Quest’ultima puntata è dedicata alla decodificazione di alcune balle su Beppe Grillo e di Beppe Grillo.
Anzitutto delle precisazioni. Come visto, Giuseppe Piero Grillo non ha solo fruito due volte di un condono fiscale tombale, ma anche di un condono edilizio nella sua villa di Sant’Ilario.
Come visto, poi, la pretesa di impedire la candidatura di chi abbia avuto delle condanne penali in giudicato (regola che non esiste in nessun paese del mondo) precluderebbe ogni candidatura di Beppe Grillo medesimo, che è pregiudicato per omicidio colposo plurimo. A questa condanna, raccontata nella puntata precedente, va aggiunto un patteggiamento per aver definito Rita Levi Montalcini «vecchia puttana» in un suo spettacolo del 2001 a Fossano, hinterland milanese: dovette pagare 8400 euro e la causa civile è ancora in corso, anche perché Grillo sostenne che la scienziata ottenne il Nobel grazie a un’azienda farmaceutica.
A proposito dei referendum promossi dalle piazze grillesche, invece, vediamo che anche il promotore Antonio Di Pietro invoca che un parlamentare non resti tale per più di due mandati: ma non ha detto che lui, di mandati, ne ha già collezionati cinque, per un totale di anni 11. Anche Marco Travaglio, venerdì, ha tuonato contro i finanziamenti pubblici all’editoria: ma non ha detto che il suo giornale, l’Unità, percepisce più contributi di tutti, e non «come tutti i giornali italiani» (parole sue, rivolte alla folla beona del V-day) bensì nella modalità assai più danarosa riservata alla stampa politica. Dalla Rai all’Unità, a essere precisi, Travaglio è pagato coi soldi dei contribuenti.
Per chiudere con la manifestazione di venerdì: Piazza San Carlo è grande 168 per 76 metri, dunque 12.768 metri quadri che moltiplicati per 3 (tre persone ogni metro, e sono già tante) dà 38.304 persone totali, non 120mila come dal blog di Grillo: «Eravamo in 120.000. Chi era presente lo sa e anche chi può informarsi in Rete».
Grillo non a caso riconosce solo la rete, per quanto la cosa, nel tempo, si sia configurata come un’ossessiva paura del confronto. Interviste non ne rilascia, ed è nota l’esperienza del giornalista Sandro Gilioli: nel gennaio scorso si mise d’accordo col comico per un’intervista di quattro pagine sull’Espresso, ma poi si vide respingere le domande perché definite «offensive e indegne»: tuttavia, una volta rese pubbliche, si sono rivelate del tutto ordinarie.
Poi c’è il capitolo libri: Grillo, semplicemente, è solito bloccare qualsiasi volume che lo riguardi. Nel 2003 fece diffidare e bloccare «Grillo da ridere» di Kaos edizioni, biografia a lui favorevole: la scusa fu che conteneva un’eccedenza di testi dei suoi spettacoli.
Nel 2007 invece ha diffidato e bloccato «Chi ha paura di Beppe Grillo?» di Emilio Targia, Edoardo Fleischner e Federica De Maria, scritto per Longanesi: tre studiosi che hanno seguito Grillo per anni. Longanesi, nonostante il libro il libro sia stato aggiornato due volte, ha infine lasciato perdere per evitare grane. Dopo che per analoghi motivi era stato rifiutato da ben 23 editori, è uscito per Selene edizioni giusto in questi giorni.
La biografia «Beppe Grillo» uscita invece per Aliberti, e scritta da Paolo Crecchi e Giorgio Rinaldi, è nelle librerie dal novembre scorso nonostante le minacce fatte recapitare ai due autori da Grillo a mezzo del giornalista della Stampa Ferruccio Sansa, figlio del suo dirimpettaio Adriano.
Tutte le cause, per risparmiare, sono promosse dallo studio legale del figlio di suo fratello Andrea. Va anche detto che l’atteggiamento di Grillo, casta di se stesso, probabilmente non è solo ascrivibile alla preservazione di un culto della propria personalità: semplicemente, vuole essere l’unico a guadagnare col proprio nome.
Sotto questo profilo, la definizione corretta del suo celebre blog, aperto il 26 gennaio 2006, è «sito commerciale»: come tale è infatti classificato. I numeri parlano chiaro: un anno prima del blog, nel 2004, Grillo ha fatturato 2.133.720 euro; nel 2006, due anni dopo, ne ha fatturati 4.272.591.
La politica del Vaffanculo sta rendendo bene.
Nel citato «Chi ha paura di Beppe Grillo», i tre autori hanno monitorato il sito per tre anni osservando come il comico, spesso con la scusa della battaglia per la democrazia e il finanziamento dei V-day, venda ogni genere di gadget: video del V-day, dvd dello spettacolo Reset, libro «Tutte le battaglie di Grillo» eccetera.
Anche i circolini politici fanno guadagnare assai: chi vuole aprire un fan club deve pagare 19 dollari per un mese (dollari, perché la piattaforma è negli Usa) che sono scontati a 72 per chi prenota un semestre. Per ora i circoli sono poco più di 500, ed è già un bel rendere.
Solo alla rete e a Grillo, dunque, dovremmo affidare le verità su Grillo. Ma sui condoni fiscali o edilizi, sulla rete, non c’è una parola. Grillo ha invece detto, per esempio: «Ho avuto una Ferrari, ma l’ho venduta». Fine. Salvo scoprire, certo non sulla rete, che di Ferrari ne ha avute due, più Porsche, Maserati, Chevrolet Blazer eccetera. Oppure, sempre parole sue: «Ho due case, una a Genova e una in Toscana». Fine. Salvo scoprire, certo non sulla rete, che una in effetti è a Bibbona, Livorno, 380 metri quadri e 5.600 metri quadri di terreno; ma risulta intestato a lui anche l’appartamento di Rimini dove stava con l’ex moglie, senza contare che la Gestimar, la sua società immobiliare gestita dal fratello, possiede i tre appartamenti a Marinelledda, poi una villa a Porto Cervo, due locali più garage a Genova Nervi e infine un esercizio commerciale a Caselle, oltrechè un garage in Val d’Aosta.
Oppure, ancora: «Ho avuto la barca, ma l’ho venduta». Salvo scoprire, certo non sulla rete, che di barche ne avute diverse; una forse l’avrà anche venduta, ma il panfilo «Jao II» di 12 metri, in realtà, risulta affondato alla Maddalena il 5 agosto 1997. C’erano a bordo anche Corrado Tedeschi (che oggi odia Grillo pubblicamente) con la sua compagna Corinne. La barca finì su una secca peraltro segnalatissima, e fu salvato dalla barca dei Rusconi, gli editori. Grillo fu indagato per naufragio colposo, procedimento archiviato.
Un’altra volta, il 29 maggio 2001, riuscì nell’impresa si insabbiare un gommone nel profondissimo mar ligure, alla foce del Magra: con lui c’era Gino Paoli, una sfiga senza fine.
Del condono tombale chiesto e ottenuto per due anni e per due volte dalla citata Gestimar, dal 1997 al 2002, diamo conto velocemente. Fu certo lecito, ma non obbligatorio. Il problema è che era esattamente il genere di condono contro il quale Grillo si era scagliato più volte, e in particolare con una lettera indirizzata al direttore di Repubblica nel giugno 2004. Se vorrà ne riparlerà Grillo medesimo, tra un vaffanculo e l’altro.
Difficile scacciare l’idea che Grillo non sogni di potersi ispirare un giorno a Michel Coluche, l’attore e comico francese che peraltro ebbe l’onore di conoscere sul set del film «Scemo di guerra» di Dino Risi: «Beppe si ingelosì molto del rapporto speciale che avevo con Michel», ha detto il regista al Corriere della Sera. Coluche, idolo del box office transalpino, nei suoi spettacoli metteva alla gogna i politici: e un bel giorno annunciò la candidatura all’Eliseo. Si ritirò solo all’ultimo, ma i sondaggi parevano garantirgli una messe incredibile di voti.
Forse qualcuno avrebbe potuto già insospettirsi dall’esordio cinematografico di Grillo: «Cercasi Gesù», dove appunto interpretava un Cristo moderno anticipando la sindrome «Joan Lui» dell’altro aspirante santone, Adriano Celentano. Anche la discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994, e relativo successo, deve averlo alquanto impressionato. Come rilevato da Libero il 3 ottobre scorso, Grillo mise il suo primo bollino elettorale proprio su Berlusconi: «Sono da mandare via, da mandare via questa gente qua, da votare gli imprenditori, ecco perché sono contento che è venuto fuori Berlusconi: lo voglio andare a votare». E qui siamo appunto nel 1994. Nella primavera successiva, vediamo, Grillo modificò il suo giudizio e lo spruzzò di venature appena megalomani: «Candidarmi sarebbe un gioco da ragazzi, prenderei il triplo del Berlusca», disse a Curzio Maltese di Repubblica. «Mi presento in tv e dico: datemi il vostro voto che ci divertiamo, sistemo due o tre cose. Un plebiscito».
Poi, nel 2003, la svolta: «Per arrivare a Berlusconi dobbiamo essere diventati parecchio stupidi». Già covava.
Ma una vera discesa in campo, Giuseppe Piero Grillo, non l’ha ancora fatta. Deve ancora discuterne col commercialista.
4 / fine.
Ragazzi, finiamola con ste cazzate !
Il grillino DOC è sempre esistito: cambia nome negli anni ma è il solito estremista di sempre.
… “Gli estremisti non si definiscono come tali. Spesso sfruttano per i loro fini le conquiste dell’ordine democratico-liberale, contro cui si oppongono, quali la libertà d’opinione, di stampa, di religione e di riunione nonché la protezione giuridica. Essenziale è l’opposizione ai valori fondamentali e all’ordine democratici e non la posizione politica periferica del fenomeno estremista. Le opinioni dissidenti sono inevitabili in ogni tipo di società. Esse tuttavia diventano estremiste nel momento in cui qualcuno, da una posizione marginale, da solo o insieme ad altri, pretende di parlare per un notevole numero di persone o per tutti e di conseguenza tenta di imporre alla maggioranza, anche con la violenza, le sue posizioni spesso unilaterali” …
Tratto in parte dal Rapporto sull’estremismo del 25 agosto 2004
Dipartimento federale svizzero di giustizia e polizia
Capito?
Destra o sinistra non importa: chi ha frequentato sia il blog che il Meetup di Grillo sa bene cosa cerca l’adepto-standard, tutto fuorché il pretesto, l’ordine democratico.
Va detto che il santone genovese non ha lavato nessun cervello, poiché detti cervelli già ben presenti in ogni società. Lui ha solo capito che il dissenso è un mega business e di conseguenza ha agito in questo senso.
La logica per adescare l’anti-democratico è semplice: guardare il mondo a testa in giù.
Esattamente come prima di lui altri hanno praticato con successo:
… Di che ti lamenti Infaustino? Guarda me, costretto a fare un leasing da 500 mila euro per il mio Icarus, con il quale cavalcare le onde del mare per rilassarmi un po’ dopo le aspre battaglie per l’operaio … Tu vesti Ferrè, io sono costretto ad acquistare cinese, hai capito? Dai, ti invito sull’Icarus, ce famo du’ spaghi alla Marx con ajo, ojo e peperoncino …
Dino Risi: “Ha capito cosa rende e se la sta inventando. Ha intuito che dire le cose da bar è un’attività redditizia. Niente di meglio per gli italiani, che aspettano sempre il capopopolo di turno. Ha fatto un po’, con maggior successo, quello che hanno tentato Celentano e tanti altri. Anche Umberto Bossi, se vogliamo. Ma state tutti attenti: Grillo non è pazzo, fa il pazzo”.
E Filippo Facci, pubblicando la storia del guru, ha dimostrato punto per punto e fatto per fatto l’incoerenza – il mondo osservato a testa in giù – tra il dire e il fare di un soggetto che predica l’acqua agli adepti mentre poi si sciroppa il vinazzo.
Che beffa per il grillino DOC ! Ed ecco perché tutti sti commenti pieni d’astio, perché sta scoprendo l’unica verità, quella di essere stato un vero allocco che si è bevuto a cervello spento – ANCORA UNA VOLTA (vedi sopra scafo Icarus) – non una ma tutte le panzane che IL SANTONE DI TURNO gli ha rifilato :-)
Ah, una precisazione per i grilletti: là fuori, nel mondo corrotto e reale, la mia inchiesta ha avuto un successo mostruoso. Oltre ogni aspettativa. Sto rifiutando inviti in tv anche perchè vorrei tornare a occuparmi di cose più serie. Non suicidatevi. Gli ultimi saranno i primi.
@giosby
Cercherò di spiegarmi in maniera semplice semplice .
SIGNOR Giosby lei scrive:
“Logica conclusione la tua Fabrizio, ma solo se escludi un fatto importante, ovvero che qui stiamo parlando della biografia di Grillo e non della tua fede cieca e bieca”
La sfido a trovare in ciò che ho scritto una qualsivoglia fede.
Per me la sua faziosità e la faziosità di quelli che chiama “Grillino” sono la stessa cosa.
Tra chi è della squadra che “ama” Grillo aprioristicamente e quelli che aprioristicamente lo odiano. Che differenza c’è?
Ho fatto notare che, per fare “gossip” su un personaggio pubblico, si nascondono argomenti che sarebbero considerati seri da ogni giornalista (vedi ad esempio New York Times, New Yorker, e la stampa libera occidentale):
*Finanziamento pubblico dei partiti*
*Ordine dei giornalisti*
*Legge Gasparri*
Per il fatto che mi manda un link, che non c’entra niente con quanto sopra, la ringrazio ma mi so documentare da solo: invece consiglio per una ricerca sulla “persona” Beppe Grillo di partire da wikipedia e le sue fonti. E senza preclusione alcuna.
Poi mi dice che Beppe Grillo, facendo ciò che fa guadagna. Ma veramente? ^^
Sulla “grande” inchiesta di Facci la mia parola l’ho espressa. Inconsistente.
Alcune fonti sono ex amici.
Del Beppe Grillo arenato e altro gossip ci sono foto su Eva tremila , novella 2000 ecc.
Sui problemi legali ci sono fior di fonti, e Facci (giustamente) non inventa niente (ma tanto il problema di coerenza non si pone visto che non si candida e che comunque chi lo voterebbe?)
Poi ci sono opinioni, congetture, ipotesi, allusioni. Dati veri e confermabili pochini (quanto consuma realmente? Boh!)
Facci scrive:
“Anzitutto delle precisazioni. Come visto, Giuseppe Piero Grillo non ha solo fruito due volte di un condono fiscale tombale, ma anche di un condono edilizio nella sua villa di Sant’Ilario.”
*Come visto dove? *
Nelle tre parti precedenti non ne parla, ne parlerà solo alla fine della quarta.
Ciò a testimoniare che chi loda Facci per questa inchiesta (cioè secondo lui gli intelligenti) non l’ha neanche letta e che per la verità neanche Facci o il suo direttore l’hanno riletta.
Commentare tutto sarebbe troppo tedioso. Leggetela veramente.
@ MACIEJ SIWANOWICZ
Si infatti anche facci è una fonte, peccato scriva che il cielo è azzurro all’una di notte. C’è fonte e fonte.
@VIRGINIA
crivo la stessa cosa perché in fondo ho fiducia nelle persone. E perché ancora non ho avuto risposta che non siano le offese di Facci e i commenti faziosi degli anti-grillini.
E comunque Grillino ditelo a qualcun altro! ^^
@Facci
Allora si che ha fatto un’ottima inchiesta. Però almeno la prossima volta la rilegga prima di pubblicarla. Così avrà una persona in più che la legge veramente.
Poveretto.
Oh! Facci come è bravo lei a scrivere!
Gliele ha suonate!
Così impara!
Delle notizie sconvolgenti!!
E Lei è anche eccezionalmente bello, lo sa?
A proposito: se devo sapere di che colore è il cielo posso chiedere a Lei?
@ Fabrizio A. – 01.05.08 13:13
Faziosità = scarsa obiettività di giudizio = eludere la realtà !
La realtà, qui in questa stanza = la biografia del santone genovese e non i peli di zia Maria !
La domanda semmai = realtà vera o falsa?
Ma il grillino DOC dice: ma i peli di zia Maria, perché non parliamo di questi peli?
Quindi, chi è fazioso?
Ergo: i peli di zia Maria, e altri miliardi di peli in altre stanze MENTRE qui parliamo di un certo santone, che altresì ha peli, e questi peli sono stati contati, pelo per pelo !
Adesso non altro rimane che porsi la domanda: giusta la conta, peli veri o peli finti?
PS: nel frattempo un saluto a zia Maria !
@Giosby
“L’inchiesta” di Facci l’ha convinta dell’onesta di Beppe Grillo o considerava Beppe Grillo un truffatore anche prima?
La sua argomentazione ha un livello logico del tipo:
Piero dice “il cielo è blu”
Piero è un malfattore
Il cielo non è blu.
La mia argomentazione è:
Beppe dice “libertà di stampa”
Beppe è un malfattore oppure Beppe non è un malfattore
Libertà di stampa.
Più semplice di così non lo so spiegare. Ma mi rimetto alla genialità dei fans di Facci.
Mi sono divertito abbastanza. Grazie a tutti.
Fra un po’ vado a prendere il sole.
@ Fabrizio A. – 01.05.08 14:16
La mia logica invece dice: perché Grillo parla di stampa libera quando nel suo regno applica la censura metodica?
Qui ci sono le prove e non solo opinioni.
Riguardo alla biografia: mi mancava qualche pezzo del puzzle, adesso l’immagine finale appare più nitida, concorda con quanto già espresso sopra.
Grillo?
Un vero furbacchione senza scrupoli. Per di più condannato per omicidio colposo plurimo.
Tu?
Uno che premia detti comportamenti.
Grillo e adepti?
Una minoranza? Vero, ma anche un cocktail micidiale, ovvero un passato già visto, nero come il buio e rosso come il sangue, più volte condannato nella storia e finalmente – vedi elezioni 2008 – anche dalla maggioranza degli italiani.
Non a caso imminente la caduta dei falsi profeti: fine di un ciclo che da noi ha durato mezzo secolo in più che in ogni altro paese evoluto.
E il prezzo – la prepotenza di una minoranza estrema – lo stiamo ancora pagando, tutti, e non solo quelli come te. Purtroppo.
questo post basato su evanescenti accuse dimostra solo che beppe grillo ha ragione. rassegnati luca facci, ti toccherà lavorare prima o poi.
embe’… avete già finito?
Libertà di stampa:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=258729
“Come Maurizio Costanzo, il triplo di Caltagirone, più di quanto dichiarato da Santo e Donatella Versace insieme”.
Che infami ‘sti servi che si beccano pure i finanziamenti pubblici, e l’Ordine dei Giornalisti, ecc.
Vorrei chiedere a quel pappagallo che ha postato decine di commenti sui 3 slogan come mai Robin Hood s’è tanto imbufalito. Usando parole sue, se ne è capace.
NOME – REDDITO PREVALENTE – IMPOSTA NETTA
A
Adinolfi Mario 8.342 – 1.919
Anselmi Giulio Enrico 278.366 – 109.994
Aspesi Natalia 375.862 – 151.802
Augias Corrado 481.379 – 198.383
B
Belpietro Maurizio 601.810 – 249.992
Berlinguer Biancamaria 97.059 – 33.243
Bignardi Daria 572.760 – 237.335
Biscardi Aldo 786.211 – 329.066
Bisio Claudio 2.299.611 – 974.608
Bonolis Paolo 3.860.759 – 1.650.651
Borrelli Francesco Saverio 153.353 – 57.065
Briglia Roberto 999.988 – 419.326
Brindani Umberto 499.569 – 205.806
Busi Maria Luisa 102.004 – 35.251
C
Cairo Urbano Roberto 1.009.654 – 425.377
Calabrese Pietro 716.760 – 299.352
Camilleri Andrea 1.492.453 – 629.886
Capello Fabio 7.615.117 – 3.263.393
Carelli Emilio 450.459 – 179.183
Chiambretti Piero 457.617 – 188.165
Colombo Gherardo 146.756 – 51.203
Costanzo Maurizio 4.290.152 – 1.833.121
D
De Filippi Maria 3.986.027 – 1.702.617
Del Debbio Paolo 647.809 – 267.968
Di Molfetta Pasquale (Linus) 718.905 – 299.875
E
Eco Umberto Giuseppe 2.128.419 – 906.213
Elkann John Philip 1.993.528 – 848.562
Fabiani Alessia 99.495 – 32.900
Feltri Vittorio 589.726 – 244.972
G
Grasso Aldo 216.145 – 83.476
Greggio Ezio 1.532.368 – 650.308
Grillo Giuseppe 4.272.591 – 1.823.010
H
Hamaui Daniella 365.235 – 148.070
I
La Rosa Anna 329.588 – 131.385
Laporta Gabriele 211.833 – 81.699
Latella Maria Antonia 277.386 – 110.180
Littizzetto Luciana 1.824.084 – 775.441
M
Mannheimer Renato 180.588 – 66.179
Mauro Ezio 463.695 – 180.925
Mazzuca Giancarlo 221.362 – 84.550
Mieli Paolo 689.437 – 286.513
Montanari Vera 616.014 – 253.674
Muccino Gabriele 28.389 – 3.492
Muccino Silvio 269.290 – 107.007
N
Napoletano Roberto 336.165 – 135.012
P
Padellaro Antonio 211.793 – 81.938
Papetti Roberto 158.066 – 59.358
R
Rossella Carlo 808.358 – 338.879
S
Saccà Agostino 617.029 – 256.549
Santoro Michele 118.752 – 42.146
Savino Nicola 201.647 – 75.995
Scalfari Eugenio 418.585 – 171.382
Signorini Alfonso 410.687 – 164.943
T
Tatangelo Anna 47.133 – 13.745
Travaglio Marco 282.280 – 111.982
V
Vaccari Lanfranco 269.679 – 107.197
Vallino Fiorenza 202.590 – 78.504
Vitagliano Costantino 463.785 – 189.886
Ma caro Facci, e scusa se ti do del Facci, il fatto che il tuo collage di roba trita e ritrita, scritto peraltro molto male, come ogni tuo articolo, abbia avuto successo, e’ normale. Capisco che tu ti sorprenda, che sia meravigliato di avere scritto qualcosa che possa suscitare anche solo un qualsiasi interesse. In Italia pero’ e’ pieno di squallide trasmissioni e miseri giornali che sbavano per avere informazioni morbose come quelle sui problemi motori del figlio di Grillo.
C’e’ gente che muore dalla voglia di sapere che a Corrado Tedeschi sta sulle palle Grillo e qualcuno gia’ stara’ bussando alla porta di Corrado tedeschi per sapere di che colore porta solitamente le mutande Grillo, …se le porta. Per cui il successo della tua “inchiesta” non deve sorprenderti troppo.
Detto cio’, bravo torna ad occuparti di cose serie, vai a farti tagliare le doppie punte e a dare una ritoccatina al colore dei capelli che quello ti resce bene. Suicidi a casa tua? Sei fantastico.
Sei un grandissimo giornalista, il migliore dei nostri tempi.
“Sto rifiutando inviti in tv anche perchè vorrei tornare a occuparmi di cose più serie”
Fragorosissime risate!!! Sei un genio!!!
Ma se ti sei messo a frignare con la faccia da bambino malmenato, ah gia’ quella e’ standard, perche’ dopo avere definito la RAI una cloaca non ti hanno fatto andare ad Annozero?
Ma smettila ogni tanto, su, dai fa il bravino.
E’ incedibile, nessuno ha ancora detto che ce l’ho piccolo.
Per Maciej Siwanowicz
Visto che mi gira bene, ed in fondo continuo a sperare che qualcuno rinsavisca, ti rispondo:
1) la raccolta differenziata non potrà raggiugnere mai il 100% dei rifiuti prodotti. se ci pensi un sacco di cose che butti non sono riciclabili (tetrapak, carta plastificata, le buste del supermercato, lamette da barba, bombolette spray, tutta la plastica che non è pvc…). Il resto dove lo metti? o in discarica o lo tratti e lo metti nell’inceneritore, no way. Non è che non vogliamo, semplicemente alcuni materiali non si possono riciclare. poi certo, aumentare la raccolta differenziata è un segno di civiltà, ma non risolve il problema.
2) sulla legge elettorale, guarda che tu prima di entrare al seggio hai affisso l’elenco di tutti i candidati per lista della tua circoscrizione, se non ti piace un candidato puoi scegliere tranquillamente di votare un’altra lista, come quella di grillo, o votare scheda bianca. Io me li sono letti i nomi dei candidati della lista che votavo.
3) per l’editoria, basta che ti prendi un libro di economia aziendale, ad esempio airoldi, brunetti, coda, corso di economia aziendale, il mulino.
buona lettura
Vedi, Facci, qua nessuno ha detto che ce l’hai piccolo perche’ questo e’ quello che faresti tu.
Non sapendo quanto piccolo ce l’ hai e Dio ce ne scansi, non se ne parla.
Parlare di cose che non sai e’ roba tua. Un esempio, giusto perche’ non si dica che questo intervento e’ come uno dei tuoi articoli: vignette olandese su Maometto (lo hai scritto tu vero? “Il Giornale 22.3.08”), mentre le vignette invece sono danesi.
Sei (dicono) un giornalista, informati.
Signor Facci! Che fa?! Da alcuni dati?
Fa informazione?
Poi prende il vizio.
In realtà così mi piace di più.
Aggiungerei qualche altro nome. Tipo colui che la voleva come notaio nella sua auto-intervista: Previti.
E poi aggiungerei un dato:
un milione e 600 e spiccioli di EURO.
Sarebbe il contributo che il Giornale prende dallo Stato.
Continuo a pensare che la sua inchiesta su Grillo sia inconsistente ma penso pure che vivremo entrambi bene lo stesso a dispetto di essa.
Ma se vuole le dico come scrive bene oppure che ha scovato dei fatti incredibili …
@ Silvia
Mi permetto qualche battuta
Allora le costruiamo il termovalorizzatore …. dove ha detto che abita? ^^
E’ proprio da cambiare un po’ il modo di produrre credo. Non è una cosa facile e che può fare un comico.
Sulla legge era talmente una porcata che l’ha dichiarato il suo principale ideatore. Le liste sono state decise a tavolino dalle segreterie e non hanno informato praticamente sui criteri di scelta. Ad esempio lei sa chi nella sua lista era un corruttore, un concussore o affine?
In ogni democrazia la stampa (libera) FA servizio pubblico. Poi uno può decidere consapevolmente di votare mafiosi, camorristi, terroristi, e affini …
@Giosby
Boh?
^^
Se è “incedibile” (riporto testuali parole),
nessuno si preoccupa delle relative dimensioni.
No?
In realtà nei paesi seri, quando un’inchiesta giornalistica smaschera un politico quest’ultimo si dimette, chiede scusa e non viene candidato.
Ma vabbé.
Sarebbe un gran passo avanti che le inchieste sui potenti (anche Grillo) fossero fatte. Mio opinione.
signor facci… mi scusi ma queste sono cose di poco conto… perche’ non parla di previti , dell’utri o dei vari processi a berlusconi e o della legge gasparri?…
cioè… grillo ha detto che non si candidera’… io che sono un grillino non lo voterei perche’ sarebbe un ipocrisia da parte sua…
adesso signor facci… “facci” il giornalista e inquisisca il potere vero… e non un comico e i suoi sostenitori che vorrebbero solo che voci come la sua avessero piu’ liberta’ e che il parlamento sia libero da mafiosi e o exmafiosi, terroristi…
le ricordo che c’è un interrogatorio a un pentito che indica berlusconi come mandante delle stragi 92 93…
e le ricordo anche che si sta attuando il piano di rinascita democratica scritto da licio gelli gran maestro della p2… che è una cosa preoccupante (ps. ma lo sa che berlusconi faceva parte della p2? dico faceva perche’ in linea teorica è stata sciolta… ma visto quello che succede… io due domande me le farei)
le auguro di cambiare idea e di parlare di cose serie e non di facezie per smontare un comico…
arrivederci…
ps. sono un fiero sostenitore della dialettica non violenta… in altre parole la logica e un fatto obiettivo e documentato vale piu’ di 1000 vaffa… che è una parola forte sgradevole e antipatica… ma necessaria per liberarci tutti ed ottenere liberta’ di informazione!
ho controllato propio in questo momento che siamo al sessantaquattresimo posto come libertà di informazione… è un dato di cui mi vergogno… spero solo che un giorno cambi e spero che cambi anche lei… lo faccia per il povero Montanelli che sperava che il vaccino antiberlusconi funzionasse… invece… ha colpito anche la sinistra… ahhh
mi scuso per essere stato prolisso…
>un milione e 600 e spiccioli di EURO.
>il contributo che il Giornale prende dallo Stato.
Ecco, bravi: da non confondere coi fondi per le testate politiche tipo l’Unità di Travaglio (otto milioni di Euro) e Libero eccetera. (Sai che ci fa il Giornale con quella cifra? Un cazzo). Fate il calcolo: corrisponde a 0,0275862 euro all’anno per ogni italiano.
Non vi pare più fondata una campagna per il carissimo canone Rai, piuttosto?
Ma io infatti non darei neanche, se i calcoli sono corretti, i dieci centesimi all’Unità!
Per la Rai è un discorso troppo complesso. In breve un ridimensionamento servirebbe.
A proposito Lei quanto guadagna Facci?
Anzi no … quanto le da il Giornale per “articoli” come questo:
“Il Giornale ha scritto che la torinese Piazza San Carlo, dove c’è stato il V-day, è grande 12.768 metri quadri che moltiplicati per 3 (tre persone permetro) dà una capienza di 38.304, e non, quindi, di 120milacome detto da Beppe Grillo. Risultato: una rissa. Anche Repubblica ha scritto che in quella piazza ci stanno al massimo 40mila persone, e però il 2 Maggio 2007 aveva scritto che i sindacati avevano parlato «davanti a 100mila persone». Dunque? In rete sono nate discussioni da antologia. Sentite questa: «Il calcolo del Giornale, 3 persone per mq, è sbagliato. Una persona media (altezza 1,75, peso 80, scarpe 43) occupa una superficie in pianta di 0,45 × 0,25 mt= 0,1125 mq, per cui in unmq ci stanno 8,888 (periodico) persone per cui 12.768 mq diviso 0,1125 (persona/mq) fa esattamente 113.493 persone: ha ragione Grillo, non il Giornale».
Replica: «Nonfacciamoi furbi: per calcolare la superficie in pianta bisogna moltiplicare la dimensione massima occupata trasversalmente (le spalle, diciamo 50 cm) per la dimensione massima occupata longitudinalmente (i piedi, la panza o le tette: diciamo 30 cm) e quindi ilnumero corrisponderebbe semmai a 85.000, ma questo nell’ipotesi di avere le persone impacchettate e incapaci di movimento: dunque un numero ottimistico sarebbe la metà, cioè le 40.000 persone calcolate dal Giornale». Prossimo dibattito, rimanendo a Torino: quante persone ci stanno nel Cottolengo?”
Un taglia e incolla da due commenti [ZIOTONY (“GRILLINO”) e MURMUR (“GRILLINO CON GURU FACCI”)],
un taglia e incolla dalla sua “inchiesta”,
una citazione dal sito di Beppe Grillo (o, almeno, sul sito di Grillo viene citato lo stesso fatto),
battuta finale
e dei magnifici commenti illuminati del tipo:
#5 xxxxxxx (3) – lettore
il 01.05.08 alle ore 15:06 scrive:
Filippo sei un grande! :)
Sono perplesso …
Vabbé mi consolo pensando che io almeno il Giornale non lo pago due volte …
Forse è per questo che non ho la profondità d’analisi che hanno alcuni dei suoi “lettori”.
No, Facci, non ce l’hai piccolo. Ce l’hai enorme. E con i capelli e gli occhiali.
Tra i tanti commenti illuminati mi ero perso quello di Virgina.
@Virginia
Io sono per la pubblicazione di ogni dato riguardante personalità pubbliche.
Se, come lo chiama lei, Robin Hood non è daccordo le motivazioni le ha scritte sul suo sito.
Ho ripetuto lo slogan perchè erano la motivazione del V-2 (per quelli che l’appoggiavano) o la “scusa” di Grillo per fare soldi (per quelli che l’avversano).
E agli “slogan” neanche una parola (sia pro che contro) o solo qualche velato accenno o qualche accusa “agli altri che prendono di più”.
Ragioni sulla motivazione di questo silenzio piuttosto che offendere gratuitamente.
Buona quella di Piti.
Filippo Facci, Milano, 110.112 euro
Balle.
:)
Che spasso!
Fare soldi (lavorando onestamente) non è una cosa malvagia. Specie se poi ci si pagano le tasse sopra.
E comunque Farfallina88 ci ha provato. O è la cifra giusta?
ma ci Facci il piacere..
è la cifra pubblica messa online dall’agenzia entrate.
Grazie Farfallina88
Cavolo, ha ragione Farfallina. Ho fatto casino perchè quell’anno la cifra, per varie ragioni, era particolarmente diversa da quella degli altri anni.
Dai su, è la cultura cattolica che da sempre ha avuto questo rifiuto della dimensione pubblica del fare e possedere danari.
Un discorso che in Italia sicuro attecchisce, come quello che facevi oggi in tv. Basi logiche: gli usi peggiori e presunti che si possono fare di uno strumento (implicitamente giusto) lo rendono automaticamente riprovevole. Perché non hai incluso nel discorso la tv, la democrazia, la rete, la scienza, non si sa.
Oppure perché non hai semplicemente detto che in Italia non si è culturalmente pronti con buona pace di tutti. Un giorno però si dovrà incominciare a cambiare, a meno che tu non voglia decretare l’eliminazione fisica di tutti gli invidiosi sociali.
Ricordava ieri la figlia di Moro il fastidio “fisico” del padre nei confronti dei soldi, che riteneva di per se “sporchi”.
Quanto c’entrate voi, gli schizofrenici fissati con la nuova invidia sociale, coi pettegoli a tempo perso, con uno come Moro, non lo so precisamente.
Mi viene da dire un cazzo.
Avevo una gomma a terra, avevo finito la benzina, non avevo i soldi per il taxi, la tintoria non aveva portato il vestito, c’era il funerale di mia madre, l’inondazione, le cavallette, le cavallette!!
^^
Grande citazione, Farfallina88!
Il sempre grande John Belushi!
Sarà una grande citazione, ma non l’ho capita.
http://it.youtube.com/watch?v=IA7x715J01A
A me questa cosa della pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi non è piaciuta. Non mi è piaciuto Visco e tanto meno chi ha riportato queste classifiche in vari modi.
Sono dati già pubblici, quindi non vedo come possano essere utili alla lotta all’evasione o ad altre cose. Ecco mi sfugge l’utilità di questo elenco e la risposta “tanto se uno non ha niente da nascondere…” Certo che non ho niente da nascondere, ma questa invadenza mi nausea.
Mi piacerebbe vedere casomai, un bel elenco dettagliato che giustifichi come lo Stato spende ciò che incassa, quanto per infrastrutture, per sanità, ricerca, istruzione, giustizia, stipendi, consulenze,enti….
Se poi uno vuole farsi gli affari degli altri c’è sempre “E – entertainment su Sky” Gossip di altissimo livello!
Filippo, non trovo piu’ il tuo indirizzo email.
Ricordamelo, per favore, che devo chiederti una cosa in merito all’articolo sulla capienza di Piazza San CArlo.
Visto che ho due ore per navigare e la discussione langue. Preciso punto per punto perché la biografia è inconsistente. Prendo però solo l’ultima parte.
*PERCHE’ L’INCHIESTA E’ INCONSISTENTE*
Da “Anzitutto delle precisazioni (…) a “(…) grazie a un’azienda farmaceutica.”
Ripete due volte “Come visto” che è stilisticamente non elegante.
Poi “Come visto” indica semanticamente che ne ha già parlato ed invece, nel caso dei condoni, ne parlerà alla fine della parte quarta.
Sul secondo “Come visto”, per intendersi quello della candidatura di Grillo impossibile perché pregiudicato.
E’ un *non sequitur* .
Sarò schematico per essere il più semplice possibile.
Il suo ragionamento è:
Grillo propone “niente pregiudicati in parlamento”
Grillo è un pregiudicato
Grillo non va in Parlamento.
Mi sono perso qualcosa? Grillo si è candidato?
Prendiamo un esempio con la stessa struttura logica.
F miagola “niente gatti nel canile”
F è un gatto.
F non va nel canile.
L’incongruenza è se F va nel canile. Mentre se non ci va è coerente.
Strano che nessun di quelli che lei considera intelligenti non ha notato questo piccolissima fallacia logica.
Mica la proposta era: eliminiamo i pregiudicati fisicamente dall’Italia. Ma non facciamo gestire “la cosa pubblica” da chi ha già a dimostrato di non esserne degno.
Legge che “non esiste” in nessuna nazione. Ma è una proposta provocatoria e disperata vista la situazione delle candidature politiche in Italia. Insomma poteva anche spiegare perché negli altri paesi non c’è bisogno di leggi del genere piuttosto che difendere chi difende. Oppure perché sarebbe un errore introdurre una legge del genere. Niente.
Dell’omicidio colposo ne aveva parlato correttamente in una precedente parte. Da un punto di vista legale non ha più debiti con la giustizia per questa grandissima coglionata che ha fatto.
Corretta anche la descrizione della situazione “Rita Levi Montalcini”. Magari un altro giornalista avrebbe aggiunto che più o meno le stesse infamie sono state rivolte da Parlamentari italiani (protetti però dal loro essere parlamentari) nella scorsa legislatura, a causa di alcuni voti espressi dalla suddetta.
Ma se ne sarà dimenticato. Oppure non ha trovato la notizia attinente. E forse è così.
*PARTE DUE*
Da “A proposito dei referendum (…)” a “(…) coi soldi dei contribuenti”
Parla di referendum a proposito della questione “due mandati”. Invece era una “proposta di legge popolare”. C’è una bella differenza.
Su Di Pietro compie un altro non sequitur.
La legge non è retroattiva.
Anche perché “tendenzialmente” il Parlamento non legifera retroattivamente. Ci sono delle eccezioni, naturalmente. Come l’Indulto nella Legislatura passata, votato in maniera largamente bipartisan anche, ad esempio, da Alemanno che è sindaco anche grazie all’aver convinto i romani della sua capacità nel contrastare i fenomeni sociali che minano la sicurezza. Anche altre leggi sono state fatte “retroattive” ma lasciamo perdere che perdo il filo del discorso a parlare di “leggi ad personam”.
Proprio per precisare: sulle legislature di Di Pietro, Lei parla di 5. E sono cinque solo se mischiamo le legislature politiche, con quelle europee (non credo che siano contemplate dalla proposta di legge popolare).
Marco Travaglio ha parlato (ci sono i filmati) attestando di “non essere una verginella” e “di avere una proposta un po’ diversa da quella di Grillo”. E dietro di lui aveva un tabellone su cui scorrevano i dati dei finanziamenti.
Sul fatto di essere pagato con i soldi dei contribuenti non è aprioristicamente sbagliato. Anche altri lo sono e di informazione ne fanno poca. Mentre Travaglio lo fa in maniera precisa, su argomenti poco noti, e fa errori di cronaca in percentuale bassissima. Comunque molto bassa rispetto a molti altri che non cito.
Poi, abbiamo attestato, che anche lei (seppur in maniera irrisoria) viene finanziato dallo Stato tramite i giornali in cui scrive. E dice di essere per il libero mercato. Questa è un’incongruenza.
Ancora più grande è l’incongruenza del “Sole 24ore” ma sorvoliamo …
*PARTE TRE*
Da “Per chiudere (…)” a “(…) in Rete»”
Qui un cronista avrebbe dato:
a) il numero dei partecipanti secondo l’organizzatore
b) il numero dei partecipanti seconda la Questura
Ricordando che, in genere il dato dell’organizzatore è di molto gonfiato e quello della Questura è molto prudente. Ogni calcolo del tipo che fa Lei istiga una discussione su quale è il “metodo matematico” perfetto (che poi ha usato per l’articolo pubblicato sul Giornale di ieri).
Qui faccio un’ipotesi, avrebbe voluto dire contemporaneamente che Grillo non ha riempito la piazza così tanto e che Grillo è un bugiardo, ma le due cose insieme riescono male in questa situazione.
Per dire che non ha riempito la piazza avrebbe dovuto avere qualche prova forografica impossibile da avere, per dire che Grillo è un bugiardo era meglio usare un altro evento (ce ne sono tra cui scegliere).
Anche altre persone, parenti del suo editore, sparano le cifre dei partecipanti. È un fenomeno quasi naturale.
Il primo calcolo lo ha fatto lei. E poi ridicolizza le persone? (Uno era pure un suo fan)
Insomma è nata una rissa causata da Lei, in fin dei conti. Se fossi uno dei due citati nell’articolo chiederei un compenso per aver partecipato all’articolo firmato da Lei.
Sul fatto che Grillo dice di trovare le informazioni in Rete, non vedo dove sia l’errore in questo caso. Il problema è la capacità di ricerca del singolo.
Uno che sa fare ricerca tramite internet sa che Grillo (come tutti gli organizzatori) ha sparato una cifra alta ma è indubbio che ha riempito la piazza. Anzi le piazze se uno volesse precisare.
Da “Grillo non a caso (…)” fino a “(…) col proprio nome.”
Ciò che dice sulle interviste è parziale.
È dai giornalisti che scrivono su testate nazionali o lavorano per la televisione che non vuole farsi intervistare (ma non saranno anche affari suoi, tra l’altro?). Se l’aveva notato poteva tentare di spiegarne i motivi. Le allusioni non sono cronaca.
Ci sono sue interviste sul New York Times, sul New Yorker, come anche su piccoli giornali a diffusione locale.
Sui libri ci sono delle fallacie logiche e una dimenticanza.
Sembra che non ci siano libri che parlano di lui, ne cita subito dopo uno in uscita. Dimentica di citare un altro libro da poco in uscita “Webbe Grillo” che tra l’altro non parla bene di lui.
E si allude ad una specie di potere censorio di Grillo senza specificare quale (visto che i libri escono).
*FINE?* (si, da parte mia perché mi sono rotto)
Da “Sotto questo profilo (…)” alla fine.
Quello che lei descrive, molto semplicemente, si chiama *mercato* . Grillo offre un prodotto e la gente paga per averlo.
Perché le da tanto fastidio? Non è spiegato. Magari è un buon motivo.
Sulle varie vicende di “Gossip” ci sono articoli di note riviste scandalistiche, ma con una ricerca accurata si può trovare tutto su internet, anche a costo di usare il peer-to-peer ma mi dicono che, in questo caso, non è necessario.
La motivazione ufficiale di Grillo del V-2. Non ne parla. Né a favore né contro tranne qualche allusione, accenno. Nessun dato. Nessuna opinione.
Ha riunito un po’ di persone per pettinare le bambole.
Su Berlusconi come su ogni altro argomento non è lecito cambiare opinione? Non è spiegato. Allusioni. Accenni.
Sul resto non sono neanche lontanamente competente per poterne parlare (commercialista, Coluche, film di Grillo, ecc.)
1) Non sono un fan di Facci
2) Non me la prendo se ridicolizza un mio commento sul Giornale, soprattutto perchè il mio commento era scientemente ridicolo (ma matematicamente esatto) in risposta ad un commento altrettanto ridicolo.
Bravo Murmur. Sportivo. Io sul Giornale ho fatto una cosa semi-seria, ma a quanto pare ci vuole intelligenza per capire anche solo questo.
Tranquilli.
Anche io sto giocando.
(spiegazione)
Che bello,
una volta per farsi una sega la gente andava sulle chat erotiche… ora vanno sui blog e scrivono un sacco di cazzate. Anonimamente. E poi si masturbano pensando di essere dei fini pensatori.
Una domanda ai grillini. Facci, i politici, i giornalisti vanno in tv a dibattere le proprie opinioni. Facci e molti altri “blogger” leggono i commenti e rispondono, dibattendo le proprie opinioni.
Grillo non si fa intervistare, non va ai dibattiti in tv e sul suo blog non risponde ai commenti che criticano e sputtanano le sue battaglie…
Chi ha le palle? Grillo o Facci? Grillo o i politici? Grillo o i veri blogger?
“Fate il calcolo: corrisponde a 0,0275862 euro all’anno per ogni italiano.
Non vi pare più fondata una campagna per il carissimo canone Rai, piuttosto?”
Esistono anche le battaglie di principio.
Sono quelle la cui importanza non è direttamente proporzionale al guadagno che se ne ricava in caso di vittoria.
Sono battaglie che meritano d’esser combattute anche solo per ciò che rappresentano.
Non è che chi non valuta l’impegno che una battaglia richiede in base al guadagno economico che ne avrà in caso di vittoria, sia necessariamente scemo.
Quelle sono le querele.
Italiani, mandatemi un milione di euro all’anno. Che vi costa? Sono meno di due centesimi all’anno, non fate i pidocchiosi, dai.