All’Ikea di Corsico puoi avere tutti i giorni feriali due menù completi di polpette svedesi al prezzo di uno, accompagnati da marmellata di ribes e carote.
In ufficio puoi avere tutti i giorni feriali una carota nel c*** accompagnata da marmellata di maroni e due polpette che girano vorticosamente.
Per questo, appena mi licenzio, voglio fare lo Chef de Garde.
Lo Chef de Garde è un cuoco da guardia. In genere fa la guardia alla cucina durante il pomeriggio, quando i cuochi del mezzogiorno se ne sono già andati e quelli della sera arriveranno tra un paio d’ore. In quel mentre, il bravo Chef de Garde si acciambella sul Pass e, se entra qualcuno, abbaia. Rosicchia un ossobuco o scodinzola al Commis. In casi eccezionali, prepara una burguignonne su castigo dello Chef Saucier.
Io invece, se fossi uno Chef de Garde, farei un Quarantotto. Prenderei possesso della cucina vuota appena il Commis se ne va. Istruzioni per compiere il mio personale omaggio al delirio.
Esecuzione: scovare la sac à poche e tutte le sue punte. Buttare via le punte tranne una. Ausiliandosi dell’utensile denominato spelucchino a lama ricurva, utilizzato in concomitanza con il trinciante, flettere e trinciare le puntine a stella fino a conseguire una forma vilipendioseggiante. Riempire la sacca con crema chantilly e guarnire il tiramisù della casa con culetti, tettine o cazzilli a scelta. Svuotare la sac de poche spruzzando la rimanente crema sulla cappa aspirante, componendo una frase offensiva per il Métre Patissier, tipo: glassati sta minch**!
Curiosare nella zona grill. Aprire l’abbattitore e formulare teorie sulla criogenesi a voce alta. Aprire lo sportello del forno a termoconvezione progressiva modulata e dondolarcisi a piacere, per favorire l’insorgenza di un certo appetito.
A questo punto, passare alla cella frigorifera. Fagocitare tutto il fagocitabile e concedersi una pennichella nel sacco delle tovaglie tipo amaca. Tornare nella cella frigorifera. Individuare la boule della mayonese. Portarla in cucina, inserirla nella planetaria e farla impazzire. Passare al banco bar. Servirsi di vari alcolici a scelta, scolandoseli a garganella direttamente dalla bottiglia. Prelevare un cd dallo stereo e tornare barcollando in cucina. Inserire il cd nel microonde e attivarlo nella funzione CRISP. Godersi lo spettacolo pirotecnico.
Infilarsi il grembiule ad ampia tasca anteriore lasciato incustodito dalla signora delle pulizie. Appropinquarsi alla cella della frutta e verdura. Infilare frutta e verdura nell’ampia tasca anteriore. Saltellare verso il frullatore. Scoperchiarlo e versare dentro frutta e verdura, interiora di manzo, confit de canard, qualche litro di panna, un topo di passaggio, un pizzico di sale q.b.
Attenzione: per ottenere il risultato desiderato, ricordarsi di non mettere il coperchio. Posizionare la manopola sulla velocità 9, contrassegnata dalla tacchetta rosso pericolo. Premere START.
brava.
ma in ufficio di solito son cetrioli.
baci
Tengi
Giusto per pedanteria, si chiama “sac à poche” non “sac de poche”…
per il resto, bel pezzo, divertente e leggermente nonsense come al solito
ciao
will it blend?
http://www.youtube.com/watch?v=NdD54rG9oQA
Giusto per pedanteria, si chiama “sac à poche” non “sac de poche”…
per il resto, bel pezzo, divertente e leggermente nonsense come al solito
ciao
Ho corretto. Mersì bocù.
Molto meglio Coca Cola e hot dog a un euro.
qui finisce a schifio,vero?(sei uno chef de rang)