Lo fanno per noi

Sono circa 140.000 i bambini “uccisi
“ ogni anno nel nostro paese a causa della legge 194 sull’aborto e
sono invece circa 1.400 i lavoratori che ogni anno si “suicidano”
a causa della legge 626 per la sicurezza sul lavoro. Numeri
impressionanti se si pensa che la proporzione è di 1/100 e che
basterebbe ridurre il numero degli omicidi per incrementare quello
dello suicidi.

La pensa così Giuliano Ferrara
con la sua battaglia contro l’aborto ma la pensa così anche
Emma Marcecaglia, che nel suo esordio come neo presidente della
Confindustria, si dichiara subito contraria ad una logica delle
sanzioni in tema di sicurezza sul lavoro.

La 626 infatti è una legge
vecchia di oltre dieci anni che tra l’altro non tiene conto dei
progressi fatti dal mondo del lavoro in quest’ultimo decennio e ormai
in grado per esempio di riconoscere lo status di lavoratori in
regola, persino a precari con contratti di collaborazione anche solo
di pochissimi mesi. Non si parla però, almeno in questa prima
fase, di abolizione, ma di applicazione integrale della legge 626 che
in fatto di sicurezza prevede tra l’altro l’assunzione di importanti
responsabilità anche da parte dei lavoratori a quali per
esempio, in presenza di queste nuove tipologie contrattuali, viene
ancora negata la possibilità di essere riconosciuti
pienamente responsabili della loro sicurezza.

Una situazione questa che può
essere risolta solo trovando finalmente il coraggio di ammettere che
la legge 626 è una legge contro ai lavoratori, privati della
possibilità di esprimere al meglio la loro ingegnosità
per sopravvivere, ma soprattutto costretti a vedere sminuito il ruolo
per il quale sono stati scelti.

Le donne sono nate per essere madri e i
lavoratori per lavorare, basta con queste leggi che ci impediscono di
svolgere al meglio la nostra funzione.

(Visited 67 times, 1 visits today)

1 Commento

  1. Gentile benchè un po’ pedantemente insistente Fogliante.
    Continua a ripetere alcune cose, senza peraltro che ci siano prove effettive di ciò che afferma. Dice che non bisogna scivolare nell’indifferenza morale verso l’aborto , ma dovrebbe anche dirmi COME si faccia a misurare questa indifferenza. E PROVARE che c’è. IL numero di aborti in dimunizione sembrerebbe dire di no. ( se le percentuali sono quasi uguali negli anni , e se da questi numeri togliamo gli extracomunitari non sarà la prova che invece si ricorre sempre meno all’aborto)?

    Comunque, la cosa che trovo più notevole è l’affermazione che ciò che si vuole è che si ricorra sempre meno all’aborto pertinente e che si vuole fornire più assistenza e sostegno materiale. E qui , devo ripetere il mio sarcasmo, perchè io avevo invece capito che si trattava di GRANDI QUESTIONE MORALI. La vita, il bene, la Shoah, il DIRITTO DI NASCERE, la DIFESA DELLA VITA, lo SCANDALO DEL SECOLO etc…( uso la maiuscole per fare capire l’imprtanza delle parole che si usano, che non sono mica acqua fresca )Questioncelle piccine picciò, insomma.
    Ma allora ditelo, che volete solo fare una promozione della maternità , qualcosa tipo:” fate più figli, lo vuole la nazione”, con elargizione di soldi e regalie varie.Pensate che le donne siano così ottuse che se non gli dite le paroline magiche Omicidio, Shoah, etc, non capiscono che devono fare, meschine, solo più attenzione e che non abusino dello strumento referendum?

I commenti sono bloccati.