Il mio bucato

Faccio una vita del cazzo tra lavoro,
casa, famiglia e prospettive per una radiosa vecchiaia con una
pensione da precaria. In parte è colpa mia, in parte delle
circostanze o del destino o delle congiunture astrali sfavorevoli.

Una vita del cazzo perché come
tutti quanti ero nata per fare chissà cosa e come qualcuno non
mi sono arresa all’idea che in fondo c’è chi sta molto peggio.
E una vita del cazzo perché nonostante non sia consuetudine
affidare ai blog la propria vita del cazzo, ho sempre saputo bene che
avere un blog non è la cosa per la quale ero nata né
una possibilità per diventarlo.

Poi come tutti quando scrivo,
soprattutto per altri, cerco di fare al meglio, al meglio per me.
Faccio il mio bel compitino e traggo dalla consapevolezza di essermi
piaciuta, la mia piccola soddisfazione.

Poco importa se gli altri non
apprezzano, il dito puntato sulle puttanate che scrivi o come le
scrivi, feriscono solo nella misura nella quale in ciò che
scrivi c’è qualcosa di te, qualcosa di intimo che a volte è
solo il desiderio di piacere.

Desiderio che non ho mai provato su
questo blog perché non sono a casa mia e anzi non sono neanche
sicura di essere stata invitata. E non mi è mai capitato su
questo blog perché qui nessuno stende al sole le proprie
mutande fresche di bucato o il proprio pigiama da lavare. Né
il pubblico che lo frequenta mi pare abbia mai mostrato per gli
autori, anche i più deboli, quel rispetto per gli altri di cui
si va poi riempendosi la bocca nei commenti. Se sei un autore di
Macchianera non sei un debole così come non puoi essere
sincero se sei un politico o onesto se sei ricco. Qualunquistico ma
tacitamente accettato anche da chi scrive su questo blog.

Tuttavia continuo di tanto in tanto a
scrivere qui perché tra le poche cose buone che ho fatto nella
mia vita del cazzo, c’è quella di non essermi mai fatta
intimorire o anche solo influenzare dalle circostanze. Non quando si
trattava di difendere quei pochi principi che ho, non quando
percepivo una diffusa ostilità per ciò che
rappresentavo più che per ciò che ero.

Ciò nonostante, o forse proprio
per questo, ho dovuto accettare molti compromessi compreso quello di
condurre una vita del cazzo e di essere costretta a dire “sissignore”
a molti più stronzi di quanti avrei mai immaginato nella mia
gioventù. Tutti “sissignore” che ho scelto consapevolmente
di accettare perché nessuno di questi mi costringeva a venir
meno ai miei principi o mi impediva di essere me stessa. Anzi, forse
è proprio grazie ai “sissignore” che si sceglie di
accettare, che è possibile fare ogni giorno un piccolo passo
in avanti nella direzione di ciò in cui si crede.

Per questo ho riflettuto tutto il
giorno sul post di Gaia e poi sulla sua mail che ho ricevuto in
privato, perché quando sul mio blog avevo accennato
all’argomento Epolis, lo avevo fatto senza pormi la domanda che poi
era inevitabile farsi e che oggi alla fine sono stata costretta a
farmi.

E ora? Ora ecco, mi son risposta che
fino a quando potrò continuare a scrivere quello che voglio
come ho fatto fino ad oggi, non c’è alcun motivo per smettere.

E non per soldi (si lavora gratis
praticamente da un anno) né per la popolarità (che
chiunque scriva su Epolis può confermare essere del tutto
invariata) e neanche per la mia nonna che contrariamente a quella di
Gaia, se ne frega altamente di quello che faccio. Ma perché
fino a quando posso andare a diritta per la mia strada, non ho alcuna
intenzione di sedermi ad aspettare che passi un altro treno.

E ora che ho steso il mio bucatino,
prima che la mia nudità diventi oggetto di un calendario per
sensibilizzare l’opinione pubblica sull’intimo significato di
coerenza, me ne torno nella mia tana a cercare qualcosa di adatto da
indossare.

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50 Commenti

  1. Se firmo davanti ad un notaio tutto quello che volete, se confesso, se ammetto pubblicamente e ovunque voi riteniate opportuno tutto quello che volete, magari anche in lingue diverse e mentre faccio girare le palle sulle punta del naso come una foca, posso sperare che torniate tutti e per sempre dentro al recinto di Oce?
    Perché io ormai sono davvero disposta a tutto, sono disposta ad ammettere qualsiasi cosa anche che sono una strega e merito di essere bruciata sul rogo (la Santa Inquisizione a voi vi fa una ricca sega!)
    A patto però che vi riportate dentro anche l’addetto alla clonazione e vi prendiate in aggiunta anche Barynia prima che al prossimo commento mi faccia notare che non le piace neanche la tonalità di verde del mio template.

    Ps, occupatevi anche del deliro di M, sta peggiorando di commento in commento, riportatelo nella sua bella famigliola felice che Biancaneve lo aspetta.
    Bon, ora vado che io c’ho i sette nani che mi aspettano.

  2. Visti i post, posso farla fuori dal vaso anch’io.
    La mia homepage è quella di googlee personalizzata (corriere.it, repubblica.it, ansa.it, gazzetta.it, oroscopo, previsioni del tempo, dizionari e traduttori, insomma, cazzate varie…). Tra i tanti siti vi è anche Macchianera, inserito più come ricordo di vecchie letture, che altro. E’ tra gli ultimi link, in basso a destra della pagina, e necessita dello scroll per essere letto (ormai di rado).
    Insomma …. oggi mi casca l’occhio sul titolo “Il mio bucato” ed il pensiero corre alla “fava”. No, non pensate male, alla “Fava” per eccellenza, quella con la F maiuscola!!! E come Ti sbagli??? Eccola là con le sue solite pippe mentali che ancora si crea scrupoli su ciò che sta facendo. Leggo il post (ho letto di meglio, ma c’è chi scrive di peggio) e sorrido, forse perchè comprendo il cruccio personale e gli interrogativi sottesi.
    Per puro sbaglio leggo i commenti e …. ed è come se improvvisamente mi vedessi riproiettato indietro nel tempo, a guardare situazioni già vissute ed a rileggere commenti già letti, a guardare come sono diventati i miei compagni di scuola; commenti ingiuriosi, astiosi, scritti con la schiumetta alla bocca o con rancoroso sarcasmo, con la stizza della donnina invidiosa o con l’impeto cieco dell’ultrà che vede aggredito il compagno di curva. Anche Piti, che ho sempre apprezzato e che pure apprezzo, mi fa l’impressione di quei vecchietti che rimestano da soli su pensieri sempre uguali ed inveiscono verso il mondo con le solite accuse.
    Vi leggo e penso che il tempo per voi e per la vostra solipsistica esistenza non sia passato, ma anche che il tempo che passa non può che acuire i difetti che uno già ha.
    Nulla di nuovo sotto il sole ed a leggere che a distanza di anni ancora recriminate su cacciate da questo luogo, che fa schifo e puzza (ma noi siamo autolesionisti e ci veniamo!): su quel luogo che è tanto più bello (ma ogni tanto ci sputiamo in faccia e curiosiamo nell’orto del vicino!); su tizio che vuole apparire; su Caia che ha avuto la pw di MN ed avrebbe venduto anche il didietro per averla; su Sempronia che non capisce una emerita sega e non si sa come faccia ad essere autrice … ecc. ecc., mi viene da ridere e per un attimo mi fate pensare che ho effettivamente avuto altre cose da fare in questi anni.
    Il pensiero corre automaticamente a quella locandina che avevo in camera da bambino, quella di Taxi Driver, con il commento di fondo … “in ogni città di questo mondo c’è un nessuno che sogna di diventare qualcuno..”.
    E certa smania di apparire ce l’avete (repressa, ovviamente, schiumosa e verdastra di bile) molto più voi di quelli che invidiate e che, nel bene o nel male, che vi piaccia o no, un certo seguito e notorietà oggettivamente ce l’hanno.
    Altroché.
    Che vi piaccia o no ce l’ha Viss, in tutti i luoghi in cui riesce a manifestare il suo pensiero; ce l’ha Facci in tutti i luoghi in cui scrive e che – pur nella sua studiata antipatia – ha un seguito e notorietà in continua crescita ed ascesa non solo nella blogsfera ma più in generale nel mondo della comunicazione. E’ sempre fuffa secondo Voi? O ci sarà qualche buon motivo?
    Perché chi non sa darsi pace della notorietà altrui o dell’attenzione che altri suscitano, è solo un invidioso che però non ha i numeri o la volontà o la dedizione per farlo e che cerca il suo momento di gloria nel litigio, nello scontro altrimenti impari, nell’attimo di notorietà della frase ad effetto o, addirittura della parolaccia o del trivio.
    Anche le cacchette nell’erba hanno lo stesso effetto: acquisiscono notorietà ed attenzione quando vengono calpestate. Perché maleodorano (senza necessità di voluto aerofagismo).
    Al di là di questo c’è un’enorme maggioranza silenziosa che non ama le beghe, che non ama, né ambisce apparire, che legge i post ed i commenti per piacere di farlo e non ha sempre necessità di dirlo o di scriverlo.
    E che considera certo tipo di interventi una iattura.
    Penso di poter parlare anche a nome loro.
    Indi scompaio, come mi si addice.

    P.S.: Conoscendo gli insulti che questo post riceverà mi sembra opportuno precisare – sulla scorta della gara a chi ce l’ha più lungo – che ho un banale titolo accademico, neanche preso a pieni voti, che come lavoro fornisco opinioni a medie/grandi società commerciali (anche nel caso in cui intendano licenziare propri dirigenti con formula “fuori dai coglioni”) nonché ad operatori italiani all’estero i quali, convinti di aver fatto la paraculata trasferendo i soldi alle Cayman Islands, improvvisamente scoprono che disporne altrove è oggettivamente difficile …. ;
    P.P.S.: Nota di dettaglio: ovviamente tra Facci ed M ce l’ho più lungo io …..

  3. Tutto ‘sto pippone per dire che chi critica e’ invidioso? Complimenti, che originalita’, che capacita’ d’analisi. Se non lo avessi scritto tu, lo avrei indovinato da solo che sei un consulente. Sono stupito dal fatto che non hai fatto un trasparente in power point, per dirci ‘ste minchiate.

    Dai, avanti, non e’ che si possa risolvere tutto dicendo che la gente e’ invidiosa e basta. Tanta gente, io compreso, la notorieta’ non l’ha mai cercata e non la cerca, e non ce l’ha per partito preso con le persone note, e si diletta a commentare per mille motivi.

    Tu allora scusa, chi cazzo saresti e perche’ hai scritto ‘sto commento illuminante e tutto circonfuso di saggezza?

  4. Tu continua pure a confrontarti coi pesci grossi, emmedetroMbonisis.
    Che io porto le borse. Attualmente ne ho una di Fendi che non riesco a sostituire, accidenti.
    Vai a nanna, che poi ti afflosci miseramente e i 2 fan del tuo recinto poi, nelle loro camerette, patiscono in silenzio qualche delusione.

  5. La mia cena con i broccoletti siciliani fu eccellente.
    La cosa che non si capisce visto dall’esterno, a parte la noia di chi mi auguro non abbia seguito il dibattito nelle ultime due ore, è come mai F.Facci scelga questo contesto x mostrarsi umano.

    Io credo che vi vuole bene. E’ l’unica spiegazione plausibile.

  6. M,
    F.F.

    a 42 o + anni ancora a commentare su macchianera,
    quanto siete fichi….
    triste

    giudicate sta ceppa di fallito che sono,
    perche’ non ho la fabrichetta,
    non scrivo per il padrone,
    e i diverto a leggere “st’ isola dei famosi”

    ciao cuccioli

  7. E che strazio, Vis. Non è che dovresti ammettere la cosa per fare piacere a ” noi ” o a Topo Gigio. Lo dovresti fare per ” normalizzare” la cosa, che non significa NIENTE. Perchè non c’è niente di male ad essere ambiziosi o a cercare di farsi notare o a cercare un posto più frequentato per farsi leggere. La risposta dovrebbe essere .” sì, mi faceva piacere avere la pW per mn : E ALLORA ? ” E avresti perfettamente ragione. Punto.

  8. “Ciò che il destino ha unito, nessuno osi separarlo”

    Facci è del 67, indi ha 40 anni. Un bimbo
    M ne ha 42, indi del 65.
    Anni belli.
    L’amore può essere grottesco, ma mai triste.

    Se ci fosse stato un governo dove prima ondeggiava un programma, i PACS.

    Poter dire “se saranno rose fioriranno” a due bei maschi. Vuoi mettere!

  9. qualchevoltaquasimai, divertente l’attacco del tuo commento. Mi ricorda Berlusconi che per giustificare il fatto che guardava SAntoro esordì con un :” mi dicono dalle CUCINE, dove guardavano Santoro…
    Ma questo può essere divertente. Comunque, per la cronaca. Non si critica Facci perchè è Facci, da anni o dall’altroieri. Ma per quello che scrive. IL che, se permetti, è diverso.

  10. MJ, io non ti conosco.
    Ma stamattina ti sei alzato col dente avvelenato.
    Guarda che sul campo di battaglia di ieri, il sole tenue di Austerlitz fende appena la nebbia insieme ai vapori dei cadaveri avvolti nel loro sangue putrido, siamo rimasti solo meretrici e avvoltoi.

    O dai qualche moneta alle prime per goderti la vita sotto un albero, a ridosso della carneficina.

    O ti fai stuzzicare dai secondi quella livrea con più macchie da sugo che di polvere.

    Finché non arriverà FacciLeone con i nuovi piani d’attacco.

  11. Pepitol, una persona senza la tua accesa fantasia avrebbe ( forse ) notato che non c’erano denti avvelenati nei miei commenti. Anzi, nel caso di VIss , pure un consiglio utile. Almeno, così era inteso.

  12. Ho capito, meglio andare sotto l’albero.
    Che ci vuoi fare, io sono il povero sfigato che ha studiato lettere.
    Sono condannato solo ad avere fantasia.
    Cmq non ti volevo attaccare, solo darti una scrollattina, due manate sulla livrea per levarti la polvere! Cof, cof.
    Se ti va, puoi dire qualcosa sui Savoia. E’ un altro magnifico filone napoleonico.

  13. wow. è un peccato ricordarsi di macchianera solo ogni tanto… ma quando si beccano ‘ste giornate è meglio che vede’ l’assalti alle carserme al tg. putroppo i commenti so’ tanti e me so’ perso: chi ce l’ha più lungo? che mi pareva, alla fine, il (vero) motivo del contendere. io penso che essere ‘stocàzzo o una merdina non significhi molto (agli effetti delle opinioni che si esprimono). voglio dire: moccia vende (non lo so per certo, vado a spanne) più libri di saramago, come laurapausini vende più dischi di robertociotti (non lo so per certo, vado a spanne), ma repubblica vende più del giornale e vascorossi più di renatozero…
    (lascio un commento solo perché me li son letti tutti e se avessi qualcosa da dire lo farei bello grosso e lungo)

  14. Viscontessa,
    sai percepire la satira?
    sai intuire le messinscene?

    Con il tuo carattere
    ti meriti tutto quello che hai
    soprattutto i lati negativi.

  15. viscontessa

    stai sicura
    che i tuoi interventi sfruttando le vetrine degli altri
    non ti procureranno lettori nuovi
    per leggere le paranoie del tuo blog

    bbbllooooooooooog

  16. consentitemi di chiedere
    alle due belle
    ragazze
    gaia e viscontessa
    di aderire al il mio progetto..
    vi garantisco come sempre
    ho fatto..
    massima trasparenza,
    cortesia e libertà
    di espressione.

  17. Il primo commento di questa sfilza di roba fu il mio.

    Lodai sostanzialmente Viss, pur con qualche riserva che intendevo esprimere con ironia (riuscita o no, si fa quel che si può).

    La Giordani, immediatamente dopo, intervenì molto sgarbatamente e direi senza capire (magari per miei limiti espressivi) il senso delle mie parole.

    Ho replicato in malo modo, come mi capita sempre se sono aggredito a freddo in un contesto che mi pare del tutto pacificato.

    Da allora apriti cielo.

    Adesso torno nella mia cameretta, o così faccio credere a quella con la borsa di Fendi, per farla sentire bene nelle sue illusioni.

  18. se vai nel blog della viss
    potrai notare come essa si crogioli
    nei complimenti della bancona
    senza rendersi conto che la prende per il culo

    hi hi hi

  19. … allora …
    … non sono l’unico
    che ha subito delle censure
    sul blog della viscontessa …

    ah ah ah incredibile,
    ma allora cosa metti su un blog
    a fare
    se vuoi solo leggere i giudizi che piacciono a te??????

    ah ah ah fai ridere!!!!

    …clausura…
    …clausura…
    …clausura…

  20. IL TUO BUCATO

    STENDILO A CASA TUA

    non in internet
    se non vuoi far vedere le tue sgommate
    e gli strappi nelle camicie

  21. Ma cos’è ‘sto posto? Il cesso o la lavanderia della gente famosa? Vengono tutti qui quando non la tengono più o per pulirsi dopo che l’han fatta?
    Era meglio una volta. Punto.

  22. Si, e non fare entrare un buzzurro cafone in discoteca e un grave atto di censura politica.

  23. Bellissimo mentecatta. Dal latino “mente captus”
    (mancato di mente).
    E’ meravigliosamente manieristico.

  24. Scusate, ora so che non sono pazzo, o almeno non sono l’unico pazzo che vive ancora nel passato ed e’ fermo alle prime domande che un giornalista dovrebbe fare a Berlusconi.

    Ad Anno Zero, nel 2007, stanno parlando di…Mangano, lo stalliere mafioso di Berlusconi.

    Mi sento molto meglio.

  25. Virginia,
    ti amo(per il post delle 21.02).
    Poi dopo mi sono un pò scocciata di leggere (la vera storia di sig.M e le altre schiume minuto per minuto).
    Facci non mi sorprende più, invece. Scrive cose che intuisco talmente bene che o mi preoccupo, o metto la crestina e mi propongo come tata di riserva, o mi innamoro, o preparo il tavolino per fare i tarocchi. O vado a dormire per le cazzate mie testé postate.
    Per il resto, Viss, femministate, a parte mi ispira tenerezza materna (senza ironia, sarà che sono un’eterna figlia), Barynia no comment perchè sento che è nato un amore, Piti mi mette ansia perchè mi sa di lavoratore inappuntabile, pepitol ha un nome da galleria d’arte.
    Detto ciò, visto che mi piace campionario umano cosi diverso e stantesi reciprocamente sulle p…, (stantesi vale perchè riferito a nome collettivo)am I different? And normal?
    Non credo.
    Morosita povera cretita.
    Stateve ‘buon.

  26. “.. o almeno non sono l’unico pazzo che vive ancora nel passato”.
    Meglio questa. Siete in tanti, a decinaia. Ma magari con il sistema proporzionale con sbarramento del 5% starete insieme a Mastella.

    Morosita, su uno dei profili che hai indicato, fossi in te, non sarei in ansia.

  27. tanto per vorrei solo lasciare qui a futura memoria una risposta a MArco De Panicis quello che aveva ruggito contro l’arroganza di Facci. Mi scrive così

    .” Mario De Santis, scusa, ma tu che cazzo di persona sei? Su un blog scrivi W Marco De Panicis, e sull’altro “spocchia moralista”.Ah, ora ricordo: sei un giornalista, tutto torna.Ma vergognati.”

    Ecco. ho cercato di spiegargli con una mail che io sono con lui quando tratta Facci in quel modo (non mi piace neanche a me quel modo di scrivere e di proporsi, ma non so nulla di lui e non lo conosco. Sia chiaro, perché questo è un lemento importante su cui tornerò)

    non condivido di molti – è una tiritera che sento spesso – l’assolutistica condanna dei giornalisti. A dir la verità Non riguardava De PAnicis, ma lui si dichara tra quelli e dunque anche lui ribadisco: non condivido questa generalizzazione (da giornalista direi..) non tanto per spirito di categoria quanto per il fatto che ormai i redattori sono degli operai ben pagati(relativamente più della media: l’80% me compreso guadagna tra i 1800 e i 2000 euro) ma certo non decidono un’emerita cippa nei giornali o tv che sia.Stanno – come i blogger!! – incollati per lo più al desk.

    Che poi si prestino ad un modo di fare, di vivere il mestiere (ma non di vivere in assoluto !) e di sguazzare nel torbido, vale per la minoranza dei Facci e altri, ma non per la maggioranza che non può – neanche se volesse – cambiare le sorti dell’informazione italiana, il cui destino e nella partita tra editori e pubblico.

    MA non voglio ripetermi.
    Sottolineo solo lo stile di De Panicis che si indigna – anzi odia – perché ho parlato qui di “spocchia moralista” verso il mestiere di giornalista.

    cosa che confermo, c’è un eccesso di spocchia moralista quando si accusa qualcuno di non cambiare un sistema che non dipende da lui e quando no si vuol tenere conto di una situazione complesa che riguarda tutti.

    Non dico che chi è senza compromessi scagli la prima pietra, ma insomma più o meno..

    . Mi ricorda l’odio degli studenti del 68 e degli ultrà di oggi per i poliziotti. come se dipendesse da loro come vengono usati.DA quella presunzione di essere senza peccato – e non era vero – si scagliarono le pietre contro i poliziotti. E non solo pietre poi.

    Non voglio fare il retorico, ma contrariamente a luogo comune io per esempio non sono figlio di giornalisti o avvocati. vengo da una famiglia di contadini e poi di muratori e operai e tra i miei parenti ci sono diversi poliziotti e carabinieri e anche per questo mi è sempre stato chiaro da che parte stare anche senza Pasolini.

    va bene la polemica e chissenefrega del giornalismo. mA il fatto che De Panicis abbia delle certezze sulla mia PERSONA dà la misura del suo stile.

    E confermo che quelli che dicono aniz vomitano così la parola “vergogna” sono dei moralisti. E da che mondo è mondo i moralisti sono più pericolosi dei giornalisti.

    detto ciò saluto e bacio

  28. Ho letto tutti i 178 post, i miei occhi fanno “pupi pupi” ma mi sono divertita da morire!
    Grazie grazie grazie

  29. Si M, l’unica e ormai solita macula, forse inevitabile, e’ quella del contraddittorio. Sono convinto che il contraddittorio e’ ormai un’istituzione che dall’essere a tutela della pluralità, finisce per compromettere la verità. Mi riferisco alla verità che ragionevolmente possono aspettarsi i cittadini di un paese democratico. Una verità imperfetta, una verità che gronda spigoli.

    Notare come le cosiddette verità assolute non vengono scalfite da questa crisi della verità pantofolara. Il che la dice lunga su queste alte verità, e fanno sospettare metalinguistiche e metafisiche connivenze.

    Xché pluralità e verità sono due complementari, mai un caso di omonimia come tanti ci vogliono fare credere. Al minimo (perché il massimo chi l’ha mai vissuto) pluralità è una sottospecie, un surrogato.

    Santoro mi piace, ma onde evitare l’effetto euforizzante, mi sono guardato 8 e mezzo con
    Berlusconi.
    Hanna Arendt, quando racconta il giudizio a carico di Eichmann, il macellaio-questurino, conia un titolo perfetto per il suo libro.

    Pepitol, inevitabilmente rozzo, avrebbe intitolato la puntata “la mediocrità di Ritanna Armeni”, ma la Arendt sa che si tratta di un altro caso di banale malvagità.

    Nuit

  30. Continuate pure, fate pure come se foste a casa vostra, dopo aver usato questo post per riversarci tutte le vostre frustrazioni, i rancori, le antiche antipatie e la merda varia, ora che vi siete calmati usatelo tranquillamente per far conversazione. Anzi, ora che sono stati accennati argomenti come democrazia e verità, non vedo l’ora che si giunga ad affrontare anche temi come giustizia, tolleranza, rispetto per gli altri e infine civiltà.
    Perché quando nel mio post accennavo ai commentatori che non mostrano per gli autori quel rispetto per gli altri di cui poi vanno riempendosi la bocca nei commenti, mai avrei sperato di veder confermata proprio su questo post la mia affermazione.

    M, se dovessi aver bisogno anche della carta da culo, la trovi nel mobiletto del bagno mentre il collutorio per sciacquarti la bocca (immagino che tu abbia bisogno anche di quello) è sopra alla mensola.
    Se però poi te ne tornassi a dormire nel tuo bel lettino della casa del Mulino Bianco invece di continuare a bivaccare sul post della strega cattiva, mi faresti davvero un favore.

  31. Morosita: “Piti mi mette ansia perchè mi sa di lavoratore inappuntabile”. Tranquillizzati. sarò asciutto: non è esattamente come pensi…

    Viss: “dopo aver usato questo post per riversarci tutte le vostre frustrazioni, i rancori, le antiche antipatie e la merda varia”.

    Per la precisione, per andare alle origini del male assoluto di questo post, potresti dire che è stata la Giordani a partire a testa bassa e vuota contro un mio commento, il primo dei quasi 200 poi seguiti, senza nemmeno comprendere che non era una critica e che se lo fosse stata ne avevo tutti i sascrosanti diritti? A me non piace che i morti sono morti da qualunque parte abbiano combattuto. Nel suo infimo, anche in questo caso, c’è che ha colpito a freddo e gratuitamente e chi ha solo difeso le sue ragioni. Oppure sparare sulla Giordani non si può?

  32. viss

    hai rotto

    ritirati nel tuo blog a compatirti

    sono meglio i commenti rancorosi
    (perchè veri) delle sviolinate
    dei paraculo

  33. dice stefy (a parte che potevi cercare una citazione più autorevole) sul blog di viss

    “Tempo fa, il grande Pierangelini (uno dei migliori chef al mondo, ndr)disse la sua a proposito delle recensioni gastronomiche online:”Una volta, prima dell’avvento di Internet, i disperati che vivono di pettegolezzi, molto spesso in solitudine, erano chiamati sfigati. Ora si chiamano blogger”

    infatti, viss è una/o di questi

    noi ci divertiamo solo a commentare e sentenziare
    i loro manoscritti
    che loro stessi
    mettono in piazza
    …non noi…

  34. un commento nel blog di viss

    Carlos, niente più del controllo fa perder le staffe all’avversario. Soprattutto se l’avversario è un soggetto rancoroso, maligno e vendicativo. Tutti i più grandi uomini della storia sono diventati tali perché non accettavano provocazioni:-)
    (anche se, tolti i cloni, i commentatori sono davvero pochi)

    ah ah ah
    viss vai a vedere il link di carlos
    … da te gira gente ac CUL turata!!!

  35. Perché non trattiamo pure l’affascinante argomento dei Blogger che fanno di tutta l’erba un fascio, Biscottina? Coloro che approfittano commenti di terzi per portare l’acqua al suo mulino.

    Borges aveva da dire sul possesso e gestione intellettuale dell’opera letteraria da parte dello scrittore. Non so cosa direbbe dei Blog e dei Blogger, ma sospetto che nel tuo caso ipotizzerebbe una regressione.

    Difatti il povero Borges letterario sovente le prendeva e le prende di santa ragione.

  36. viss
    la tua carriera di scrittrice fantasista
    è finita …
    …appena esci dal tuo cantuccino
    allontanandoti dal tuo ovetto
    (che nel frattempo è marcito)
    ti massacrano,
    oppure,
    nei blog delle ochette
    ti tollerano
    perchè rispondi anche alle domande
    più inutili dall’alto della tua illuminata sapienza
    (tu si che puoi leggere la vita agli altri,
    gli altri invece se ne guardino bene
    dal dissentire da una tua affermazione)
    Bada bene, fino a qualche mese fa
    scrivevi anche benino,
    ora sei diventata un’acida
    femminista petulante
    che scorge maniaci in ogni angolo
    senza rendersi conto di essere depressa
    per aver dato troppo rilevanza
    a questa realtà pur sempre virtuale.

    Rimani nel tuo cantuccino
    a filtrare la posta come camomilla
    (che dovresti prendere ogni sera
    per alzarti meno acida al mattino)
    e vedrai che nessuno più
    dissentirà dai tuoi pensieri
    che nel frattempo
    potranno intrattenersi
    con delle comode
    “domanda e risposta”
    assolutamente in sintonia.

    Magari fatti anche una delle tue amate canne
    e ciompa il tuo scodinzolante maschietto
    sempre ammesso che sia rimasto
    li accanto a te.
    (se non ci fosse più, potrai contare su carlos
    il macho blogger tuo amico d’infanzia)

  37. Piti, non ho fatto l’appello dei morti ho detto solo che era un campo di battaglia.
    Comunque, tornando a metafore più adatte al contesto, immagino che converrai con me che lo scazzo tra te e gaia è paragonabile ad un peto in mezzo ad una concimaia.
    Ora se hai bisogno che per salvaguardare il tuo onore mi metta a sparare a Gaia, lo faccio anche ma francamente mi pare che prima di aprire il fuoco bisognerebbe a mettersi a fare le pulci ad ogni commento e temo che alla fine bene, bene non ne uscirebbe nessuno.

    Pepitol se quel “biscottino” fosse riferito a me sappi che non sono dello spirito né per il biscottino né per affrontare Borges, per cui, per favore, torniamo alle metafore della merda che mi sembrano più adatte.
    Se invece ti riferisci a quel decorticato che da giorni corre in su e in giù tra questo e il mio blog, sappi che appunto è solo decorticato già bannato da mesi dal mio blog anche se non se ne fa una ragione.

  38. Il problema, come sempre, e’ un altro.

    L’impressione mia e’ che chi scrive lassu’, in alto, quello che si chiama post, si senta in diritto di bacchettare quelli che scrivono piu’ giu’, i cosidetti commenti, per il solo fatto che loro scrivono su e noi giu’.

    Lo fanno un po’ tutti. Fateci caso: uno stronzo qualsiasi apre un blog, e sette secondi dopo e’ li’ che da lezioni al primo rimbambito che ha deciso di scrivere un commento.

    Io vorrei capire come nasce questa prassi oramai invalsa che l’autore spiega ai commentatori cosa e come avrebbero dovuto commentare.

    La risposta classica e’ che l’autore e’ a casa sua: tipo, sono il piu’ bello del condominio mio.

    Ieri sera ho scritto a Luca Sofri, via email, dato che non ha i commenti. Gli dico che ha scritto una cosa che suona un po’ ridicola e paracula. Gentilmente, davvero. Se volete vi posto lo scambio.

    Quello mi risponde: il punto e’ che tu sei scemo.

    La mia domanda e’ come cazzo abbia fatto a capirlo cosi’ in fretta, naturalmente.

  39. Vorrei solo sottolineare che il decorticato bannato non sono io, visto che non ho mai, neanche una volta nella vita, commentato sul blog di Vis.

  40. Forse è colpa della scuola, che colloca l’Autore su un piano di semidivinità, tipo il Cantautore di bennato, ma senza sarcasmo.

    Così, quando capita che la diga di autorialità repressa non tiene più, e si diventa blogger titolari, ovvero qualcosa di simile all’Autore, chiunque alzi un ditino per contraddire è un nemico.

    Poi la permalosità di Luca Sofri è di un parossismo particolare. Ma lui è è dentro un mondo di autori. E’ tutto intorno a lui. Chi se tu per voler spezzare il cerchio magico?

  41. grande M

    chi si mette in gioco
    deve accettare tutte le conseguenze

    belle o brutte che siano

    io non aprirei mai un blog
    perchè avrei divergenze con chiunque

    perchè mai, allora,
    delle persone permalose
    si prendono la briga
    di aprire un blog,
    se poi non accettano
    le critiche
    oltre che i commenti?

    Autori? Io quando voglio leggere
    vado in libreria,
    chi si mette in gioco
    e non accetta i risvolti negativi
    è uno sfigato irrecuperabile

  42. Il bannanato si apra un fruttivendolo.
    Quella del biscottino magari la salumeria.

    E noi pronti a salutare il 198, 199, 200 commenti.

    Che ne so, immagino se Borges avesse dovuto conoscere di persona tutti i suoi lettori e apprendere le loro opinioni… altroché non essere dello spirito giusto, poveraccio.

  43. Ma essere presenti in libreria con il proprio nome in alto sulla copertina e magari una foto e un ritrattino spiritoso nel risvolto di quarta è un po’, non molto, ma un po’, più difficile che aprire un blog. Il mio amico Giannone giocava negli amatori di calcio e si sentiva come Maradona. Vincere un Mondiale da solo non lo avrebbe saputo fare, ma desiderava tanto sentirsi come el Diego. Dai e dai, ha trovato il palcoscenico. Non in “mondovisione”, magari, ma almeno in “qualche amico visione”, sì. Màs que nada.
    E poi commento per fare 200, perchè magari la Viss la pagano un tanto a commento recuperato, con premio di produzione arrivati a una certa quota.

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