Resto, per molti aspetti, un anti-americano. Ma quando la spietata realpolitik statunitense è capace di non transigere sui diritti umani, e su ciò che è meramente giusto, senza curarsi del prezzo che ne pagherà, beh, allora americano vorrei esserlo anch’io.
E’ successo tutto in un pugno di giorni. Gli Stati Uniti hanno approvato una mozione che riconosce il genocidio turco degli armeni: e se ne fregano delle sconcertanti minacce di rappresaglia turca.
Gli Usa e Bush, poi, hanno ricevuto il Dalai Lama inteso come rifugiato politico dalla Cina, gli hanno pure appigliato la medaglia d’oro del Congresso: e se ne fregano degli strepiti altezzosi di Pechino.
L’Europa, intanto, nicchia.
Prodi forse non sa neppure dove sia l’Armenia, mentre il 12 ottobre 2006, più semplicemente, non volle incontrare il Dalai Lama. Il capo spirituale tibetano, all’epoca, incontrò i ministri Bonino e Pecoraro Scanio ma non fu neppure un incontro ufficiale: ebbe luogo in un hotel romano.
L’accondiscendenza di Prodi verso Pechino, del resto, è nota da quando propose di sospendere l’embargo delle armi alla Cina.
Nel 1994, diversamente, il Dalai Lama fu ricevuto ufficialmente dal Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro e dal premier Silvio Berlusconi. Per molti di voi queste saranno cazzate – senza nulla togliere al disgraziatissimo rapporto di Berlusconi con uno come Putin – ma per me no, non sono cazzate.
Qui quello che ho già scritto sul genocidio armeno.
Qui quello che ho già scritto sulla Cina.
Bush (ma qualsiasi presidente statunitense farebbe uguale) accoglie il Dalai Lama per dare fastidio a Pechino, che è un paese concorrente. Punto.
Se fosse una scelta rischiosa per i propri interessi nazionali, la eviterebbe. Come dimostra la recente vicenda della mozione sull’eccidio degli armeni (non ancora votata tra l’altro).
Anche io mi sorprendo ad amare la realpolitik americana quando un giudice della California(stato che dovrebbe ancora avere la pena di morte) vieta l’estradizione di un mafioso ritenendo il 41 bis come la tortura.
“Uniti contro il 41 bis. Berlusconi dimentica la Sicilia”
Filippo
Dunque: mi domando perché la Turchia non sia già nella comunità europea. Non è perché non riconosce il genocidio degli armeni? Ovvio, oltre ad altri motivi.
Ovviamente il problema del Tibet non è “cazzate”. Ma non venirci a dire che il sig. Berlusconi sia mosso da un sincero sentimento di compassione verso un popolo oppresso. O forse sì, visto che tale popolo è oppresso da dei maledetti COMUNISTI come sono i cinesi.
Mi sembra che i rapporti Cina/USA non siano dei migliori, quindi anche solo per rompere le scatole un incontro con il Dalai Lama non è male. Cosa poi Bush Junior sappia a proposito della situazione in quell’area non lo so. La CIA lo avrà informato bene.
Io credo che quasi tutti i politici facciano i propri interessi. Se Prodi non ha incontrato un importante uomo politico in esilio può essere che sia stato per non infastidire un importante partner commerciale. Oppure chissà? Magari era meglio essere amici di Putin, che ammazza i giornalisti con esecuzioni mirate, che con la Cina, che uccide ancora migliaia di persone per reati penali.
Non lo so.
Comunque il 13 ottobre 2006 il Dalai Lama incontrò il presidente del Senato Marini… non mi pare un incontro di soppiatto in un hotel… o no?
Quindi non dare notizie false e tendenziose.
Inoltre io credo più probabile che sia Prodi a conoscere l’Armenia e l’eccidio di inizio del secolo passato che Berlusconi. Però questa è solo una mia idea.
Sicuramente Bush non sa dove sia, o al massimo glielo avranno comunicato negli ultimi 15 minuti tramite velina.
Ultima cosa: se credi che gli Stati Uniti facciano qualcosa che non sia dettata da semplice calcolo politico (come poi in realtà fanno quasi tutti gli stati sovrani, credo) allora sei un bambino che sta guardando il mondo attraverso un oblò che distorce la realtà. Probabilmente Bush non si gratta senza che qualcuno gli ben spiegato il motivo.
Suerte.
Prodi non ha voluto neanche incontrare Angelina Jolie e questo seondo me è peggio ancora, Berlusconi non l’avrebbe mai fatto.
Siceramente trovo il tutto opportunistico.
Mera provocazione diretta sia alla Cina sia alla Turchia.
I risultati probabilmente saranno esattamente quelli che vuole Bush (o meglio chi gli muove le braccine).
Facci, veramente ancora non ho capito se metterti nel cassetto stronzi con stile o giornalisti liberisti.
Uh. ho dimenticato di dire che il Dalai Lama vide anche Marini. E sì, sono proprio un personaggio che diffonde “notizie false e tendenziose”. Per farmi perdonare aggiungerò che un deputato della maggioranza di Prodi, Bruno Mellano, quel giorno, disse: “Auspico che questi giorni possano aiutare le istituzioni repubblicane a trovare non solo quella sensibilità che hanno già dimostrato approvando in passato diversi ordini del giorno e mozioni a sostegno della causa tibetana ma anche la forma e il metodo più adatto ed incisivo per portare un sostegno concreto al Tibet e al Dalai Lama, magari riconoscendo come legittimo il Governo tibetano in esilio come richiedeva una risoluzione approvata dal Parlamento europeo. Confido che il Presidente Prodi possa raccogliere l’invito formulatogli da una rappresentanza di parlamentari affinchè riceva ufficialmente Sua Santità il Dalai Lama, consapevole del forte significato politico che questo gesto potrebbe avere”.
Prodi non raccolse una cippa di minchia.
***
Ps: Ecco un buon modo per dividere l’umanità: tra chi è favorevol e chi è contrario all’aberrazione del 41bis.
Facci, il problema è che l’indignazione USA (come quella di altri stati, Italia compresa, intendiamoci) in tema di diritti umani è un po’ troppo a geometria variabile per essere credibile. Il Bush che riconosce e condanna il genocidio degli Armeni è lo stesso accanito fan della condanna a morte ed esportatore di democrazia a suon di bombe, oltre che carceri modello come Abu Ghraib.
Un giorno la pianterete di fare moralismi e processi alla intenzioni e dietrologie vacue. Quel giorno avrete capito come gira il mondo.
Non me ne frega niente se tizio sia ‘credibile’ quando fa una cosa utile e palesemente giusta: l’ha fatta, e questo crea positive reazioni a catena.
Se tizio hadavvero fame, e io gli do un panino col salame, il tizio lo prende e lo divora e se ne fotte delle mie motivazioni. La politica è il panino, la politica è l’arte del possibile.
Moralismi e processi alle intenzioni sono problemi dei sazi.
Ps: Oggi un prete, Pietro Gheddo, sul Giornale, ha proposto di boicottare le Olimpiadi di Pechino. Devo dargli torto perchè sono anticlericale?
Per la verità, è stato il congresso che ha approvato una risoluzione in cui definisce Genocidio lo sterminio degli Armeni. Non il Presidente Bush, che ha anzi espresso contrarietà per quel voto , perchè poteva indispettire il governo turco. Cosa poi successa. Tanto è vero che alcuni democratici hanno ritirato il loro appoggio alla risoluzione. E ora penso che la risoluzione sia in bilico.
Con tutto il rispetto per il gesto compiuto verso il Dalai Lama, prima di parlare di intransigenza sui diritti umani attenderei una certa olimpiade e la possibilità o meno di veder sfilare la bandiera a stelle e strisce dentro stadi fatti con gli operai presi nei posti raccontati nell’articolo linkato alla fine del post.
Se quella bandiera coerentemente non sfilerà, allora si potrà dire che Bush è meglio di quel Prodi che proprio perché consapevole che la nostra bandiera ci sarà eccome si risparmia quanto meno di fingere di avere le (s)palle grosse.
Se al contrario ci sarà, e sappiamo tutti che a meno di guerra ma anche in quel caso mica è detto, ci sarà (perché a Pechino puoi sventolare davanti il Dalai Lama, te lo lascia fare e finge una reazione giusto perché serve per le tv ma boicottagli l’olimpiade e vedrai se non passa ai fatti) allora questa medaglia al Dalai Lama e il petto grosso ostentato di fronte al dragone che ha alzato la voce sarà nient’altro che uno dei tanti modi per far sì che in giro per il mondo si scriva che gli americani sono coraggiosi e valorosi e non hanno paura di nessuno e il Dalai Lama, per quanto paradossale, avrà ricevuto molto più rispetto (umano prima che politico che vista la storia vale pure di più) da quel Prodi che ha almeno avuto il coraggio della coerenza di non incontrarlo che da quel Bush che l’ha eletto principe delle galassie sotto milioni di flash e telecamere e da quel berlusconi che però, e già ne parlammo, quando al governo lavorò (insieme a Prodi) per ingrandire il potere commerciale cinese con una curiosa capacità di dimenticare in quel momento quei diritti umani che generano intransigenza sempre e solo quando in ballo c’è al massimo una medaglia di un paio di grammi.
Bush ha fatto bene col Dalai Lama, e cosa c’è da discutere ?
Detto questo non facciamo di Bush un nuovo Dalai Lama.
Hai capito.
Ecco perchè Bush incontra il Dalai Lama: perchè non sa ancora se andrà alle Olimpiadi.
Ecco perchè Prodi non l’incontra: perchè tanto noi si andrà alle Olimpiadi.
Nb: Uno dei fratelli di Prodi è il maggior importatore italiano di piastrelle cinesi.
Incredibile Facci.Utilizzare Bush e il Dalai Lama
per attaccare Prodi.Per caso sei tu l’ispiratore del peracottaro Igor Marini?
cambia mestiere Facci cambia mestieere.
Taci, piccola merda anonima e insignificante.
Facci, se giustamente lamenti il fatto che ai tuoi temi la gente contrapponga sempre risposte cretine, poi non fare la stessa cosa tu, altrimenti autorizzi il festival di insulti OT che poi dall’altra parte critichi.
Ho semplicemente detto che la politica sarà anche l’arte del possibile come dici tu, ma che per esserlo non può dimenticarsi le proporzioni e le equivalenze.
Allora se tu avessi scritto solo che era stato premiato il Dalai Lama, nessuna obiezione clap clap sei sul pezzo e bellalì.
Se però a quel fatto tu ci leghi che questo premio va visto come la miglior prova dell’intransigenza degli stati uniti sui diritti umani e su cosa è veramente giusto, allora no, non funziona più perché non c’è proporzione.
Il problema “diritti umani” in cina ha una dimensione talmente gigantesca (e ci hai scritto pure un pezzo, neanche dire che non lo sai) che la traduzione pratica dell’intransigenza di chi vorrebbe fosse risolto non può essere una medaglia a casa tua al dalai lama ma qualcosa di politicamente e mediaticamente equivalente alla dimensione di quel problema diritti umani.
Per esempio il tuo non andare alle olimpiadi.
E’ un’equivalenza come quella del post sopra.
Questione Tibet:Medaglia Dalai Lama=Questione diritti umani:boicottaggio olimpiadi.
Le risposte devono essere equivalenti al problema, se di coraggio politico si parla, altrimenti è un furbo meccanismo per spacciare per coraggio quello che in realtà è soltanto l’unica cosa che il tuo “nemico” ti ha concesso di fare.
Un po’ di polvere e coriandoli a casa tua sì sì gioca pure, ma alle olimpiadi mi raccomando belli pronti allo start.
Allora se vuoi scrivere un pezzo che lodi la medaglia e che la metta in parallelo col valore del D Lama e della sua battaglia, fallo pure, ne uscirà sicuramente un pezzo bellissimo.
Ma se prendi questa medaglia e la spacci per la prova dell’intransigenza USA sui diritti umani in Cina no, tra le due cose ci sono anni luce di distanza e in quegli anni luce ci passa esattamente la differenza tra un paese interessato a sconfiggere la titanica violazione dei diritti umani in cina e uno al quale non glie ne può fregar di meno.
Prodi non lo incontra perché in tutti i restanti 364 giorni ha lavorato per dare il nostro piccolo contributo al percorso che ha portato la Cina a diventare potente come è diventata, potenza che le permette anche di fare in casa sua ciò che le pare senza che nessuno si opponga.
Si chiama coerenza.
Per capirci.
Dire che la medaglia al Dalai Lama testimonia il coraggio e l’intransigenza USA verso il problema diritti umani violati in cina, equivale a dire che la legge che vieta di scrivere “Cazzo” sugli striscioni allo stadio dimostra come il governo che l’ha emanata ha le palle e ha dimostrato di essere intransigente verso il problema della violenza negli stadi.
Un assenza di senso di proporzioni, una cazzata, o una strumentale forzatura, insomma.
E così come immagino anche tu riderai a crepapelle quando il governo dice di aver reagito con forza al problema della violenza negli stadi impedendo di portare striscioni che dicano “cazzo”, dovresti onestamente farlo anche in questo caso se leggi che la medaglia al Dalai Lama prova che gli USA han deciso di intervenire contro la violazione dei diritti umani in cina.
La proporzione è la stessa.
La medaglia al Dalai Lama è stato un gesto di così piccole proporzioni che la Cina ha convocato l’ambasciatore americano a Pechino e ha fatto sapere che gli USA hanno «seriamente minato le relazioni tra i due Paesi» perché non possono interferire negli affari interni della Cina.
Però non hanno ancora minacciato ritorsioni. Quindi è stata una cosa piccola piccola.
Gli ambasciatori servono a quello, a consegnare missive al paese di appartenenza spedite da quello che li ospita.
L’utilizzo del richiamo di un ambasciatore per definire “grave” la pesantezza del gesto è possibile quando l’ambasciatore è quello del paese che “si lamenta” e il richiamo è un richiamo in patria.
Pechino ha semplicemente chiamato l’ambasciatore USA residente a Pechino per consegnargli una letterina.
E’ un gesto ufficiale che fa parte della prassi.
Che doveva fare, spedire un piccione viaggiatore?
Ci sono le ambasciate, servono a quello, così è stata usata.
Quello che sott’intendi tu lo puoi dire rispetto alla Turchia e al suo aver richiamato il SUO ambasciatore residente in USA per riportarlo a casa.
Quello è un gesto “grave” perché significa interruzione (seppur momentanea) delle relazioni e del reciproco riconoscimento.
L’ambasciatore USA a Pechino è sempre a Pechino e quello cinese in USA è altrettanto sempre al suo posto, quindi che la cina abbia consegnato un messaggio al primo non significa assolutamente nulla ai fini della valutazione del gesto.
Semplicemente funzionano così le relazioni diplomatiche tra stati e gli ambasciatori sono nulla più che un telefono e uno smocking nelle cene di gala.
In questo caso è stato usato come telefono.
Per l’inaugurazione delle olimpiadi indosserà lo smocking.
Tra i due paesi al momento non è successo assolutamente nulla di diplomaticamente rilevante.
i commenti di tal Broono hanno aperto orizzonti nuovi al concetto di noia.
Eh.
Del resto è così.
Ti chiedo scusa Filippo per il “falso e tendenzioso” delle tue notizie.
Doveva essere messo tra virgolette come ora. Visto che non voleva essere un attacco vigoroso, ma solo un commento al tuo modo di riportar notizie.
Perché se riporti, come hai riportato, che una personalità così importante è stata incontrata in un hotel in forma non ufficiale, ma in realtà fu incontrato dal presidente del senato, allora sembra che ometti informazioni giusto per attaccare qualcuno.
O così la penso io.
Per il resto Broono sarà noioso (non mi sembra, a meno che impiegare 1 minuto per leggere una trentina di righe possa portare alla noia… mah!)… ma non ha travisato fatti o informazioni.
Così magari ci informiamo un po’ su come sono le relazioni internazionali fra vari paesi, neh…
la noia spesso non è questione di tempo, ma anche e soprattutto di forma.
“Un giorno la pianterete di fare moralismi e processi alla intenzioni e dietrologie vacue. Quel giorno avrete capito come gira il mondo.
Non me ne frega niente se tizio sia ‘credibile’ quando fa una cosa utile e palesemente giusta”
1. per “capire” il mondo credo che sia necessario cercare di capire le intenzioni o i meccanismi che stanno dietro alle “cose utili”, altrimenti il mondo lo stai solo “guardando”
2. se a te le intenzioni non interessano, allora non capisco come un gesto positivo della Casa Bianca ti possa portare a esprimere un giudizio positivo sulla Casa Bianca. è una contraddizione
In questo post credo manchino un po’ di argomenti correlati alla politica sino-americana e, di conseguenza, i potenziali motivi reali che hanno portato Bush a un cambiamento di vedute radicale nel giro di un paio di settimane.
Forse sarebbe il caso non di documentarsi meglio, ma se non altro di scrivere con completezza riguardo un avvenimento come questo.
“Taci, piccola merda anonima e insignificante.”
Qualcuno avvisi Vespa Bruno… si, quello di porca a porca.
Per una volta sono d’accordo con facci… bhè, che l’italia si muova e faccia dei passi che siano di rottura con la politica estera accondiscendente verso chiunque del passato…
A me pare che facci non tolleri la dietrologia e l’esame delle intenzioni se non sono compiute da lui o se non fanno comodo alle sue tesi.
Se invece alludono o esprimono apertamente un sostegno alle sue idee (tipo, gli Americani hanno sempre ragione, Prodi ha sempre torto e poi compra le piastrelle dei cinesi), allora il lambiccamento che va oltre la constatazione dei fatti vale, eccome.
Mi viene in mente … Prodi non credo abbia mai incontrato e/o fatto affari con Usama Bin Laden…
è un’altra aggravante ?
Caro o cara Piti, gli americani non hanno ragione quasi mai. Da qui il mio post.
io di politica estera non ne capisco una banana,
ma come fai a dire che gli stati uniti sono da rispettare sui diritti umani? e rispetto alla cina?
la cina, per la distruzione dell’ambiente e per il mancato rispetto dei diritti umani e dei lavoratori sarebbe un paese con cui depennare ogni legame commerciale.
questa globalizzazione insensata ed acritica di certo non è merio di quello sfigato di governo italiano ma di chi gestisce il potere dall’altra parte dell’oceano