De generazioni

I bambini di una volta si infilavano le dita nel naso. I bambini di oggi infilano le dita negli occhi del compagno con gli occhiali, dopo avergli fracassato gli occhiali. I bambini di una volta acchiappavano una rana e la aprivano per vedere cosa c’era dentro. Molti bambini di oggi non hanno mai visto una rana dal vivo. I bambini di una volta erano abituati a sfracellarsi e si rialzavano come se niente fosse. I bambini di oggi non sono capaci di eseguire un normalissimo capitombolo senza scoppiare a piangere o urlare mamma o chiamare un’ambulanza.

A fare la differenza tra i bambini di una volta e i bambini di oggi, lo sappiamo, sono i genitori. I genitori di una volta erano genitori dei propri figli e, se necessario, anche dei figli altrui. Se oggi un adulto molla uno scapaccione a un ragazzino impertinente, come minimo si becca una denuncia dal padre del moccioso. Se un insegnante sospende un alunno per la sua pessima condotta in classe, quasi sicuramente la madre prenderà le difese del pargolo anziché coalizzarsi con il professore.

I genitori di una volta non ci sono più e i bambini smidollati di oggi saranno gli adulti depravati di domani. Adulti che a loro volta alleveranno un esercito di minuscoli replicanti, ancora più violenti e ancora più smidollati, che si divertiranno a picchiare gli handicappati e molestare le compagne di classe, faranno uso di droghe e guideranno ubriachi.

Ho la vaga impressione che ci siamo quasi. Nel frattempo, andiamo a vedere come siamo stati. “Monelli!” in mostra al Palazzo Litta fino a domenica 25 marzo.

Milanesitudine – E Polis Milano, 23/03/2007

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45 Commenti

  1. I bambini di una volta facevano tutto quello che fanno i bambini di oggi, come gli uomini di una volta facevano molto peggio di quelli di oggi e molte subrette la davano via esattamente come la danno via oggi.
    Non sono cambiati gli uomini, né le donne e a maggior ragione i bambini, ma sono cambiati i mezzi di comunicazione.
    I bambini di una volta ti fracassavano gli occhiali, si infilavano le dita nel naso e poi ti infilavano le dita negli occhi ma se te ne lamentavi ti dicevano di arrangiarti e di non fare “la femminuccia”.
    E allora ci si arrangiava.

  2. Ma quando si interromperà questa catena del prima era meglio? Ho 32 anni e sono cresciuto con dei genitori che mi dicevano che ero uno smidollato nullafacente e oggi dovrei rimpiangerli? Questo post è intriso di quel qualunquismo tipico della generazione televisivo-mucciniana(mi butto ma sono sicuro che stai intorno ai 30),di quella nostalgia dimentica degli anni di decadenza culturale in cui siamo vissuti.Le macrocategorie non portano a nulla,definire “i giovani” in generale è solo una discriminazione. Oggi un ragazzo di 23 anni ha fatto abolire il costo di ricarica per i telefonini. Certamente il degrado è cresciuto, si vive in un mondo fatto di violenza,di plastica, di Berlusconi, ma di certo è più colpa nostra che questo mondo lo abbiamo alimentato e accettato che di un giovane che ci si è trovato.
    Scusa la polemica(forse eccessiva) ma mi hai innervosito.
    ciao filippo

  3. ogni generazione critica quella dopo e tra me 26enne e un 16enne c’è un abisso.
    sono tentato anch’io di dire che loro sono peggio, in realtà sono solo diversi, sono nuovi e noi vecchi e ci arrabbiamo perchè è successo troppo in fretta.

  4. Quando ero ragazzino io, ed andavo a scuola, ad ogni cazziatone della maestra o professoressa di una certa rilevanza ne seguiva uno di mia madre, o mio padre a seconda del caso. Non credo che i miei genitori pensassero in ogni occasione che la ragione fosse dall’altra parte, anzi probabilmente a volte avranno anche pensato l’esatto contrario, ma non me lo hanno mai detto. Mi presi un cazziatone da mia madre anche un’estate che frequentavo uno di quei corsi di inglese offerti dal Comune, tenuti da giovani insegnanti. Un corso dove non c’era nessun obbligo, nessun voto, solo chi voleva lo frequentava. Mia madre a metà corso andò a chiedere come mi comportavo (figurati… un corso estivo…), l’insegnante fu squisita a tal punto da dire un sacco di frottole parlando benissimo di me – è solo un po’ irrequieto – ma mia madre capì tutto e mi cazziò una volta arrivati a casa. Così funzionava il rapporto scuola – figlio – genitore. L’insegnante faceva l’insegnate, il genitore tutelava l’insegnate nella sua veste, il ragazzo andava a scuola ed imparava anche il rispetto dell’insegnante che quindi poteva onorare il proprio ruolo. Oggi non funziona più così. Oggi ci sono genitori che deliberatamente picchiano insegnanti solo perchè hanno proibito al figlio di usare il telefono a scuola, insegnanti che tagliano la lingua a ragazzi che parlano troppo, altri che si fanno toccare il culo, e poi il video di questo ed il video di quello… Il decadimento è in corso, è un fatto. Vai a capire se la colpa di tutto è una riforma scolastica o se è la televisone o la tecnologia o non so che altro… forse è proprio l’insieme di tutto. Spesso, uno dei motivi per cui le cose cambiano è che gli equilibri si spostano, in questo caso gli equilibri non esistono più. E’ un processo regressivo squilibrato, null’altro.

  5. Quale parte di “A fare la differenza tra i bambini di una volta e i bambini di oggi, lo sappiamo, sono i genitori” non vi è chiara?

  6. Gli scrittori/giornalisti di oggi, come quelli di un tempo, cercano di fare sociologia coi ritagli del corriere, manco questi, tutti incollati su un quaderno, formassero un saggio di Weber

    Gli scrittori/giornalisti di oggi, come quelli di un tempo, si lamentano, quando non hanno un cazzo da dire, su quanto siano andati i bei vecchi tempi.

    La differenza tra gli scrittori/giornalisti di oggi e quelli di un tempo è che i primi possono ancora scrivere, mentre gli altri no.

  7. Ma che bel post qualunquista….ho 33 anni e non ne posso più di quelli che, non capendo i più giovani di noi, li insultano dicendo che sono smidollati. Supponiamo che tu faccia parte della mia generazione.Dici che si drogano, forse ti fa comodo esserti dimenticata delle “cale”, “chicche”, “cartoni” che giravano quando avevamo noi vent’anni (10 anni fa, non nel paleolitico!). Dici che si mettono al volante sbronzi, ed è vero. Peccato che lo facevamo anche noi, e più di loro. Sono smidollati? Noi siamo cresciuti con “Non è la Rai”, loro anche con le campagne educative di MTV, tipo No excuses. Se poi fai parte invece della generazione precedente alla mia, quella che si gloria che loro sì, erano impeganti, ti ricordo solo l’eroina, il terrorismo e i ragazzini che si spaccavano la testa a catenate perchè uno era un “fascio” o un “compagno”. Cara Gaia, la verità è che rosichi perchè stiamo invecchiando e invidi i ragazzini perchè sono giovani , freschi e leggeri come noi non sappiamo più essere. O no?

  8. Basta con questa storia dei bambini di oggi uguali a quelli di una volta. Non è vero. Basta. Guardateli, ore ed ore davanti alla playstation. Ignorano tutto. Ignorano alberi, stagioni, ignorano l’apprendimento di un linguaggio comunitario e scelgono i linguaggi tecnici. I bambini di oggi li abbiamo uccisi prestissimo. Da Bim Bum Bam in poi, è stato un eccidio.

  9. Ragazzi dite quello che volete ma Gaia ha ragione, non è il fatto di essere smidollati di oggi e di ieri, ma i ragazzi e bambini di oggi, sono piu violenti, aggressivi, maleducati, deboli ecc.

    Io non sono un matusa ho solo 25 anni, e vi dico fatevi un giro nelle scuole medie, elementri, asili, fate un po di domande alle maestre con 20 anni di servizio la differenza tre i bambini di oggi e di domani, e vedi quello che vi risponderanno.

    Noi socialmente e culturalmente siamo indietro rispetto ad alcuni paesi vedi Usa, Inghilterra, e stiamo arrivando a un loro livello, infatti fra qualche anno ci saranno ragazzi con il mitra e pistole a sparare in classe ai compagni o in mancanza di armi da fuoco: accoltellarli.

    In Inghilterra in alunne scuole ci sono i metl detector al entrata e il copri fuoco in citta per i ragazzini.
    Noi ci Stimo arrivando.

    È la colpa è dei genitori che non sanno piu educare, che sono amici dei figli, ma da quando si è amici con i figli, si deve essere genitori è basta, e una mamma che emula la figlia nel abbigliamento, e si sente al settimo cielo quando uno le paragona per sorelle.

    A tutti coloro che volgiono avere dei figli, o vogliono capire la propria infanzia Consiglio la lettura del libro

    Ti hanno f….to. Come sopravvivere all’amore dei genitori
    di James Oliver

  10. un libro di psicologia non male
    Ti hanno f….to. Come sopravvivere all’amore dei genitori
    di James Oliver

    I BAMBINI SONO BAMBINI, SE Qulcosa non va sono i genitori i responsabili, i Bambini non hano nessuna Colpa

  11. I bambini, i genitori, la società, di ieri e di oggi sono praticamente la stessa cosa, nell’esemplificare (poichè nessuno può aver la presunzione di dare il quadro generale).
    Cosa cambia dunque ?
    Il benessere. Che non è quella cosa che rende mollicci e corrompe gli animi ed abbatte i più grandi imperi, ma semplicemente condizioni di vita comode: il bambino coi genitori benestanti aveva certe attenzioni allora come oggi, quello figlio di poveracci il contrario.
    Sono cambiate le proporzioni nella distribuzione del benessere, tra quelli che stan bene e quelli che non, tra quelli che posson permettersi di ‘viziarsi’ e quelli che non.
    O forse neppure quello chè oggi ci son tanti modi per viziarsi anche senza poterselo permettere.

    Ma poichè la civiltà è come una fenice, non c’è nulla di male in tutta questa decadenza.
    A meno di non voler considerare male la ‘tappa’ in cui diventeremo, più o meno simbolicamente, cenere…

  12. Ho conosciuto da poco un bambino di nome Federico, 4 anni. E’ una vera delizia. Sua mamma viene incoraggiata da chiunque entri in contatto con il piccolo a fargli fare tv, pubblicità, spot, etc. Lui mi sembra molto timido, ma ho deciso di aiutarla perchè una simile bellezza merita di rimanere eterna e la fotografia, il video, sono l’unico mezzo per chi non ha particolari talenti o fortuna. Non mi è dato sapere se il bimbo sarà pure in gamba e sfonderà, ma anche la bellezza in fondo è un talento con cui si nasce, quindi perchè non promuoverla? Il mio unico dubbio rimane: questo bambino, “premiato” già ora per un merito che non ha, che adulto diventerà? Penso che il problema di fondo tra “vecchi bambini” e “nuovi bambini” è che manca loro l’esempio da seguire, il referente, la guida che arriva al successo dopo tanto duro lavoro. Una volta lo erano addirittura i nonni, oggi lo sono i personaggi televisivi, spesso per loro uniche compagnie. Ovviamente, ci riferiamo ai bambini europei o comunque “occidentali”, perchè credo che altrove le situazioni per loro siano molto, molto, diverse.

  13. “Tu sei il mio Stato-madre, io ti voglio bene, e tu vuoi bene a me, hai attraversato indenne il secolo dei totalitarismi e ora cerchi una via mediana tra lo statalismo e il Far West, ci hai tolto qualche libertà ma ci hai dato di un po’ di sicurezza, e ci hai resi igienisti, hai messo tappi complicati ai medicinali, hai detto ai bambini di non bere dalla canna del giardino, di non bere l’aranciata a canna dalla stessa bottiglia, di non viaggiare nel cassone posteriore di una pickup come facevamo noi, ha dato loro il telefonino per evitare che all’imbrunire tornassero pieni di croste come eravamo noi, hai proibito loro di giocare con gli insetti e di tagliare la coda alle lucertole, hai dato loro la Playstation e li ha chiusi in casa dove un tempo erano i disadattati, e ci hai dato le cinture di sicurezza, gli airbag, la revisione, le marmitte catalitiche, le domeniche a piedi, la patente a punti, gli autovelox, le telecamere, adesso una diavoleria elettronica che segue le macchine da sotto l’asfalto, e le patenti per i motorini, il casco obbligatorio, gli zainetti leggeri, la palestra, le diete, basta merendine, basta grassi, basta carboidrati, basta fritti, basta alcolici, basta fiorentina, basta pollo, basta canne, basta sigarette, basta fumo passivo, basta caffè, basta discoteca sino a tardi: perché sei il mio Stato-madre, io ti voglio bene, e tu vuoi bene a me.
    Regalo: potresti volermene un po’ meno?”

  14. i genitori di oggi sono iperprottetivi in percentuale maggiore dei genitori di chi era ragazzino trenta o quaranta anni fa

    buona parte della responsabilità dell’iperprottettività dei genitori di oggi ce l’ha la comunicazione che enfatizza rischi, problemi e tragedie

    inoltre, oltre che iperprotettivi, l’educazione odierna è squilibrata per lo squilibrio squilibrio numerico con gli adulti

    che rende eccessivamente centrali e seguiti maniacalmente i bambini e i ragazzi

    quando, dal ’75 all”80, ho fatto le superiori, io e miei compagni di classe appartenevamo a famiglie che avevano in media tre figli, esatti esatti

    oggi, la media dei figli mia e dei miei ex compagni di liceo è di 0,6

    non è una differenza priva di conseguenza, senza voler dare giudizi di valore

  15. Qualche tempo fa sentii questa frase: “Esistono genitori che fanno figli, ed esistono figli che fanno altri figli”. Fare o aver fatto figli, insomma, non basta per essere genitore: c’è un altro passo da fare. E oggi vedo molta meno gente di un tempo, intorno a me, che questo passo lo ha completato. Per questo condivido tutto quello che sta dentro, e dietro a questo post. Stiamo andando verso un paese di figli di figli di figli. Le conseguenze le abbiamo davanti.

  16. a noi genitori di sinistra ci piace quando gli estranei entrano in casa per rapinarci(fa più fico)

  17. L’unico modo di tirar su una generazione nuova e seria, sarebbe piantare lì con questa cazzo di scuola libresca e scrivesca e fargli adoperare un po’ le mani ai più giovani contemporanei. Veramente: sono assolutamente ignari di possedere mani, di avere un corpo, di poter toccare qualcuno o qualcosa al di fuori della distruzione.

  18. “adesso una diavoleria elettronica che segue le macchine da sotto l’asfalto”.Che cos’è?

  19. Mi secca non poco dopo dovervi chiedere se avete figli per giudicare perchè non mi piace e non sopporto le madri che in quanto tali ritengono di essere state unte dal Signore.
    Ciò nonostante, tutte queste belle dissertazioni, mi costringono a chiedervi in che misura avete davvero a che fare con l’infanzia, con la scuola, con i bambini di oggi perchè tutto questo qualunquismo frutto delle notizie del Tg5 e degli studi degli esperti, sono solo parole al vento.
    Vi rendete conto, per esempio, che per esigenze familiari sono moltissimi i figli unici e che questo comporta una mancanza di compagni di gioco per i bambini di oggi con cui condividere la propria crescita? E vi rendete conto che non è più possibile mandare fuori i bambini da soli perchè anche solo attraversare una strada è diventato pericolossisimo? E lo sapete che a differenza dei nostri tempi adesso le classi sono miste e che se fra i bambini non ci sono grossi problemi di comprensioni ce ne sono invece di enormi tra genitori e questo rende particolarmente difficoltose le relazioni sociali extra scolastiche dei nostri figli?
    E avete idea cosa significa per un bambino di sei anni trovarsi non con uno ma con due o tre insegnanti che nel corso dell’anno cambiano tranquillamente?
    E mentre questi bambini debosciati giocano con la playstation tutto il giorno, noi adulti “non debosciati” cosa facciamo? giochiamo con i blog o sbaglio?

  20. Mi sembra che l’anti-qualunquismo sia diventato il nuovo qualunquismo. Vedi molti commenti a questo post.

  21. ..appunto ;)

    “Sicve, cos’è e cosa fa – Non è un autovelox, nel senso che non si tratta di un sistema di rilevazione della velocità tradizionale, impiegato per rilevare la velocità di un veicolo su un tratto di strada breve, ma bensì sulla lunga distanza. È considerato uno dei più formidabili strumenti di prevenzione, capace di far scattare la sanzione per chi sgarra. Nel mirino di questo sistema non sono destinate a finire le auto impegnate in semplici accelerazioni, magari dovute ad un sorpasso, ma quelle che si distinguono dalla normale corrente di traffico per le medie elevate. Insomma, chi viaggia sempre a 200 orari è oggettivamente un pericolo pubblico, oltre che un sicuro cliente del sistema operativo di controllo. Se dovesse percorrere tratti di 15-20 chilometri a velocità folli il veicolo verrà prima contrassegnato al passaggio su una coppia di spirali conduttrici annegate sotto l’asfalto, nuovamente segnalato al secondo passaggio e ove il tempo di percorrenza sia inferiore a quello prestabilito, immortalato da telecamere installate sui portali per la messaggistica variabile o sui cavalcavia.
    In tutte le sezioni di «start» e «stop» per la rilevazione della velocità media vengono annotati momento esatto del passaggio, targa e tipo di veicolo.
    Sicve non ha bisogno di personale impiegato per il suo funzionamento e sarà sistemato su buona parte della rete autostradale italiana. Secondo Autostrade per l’Italia entro i prossimi tre anni, potrebbero entrarne in funzione almeno 200. Il sistema inaugurerà probabilmente una nuova stagione, sul fronte della sicurezza stradale. Non si potranno più tirare in ballo gli agguati, perché una cosa è correre per un paio di chilometri, altra è seminare il panico su lunghe tratte.
    I dirigenti della Polstrada assicurano che i dati relativi alle targhe non in violazione vengono immediatamente eliminati. Ma su questo, rimane qualche perplessità.”

    fonte eco di bergamo, finirà anche questo venerdì pomeriggio..

  22. Tv Hamas: intervista ai figli della kamikaze La donna kamikaze palestinese che si è fatta saltare per aria nel 2004 al posto di confine tra Gaza e Israele STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU’ LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
    La tv palestinese Al Aqsa, vicina alle posizioni di Hamas, ha diffuso l’intervista ai due figli di Rim Al Riyashi, una donna kamikaze palestinese che si è fatta saltare per aria nel 2004 al posto di confine tra Gaza e Israele. Cinque le vittime dell’attentato. Nel servizio televisivo i bambini Dohah e Mohammed sono invitati da un giornalista a recitare poesie che inneggiano al martirio, definiscono la loro mamma «una bomba di fuoco». I piccoli sorridono, ovviamente non si rendono conto del significato delle parole, sembra che giochino.
    Il filmato, rilanciato dall’istituto di ricerche israeliano Memri, è una rappresentazione della propaganda e dell’uso dei più piccoli da parte di movimenti radicali. L’azione suicida è vista come un gesto positivo, come qualcosa di naturale. E colpisce vedere come i figli di Rim siano in grado di dire quanti «ebrei ha ucciso» la madre. In passato a Hebron o Nablus, città palestinesi dalle quali sono partiti molti kamikaze, si vendono figurine con i volti dei «martiri»: dal semplice guerrigliero all’uomo bomba. Una degli effetti più devastanti dell’intifada è stato quello di alimentare nella società palestinese la cultura della morte e del martirio. Una realtà abilmente sfruttata da gruppi come Hamas o la Jihad per spingere altri seguaci sulla sua stessa via. A prescidere dalla loro età. In nome della causa si può sacrificare una donna come un bimbo.

  23. Ragazzino in classe, commentando la sberla tra due compagni, avvenute IN AULA,lunedi scorso:
    “Che fa? Se non succedeva in classe, sarebbe accaduto fuori,no? A questo punto, non è stato meglio così?”.
    Non so se andrà sul sito “Sette in condotta”. Sul sito dello “stupore cosmico” mio, senza dubbio.

  24. Però vorrei aggiungere una cosa, sicuramente qualunquista, ma che riscontro sovente. Non ho figli, ma riferendomi al post, che sottintende una “indulgenza da rimorso” da parte dei genitori, causa di malaeducazione nei loro figli, i bimbi con cui ho modo di interagire che vivonio almeno mezza giornata con uno dei genitori, sono bimbi più tranquilli ed educati.Ora, come fossero realmente quelli di una volta non lo so (io sono del ’70), ma ho avuto genitori totalmente assenti e per attrarre la loro attenzione avrei fatto di tutto, compreso tentare di uccidere la mia sorellina che, in quanto più piccola, per forza di cose mi sottraeva quel briciolo di dedizione che i miei avevano tempo di riservarci.E ci ho davvero provato, mandandola all’ospedale con il timpano in sangue ed una spalla rotta. Ora, non ho istinti omicidi (semmai suicidi) ma ricordo cosa provavo io e penso che molti dei piccoli di oggi, si possano sentire così. (Altra storia è che inoltre, i miei sottraessero attenzioni anche alla mia sorellina per darsele tra di loro, ma è fuori-post parlarne ora…)

  25. concordo sul fatto che l’antiqualunquismo sia il qualunquismo di oggi. Solo che ho smarrito quale sia il “pensiero qualunque” e quale “l’anti”. Da non padre, rimango spiazzatissimo da molte maleducazioni,da comportamenti “ribelli” dai 4 ai 24 anni. Però vedo l’amore e la pazienza dei padri e madri e mi dico: forse non ho figli.forse è sempre stato così..
    .
    In ogni caso lasciatemi però dire che è anche fastidiosa questa specie di “razzismo” che scatta con la frase “voi che non avete figli non potete capire..”. Io posso capire, proorio perchè i figli sono parte della società in cui anche io sto e sulla quale ho tutto il diritto di esprimere la mia opinione.

    tornando ai pupi: ci possiamo salvare in angolo dicendo che i figli di oggi sono molto più vixiati, ma anche più sollecitati e intelligenti.Ed è anche vero. Ognuno di noi sa però, a livello individuale e collettivo, che la pure “performatività” la reattività, l’essere “svegli” non è sinonimo di buona socialità.
    Di certo un problema di socialità si sta ponendo, per tutti, per i grandi ( e per i piccini di conseguenza). E C’è poi un problema tutto “italiano” per i bambini/adolescenti. Se cercate su Google forse troverete traccia degli alberghi a londra o in Austria che non vogliono bambini italiani perchè troppo viziati e casinisti. non è che i bambini di oggi siano più buoni o più educati: di certo c’è qualche problema: spesso (io che NON sono genitore lo vedo meglio..) i bambini non rispettano nemmeno i loro genitori, non accettano i loro genitori come modello e di conseguenza non accettano nessun adulto che fica loro cosa fare. la ragione profonda di questa contestazione di superficie la lascio a psicologi ed educatori.
    Però si vede non tanto la ribellione (c’è sempre stata) ma il comportamento fatto senza alcuna conspevolezza che quello fosse il comportamento proibito. C’è invece un fortissimo desiderio di individualismo estremo. E l’individualismo estremo non fa funzionare le società.
    Dunque rifiuto di modelli genitori = rifiuto delle regole. Se è così, se l’osservazionie non mi inganna, on è un caso. L’Italia è stata attraversa da uno stato di ribellione permanente e anarcoide fatte di rifiuto delle regole civili, del senso del bene comune, del patrimonio pubblico. E questo si vede, dalle tasse non pagate ai comportamenti nel traffico. Erano quelle tra la metà anni 90 e i primi anni del 2000, i giovani delle generazioni precedenti,a loro volta figli di genitori degenerati; giovani generazioni già de-generate prima ancora di generare i loro ribelli, anarcoidi, individualisti sembiani somiglianti, i loro figlioli. figli del nostro tempo, quindi anche figli miei.

    I bambini ci guardano, smetteranno quando smetteremo noi.

  26. Partiamo dal fatto che ho 34 anni…
    Chiedi chi erano i Beatles, ve le ricordate la canzone degli Stadio?
    Parlava di una “ragazzina di 15 anni” (la nostra eta’ al tempo dell’uscita della canzone) che non conosceva i Beatles, e da qui, letta tra le righe, capivi che i “giovani d’oggi sono peggio di quelli di una volta”.
    Adesso e’ venuto il nostro turno di chiedere chi erano i Beatles ad una ragazzina e rimanere inorriditi dalla sua ignoranza.
    Come vediamo e’ solo un ciclo che si ripete all’infinito, facciamo dunque in nostri mea culpa del caso.
    La differenza vera sta nella societa’.
    Nei TEMPI della societa.
    Oggi va tutto piu’ veloce, troppo veloce.
    Gli scooter fanno i 100 e i nostri ciao i 40!
    I computer hanno quantita’ industriali di GHz e noi caricavamo le cassette musicali sul commodore 64!
    Oggi guardi i gol in diretta sul cellulare, mentre noi dovevamo aspettare le 6 del pomeriggio per vedere 90esimo dove montavano i servizi delle partite “artigianalmente” in tempi bibblici.
    Tutta questa velocita’ fa male.
    Fa male a noi che siamo “navigati” e provoca danni maggiori e chi si avvicina alla vita oggi!

    Spero di non essere stato patetico ;)

  27. Ho letto poco (post e interventi) ed ho letto poco nella vita in genere, credo.
    So che sono giovane, sono una persona comprensiva, anche troppo, e sono poco incline alle paternali in genere, ma davanti alla distortà lealtà (non realtà)di ragazzetti con la barba che appena fa capolino, rimango io inerme.
    Divento io la bambina, e anche le prediche perdono senso, e così gli esempi,le lezioni,le poesie, i giornali e dante e il mondo fuori.
    E il fuori è uguale al dentro. Purtroppo.

  28. Spero che la tipa non sia madre. Senno’ poveri ciccini.
    E se non e’ madre, si comprende sto bel cumulo di cazzate.

  29. Tojo72, allora si pone un’altra riflessione: chi ha inventato tutto ciò che tu descrivi e che i bimbi di oggi usufruiscono? I bimbi di una volta. Cosa ci farebbe dedurre questo? Che modelli genitoriali “antiquati” o forse, per meglio esprimersi, più elementari, si sono protesi alla scoperta, alla ricerca e costruzione di nuovi modelli e stili di vita? Io penso banalmente che il cervello umano abbia un potenziale enorme, espresso in passato solo al 20%, nel presente al 30% ed in futuro sempre di più. Il problema semmai è irreverentemente sintetizzabile citando un spot pubblicitario di qualche tempo fa: “la potenza è nulla senza il controllo”. E non mi riferisco allo stato-madre quale esercente di questa ultim facoltà, ma a chiunque si trovi a dover educare un bambino. In sintesi, per me non serve “probire”, “rievocare”, “rimpiangere”. Servirebbe invece, soprattutto ad un bambino, comprendere i pro ed i contro di una scelta che fa, stimolare il lui un ragionamento, facendogli capire che dietro ad un rifiuto, ad una rinuncia, c’è spesso qualcosa di meglio…forse.

  30. Caro Lockone,
    se ce l’hai con me, puoi evitare di chiamarmi tipa:ho un nick, ma anche un nome che corrisponde a Carla. Puoi tranquillamente non essere d’accordo, seppure non argomenti,cosa che invece gradirei, ma il fatto che tu mi chiami “tipa” -scusa- ma proprio non lo sopporto.

  31. Non sono assolutamente d’accordo con chi sostiene che i giovani d’oggi siano come quelli di ieri. Sarebbe come dire che un gelato si scioglie con la stessa velocità a qualsiasi latitudine.
    Il contesto sociale e famigliare all’interno del quale i bambini di oggi si trovano ad operare e a crescere è completamente diverso. Famiglie allargate, genitori single, scarsità di fratellini, bombardamento mediatico, genitori iperprotettivi o iperattivi.
    Mio nipote conduce una vita stressata ed è sempre in movimento a fare qualche attività, come quella che fa sua madre, ed ha solo sei anni.
    La società di oggi non è come quella di ieri, che vi piaccia o meno.

  32. Leo sono pienamente d’accordo. C’è uno squilibrio in tutto, a partire dall’ignoranza che oggi fa più male di ieri perché permette ai figli di stare davanti alla TV fissi come fessi per non dire come le oche da ingrasso e le patatine per fare degli obesi e sfaticati, quando escono di casa imitano il modello televisivo, il genitore non ce la fa più a tenere il controllo dopo una certa età, anzi per evitare che esca troppo gli regala la playstation e siamo alla terza dipendenza, se non ce né abbastanza per fare dei reazionari appena trovano qualcosa che non li garba e i genitori non lo capiscono, a chi tocca fare qualcosa? Sta troppo davanti alla TV? Allora occorre una TV adatta per bambini. Usa troppo la Playstation? Allora occorrono dei giochi adatti per bambini. Mangia troppo? Tieni poca roba in frigo.

    Personalmente non ho visto la TV fino a 18 anni, il gioco più sofisticato che ho avuto era un lego di legno, e il cibo lo gustavo divinamente perché era scarso, se a scuola prendevo 4 mi sgridavano anche a casa. Il vantaggio di tutto questo? Che almeno per questi aspetti base so auto regolarmi da quel po’ di tempo.

  33. Consiglio di andare a vederla, la mostra (e anche la Foresta dei cento libri) , se vi trovate in zona.

    Possibilmente in compagnia di un altro adulto che abbia la voglia di tornare bambino almeno una volta alla settimana.

  34. oh, che palle con sto “non argomenti”. la tipa comunque e’ la gaia giordani, tranqui. la quale peraltro non argomenta una cippa.

  35. Fatti vostri,Lockone, e oggi non mi va di perorare cause, per cui chiedo semplicemente venia, col capo cosparso di cenere.
    Ellapeppa!!!

    OT: “Tu aimes ma buuuuuuuuuuuuuche?”
    “Rouuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuge à levres”,de Cacharel”. Ma dico, i pubblicitari hanno mai sentito un francese parlare? Dove cazzo vivono?
    Sembra che l’omo sia inghiottito dal gorgoglio di un lavandino scassato, una volta riparato.
    E, soprattutto, quelle belle figliole…mai ne vidi, in gallica terra.Su questione igienica/estetica, poi, taccio.

    Hasta Moro a todos.

  36. E, giusto per restare in tema pub, ma perchè il piccione in bocca al centauro Vigorsoleggiante?
    A me fa ribrezzo, di cattivissimo gusto, ritengo e senza alcuna pertinenza. L’alito cattivo può avere svariate cause e questa ornitologica, francamente, è di una demenzialità devastante.
    Non so se a voi produce lo stesso effetto…anyway.

  37. Sprazzi di sacrosanta verità qua è la’. Vabbè, si dica che l’argomento è trito e ritrito: una volta, c’era una volta, non si sta più bene come una volta, et similia.

    Per il resto, un post da gallette di riso. A mio avviso.

    Mi sento invece di quotare il commento sui metodi di comunicazione. Del resto, una volta un bambino chiedeva una cosa e l’adulto a lui più prossimo (famiglia, scuola) gli rispondeva; laddove avesse avuto l’accortezza di chiedere un contraddittorio ad un altro adulto, la stessa solfa.
    Ora di solfe ne trova molte di più e la formazione (non per forza educazione) è multicanale e incontrollata. Qui, semmai, si ha da lavorare.

    Saluti e omaggi.

  38. é vero.i tempi cambiano,il modo di divertirsi cambia,le esigenze cambiano ecc..ecc..a me sta bene che i ragazzi di oggi giochino alla play, abbiano le loro comodità e via dicendo.sinceramente,con tutto quello che ormai si sente in tv,ma chi cavolo si fida a mandare i figli,che ne so, dai sei ai dieci anni soli a etàgiocare fuori?le strade sono pericolose e abbiamo imparato che esistono insidie in ogni dove..nessuno si fida più di nessuno e ok,va bene così..i bambini obesi,bah,esistevano anche prima,non mi pare che negli anni 80 non circolassero merendine piene di grassi o conservanti, anzi..
    la cosa che è veramente cambiata e di cui fino a 7-8 anni fa c’era ancora parvenza,erano rispetto ed educazione,questo sì..nessuno si sognava di contestare i cattivi voti dei professori, e i genitori facevano i genitori,non gli amici(come ha già detto qulacuno più sopra)..
    sicuramante l’errore di adesso non sono i videogiochi o la tv,ma la mancanza di fermezza e autorità da parte di genitori e docenti.Alle elementari non ci sono più il maestro o la maestra unici per tutte le materie, che ti accompagnavano per un quinquennio,bensì tremila insegnanti che cambiano ricambiano e stracambiano a seconda degli anni.Guai a bocciare alle elementari,guai a esaminare,guai a rimproverare..vengono fatti dei progetti inutili,far imparare province e poesie a memoria viene ormai considerata una crudeltà mentale.E si va in prima media senza sapere che Milano è il capoluogo della Lombardia,per dire!
    non parliamo poi delle regole comportamentali,ormai viste come un tarpare le ali alla libera espressione psicologica del fanciullo.
    Bah..ogni generazione,ripeto,ha i suoi interessi e le sue peculiarità..chi se ne frega..sono le regole,il rispetto,il fatto che un No sia un No le cose she devono rimanere immutatate.E invece,non si sa perchè,ma da meno di dieci anni a questa parte,tali regole vanno sgretolandosi!Ma chi ha più paura dei mestri,dei professori e dei brutti voti? ma chi è che viene più punito senza tv per due settimane per un’insufficienza a scuola?ma se noi si portava un giornalino in classe e ci beccava la maestra a leggerlo mentre lei spiegava,eran ca.i acidi,si prendeva una nota e qunado accadeva,ci si cagava in mano pensando alla reazione dei genitori per questa cosa!e via!
    So di aver detto delle cose magari trite e ritrite,ma vabbè..e concludo anche che non esistono più le mezze stagioni,eheheh:DD!!Cmq a parte gli scherzi,post molto interessante!
    Ciao!

  39. Personalmente un bambino che trova una rana e la squarta per vedere cosa c’è dentro fà rabbrividire e sono felice che non ve ne siano in circolazione. In ogni caso, qualora l’arguta autrice fosse in cerca di nuovi ed innovativi post, consiglierei un sempre sano “non ci sono piu’ le mezze stagioni”

  40. Indipendentemente dall’essere d’accordo o no su tante posizioni espresse,perchè siete sempre così acidi? Fa tendenza?…sarà che sono neofita, io.

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