Il comitato etico*

*edizione rimasterizzata con due brani inediti


Chi orienta chi

Nel Popolo della libertà, circa i temi eticamente sensibili, si è formato un gruppo di lavoro composto da Gaetano Quagliariello, Eugenio Roccella, Mara Carfagna, Barbara Saltamartini e Alfredo Mantovano. Questo gruppo ha tenuto una conferenza stampa che ho riascoltato più volte.
L’esistenza di una pluralità di opinioni «etiche» in una stessa parte politica, in sostanza, è stata denigrata, e con essa quella libertà di coscienza che il liberista Silvio Berlusconi ha tuttavia sempre avallato. Liquidando eventuali «scarti di coscienza individuale», il gruppo ha parlato di «visione antropologica condivisa» e quindi di soluzioni, le loro, che «valgono per tutti gli aderenti al Pdl».
Ecco, vorrei sapere su quali fonti si basi la loro valutazione: chi ci assicura, ossia, che l’elettorato del Pdl la pensi come loro a proposito per esempio della contraccezione («promuove una cultura dell’aborto») o del testamento biologico («il nome gentile dell’eutanasia»).
L’opinione degli elettori su certi temi sociali ed economici è arcinota, ed è fondata su fonti plurime, non ultimi studi e sondaggi. Non vorrei che sui temi eticamente sensibili, mi permetto, il gruppo di lavoro volesse orientare l’elettorato anziché recepirlo: aver parlato con due o tre associazioni non è sufficiente. Scusate, ma la questione non è di poco conto.

(Il giornale, 21 marzo)

***
Caro Facci,

diamo alla coscienza ciò che è della coscienza ma non togliamo per questo alla politica ciò che le appartiene. Su un aspetto può star tranquillo: il PdL non vuole costruire un “partito etico”. Tanto meno dettare la morale corretta.
Nel mondo odierno, però, avviene sempre più di sovente che questioni inerenti il ciclo vitale dell’uomo finiscano per interagire con lo spazio pubblico e con l’organizzazione della società. Un solo esempio basta a spiegarmi. Si iniziano a prospettare legislazioni che vorrebbero consentire l’esistenza di più madri genetiche. Capirà come di fronte a tali scelte il partito sia chiamato a prendere posizione senza rifugiarsi nella coscienza dei suoi aderenti. Lo può fare secondo tre diverse metodologie. Fissando una scelta identitaria a priori, anche a costo di rinchiudere princìpi propri di una civiltà in uno spazio politicamente minoritario, oppure dichiarando che su queste questioni valgono più verità, e consentendo in tal modo, per via relativistica a Veronesi e Binetti di convivere (in senso politico!). Infine può fissare una linea programmatica che valga per laici e cattolici, per credenti e non credenti, pur lasciando lo spazio a eventuali affermazioni di coscienza. Quest’ultima mi pare essere l’opzione liberale: assumersi le proprie responsabilità senza cedere al relativismo dei princìpi e senza chiudere la porta al dissenso individuale. E’ questa la scelta del PPE ed è questa quella che con il Popolo della Libertà stiamo provando a far nostra.
Cordialmente,

Gaetano Quagliariello

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Egregio,
Quanto Ella mi scrive mi era perlopiù noto, essendo stato detto e disteso nel corso della citata conferenza stampa. Ben lieto che Ella voglia spiegarmi meglio.
Circa il fissare una linea programmatica che valga per laici e cattolici, tuttavia, ritengo che rimanga inevaso il dubbio fondante il mio articoletto: è sicuro, siete sicuri, che l’elettorato assai variegato del Pdl sia o sarà in sintonia con la vostra linea programmatica? Su che criteri si basano le vostre convinzioni? Al di là del mio caso personale, e dei pur molti elettori di centrodestra che io conosco, io ho per niente certezza che sappiate davvero che cosa pensi l’elettorato di riferimento a proposito di determinati temi. Penso che sia il classico caso in cui vi sia distanza tra politica e Paese reale. Per questa ragione ho parlato di voler orientare anziché recepire.

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17 Commenti

  1. Mi chiedo se Facci abbia letto il programma del PDL.
    Sta scritto, nero su bianco, il rifiuto assoluto di qualsiasi forma di eutanasia, diretta o INDIRETTA (vedi alla voce: testamento biologico).
    Si aggiungano poi i richiami alla tradizione dei valori cristiani e il cerchio si chiude.
    Amen.

    PS: Il Giornale, tra Andrea Tornielli (co-autore del direttore di Radio Maria) e altri papisti, assomiglia oramai ad una costola di Avvenire.

  2. Se non fosse stata pubblicizzata la creazione di questo comitato etico con annesso elenco dei suoi membri, sarebbe stato meglio. Se non altro per evitare i commenti degli Asili di turno.
    Non sono esperta di dinamiche di partito né mi piace l’abuso del termine relativismo.
    Però la risposta di Quagliariello, oltre che essere garbata, ha un suo motivo di riflessione dove indica tre possibili strade che un partito può seguire politicamente su temi eticamente importanti.
    Sarà mera pubblicistica elettorale, ma il tema è interessante.
    Il solo tentativo politico di orientamento sta nell’annuncio del suddetto comitato etico. Ma dal punto di vista dell’elettore, un partito deve comunque enunciare una sua posizione e delineare una sua identità.
    Sinceramente non so come si misuri la distanza col Paese reale, se non attraverso il voto.

  3. “Se non altro per evitare i commenti degli Asili di turno”: cara Virginia, cosa ti aspettavi per personaggi come Mara Carfagna, oltre che in generale per un partito come F.I., che candida pornostar come la Zarri, e poi si riempie la bocca di parole come “famiglia”, “difesa dei valori cattolici”, etc.? Un bel commento approfondito e argomentato sul comitato etico (che se non altro per via della Carfagna merita il minuscolo)? Un bell’inchino stile Corte di Re Sole? Degli applausi? Delle sonore risate (quelle me le sono già fatte ad abundantiam, e son sicuro d’essere in nutrita compagnia)? Qui destra o sinistra non c’entrano un fico secco: qui c’è un partito che ha perso anche il più elementare senso del ridicolo, la coerenza tra dire e fare invece non l’ha mai avuta…

  4. Virgi’, la risposta di Quagliarello sarà pure “garbata”, ma è patetica anche per gli stomaci forti: la battutina da terza elementare su Veronesi e la Bindi che possono convivere “in senso politico” è rivelatrice di quanto passa per la testa di questi personaggi…

  5. Basterebbe la notazione che “la contraccezione promuove una cultura dell’aborto” per chiudere la discussione. Come dire che trovare fondi per i Vigili del Fuoco promuove “una” cultura degli incendi.

  6. Carlo Asili, te lo dico cordialmente: vorrei che tu non commentassi (più) i miei post. Non dovrebbe esserti difficile, visto che commenti e animi non so quanti blog. I tuoi interventi, beninteso non da soli, non sono solo irrilevanti bella sostanza: creano un’atmosfera malsana: quella di chi s’imbuca alla feste e fa i rutti per farsi notare.
    La blogosfera è piena di post tutti da commentare, e anche su Macchianera ti basterebbe tralasciare i miei. Questa è la mia richiesta. Buone cose.

  7. No dai, Facci.
    Segare i commenti avversi non è da te.
    Metterli all’indice va bene, ma la censura……insomma avevi guadagnato dei punti e te li rimangi in un amen.
    Contento te.

  8. Da elettrice di destra posso affermare che l’unica questione etica che mi interessa è quella di veder tutelata la libertà del cittadino maggiorenne di decidere in autonomia.
    Quando parliamo di scelte che riguardano il singolo e che non toccano minimamente il resto della società, come nel caso del testamento biologico, delle unioni di fatto, delle interruzioni di gravidanza o della procreazione assistita, ritengo offensivo e fuori luogo qualsiasi comitato e qualsiasi legge che voglia prendersi il diritto di decidere per me.

  9. Caro Facci, detta da te, l’espressione “atmosfera malsana”, tipica dei puritani e delle vecchie beghine, mi fa semplicemente scompisciare dal ridere; peraltro parli tu di “atmosfera malsana”, con tutte le banalità insulse, gli insulti più volte da te scagliati addosso a tuoi civili commentatori (che non ti avevano peraltro offeso) e le carognate (stile Biagi, ringrazio Paolo per avermelo ricordato) con le quali ammorbi questo (e suppongo altri blog)? : cazzo, il bue che dice cornuto all’asino!!

    quanto al mio commentare “non so quanti blog”: ecco, appunto, non lo sai e parli a vanvera, comunque sono cinque compreso questo: il che non è nè reato, nè indizio di perdita di tempo o di chissà cos’altro volevi sottintendere;

    pure, è evidente che per sapere che io “animo” altri blog (del quale giudizio ti ringrazio caldamente, vuol dire che dò un’anima e vivacizzo i medesimi) sei chiaramente andato in giro per il web a cercare diligentemente mie tracce, qual novello agente dell’OVRA o della Stasi in versione informatica…quanto ai miei “rutti”: perchè non hai la bontà di riportarne qui qualcuno, e magari lasci giudicare agli altri?

    E comunque molto meglio i miei “rutti” che le tue scoregge puzzolenti, per giunta espresse in forma di articoli (si fa per dire);

    Comunque, siccome detesto la prepotenza e ho sacro rispetto dei più deboli, rispetto la tua paura dei miei commenti e ti lascio continuare a scoreggiare in libertà qui dentro…a me basterà turarmi il naso…

    auguri: non darti troppe “arie”, però, eh!!

  10. Ti avevo servito un assist straordinario, potevi tramortirmi con un commento sopraffino. Guarda, invece.

  11. Con te i commenti sopraffini sono sprecati, Facci: quella è merce preziosa che regalo a ben altri interlocutori

  12. Ma taci, straccione. Ma che cazzo di interlocutori vuoi avere, sfigato livoroso che sparge veleno per il web anzichè vivere. Scrivo su un giornale di centrodestra, ho scritto una critica contro il centrodestra, ho attenuto una risposta qualificata e ho controreplicato insoddisfatto: ma non ti va bene, il problema non è quel che scrivo ma sono io mentre tu e quelli come te sbavano la loro invidia sociale.
    Ho ricostruito il tuo profilo, sul web, e mi hai fatto pena.
    Ora non ne ho davvero più, sei un cretino per tua colpa.

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