The classifica 4. But the kid is not my son

Con obnubilata
pervicacia, questa rubrica insiste nel guardare la classifica dei dischi più
venduti come l’aruspice etrusco contemplava le viscere dell’animale defunto –
in questo caso, il mercato discografico. Quale futuro per un Paese in cui
entrambi gli schieramenti si accusano di essere il vecchio che avanza, e nel
quale al n.1 ci sono i Pooh che offrono una Beat regeneration? Ma allora hanno
ragione tutti, che diamine. Pure, c’è qualcosa di interessante dietro alle
prevedibili conferme di Jovanotti al n.2 e Lenny Kravitz al n.3 (prevedibile
perché è il regalo ideale alla persona che ci ha invitati alla sua festa e alla
quale non si sa cosa regalare. Una situazione incresciosa che si verifica così
spesso e che noi facciamo finta di non vedere. Situazione che giustifica
l’esistenza di Lenny Kravitz e delle candele profumate).

Dicevamo: al n.4 si
verifica un interessante cambio della guardia: i Baustelle che la occupavano la
settimana scorsa vengono rapidamente catapultati fuori dalla top ten; chi lo
doveva comprare l’ha comprato, e Amen. Questa settimana il ragazzo da copertina,
quarto e fiero, è il Bernasconi – un uomo salvato da una sillaba. Davide Van De
Sfroos
, lo Springsteen che canta in comasco e, che gli piaccia o no, ha la sua
maggiore base elettorale tra i giovani leghisti – molti dei quali in fondo all’anima
ci hanno tante inquietudini, a cominciare da Bobo Maroni. Assieme al suo
“Pica!”, l’altro disco nuovo entrato nella top ten (al sesto posto) è il
nuovissimo “Thriller”, dell’Artista Precedentemente Noto Per Essere Negro. E
con questo le novità sono finite, anche se è il caso di annotare le altre due
nuove uscite italiane: i Linea 77, al n.21, e Syria, la cui svolta “indie” di
“Un’altra me” è premiata con un sontuoso n.99 – direi che a questo punto le
conviene entrare nella Rosa Bianca con Tabacci. Peraltro, oltre metà della top
100 (per l’esattezza 51 titoli) consiste in raccolte o dischi usciti un anno fa
se non molti di più: da “Joshua Tree” (51mo) a “The dark side of the moon” (74mo) a
“Nevermind” (76mo. Ovvero: “Che c***o gli regaliamo, Lenny Kravitz? Nah, mi fa ******, prendiamogli i Nirvana e vaffan****”). Visto che è esattamente in quelle zone della classifica che i
nuovi dischi di Fabri Fibra, Subsonica e Anna Tatangelo si dibattono come pesci
nella nassa, verrebbe da consigliare a qualunque artista sotto i 40 anni di
intitolare qualsiasi disco, ivi compreso quello di debutto, “Tutti i successi” – per accalappiare il voto degli
indecisi.

Né noi italiani
possiamo essere accusati di appecoronamento alle tendenze anglosassoni: Jack
Johnson
, il cui nuovo disco è al n.1 in Usa e nel Regno Unito, è 33esimo da
noi. Comunque, in questo panorama bigio, il Paese manda dei segnali. Ovvero:
Amy Winehouse. E’ sempre settima. Lo era dal 18 al 24 gennaio. Poi il 31
gennaio. Quindi il 7 febbraio. E naturalmente anche il 14 febbraio. Una
percentuale di consensi immutabile che potrà essere di conforto ai radicali:
evidentemente, anche se non si riesce a sfondare a sinistra né a destra,
l’antiproibizionismo ha i suoi fans.

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12 Commenti

  1. Ovvero: “Che c***o gli regaliamo, Lenny Kravitz? Nah, mi fa ******, prendiamogli i Nirvana e vaffan****”)

    Stupenda: potrei renderti parte delle mia cultura musicale.

    Se non fosse che la posizione in classifica di Nirvana, U2 e Pink Floyd da te citati è SERIAMENTE influenzata dal fatto che praticamente ovunque stanno da 7,90 a 9,90. E che quindi la lettura della classifica andrebbe incrociata con quella delle promozioni in atto che sui longseller è notorio funzionino da dio.

  2. Questa volta Barman ci siamo!!!! Dopo un paio di tentativi “fuori di poco”, adesso hai centrato clamorosamente la porta. Sciabolata morbida.

    “Che c***o gli regaliamo, Lenny Kravitz? Nah, mi fa ******, prendiamogli i Nirvana e vaffan****”)

    Mi sto pisciando sotto dal ridere.

    ps correte sul sito del Madeddu e leggete l’altro capolavoro odierno “Liga, che è mai la vita?” :-)

  3. i post di madeddu sono una mano santa per Macchianera.
    Quella di kravitz e le candele profumate è mundial.

    quanto a amy winehouse, devo dire che mi eccita eroticamente un bel po’

  4. Certo che sentire dire da Belluscone che Madeddu ha finalmente centrato la porta è molto divertente. È come sentire dire “Charlie Chaplin non era così divertente” da Gabriele Cirilli.

  5. Più che altro bisogna dire che non essendo noto il numero di dischi venduti i Pink Floyd potrebbero essere 74esimi anche con 14 dischi…

  6. Comunque era dai tempi della gente della notte che non sopportavo un pezzo di Jovanotti, invece Fango è proprio carina.

  7. È vero, la musichetta è sempre quella ma il testo mi mette di buon umore, fa venir voglia di guardare le piccole cose quotidiane se non con sorriso almeno con più indulgenza…che l’unico pericolo che senti veramente è quello di non riuscire a sentire niente e rido e piango …

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