Ma forse, proprio come il Milan ritrovò la sua identità in
serie B, la sinistra si ingagliardisce – dapprima timidamente, poi sempre più
virilmente – quando ritorna in auge Nostro Signore. Dev’essere quella faccenda
della Resistenza, uno prende il vizio. Prendiamo Caparezza, più alta nuova
entrata di questa settimana, al n.3 dietro a Vasco Rossi (la cara salma) e Jovanotti.
Vocalmente e musicalmente Caparezza lascia un po’ così, più di altri rapper. Va proprio a fare a pugni col minimo sindacale del genere, già bassissimo. Però i testi di Le dimensioni del mio caos sono tra i migliori che abbia mai scritto. La cosa interessante è che
li ha scritti ben prima del verdetto divino, dando quindi per scontato (e trovando in ciò stimolo) che Nostro
Signore tornasse a guidarci. Lo si intuisce ad esempio dal pezzo intitolato La
grande opera, oppure da Pimpami
Storia
intenzione di Don Marcello Dell’Utri, pronto a scendere in campo per mettere cerone e tacchi
alti a certe noiose materie. E non da solo: i leghisti vogliono rifare
e già i Sonohra stanno rifondando il concetto di popstar: per la prima volta,
gli idoli sono sfigati quanto le ugly Betty che li idolatrano, e rimangono
saldi in top ten a ormai due mesi da Sanremo – a differenza di tutti gli altri
protagonisti del Festival che ne scivolano definitivamente fuori, da Sergio Cammariere (n.12)
ai superospiti Pooh (n. 14). In effetti la kermesse è ormai ampiamente
metabolizzata, e fatti salvi i comunque non esaltanti n.22 e 23 di Anna Tatangelo e
Gianluca Grignani, ormai i vari Max Gazzé, Elio & le Storie Tese, Tricarico
e Finley galleggiano tra il n.30 e il n.40. Li sopravanza sprezzante persino il vecchio
disco di Amy Winehouse – non Back in black, tuttora al n.5, ma addirittura Frank,
che dopo 42 settimane sale salmoneggiante al n.20.
Ma fermi, con la top ten non abbiamo finito: ne esce
(comprensibilmente) il nuovo disco di Moby, ma ci entrano al n.10 i Rolling
Stones, con la colonna sonora di Shine a light di Martin Scorsese, disco del quale
andrebbe detta una cosa importante: costa molto poco. Tra i primi dieci entra
anche – tenetevi forte – Mariah Carey, che al suo nuovo disco ha dato il titolo
concepito da un personaggio che ognuno di noi è portato ad associarle: Albert
Einstein. Sì, certo, il disco si chiama E=mc2, ed è inquietante sapere che gli Amicih di
Mariah sono in tal numero da mandarla al n.9 in Italia. Cioè, evidentemente
sono più di venti. Troppi. Anche se è vero che pensare ai suoi fans vicini alla formula sulla copertina ha un certo potere evocativo, come un
ossimoro, anzi no, come il contatto tra materia e antimateria che come spiegava
Star Trek, può far esplodere l’universo. Ehi, sarebbe spiacevole.
Poi volevo dirvi un’altra cosa ma devo proprio andare. Alla
prossima settimana.
Siamo fuori dal tunnelllelllellele del parlamento!
è un bell’album..
e poi eroe (luigi delle bicocche) lo dovrebbero ascoltare tutti
http://ilpopolosovrano.splinder.com/
Caperezza è bravissimo a scrivere testi e anche musicalmente non è malaccio, dai. É comunque assoltamente lontanto da “soloni” del rap come il fu FRANKIE-HI-NRG oppure lo stesso FABRI FIBRA o MONDO MARCIO.
No per favore Michele Salvemini, ex Miki Mix riconvertitosi in rapper riccioluto dalla lingua più veloce del west NON è assolutamente credibile.
In più il fastidio fisico provocato dalla vista del Serj Tankjan de noantri è secondo solo alla iperbolica capacità di infarcire i suoi testi con paroloni roboanti per sembrare più istruito.
In miniera.
per favore non toccatemi i sonohora, please *_*
Caparezza rulla :D
Oibò sarò tremendamente da ggggiovani indi ma io preferivo il disco precedente anche se uno che nel periodo di canzoni comprate singlo si inventa un concept album è un grande per forza…….
viva caparezza e l’inno verdano, che sia preveggente????
zao zao