Sapienza, tiè: Papa Ratzinger inaugurerà l’anno accademico del Cepu!

Grazie alla famosa università a distanza, Benedetto XVI potrà rompere le balle a studenti e professori senza muoversi dal Vaticano: «Ne ha il sacrosanto diritto – confermano i suoi tutor – visto quel che gli facciamo pagare». Anche da sinistra si critica la protesta dei docenti della Sapienza contro il Papa: «Discriminato uno studente lavoratore straniero». Il Viminale: «Eppure alla Sapienza c’erano tutte le garanzie di sicurezza: da anni Scattone e Ferraro non frequentano più l’ateneo». L’Osservatore Romano riporta d’attualità la vicenda di Giordano Bruno: «Non è stato bruciato, ma termovalorizzato». Nuovo testimonial d’eccezione per il Cepu: «Giuliano F., 60 anni, ateo ed ex comunista, ha laureato la sua intolleranza ed è diventato teologo». Detto fra noi, l’ottanta per cento dei giovani italiani non sa perché si alternano il giorno e la notte: chi ha offeso di più Galileo, la Chiesa della Controriforma o la scuola della riforma Moratti?

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50 Commenti

  1. Da quando il fatto di ascoltare opinioni diverse è un limite all’autonomia di pensiero? Chi può credere che studenti maggiorenni possano essere manipolati dall’ascoltare un discorso di un’autorità religiosa? Cos’è hanno paura di perdere la volontà ed uscire dall’aula pronti a farsi preti? Dai, a me sembra, che a furia di strumentalizzare ogni cosa si sia persa la ragione. Gli uomini liberi e indipendenti non hanno paura del confronto, ma sanno, con l’uso della testa e delle motivazioni, difendere e a volte imporre le proprie ragioni. Quanto il livello generale d’ignoranza, la Moratti avrà anche dato il suo contributo, ma forse un minimo di responsabilità è anche da chi ha ricoperto il medesimo ruolo negli ultima 40 anni….

  2. Luxuria in parlamento a legiferare e alla massima autorità morale di miliardi di individui viene negata la parola….che paese di merda!

  3. E quegli anzianotti che non sanno collocare nel secolo giusto la scoperta dell’America, la rivoluzione d’ottobre, la rivoluzione francese e così via, sono anch’essi vittime della riforma Moratti?

  4. Pensa, addirittura un invertito hanno messo a legiferare, invece del Papa, che è costretto a legiferare per interposta persona. Paese di merda, davvero.

  5. Per Elfi ed altri: qui il problema non è il rispetto delle opinioni diverse ma a che titolo un’autorità religiosa debba tenere una lezione in un’università in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Penso la stesso titolo che avrebbe Elisabetta Canalis. Chi vuole ascoltare il papa vada in chiesa e non in università e neppure in parlamento.

  6. Ma le avete sentite le frasi e le patetiche argomentazioni degli studentelli, tutti lì a darsi di gomito come bambinetti al luna park, esaltatissimi per la pseudovittoria?! Una roba di una tristezza senza precedenti.
    Vorrei tanto essere il padre di uno di questi qua, per aspettarli a casa la sera e dargli una bella scoppola in testa.

  7. Certo che se i nostri giovani hanno paura di ascoltare qualcuno che la pensa diversamente da loro… siamo messi davvero male.
    Paolo

  8. Paolo, diciamo che quello che descrivi è un atteggiamento che è circolato molto nei tempi recenti in italia. E non contro il pensiero del vaticano.

  9. Per Andre.
    Mi pare che inizialmente il Papa avesse ricevuto un invito a partecipare. A che titolo e perché qualcuno volesse averlo ospite non lo so, ma rimangiarsi la cosa perché qualcuno punta i piedi pare quantomeno da maleducati…(opinione di una laica, non battezzata)

  10. Scusate, ma voi lo fareste entrare a casa vostra uno che ha tentato di ammazzare vostro padre (Galileo Galilei) e bruciato vivo vostro zio (Giordano Bruno) per sentire le sue argomentazioni?

  11. ckiikc, ma ti rendi conto di quello che dici? Pensa a Stalin e ai tuoi amici che lo esaltano ancora dopo solo 60 anni fa, altro che inquisizione!

  12. @ elfi: appunto. Mi chiedo a che titolo sia stato invitato il papa. Pongo una domanda retorica perchè la risposta è abbastanza semplice: mercato? Pubblicità? Commistione di interessi fra poteri?
    Che tu sia laica e non battezzata, con tutto il rispetto, non mi interessa e non rafforza la tua difesa del papa. Uno può essere laico, non laico, battezzato, circonciso, porporato o no, testimone di geova, dalai lama o credente nel mostro dai capelli di spaghetti: l’importante è che abbia la tribuna di sua competenza e l’università (non cattolica tra l’altro) non è il luogo. Sarò maleducato anche io.

  13. La mia voleva essere una difesa del libero pensiero e dell’autonomia intellettuale che da la possibilità di ascoltare civilmente, di non condividere, di ribattere, di argomentare, di difendere il proprio pensiero. Ma quale vivacità intellettuale ci si può aspettare da chi rifiuta il confronto? E se non ci si confronta all’interno di un ateneo dov’è se no? Al bar dello sport?

  14. @CAMILLA: si, mi rendo perfettamente conto di quello che dico, e mi sembrava una buona sintesi della situazione. Tu invece?

  15. A parte che non ci sarebbe stato alcun confronto, il confronto suoi temi religiosi lo si può avere quando lo si vuole e comodamente andando nei luoghi ad esso deputati: San Pietro, chiese di quartiere, oratori, al limite in una università Cattolica. E perchè no, anche il bar dello sport.
    Guarda vorrei tanto anch’io andare a parlare della mia personalissima visone della morale della società e della religone in cui credo (l’Andreismo) ma se – giustamente – un’università mi dicesse di trovarmi un luogo più adeguato, potrei io tacciarli di non volersi confrontare con l’Andreismo?

  16. provaci Andre…magari a te sarà concesso parlare alla sapienza, d’altronde, relativamente parlando, non c’è molta differenza tra l’andreismo e il cattolicesimo vero?

  17. Scientificamente? Nessuna differenza.
    Sfido (anche il papa) a dimostrare il contrario.

  18. Che palle tutti questi galileiani di ritorno che improvvisamente scoprono “libertà di pensiero e autonomia intellettuale” solo per fare un po’ di patetico anticlericalismo.
    Ancora più patetica è questa difesa delle università italiane come luogo di scienza e di cultura.
    Ma dico, da quanto è che non frequentate una Università italiana? Scienza? Cultura?
    “Libertà di pensiero e autonomia intellettuale” hanno ben poco a che vedere purtroppo con le nostre università, la presenza di Ratzinger semmai le avrebbe un po’ nobilitate, altro che minaccia.

  19. Beh, che alcuni blogger siano paragonabili al papa in quanto seguiti da un numero di persone inversamente proporzionale alle prove tangibili del loro reale valore, affascinate solo dall’aver letto su qualche bibbia del settore che tale blogger è una divinità per investitura intangibile e accettabile quindi solo sulla fiducia, intorno alle quali la gente si raccoglie per carpirne la luce riflessa è purtroppo una verità scientifica con la quale prima o poi sarebbe il caso di confrontarsi, prima di tutto riconoscendola.

    No eh?
    Mh.
    Ci ho provato.

  20. La religione scientista, probabilmente la più dogmatica (e intollerante) tra tutte le religioni.

  21. Povero Papa, lo vogliono imbavagliare, con così pochi pulpiti per esprimere il proprio pensiero. Brutti studenti cattivi, che non ne riconoscono l’autorevolezza e pensano che l’università sia diversa dallo Speaker’s corner di Hyde Park.

  22. “la religione scientista”
    Che stupendo gioco di parole. Caso mai è la tecnica ad assomigliare a volte alla religione. Il distinguo non è ozioso per chi abbia voglia di considerarlo. Tecnica+marketing propongono certamente una nuova escatologia per la postmodernità. Ma la scienza lasciala in pace perché non c’entra un accidente.

    La fissazione del Papa (dei Papi) con Galileo è grottesca, e non stupisce che dia fastidio agli scienziati in generale e ai fisici in particolare.
    Galileo è la legge elettorale del Vaticano: la storia infinita, due palle così, lo sfinimento e la barba.
    Io non dimentico, amico Alessio, che “il modernissimo” Galileo non accettò mai la prima legge di Keplero poiché significava portare l’imperfezione terrena nei cieli che dovevano essere senza macula. Come si fa ad essere Galileani se il povero Galileo non era pronto neanche per la Legge della Gravitazione Universale? Solo un uomo in occidente può essere Galileano: Ratzinger, il Papa della zizzania, il Papa del Paleologo a sproposito. Uno di quei Papi che piacevano a Newton. A proposito… perché quest’ossessione con Galileo, e non con Keplero, Newton, Eisenberg o Einstein? I fisici della Sapienza hanno capito invece: non c’entra il processo e le opinioni del 1633, sono ben altre le intenzioni.

    Il problema del Papa non sono le sue opinioni morali (che ogni domenica un’intera piazza e tanti telegiornali ascoltano, ma la sua totale inadeguatezza al compito, il fatto che c’entri con l’Università moderna e con la scienza, quanto un fruttivendolo.

    E poi magari questa scienza ci fa schifo. Eppur col Papa non c’entra.

  23. Ratzinger oltre ad essere papa è un intellettuale eminentissimo ed in quanto tale il titolo per parlare all’inaugurazione di un anno accademico ce l’ha, altroché. Quindi non potrebbe parlare in quanto… papa? Ma quando mai, che senso ha? Stupida, becera e soprattutto ingenua la protesta degli studenti che sono caduti in pieno nella trappola: il circo mediatico non può non scagliarsi contro la paradossale “censura” – in realtà una furba rinuncia di Ratzinger stesso per motivi di… sicurezza! – e i finti agnellini del pensiero cattolico (e cristianista) hanno gioco facile a fare le vittime, ‘sta volta con particolare efficacia. Se questa è una guerra culturale – e lo è – non mi pare ci siano dubbi sui vincenti di questa battaglia.

  24. Non c’è alcun dubbio sul vincitore è vero, del resto abbiamo sentito tutti le interviste agli eroici studenti che hanno spezzato le reni al Vaticano, non riuscivano nemmeno ad articolare decentemente le frasi, per non parlare delle bischerate che hanno detto su scienza e religione (forse pensavano di essere in un qualche reality).
    E poi la chiamano “Sapienza”. Già.

  25. Il fatto di impedire a qualcuno di parlare non è degno di una democrazia. C’è chi sostiene che il papa non debba parlare in un’università perchè è un luogo laico, non una chiesa. Allora se applichiamo questo criterio obblighiamo i blogger ad esprimersi solo sul web, i politici a parlare solo nelle sezioni di partito, ai professori solo in scuole e università e via di questo passo.

  26. Ckiikc, il problema è che Benedetto XVI non ha affatto ammazzato (o tentato di) i tuoi padre e zio Galilei e Bruno: quello lo hanno fatto, semmai, i nonni dei nonni dei nonni dei suoi nonni: perché non dovresti ammetterlo in casa tua, perdipiù sapendo che lui ha detto che aveva ragione tuo padre?

  27. Preso da un sito abbastanza di destra a commento del novissimo catechismo di ratzinger:

    La pena di morte, in primis. Non viene categoricamente esclusa anche se si legge che ormai i casi «di assoluta necessità di pena di morte sono molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti». E la linea pace-guerra. Il Compendio enumera quattro condizioni che rendono moralmente legittima la forza militare: «Certezza di un durevole e grave danno subito; inefficacia di ogni alternativa pacifica; fondate possibilità di successo; assenza di mali peggiori considerata l’odierna potenza dei mezzi di distruzione».

    — firmato Ratzinger l’illuminato

  28. @Lorenzo: mi sa che non hai capito il senso di quello che ho voluto sintetizzare. In primis ratzinger non ha disconosciuto quello che hanno fatto i suoi nonni dei nonni delli mejo, anzi; in secundis il papa è Dio in terra, infallibile, e in quanto tale uno vale l’altro. Questo volevo sintetizzare.

  29. Il fatto di impedire a qualcuno di parlare non è degno di una democrazia.

    Ma qualcuno mi spiega chi avrebbe impedito al papa di parlare? Adesso la contestazione è censura? Ragazzi, lo dico a tutti, meno Italia sul Due e più informazione _seria_ e non mediata da baciapile.

  30. Nessuno ha impedito di parlare a nessuno: vi prego di riprendere l’appello dei professori firmatari, leggervelo e meditare. Ratzinger ha deciso di declinare l’invito, per sicurezza (?), ovvero una contestazione probabile.
    Ratzinger non è che non può parlare in una università, caro Ginello, il papa non dovrebbe e non doveva essere invitato a parlare in una università laica.
    Volete sapere cos’è la censura? Bene, andate a scaricare il testo della legge 40 (quello sulla procreazione assistita), leggetelo e poi sappiatemi dire. Io, fossi una donna (anche se battezzata e credente) mi incazzerei. Molto. Perchè hanno censurato i miei diritti si scelta. Anche con chi non ha provveduto a porvi rimedio.

  31. Nessuno ha impedito di parlare a nessuno: vi prego di riprendere l’appello dei professori firmatari, leggervelo e meditare. Ratzinger ha deciso di declinare l’invito, per sicurezza (?), ovvero una contestazione probabile.
    Ratzinger non è che non può parlare in una università, caro Ginello, il papa non dovrebbe e non doveva essere invitato a parlare in una università laica.
    Volete sapere cos’è la censura? Bene, andate a scaricare il testo della legge 40 (quello sulla procreazione assistita), leggetelo e poi sappiatemi dire. Io, fossi una donna (anche se battezzata e credente) mi incazzerei. Molto. Anche con chi non ha provveduto a porvi rimedio.
    Perchè hanno censurato i miei diritti di scelta.

  32. “Il fatto di impedire a qualcuno di parlare non è degno di una democrazia.”

    Un monarca assoluto (quello che parla per nome di Dio e si fa chiamare pastore) vuole fare un monologo, senza contraddittorio, in una università, per quanto disgraziata e ormai alla frutta come tutte le università italiane. Il dittatorello declina l’invito per farsi pubblicità e passare da vittima. E tutti ‘sti commentatori che blaterano di impedimenti, democrazia, dialogo…

    Sono il primo a dire che l’Italia questa fine se la meritava, ma la fretta con la quale stiamo andando verso la catastrofe stupisce anche me.

  33. “Un monarca assoluto (quello che parla per nome di Dio e si fa chiamare pastore) vuole fare un monologo, senza contraddittorio”

    Però. Non lo sapevo mica che le inaugurazioni dell’anno accademico si facessero col contraddittorio.

  34. La cerimonia di apertura dell’anno accademico è non solo un evento senza contraddittorio né scambio alcuno, ma è appena meno noiosa del Capitale. Peraltro non conta più presenze, in genere, di quanti siano stati i lettori del Capitale, autore compreso. Il senso della cerimonia è puramente simbolico, e simbolico è il valore degli inviti che si fanno. Invitare un papa ha l’aria di una richiesta di benedizione, e reca già in sé una potenziale divisione: come la deve prendere chi nell’università studia o lavora, ma non condivide né la fede né i valori cristiani?

    La cosa peggiora se si considera lo stile del pontificato corrente e il suo aperto schierarsi culturale, prima ancora che politico: uno schierarsi e schierare falangi contro l’indipendenza della ricerca scientifica, che è il primo patrimonio delle università.

    Per Pepitol: trovo davvero singolare mettere in discussione la modernità di Galileo, che, peraltro, enunciò il pricipio di relatività, del quale buona parte della fisica novecentesca è una riscoperta. Peraltro mi suona assai strano che l’uomo che per primo osservò le macchie solari e le ombre delle montagne lunari propugnasse un universo “senza macula”. Mi citeresti il passo? ( Heisenberg si scrive con la H).

  35. Caro John Charles. Scrivere senza errori Heisenberg non evita che tu abbia completamente frainteso il senso del mio intervento. Cosi come mi state tremendamente sul culo tutti i petulanti che gratuitamente credete di acquisire della credibilità sottolineando i lapsus altrui nel tentativo di ridicolizzare opinioni e persone. Insomma, lascio perdere.
    Tu a me non devi spiegare il valore di Galileo per la scienza moderna (non invano sono astrofilo dai 14 anni e ora ne conto 38), ma Galileo era comprensibilmente un uomo combattuto tra due concezioni dell’universo, l’imparata e l’intuita, e ancora convinto (come il Keplero che combatté per anni con i solidi regolari, ti risulta il famoso polyhedra?) che il cielo fosse per contrapposizione con la terra, l’ambito della divina perfezione. Nel tuo elenco delle scoperte decisive del Galileo dimentichi l’essenziale, e cioè, la scoperta di Io, Europa, Ganimede e Callisto, gravissimo colpo inferto al Geocentrismo.
    Quindi io semplicemente affermavo che erigere Galileo rappresentante della scienza moderna, e interlocutore di comodo, e non Newton (che i Papa li riteneva alla stregua dell’anticristo) Keplero, Einstein o Heisenberg, lo può fare solo Ratzinger.

  36. A proposito. I primi ad osservare le macchie solari furono i cinesi.
    Ekecazzo!!!

  37. beh, se davvero sei un astrofilo non c’è proprio nulla che né io né altri possiamo insegnarti, né era mia intenzione polemizzare che te e tanto meno metterti in ridicolo: chi sono io per criticare un astrofilo?
    Dall’alto della tua astofilia potresti però, s’il te plait, elargirci magnanimamente i riferimenti galileiani da cui si evince che galileo contrapponeva alla terra i cieli senza macula e di conseguenza non accettava la prima legge di Kepler? Per chiarire: non dico che tu abbia torto, desidererei solo la corretta citazione delle fonti.

    Per il resto trovo bizzarra l’idea che il più grande lascito scientifico di Galileo sia la scoperta dei satelliti di Giove, e non il principio di relatività, peraltro in una versione più estesa -e in fin dei conti corretta- di quella Newtoniana (Dialogo dei massimi sistemi, giornata seconda): che l’astrofilia prevalga sulla fisica?

  38. Certo che Galileo fu l’ultimo grande saggio del Rinascimento. Motivo per cui un orologiaio potrebbe sostenere che ad essere fondamentali furono gli studi sul pendolo e un militare quelli riguardanti le parabole.
    Come è anche certo che il fatto che io m’interessi di un argomento da più di 20 anni a te può sembrare motivo di derisione. Per questo, molto volentieri riporto l’opinione di Odifreddi, cattedratico di logica e matematica a Cornell, sulla questione.
    “A questi leggi Keplero arrivò per tentativi ed errori, cercando di interpretare al meglio le osservazioni astronomiche di Tycho Brahe. E per ottenere la prima legge egli dovette andare contro una tradizione millenaria, risalente Pitagora e Platone, che riteneva che le orbite dei corpi celesti dovessero essere riconducibili a (sovrapposizioni di) moti circolari: una tradizione che lo stesso Galileo non riuscì mai ad abbandonare, rifiutando fino alla morte la nuova astronomia del collega e rivale” Le menzogne di Ulisse, p.114

    Questo passo non contiene nulla che sminuisca le scoperte scientifiche, astronomiche e fisiche del grande Galileo, che in larga parte superò la cosmologia medievale, ma che comprensibilmente rimase attaccato a alcuni concetti filosofici e metafisici tradizionali. D’altro canto, Keplero stesso faceva l’Oroscopo ed era convinto del potere di stelle e pianeti sul destino degli uomini.
    La cosa che mi secca è che nel merito della questione la pensiamo (credo) in modo molto simile, ma tu hai preferito fermarti ad un’obiezione nei confronti di Galileo che in realtà voleva mettere in luce il fatto che un fisico (e un genio) del XVII secolo possa apparire moderno quanto (e oltre) un Papa del XXI secolo.

    Spero di avere contribuito a chiarire la mia posizione.

  39. Aggiungo che stavo rispondendo ad Alessio (commento 19) che ci dava dei Galileiani, fazione di sinistra.

  40. ma lasciarlo venire e disertare l’incontro non era meglio per i terrorizzati del contagio cattolico?

    boh, da laureato alla Sapienza in Filosofia (il mio miglior professore, non a caso rettore, era Filosofo delle Religioni) mi pare una bella figura di merda.

    Tra l’altro fra le poche (nemmeno tanto poche) cose buone fatte dai preti c’è LA SAPIENZA…

    E questi prof sarebbero capaci di offrirla..?

  41. Grazie, Pepitol, per il chiarimento, e mi spiace sinceramente che ti sia sentito deriso: voleva solo essere un innocente ed amichevole sfottò. E’ possibile che sia stato depistato dalla messa tra virgolette della modernità di Galileo, che mi sembrava una messa in dubbio del carattere di rottura della personalità dello scienziato pisano. Personalmente sono anche molto affezionato a Galileo per la sua scrittura, che ritengo uno degli esempi di lingua italiana più bella di tutti i tempi.

    Circa l’intervento di RondoneR, credo che la si possa pensare come si vuole, e che il dibattito sia di quelli dopo i quali tutti la pensano esattamente come prima, solo un po’ più cupamente. Quello che trovo poco opportuno è il sospetto, ancorché oscuro, che si cerca di gettare sui firmatari delle lettere antipapa: a scanso di equivoci, si tratta di fisici di rilevanza mondiale, alcuni dei quali di assoluta preminenza. Credo che per quanto riguarda loro, la capacità di offrire cultura -e scienza- non possa essere messa in dubbio.

  42. mi dispiace charles ma io invece la metto in dubbio, e mi pare proprio dogmatico dettare “che non si possa”.

    la verità è che la nostra università è in una tragica condizione e peggiora.

    la sua classe accademica lo dimostra.

    e il nostro paese, culla di antichi gloriosi atenei (spesso fondati da pretacci), è sceso a livelli spaventosi.

    parola di laico.

  43. Da cosa si misura il prestigio di un ateneo? Dalla qualità degli interventi degli oratori il giorno dell’inaugurazione? Ieri sera ho visto monsignor Fisichella vs Odifreddi, avevo le lacrime agli occhi, li voglio in video tutti i giorni. L’apice comunque Porta a Porta l’ha raggiunto con l’intervento di Ferrara, sfatto e stravolto, con la capacità di parola che, schifata, per una volta lo lasciava solo e sudato a balbettare qualcosa di incomprensibile.

  44. @Rondone.
    Non credo si debba avere sempre una visione politico-strategica per tentare di arginare presunte reazioni di Opusdeisti, integralisti islamici, nazisti e nostalgici del cilicio. Senz’altro questa sì è una strada pericolosa.
    Cosa proponi esattamente? Che nessuno dentro l’università possa esprimersi sul Papa o altro perché il sistema universitario pubblico è degenerato?
    Allora in questo paese dovrebbe regnare un silenzio tombale.

    Nota bene qual’è stata la reale portata umana e gli argomenti della contestazione, e come tu , ed altri, vi siete messi subito a difendere la Chiesa in largo e lungo.

    Ma uno di voi che dica che Benedetto XVI ha sbagliato a smentire le parole di Giovanni Paolo II in merito non c’è nell’orizzonte, vero?
    Dopo potremmo anche essere d’accordo sullo schifo universitario che la visita del Papa non avrebbe comunque cambiato.

  45. Pepitol,

    io propongo di ascoltare sempre, o almeno di leggere.

    e a proposito del rapporto tra papi ricordo che la stessa università aveva deciso, nel 2003, di conferire a un altro papa, Giovanni Paolo II, la laurea honoris causa in Giurisprudenza. Il 17 maggio, alla vigilia del suo 83esimo compleanno, e in occasione delle celebrazioni per i 700 anni di fondazione della Sapienza, Wojtyla la ricevette con solenne atto accademico nell’aula Paolo VI in Vaticano. Quel 17 maggio, dopo le allocuzioni del rettore dell’Ateneo, Giuseppe D’Ascenzo, e del preside della Facoltà di giurisprudenza, Carlo Angelici, e la Laudatio del professor Pietro Rescigno, ordinario di diritto civile, Giovanni Paolo II pronunciò la sua Lectio magistralis. Alla cerimonia – dicono le cronache dell’epoca, meno di cinque anni fa – parteciparono numerose autorità civili, ed ecclesiastiche, a cominciare proprio dal cardinale decano Ratzinger.

    La decisione della Sapienza venne motivata dal fatto che il Pontefice «ha contribuito e contribuisce all’affermazione universale dei diritti dell’uomo, della giustizia e della pace e nei rapporti tra le persone e i popoli». Nessuno, allora, ebbe niente da ridire.

    Non solo, ma nessuna voce si sollevò neppure dopo aver letto la lectio di Giovanni Paolo II; che conteneva alcuni passaggi – specie sulla tutela dell’embrione e il rispetto della vita dal concepimento al tramonto – che probabilmente farebbero venire l’orticaria a molti critici “laici” di questi giorni. Ecco che cosa disse allora, tra le altre cose, Wojtyla: «…ho ritenuto che facesse parte del mio ministero dare largo spazio all’affermazione dei diritti umani, per la stretta connessione che essi hanno con due punti fondamentali della morale cristiana: la dignità della persona e la pace. È Dio infatti che, creando l’uomo a sua immagine e chiamandolo ad essere suo figlio adottivo, gli ha conferito una dignità incomparabile».
    E ancora: «Nel corso del mio servizio come Successore di Pietro ho sentito il dovere di insistere con forza su alcuni di questi diritti che, affermati teoricamente, risultano spesso disattesi sia nelle leggi che nei comportamenti concreti. Così, sono ritornato più volte sul primo e più fondamentale diritto umano, che è quello alla vita. Infatti la vita umana è sacra e inviolabile dal suo concepimento al suo naturale tramonto (…) In particolare, ho insistito sul fatto che l’embrione è un individuo umano e, come tale, è titolare dei diritti inviolabili dell’essere umano. La norma giuridica, pertanto, è chiamata a definire lo statuto giuridico dell’embrione quale soggetto di diritti che non possono essere disattesi né dall’ordine morale né da quello giuridico».

    Anche qui, nessuno ebbe niente da ridire.

    io per esempio ero pochissimo d’accordo.

    su quasi tutto.

    ma chissà perché l’altro papa era buono. questo è il male.

    io non difendo nessuno. figurati il Vaticano

  46. RondoneR, credo che prima di cercare di seminare dubbi bisognerebbe informarsi. Giorgio Parisi e’ il fisico italiano piu’ noto nel mondo, vanta risultati pioneristici su vetri di spin e i suoi lavori hanno cambiato la meccanica statistica. Dei premi internazionali che ha vinto (Medaglia Boltzmann, il piu’ alto riconoscimento in meccanica statitstica, Medaglia Dirac, Microsoft European Science Award) trovi facilmente notizie in rete. Quello che non trovi e’ probabilmente la chiaroveggenza di Parisi, nel senso letterale che vede con chiarezza, e spesso in anticipo sul mondo intero, le linee di sviluppo della fisica teorica: e forse non trovi nemmeno la sua straordinaria capacita’ di fare scuola e di creare allievi, contribuendo all’ottima fama della fisica italiana nel mondo: ottima, si’, a dispetto delle Moratti e dei Mussi e soprattutto dei Berlinguer.

    E non sto a citare i titoli scientifici di Marcello Cini, da cui e’ partita la polemica, e che prima di accusare di non fare cultura bisognerebbe avere l’umilta’ di passare non dico per un trattato di fisica teorica, ma almeno per google.

    In altre parole: e’ possibile che l’accademia italiana sia uno sfacelo: ma i firmatari antipapa ne rappresentano la parte sana, che produce ricerca e conoscenza e che e’ internazionalmente riconosciuta e stimata.

  47. (ASCA) – Roma, 15 gen – Da Ginevra, dove e’ impegnato per esperimenti del Cern, il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, membro della Pontificia Accademia delle Scienze, segue con stupore la vicenda della visita, poi annullata, di papa Benedetto XVI all’universita’ La Sapienza di Roma. ”Sono costernato da tutta questa vicenda – dichiara all’Asca -. Mi domando se con tutti i problemi in cui versa la ricerca in Italia, i firmatari di questa lettera che si dicono offesi ed umiliati da un discorso, probabilmente anche male interpretato, tenuto dal Papa nel 1990, non avessero qualcosa di piu’ utile e urgente da fare”. ”La scienza in se’ e per se’ – prosgue il premio Nobel – e’ ricerca della conoscenza, non e’ ideologica e chi la pratica dovrebbe dimostrare apertura mentale, disponibilita’ al dialogo e curiosita’. Molti scienziati non sono credenti, ma questo non implica automaticamente che abbiano il diritto di impedire a qualcuno che rappresenta valori diversi dai loro di varcare la soglia di un’universita’ o di esprimere il proprio pensiero. Se poi si tratta del Papa, di cui credo sia indiscussa l’autorita’ morale e culturale per miliardi di persone al mondo, mi sembra che si sarebbero potuti trovare altri modi e altri tempi per manifestare al rettore il proprio dissenso”. ”Come membro dell’Accademia Pontificia, in cui siedono scienziati di tutte le confessioni e anche non-credenti, posso testimoniare della piu’ larga liberta’ di opinione e di discussione. Vorrei anche ricordare che il predecessore di Benedetto XVI ha visitato a suo tempo, nel piu’ grande rispetto ed ammirazione dei fisici di tutto il mondo presenti al Cern, il nostro Laboratorio. Non vedo perche’ il Papa a Roma non possa essere il benvenuto all’universita’ della Sapienza. Si tratta dell’ennesimo, triste esempio di una vicenda uscita dalle norme del vivere civile e da ogni ragionevole proporzione. Credo – conclude il prof. Rubbia – che qualcuno abbia veramente peccato di superbia. E come sempre accade il rumore della polemica distoglie l’attenzione dai veri problemi”.

    1 a 1 ?

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