Gentile Signora D’Abbraccio,
Le scrivo ancora un po’ stordito per quanto è accaduto e soprattutto per quanto potrebbe ancora accadere. Lei ha da poco ritirato il Suo manifesto elettorale. Si è scusata con Boselli perché forse era inopportuno parlare di “facce da culo” rafforzando il claim con un visual come il Suo culo vero. Sarebbe stato un complimento fin troppo generoso per la concorrenza e non si fanno di questi regali a gente che non li merita. Alla fine, anche il direttore di Macchianera ha ritirato il mio post ormai vecchio che a quell’affissione si riferiva. Tutto è bene quel che finisce bene. Invece no. Trovo necessario tornare sull’argomento perché è di una gravità inaudita. Perfino il quotidiano spagnolo El Mundo di oggi se n’è occupato.
Oggetto dello scandalo che minaccia di travolgere l’intero pianeta (ma
di questo dirò meglio poi) non è il Suo culo, ma i puntini sospensivi
con cui Lei stessa ha censurato la parola. Mettiamo i puntini sulle i,
una volta tanto. Lei in passato si è accompagnata con Sgarbi e un po’
di perizia nell’uso della lingua dovrebbe averla acquisita. Invece fa un
uso sconvolgente del culo. O meglio, del nome della cosa, come direbbe
Eco. Che non è affatto Das ding an sich, come direbbe Kant.
Mica vorrà fare come nella pornografia giapponese dove un tempo si
coprivano gli organi genitali dipingendoli di nero e rendendoli
maldestramente ancora più evidenti? E questo accadeva fino agli anni
90. Adesso i giapponesi hanno intuito qualcosa (sono un po’ duri di
comprendonio) e hanno cambiato sistema: scolorano le parti
in Photoshop e le sostituiscono con una specie di spray color carne.
Con il risultato che si vedono donne senza fica, cazzi sbiaditi e chi
fa un pompino sta lì con la bocca aperta, non si capisce bene a fare
cosa, con un’espressione un po’ ebete. Ma un culo è un culo è un culo.
Senza puntini. Se uno decide di cavalcare (semioticamente) il culo, che culo sia. Non ci
si può fermare alla prima lettera della parola e poi bloccare tutto
come in un coitus interruptus. I pubblicitari si chiederebbero qual è
la reason why di tutto ciò. E sono certo che Lei non si è rivolta a miei colleghi. Ho già chiesto a Lele, a Pasquale e a Maurizio. Quella headline
deve averla escogitata direttamente il tipografo che non sapendo
maneggiare il culo ha tentato goffamente di coprirne il significante,
come direbbe Prieto. O la forma dell’espressione, come direbbe
Hjelmslev. Come dice? Ha fatto tutto Lei e il tipografo ha solo
ubbidito come un sub alla sua mistress? Ma allora
la terra è in pericolo! Pensi se domani arrivassero degli alieni a
proporre uno scambio scientifico per promuovere la pace e la
cooperazione galattica e Lei fosse l’unico rappresentante dell’umanità
chiamato a descrivere a parole, ai loro scienziati, le parti
dell’anatomia umana! Arrivata al culo, Lei cosa farebbe? Ci metterebbe
i puntini? Riempirebbe di omissis tutti i protocolli scientifici? Allora
i marziani avrebbero ragione a sospettare di noi! Si interromperebbero
i rapporti tassonomici, poi quelli diplomatici e alla fine ci
dichiarerebbero guerra. Il pianeta verrebbe vaporizzato in un
istante, si rende conto? Non si potrebbe più vedere in giro
nemmeno un culo perché non ci sarebbero più culi. E poi non ci venga a
dire che non trovava le parole giuste per esprimere il concetto. La
prossima volta ci pensi prima di mettere a rischio le sorti del pianeta.
Da Gesù Cristo primo socialista al culo di Milly D’Abbraccio, nemmeno il PD è riuscito ad essere più trasversale.
Sono sicuro che avresti potuto dire la stessa cosa, con la stessa ironia, anche senza sbrodolarti addosso.
Baciami il culo, Frasselli. (era per restare in tema)
Commento di scambio,come promesso.
Alla prossima culata!
Il tuo culo il tuo stile, diceva Ferré- Ma era altro tempo…
Sigh… (lacrimuccia).
Non “c’impigliamo” pel culo per favore, un culo è un culo!
Un abbraccio di culo a tutti.
avrei votato i socialisti, ma i tentativi di pubblicizzarsi con una pornostar mi hanno fatto ripensare e ho votato PD. Ma mi chiedo come mai i socialisti, usando la pornostar, puntano al voto degli stupidi: si sa già per chi votano gli imbecilli.