Si chiama zero a zero. Pari e patta. Fifty-fifty. In altre parole, stallo. Chiunque vinca le elezioni non potrà facilmente riformare l’Italia. Si troverà davanti un Paese spaccato in due: da una parte i fessi, dall’altra i furbi. Come possono dialogare e mettersi d’accordo questi due grandi partiti popolari italiani se per anni, ma che dico, secoli, si sono contesi il territorio con una lunghissima guerra civile strisciante? Forse attraverso un sofferto compromesso in virtù del quale i furbi accetterebbero di essere un po’ più fessi e i fessi si farebbero un po’ più furbi? Impossibile. Questo è ciò che pensano i fessi (non a caso sono fessi). La storia dimostra che anche quando accettano di trattare, all’ultimo momento, i furbi hanno un improvviso guizzo di furbizia. Non lo fanno neanche apposta, poverini. Diciamo che per un maledetto automatismo gli parte un colpo di reni e per l’ennesima volta lo mettono in culo ai fessi. Ciò che il partito dei furbi intende per “riformismo” è riuscire a far tacere una volta per tutte i fessi con i loro piagnistei. Nel loro programma non scritto, i furbi pensano che i fessi possano diventare democraticamente degli utili idioti al loro servizio. Non occorre una rivoluzione o un colpo di stato per ottenerlo. Esiste il riformismo, basta riformare la Costituzione. E poi da fessi a idioti il passo è breve, quindi “si può fare” con gli strumenti della democrazia. Non se ne accorgerà nessuno. Fin qui, la situazione potrebbe ancora essere semplice. Ma a complicarla, mentre i due grandi partiti popolari si studiano a distanza e si annusano intorno per capire che aria tira, entrano in scena nuovi fattori imprevisti. Da una costola dei fessi si è staccato un gruppo che è convinto di rappresentare i più furbi all’interno dei fessi. Il loro capogruppo ama frequentare i salotti dei furbi e questi lo accolgono volentieri, quasi come fosse uno di loro, per i modi garbati e il raffinato accento che lui stesso non si è mai accorto di avere (un tragico equivoco: si tratta di un difetto di pronuncia causato dallo stress del lavoro in fabbrica; i medici hanno detto che non c’era niente da fare). In realtà, questo gruppo rappresenta i più fessi, quelli capaci di trascinare nel baratro gli altri fessi tutti insieme. Simmetricamente, dall’altro grande partito popolare, quello dei furbi, si è staccato un piccolo gruppo che ritiene di rappresentare i più furbi. Il loro programma non scritto prevede la conquista di una posizione centrale, dominante, da cui poter controllare sia i furbi sia i fessi. Sono teoricamente i più furbi ma, dovendo stringere alleanze, hanno poche prospettive di restare tali. Infatti, se si accompagnassero con i fessi ci sarebbe il rischio che la gente non riesca più a distinguerli con grave danno d’immagine per il loro capogruppo. Se, viceversa, tornassero ad accompagnarsi con i furbi, la gente si chiederebbe per quale motivo si siano staccati e comincerebbe a considerarli dei fessi. Il clima si è fatto insopportabile. Ci sono altri furbi che si staccano dai furbi perché se ne fregano. E altri fessi che si staccano dai fessi ma li appoggiano dall’esterno perché ci tengono. Poi ci sono i fessi che accusano i furbi di essere fessi. E i furbi che accusano i fessi di voler fare i furbi. Il peggio deve ancora venire. Eccolo: il capo dei furbi è proprietario della televisione e, attraverso questa, continua a far sognare i fessi di poter un giorno diventare furbi anche loro. I figli dei fessi non studiano nemmeno perché sognano di entrare direttamente in televisione come i tanti furbi che si vedono nei programmi televisivi. Ma tutto questo resta soltanto un sogno perché in Italia i fessi nascono, vivono e muoiono da fessi. Alcuni fessi però – un’insignificante minoranza – pensano che per smettere di essere trattati da fessi basti cambiar paese. All’estero i furbi sono molto più rari e per questo si vive meglio. Ma non hanno fatto bene i loro calcoli. In Italia ci sono dei furbi che hanno le case all’estero dove fanno le vacanze o portano i soldi sottratti al fisco e quando ci vanno continuano a comportarsi da furbi. Con la conseguenza che i pochi connazionali fessi che si erano stabiliti in quei posti e avevano cominciato a rifarsi una vita vengono additati anche loro come furbi, in quanto italiani. C’è una sola soluzione per sopravvivere, sia che si rimanga in Italia o che si vada all’estero: far finta di essere stranieri.
Prezzoliniana
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Lucido da far venire i brividi.
In tutto questo la cosa peggiore è che il capo dei furbi è un uomo infelice – spesso alla radice di un furbo furbo c’è un complesso di inferiorità – un uomo che ha un bisogno totale di essere amato, che ha costante bisogno di riconferme e che se smettesse di fare il furbo si troverebbe davanti al baratro del senso della sua esistenza. Un uomo che quando va ai meeting internazionali fa il pagliaccio perché avverte imminente la sensazione di essere un imbucato e che qualcuno gli possa chiedere ragione di questo.
Ora io non ce l’ho con nessuno personalmente, sinceramente, e tantomeno con Berlusconi, ogni umanità ha un senso profondo, ma la mia percezione e che l’unica via d’uscita alla sua nevrosi, e questa è la profonda preoccupazione, l’unicità della situazione italiana, sia di far diventare nevrotici tutti gli altri. Se tutti sono nevrotici ed infelici, la propria infelicità è meno angosciante, a cominciare da quei 25 milioni di italiani che si fanno incantare dal suo kazoo magico e si incamminano contenti verso il baratro, come nella favola.
Una ricetta potrebbe essere quella che i furbi diventassero un po’, almeno un po’ fessi, ed i fessi un po’, almeno un po’ furbi.
Ad esempio, seguendo il linguaggio di Ballardini, Prodi era un fesso, uno che non usava mai la retorica che parlava solo alle teste. Io ho difeso Prodi in ogni contesto, sia per la sua capacità che per la sua onestà. Ritengo che quello che abbia fatto in questi due anni, nonostante le difficoltà, abbia garantito almeno la sopravvivenza di questo paese.
Veltroni, invece è uno che ha capito che per parlare anche ai furbi, in un paese così dicotomico, si deve parlare anche al cuore ed al portafoglio. Usare anche il loro linguaggio per riavvicinare i due estremi. E potrebbe aver ragione. Vedremo.
E tra l’altro, dicendola senza ipocrisia, nessuno è davvero fesso fesso e forse nessuno è furbo furbo a meno che non abbia un profondo condizionamento interiore. A tutti capita di essere un po’ uno ed un po’ l’altro. Magari con una preferenza ed inclinazione più accentuata su un campo.
Dall’altra parte non vedo furbi che abbiano scelto di diventare un po’ fessi. Per un po’ avevo sperato in Fini, specie su certe prese di posizione avanzate e di rottura su alcuni temi, anche nel suo partito e tutto il percorso dopo Fiuggi. Dopo le giravolte su Berlusconi, mi è venuta l’impressione che più di fesso, stia mostrandosi vuoto.
Spero di sbagliarmi.
Sono (tragicamente) d’accordo con Seymour caulfield…
sembra un testo di ascanio celestini.
(vuole essere un complimento)
oddio non ci capisco più niente… furbo o fesso? furbamente fesso o fessamente furbo?
Facci non si sbagliava. Sono i fessi-fessi come Ventomare che poi fanno in modo che 25 milioni di Italiani votino e rivotino per Berlusconi.
Aiutoooo!!!
è tutto drammaticamente vero!
Un fesso.
Murmur, lucidissimo. Siamo alle liriche sui fessi.
Mi manca la lettura guidata di Cappuccetto Rosso.
Fosse vero, Murmur. tacerei per la comunità.
Il fatto è che se io taccio Berlusconi, il comunicazzaro, le sue menzogne le dice lo stesso, come quelle della cordata Alitalia: ENI, Mediobanca, Ligresti e Benetton. Come commentava Michele Serra, nessuna persona normale può dire bugie tutta la vita.
Nel paese dei furbi, il furbo più fesso della terra (Berlusconi) è meritatamente re.
Secondo una chiave di lettura si, è tutto tragicamente vero. Anche i vezzi, i tic, l’obesità di ferrara, l’eccessiva altezza di fassino e la “evve” moscia di bertinotti, irrisi e tradotti in unico contenuto politico e trasmesso nei siparietti retorici e qualunquisti del bagaglino sono veri.
La traduzione in contenuto politico dei siparietti, la convinzione che c’è un furbo e uno scemo, che l’ideologia sia morta, che la politica sia una questione puramente fine a se stessa è esattamente ciò che ha sgretolato, attraverso la riforma della scuola, attraverso l’accettazione del mercato deregolamentato, attraverso la partecipazione incondizionata a decisioni unilaterali in politica estera, la consistenza dell’azione politica e democratica in questo paese.
Avvilisce l’idea che i miei concittadini, figli di gente la cui storia personale non può non essere intrecciata alla sofferenza di un paese che ha vissuto nella fame e nella disperazione, abbiano ereditato dal passato, dai propri genitori, dai propri nonni, l’idea che non si debba risolvere il male nel bene, il potere nell’uguaglianza, la ricchezza nel benessere comune ma piuttosto la furbizia nella stupidità o viceversa.
Avvilisce il disfattismo anche quando sarcastico perchè sempre fine a se stesso, sempre con finalità distruttive e sicuramente mai democratiche.
Ma io sono Buiobuione e “che je stai pure a risponne?”
E’ notevole il riflesso pavloviano delle guardiane del faro di arcore, che scattano a zanne spianate e intelligenza disinnescata ogni volta che Vventomare commenta, dicendo una verità che non è piacevole per il loro assistito.
Magari un giorno se ne accorgeranno, e se ne vergogneranno. Ma forse è questa mia speranza la favola cui bisognerebbe non credere più: che costoro possano capire.
Più che il trade off furbi/fessi, che pure pesa in questa disgraziato Paese, è la militarizzazione del non pensiero, di cui, sopra, ne abbiamo un virgineo esempio.
Piti ( e Ventomare ) lasciate perdere. Ormai certi commenti sono automatici. Per certi commentatori non si dà mai il caso che si possa criticare qualcosa-qualcuno a destra.
Le regole sono
1.Quasi MAI entrare nel merito del post.
2- chiosare un commento la cui vacuità è inversamente proporzonale allo sforzo per farlo sembrare arguto.
3.Quando proprio la porcata da commentare è grossa ribattere che : e a sinistra, allora?
4. Frizzi e lazzi verso i commentatori di sinistra o che si ritiene che siano tali.
molto bello l’articolo di ballardini …tuttavia nei commenti letti successivamente mi viene un brivido a sentir parlare di serietà di Prodi
Io da sempre ho sostenuto berlusconi e sono il primo a dire che con questo nuovo partito , chi dovrebbere rappresentarci in parlamento pensa a fare i propri comodi.
Forse non potete capirlo perchè non siete del nord ma, il parftito che farà la differenza nel centro destra sarà proprio la lega.
Nella fazione dei “furbi” finalmente c’è chi davvero ha capito le reali problematiche del nord e finalmente riuscirà a tutelarci.
Si può dire che finalmente qualcuno dei “furbi” sia diventato un pò meno furbo e che metterà in primo piano i CITTADINI del nord ed i nostri diritti e non solo i soldi.
leggendo tutte queste critiche mosse contro Berlusconi mi verrebbe da chiedervi cos’ha realmente fatto la sinistra per l’Italia e cos’ha fatto Prodi per l’Italia.
Vi prego di non menzionare la Resistenza perchè quella è ormai storia, io invece voglio parlare di “oggi”.
Quando Prodi diceva ,nelle passate elezioni, che avrebbe diminuito le tasse e alzato gli stipendi, cos’ha fatto?
Le tasse sono state alzate e gli stipendi non sono variati.
Lui stesso è stato a portare l’Euro in Italia e da quando è entrato in vigore, i prezzi sono saliti del 75% !
Senza contare , poi, che siamo stati gli unici cittadini in Europa a non poter scegliere liberamente se volere l’Euro o no.
Ma potrei andare avanti…
Non voglio fare una critica solo alla sinistra ma invito a riflettere a tutti quelli che sanno solo attaccare berlusconi a domandarsi cos’ha realizzato davvero la sinistra per i suoi cittadini.
da un “furbo”
“Guardiani del faro di Arcore”? Io tifo per Uòlter…
@MJ
sei poco originale, il commento con le “regole del perfetto commentatore di sinistra” l’avevo già fatto io mesi fa.
Non entro nel merito del post per il semplice fatto che lo trovo, in fondo, abbastanza condivisibile.
Ho una sola cosa da aggiungere: il Paese non è stato spaccato in due dai Berlusconi più di quanto non lo sia stato dai Ventomare e dalle MJ.
Berlusconi è il più amato e il più odiato d’Italia, il più ricco, controverso, ecc. Non si può discutere di lui con pacatezza da fronti opposti. Mentre su Prodi si può parlare delle sue mosse politiche, criticare i suoi fallimenti e annotare i suoi successi, restando sul tema prima che sulla persona.
Esiste una piccola umanità convinta di possedere una superiorità razziale indimostrata, cui basta sparare due insulti e sanare la propria invidia o repressione, rifuggendo da analisi più complesse. Anti Berlusconi è uno status rassicurante per molti, convinti di avere un accredito culturale e intellettivo solo con due cazzate. Tanto, chi vota Berlusconi (forse anche Veltroni) è un’idiota, se rivince si lascia il Paese o si è sotto dittatura. E si campa su queste cose, magari guadagnandoci a vario titolo. Sono dinamiche stranote, anche dette al contrario. Se vincerà tizio, l’Italia sarà un Paese di merda, al contrario si solleveranno liriche sugli Italiani. Ventomare ha pure azzardato una ridicola analisi psicoanalitica, dipingendo la figura di un uomo infelice, e questo post parla di una divisione manichea da stadio, a solo titolo di accredito. Senza alcun argomento.
Ho letto un commento sul rapporto fra i Francesi e Sarkozy. Mi ha colpito il fatto che, mentre certa giornalistica domestica si affrettava ad elencare le gaffe personali del Presidente per avvalorare la tesi della delusione di chi l’ha votato, lì si sottolineava un punto apparentemente stupido: i Francesi si sono innamorati di lui e tutta la cronaca rosa che è seguita è stata vissuta come un tradimento sentimentale nei loro confronti. Tutte queste cose, per dire, si scatenano solo nei confronti di personalità forti e importanti in ogni paese, anche in senso negativo ovviamente.
Il giorno in cui ci sarà qualcuno che avrà argomenti ad evitare il facile accredito populistico e auto-rassicurante e per postare con cognizione critiche e autocritiche su temi e programmi, come si fa in luoghi più evoluti, sarà tutto più interessante. Giusto per vedere ove alberghi questa presunta superiorità razziale.
Il guaio o la fortuna dei blog sta nella sovrastima di certe opinioni.
Virginea fanciulla,
hai ragione quando parli dei sentimenti di tradimento dei francesi (cosa evidentissima al primo piede in terra gallica) nei confronti del loro Presidente e hai ragione pure quando dici che ciò accade solo nei confronti di personalità forti o giù di lì. In questo caso,però,trattasi leggermente di Presidente della Repubblica e in questo ruolo chiunque può essere carismatico anche se possiede sguardo da mucca munta o se si fa imporre la crestina in testa dalla moglie e carica la lavastoviglie: è ciò che rappresenta che conta.
Discorso più complesso riguarda il Nostro, verso il quale si registrano effettivamente sentimenti ambivalenti, stima inespressa/livore manifesto.
Nel caso italico, comunque, non credo che sia la forza o questo e quell’altro, ma il fatto che incarni il “self-made man” (roba trita e ritrita) e che porti i tacchi al di fuori di un tendone da circo. Roba che solo Frassica sdoganò in televisione ai tempi di “Che sta pensando quiz” di Indietro Tutta.
Perdonate… io però non intendevo parlare di Berlusconi. Credo che Berlusconi sia l’ultimo dei nostri problemi. Non a caso, ho reso omaggio a Prezzolini. Andrebbe riletto.
Ha ragione, Bruno,
e stavo giusto rileggendo.
Spesso si commette la leggerezza di entrare in un post a gamba tesa tenendo conto di frange di discorsi e non del nucleo centrale.
Ma nooo… intendevo dire che Prezzolini andrebbe riletto! Figurati se mi metto a dire che i miei pezzi vanno riletti… Io stesso appena li vedo stampati mi chiedo “ma chiccazzo l’ha scritto?”
E invece avresti il diritto di farlo allorquando vedi commentatori fraintendere.
Ti dirò di più, dovresti anche iniziare a censurare e avvicinare calzini maleodoranti allo schermo per avvelenare commenti maldestri in fuga.
Quando inizio a scrivere minchiate surreali è che ho sonno più del solito.
In ogni caso ho capito male tutto quello che c’era da capire bene.
Buon tacco a tutti, “proprio una camicia coi tacchi.
Ho sorvolato sul nesso letterario, accidenti. Sono stata un po’ grossiere. Ma si sa.
Ballardini,
una curiosità:
ma la virgola tra Opinioni e Satira è voluta?
Sa di quelle cose per le quali un nevrotico non riesce a prender sonno?..abbia pazienza.
La virgola è di default. Forse un bug di sistema. Non sono mai riuscito a cambiarla con un punto e virgola e nemmeno con un punto e a capo. Chiederò a Neri, ma credo che non ci sia nulla da fare. Dormi pure tranquilla,
ma di cosa state parlando (voi e il post)? no perchè volevo entrare “a gamba tesa” ma non ci riesco. cioè mi manca un qualunque nesso anche non logico a cui collegarmi.
” @MJ
sei poco originale, il commento con le “regole del perfetto commentatore di sinistra” l’avevo già fatto io mesi fa.”
NO, veramente io non mi riferivo ad un elettore di destra generico. Io mi riferivo a quei due-tre-quattro commentatori qui, su Mn. TU sei uno di quelli.
“il Paese non è stato spaccato in due dai Berlusconi più di quanto non lo sia stato dai Ventomare e dalle MJ.
Io leggo questa frase e mi chiedo se davvero uno che scrive una cosa del genere non si renda conto dell’idiozia che ha scritto. Evvabeh.
Grossier, mon trèsor, grossier! :)
Per quanto riguarda Blube, poiché è stato cortese rifaccio ancora una volta l’elenco delle cose buone fatte da Prodi in soli due anni ad iniziare dall’ultima, la conquista dell’EXPO 2015, impossibile se non con l’influenza che Prodi ha in Africa e l’azione e la considerazione sia di lui che di D’Alema a livello internazionale.
– Expo 2015
– Ritiro truppe Iraq
– Guida gestione politica intervento in Libano con relativo comando militare
– Guida politica e successo planetario nella moratoria della pena di morte
– Risanamento del deficit, dal 4,1 lasciato nel 2005 al 1,9 del 2007, con il rientro ormai sicuro della procedura di infrazione UE aperta con Berlusconi.
– Ridiscesa del debito dall’106% al 104% dopo che Berlusconi e Tremonti l’avevano fatto risalire
– Lotta all’evasione fiscale con recupero di circa 25 miliardi di euro. Le entrate fiscali di Marzo nonostante la flessione della crescita crescono di un prodigioso 10%.
– Emersione di 200.000 lavoratori in nero.
Per quanto riguarda l’aumento della pressione fiscale è stata tutta praticamente legata al recupero di evasione, con nessun aumento delle aliquote. Dopo la finanziaria di risanamento del 2006, nella quale tra cuneo fiscale alle imprese e aumento dei coefficienti previdenziali per i lavoratori autonomi il delta è stato quasi praticamente zero, solo 1 o forse 2 miliardi in negativo, quella 2007 è iniziata ad essere finanziaria di risarcimento.
Prodi disse che una volta sistemato il deficit, e i debiti accumulati sulle infrastrutture, ANAS e Ferrovie stavano chiudendo i cantieri (sono costati 14 miliardi nella finanziaria 2006, senza considerare gli altri 14 miliardi che il governo ha dovuto trovare per la sentenza sull’IVA degli autoveicoli) avrebbe iniziati ad aumentare stipendi e abbassare le tasse). Insieme fanno due punti di PIL. Inoltre Visco ha accelerato i rimborsi fiscali giacenti e dormienti.
La situazione ereditata da Berlusconi, dopo 5 anni praticamente di crescita zero, mentre il mondo volava (altro che minchiate sull’11 settembre) e solo la Germania arrancava un po’, ma più per problemi interni, ancora legati alle riunificazione, che esterni.
In ultimo, il problema dell’euro. Quella dell’euro è stata la prima missione del governo Prodi, un trionfo suo ed in particolare di Ciampi. Pensa un po’ come saremmo andati con la liretta a comprare la benzina. Mi engono i brividi solo a pensarci. Se c’è qualcuno a cui imputare l’aumento scellerato di alcuni prezzi ed una mostruosa redistribuzione di reddito avvenuta in Italia a causa della speculazione distributiva, si parla del 10% del PIL, o orse anche 15% o 20% passato di mano, dai redditi fissi agli altri, è stato di chi non ha vigilato, anzi di chi aveva tutto l’interesse a favorire ed a chiudere un occhio a favore delle categorie tipicamente appartenenti al suo elettorato. In nessun altro paese d’Europa è successo questo. per esempio in Francia i doppi pressi sono rimasti almeno 5 anni. Sinceramente non so se ci sono ancora adesso. Da noi invece dell’Osservatorio sul cambio, che era stato creato dal Governo dell’Ulivo, non si è mai più sentito parlare negli anni della Gestione Berlusconi a cavallo del cambio della moneta.
Mi salverò questo commento e lo riproporrò ogni qual volta qualcuno mi farà una domanda come quella di blube sui meriti del governo Prodi.
A Virginia: ammesso che per Prodi si parli delle sue azioni e non della sua personalità (cosa della quale non sono per niente sicuro, visto che della lentezza espositiva e del suo cattocomunismo i pappagallini berlusconiani ci hanno campato per dieci anni), per Berlusconi si parla -anche- della sua personalità perchè molte delle sue azioni sono palesemente frutto di una distorsione, della quale vi fa partecipi. Poi, come tutti i plagiati, negherete il plagio subito fino alla morte o fino al prossimo plagio, ma tant’è. E comunque, quando anche si parla di ciò che dice o che fa Berlusconi, e il materiale non manca di certo*), voi anime in processine dietro alla madonnina calva non entrate mai nel merito,
*) Le corna. L’abolizione della tassa di successione appena eletto. I processi spostati e le assoluzioni per prescrizione. Il conflitto di interessi. Le fiscalità considerata un furto e non un passaggio necessario della vita civile. Le frasi sulla donne, anche capi di Stato. Il suo passato oscuro, dallo stalliere alla P2, dal sodalizio con il super corrotto della prima repubblica Craxi a quello con il corruttore Previti. La contiguità del suo collaboratore Dell’Utri con la mafia. Il suo aver utilizzato l’appoggio della destra estrema. L’insulto a chiunque non si pieghi servilmente alle sue posizioni, ultimo Ciampi. L’occupazione della maggior parte della RAI con uomini suoi e il contemporaneo lamento perchè la RAI gli sarebbe avversa. La contrarietà all’euro. La missione in Iraq. L’aver peggiorato il disavanzo pubblico durante il suo mandato 2001-2006. Il G8 e i relativi incidenti, avvenuti appena eletto e la sua mancanza di azione volta a far chiarezza. Le mancate partecipzioni alle manifestazioni del 25 aprile, una delle date fondanti della Repubblica che ha guidato. Ecc ecc ecc
Virgina, i fatti non mancano, ma anche a dirveli, voi non li vedete.
La contrapposizione personale, fino adiventare isitituzionale, alla magistratura. Il definire kapò Schulz al Parlamento Europeo. Negare la questione dei diritti umani in Cecenia al cospatto dell’amico Putin. Essere amico di Putin, ovvero di un dittatore neanche troppo mascherato. L’insulto a chi manifestò nel marzo 2002 contro l’abolizione dell’art. 18, dicendo che era gente che faceva solo una gita a spese del sindacato. L’uso diffamatorio del Giornale. Emilio Fede. L’avere finanziato la scuola privata, anche in contrasto con l’art 33 della Costituzione. Aver allontanato persoanggi a lui sgraditi dalla televisione, come Biagi, Santoro e Luttazzi. Aver diffamato Biagi anche dopo che era morto, dicendo che se andò per prendere la liquidazione. L’appoggio a Cuffaro, nonostante una sentenza di primo grado che lo condannava a 5 anni per aver aiutato esponenti mafiosi. La sua indifferenza alle questioni etiche e civili, quali il testamento biologico o la fecondazione assistita, che provenfgono dalla società. Le sparate sulla vicenda Alitalia, totalmente prove di fondamento, dopo che già 3 anni fa aveva detto che avrebbe risolto il problema. Ecc ecc ecc
No, i fatti non mancano e vengono anche sottolineati.
Grazie, Ballardini,
ho dormito più serena.
@ ventomare:
credo che Virginia abbia declinato al femminile. E’ una tipa attenta a certi tipi di sbadataggini orto/sintattico/grammaticali :)
grossier
agg. (f. -sière)
T’allarghi un po’ troppo Ventomare. Tieni a bada le tue tante certezze.
Diosanto, pure l’Expo 2015:
“Ma in Romano Prodi affiora soprattutto il tentativo di additare questo risultato in extremis per rivalutare il proprio dicastero bistrattato perfino dagli alleati. Così, è bastato che Silvio Berlusconi dicesse: «Di certo non è merito del governo della sinistra», per provocare la reazione stizzita del premier. «Si vergogni», è insorto Prodi. «C’è qualcuno capace di rovinare anche le cose belle». Per Palazzo Chigi, esaltare il braccio di ferro vinto con la città turca di Smirne significa ridimensionare l’ombra dell’impopolarità che grava sull’esecutivo. Il modo un po’ affannoso col quale sia il presidente del Consiglio che alcuni ministri rivendicano il proprio ruolo, è proporzionale alla voglia di riscattarsi agli occhi del Paese. A due settimane dal voto, quel successo dovrebbe servire ad uscire da un’eclissi totale. Ma l’effetto appare contraddittorio. Riemerge la sagoma prodiana che il Pd ha cercato di oscurare.” (Corriere 1/4 Massimo Franco).
Quanto al resto (tipo “guida politica e successo planetario nella moratoria della pena di morte”) perdonami, mi viene un po’ da ridere. Ma io sono plagiata. Ben altri sono lucidi.
A tale proposito, se quelli sono i soli fatti per te, Piti, temo che tu li confonda con il copione di Luttazzi.
Grossière, mon petit trèsor, grossière! :)
Che sia attenta ne dubito alquanto, non mantenere la stessa versione al singolare nei plurali delle parole straniere (come ad esempio aggiungere le s nelle parole inglesi) nel testo italiano, è veramente un errore grossier.
Ieri o ieri l’altro Elle Kappa ha fatto su Repubblica una vignetta strepitosa a proposito di Berlusconi e L’Expo’ 2015.
Primo personaggio: “Berlusconi dice che l’Expo’ 2015 è merito suo.”
Secondo personaggio: “Sì, perché non s’è fatto vedere per 20 mesi.”
Ubi demonstratur
No, sei tu che non riconosci più le cose dette e fatte dal tuo ipnotizzatore e credi che siano opera di Luttazzi.
Ma ora schiocco le dita…snap! Virginia, ora sei sveglia: le cose che ho elencato sono di Berlusconi, non di Luttazzi nè di altri.
(Cesare)MI RICORDA QUALCUNO.
Tac. Ann. 1.2.1 (cfr. Tac. Ann. 9-10 – giudizi sul potere di Augusto):
“Postquam Bruto et Cassio caesis nulla iam publica arma, Pompeius apud Siciliam oppressus exutoque Lepido, interfecto Antonio ne Iulianis quidem partibus nisi Caesar dux reliquus, posito triumviri nomine consulem se ferens et ad tuendam plebem tribunicio iure contentum, ubi militem donis, populum annona, cunctos dulcedine otii pellexit, insurgere paulatim, munia senatus magistratuum legum in se trahere, nullo adversante…”.
ooops, dimenticato:
“Dopo che, uccisi Bruto e Cassio, non vi furono più eserciti della repubblica e dopo che Pompeo fu vinto presso la Sicilia, neppure al partito giuliano, spogliato Lepido e ucciso Antonio, rimase altro capo se non Cesare Ottaviano che, deposto il nome di triumviro, si chiamò console, pago dell’autorità di tribuno a difesa della plebe. Quando questi ebbe attratto a sé i soldati coi donativi, il popolo con le distribuzioni di grano, tutti con la dolcezza della pace, cominciò ad elevarsi a poco a poco, a concentrare in sé le competenze del Senato e dei magistrati delle leggi, senza che alcuno gli si opponesse…..”
Morosita, mi vuoi far morire di nostalgia. Il liceo, le versioni (anche dall’italiano al greco, aaargh), il cinquantino, la punta alle tipe di quinta ginnasio, le sbornie, l’ultimo giorno delle vacanze a casa della mia compagna Giulia, tutta la classe, a copiare da lei (unica secchiona) il compito delle vacanze, il biliardonei ba più scalcagnati nei giorni di fuga, le sfide a pallone con lo scientifico, ragioneria e l’agraria. Tutto lo stupidario insomma, ma ogni tanto vorrei riviverlo.
piti, maturità 1979/80.
Piti,
con “maturità 1979/80” mi hai suscitato tenerezza.
E all’epoca in cui tu scopiazzavi, io avevo 6 anni, e Macchianera non esisteva, e chissà Facci all’epoca quanto era bellino, e Twitter era solo la pronucia sbagliata di un canarino scemo, e Internet era un nome per un gruppo alla ricerca di Alberto Camerini,
“e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e ’l suon di lei”.
Ma Tacito era di parte, un nostalgico della Repubblica patrizia. LO SANNO TUTTI!
Tacito, quello schifoso AntiBerlusconiano ante litteram!
http://it.youtube.com/watch?v=2eCiSqEEAaU
Sì, si, proprio tutti.
(Comunque Tacito era un ‘bbuon).
Ballardini, lo so bene che non stavi parlando (solo) di Berlusconi.
Non a caso a tirarlo in ballo nei commenti sono quelli che da 15 anni a questa parte non fanno altro che pensare, giorno e notte, a Berlusconi.
Una vera e propria ossessione, a proposito di analisi psicoanalitiche.
Perfino Uòlter ha detto “Basta parlare di Berlusconi”: poverini, ci rimarranno male.
Eh. Quando uno non si vuole smentire.
Vedi Virginia, ho usato la parola “planetario” non a caso, per il successo sulla moratoria della pena di morte nel voto all’ONU.
Se tu prendi tutti gli stati del mondo accreditati all’ONU, che sono 198, da Tuvalu, alle isole Faroer, dalla Polinesia francese al Suriname, passando per l’Iran, la Cina, gli Stati Uniti, il Brasile, l’Egitto, il Salvador, etc. ci metti che l’Italia aveva tentato questa battaglia,a a partire da 1994, altre due volte essendo sconfitta, se poi prendi il tema: la pena di morte, enorme per l’umanità, allora capisci il senso della parola. Forse ci riesci anche tu. E’stata una battaglia epocale, una pietra miliare, profondamente umana.
Purtroppo il nostro giornalismo becero, così preso tra le beghine di casa nostra ed i plastici di Erba, è così cieco che non se ne è neanche accorto. Non si è accorto di cosa era stato fatto. C’è da dare il paluso più grande alla sparuta pattuglia radicale che ci ha creduto sempre, alla Bonino, anche a Pannella, e che anche questa volta sonostati fondamentali. Ma Prodi, D’alema, l’ambasciatore dell’Italia all’ONU Spatafora, hanno organizzato una pattuglia incredibile, hanno adottato una strategia vincente facendola diventare battaglia di tutti. In tutti i contatti con le nazioni dei 5 continenti hanno sempre parlato di questo, hanno raccolto sì ed astensioni utili. Ed hanno vinto.
Ne ha parlato Facci, così sempre prodigo verso i diritti dell’umanità? Io non ho letto una parola. Questo fa capire molte cose no?
Una vittoria dell’Italia passata in sordina nel nostro giornalismo, di quartiere, perché dire provinciale sarebbe troppo lusinghiero.
Detto questo invece per contrappasso ti voglio ricordare il discorso che nel 2001 Berlusconi fece in un incontro al ministero degli esteri nel 2001 al nostro corpo diplomatico. Berlusconi seppe dare questi importanti consigli: “Come giovani diplomatici dovrete presentarvi bene. Mi raccomando: alito fresco e niente mani sudate.”
Ventomare, sai che cosa vuol dire moratoria?
Pensaci un po’ e poi risponditi perché non se n’è parlato abbastanza, piuttosto che essere tutti beceri e tu l’unico. Sul contrappasso di politica estera non ti rispondo nemmeno, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Lì davvero ne hanno parlato tutti.
La moratoria è stata la chiave di volta della vittoria. La moratoria consente di lasciare le legislazioni inalterate e aprire uno stop, una pausa di riflessione. Come in fondo sta avvenendo negli USA, dove da 6 mesi il boia si è fermato a legislazione vigente. Non in conseguenza della delibera dell’ONU, ma di una decisione della Corte Suprema. Tutti i passaggi hanno bisogno di fasi intermedie. La strategia della mratoria è stata quella vincente. A volte per ottenere tutto non si ottiene niente, come sarebbe sicuramente avvenuto se si fosse parlato di abolizione. Ciascuno vuole passare attraverso il cambiamento non per un’imposizione, ma per una riflessione. E’ una forma di autoconservazione dell’io e degli stati. In questo modo è stato possibile superare il discorso sull’ingerenza dele sovranità statuali. Ma che 104 stati abbiano votato a favore è una cosa enorme. E’ una tendenza.
Tutti per cambiare devono passare attraverso una moratoria, pensaci.
“Una vittoria dell’Italia passata in sordina nel nostro giornalismo, di quartiere, perché dire provinciale sarebbe troppo lusinghiero.”
Evidentemente anche il giornalismo tedesco, spagnolo, francese, inglese, insomma europeo in genere (per non parlare di quello americano) è di quartiere, perchè in quei giorni mentre i tg nostrani presentavano la moratoria come un successo planetario, all’estero nessuno la cagava di striscio.
“Come in fondo sta avvenendo negli USA, dove da 6 mesi il boia si è fermato a legislazione vigente”.
E certo, lì stava la piaga: il boia negli USA. E l’ha fermato D’Alema. Quello di bye bye Condy.
Lui, con l’alito fresco e le mani mai sudate, lo nacque.
Ventomare scrive ” Non in conseguenza della delibera dell’ONU, ma di una decisione della Corte Suprema”
NON in conseguenza. NON in conseguenza. La parola” non ” vuol dire che…
( sì, vabbeh…)
Oh, insomma, MJ e Ventomare, la volete capire o no che qualunque pensiero parola opera o omissione di un esponente del centrosinistra è sbagliata perchè sì, perchè viene da quella parte, perchè osa non allinearsi al padrone, perchè se la fa in un modo è sbagliato e se la fa in un altro è sbagliato ugualmente?
La capite o no che esaminare un comportamento di centro sinistra (avvertenza: se poi la persona è Prodi, moltipicare il punteggio per 5 come nei vecchi flipper) significa partire dal fatto che ha torto e poi ricostruire un percorso dialettico per sostenere il motivo di quel torto?