ma io non capisco una cosa: perche’ avete tutta questa acredine per uno che alla fine e’ riuscito a dire quello che tanti ragazzi di 30 anni pensano? la battuta e’ orrenda e insensata (ma ce ne sono tante in giro, e cmq non la censuro). e’ vero che grillo non interagisce molto con la blogosfera, ma questo in un certo senso gli fa onore, perche’ tutti voi, la cerchia (wittgenstein, freddy,macchianera e mantellini) vi autocitate a vicenda per incrementare la vostra visibilita’. in fisica, nelle pubblicazioni, questo e’ un gioco ben noto per ottenere visibilita’ creando una cerchia autoreferenziale. la vostra acredine ricorda molto la favola della volpe e l’uva, in quanto il sito di grillo e’ saldamente in testa a tutte le classifiche della blogosfera. saluti
p.s. io vi continuo a leggere, cercando di discernere le cose giuste dalle minchiate.
Mitch, naturalmente rispondo per me.
Capisco le motivazioni del V day. La “casta politica” è vergognosa nei suoi privilegi immotivati, per me ancor più letale nel suo fallimento di un’etica politica (non solo nell’”onesta” del parlamentare, ma anche, come già trattato, nelle ordinanze, tipo quella sui lavavetri…), ergo nel riconoscimento e nella difesa di un bene comune, perfino nell’educazione al bene comune. Naturalmente generalizziamo, ‘che conosco politici seri e sobri. Ma io invece non ho firmato soprattutto perché il messaggio dell’iniziativa mi è sembrato assumere toni eccessivi, da crociata: di qua noi ggente buona di là la “casta partitica” cattiva. A questo punto mi collego al pezzo di Luttazzi su “il cosa e il come”: http://www.danieleluttazzi.it/taxonomy/term/26 , e ti prego di leggerlo, perché riesce ad esprimere, con una buona approssimazione, le mie perplessità sulla partecipazione all’evento. Dico le mie perplessità, i miei dubbi, perché, ripeto, so bene delle ottime intenzioni di tanti che hanno partecipato e, credo, anche di Grillo. Perciò alla fine della fiera, tolti gli orpelli, gli insulti (da una parte e dall’altra), quello che per me è importante è non tanto giocare alla delegittimazione o alla beatificazione di Grillo e del V day, ma tornare a discutere intorno al tema del ruolo della politica e del suo rinnovamento, alla partecipazione “dal basso” ( per me quella di matrice capitiniana: il “potere di tutti”: http://www.aldocapitini.it/percorso/capi12.htm ), cercando di porre attenzione a quel filo, spesso esilissimo, che la divide dal populismo e dalla demagogia.
Mitch, naturalmente rispondo per me.
Capisco le motivazioni del V day. La “casta politica” è vergognosa nei suoi privilegi immotivati, per me ancor più letale nel suo fallimento di un’etica politica (non solo nell’”onesta” del parlamentare, ma anche, come già trattato, nelle ordinanze, tipo quella sui lavavetri…), ergo nel riconoscimento e nella difesa di un bene comune, perfino nell’educazione al bene comune. Naturalmente generalizziamo, ‘che conosco politici seri e sobri. Ma io invece non ho firmato soprattutto perché il messaggio dell’iniziativa mi è sembrato assumere toni eccessivi, da crociata: di qua noi ggente buona di là la “casta partitica” cattiva. A questo punto mi collego al pezzo di Luttazzi su “il cosa e il come”: http://www.danieleluttazzi.it/taxonomy/term/26 , e ti prego di leggerlo, perché riesce ad esprimere, con una buona approssimazione, le mie perplessità sulla partecipazione all’evento. Dico le mie perplessità, i miei dubbi, perché, ripeto, so bene delle ottime intenzioni di tanti che hanno partecipato e, credo, anche di Grillo. Perciò alla fine della fiera, tolti gli orpelli, gli insulti (da una parte e dall’altra), quello che per me è importante è non tanto giocare alla delegittimazione o alla beatificazione di Grillo e del V day, ma tornare a discutere intorno al tema del ruolo della politica e del suo rinnovamento, alla partecipazione “dal basso” ( per me quella di matrice capitiniana: il “potere di tutti”: http://www.aldocapitini.it/percorso/capi12.htm ), cercando di porre attenzione a quel filo, spesso esilissimo, che la divide dal populismo e dalla demagogia.
ciao Mauro,
ho letto quello che mi hai consigliato, e ti ringrazio, perche’ ha aggiunto qualcosa alla mia visione, ma resto dell’idea che chi abita la rete a buon diritto (la compagnia di cui sopra) abbia un moto di “gelosia” nei confronti del fenomeno grillo. forse avrebbero voluto farlo loro, o meglio, ci stanno provando, ad uscire dalla blogosfera, con Imille e adinolfi che cerca consensi nel PD. ma non hanno quel bacino di utenza che ha grillo. e’ vero che sara’ un utenza meno consapevole, ma ti assicuro che mi ha letto dentro quando Grillo parla della condizione di noi 30enni. btw, io sostengo anche la candidatura di adinolfi al PD, perche’ entrambe le iniziative vanno nella stessa direzione. quello che mi da’ un po’ fastidio e’ lo snobismo di witt ed altri che ricorda un po’ la puzza sotto il naso che avevano gli intellettuali di sinistra nel giudicare movimenti spontanei. il dato di fatto e’ il numero impressionante di adesioni, e solo per questo merita un punto interrogativo nella nostra testa.
ma io non capisco una cosa: perche’ avete tutta questa acredine per uno che alla fine e’ riuscito a dire quello che tanti ragazzi di 30 anni pensano? la battuta e’ orrenda e insensata (ma ce ne sono tante in giro, e cmq non la censuro). e’ vero che grillo non interagisce molto con la blogosfera, ma questo in un certo senso gli fa onore, perche’ tutti voi, la cerchia (wittgenstein, freddy,macchianera e mantellini) vi autocitate a vicenda per incrementare la vostra visibilita’. in fisica, nelle pubblicazioni, questo e’ un gioco ben noto per ottenere visibilita’ creando una cerchia autoreferenziale. la vostra acredine ricorda molto la favola della volpe e l’uva, in quanto il sito di grillo e’ saldamente in testa a tutte le classifiche della blogosfera. saluti
p.s. io vi continuo a leggere, cercando di discernere le cose giuste dalle minchiate.
Mitch, naturalmente rispondo per me.
Capisco le motivazioni del V day. La “casta politica” è vergognosa nei suoi privilegi immotivati, per me ancor più letale nel suo fallimento di un’etica politica (non solo nell’”onesta” del parlamentare, ma anche, come già trattato, nelle ordinanze, tipo quella sui lavavetri…), ergo nel riconoscimento e nella difesa di un bene comune, perfino nell’educazione al bene comune. Naturalmente generalizziamo, ‘che conosco politici seri e sobri. Ma io invece non ho firmato soprattutto perché il messaggio dell’iniziativa mi è sembrato assumere toni eccessivi, da crociata: di qua noi ggente buona di là la “casta partitica” cattiva. A questo punto mi collego al pezzo di Luttazzi su “il cosa e il come”: http://www.danieleluttazzi.it/taxonomy/term/26 , e ti prego di leggerlo, perché riesce ad esprimere, con una buona approssimazione, le mie perplessità sulla partecipazione all’evento. Dico le mie perplessità, i miei dubbi, perché, ripeto, so bene delle ottime intenzioni di tanti che hanno partecipato e, credo, anche di Grillo. Perciò alla fine della fiera, tolti gli orpelli, gli insulti (da una parte e dall’altra), quello che per me è importante è non tanto giocare alla delegittimazione o alla beatificazione di Grillo e del V day, ma tornare a discutere intorno al tema del ruolo della politica e del suo rinnovamento, alla partecipazione “dal basso” ( per me quella di matrice capitiniana: il “potere di tutti”: http://www.aldocapitini.it/percorso/capi12.htm ), cercando di porre attenzione a quel filo, spesso esilissimo, che la divide dal populismo e dalla demagogia.
Mitch, naturalmente rispondo per me.
Capisco le motivazioni del V day. La “casta politica” è vergognosa nei suoi privilegi immotivati, per me ancor più letale nel suo fallimento di un’etica politica (non solo nell’”onesta” del parlamentare, ma anche, come già trattato, nelle ordinanze, tipo quella sui lavavetri…), ergo nel riconoscimento e nella difesa di un bene comune, perfino nell’educazione al bene comune. Naturalmente generalizziamo, ‘che conosco politici seri e sobri. Ma io invece non ho firmato soprattutto perché il messaggio dell’iniziativa mi è sembrato assumere toni eccessivi, da crociata: di qua noi ggente buona di là la “casta partitica” cattiva. A questo punto mi collego al pezzo di Luttazzi su “il cosa e il come”: http://www.danieleluttazzi.it/taxonomy/term/26 , e ti prego di leggerlo, perché riesce ad esprimere, con una buona approssimazione, le mie perplessità sulla partecipazione all’evento. Dico le mie perplessità, i miei dubbi, perché, ripeto, so bene delle ottime intenzioni di tanti che hanno partecipato e, credo, anche di Grillo. Perciò alla fine della fiera, tolti gli orpelli, gli insulti (da una parte e dall’altra), quello che per me è importante è non tanto giocare alla delegittimazione o alla beatificazione di Grillo e del V day, ma tornare a discutere intorno al tema del ruolo della politica e del suo rinnovamento, alla partecipazione “dal basso” ( per me quella di matrice capitiniana: il “potere di tutti”: http://www.aldocapitini.it/percorso/capi12.htm ), cercando di porre attenzione a quel filo, spesso esilissimo, che la divide dal populismo e dalla demagogia.
ciao Mauro,
ho letto quello che mi hai consigliato, e ti ringrazio, perche’ ha aggiunto qualcosa alla mia visione, ma resto dell’idea che chi abita la rete a buon diritto (la compagnia di cui sopra) abbia un moto di “gelosia” nei confronti del fenomeno grillo. forse avrebbero voluto farlo loro, o meglio, ci stanno provando, ad uscire dalla blogosfera, con Imille e adinolfi che cerca consensi nel PD. ma non hanno quel bacino di utenza che ha grillo. e’ vero che sara’ un utenza meno consapevole, ma ti assicuro che mi ha letto dentro quando Grillo parla della condizione di noi 30enni. btw, io sostengo anche la candidatura di adinolfi al PD, perche’ entrambe le iniziative vanno nella stessa direzione. quello che mi da’ un po’ fastidio e’ lo snobismo di witt ed altri che ricorda un po’ la puzza sotto il naso che avevano gli intellettuali di sinistra nel giudicare movimenti spontanei. il dato di fatto e’ il numero impressionante di adesioni, e solo per questo merita un punto interrogativo nella nostra testa.