Giuseppe Piero Grillo, mini-biografia non autorizzata / 4

Quest’ultima puntata è dedicata alla decodificazione di alcune balle su Beppe Grillo e di Beppe Grillo.
Anzitutto delle precisazioni. Come visto, Giuseppe Piero Grillo non ha solo fruito due volte di un condono fiscale tombale, ma anche di un condono edilizio nella sua villa di Sant’Ilario.
Come visto, poi, la pretesa di impedire la candidatura di chi abbia avuto delle condanne penali in giudicato (regola che non esiste in nessun paese del mondo) precluderebbe ogni candidatura di Beppe Grillo medesimo, che è pregiudicato per omicidio colposo plurimo. A questa condanna, raccontata nella puntata precedente, va aggiunto un patteggiamento per aver definito Rita Levi Montalcini «vecchia puttana» in un suo spettacolo del 2001 a Fossano, hinterland milanese: dovette pagare 8400 euro e la causa civile è ancora in corso, anche perché Grillo sostenne che la scienziata ottenne il Nobel grazie a un’azienda farmaceutica.
A proposito dei referendum promossi dalle piazze grillesche, invece, vediamo che anche il promotore Antonio Di Pietro invoca che un parlamentare non resti tale per più di due mandati: ma non ha detto che lui, di mandati, ne ha già collezionati cinque, per un totale di anni 11. Anche Marco Travaglio, venerdì, ha tuonato contro i finanziamenti pubblici all’editoria: ma non ha detto che il suo giornale, l’Unità, percepisce più contributi di tutti, e non «come tutti i giornali italiani» (parole sue, rivolte alla folla beona del V-day) bensì nella modalità assai più danarosa riservata alla stampa politica. Dalla Rai all’Unità, a essere precisi, Travaglio è pagato coi soldi dei contribuenti.
Per chiudere con la manifestazione di venerdì: Piazza San Carlo è grande 168 per 76 metri, dunque 12.768 metri quadri che moltiplicati per 3 (tre persone ogni metro, e sono già tante) dà 38.304 persone totali, non 120mila come dal blog di Grillo: «Eravamo in 120.000. Chi era presente lo sa e anche chi può informarsi in Rete».


Grillo non a caso riconosce solo la rete, per quanto la cosa, nel tempo, si sia configurata come un’ossessiva paura del confronto. Interviste non ne rilascia, ed è nota l’esperienza del giornalista Sandro Gilioli: nel gennaio scorso si mise d’accordo col comico per un’intervista di quattro pagine sull’Espresso, ma poi si vide respingere le domande perché definite «offensive e indegne»: tuttavia, una volta rese pubbliche, si sono rivelate del tutto ordinarie.

Poi c’è il capitolo libri: Grillo, semplicemente, è solito bloccare qualsiasi volume che lo riguardi. Nel 2003 fece diffidare e bloccare «Grillo da ridere» di Kaos edizioni, biografia a lui favorevole: la scusa fu che conteneva un’eccedenza di testi dei suoi spettacoli.
Nel 2007 invece ha diffidato e bloccato «Chi ha paura di Beppe Grillo?» di Emilio Targia, Edoardo Fleischner e Federica De Maria, scritto per Longanesi: tre studiosi che hanno seguito Grillo per anni. Longanesi, nonostante il libro il libro sia stato aggiornato due volte, ha infine lasciato perdere per evitare grane. Dopo che per analoghi motivi era stato rifiutato da ben 23 editori, è uscito per Selene edizioni giusto in questi giorni.
La biografia «Beppe Grillo» uscita invece per Aliberti, e scritta da Paolo Crecchi e Giorgio Rinaldi, è nelle librerie dal novembre scorso nonostante le minacce fatte recapitare ai due autori da Grillo a mezzo del giornalista della Stampa Ferruccio Sansa, figlio del suo dirimpettaio Adriano.
Tutte le cause, per risparmiare, sono promosse dallo studio legale del figlio di suo fratello Andrea. Va anche detto che l’atteggiamento di Grillo, casta di se stesso, probabilmente non è solo ascrivibile alla preservazione di un culto della propria personalità: semplicemente, vuole essere l’unico a guadagnare col proprio nome.

Sotto questo profilo, la definizione corretta del suo celebre blog, aperto il 26 gennaio 2006, è «sito commerciale»: come tale è infatti classificato. I numeri parlano chiaro: un anno prima del blog, nel 2004, Grillo ha fatturato 2.133.720 euro; nel 2006, due anni dopo, ne ha fatturati 4.272.591.
La politica del Vaffanculo sta rendendo bene.
Nel citato «Chi ha paura di Beppe Grillo», i tre autori hanno monitorato il sito per tre anni osservando come il comico, spesso con la scusa della battaglia per la democrazia e il finanziamento dei V-day, venda ogni genere di gadget: video del V-day, dvd dello spettacolo Reset, libro «Tutte le battaglie di Grillo» eccetera.
Anche i circolini politici fanno guadagnare assai: chi vuole aprire un fan club deve pagare 19 dollari per un mese (dollari, perché la piattaforma è negli Usa) che sono scontati a 72 per chi prenota un semestre. Per ora i circoli sono poco più di 500, ed è già un bel rendere.

Solo alla rete e a Grillo, dunque, dovremmo affidare le verità su Grillo. Ma sui condoni fiscali o edilizi, sulla rete, non c’è una parola. Grillo ha invece detto, per esempio: «Ho avuto una Ferrari, ma l’ho venduta». Fine. Salvo scoprire, certo non sulla rete, che di Ferrari ne ha avute due, più Porsche, Maserati, Chevrolet Blazer eccetera. Oppure, sempre parole sue: «Ho due case, una a Genova e una in Toscana». Fine. Salvo scoprire, certo non sulla rete, che una in effetti è a Bibbona, Livorno, 380 metri quadri e 5.600 metri quadri di terreno; ma risulta intestato a lui anche l’appartamento di Rimini dove stava con l’ex moglie, senza contare che la Gestimar, la sua società immobiliare gestita dal fratello, possiede i tre appartamenti a Marinelledda, poi una villa a Porto Cervo, due locali più garage a Genova Nervi e infine un esercizio commerciale a Caselle, oltrechè un garage in Val d’Aosta.

Oppure, ancora: «Ho avuto la barca, ma l’ho venduta». Salvo scoprire, certo non sulla rete, che di barche ne avute diverse; una forse l’avrà anche venduta, ma il panfilo «Jao II» di 12 metri, in realtà, risulta affondato alla Maddalena il 5 agosto 1997. C’erano a bordo anche Corrado Tedeschi (che oggi odia Grillo pubblicamente) con la sua compagna Corinne. La barca finì su una secca peraltro segnalatissima, e fu salvato dalla barca dei Rusconi, gli editori. Grillo fu indagato per naufragio colposo, procedimento archiviato.
Un’altra volta, il 29 maggio 2001, riuscì nell’impresa si insabbiare un gommone nel profondissimo mar ligure, alla foce del Magra: con lui c’era Gino Paoli, una sfiga senza fine.

Del condono tombale chiesto e ottenuto per due anni e per due volte dalla citata Gestimar, dal 1997 al 2002, diamo conto velocemente. Fu certo lecito, ma non obbligatorio. Il problema è che era esattamente il genere di condono contro il quale Grillo si era scagliato più volte, e in particolare con una lettera indirizzata al direttore di Repubblica nel giugno 2004. Se vorrà ne riparlerà Grillo medesimo, tra un vaffanculo e l’altro.

Difficile scacciare l’idea che Grillo non sogni di potersi ispirare un giorno a Michel Coluche, l’attore e comico francese che peraltro ebbe l’onore di conoscere sul set del film «Scemo di guerra» di Dino Risi: «Beppe si ingelosì molto del rapporto speciale che avevo con Michel», ha detto il regista al Corriere della Sera. Coluche, idolo del box office transalpino, nei suoi spettacoli metteva alla gogna i politici: e un bel giorno annunciò la candidatura all’Eliseo. Si ritirò solo all’ultimo, ma i sondaggi parevano garantirgli una messe incredibile di voti.
Forse qualcuno avrebbe potuto già insospettirsi dall’esordio cinematografico di Grillo: «Cercasi Gesù», dove appunto interpretava un Cristo moderno anticipando la sindrome «Joan Lui» dell’altro aspirante santone, Adriano Celentano. Anche la discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994, e relativo successo, deve averlo alquanto impressionato. Come rilevato da Libero il 3 ottobre scorso, Grillo mise il suo primo bollino elettorale proprio su Berlusconi: «Sono da mandare via, da mandare via questa gente qua, da votare gli imprenditori, ecco perché sono contento che è venuto fuori Berlusconi: lo voglio andare a votare». E qui siamo appunto nel 1994. Nella primavera successiva, vediamo, Grillo modificò il suo giudizio e lo spruzzò di venature appena megalomani: «Candidarmi sarebbe un gioco da ragazzi, prenderei il triplo del Berlusca», disse a Curzio Maltese di Repubblica. «Mi presento in tv e dico: datemi il vostro voto che ci divertiamo, sistemo due o tre cose. Un plebiscito».
Poi, nel 2003, la svolta: «Per arrivare a Berlusconi dobbiamo essere diventati parecchio stupidi». Già covava.
Ma una vera discesa in campo, Giuseppe Piero Grillo, non l’ha ancora fatta. Deve ancora discuterne col commercialista.

4 / fine.

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50 Commenti

  1. Qualcuno spieghi perché un condannato non può entrare in Parlamento (salvo Grillo che in quello europeo ci fa pure i suoi spettacoli-comizi) ma può stabilire, con enormi dosi di moralismo, come dovrebbe operare chi occupa questo luogo sacro.
    Mettere a legiferare uno che le leggi (solo penali, mi raccomando: le altre si trasgerdiscano pure) le vìola, dicono, non è credibile. Ma uno che vìola la legge diventa d’improvviso credibile se le lezioni di legalità me le viene a fare da casa sua come, chessò, Beppe Grillo? Qual è il principio sotteso a questa brillante proposta dell’incandidabilità?

  2. @ Mauro – 28.04.08 16:26

    Il punto è proprio questo: ciò che vale per gli altri vale anche per Grillo?

    A pari misura direi di si.

    In altre parole: se adesso sottoponi Grillo alla STESSA misura, alla quale lo STESSO Grillo sottopone gli altri, cosa salta fuori?

    Che è il primo a dover starsene zitto.

    Grillini inclusi.

    Altrimenti?

    Andazzo :-)

    Ai grillini la soluzione:

    a) guardare prima ciò che fa il guru, e poi chiudere la bocca e pagare lo spettacolo (se possibile in privato e non nelle piazze)

    o

    b) altrimenti giudicare il proprio messia come usate fare con gli altri.

    Semplice matematica direi.

    Risultato comunque sempre zero (tranne per il guru che vi scrocca).

    In ogni caso per voi grillini: che beffa !

    Una specie di giusto castigo.

    Per me può andare bene. E per voi?

  3. IO SONO DALLA PARTE DI BEPPE GRILLO,MARCO TRAVAGLIO,DANIELE MARTINELLI,PETER GOMEZ,PIERO RICCA…E CON I GRANDI ORMAI SCOMPARSI IDRO MONTANELLI ED ENZO BIAGI!W L’INFORMAZIONE…QUELLA VERA.

  4. Ah… ma, scusate, ma non doveva succedere un iradiddio con ‘sto V-day2 dedicato ai giornalisti? No, perchè a me sembra che non sia successo proprio un cazzo. Ma niente proprio. Siamo tutti qui a rubare come prima, ovviamente coi vostri soldi. Oltretutto, mi sembra che in sostanza non vi abbia filato nessuno, ‘stavolta, se non per riflesso delle manifestazioni del 25 aprile.
    Coraggio, andrà meglio.

  5. Edoardo, Facci si diverte talmente tanto, ma talmente tanto, che certe volte è costretto a chiudere i commenti, per non divertirsi troppo. Ordine del dottore.

  6. Certo che alcuni quando gli tocchi il grillo perdono il lume della ragione, se mai l’hanno avuto acceso. L’assalto bilioso a chiunque lo critichi mi ricorda quello, antico, dei fan di D’Annunzio. Certo lo stile era diverso, meno cacca e culo, ma la passività adorante sembra la stessa.
    Ma forse il paragone con D’annunzio è esagerato, Grillo è solo un demagogo, e a giudicare dai suoi fans così garbati e ragionanti, uno di quelli pericolosi.

  7. @ Giosby , 28.04.08 17:06. Infatti sarei più analitico per quanto riguarda l’impossibilità di accedere a una carica politica in presenza di condanne; Ma credo di essere un caso a parte, perché, tanto per fare un esempio, se uno tipo Mele facesse proposte sensate in tema di famiglia, o prostituzione (ah ah) valuterei la sua proposta senza squalificarla a priori in virtù del suo comportamento passato. Lo stesso vale per Grillo. Se una sua proposta non piace, amen, ma è fuorviante, sempre secondo me, tentare di squalificare le sue proposte per mezzo di certe sue condotte. Come hanno notato alcuni, si rischia di rientrare nella categoria dell’antiberlusconismo applicato a soggetti che non piacciono, come quel “mi fa orrore” ripetuto dal prossimo Pdc a Di Pietro. Diventa tutto, come dire, troppo facile. La tua obiezione potrebbe essere: ma lui esige dagli altri ciò che non rispetta egli stesso. Forse sbaglio, ma farei un esperimento mentale: un furfante può chiedere che in Parlamento non entrino furfanti? La sua richiesta è lecita o è annientata dal suo esser ciò che condanna in alcuni altri? Io direi che la sua richiesta è lecita (purché valga, ovviamente, anche per lui). Ma intuisco vi siano altri argomenti che potrai suggerirmi.

  8. Ma come mai Facci che criticava tanto la rete, ha finito per scrivere un post su questo blog?
    Sul merito della biografia.. credo che Grillo non sia un santo, tutt’altro, anch’io non riesco a comprendere certi suoi atteggiamenti.
    Ma come ha ben detto Marco Travaglio, da questo articolo non ne esce fuori tanto. Non mi sembra che Grillo abbia fatto chissà quale stronzata e non mi risulta nemmeno che si voglia candidare.

    Facci ha scritto di Grillo che “tutti ne parlano male in città”, e che “quasi tutti i suoi amici non lo digeriscono”.
    Ma per cortesia, questo non è giornalismo, mi sembra il pettegolo del quartiere.
    Facci ha un’antipatia proverbiale per Grillo e questo ne è il risultato.
    Impari innanzi tutti ad essere più oggettivo e a fare davvero il giornalista.

  9. Non leggere i miei articoli? Ma voi non leggete niente mai, in generale. Non è che non leggete i giornali per postura ideologica: non li leggete perchè siete bestie. Sieie ignoranti. Non sapete neanche scrivere, non conoscete la grammatica elementare. Però potete sempre guardarvi i dvd di Grillo per una modica cifra che ovviamente a va a lui.
    Ora scusate, devo andare a difendere mafiosi e a propinare menzogne.

  10. Replay.

    Opinioni a parte, un giornalista di lavoro riporta notizie e fatti possibilmente inediti (ciò che è la stragrande maggioranza della mia inchiesta) oppure riassembla fatti che si sapevano ma erano poco opportunamente sparpagliati. Il valore etico di queste notizie e di questi fatti, ossia siano ritenute interessanti o importanti rispetto ad altre, è un fatto palesemente soggettivo che non riguarda il giornalista, i cui scritti non è obbligatorio leggere. Unico requisito che si richiede è che notizie e fatti corrispondano a verità.
    Ma tanto voi siete scemi. Non le capite queste cose.

  11. Facci dice che questo Vday2 non lo ha filato proprio nessuno…è proprio questo il punto! centinaia di migliaia di persone in tutta Italia partecipano ad una manifestazione e raccolgono mezzo milione di firme e quasi nessun tg dice niente (solo qualcuno una manciata di secondi)??? ma cavolo ma solo per dovere di cronaca, invece niente…è desolante, questa io la chiamerei censura. Se non si chiama così caro Facci mi dica lei come chiamarla….non trovo altri termini

  12. Ho letto molto rapidamente tutti i commenti a questo post.
    Quando Facci affermò che la stragrande maggioranza degli internettiani è sottoacculturata (o deficienti dir si voglia), secondo me intendeva dire che la stragrande maggioranza degli internettiani usano lasciare commenti come in questo post.
    Cari grillini, forse non avete ancora capito che dire coglione, stronzo, servo etc etc al giornalista Facci, non da alcuna dimostrazione di intelligenza nè di cultura generale. Anzi, il contrario…
    Tempo fa pubblicai un video molto carino su You Yube (chiamato L’ ARROGANZA DEI GRILLINI), ove si mostrava l’utenza prevalentemente grillina, insultare a più non posso Facci. Triste notare che a distanza di qualche mese non è cambiato assolutamente niente.
    Bravi grillini.. continuate così! Che alle elezioni vi prenderete un bel 0.00000001% di voti (destinato a calare, ve l’assicuro).

    V day con grillo? No grazie…

    Silvano Z.

    http://silvano-z.blogspot.com/2008/02/l-arroganza-dei-grillini.html

  13. ENZO BIAGI:
    Sto dall’altra parte, quella che simpaticamente il premier ha definito «coglioni». Credo che tutti i giovani, figli di ricchi o di poveri, debbano avere gli stessi diritti allo studio e uguali possibilità nell’affrontare la vita; credo nella magistratura, nella sua indipendenza, e che tutti possano difendersi qualunque sia il conto in banca, quindi non credo alle trame; credo nella libertà di espressione, cioè giornali e televisioni liberi di criticare il potere; credo che non debbano esserci prevaricazioni né leggi ad personam, per sé, familiari o amici; credo che la pace debba sempre vincere sulla guerra; infine credo che non si debbano imbarcare fascisti e neonazisti per un pugno di voti. Non mi fido di chi ha avuto cinque anni e li ha spesi male. E non ho mai sopportato quelli che fanno promesse e non le mantengono.
    Grazie Enzo.

    Filippo Facci:
    Enzo Biagi, uno che piace solo alle vecchie e ai deficienti.
    IL DEFICENTE SEI TU FILIPPO FACCI!
    Esprimi questi pensieri non rispettando il pensiero e l’idee altrui…ma che persona sei?
    visto che sei un giornalista dovresti un po’ studiare il vero giornalismo…e’ poi ti lamenti se ti dicono vaffanculo?tu chiami deficenti e ignoranti gli altri…che a mio parere e’ peggio!
    tu di sicuro non sarai seguito…e l’invidia ti divorera’,sai solo criticare gli altri per il loro successo,non proponi mai niente di nuovo,nelle trasmissioni sei arrogante!sei uno schiavo di Berlusconi…non puoi pensare liberamente.
    beppe non e’ un santo,ha avuto anche lui il suo passato,bello o brutto che sia,quello che possiede,se lo ha guadagnato con i propri sforzi,non ha mai rubato soldi allo stato,libero di scrivere liberamente,senza badare a sponsor o presidenti/direttori di giornali/reti televisive.
    a me piace Enzo Biagi e non sono deficiente come tu pensi e forse sei!

  14. Facci !!!
    ma si rende conto che la sua fonte è Orlando Portento l’inventore del triccheballacche ?

    Si rende conto che Orlando Portento non è paragonabile a W. Mark Felt il “gola profonda” del Watergate ?

    Si rende conto che Bob Woodward e Carl Bernstein potrebbero denunciarla per uso improprio del mestiere di giornalista ?

    Si rende conto che lei non è un giornalista ?

    Mi scusi forse ho esagerato….mi accorgo di pretendere troppo…
    non è colpa sua…lei non se ne può rendere conto

  15. Dell’Utri Marcello (FI): Condannato definitivamente a Torino a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali nella gestione
    di Publitalia (reato per cui fu arrestato per 18 giorni nel maggio 1995 e poi patteggiò la pena in Cassazione); condannato in
    primo grado e in appello a Milano a 2 anni per tentata estorsione mafiosa insieme al boss trapanese Vicenzo Virga ai danni
    dell’imprenditore Vincenzo Garraffa; condannato in primo grado a Palermo a 9 anni per concorso esterno in associazione
    mafiosa; salvato dall’immunità parlamentare dalla richiesta di arresto avanzata nel 1999 dai giudici di Palermo in un processo
    per calunnia aggravata contro alcuni pentiti (processo chiuso in primo grado con l’assoluzione e ora in fase di appello).
    MARCELLO DELL’UTRI e’ una brava persona!

  16. @ Mauro – 28.04.08 17:38

    Ripeto: qui nessuno tenta di squalificare certe sue proposte per mezzo di certe sue condotte, semmai egli stesso = colui che squalifica in primis gli altri con questo metodo, aggiungendo poi anche la denigrazione dell’avversario.

    Il punto è che qui si contesta un soggetto che – eludendo la pari misura come vuole una democrazia – si erige sopra gli altri, mentre – in quanto a puzzare – è in pole position.

    Non mi pare poi tanto difficile da capire: ciò che vale per gli altri vale anche per lui o altrimenti per nessuno. Ogni tentativo di eludere questo sacrosanto principio non è altro che l’affermazione dell’assurdo, il contrario all’evidenza logica e di conseguenza privo di ogni fondamento nella ragione.

    Ma, siccome ti piace la logica: sostenere perciò una supposizione assurda – il contrario a ciò che è giusto, logico o giustificabile – equivale ad un sorta di raggiro, un artificio di parole o di atti per ingannare qualcuno a proprio vantaggio.

    In altre parole, non altro è che un inganno realizzato con subdoli stratagemmi e artifici per sorprendere la buonafede altrui, il che implica necessariamente una malafede, la consapevolezza di frodare e mentire.

    Di conseguenza non altro si tratta che di un comportamento sleale in contrasto con le regole etico-sociali di lealtà e di correttezza da osservare nei rapporti sociali, privati o pubblici.

    Ci siamo?

  17. il signor Filippo Facci spara sentenze nel mucchio accusando questi “grillini” di ignoranza, di essere sottoacculturati, di essere bestie ecc….

    non dimostra di essere meglio di loro se si abbassa ad usare il loro linguaggio.

    A parte questo vorrei far notare una cosa sul signor Facci, non è riuscito a terminare neanche un percorso serio di studi:

    si era iscritto al liceo classico ma lo hanno cacciato via dopo un anno (parole sue)

    Poi ha fatto cinque anni in uno e preso la maturità odontotecnica, solo perchè gli permetteva di accedere a qualsiasi facoltà universitaria.

    Sceglie Scienze Politiche ma abbandona dopo 15 esami

    Studia anche musica, la lascia anche quella. Mi tolga una curiosità, quale strumento aveva catturato il suo interesse? il trombone?

  18. Il servo del padrone non finisce mai di stupire e forse ci fornisce la risposta su un annoso quesito: si consumerà prima la lingua del servo o il culo del padrone? propendo per la seconda possibilità, visto il lavoro instancabile che ci propongono TG e giornalisti, ma visto soprattutto il numero infinito di servi dediti ad un singolo assoluto padrone.
    Così Facci, tra una meches e l’altra, si preoccupa di frugare in tasca a Grillo e setaccia i conti, insieme al suo passato, di un comico e libero cittadino: questo ricorda un pò la storiella del maiale che da del porco alla colomba. Facci non si preoccupa, infatti, così tanto dell’evidente conflitto d’interessi di chi ci governa e che concentra nelle sue mani risorse economiche e mediatiche immense, potere politico e d’informazione illimitate. Facci fruga tra le barche e le case di grillo, ma ecco per dargli un quadro più equilibrato le proprietà, caso mai gli fossero sfuggite, di Berlusconi, Presidente del consiglio.
    ELENCO DELLE AZIENDE
    Elenco parzialissimo delle aziende, delle ville e delle altre proprietà di Berlusconi con l’indicazione approssimativa delle azioni che ne costituiscono il valore e dei certificati che le compongono.
    Azienda Valore in euro
    Blockbuster 10.000.000
    villa in Sardegna 1 2.000.000
    Mediaset 240.000.000
    Canale 5 110.000.000
    villa in Sardegna 2 2.000.000
    Standa, 50.000.000
    Rinascente 50.000.000
    villa in Sardegna 3 2.000.000
    Mondadori 100.000.000
    Rete 4 30.000.000
    Emilio Fede 138
    Einaudi, 20.000.000
    Cinema 5 15.000.000
    Pianeta scuola, 5.000.000
    Elemond, 5.000.000
    Villa di Arcore 20.000.000
    Italia 1 20.000.000
    Le veline 2.000
    Maurizio Costanzo 126
    villa in Sardegna 4 2.000.000
    Edizioni Frassinelli, 5.000.000
    Electa Napoli, 5.000.000
    villa in Sardegna 5 2.000.000
    Paolo Liguori 118
    Publitalia 200.000.000
    Federico Confalonieri 106
    villa in Sardegna 6 2.000.000
    Blu 5.000.000
    Grijalbo 5.000.000
    villa in Sardegna 7 2.000.000
    Le Monnier 5.000.000
    villa in Sardegna 8 2.000.000
    Sperling&Kupfer 5.000.000
    villa in Sardegna 9 2.000.000
    Riccardo Ricciardi editore 5.000.000
    editrice Poseidona 5.000.000
    elicottero personale 2.000.000
    Medusa 5.000.000
    Ville sparse 13.000.000
    Mediolanum 50.000.000
    Flotta aerea personale 20.000.000
    Jumpy 5.000.000
    Barche personali 20.000.000
    Il Foglio con Giuliano Ferrara 2745
    Il Foglio senza G. Ferrara 5.000.000
    Panorama 10.000.000
    Cucina Moderna 5.000.000
    Donna moderna 5.000.000
    Donna in forma 5.000.000
    EBT 5.000.000
    Education 5.000.000
    Interni, 5.000.000
    Sale&pepe 5.000.000
    Superclassifica 5.000.000
    Starbene 5.000.000
    Focus 5.000.000
    Marieclaire 5.000.000
    Men’s health 5.000.000
    Grazia 5.000.000
    Veronica Lario 96
    Sorrisi e canzoni TV 5.000.000
    Chi 5.000.000
    Ciack 5.000.000
    Piersilvio Berlusconi 88
    Cosmopolitan 5.000.000
    Autooggi 5.000.000
    Casa viva 5.000.000
    Cose di casa 5.000.000
    Confidenze 5.000.000
    PC PROFESSIONALE 5.000.000
    Giulio Tremonti 75
    Panorama travel 5.000.000
    Tutto 5.000.000
    Gianni Letta 68
    Zerouno 5.000.000
    Week.it 5.000.000
    Milan S.p.a 100.000.000
    Galliani 56
    Rivaldo 30.000.000
    Nesta 30.000.000
    Esselunga 30.000.000
    Mediolanum S.p.a. 50.000.000
    Mediolanum Vita S.p.a. 50.000.000
    Edilnord 20.000.000
    Tronchetti Provera 48
    Marina Berlusconi 41
    Totale 1.503.005.705
    E tante tante e tante altre ancora……

    Per i suoi trascorsi giudiziari non mi basta lo spazio…..
    Troppo scemo potresti anche cercare argomenti meno impugnabili, invece di copiare paro paro quelli che usano, con ragione di causa, contro il tuo padrone.
    Su Travaglio racconti solo un mucchio di balle, ma visto che sei già coperto di insulti risparmio le energie (-:

  19. a onor del vero il blog apre il 16.01.2005 non come è scritto quì: “aperto il 26 gennaio 2006”,
    questa cosa è facilissima da controllare, onde evitare di dire cose inesatte.
    Saluti

  20. Premesso che di Grillo m’importa poco, mi rivolgo soprattutto a quelli che qui difendono il pennivendolo da quattro soldi.
    Cosa pensate di aver da guadagnare a sostenere le persone come lui che rappresentano questa dittatura mascherata da democrazia?
    Pensate che i vostri figli cresceranno più intelligenti e consapevoli in mezzo ad una informazione taroccata e in compagnia della spazzatura televisiva che siamo costretti a subire?
    Lui si prende i suoi 30 denari, ma voi? Voi mi sembrate come quegli idioti che deridevano Noè mentre costruiva l’Arca. Farete la stessa fine.
    E lei Facci, lei che usa espressioni come “siete bestie. Siete ignoranti. Non sapete neanche scrivere, non conoscete la grammatica elementare”
    cariche di inaudito razzismo, degne di uno scherano nazista, non solo lei non è degno di fare il giornalista, ma neanche di stare nella società civile.
    Lei Facci mi fa semplicemente orrore.

  21. Comunque a Facci toccategli tutto ma non i capelli.
    Ha addirittura scritto a D’agostino per specificare che è lui biondo naturale essendo di crucche origini…
    che tristezza infinita :DDDDD

    Facci rassegnati, Travaglio sarà anche spelacchiato ma è più bello di te! ahahaha!

  22. Grazie, Carlo, mi hai fatto un favore. Anche se quell’intervista ha ormai 4 anni.

  23. Signor Facci,
    premesso che non sono un grillino e che penso che spesso i grillini siano un po’ qualunquisti e Grillo probabilmente stia cavalcando la tigre (nonostante molti contenuti condivisibili), la invito a riflettere su una cosa: se lei insulta i suoi interlocutori dicendo che sono stupidi, bestie, ecc., perché mai si arrabbia con chi sostiene che la maggioranza degli elettori che hanno votato Berlusconi siano stupidi, bestie, ecc.? Mi faccia capire.

  24. Signor Facci,
    la invito a riflettere su un’altra cosa: gli elettori legittimamente, anzi democraticamente hanno diritto a vedere Berlusconi al governo; però le attuali minoranze possono pensare che in futuro la politica cambierà, possono pensare che il sistema mediatico e culturale (discorsi fumosi ma veri, oggi tutto ciò che sembra concreto è falso e ciò che sembra astratto è reale, ma è un mio punto di vista, me lo conceda)abbia condizionato la scelta elettorale. La maggioranza in democrazia sceglie il governo, ma non sempre ha ragione. Le ragioni sono tante. Mi spiego meglio: se mi trovo in un gruppo di cui non condivido le ragioni e sono quindi in minoranza, non penso che la maggioranza abbia ragione, no: piuttosto mi dico che le loro ragioni non vanno bene e mi do da fare per cambiare le cose. Imoltre, se riconosco che il gruppo dipenda da un terzo che non fornisce le informazioni giuste che servono alle prese di posizione io mi impegno ancora di più e penso che la maggioranza non abbia accesso alle informazioni. Lei è d’accordo con tutto questo? Non sono una bestia, spero.

  25. Piccolo intermezzo: della serie …

    Cari amici dei meetup,
    sono come voi un cittadino che segue attentamente le denunce di Grillo, e cerca nel suo piccolo di fare qualcosa per cambiare in meglio.

    Mi chiamo Stefano, sono di Cagliari e ho deciso di contattare tutti i meetup di Grillo per denunciare un fatto che, secondo me, è gravissimo e al quale penso abbiamo il dovere di opporci, uniti, con tutta la nostra forza… anche se ciò vorrà dire muovere una forte critica al nostro interno.

    http://beppegrillo.meetup.com/79/boards/thread/4511491/0/

  26. Premetto che non ho alcuna simpatia speciale per Grillo. Facci merita una ragione: i “grillini” si mostrano spesso, parafrasandolo, molto emotivi e poco lungimiranti. Perche’ infatti attaccare animosamente il suo articolo e lui in persona? Mi sembra che il buon senso possa indicare a ogni lettore, scolarizzato o meno, come si tratti di un pezzo di pessimo giornalismo, bassa professionalita’ e infima etica. Un lavoro cosi’ merita il silenzio: quale scandalo ha mai portato alla luce? un Gottoro-gate? Triste, triste informazione. Leggiamo pure la sua lezione sulla professionalita’ giornalistica nei commenti: non e’ ancora arrivato al fondo, sta ancora scavando. Confesso pure che non conoscevo Facci prima di questo pezzo. Non so se abbia gia’ vinto un Pulitzer, vedo che lavora comunque in posti di rilievo, indipendentemente dalle opinioni. Se questo pezzo e’ rappresentativo della qualita’ del suo lavoro e di quello di chi lo assume, Grillo (e tanti, tanti altri) meritano dunque una ragione: salviamoci dai media spazzatura. Non amo Grillo, ma i referendum toccano cose serie, ben vengano!

  27. Di tutte le insulsaggini scritte da Facci nella sua “inchiesta”, una cosa sembra verissima: Grillo ha rubato le battute a Portento.

    A giudicare dal blog di Portento, infatti,
    glie le deve aver rubate nel senso fisico del termine, come si ruba un oggetto: gli ha portato via tutte le battute divertenti e a Portento non rimane che pubblicare ‘sta roba qui http://www.lorlandocurioso.it/?page_id=112
    (che magari a uno che apprezza il Bagaglino potrebbero pure far ridere, chissà).

    “O MOGGI STA MINESTRA…O SALTI GIU’ DALLA TRAVERSA”
    Da sbellicarsi proprio.

  28. Mirtilla, che ben nome.
    La Rocca, Le rispondo più tardi, ora devo andare. A dopo.

  29. Signor Facci,
    perché si meraviglia di tutte le biografie scritte su Berlusconi? Le ricordo che Berlusconi è il presidente del consiglio. Io potrei essere un ladro, un assassino ecc. ma non sono il presidente del consiglio. La invito a riflettere.
    Aggiungo: pensi che scoop che lei farebbe se decidesse di confezionare un bel dossier su Berlusconi proprio sul Giornale. La invito ancora a riflettere.

  30. Cazzo, La Rocca, ha detto “a dopo”..stia calmino!
    E se diceva a tra poco, che gli mandava i Vangeli Apocrifi per farlo riflettere o la settimana enigmistica da portarsi in bagno?
    Si mangi una polpetta chessò un sartù di riso per ingannare il tempo. O si veda “Un posto al sole”.

  31. Gentilissimo Giornalista dello Stimabile Quotidiano della Destra Italiana,
    con la seguente che mi appropinquo a vergare intendo riferirle il mio incondizionato appoggio alle sue veementi Battaglie Per La Libertà, le quali svelano di che effimera e sottile e menzognera e cinica verniciatura, adunque, è ricoperta l’opinione avversa alle mirabili sorti del Fronte della Libertà di codesto finalmente a noi vicino Paese. Codesti Comunisti e Grillini incarnano l’imbelle parte avversa che nonostante si sia imbellettata con grossolana imbellettatura, denuncia e tradisce quelle che sono le vesti di rubelli e infidi ingannatori del popolo: come se nei centuriati – ma dei soviet statalisti – ancora adagiassero essi le loro chiappe. Ma il popolo è con noi, me lo spiegava l’altro ieri che passò, il mio compare in piazza a Petralia Sottana, quando si complimentò per la mia elezione al Senato. Come si può pensare di scardinare la democrazia, le regole per Dio! Lo stesso fecero con Lima, codesti rubelli! Non era stato eletto dal popolo? E con Ciancimino pure! E con tanti altri galantuomini che hanno avuto solo il torto di essere stati eletti dal popolo e solo dal popolo laddove si assideva in maggioranza elettorale. Ordunque la sua battaglia giornalistica è imprescindibile e latrice di libertà. Libertà! Libertà!

  32. Dato che col commento sopra si è ( finalmente) arrivati al livello giusto mi permetto di ca*****iare anch’io.

    Commento mode Luca Sofri on.

    -Che plebaglia. Facci vince.

    Commento Murmur mode on

    -Anche per questo, la sinistra perde!
    ( sottotitolo: siete stupidi, stupidi, stupidi )

  33. Il commento più bello di oggi è di quello che diceva che Travaglio è bello.
    In effetti, a guardar bene, ha un suo perchè.

  34. No davvero, non scherzo. Lui perde tempo a fotocopiare scartoffie giudiziarie, ma sotto sotto è chiaro che ha ambizioni estetiche.
    E poi è tutto naturale, non sente il bisogno di motivare le origini della sua bellezza. È un puro.
    Purtroppo non esiste contraltare alla Satira bella e intelligente, ma io lo vedrei bene come tronista da Maria De Filippi. I secchi hanno un loro lato nervoso che incontra. A Mediaset, in effetti, stanno un po’ indietro.
    Travaglio è decisamente sexi. Deve essere a tutti i costi dissacrato come il bellissimo segretario del Papa.
    Santoro è scemo, non c’è ancora arrivato. Dovrebbe per lo meno sacrificare Vauro, tagliare di più le finte interviste della Borromeo e magari abbreviare i reportage sonnolenti.
    Un bel primo piano fisso su Travaglio per un’ora almeno. Mentre legge le scartoffie.

  35. (sto ridendo da mezz’ora per il finale di Virginia, donna che ha senz’altro buon gusto)
    Aggiungerei, comunque, di fare uno di quei primi piani ravvicinati che permettono di vedere bene il movimento di partenza della lingua che lecca le labbra-che tanto meglio Travaglio fa quanto più succulenta la ‘scartoffia’ è. Avete presente?
    Consiglierei inoltre un apparecchio per identi alla contessina per movimentarle l’espressione da kore del V secolo e il panneggio della guancia e inventerei Signorini per vivacizzare quelle botte di sonno sui reportages di cui sopra.
    Ah, e che si riparli della munnezza, quella per fare audience e per fare sprofondare ancora di più Napoli e Campania, non guasta mai.
    La munnezza sta a Toto Cutugno a Sanremo come il sorbetto a limone ai matrimoni sta a Daniele Piombi al Festivalbar del ’57.

  36. Ore 22.40.

    Il nostro amico Facci a Telelombardia. “E io quando cazzo parlo?”.

    E poi fai a fare le pulci a Grillo sul linguaggio?

    Sei disgustoso!

  37. NO, Murmur, non mecharti!
    E’ come la storia del cappello, se non ci sei abituato pensi sempre di avere paglia e fieno in testa. Se poi un giorno ti immagini pure i porci, sarebbe uno strazio.

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