L’antefatto lo faccio breve, perché se ne è letto un po’ dappertutto, e non voglio tediarvi ulteriormente. Le semplificazioni e le banalizzazioni nel racconto sono tutte mie, perché ragazzi miei, va bene tutto, ma uno non può leggersi papiri chilometrici soltanto per capire la ragione per cui due si sono mandati reciprocamente a quel paese. C’è un modo chiaro e conciso anche per mandarsi affanculo, e che diamine.
Non so francamente nemmeno quale delle centinaia di post linkare a beneficio di chi volesse approfondire la faccenda. Direi che questo potrebbe andar bene.
Insomma, qualche tempo fa Lia di Haramlik, dopo varie vicissitudini personali e un numero indefinito di traslochi, lancia sul proprio blog una sorta di campagna per “un buon divorzio mussulmano”. Si era sposata islamicamente con un tizio, ed era evidentemente andata male.
Lia – che poi è una che l’Islam l’ha visto da vicino e, secondo molti, trattato con parecchia condiscendenza – intraprende sul proprio blog una battaglia affinché il suo ex marito e tutti gli ex mariti islamici rispettino i dettami che regolano una cosa che in parecchi nemmeno sospettavano di esistere, ovvero il “divorzio islamico”. Già: un matrimonio islamico può essere ufficialmente sciolto. Il problema è che, a livello pratico, per il marito è semplice come fare “bim bum bam” (e pure di più: è sufficiente ripetere per tre volte «Ti ripudio», e vale anche scriverlo per sms), per la moglie fare valere le proprie ragioni ed essere assistita come Allah comanda.
Lia parla di sé per parlare a tutti: racconta la propria esperienza omettendo gran parte dei dettagli e, soprattutto, il nome dell’ex-marito. Ora non statemi a chiedere perché è pieno di gente che cerca razionalità nella regole delle religioni; sta di fatto che la campagna riscontra un certo successo e Lia riceve l’appoggio di parecchie persone. Con alcune di queste, tra cui Dacia Valent (non ricordo i nomi degli altri, ma stiamo già scendendo ad un livello di dettaglio che la faccenda non merita), intraprende una corrispondenza fissa che parte con le e-mail e finisce con le telefonate in conferenza a quattro.
Tra Dacia Valent (che peraltro è stata eurodeputata per il PCI, nel 1989, prima di passare a Rifondazione Comunista) e Lia si instaura un rapporto che è fatto anche di confidenze, di accenni, di cose dette così, come chiunque di noi le direbbe ad un amico. E’ così che la Valent viene a sapere che l’ex marito di Lia è un importante esponente – il capo – di un’organizzazione islamica italiana. Notizione: una delle maggiori personalità dell’Islam italiano ripudia la moglie e non rispetta i dettami della propria religione in merito.
Sta di fatto che, un giorno, Lia apre il Corriere della Sera e trova una sua mail privata, inviata alle persone che abbiamo citato poco fa, pubblicata in prima pagina. Era successo che una talpa tra i confidenti di Lia avesse, senza alcuna autorizzazione, girato parte della sua corrispondenza personale, da cui si evinceva il nome e il ruolo dell’ex-marito, all’editorialista nonché vicedirettore del Corriere della Sera Magdi Allam. Lia, da sempre, sospetta che la talpa sia stata proprio la Valent.
Allam – che con l’Islam va giù pesante come Rocco Siffredi in un collegio di vergini – riceve il malloppo e decide di tenere in dovuta considerazione il rispetto per la privacy di Lia. Il che, tradotto per noi infedeli della prima ora e non della seconda, significa che se ne sbatte le palle e pubblica tutto.
Il Garante della Privacy, interpellato, dà sostanzialmente ragione a Lia, ma sforna otto pagine di un documento che, al confronto, Ponzio Pilato pare un decisionista, per esporre sentenza che si traduce in – udite udite – cinquecento euro di multa per il Corriere della Sera.
A quel che mi consta fino ad oggi nessuno ha fatto sperimentare a Magdi Allam il giro della redazione a calci nel culo per spiegare, in modo che sia comprensibile persino a lui, che queste cose – specialmente se sei vicedirettore di un quotidiano come il Corriere – non si fanno.
Fino a qui la storia, come tutti la conoscono. E ve l’ho fatta persino breve, al punto che mi preme chiarire che non ho nessuna voglia / interesse / intenzione a intervenire nella discussione, a concedere ulteriore spazio a questa vicenda fatta delle tipiche piccinerie di chi non sa farsi i cazzi suoi, nonché a rettificare o correggere qualsiasi informazione che qui sia stata comunicata in modo eccessivamente schematico.
Di nuovo c’è che questa sera Dacia Valent – per dimostrare chissà cosa a chissà chi (immagino che la tesi fosse: vedete? eravamo amiche, avevo persino la sua password) ha utilizzato l’account da autrice di Lia per scrivere un post su Macchianera.
La cosa in sé dovrebbe dirla lunga a proposito della correttezza del personaggio ed illuminarci su quanto darle credito a proposito delle vicende passate, anche se non è a questo che voglio arrivare.
Quel che mi chiedo, in realtà è: perché quando ritiene – spesso a torto – di avere qualcosa di importante da dire, la sinistra fa spregio della sensibilità che occorrerebbe quando si trattano faccende private, dati personali e, in genere, la privacy dell’individuo? Vi faccio questa domanda perché ho la casella e-mail intasata di mailing list della tal associazione di solidarietà per il Darfur, del talaltro comitato per la riduzione dell’inquinamento atomosferico, della tal redazione della rivista equa e solidale che chiede sostentamento per il ciclostile.
Crepi l’avarizia: vi dico anche chi sono i più insistenti: l’associazione Carta dei Contenuti Sociali (la quale peraltro continua ad ignorare bellamente le centinaia di tentativi di unsubscribe); l’Assemblea delle Associazioni, Movimenti e Cittadini Communitas 2002 (fantastico il modo in cui mettono le mani avanti: «Communitas 2002 utilizza la posta elettronica per diffondere informazioni sulla propria attività e di cultura politica in generale, in attuazione dell’ Art. 21 della Costituzione che recita “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”», quasi non fossero loro a essersi introdotti non invitati a casa tua, ma tu – censore – ad impedirgli di esprimersi nel tuo tinello); l’associazione per la libertà di stampa LSDI.
Ve lo butto giù così, come fosse un consiglio: fate tutti cose molto belle, e nobili, e interessanti, ma siete pochi e divisi in troppi gruppi, cosa che fa sì che non contiate una beata fava. Se la piantate di scrivermi ogni volta che affittate la sala parrocchiale per discutere la mozione della settimana, vi dico che vi appoggio, tutti, incodizionatamente, a patto che vi mettiate tutti d’accordo, scegliate una causa degna (ma che sia una, non una macedonia di pacifismo, pinguini e monsoni), e poi aderiate ad un movimento bello grosso, con un sacco di iscritti, che possa permettersi (e permettervi) di fare casino come si deve. Perché per il momento state solo rompendo le palle a me.
Non entro in merito alla questione nel suo complesso, che come giustamente sottolinei non è semplice.
Comunque la seguente affermazione, che mi riguarda, è semplicemente falsa e gradirei che venisse ritirata:
“Con alcune di queste, tra cui Dacia Valent, Miguel Martinez, Sherif El Sebaie (o forse è la prima che coinvolge gli altri due, ma stiamo già scendendo ad un livello di dettaglio che la faccenda non merita), intraprende una corrispondenza fissa che parte con le e-mail e finisce con le telefonate in conferenza a quattro.”
La mia partecipazione alla vicenda è consistita esclusivamente nell’aver accettato un pressante invito a fare da “testimone” (in pratica da lettore, per motivi mai chiariti, di una e-mail).
Non ho mai intrattenuto una corrispondenza fissa con nessuno sull’argomento, né tantomeno ho partecipato a “telefonate in conferenza a quattro” (??)
Non capisco perché tu mi abbia voluto trascinare dentro questa storia, con affermazioni non fondate su nulla, che danno un’impressione totalmente errata del mio rapporto con la vicenda.
Un buon plot, peccato per tre dettagli:
1) Lia ed Hamza li ho presentati io, sorprendendomi per le nozze avvenute 5 giorni dopo la presentazione.
2) La mail incriminata l’ho aiutata a scriverla
3) Lia ha dichiarato haut et clair che lei la sua password non me l’ha mai data, perché lei è una ragazza seria, mica la da a tutti. Invece, toh, guarda, io le sue password le avevo tutte.
La questione è quella della credibilità. Lia ha mentito quando ha affermato di non avermi mai dato le password, ed è probabile che menta su tutto il resto.
Poi, naturalmente, tutto questo l’ho ordito nell’ambito del mio Losco Progettone Per il Grande Complotto Contro L’Ingenua Professoressa Nonché Per La Conquista Dell’Islam Della Galassia, perchè ho sempre pensato che lei fosse più bella, giovane e amata di me.
Best regards, Dacia Valent
Non entro in merito alla questione nel suo complesso, che come giustamente sottolinei non è semplice.
Comunque la seguente affermazione, che mi riguarda, è semplicemente falsa e gradirei che venisse ritirata:
“Con alcune di queste, tra cui Dacia Valent, Miguel Martinez, Sherif El Sebaie (o forse è la prima che coinvolge gli altri due, ma stiamo già scendendo ad un livello di dettaglio che la faccenda non merita), intraprende una corrispondenza fissa che parte con le e-mail e finisce con le telefonate in conferenza a quattro.”
La mia partecipazione alla vicenda è consistita esclusivamente nell’aver accettato un pressante invito a fare da “testimone” (in pratica da lettore, per motivi mai chiariti, di una e-mail).
Non ho mai intrattenuto una “corrispondenza fissa” con nessuno sull’argomento, né tantomeno ho partecipato a “telefonate in conferenza a quattro” (??)
Non capisco perché tu mi abbia voluto trascinare dentro questa storia, con affermazioni non fondate su nulla, che danno un’impressione totalmente errata del mio rapporto con la vicenda.
Non ho parole.
Il mio account da autrice su Macchianera aveva la password più scontata che io potessi avere. Basta avermi letto mezza volta per immaginarla, ed è quella che ho sempre usato nelle cose che volevo ricordare facilmente e che non mi pareva richiedessero particolari misure di sicurezza.
Mi scuso con Neri per questo ulteriore capitolo di questa antiestetica vicenda.
Il mio imperdonabile peccato di stupidità, nell’essermi andata a fidare di certi personaggi, non si finisce mai di pagare.
Lia,
tu di parole ne hai tante, e ad eccezione di quelle che mugoli, sono solitamente brutte e cattive.
Dacia Valent
Chiedo scusa del doppio invio (dovuto a un errore di Internet Explorer, adesso provo con un altro browser).
Attendo l’immediata correzione dell’affermazione errata che mi riguarda, non tra i commenti, ma nel testo.
Grazie
speriamo che alla farnesina dimostrino di avere buon senso e mandino in missione diplomatica un bel po di gente che sa il fatto suo(a tempo indeterminato)
Lia, se la tua password era davvero così intuititiva da fartela rubare dal primo che passa la colpa è tua. Se chiudi la porta di casa con lo scotch poi non ti puoi lamentare se ti svaligiano l’appartamento. Hai peccato di leggerezza e di ingenuità, il che puo’ essere comprensibile e scusabile se hai 13 anni, meno se sei vicino alla quarantina.
Dacia, a prescindere da altre considerazioni, hai dato in pasto alla stampa una mail che tu sapevi essere personale e privata. Non si fa e lo sai. Hai pubblicato un post su Macchianera col nome di Lia: ma cosa ti dice la testa? Tu vorresti che un altro pubblicasse un post a tuo nome??? Conosci il detto “gli amici ci riconoscono nel momento del bisogno”? Con amici come te, chi ha bisogno di nemici?
AllyAlly:
non ho dato nessuna mail ad Allam. Abbiamo anche [noi] dissuaso a Lia dal vendergliela quella benedetta mail all’Allam.
Quanto alla password, l’ho usata solo per dimostrare quanto Lia sia bugiarda. Ma tanto.
Ha dichiarato haut et clair che lei le sue password non me le aveva mai date. Invece, toh, le password le avevo.
Quindi è stato per far rilevare l’incongruenza di una donna che chiede a tutti di crederle sulla parola quando lancia accuse infamanti (quanto quelle lanciate a noi, direi Piccardo compreso), ma alla prova dei fatti, mente. E mente male.
Ciaociao, Dacia Valent
AllyAlly, anche io ho una password intuitiva, perché non ti impossessi del mio account su Macchianera per scrivere qualche puttanata? Visto che puoi farlo, è giusto farlo, no?
Sei per caso del partito secondo cui quelle che escono in minigonna si meritano lo stupro?
Roba da matti. L’onestà non è una gentile concessione, sai.
Sul resto, Gianlu’, la fine del post c’entra poco con l’inizio. Non vedo il legame fra l’ingenuo e impapocchiato attivismo dei gruppuscoli di sinistra e la violazione della privacy. Capisco che lo spam rompa le balle, ma è abbastanza diverso dall’inoltrare una mail personale a un giornalista che poi la pubblica per far scoppiare uno scandaletto a sfondo poligamo.
Di questa soap opera italo-islamica mi importa meno di una cippa. Però mi permetto di intervenire su una questione marginale, ma davvero marginale (in questo contesto, in altri sarebbe assolutamente centrale).
Io posso anche avere una password stupida, tipo l’onnipresente “pippo”, ma se qualcuno la indovina e la usa al mio posto sta commettendo il reato di “furto di codici di accesso a sistemi informatici”.
Quindi il Neri ha fatto un favore a Dacia Valent cancellando quel post.
AllyAlly, anche io ho una password intuitiva, perché non ti impossessi del mio account su Macchianera per scrivere qualche puttanata? Visto che puoi farlo, è giusto farlo, no?
Sei per caso del partito secondo cui quelle che escono in minigonna si meritano lo stupro?
Roba da matti. L’onestà non è una gentile concessione, sai.
Sul resto, Gianlu’, la fine del post c’entra poco con l’inizio. Non vedo il legame fra l’ingenuo e impapocchiato attivismo dei gruppuscoli di sinistra e la violazione della privacy. Capisco che lo spam rompa le balle, ma è abbastanza diverso dall’inoltrare una mail personale a un giornalista che poi la pubblica per far scoppiare uno scandaletto a sfondo poligamo.
Tsk tsk… a me la password l’ha data Lia, mi ha dato anche quella del suo conto corrente bancario per dirne un’altra.
Non credo che Neri mi abbia fatto un favore, nei log ci sarà senz’altro traccia della mia intrusione – comunque autorizzata, visto che la password non l’ho intuita [giuro, dei processi mentali di Lia non ci capisco una cippa] – ma ho anche postato nel blog di Miguel Martinez la foto della page di macchianera con il mio post ed ho qui, in archivio, la pagina web completa salvata (se non lo avesse fatto G.N.) gliela posso fare avere.
Perché vedete, posso provare incontrovertibilmente che le password me le ha date lei. Anche se nega di averlo fatto.
Sapete cosa mi fa specie? Il fatto di rifugiarsi in un mondo dove la verità è relativa e le cose sono come noi immaginiamo che siano e non come sono realmente. Io di solito non lo faccio, e quando trovo persone che ci riescono resto affascinata a guardarle, come se fossero alieni.
E poi, Joe, io di favori non ne voglio. Si pagano cari, e quando meno te lo aspetti.
Dacia Valent
Lia, se la tua password era davvero così intuititiva da fartela rubare dal primo che passa la colpa è tua. Se chiudi la porta di casa con lo scotch poi non ti puoi lamentare se ti svaligiano l’appartamento. Hai peccato di leggerezza e di ingenuità, il che puo’ essere comprensibile e scusabile se hai 13 anni, meno se sei vicino alla quarantina.
Dacia, a prescindere da altre considerazioni, hai dato in pasto alla stampa una mail che tu sapevi essere personale e privata. Non si fa e lo sai. Hai pubblicato un post su Macchianera col nome di Lia: ma cosa ti dice la testa? Tu vorresti che un altro pubblicasse un post a tuo nome??? Conosci il detto “gli amici ci riconoscono nel momento del bisogno”? Con amici come te, chi ha bisogno di nemici?
Dacia, per essere autorizzata ad usare un altrui codice di accesso a sistemi informatici (il solo esserne in possesso non basta) devi avere una lettera scritta e firmata da parte del legittimo proprietario. Tutto il resto non conta.
Prova pure ad accedere al suo conto bancario, vedi che lo capisci subito cosa intendo (Gianluca Neri può chiudere un occhio o tutti e due, le banche nemmeno mezzo).
Scusate per il post sopra che ho duplicato, ma ho fatto copia e incolla e mi era rimasto nella memoria il post precedente.
Riassimo il nuovo post:
Giulia, non generalizzare così, non è da te …
Non ho detto che Lia “si merita” che qualcuno scriva un post a nome suo, ho solo detto che avere una pw talmente intuitiva da essere carpita dal primo che passa è come chiudere la porta di casa con lo scotch …. l’ho detto e lo ribadisco.
Sull’argomento stupro/minigonna, il tuo commento oltre a non c’entrare nulla e ad essere fuori luogo, fa capire che se nemmeno tra noi donne siamo solidali su questo argomento, vuol dire che di strada da fare ce n’è ancora taaaanta ….
Joe,
non ti viene in mente che magari io l’autorizzazione l’avevo avuta esattamente nei termini in cui dici tu? O che quantomeno abbia le prove che non le ho né intuite, né hackerate, né ricavate con l’uso di un qualche marchingegno diabolico e ingegnoso, ma che le avessi con il suo pieno consenso?
A me questa storia serve solo a far rilevare che se Lia si mette la minigonna lo fa solo per poter gridare allo stupro, giusto per *quasicitare* Giulia.
Per il momento, lei diceva che io le sue password non le ho mai avute, io ho dimostrato il contrario. Il resto è esercizio inutile. Il mio punto – quello sulla sua pseudologia patologica compulsiva e sulla sua disonestà intellettuale – l’ho fatto.
Dacia Valent
AllyAlly, mi rispiego perché mi sa che non hai capito.
La password che uso in qualsiasi account può essere anche una cazzata come il mio nome o unduetre o quello che è. Questo non significa che le persone abbiano il diritto di usarla: come dice Joe Tempesta, è reato. Esattamente come entrare in casa di qualcuno, porta aperta o meno, è reato.
L’analogia della minigonna, che ovviamente NON hai capito, era legata a questo discorso: non conta quanto sei provocante, il rispetto come essere umano è dovuto. La chiosa retorica sulla solidarietà femminile, in questo senso, è balorda quanto il tuo commento originale.
Dacia, se hai tutto in regola tanto meglio per te: nel caso Lia o Gianluca decidano di denunciarti (il rischio c’è sempre…) potrai dimostrare di avere ragione.
Joe,
no worries [lo so lo so, che non sei affatto worried].
Mi dispiace naturalmente per l’uso improprio di macchianera, ma in caso contrario avrei dovuto scrivere un milione di caratteri per dire che avevo le password perché Lia me le aveva date, e che – anche in questa cosa, oltre alle accuse che ci ha gettato addosso – stava mentendo.
Mi è sembrato più veloce ed incisivo usare un esempio pratico. Che conta più di un mille parole.
E ora, signori, vi lascio alle vostre amene discussioni sulla solidarietà femminile, il tradimento, i complotti e la lunghezza delle gonne. Per me è over, e pure fair enough.
Vado a lavorare che abbiamo dei fratelli nei guai.
Dacia Valent
Sì, vabbe’.
Allora: io non ho la più pallida idea di come questa pw sia finita nelle mani della Valent. So solo che, appunto, era la pw più intuitiva e scontata che io potessi avere, ed è una pw che uso quando devo pensarne a una su due piedi e non ho esigenze particolari di sicurezza.
Non vedo manco perché mai avrei dovuto darla alla Valent, visto che non le avrei mai dato il permesso di usare l’account a mio nome, per elementare correttezza verso il Neri a cui, mi pare evidente, dubito che la cosa avrebbe fatto piacere. A meno che non sia venuta fuori in una delle infinite volte in cui la Valent mi ha intrattenuto sulla sua ostilità con Filippo Facci per il quale, secondo lei, avere l’account su Macchia era “un potere”.
Tesi che mi è sempre parsa abbastanza ridicola, peraltro, e che ho sempre provato inutilmente a sdrammatizzare nelle nostre conversazioni.
Se è così, comunque, giuro sulla testa di mia figlia che non lo ricordo.
E comunque mi pare una sciocchezza emerita.
Per non parlare del mio “conto corrente bancario”, poi: mi mancava solo che la Valent ne avesse la password, santo cielo. Suppongo che sarei sotto un ponte, a quest’ora…
Non ho comunque intenzione di farmi trascinare nell’ennesimo, delirante, diversivo Valentiano rispetto all’inoltro di una mia email al Corriere, che è l’unica cosa che davvero mi interessa.
Mi limito a ribadire che è evidente, che ho commesso una cazzata siderale nel primo momento in cui mi sono fidata di un simile personaggio, e non provo nemmeno a discolparmi.
Ho fatto una cazzata, e lo so.
Spero sia stata utile almeno a prevenire che la facciano anche altri, in futuro.
Cazzata più cazzata meno… l’importante è non perdersi d’animo e continuare a farne!
Una qualche utilità questo post l’ha avuta: far capire che Giulia è una persona che scrive risposte senza senso, che offendono (non me, ci mancherebbe) ma le persone che lo stupro lo hanno subito veramente e che quando glielo si fa notare (coi dovuti modi, come ho fatto io) si viene accusati di NON aver capito il suo genio, (capito? non è lei ad avere scritto una caXXata offensiva, ma sono io a non aver capito!). In piu’, chi osa farle notare questo, si becca del “balordo” …. che tristezza! Ti posso consigliare di scendere dal piedistallo su cui ti sei messa (da sola). Avere uno scambio di opinioni con te è impossibile, tu vai d’accordo solo con chi ti dà ragione. E sì che dal tuo blog non sembravi così … che delusione!
AllyAlly, ma santiddio, hai letto quello che ho scritto o hai deciso di partire per una crociata?
Nel caso della seconda, buon viaggio.
Mi piacerebbe capire esattamente in che punto il mio paragone era offensivo nei confronti delle persone che sono state stuprate. Dato che, a meno che io non mi sia bevuta il cervello, la frase che ho citato, in quel contesto, diceva ESATTAMENTE L’OPPOSTO.
Al sarcasmo sul “mio genio” neanche rispondo, tanto più che non è questa la sede.
Ridico, ma più chiara di così non credo di poter essere:
ti rubano la password: la gente ti dice “è colpa tua, dovevi stare più attenta”
ti rubano in casa: la gente ti dice “è colpa tua, dovevi chiudere”
ti stuprano: la gente (parecchia gente, purtroppo, in alcuni casi financo la Corte di Cassazione) ti dice “è colpa tua, hai provocato”.
Il tuo commento a Lia faceva il paio esatto con i giudizi tranchant di quelli che accusano le donne stuprate di essersela andata a cercare. Come se il rispetto (della privacy, della password, del corpo, della casa) non fosse un obbligo sociale, qualcosa di dovuto, ma una gentile concessione.
Se non hai capito adesso, ci rinuncio.
Che personaggio squallido..
Quoto Giulia: “Sul resto, Gianlu’, la fine del post c’entra poco con l’inizio. Non vedo il legame fra l’ingenuo e impapocchiato attivismo dei gruppuscoli di sinistra e la violazione della privacy. Capisco che lo spam rompa le balle, ma è abbastanza diverso dall’inoltrare una mail personale a un giornalista che poi la pubblica per far scoppiare uno scandaletto a sfondo poligamo.”
Anche a me il paragone (password facile come minigonna, entrambe autorizzano la violazione) che ha fatto giulia pareva sensato e comprensibile.
Quanto al resto, se le cose stanno così, con la valent che usa pw non sue, mail private girate al corsera e allam che pubblica: belle merde, i responsabili.
Per scatenare la lite Lia/Dacia e relativi tifosi era proprio necessario ricorrere ad un pretesto, peraltro così patetico?
La prossima volta che qualcuna si lamenta che su questo sito le donne son soltanto tette e culi, giuro che mi iscrivo alla Diecina di Ten blog e mi faccio votare da tutti quelli che mi conoscono (dopo averli doverosamente salutati). Mi vergogno non poco di appartenere a quel genere di donne che crede fermamente che certi pregiudizi vadano combattuti quando vedo altre donne che in nome della stessa battaglia, si abbassano ad utilizzare mezzucci degni di una comare al mercato.
Francamente Dacia che il fine giustifichi i mezzi, è un concetto espresso a suo tempo da uno dei peggior nemici dell’umanità
Anche a me sfugge il legame tra la prima e la seconda parte del post.
E limitandomi alla seconda (lo spam da parte delle associazioni piccole e sfigate), mi sfugge anche il legame tra il problema dello spam in senso tecnico (che quando è tale è illegittimo anche se l’autore è un soggetto che opera a fin di bene) e la personalissima opinione per cui dovrebbe vigere il monopolio dell’associazionismo “de sinistra”, detenuto da un soggetto unico (scelto da chi? ma stiamo scherzando?).
Mi rendo perfettamente conto che magari la curva era un po’ a gomito, ma allo stesso tempo mi sembra palese anche a chi fa finta del contrario che l’argomento in comune era la difesa della privacy.
Lo scontro Valent/Lia non è uno scontro bene versus male ma la lite fra due persone che prima hanno condiviso molto: ognuna conosce tanto dell’altra; ciascuna conosce menzogne, trucchi, bugie e metodi dell’altra.
Oggi che Lia è vittima svela gli altarini ma dov’era quando le stesse ignobili tecniche venivano rivolte verso altri?
La valent screditata politicamente dopo essere passata da un partito all’altro (Neri ha dimenticato l’italia dei valori da cui fu cacciata per ovvio motivi di verginità giudiziaria ma ha anche omesso di ricordarci il tentativo di An) ormai opera su internet dove può meglio manipolare ricordi e fatti.
Valent ha avuto modo di ricordarci che lei “ha fatto la storia di questo paese”: ha ragione, ha fatto la storia giudiziaria.
Oggi la valent non ha più morti da sfruttare e quindi se vuole apparire deve fare scalpore, sempre sulla pelle degli altri.
Non si trattava di Dacia contro Lia ma si trattava di Dacia estromessa dall’Ucoii, della Iadl vs Ucoii: Dacia doveva punire i vertici dell’ucoii che avevano sganciato l’ignobile palla al piede costituita dalla valent e dalla Iadl
Non è certo un caso che, una volta avvenuta la rottura Ucoii-Iadl l’ucoii abbia firmato l’intesa aderendo ai principi costituzionali ialiani
Valentino Giacomin
Lo scontro Valent/Lia non è uno scontro bene versus male ma la lite fra due persone che prima hanno condiviso molto: ognuna conosce tanto dell’altra; ciascuna conosce menzogne, trucchi, bugie e metodi dell’altra.
Oggi che Lia è vittima svela gli altarini ma dov’era quando le stesse ignobili tecniche venivano rivolte verso altri?
La valent screditata politicamente dopo essere passata da un partito all’altro (Neri ha dimenticato l’italia dei valori da cui fu cacciata per ovvio motivi di verginità giudiziaria ma ha anche omesso di ricordarci il tentativo di An) ormai opera su internet dove può meglio manipolare ricordi e fatti.
Valent ha avuto modo di ricordarci che lei “ha fatto la storia di questo paese”: ha ragione, ha fatto la storia giudiziaria.
Oggi la valent non ha più morti da sfruttare e quindi se vuole apparire deve fare scalpore, sempre sulla pelle degli altri.
Non si trattava di Dacia contro Lia ma si trattava di Dacia estromessa dall’Ucoii, della Iadl vs Ucoii: Dacia doveva punire i vertici dell’ucoii che avevano sganciato l’ignobile palla al piede costituita dalla valent e dalla Iadl
Non è certo un caso che, una volta avvenuta la rottura Ucoii-Iadl l’ucoii abbia firmato l’intesa aderendo ai principi costituzionali ialiani
Valentino Giacomin
Per chi ha seguito tutta la vicenda questo è un riassunto per nulla attinente ai fatti. Ma se va bene alla valent, a sherif e a miguel figurati se non va bene a me
Un solo appunto: lia ha sbandierato di non aver dato ad altri la mail se non a 4 testimoni, la valent ha affermato invece il contrario, e cioè che l’avesse data a molti di più, sia personalmente che per interposta persona
Lia ha detto che le sue password, come le mail, non le avesse mai date a nessuno
Dacia ha affermato il contrario
Il tutto condito dal racconto di come lia volesse farla pagare a piccardo in ogni modo, con i media e tramite web, possibilmente passando per la guardia di finanza
Rientra nel personaggio, perlomeno per chi lo conosce da anni sul web
La Valent ha semplicemente dimostrato, con un gesto del tutto innocuo, che lia mente, persino sulle password
O volevate che entrasse nel conto bancario di lia?
L’ha fatto nel modo più innocuo permesso, e cioè scrivendo con la sua pass su macchianera e firmandosi come dacia, non come lia
A me è sembrata una cosa piuttosto divertente e, conoscendolo un po’, in linea con quanto avrebbe fatto il Neri se lui e grassilli, dopo aver dato il culo per una tizia, si fossero ritrovati alla pubblica gogna montata ad hoc dalla tizia bugiarda.
Tutto qui
ps: esilarante il tentativo di coinvolgere Facci, notoriamente in forte contrasto con Dacia, da parte della suddetta tizia che, guarda un po’, in un contesto in cui non c’entra nulla lo tira in mezzo.
Che noia però, è sempre uguale a sè stessa
‘mmazza ce se diverte a esse islamici. Non credevo.
LOL. L’importanza della punteggiatura:
Ammazza, ‘sti islamici!
Ammazza ‘sti islamici!
Vis,
a me Machiavelli non è mai sembrato qul gran nemico dell’umanità.
E direi che tutto sommato la mia incursione non ha fatto del male a nessuno (se non al padrone di casa che si è trovato a dover ripulire e scrivere e tutte ‘ste cose qui).
Io avevo un punto da dimostrare (che Lia di Haramlik racconta palle a gogo ed ha il forward facile) e questo era il metodo più veloce per farlo.
Il fine era lecito ed il mezzo usato non cruento.
Direi che ci siamo.
Dacia Valent
A me spettatore esterno hai solo dimostrato la tua pochezza etica.
Hytok, non so come farò a vivere da oggi in poi.
Dacia Valent
ogni giorno perdiamo un pezzo di innocenza,facendoci sempre più cinici,a furia di sentire certe storie(come una specie di lebbra)
quando uso toni così melodrammatici mi vengono i complessi di colpa e mi trovo costretto a leggere per bene il post.E infatti rileggendolo scopro che non c’è niente di particolarmente grave nel comportamento di nessuno,fatto salvo(forse)il caso dell’uso di password altrui.Il resto è giornalismo bellezze.Fanno il loro mestiere persino le solitamente furbette associazioni quando ti chiedono pubblicità(si vede che hanno perso il treno del 5 per mille o non hanno percepito “le cinetiche del sistema”.Una prece).Se ho usato toni offensivi me ne scuso,a prescindere(peraltro mi sembra che la Valent sia l’unica che sono riuscito ad azzeccare in una schedina elettorale,ai tempi delle mie prime ingenue partecipazioni all’importante_momento_di_vita_democratica_di_questo_nostro_grande_paese,patria_dei_liberi_e_dei_coraggiosi)
Dacia, i tuoi restano mezzucci da comare che attirano più l’attenzione appunto sul mezzo che non sul fine.
Non hai dimostrato proprio un bel niente se non che a te il pizzicagnolo, quando ti mette una fetta in più di prosciutto e poi ti chiede “lascio?”, non ti frega.
mizzica viscontessa:
a parte il fatto che io il prosciutto non lo mangio mica, va anche detto che sono troppo occupata ad usare mezzucci da comare per attirare l’attenzione sul mezzo, per poter andare a fare la spesa.
dacia valent
E nell’aria aleggiava un impellente bisogno di vacanze.
Dacia, questo è shit-crawling.
Per carità di Dio, un Dio qualunque: basta.
Leonardo,
io sarei in linea di massima d’accordo con te, anche perché so benissimo di essere stat costretta per mesi to crawl in the shit, e con me ple persone che ho avuto la malaugurata idea di coinvolgere nella difesa di questa signora.
Ci siamo ritrovati tutti sputtanati, massacrati di ingiurie e diffamazioni varie.
Ora, vorresti inibire il nostro diritto a difenderci, con i mezzi che abbiamo a disposizione?
Boh, facciamo che ti do retta che davvero xe noiosetta la storia. E giusto perché sei tu, e perché hai citato il nome di Dio.
Dacia
Per come la vedo io, questa fretta di prendere posizione e di sparare giudizi quasi sempre negativi a carico della signora Valent, è indice di attitudine a ragionare in termini di tifo calcistico. Sarà una distorsione dell’immaginario di moda di questi tempi. Non è che c’entra il fatto che sia negra eh? Perchè il razzismo è uno dei mali del mondo….Inoltre, questa moda di seleionare la gente, come fanno i buttafuori maranza davanti ai locali per gli arricchiti…per carità. Dacia Valent ha dimostrato che nella fattispecie Lia ha raccontato una palla. Quindi che lo sputtanamento che LIa ha deciso di perpetrare via web, ha come fondamento una che dice sto tipo di palle. Non è molto, ma non è neanche poco, no?
Cloro
Cloro, ma non dire SCEMENZE. Tra l’altro, non credo che tutti sappiano che DAcia sia nera.Ma per piacere. Si critica DAcia per quello che fa.
IO chiederei una sola cosa, a Dacia. Lei dice di avere le PROVE che sia stata la stessa LIa a chiedergli di inoltrare l’email. Pucbblichi QUESTE prove, invece di questi giochetti. SE l’avesse fatto subito, stà storia sarebbe morta mesi fa. Punto.
E al giudice, Dacia, che sul web hai scritto già fin troppo.
A me le polemiche van bene, peccaritadiddio, stiamo imparando tante belle cose (a scapito della fiducia, come ci ricorda Diamonds un po’ più su).
Però ve ne prego, basta usare l’inglese per tentare dibattiti più immediati e fluidi, sembrate Guido Nicheli in formissima negli ’80! “Taaaac, scatta il business, easy ragazzo, e sei in the butter, piiiirla!”
c’hai ragione, enough is enough.