L’uno per mille

Ma a voi pare che un qualche esponente del Parlamento britannico abbia pronunciato verbo (anticipatamente) riguardo il famigerato documentario della BBC? No perché in Italia l’ex Presidente della Camera dei Deputati, Pier Ferdinando Casini, dice di non capire per quale motivo la RAI debba sperperare i suoi soldi nell’acquisto di una “schifezza” quale sarebbe il documentario in questione. Senza poi contare che – aggiunge – sarebbe meglio fare un bel lavoro da zero nel quale si approfondisca il problema dei preti pedofili sì ma in relazione alle altre bellissime cose che fa la Chiesa in giro per il mondo. Il rapporto che indica è 1:1000. Quindi? Cos’è, non vale dunque nulla?

E poi mi sono tastato per capire se ero vivo.


Il fatto è che l’onorevole Casini fa comunque un discorso davvero sciocco: la questione non è quel che di buono fa la Chiesa nel mondo. Nessuno, dotato di raziocinio standard e medio intelletto, sarebbe capace di ritenerla responsabile se un prete compie atti di pedofilia in giro per il mondo. Parlo da ateo: ovviamente quel determinato prete è un essere umano e in quanto tale può come altri essere uno stronzo di proporzioni bibliche. Certo, data la situazione, forse il mio giudizio potrà essere ancor più grave ma non c’è un solo motivo, né un modo, per poter riversare queste colpe sulla Chiesa. Quindi la maniera di Casini vada a farsi friggere immantinente, please. E noialtri anzicché ingoiare quel che arriva si potrebbe cercare di rimettere in moto quel poco che basta per saper rimbalzare al mittente certe illogiche affermazioni: parlo agli amici giornalisti i quali di mestiere fanno quelli che ragionano e una volta che hanno ragionato scrivono, fate il piacere, la prossima volta ribatte parola su parola. Casini-ma-che-cazzo-dice? Non ci sono solo sciure-marie in giro per l’Italia, porti rispetto.

Altro discorso è quello di ritenere responsabile la Chiesa di coprire i reati dei preti che in Lei trovano poi rifugio. E questo è il focus del documentario BBC. Che si riesca o meno a farcene una ragione, esistono popoli che non hanno alcun timore reverenziale nei confronti del clero e preparano documentari, dossier e quant’altro e il senso di tutto questo è di informare le persone. Lo stesso Rocco Buttiglione, ieri, ha toccato sulla questione cime inarrivabili da uno sano:

“E se domani qualcuno volesse trasmettere un documentario che nega l’esistenza dell’Olocausto, diremmo che ha diritto di farlo sulla base del diritto di cronaca?”

Beh, sì. Ne avrebbe diritto proprio per quello. Guardi Buttiglione che il “diritto di cronaca” non è una carnevalata, eh? Comunque sia, non vorrei divagare, ma mi si permetta di dire che l’accostamento degli argomenti mi suona un filo paraculo. Ché si sa mai che qualcuno non associ subliminalmente le due cose. Per essere un filosofo, Buttiglione, lascia un po’ a desiderare, mi lasci dire.

Infine, in mano abbiamo un documentario che dice una cosa e la documenta, mica spara ad alzo zero nel mucchio come invece siamo soliti fare da queste parti: non vocine contraffatte e immagini sfocate, nomi e cognomi. Chiunque sia in grado di confutare la cosa si faccia avanti, ne ha facoltà e lo starò ad ascoltare con il medesimo interesse. E come me altri. Non saper, voler accettare questo, onorevoli Casini e Buttiglione, per quanto lo vogliate dipingere di cautela o sa il cielo cos’altro, sa solo di coda di paglia.

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50 Commenti

  1. Per ora gli unici che hanno smentito sono quelli dell’Avvenire e la cosa, ovviamente, lascia perplessi.

    Il problema è che la in Italia sta diventando sempre più un effetto collaterale…

  2. Non vi preoccupate: se il documentario andrà mai in onda (scommetto di no: già l’hanno rimandato di una settimana), in studio ci sarà una proporzione fra cattolici e laici 4:1. Solo che solo due su quattro saranno preti, e quindi sembrerà parecchio più equilibrata. I cattolici in studio, ovviamente, verranno scelti fra quelli che difendono la Chiesa comunque e quelli che la difendono in nome delle sue buone opere.

  3. Certo. I programmi di Santoro sono famosi per il contraddittorio.
    E poi, la proporzione di 4:1 implica che Travaglio, Santoro e Vauro saranno imbavagliati o che sono da intendersi un uno e trino?

  4. Quello che non capisco è cosa gliene debba fregare, a un ateo, delle dinamiche interne della Chiesa, dei provvedimenti che prende o non prende, dei documenti che emette e delle norme disciplinari che dice o no di voler applicare. Fintanto che non vìoli la legge. Ma se questo sia avvenuto non devono stabilirlo Santoro e la BBC, piuttosto sta alla magistratura agire nei vai paesi e nelle sedi che le competono per punire i colpevoli di eventuali reati sessuali, senza pregiudizi nei confronti dell’ambiente in cui potrebbero essere maturati: il vero scoglio. Ma la Chiesa, o meglio la Curia romana con cui la prima non andrebbe confusa ma che ne è il centro anche sul piano giuridico-formale da un 150 anni (piaccia o no ad atei e laicisti, laici e cattolici, Fassino e Giordano), ha sempre mantenuto un atteggiamento cauto, per non dire conservatore, per non dire reazionario nei confronti della realtà. E’ il suo mestiere, e si potrebbe immaginare il contrario solo negando qualche millennio di storia e di guerre. Il resto è squallida retorica anticlericale che mi ricorda tanto Stalin e muffa ideologica della più pietosa, che mi ricorda tanto Fassino e Giordano.

  5. Slowfinger, lungi dal personale, ma a me non mi fotte un cazzo della Curia, un prete pedofilo è uno che va in galera. Fine della questione.

  6. Appunto, mi sembra che questo sia l’unico aspetto trascurato fino ad ora nelle “analisi” comparse finora in rete riguardo alla questione. Stiamo a vedere come andrà in tv.

  7. Slowfinger, mi pare che tutto il bailamme giri proprio intorno alla copertura di un reato contro la persona, e all’esistenza di un protocollo interno atto a dettare le regole dell’applicazione di tale copertura. Che mi sembra parecchio grave, altro che dinamiche interne.

    Virgina, è la Rai. Hanno tentennato per giorni, prima di comprarsi il documentario, e ora strillano che lo si può trasmettere solo se tutte le parti coinvolte sono rappresentate. Mi stupirei moltissimo se la Chiesa non ne uscisse pulita come un calzino di bucato.

  8. Facciamo finta che non si tratti del solito scherzo da prete.
    Non sarebbe in linea con la campagna di simpatizzazione verso il nuovo Papa che, diciamolo, al di là della pesante eredità lasciatagli da un Santo amato da tutti, credenti e non, riscuote poco successo.
    Il filmato che ho visto su youtube (con tanto di sottotitoli in italiano) ha scatenato in me un atroce dubbio. Ma per quale motivo, il Kardinal Razzi è stato eletto Papa in 5 minuti dai suoi colleghi? Io non faccio ipotesi azzardate. Temo la scomunica.

  9. Guido Rossi, io questa cosa proprio non la capisco: la linea politico-spirituale di Papa Ratzi non è molto distante da quella del suo predecessore, anzi, direi che è proprio la stessa (e, se non ricordo male, Ratzinger scriveva i “testi” per Wojtyla), quindi, per quale ancestrale motivo il nuovo papa riscuoterebbe meno successo? Perché più pigro e meno disposto ad evangelizzare in ogni dove?

  10. buttiglione è un poveraccio (di pensiero), visto i mezzucci a cui ricorre.
    se la rai lo trasmette immagino che ci faranno un bel contraddittorio, con 5 preti contro un ateo interpretato da casini con i baffi finti.

  11. Quando Berlusconi è tornato a casa lasciandoci nelle mani di questo governo di sinistra, non pensavo che Prodi ci avrebbe salvato dall’infausto destino di questo Paese alla deriva ma non avrei mai immaginato che ci saremmo dovuti trovare a lottare contro un nemico che per giunta era storicamente il nemico numero uno del Comunismo ovvero la Chiesa.
    La cosa peggiore è che fino a quando il nostro bersaglio preferito era Berlusconi, si poteva ancora nutrire una flebile speranza che esistesse un’alternativa e che il nostro voto avrebbe potuto renderla realtà. Oggi invece non esiste più neanche quella, né la possibilità che tra cinque anni si possa mandare a casa questo Papa.
    Adesso, è proprio il caso di dirlo, non sappiamo neanche più a che santo votarci.

  12. Queste battaglie all’ingrosso sono il risultato della moda di sparare sul Vaticano in astinenza di qualche vecchio bersaglio.
    Si fa a gara a chi dice le parolacce più grosse per dimostrare di averci le palle. A chi è più ateo e anticlericale.
    Ora, se uno era ateo ante Ratzinger, e stava buono a cuccia (distratto da altre battaglie), come mai solo oggi, post Wojtila, riscopre il risveglio della coscienza?
    Ma a voi pare che in GB stiano a censurare qualcosa di anticattolico? Su, Sasaki, non perdere tempo ad enfatizzare il tuo essere ateo, alla stessa maniera in cui, fino a poco fa, il mondo si sprecava con le bandiere pacifiste, oggi un po’ out.
    Su, il mondo dei cattolici nel 2007 non è fatto solo di sciure marie e buttiglioni di comodo (oltre che di pedofili), e i popoli con veri timori riverenziali non sono cattolici. Su.
    Hai mai mostrato il coraggio di sparare parolacce da duro contro qualche filmatino gradevole riguardante altre religioni?
    Beh, in quel caso si è open minded.
    Già. Il timore riverenziale da combattere è solo nei confronti del clero. Il negazionismo è solo quello dell’Olocausto. I babbioni sono tutti buttiglioni facili da sfottere. E i pedofili sono tutti preti. Tutto all’ingrosso.
    Ma dove sta questa campagna di simpatizzazione a favore di BXVI, che ci opprime come manco sotto Mussolini?
    Giulia, io mi stupirei moltissimo del contrario.

  13. Virginia diciamo che la Chiesa Cattolica, negli ultimi tempi, ci sta mettendo del suo per scaldare gli animi in un senso e nell’altro. Francamente sono abbastanza d’accordo sul fatto che non abbia molto senso muovere una battaglia anticlericale incoraggiando la messa in onda di un filmato sui preti pedofili, ma volendosi distinguere dalla massa delle Siuramia, anche tu avresti potuto controbattere a questo post con argomenti un po’ meno all’ingrosso della negazione di un timore reverenziale dei nostri politici nei confronti della Chiesa.
    Suvvia, ammettiamo, almeno noi, la nostra fallibilità e concentriamoci sui motivi per i quali, secondo te nel nostro Paese nelle condizioni attuali, si preme per la messa in onda di questo filmato invece che uno sul ritodi purificazione della religione Indù.

  14. x virginia

    Svegliati. I cittadini della repubblica italiana vengono trattati come idioti da una dittatura teocratica (e prova a smentirmi). Questa dittatura, insieme ai suoi cortigiani e scribi di corte (che includono voi commentatori nei blog), letteralmente terrorizzati, stanno cercando in ogni modo di bloccare la messa in onda di… di un documentario della BBC.

    Un documentario che parla di SISTEMATICHE e DOCUMENTATE coperture di reati gravi, commessi in paesi democratici e civili. La vostra risposta non è il ribattere ai punti, fornire documenti e così via. No, la vostra risposta è dare dell’anticlericale, occultare, dimenticare il documentario, parlare d’altro. I bambini evidentemente sono più traumatizzati dalle coppie gay che dai pedofili.

    Io votavo a destra, prima di questa svolta clericofascista. Mai più questa destra in Italia, se vogliamo una speranza per il futuro. Siamo un paese ai margini. Siamo un paese dell’Est che casualmente è spostato più a occidente.

  15. Viscontessa, ti sei concentrata un po’ troppo sulla battutona sugli Indù.
    E il timore di cui parlo non è quello dei nostri politici (ingrosso per ingrosso, anche il nostri è una bella definizione).

    Luca, sono letteralmente terrorizzata dalla messa in onda del filmato. Non ci dormo la notte. Sarò pedofila, clericofascista o vittima ignara della dittatura teocratica?

  16. Il brutto è che una volta abbandonata la destra oggi non c’è alternativa per fermare questo fascistume. Il centrodestra ha aperto le danze, ma anche il centrosinistra è ormai appiattito sulla cautela e sul timore nei riguardi del Vaticano. Basta leggere le varie dichiarazioni. E’ una tragedia, e siamo solo all’inizio.

  17. Sì, i vari blog e forum cattolici sono letteralmente terrorizzati. Politici e cortigiani vari sono letteralmente terrorizzati, tanto che stanno cercando di bloccare la messa in onda di un filmato. Se potessero, bloccherebbero anche quello su internet.

  18. Finora mi è sfuggita un’attenzione specifica per la dimensione umana e i risvolti penali delle singole vicende narrate, reati tutti da dimostrare in mancanza di indagini e processi. Interessa molto di più insistere con il solito intento denigratorio generalizzato nei confronti del clero e la Chiesa, approssimati per tornaconto ideologico a una manica di pervertiti sempre pronti a tramare, insabbiare e arricchirsi ai danni del povero cittadino, e l’assist della Bbc è un osso troppo succulento per non avventarcisi sopra. Insomma, molta attenzione per la “copertura” e la seccante autonomia ecclesiastica, poca per le persone coinvolte, cioè per i singoli casi considerati nelle implicazioni giudiziarie e umane. I protocolli interni non riguardano chi non crede, cosa peraltro non obbligatoria.

    Non spetta alla Chiesa denunciare e punire gli abusi né dare spiegazione sulle proprie politiche e scelte autonome, tanto meno agli atei. Se ci sono le prove e le condizioni, si facciano avanti i magistrati. O tutt’a un tratto vi è venuto lo scrupolo di coinvolgere le gerarchie ecclesiastiche nella gestione dell’ordine giudiziario?

  19. Slow (ciao) ti è sfuggita la dimensione umana perché non c’è.
    Non c’è non da parte dei commentatori di un blog, ma proprio da parte dei personaggi coinvolti.
    Questa vicenda ha cessato di avere dei risvolti umani nel momento in cui è diventata oggetto di un dibattito antecedente alla visione del documentario (da parte del grande pubblico).
    Perché il punto è questo, il dibattito, essendo “pre-visione” non è più considerabile (e di conseguenza approcciabile) come inerente ai contenuti del documentario, ma ai suoi effetti collaterali e infatti su questi si parla.
    Magari si potesse dibattere dei suoi contenuti con le parti interessate, magari.
    Il problema è che tutto quello che sta succedendo in questi giorni ha come finalità esattamente la negazione della possibilità di entrare nel dettaglio (anche umano) della vicenda, vera o falsa che sia.
    Il dibattito di questi giorni è tutto sulla libertà di stampa, sull’opportunità di farne strumento di attacco o di propaganda, oggi leggevo che si è persino tirata in ballo una presunta ma quantomai tempestiva caratteristica della tv pubblica secondo la quale vanno trasmesse solo cose provate e dimostrate, come se non fossero 50 anni che su ogni frequenza va in onda il suo opposto e come se quest’abitudine di sbattere il mostro in prima pagina e distruggerne così la vita solo per un sentito dire e prima ancora di avere qualsiasi prova evidente di ciò che si è pubblicato, facendo sì che le indagini siano di fatto indirizzate dall’informazione stessa e non viceversa come dovrebbe essere, non fosse da sempre l’unica vera caratteristica dell’informazione in Italia.
    E’ di questo che si sta parlando, non dei protagonisti.
    Ci si sta semplicemente chiedendo come mai quando non è di una tonaca che si parla, si può spingere anche al suicidio un innocente solo colpendolo quotidianamente con bombardamenti mediatici che lo danno colpevole, mentre quando si parla di un cardinale, di un prete, di un parroco, la differenza negli interventi è solo nell’intensità, spaziando da chi invoca cautela a chi direttamente titola “No!” e ne ottiene la messa in stand by, ma tutti, dal primo all’ultimo, hanno alla base quel “non trasmettetelo” che non sarebbe allarmante se non fosse seguito da un’ossecuiosa non trasmissione.
    Allora la domanda va fatta partendo dal “loro” punto di vista, quello secondo il quale sono tutte balle.
    Se lo sono, perché non trasmetterle e spiegarlo?
    Perché quando tutti, persino quelli che dovrebbero auspicarne la messa in onda, si dannano per bloccarlo, il sospetto (legittimo, dai, ammettiamolo) che si genera fa un servizio al dubbio stesso che è talmente controproducente che gli stessi personaggi coinvolti dovrebbero pretenderne la visione pubblica.
    Per poi dimostrare dove e perché sono menzogne.
    Se lo sono, basteranno 5 minuti e due documenti e la chiesa avrà assestato un colpo ai suoi oppositori tale che i prossimi ci penseranno anni prima di fare un secondo documentario così “scottante” senza aver prove in mano.
    Conviene più a loro trasmetterlo (se sono menzogne) che a chi lo vuole usare per colpirli.
    Non foss’altro per il fatto che se a un documentario il cui concetto di base dice “Dove sbagliano impongono il silenzio” si risponde cercando di imporre il silenzio…

  20. Slow,
    la magistratura non interviene se non c’è un reato conclamato o una denuncia ed è prorpio su questo che il cardinale Ratzinger ha lavorato “ordinando” a chi fosse a conoscenza di certi episodi scomodi di non denunciarli pubblicamente ma confessare i peccati e chiedere perdono a DIO.
    Visto dal punto di vista cattolico non fa una piega, l’unica legge è quella divina che è superiore a tutte le leggi umane.
    Dal punto di vista di uno stato di diritto un delitto dve essere condannato qui sulla terra.
    In questo modo un certo prete fiorentino che ha abusato per anni di giovani della sua parrochia se l’è cavata perchè non ci sono denunce, ha solo recitato qualche rosario come penitenza. Negli USA, e se ne parla troppo poo, molte curie stanno dichiarando fallimento per non pagare i danni salatissimi richiesti da chi è stato vittima di questi preti. In italia invece siamo noi a finanziarli pure, se come dice Fioroni ci vuole la mano pesante con gli insegnanti, che per noi laici sono comunque maestri anche di vita, un cattolico dovrebbe voler la mano ancora più pesante per quei anche pochi (spero) sacerdoti che si macchino di tali nefandezze, invece il loro capo sulla terra (l’altro lassù non credo sia d’accordo) chiede di insabbiare tutto.
    Allora potevano far papa Andreotti…

  21. Virginia la proprietà dei politici o il timore reverenziale sono tutta “cosa nostra”, siamo tutti una grande famiglia, un milione di Family Day, Life is now. Tra il grossolano e il puntiglioso ci sono molte vie di mezzo che ti sfuggono.
    La battuta sugli Indù non pretendeva di essere tale ma te la lascio volentieri, visto mai che ti possa servire per attaccarti nuovamente alle funi del cielo.

    Slowfinger sono secoli che la Chiesa parla “pre-visione” della vita dopo la morte e degli effetti collaterali di questa vita su quella futura, lascia per una volta parlare anche a noi in previsione e per carità divina lascia perdere il lato umano dei personaggi coinvolti che umanamente non esistono scusanti per certi comportamenti. Divinamente, francamente, non so.

  22. Lo sapevo che quando elessero papa questo ex nazista ci avrebbe dato grandissime soddisfazioni, a noi anticlericali. Sta superando le mie più rosee previsioni. Onestamente, spero che il filmato venga censurato dalla Rai, così continuerà a godere di una diffusione capillare su internet crescente.

    Faccio notare che dell’argomento Ratzinger favoreggiatore della pedofilia ne parali su Aut nel novembre 2005 e poi sul mio blog il 3 ottobre 2006. Non ci voleva molto, bastava leggere la stampa straniera.

  23. Quante acrobazie verbali si inventeranno stavolte?
    “nazilaicismo”?
    “dittatura anticlericale”?
    Oppure, molto più semplicemente, sposteranno la questione sul metodo per bypassare il merito con annessi e connessi?

  24. Semplicemente si vorrebbe avere accesso a quel documento e che la diffusione avvenisse pubblicamente. L’azione di messa in onda sarebbe importante tanto quanto gli eventuali contenuti del servizio. Se Santoro non ha gli attributi per farlo, merita di tornarsene al Parlamento Europeo.

  25. Virginia, leggo solo ora: non devo sbandierare il mio essere ateo come un tempo si faceva con il pacifismo? Tu sei pazza. Io odio i pacifisti.

  26. Quel che ha scritto Sasaki non fa tante grinze. Ma io mi chiedo un’altra cosa: perché la Rai debba pagare (e mi piacerebbe sapere quanto hanno speso i boccaloni) per un video che è il libera circolazione. E che onestamente invece di 38 minuti, poteva durarne anche una decina. Guardate pure il video, se ancora non l’avete fatto, però attenti: è di una noia mortale, se si escludono i racconti dei casi specifici (non per curiosità morbosa, semplicemnte per sapere di cosa si sta parlando). Io l’ho visto tutto, ma dopo un quarto d’ora ho utilizzato il cursore delplayer di google per leggere solo i sottotitoli (che fortunatamente scorrono lenti).

  27. Broono (ciao), ribadisco di avere l’impressione che, più che sulla libertà di stampa e le sue forzature, il “dibattito” si sia tradotto finora più che altro nell’ennesima campagna di delegittimazione e discredito dell’autorità spirituale (in senso lato) della Chiesa in Italia. Ovvero nel tentativo di infangare la legittimità quantomeno storica che il peso che questa, pur con le sue contraddizioni, ha nell’orientare la vita culturale e civile del paese. Il che non vuol dire né che sia giusto, né che sia sbagliato, ma semplicemente che è il risultato di un processo storico di qualche annetto, che può essere eventualmente ignorato, ma non trascurato. Perché è dalla breccia di Porta Pia che non si fa altro che appellarsi con accenti spesso meschini, da socialisti, liberali e semplici qualunquisti, per non dire di peggio, alla libertà dello stato laico, che si vuol far passare come danneggiata e castrata, anziché arricchita senza obblighi di sorta, dalla presenza della Chiesa. Invece è semplicemente inevitabile e bisogna farsene una ragione: l’Italia (l’Europa) è anche la Chiesa cattolica. A chi non taglia le cose con l’accetta e ragiona con la propria testa la cosa non dispiacerà affatto, perché è gente che solitamente preferisce avere una voce in più che una in meno nella vita pubblica (argomento che non può assumere significati diversi a seconda del piede con cui ci si alza la mattina). Personalmente sono anche d’accordo sull’opportunità di mandare in onda il filmato e punire i possibili colpevoli di abusi e violenze sessuali, che credo infanghi la rispettabilità, oltre che la fedina penale, solo di chi li ha commessi. Le scelte di gestione interna riguardano (-dàje-) la Chiesa, non lo Stato. Quanto alla mancanza di denunce, sono mancate anche in Gran Bretagna, dove la chiesa cattolica vale come il due di spade a briscola. Se la magistratura decide di intervenire, il modo di farlo lo trova.

  28. Sasaki, non intendevo darti del pacifista. Che cosa vuoi che sappia di te?
    Dico che il ragionamento all’ingrosso, per categorie ideologiche insomma, è assai prevedibile.
    Nel caso: alcuni preti sono pedofili, tutto i preti sono pedofili, il Papa è a favore dei pedofili.
    Mi risulta che il reato sia quello di pedofilia e non di essere preti, al momento. Quindi, parlando di ciò e del filmato BBC, sottolineare il proprio essere atei non aggiunge alcun valore al discorso.
    Anzi, si presta il fianco ad alcuni commenti geniali, come quello di Anelli di fumo.

    Che quei boccaloni della Rai, come dice Gabriella, paghino per qualcosa che quando manderanno in onda sarà obsoleto e deludente, è francamente ridicolo e un po’ politicizzato.

  29. Slow, nella stessa maniera si può girare il tuo ragionamento per dire che qualsiasi sia la dimensione dell’argomento, dal discorso del papa fino al piccolo reato commesso dal parroco di Ovunque, ormai ogni volta che si prova ad alzare un dito per chiedere se si può parlare per dire qualcosa di diverso da “Si padrone” è tutto un piovere di grida all’ateismo, all’attacco alla chiesa, al non rispetto dell’autorità, al “Vogliono far tacere i preti!”, in un’escalation che, ormai fatto noto, gli fa titolare “Terroristi” se solo uno fa un paio di battute sceme e fa si che quelli che esagerano continuino a sembrare gli altri.
    C’è un sospetto, qualcuno lo considera più di un sospetto, qualcuno ci ha imbastito un’ora di documentario che sappiamo chiamarsi così perché presenta dei fatti documentati, qualcuno l’ha ritenuto falso e ne sta ostacolando la diffusione.
    Questo non c’entra nulla con l’essere atei, come non ha nulla a che vedere con quell’altra follia letta qualche commento più su riguardante la paura di criticare le altre religioni, come se delle telefonate di Moggi si fosse potuto parlare solo se in possesso di una telefonata di ognuno dei dirigenti delle restanti venti squadre, non c’entra con la costituzione europea, non c’entra con la storia della civiltà moderna.
    E’ una banale quanto squallida storia di illegalità presunta, in questo caso, dimostrata in un numero di altri sufficiente per poter pensare che magari le prove per dire che è vero non ci sono, ma per dire che è verosimile si, però, e di questo si vorrebbe poter parlare senza veder subito spuntare la CL di turno che ti indica come uno che vuole solo sparare nel mucchio perché ce l’hai con i preti.

  30. Virginia, io sono terrorizzato da certe cose. Tipo quando non si riesce non dico a capire ma nemmeno a percepire che il fatto che io dicessi di essere ateo era un presupposto piuttosto fondamentale. Quello che mi permette di equiparare un prete a uno che di lavoro fa l’uomo sandwich. Per me sono identici. Io non prendo nemmeno in considerazione la parte spirituale della questione: per me sono come il mago Otelma. Che è uno che si da del voi da solo. Ecco, chiunque fra questi 3 personaggi si metta a rubare una matita o a molestare un bambino merita una pena commisurata. Se il loro vicino di casa lo nasconde lo considero responsabile non della colpa del primo quanto del mancato risarcimento che dovrebbe alla società. Ora la questione è che io posso spiegare queste ragioni ogni quattro secondi ma mi pare evidente, oramai, che ci sarà sempre qualcuno che non capirà. Ora se volete andare avanti a scannarvi fate pure ma prima vi consiglio di dividervi in due squadre: quelli che hanno letto il post e hanno capito le parole, e quelli che a prescindere hanno qualche cosa da dire.

  31. Non è necessario essere atei per divergere dalle opinioni e dai metodi della Chiesa contemporanea. Non è necessario nemmeno essere protestanti, ebrei o musulmani. I più colpiti da un simile scandalo dovrebbero essere proprio i cattolici, che dalle persone che rappresentano la loro guida spirituale e morale devono pretendere la massima chiarezza negli intenti e negli atti, e il massimo rispetto dello Stato che li ospita. La Chiesa al momento non ha né una né l’altra cosa.

    Nessuno sta accusando in massa i preti di essere pedofili, né si dice che fare il sacerdote porti alla pedofilia. Quello che è grave (ed emerge anche dai documenti specifici del caso) è che esista una strategia precisa per trattare i casi di abuso in modo da intralciare, nei fatti, il corso della giustizia. L’obbligo di silenzio pena la scomunica, ad esempio, è un’arma potentissima. Ed è grave (e provato) che la prassi comune sia il trasferimento del molestatore di parrocchia in parrocchia, anziché la sospensione; e che i molestati vengano indotti al silenzio.

    Alcuni cattolici accettano questa situazione e gridano allo scandalo e al complotto e al tentativo di delegittimazione. Altri vorrebbero fare parte di una Chiesa onesta e senza ombre. Io sto con i secondi. Chi si rende complice di un abuso è colpevole quanto chi abusa.

  32. Da Repubblica:
    Autorizzato l’acquisto da parte della Rai.
    “Sulla questione interviene il segretario generale della Cei, Giuseppe Betori: “Non vogliamo alcuna censura – ha affermato durante i lavori della Conferenza episcopale – ma se il documentario dovesse essere trasmesso in Italia, vorremmo almeno una chiara presa di distanza da tutte le falsità che sembra contenere”.
    E già in queste poche parole si possono individuare i motivi per i quali viene istintivo difendere la propria capacità di valutazione.
    Ancora prima della visione, ti indicano quale dovrà essere la reazione.
    Non siamo riusciti a fermarlo, allora prendetene le distanze.
    L’ipotesi che ci sia autodeterminazione di giudizio e soprattutto che questo avvenga DOPO averlo visto, non viene nemmeno considerata.
    Del resto si sa quale sia da sempre il concetto che oltre tevere hanno delle parole “individuo” e “giudizio”.
    “Betori critica in particolare il fatto che il filmato consideri un documento vaticano del 1962 come emanazione del cardinale Ratzinger mentre all’epoca questi era un semplice teologo.”
    Qui la notizia pubblicata ai tempi della vicenda, dove si possono trovare un paio di indicazioni in più rispetto a quell’essere “semplice teologo” che risulta essere un filo debole, come scappatoia.
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/09_Settembre/20/papa.shtml
    e soprattutto decisamente approssimativa e riduttiva, come descrizione del coinvolgimento del semplice teologo.

  33. Si può criticare tutto e tutti, ma “est modus in rebus”, come diceva Nino Taranto. Il fatto è che stiamo perdendo il senso del valore delle parole. Evidentemente non sempre queste hanno il conforto delle idee, altrimenti si avrebbe un’idea della differenza tra il dialogo e la violenza, oppure tra il dissenso e la mancata comprensione. Infatti tra le battute sceme e le minacce di morte a Bagnasco ce ne corre. Basterebbe tenere presente questo per smettere di pensare che sia sempre il prossimo ad esagerare o sbagliare. Sono convinto che la maggior parte dei cattolici e dei clerici italiani (pardon, dello “Stato che li ospita”), pensi che quel documentario debba essere trasmesso anche qui da noi. Nessuno intralcia il corso della giustizia. E’ solo che il corso della giustizia deve farlo la giustizia, non la Chiesa. Chi non è interessato all’articolo, può sempre astenersi.

  34. Non è neppure necessario essere atei per sentirsi nella condizione privilegiata di poter discernere le colpe di singoli, a qualsiasi fede appartengano. Siccome il cattolico è timorato per definizione, avrebbe il prosciutto sugli occhi.
    Nessuno starebbe accusando in massa i preti di essere pedofili. Piuttosto, si sta alzando il tiro, paventando una connivenza della Chiesa con gli autori degli abusi.
    A parte i cattolici che gridano al complotto, chi vorrebbe aprire un fascicolo per rinviare a giudizio il Papa e chi invoca il feticcio del diritto di cronaca, ci sarebbe pure chi tiene conto anche delle risposte che i rappresentanti ufficiali della Chiesa danno sul caso. Così, giusto per sentire l’altra campana, oggi il segretario Cei ha dichiarato, fra le altre cose, che il 90% di coloro che vengono giudicati dalla Santa Sede sono poi estromessi dallo stato clericale (questa cosa, ops, Broono non l’ha letta).
    Al momento, sarei portata almeno a dare pari credito a questa posizione.
    Ma io non ho minimamente capito il senso del post.

  35. Virginia, che COSA, esattamente, non capisci dell’affermazione di Sasaki che chi è responsabile di questi atti deve andare in GALERA,o perlomeno giudicati dalla Giustizia normale, per cui non ce ne frega niente che i responsabili vengano estromessi nella misura del quaranta, 70 o 100%?
    Intanto, la precisazione della Chiesa che il Crimen non è stato firmato da Ratzinger è prestuoso, perchè nel filmato non si dice niente del genere. Così come in NESSUNA delle dichiarazioni ufficiali ci sono accenni alla questione che , di FATTO, la consegna della massima discrezione abbia portato ad una sostanziale omertà.

  36. Virginia, la connivenza non è paventata: mi pare suffragata da sufficienti prove, anche senza scomodare i documenti ad uso interno. Se ne parla da anni, se ne parla in America dove non hanno il Papa in casa e quindi non si cagano sotto a dire le cose come stanno, e adesso se ne parla anche in Inghiterra. Solo qua non se ne può parlare, senza essere accusati di voler screditare una Chiesa che, se permetti, gode anche di troppo credito: al punto che le si permette di bloccare l’iter legislativo di provvedimenti già in discussione, in nome di una dottrina di fede che si pretenderebbe di applicare anche ai non credenti.

    Non sono responsabili? Meraviglioso. Sono responsabili? Paghino. Ma che se ne parli e si faccia pulizia, esattamente come bisognerebbe fare pulizia in Parlamento, alla Rai e in tutti i grossi sistemi italiani. Dei quali la Chiesa fa parte dal momento in cui ha voluto porsi come soggetto politico.

  37. Vedi? E’ questo che si sta dicendo.
    Tu prima di citare quelli che tirano in ballo il papa, ci tieni a puntualizzare che questo atteggiamento equivale a “Si sta alzando il tiro”, mentre qui si sta cercando di dire che fare quel nome significa semplicemente stare sul fatto che lo vede coinvolto.
    Questa, che sembra una sottigliezza, in realtà è esattamente la tecnica usata ogni volta che si va a toccare il vaticano.
    Se hai qualcosa da dire su uno, stai ideologicamente attaccando il totale e quindi con le buone cose fatte dal totale ti si risponde.
    Se stai parlando di un fatto che vede il coinvolgimento del papa, ti si risponde che stai alzando il tiro perché addirittura vuoi arrivare lassù.
    No, semplicemente c’é chi non vede in lui un’autorità divina e che per questo quando lo guarda lo vede come uomo, quindi anche capace di errori per i quali non si capisce perché non dovrebbe essere giudicato, legalmente o umanamente, secondo parametri (e codici) identici a quelli di ogni altro uomo.
    E forse in questa differenza risiede il bisogno di precisare l’essere ateo di chi parla, non perché ci si faccia portavoce di un movimento, ma semplicemente per spiegare a chi la pensa come te le premesse del dialogo e cioè che si sta guardando un uomo per giudicare il quale non serve “alzare il tiro” perché non lo si considera, se non politicamente, più in alto degli altri.
    Riguardo invece alla dichiarazione secondo la quale colori i quali vengono giudicati dalla santa sede, vengano poi estromessi dalla stessa, mi viene da precisare ulteriormente.
    Poco ci frega di cosa se ne facciano nel momento in cui hanno pagato l’eventuale reato commesso, se li mandino a zappare su una montagna o se li mandino a piedi fino in Tibet; quella che è per loro la pena adeguata sono affari loro.
    Quello che ci interessa è che quella pena non pretenda di sostituirsi a quella che regola la vita di tutti gli altri uomini e che non pretenda, sostituendosi, di essere l’unica.
    Se c’è reato, si facciano gli anni di galera che si farebbe chiunque altro.
    Dopo, facciano ciò che vogliono.
    Se in quel “ciò che vogliono” c’è poi il reinserimento in contesti che li rimettono a contatto con bambini, allora si ritorna a combatterli.
    Non si può pensare di rispondere a un’ipotesi di reato, con un documento che si basa su uno dei 10 comandamenti, pensando che l’intero mondo non abbia nulla da dire sulla differenza che passa tra reato e peccato e sul fatto che quando commetti un reato, se sei un prete, in realtà hai solo peccato e in quanto peccatore sei pari a ogni altro uomo (ché si sa, secondo loro nasciamo tutti peccatori) quindi diteci anche “Bravi” quando vi mostriamo che addirittura l’abbiamo estromesso.

  38. Ci sono dei pedofili. E questo è un fatto. Dovrebbero essere denunciati. E questo è il secondo fatto. Non ci sono altre cose da aggiungere. Se non che alcuni pedofili sono anche preti ma non vengono denunciati, anzi, per assurdo addirittura protetti dalla loro stessa istituzione. Qui non è questione di fede, attacco alla Chiesa, destra o sinistra, censura o no. Stiamo parlando di reati gravi che vengono coperti e sminuiti. Il contesto è un di piu’ che non dovrebbe cambiare il fatto. Ne’ tantomeno essere compensato con altre cose.

  39. E no, poco ci frega il cavolo. Non si può confondere i due piani a piacimento.
    Uno, quello della colpevolezza di una persona accusata di un reato e perciò perseguibile dalla giustizia. E non dalla Chiesa, cui non pertiene il compito. Su quello non ho assolutamente nulla da obiettare. Ci mancherebbe pure.
    L’altro, quello della pulizia morale, “senza ombre” come dice Giulia, che deve essere attribuita alla Chiesa e ai suoi rappresentanti. E per la quale è la Chiesa in primis a dover giudicare disponendo anche l’estromissione dallo Stato clericale.
    Per dire, non è che un cattolico, a differenza dell’ateo illuminato, sia un babbione incapace di distinguere fra i dieci comandamenti e il codice penale.
    Al momento mi risulta difficile accettare l’immediata alzata di tiro, che ponendo quasi in secondo piano le singole responsabilità di quei pedofili, arriva subito al cuore del problema: la Chiesa e il suo potere, la sua dubbia moralità, la sua influenza e quel perdonismo cristiano (non condivisibile, ma anche poco compreso) che viene prontamente confuso con correità penale. E che tende a giudicare Ratzinger come un omino qualsiasi, fallace come tutti e come tutti i potenti, anche un po’ corrotto.

  40. Intanto, corrotto non so, ma Ratzinger E’ un omino, e può essere fallace come gli altri.SE fallace significa che può sbagliare.
    Virginia, tu hai visto il filmato? Perchè se avessi visto il filmato avresti visto che il problema è che appena ci si trovava davanti a molti casi di pedofila o sospetta tale scattava un meccanismo di spinta al silenzio e invocazione del segreto. Di QUESTO, si tratta. Questo meccanismo, nei FATTI, ha portato alla copertura di molti casi di pedofilia. Così asseriscono le vittime o chi si dichiara tale nel filmato. Nn mi risulta che nessuno abia smentito i casi di violenza denunciati. TU che sei cosi’ attenta, hai per caso sentito qualche prelato o difensore della Chiesa che abbia detto che il tal caso o quell’altro non erano avvenuti? Ora, la consegna , in questi casi, è suggerire il silenzio, pena la scomunica. I motivi potrebbero essere sia una naturale tendenza ad evitare scandali che infanghino la Chiesa , sia , invece, che fosse un modo surrettizio ( e contoro, tipico di certa CHiesa ) per coprire i colpevoli. Tutto ciò, ha prodotto garvi casi di pedofilia che , mi pare, NON sono approdati in Tribunale, o solo molto tempo dopo della scoperta dei fatti, quando le vittime si sono inca**ate, oppure hanno pensato che potevano chiedere risarcimenti ( e GIUSTAMENTE )
    Di questo, si tratta. Per questo dico che non mi frega niente se ci sono state estromissioni. Il problema è:” la consegna al silenzio ha contribuito a creare questo clima di omertà? Ha fatto modo che le vittime fossero spinte a non denunciare? Non importa se come conseguenza o se come scopo ? QUESTO, è importante. Perchè delle condotte e delle punizioni che avvengono nella Chiesa, ripeto, non ce ne può fregare di meno.

  41. “Al momento mi risulta difficile accettare l’immediata alzata di tiro, che ponendo quasi in secondo piano le singole responsabilità di quei pedofili, arriva subito al cuore del problema: la Chiesa e il suo potere,”
    Non si fossero messi in mezzo dall'”alto”, nessuno avrebbe spostato in secondo piano nulla come probabilmente non ci sarebbe stato nessun documentario, visto che su casi analoghi nessuno aveva deciso di girare un’ora di roba (e qui possiamo essere d’accordo sulla gravità della cosa), ma quando su questo fatto viene emesso un documento a firma importante e quando per non essere giudicato su quella firma ci si appella addirittura al presidente degli stati uniti, ci sta che il problema si sposti non tanto per l’ansia degli atei di andare a colpire grosso, quanto per il fatto che prima di tutto il presidente degli stati uniti non si muove dal letto se non per qualcosa di grosso.
    Quella di farne un caso “grosso” è stata una conseguenza del loro averlo reso tale, non della volontà di chi li contesta di sparare alto.
    Non avessero tirato fuori un documento del 1200, sarebbe rimasta quella che era, una storia di pedofili.
    “quel perdonismo cristiano (non condivisibile, ma anche poco compreso) che viene prontamente confuso con correità penale.”
    Idem.
    Sul perdonismo cristiano si potrebbero spendere migliaia di parole, ma poco avrebbero a che fare con questo caso.
    Diverso è quando quel perdonismo o qualsiasi altro codice (morale e non) vaticano viene utilizzato per diminuire la portata di un reato.
    Quando il “perdonismo” pretende di entrare tra le pagine di un’inchiesta, non è più “confuso” con la correità penale, E’ correità penale.
    E a chi ha firmato quel foglio se ne chiede conto.
    Chiunque sia.
    Foss’anche il papa, appunto.
    La “pulizia morale” in questa vicenda non c’entra davvero nulla.
    Quella sì è questione interna della chiesa che ancora pensa di essere credibile quando se ne fa portabandiera e quindi ha tutto l’interesse a tenerla sempre ben stirata, la bandiera.
    Ma fosse quello il piano di discussione, che bisogno c’era di chiedere a Bush di non permettere il procedimento?
    Che per caso Bush è pure cardinale?

  42. Sì, mi sento di sottoscrivere in pieno quanto afferma Maria José.
    Dire che ci sono state estromissioni (o come diceva un vaticanista intervistato a Radio24 l’altra miattina “c’è anche la pena estrema della scomunica”) a me che sono Italiano prima che cattolico, ateo, agnostico, musulmano, ebreo, animista, fa girare le balle. Perché l’estromissione o la scomunica sono un po’ come dire che un membro del club dei canottieri di Vattelappesca ha violentato una iscritta allo stesso club nei locali del club, e che il club ha già provveduto motu proprio a espellerlo, quindi è già stato punito.
    Che me frega? Deve essere giudicato da un tribunale della repubblica, se è colpevole pagherà, se è innocente tanto meglio per lui (e se il club comunque non lo rivuole lo stesso restano affari suoi e del suo club).
    E’ questo il punto.
    E aggiungo: se il presidente del club *sa* che un suo iscritto potrebbe essersi macchiato di un delitto ma non lo denuncia, se il presidente ha diramato una direttiva in cui si dice che un iscritto che infrange le regole (del club!) deve essere espulso ma non denunciato, se infrangere le regole significa anche applicare violenza a un’altra persona, ovvero commette un reato per le leggi dello stato in cui c’è la sede del club, allora io (io, la legge non so) considero quel presidente un favoreggiatore.

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