Il Corriere della Sera riporta un video della demolizione del Blue Residence di San Giuliano Milanese. Ora, io capisco che per chi passa la propria vita a cercare di far abbattere queste brutture ci sia da brindare e non poco. Ma detta così, fuori dai denti, ogni carica esplosiva è una sconfitta. Quel “coso”, mai aperto e mai terminato -con tanto di piscine, tennis e quant’altro – aveva 18 anni pensato e realizzato per ospitare i tifosi di Italia ’90 (c’è sempre il maledetto calcio di mezzo) è costato qualche cosa che messo per iscritto risulta di difficile lettura, salvo contare i punti che dividono le migliaia; abbatterlo è un dramma prima che una cosa positiva. Per ogni metro cubo di cemento armato dovrebbero esserci tre sberle. Ma questo è un rigurgito mio.
Chi al contrario di questo genere di cose ne sa un po’ di più e ci si immerge fino al collo per trarne poi un’opera di assoluto interesse è un fotografo milanese che ovviamente il Corriere della Sera non considera nemmeno per sbaglio e ce l’ha sotto il naso, si chiama Marco Pieri e nel suo sito, oltre a seguire tutta l’avventura di Men at Windows, si può anche vedere l’ultima immagine del Blue Residence con un taglio decisamente più luminoso. Onestamente il lavoro di Pieri mi pare ridare una dignità perduta a queste schifezze. Se dopo ogni suo scatto ne tirassero giù un altro, poi, la cosa sarebbe ancora di maggiore gradimento.
Di un po’ Sasaki: ma indossato pure te la tutina rossa?
No, non conoscevo Marco Pieri. Poi mi ha spiegato la tutina rossa te la danno loro quando partecipi alla cosa.