’e’ veramente un gioco di parole, che fai, ed e’ quando separi cosi’ nettamente informazioni e opinioni: quando si fa cronaca giudiziaria tutte le informazioni sono naturalmente fonte di opinioni: se io ti devo raccontare che uno frequentava mafiosi, e’ ovvio che da questo scaturira’ un’opinione sul soggetto. Dunque qui il punto e’ la completezza dell’informazione, perche’ l’opinione si formi correttamente.

    Infine, per non annoiarti, ti dico solo che quando scrivi “nessuno si sognerebbe di dubitare della moralità del nostro anche ove fossero accertate sue conoscenze mafiose” mi nasce spontanea la domanda: ma che cazzo dici?

    Io, per esempio, dubiterei fortemente della moralita’ di Travaglio se venisse fuori che ha conoscenze mafiose.

  33. Oh, sembra che si debba andare fuori Italia per respirare un po’ di sana ” normalità”?

    “…One of Berlusconi’s first appointments on taking office was that of Senate speaker. This is a key job in Italy because the occupant is second in precedence only to the President of the Republic. If the latter dies – and the present incumbent, Giorgio Napolitano, is 82 years old – then the speaker of the Senate becomes head of state…

    Berlusconi’s choice for this illustrious post is Renato Schifani, a Sicilian lawyer. Travaglio wondered out loud why none of the mainstream newspapers had remarked on the fact that Schifani had had “friendships with Mafiosi”.

    There was, inevitably, uproar from the right. One of Berlusconi’s ministers spoke of the “shameful ambushing” of the new speaker. A government backbencher said (revealingly) that the prime minister should ban Travaglio from RAI. There were suggestions that the journalist was part of a conspiracy.

    But what none of Schifani’s friends said was that the comment was inaccurate…

    Now, it needs to be stressed that Schifani has never been investigated for any Mafia-related offence, much less tried. In both instances, the link to Cosa Nostra of his business partners and the local authority respectively came to light only after his own involvement with them. There is no reason to suppose he was aware during his dealings with them of their shady connections.

    But it would nevertheless seem fair to question his judgment, especially since he has just accepted such a high office. In many countries, I imagine, the new speaker would have been invited to the next edition of the programme to explain how he got mixed up with such people. Instead, the RAI apologised for offending him.

    Schifani, for his part, said Travaglio’s accusation was based on “inconsistent or manipulated facts, not even worthy of generating suspicions”, adding that “someone wants to undermine the dialogue between the government and the opposition.” This hints at another aspect of this bizarre tale…

    We have been here before. In the late 1990s, when the left was in government, some of its leaders thought they could reach an agreement with Berlusconi on constitutional change. But the negotiations became so protracted and complicated, and Berlusconi’s collaboration was thought to be so important, that the left forgot to deliver on its undertaking to pass a law regulating the conflicts of interest between his roles as TV mogul and political leader. In the end, the constitutional change was never made. And Berlusconi returned to power with his media empire intact.

    You might have imagined they had learnt something from that….”

    No, non è l’Economist, che si fa ” suggerire” gli articoli da Tana De Zulueta( sì, si arriva a scrivere anche questo, in questa Italia) E’ il Guardian.

    http://commentisfree.guardian.co.uk/john_hooper/2008/05/compromised_by_compromise.html

    VIa

    http://www.giornalettismo.com/archives/647/travaglio-e-mafioso-tutti-i-particolari-in-cronaca/#more-647

  34. MJ, ti ringrazio dell’apprezzamento e penso che l’episodio meritasse anche più dell’attenzione che gli si è data. Il margine col vilipendio della seonda carica dello Stato non era poi così lontano. Ovviamente è una valutazione personale.

    Zazo, a me non sembra che Travaglio abbia affrontato il profilo metodologico, ma che lo abbia totalmente eluso con lo stesso meccanismo dell’incentrare artatamente l’attenzione sulla verità dei fatti (rectius: esempi) più che sui contenuti della discussione. Come detto, peraltro, avendo Travaglio avuto ogni opportunità di replica, nell’immediatezza e con lo stesso mezzo, ben difficilmente si pongono problemi di diffamazione. E vuoi forse lasciarmi intendere che Travaglio non lo sa? Ripeto, vorrei guardare la luna e non il dito …

    Federica, condivido. Scusa il “lenzuolo”, l’ho cucito tra una telefonata e l’altra senza averne contezza …

  35. Ciao Ragazzi

    Tipi come Travaglio e Grillo sono indispensabili, eccome, non ultimo per testimoniare il successo della nostra democrazia, che per continuare ad essere tale deve saper mettersi continuamente in discussione.

    Semmai ci sarebbe qualcosa da dire sul fatto che tali soggetti in realtà agiscono – e qui Grillo ormai ha fatto scuola – per scopi ben diversi da quelli dichiarati, in altre parole per battere cassa:

    L’industria della coscienza …

    Ma chi fa parte dell’industria della coscienza? Ecco alcuni nomi illustri: Beppe Grillo, Roberto Benigni, Dario Fo, Marco Travaglio, Michele Santoro, Gino Strada, Nanni Moretti e tanti altri come loro che da sempre si adoperano incessantemente a tenere ben sveglie le coscienze altrui e ben alti i propri profitti grazie al sentimento spinto di matrice sinistra. Già, perché sono migliaia i cultori dell’ideologia buonista ancora attivi, e hanno tutti – salvo qualche rarissima eccezione – un denominatore comune: un cospicuo conto in banca. E così fu che la cosiddetta elite della coscienza si inventò paladina dei poveri, per poi in seguito spacciarsi per la parte migliore del paese, la parte più buona, quella sana …

    http://new-italy.net/i-falsi-profeti/industria-della-coscienza/

  36. La pochezza professionale di Travaglio è più notizia del suo intervento da Fazio:
    • D’Avanzo ha detto chiaramente che del fatto si era occupata per prima La Repubblica nel 2002, 4 anni prima di Abbate. Quindi Travaglio non ha fatto nessuno scoop.
    • Ha detto che la questione non ha avuto alcun seguito, non hanno scoperto nulla di rilevante. Se dei legami dubbi di Schifani non si è più parlato è “perché un lavoro di ricerca indipendente non ha offerto alcun – ulteriore e decisivo – elemento di verità. Siamo fermi al punto di partenza. Quasi trent’anni fa Schifani è stato in società con un tipo che, nel 1994, fonda un circolo di Forza Italia a Villabate e, quattro anni dopo, viene processato come mafioso”.
    • Travaglio è andato in TV a tendere il solito agguato camuffato da scoop, accompagnandolo con la parabola del lombrico e della muffa. Quand’anche si volesse prendere in considerazione la sua cifra investigativa e giornalistica in merito, di suo ha messo solo quello. E questo sarebbe giornalismo d’informazione e non gossip, opinione o agenzia del risentimento?
    • Siccome il discorso di D’Avanzo non intende investire la persona di Travaglio ma il suo metodo di fare giornalismo sui fatti, star lì a difendere la sua onorabilità è mera perdita di tempo.
    • D’Avanzo non è affatto un garantista. Negli ultimi 15 anni ha scritto decine di pezzi di giudiziaria contro Berlusconi. In prima approssimazione, sembrerebbe uno della “stessa pasta” di Travaglio. Con il suo intervento ha voluto chiaramente prendere le distanze dal tipo di giornalismo che egli incarna, dandone una definizione ben precisa. Mi rimane tuttora oscuro dove stia la sua paraculaggine o la dietrologia dei massimi sistemi.
    • La scorrettezza di Travaglio, dalla quale D’Avanzo prende le distanze, sta proprio in questo: nel ripescare fatti vecchi – scomodi – vuole indurre, senza mai dirlo apertamente, a far credere che Schifani sia mafioso. “Gli appare sufficiente quel rapporto lontano nel tempo non si sa quanto consapevole per persuadere un ascoltatore innocente che il presidente del Senato sia in odore di mafia. Che il nostro Paese, anche nelle sue istituzioni più prestigiose, sia destinato a essere governato (sia governato) da uomini collusi con Cosa Nostra.”
    E infatti almeno metà dei commenti qui dicono senza dubbio che Schifani è mafioso.
    “E’ un metodo di lavoro che soltanto abusivamente si definisce “giornalismo d’informazione”. “
    • Qualora non fosse stato d’accordo sulla nomina di Schifani in virtù di questi trascorsi, Travaglio avrebbe potuto scegliere un milione di altre modalità più oneste e obiettive.

    Non mi è infine chiaro il valore aggiunto del link di MJ, se non per due questioni: una è l’affermazione in linea con D’Avanzo (There is no reason to suppose he was aware during his dealings with them of their shady connections..). L’altra è più interessante: “In many countries, I imagine, the new speaker would have been invited to the next edition of the programme to explain how he got mixed up with such people. Instead, the RAI apologised for offending him.”: una cosa che Santoro & Co si guardano bene dal fare.
    Intanto, pare che il grande giornalista abbia convocato un incontro con la stampa estera per comunicare il suo scoop. E poi ad Annozero sarà l’apoteosi.

  37. Ogni volta che scrive, Virginia conferma l’opinione che ho di lei.

    “D’Avanzo non e’ affatto garantista. Ha scritto decine di pezzi di giudiziaria contro Berlusconi.”

    Scrivere pezzi di giudiziaria contro Berlusconi gia’ qualifica come “non garantisti”.

    Meraviglioso.

  38. Certo, ragazzi, il problema in italia è Travaglio. Continuate così che la nazione decolla.

    Ma di cosa stiamo a discutere, che paese. Che paese…

    Da un giornalista mi aspetto che rispetti la legge e dica la verità. Punto.
    Chi pretende altro, vuole controllare la libertà di espressione. Fine.

  39. Mi pare che non si voglia capire che la colonna portante della “lezione di giornalismo” di D’Avanzo abbia la consistenza di un wafer.
    Da una parte c’è un racconto tutto da verificare (quindi non è un fatto), dall’altra ci sono episodi acclarati in sede giudiziaria e documentati(quindi è un fatto).
    D’Avanzo non riconosce la differenza (tradotto:non vuole coglierla) tra giornalismo documentato e gossip.

    Tony Schifano: credo che in nessuna regione come in Emilia Romagna l’economia abbia uno stampo “di sinistra”, fatto di tante piccole e medie imprese, cooperative e una immigrazione integrata nel mondo del lavoro che altre regioni si sognano.
    Che poi ci siano amministrazioni pigre non ci piove, ma è un problema che coinvolge tutto il nostro paese.

  40. M, scusami Tu. Evidentemente non ho adeguatamente colto il senso delle Tue risposte.
    Condivido appieno ciò che scrivi e nessun gioco di parole che non fosse dipendente dalla necessità di individuare i limiti del diritto di cronaca. Poi è evidente che riportando fatti (anche incompleti) si possano esprimere opinioni ed è proprio questa la contestazione che muovo a Travaglio, il quale per me si nasconde dietro un dito appellandosi al diritto di cronaca, come se la cosa non investisse direttamente – con conseguenze assai gravi – la seconda carica dello Stato (l’articolo del Guardian riportato da Mj lo testimonia).
    Sul nuovo corso politico non proferisco verbo. Può essere, ma francamente non sono contrario se questo può contribuire a creare un clima solidale finalizzato a realizzare la crescita del paese. Non è con certe aggressioni che, a mio avviso, si realizza una sana opposizione.
    Infine, la frase non è mia ma è riferita da D’Avanzo (“Ditemi ora chi può essere tanto grossolano o vile da attribuire all’integrità di Marco Travaglio un’ombra, una colpa, addirittura un accordo fraudolento con il mafioso e il suo complice? Davvero qualcuno, tra i suoi fiduciosi lettori o tra i suoi antipatizzanti, può credere che Travaglio debba delle spiegazioni soltanto perché ha avuto la malasorte di farsi piacere un tipo (Giuseppe Ciuro) che soltanto dopo si scoprirà essere un infedele manutengolo? Nessuno, che sia in buona fede, può farlo”), però in parte la condivido. Non sono le amicizie che fanno le persone e la loro moralità.

    MJ quell’articolo conferma che della cosa bisogna parlarne perchè la conseguenza logica è quella di dare identiche valutazioni su coloro che hanno scelto il Presidente del Senato e sulla nazione tutta.

  41. Se la questione e’ se il fatto citato da Travaglio sottintendesse anche un’opinione di Travaglio sul soggetto, beh chiaro che si. Mi pare ovvio che Travaglio abbia una pessima opinione di coloro che cita nelle sue cronache giudiziarie. Opinione che io tra l’altro condivido.

    Sulla frase non tua ma di D’Avanzo, devi ammettere che tu l’avevi messa un po’ diversamente, come l’hai scritta tu non la condivido affatto, come la scrive D’Avanzo ci si puo’ ragionare.

    Sulla sana opposizione la pensiamo molto diversamente, ma devo dire che sei una persona corretta che non inficia i suoi ragionamenti con mistificazioni, menzogne e malafede.

  42. Paoletto, quell’arricolo del Guardian svela ciò che accadrebbe in un paese” normale”, in cui ognuno ha il suo ruolo. Quello della Stampa, è di fare domande. Ovuqnue, la STampa rompe le scatole ai politici. Ovunque. E i politici lo sanno che sono particolarmente scrutati. Non il cittadino Travaglio o la cittadina Maria Bianchi, o Mario Bianchi, ma i politici.

    Schifani, poteva chiede di precisare qualcosa, se preferiva.

    Punto.

    IL resto, sono discussioni inutili.
    Le faccio solo per amore di tignosità.E per disgusto di certe posizioni davvero pretestuose.

  43. MJ, davvero penso in via definitiva che tu non comprenda ciò che citi e tanto meno ciò che ti si ribatte.
    Non il senso, ma il valore aggiunto della citazione, nell’economia del commentario. Qual è, di grazia?
    Secondo te, in un paese normale, la seconda carica dello Stato “poteva chiedere di precisare qualcosa”?
    Ri-cito: “In many countries, I imagine, the new speaker would have been invited to the next edition of the programme to explain how he got mixed up with such people”.
    Would have been invited.
    Ma lo sai l’inglese oppure hai pescato un articolo a caso?
    Guarda che il “punto” o il disgusto non ti conferiscono alcuna autorità aggiuntiva.
    Anche se, per amor del vero, ho apprezzato il tuo mancato ricorso alle maiuscole.

  44. Virginai, tu sei un mistero, per me.

    L’italiano che usi, le tue citazioni farebbero pensare ad una persona colta e intelligente.

    Perchè allora scrivi commenti così idioti e sembra quasi che tu sia ottusa? Mah.

    Comunque, sembra esserti sfuggita la parte più importante

    “But it would nevertheless seem fair to question his judgment ” e dopo ” In many countries, I imagine, the new speaker would have been invited to the next edition of the programme to explain how he got mixed up with such people

    Ovvero, l’autore dice che dopo che TRavaglio ha fatto quelle domande, Schifani doveva essere inviatato per SPIEGARE ( ecco la maiuscola , contenta?)

    Ovvero, quando un giornalista pone questioni, il politico è tenuto ( o dovrebbe) essere tenuto a rispondere. O può anche non rispondere. Ma il giornalista è leggittimato a farle.
    In NESSUN punto dell’ articolo da me citato l’autore dice che Travaglio ha sbagliato.
    Ma quello che mi fa pensare che sei ottusa ( ma credo più che tu non voglia capire o faccia finta di capire) è che tu sottolinei il fatto che l’autore dice che Schifani doveva essere invitato, etc.. E certo, come no. Dovrebbe essere così. Ma sappiamo che in Italia se si fanno domande su persone assurte a responsabilità di potere ,dopo loro vanno in tv a sottoporsi alle domande dei giornalisti, vero?

    Fazio non ha invitato Schifani perchè sapeva che Schifani non ci sarebbe andato. E infatti si è prostrato, affrettandosi a prendere le distanze. E perchè Schifani sapeva che gli bastava non dire niente. A fare il lavoro di ripondere, anche mistificando, ci avrebbero pensato i giornali e le televisioni amiche.

    Davvero devo spiegare questo?

  45. OT: e la questione Retequattro? Visto che non trasmettono più telenovelas di qualità come un tempo, pagare 350.000 al giorno per le sue frequenze non è esagerato?

  46. MJ, la tua inadeguatezza è talmente cristallina che non serve dare milioni di volte dell’ottuso, come i bambini quando non sanno più che dire. Dopo questo, per palese inferiorità dialettica, non mi soffermerò più. Ci sarebbe da rotolarsi ancora dal ridere, ma ho poco tempo:

    – “Ovvero, l’autore dice che dopo che TRavaglio ha fatto quelle domande, Schifani doveva essere inviatato per SPIEGARE ( ecco la maiuscola , contenta?)
    Ovvero, quando un giornalista pone questioni, il politico è tenuto ( o dovrebbe) essere tenuto a rispondere. O può anche non rispondere. Ma il giornalista è leggittimato a farle.”
    Oltre al delirio del non senso di questo chiamiamolo concetto, nel tuo precedente commento avevi scritto “Schifani, poteva chiede di precisare qualcosa, se preferiva”
    – “In NESSUN punto dell’ articolo da me citato l’autore dice che Travaglio ha sbagliato.”
    E chi ha detto niente?
    – Would have benn invited = sarebbe stato invitato. The book is on the table.
    – “Fazio non ha invitato Schifani perchè sapeva che Schifani non ci sarebbe andato”
    Anche questo dice quello del Guardian?

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