Il Caimano

film45500467.jpgPer coloro i quali, come il sottoscritto, adorano il modo con cui vengono tradotti i titoli dei film, segnalo che il Caimano è uscito la settimana scorsa nei cinema tedeschi, con un colpevole ritardo di più di un anno. Il titolo è diventato un ficcante “L’Italiano”.
Perchè purtroppo è così. Il caimano È l’italiano. E il nano non è nient’altro che una rappresentazione.

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20 Commenti

  1. Certo perchè in germania nn si sono ancora abituati alla democrazia che gli arrivano solo le notize firtrate dai media comunisti che poi meno male che voi dite che i media nn sono in mano tutti alla stessa gente che invece…come voleasvi dimostrare!!!!cvmq temetevi pure i vostri film che calunniano fatti da chi nn ha mai lavorato che tannto chi lavora ci pensiamo noi a mandare avanti la baracca…..il tempo è galantuomo e a moretti preferisco artisti veri cme stanli kubric…

  2. applicando uno sbarramento alla tedesca e un metodo proporzionale, direi che in Germania hanno ragione

  3. Tenendo conto del tipo umano e non del personaggio pubblico e politico, direi che esiste un’altra Italia e altri italiani, ma che questa è a furor di popolo la rappresentazione di noi stessi che vogliamo esportare, quindi eccoci serviti.

  4. Si, Der Untergang potresti anche tradurlo come I Crucchi. E probabilmente i tedeschi non avrebbero niente da ridire. La differenza è che i tedeschi con il loro passato ci hanno fatto i conti ormai. Noi invece stiamo ancora qui a dire che i ragazzi di Salò in fondo non erano poi male. I soliti italiani, appunto.

  5. Ma come come? L’italia del governucolo Berlusconi non era l’italia rispettata in europa e nel mondo? Vediamo di liberarci di sto buffone mafioso e di riformare una classe politica che, da destra a sinistra, non è all’altezza di nessuna democrazia occidentale.

  6. @Christek
    sottoscrivo in pieno. Nessuna idiozia dell’attuale governo mi farà mai rimpiangere la vergogna di essere rappresentato da quel pagliaccio tracotante, liberticida, colluso con la malavita che ha *demolito* l’immagine e la credibilità del nostro paese all’estero.

  7. La traduzione del titolo del film non è solo letteralmente sbagliata e razzista, ma è semplicamente idiota.
    Premesso che sono cresciuto a Kinder e Zauberberg, che considero Berlino la città più bella del mondo, che passo in Germania quasi tutto il mio tempo e che la vita qui è mediamente di qualità più alta che in Italia, la mia impressione è che negli ultimi due anni stiano rifluendo sentimenti antiitaliani.

    A chi, subito dopo le presentazioni, mi chiedeva della mfia rispondevo con la storia di cosa nostra, dai beati paoli a lo piccolo: lo sventurato perdeva così la serata e non avrebbe mai più nominato la mafia in presenza di italiani.

    Ora ho cambiato strategia: l’altro ieri un pisquano mi ha chiesto quanti mafiosi conoscessi. Dico: zero. Lui: quanti sono i mafiosi in italia? Io: troppi, tantissimi: circa uno ogni cento ebrei ammazzati nei campi tedeschi.

  8. JC, complimenti per la risposta. Meriti il “premio Kaczynski” (Kaczynski è il premier polacco che ha chiesto nel nuovo parlamento e nel nuovo consiglio europeo che la Polonia fosse rappresentata anche per le persone morte nella seconda guerra mondiale).
    Se ti fosse sfuggita la differenza tra quello di cui si parla, il fenomeno nano, e quello di cui parli tu, te la indico io: 60 anni. Tre generazioni.
    Puah.

  9. Già, 60 anni. Un pò come rinfacciare agli americani l’atomica su Hiroshima, vero?

  10. tre generazioni sono poche.A me me ne servono almeno 9 prima di essere certo che 80 milioni di persone che aderirono a una follia collettiva perversa come quella nazista siano maturate.Nel frattempo riservo per loro la mia puzza sotto il naso,e nessun castigo

  11. Fabrizio, i complimenti vanno tutti a te per il raffinato sense of humour: d’ora in poi ti chiamero’ Iron-Man (courtesy of Annalisa): se mi dai un indirizzo ti faro’ pervenire una sputacchiera, per evitare che i tuoi eleganti puah ti rendano illeggibile lo schermo.

    Grazie per esserti sopposto allo stress di una sottrazione (sbagliata peraltro: il campo di dachau, al quale ti consiglio una visita, specie al cosiddetto bunker e alla Zimmer X, fu aperto nell’equinozio di primavera del 1933) e soprattutto di un accostamento logico, evidentemente un po’ acrobatico per te, e che infatti hai goffamente cannato: nessuno ha paragonato il nanismo al nazismo (peraltro scritti in stampatello uno diventa l’altro dopo rotazione della terza lettera), bensi’ la piaga nazionale della mafia a quella, di altra nazione, del nazismo, eventualmente neo: e l’efficacia del paragone nulla ha da spartire con i tempi (la mafia e’ cosa piu’ vecchia del nazismo), bensi’ con il fatto che cosi’ come l’idiota tedesco con cui parlavo non ha nulla a che fare con il nazismo, io non ho nessun legame con la mafia.

    E la pervicacia con cui i piu’ cretini tra i tedeschi continuano a nominare la mafia appena vedono un italiano (o un mezzo italiano, come nel mio caso) merita, credo, un rilancio del tipo: le tue vergogne nazionali, o Hans Castorp, sono molto piu’ terribile delle mie: also schweig!

    Mi sembra che questa tendenza antitaliana stia aumentando tra i tedeschi, e che uno spirito sinistro si aggiri per la germania da qualche anno, concretatosi in modo evidente nei mondiali dell’anno scorso, dai teutoni strameritamente strapersi.

    Forse tu hai un’esperienza diversa, o forse a te piace intrattenere i tuoi amici tedeschi con amene narrazioni su come si’ e’ vero, in fondo siamo tutti mafiosi, oppure si’ come hai temerariamente scritto in questo post bonsai, il caimano e’ l’italiano e il nano e’ una sua rappresentazione.

    Beh, sara’ forse una rappresentazione di te. Io mi sentiro’ rappresentato quando lo stesso titolo “der Italiener” sara’ usato in germania per tradurre il film “Giovanni Falcone”.

  12. Perfino i tedeschi sono riusciti a sdoganarsi. Gli unici a restare con fiato grosso siamo sempre noi. Ma siamo fatti così: ci piace pensare di essere i peggiori di tutti, dato che non possiamo essere i migliori e non sopportiamo di passare inosservati. E allora avanti così… Ma è solo una questione di ignoranza, in fondo. Mandate un italiano tre giorni a Parigi, e tornerà dicendo che il sistema sanitario, le pensioni, le scuole, i servizi, roba come quella ce la sogniamo. Se gli chiedete informazioni, avrà visto la torre Eiffel, da sotto perché ha le vertigini, avrà fatto un giro sul bateau mouche e mangiato una crepe schifosa da qualche parte a Saint Germain.

  13. Dopo Duisburg siamo non solo caimani ma anche tutti mafiosi.
    Grazie allo spot del Burger King, non siamo solo mafiosi ma anche gigolò.

    Nel sito http://www.glocallife.org trovate il video e il sito del burger king germania e le loro relative traduzioni.

    Ma i protagonisti di Derrick… erano tutti italiani?

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