Le due Simone

Mi ricordo male io, oppure coloro che oggi si lamentano per il ruolo di Gino Strada e per il fatto che si sia scesi a patti coi terroristi sono gli stessi che nel 2004 delegarono un commissario della croce rossa e misero sul piatto una certa cifra?
Ma perchè tutto questo astio? Perchè vergognarsi di dire che la vita umana è e resta il principio fondamentale su cui si basa il nostro paese?

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25 Commenti

  1. Imho in questo modo se ne mettono a rischio tante altre… di vite umane, ma tant’è.

  2. Siamo d’accordo. Ma il discorso valeva anche per la somma che Selva in commissione esteri ammise essere stata pagata per le due Simone. Con quella somma ci si potevano comprare arance, ma anche bombe.
    Con che faccia oggi il berlusca critica l’azione del governo? Possibile che anche i valori della vita umana sono sacrificati alle beghette parlamentari?

  3. Perchè vergognarsi di dire che la vita umana è e resta il principio fondamentale su cui si basa il nostro paese? Non ci si vergona, ma bisogna fare i conti bene – e di solito Carletto tu li sai fare. Bisogna confrontare la vita di Mastrogiacomo (1), con le vite che sono state perse per catturare i 5 Talebani liberati e le vite che verranno perse a causa dei 5 Talebani liberati.
    E sulle due Simone valeva lo stesso identico ragionamento, così come per Sgrena e per tutti gli altri rapiti.

  4. da buon comunista ricordi parzialmente. A suo tempo, le stesse voci che ora esaltano la liberazione del giornalista di repubblica criticarono aspramente l’intera operazione delle due simonette

  5. Il fatto è che in un bipolarismo come il nostro, qualsiasi decisione intraprenda una parte deve essere essere criticata dall’altra, anche se la si dovesse condividere.

    @Phd Stud: fare un bilancio del genere, può essere interessante, ma non mi convince.

    Il fatto è che questi giornalisti vanno allo sbaraglio, vanno incontro a un pericolo tangibile. Forse queste imprese giornalistiche che mirano allo scoop rubato alla concorrenza dovrebbero essere ridimensionate in qualche misura, senza aggredire la libertà di informazione, è ovvio.
    Si potrebbe decidere, ad esempio, l’invio di soli giornalisti nazionali, scortati e autorizzati.

  6. @usaisamonster: non mi ricordo critiche al rilascio di per sè. Ci furono dei gran casini perchè Selva disse in commissione del riscatto, e poi tutti negarono. Non per il riscatto in sè.

  7. A parte il fatto che il commissario straordinario della CRI è comunque una nomina governativa, credo che il modus operandi della liberazione di Mastrogiacomo sia stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

    E’ tutto l’insieme dei comportamenti che ultimamente stiamo tenendo in Afghanistan a suscitare perplessità.

    Lo scontento è generalizzato, e arriva finanche ai nostri vertici militari e al ministro della difesa.

    Tanto da chiedersi se oramai non sia più dignitoso prendere le nostre cose e tornarcene a casa.

    Per la nostra sicurezza, per la sicurezza dei nostri alleati e per la sicurezza afghana.

  8. Fatemi capire. Mastrogiacomo liberato perchè “la vita umana è il principio fondamentale su cui si basa il nostro paese”? Ma state bene??? Guardate che non parlano così manco gli invasati dell’embrione-persona! E’ semplicemente più popolare, meno fastidioso per qualsiasi governo, anche se si rischiano figure di merda come quella di D’Alema. Ma non importa. Questo è un paese dove la gente continua a votare in massa Berlusconi e Prodi sbattendosene di un disegno politico chiaro.

    E poi, perchè dovremmo ritirarci dall’Afghanistan? Per la sicurezza dell’Afghanistan, certo, così ci pensano i talebani. Ah che mattacchioni.

  9. non ci vuole mica un genio per capire che abbiamo salvato la vita a una persona condannandone a morte un numero imprecisato di altre. poi, siccome il salvato è dei nostri ed i condannati non si sa, va bene tutto. ma la serietà è un’altra cosa.

  10. “Ricordiamo come se fosse adesso la solitudine della nostra famiglia di fronte alle scelte più delicate e determinanti, le notizie contraddittorie o addirittura palesemente false che ci giungevano dal Sismi e dalla Croce Rossa Italiana in conflitto tra loro, lo sguardo muto e accigliato del Vaticano che evidentemente non ci considerava abbastanza cristiani per essere degni di aiuto, la corsa al nascondiglio degli uomini politici d’ogni ordine e risma, governativi e no. Qualche tempo dopo l’uccisione di Enzo, dalle colonne di questo giornale chiedevamo pubblicamente ai cosiddetti organismi competenti di dare agli italiani alcune spiegazioni sul comportamento delle istituzioni durante il caso Baldoni. Non abbiamo mai ricevuto nessuna risposta. Ora, noi sappiamo benissimo quanto sia difficile la situazione in Iraq, dove ogni giorno muoiono decine di persone senza neanche sapere il perché. Però vorremmo, come cittadini italiani, che a qualche anno di distanza fosse rispettato almeno uno dei nostri diritti: che lo Stato faccia il possibile perché quel che resta del corpo di Enzo sia riportato nella sua terra”. A ‘La Repubblica’ da Sandro Baldoni, fratello di Enzo Baldoni, giornalista free-lance ucciso in Iraq il 26.08.2004.

  11. Bisognerebbe capire come sia possibile difendere la vita umana rilasciando 5 terroristi… Poi, se si cerca di giustificare la demenzialità di tale gesto del nostro governo, mostrando le colpe altrui, francamente mi sembra come cercare di dimostrare che il letame di vacca è gustoso trangugiando sterco di gallina…

  12. Fermo restando che ho esultato per la liberazione del giornalista Mastrogiacomo però foglio fare una domanda provocatoria: se i seguaci di Provenzano sequestrassero un giornalista e per liberarlo chiedessero in cambio liberazione del loro capo, cosa farebbe il governo?

    “Dello scambio chi esultano sono sicuramente i talebani, i quali, in cambio di un giornalista, professionista che spara solo parole, hanno ottenuto la liberazione di cinque capi di una guerriglia che sparano con i mitra!

    Non so cosa sia giusto fare in questi casi, proprio non lo so!

  13. scusate se ripeto cose già dette, ma un conto è pagare una cifra, anche spropositata, per liberare un ostaggio, un altro è liberare terroristi in cambio della vita del nostro connazionale.
    Le tante voci di rimprovero al governo italiano sono più che legittime, col silenzio si incentiverebbero solo altri rapimenti, con relativi ‘scambi’ di prigionieri talebani. E così all’infinito.

  14. @Galletti. Io sinceramente non capisco la differenza tra il pagare un riscatto o liberare dei Talebani. Se i soldi del riscatto venissero usati per ritirarsi a vita agiata ci sarebbe una leggera differenza, ma visto che i soldi in quei casi vengono usati per finanziarasi per continuare a fare quello che stanno facendo l’effetto è lo stesso. Fornire ai Talebani strumenti per combattere.

  15. Così se magari rapiscono mastrogiacomo qui in italia e per lasciarlo ci chiedono la liberazione di provenzano e altri suoi amici, noi in nome della nostra umanità li liberiamo. Con orgoglio, come direbbe bertinotti

  16. per quelli che non si tratta e non si libera

    allora, se un paio di delinquenti entra in banca proprio mentre tu sei lì che rinnovi i cct, rapina la cassa, la banca viene circondata dalla polizia e loro prendono te in ostaggio e dicono che se non vengono lasciati uscire ti fanno secco e avanti così finchè avranno ostaggi da stecchire

    cosa si fa? per impedire la fuga dei rapinatori li si lascia accoppare l’ostaggio?

    si fa evidentemente di tutto per impedire il sacrificio di quella vita in gioco al momento, e ai delinquenti che scappano si penserà a catturarli non appena l’ostaggio sarà al sicuro

    una cosa alla volta
    lasciar commettere un assassinio per non liberare degli assassini mi sembra una strana strategia

  17. Perché una cosa è pagare una certa somma, un’altra liberare cinque terroristi che ammazzeranno altre eprsone.

  18. M

    deve essere uno nuovo

    chissà come cammina, ora

    piegato? a quattro zampe? con alterigia? saltellando?

    chissà

  19. Tra sollecitudini totalizzanti per la sorte dei nostri concittadini all’estero e spippolamenti dotti e meno dotti sulla natura dell’uomo, sulla molla che genera la violenza, sul rapporto tra bene comune e individuale e le prerogative dello stato nel conciliarli, l’argomento centrale della questione, l’Afghanistan oggi e le sue sorti, continua a rimanere notevolmente assente dalle discussioni italiane.

  20. ok, siamo in banca con i rapinatori. Dopo lunghe trattative viene finalmente liberato un ostaggio, il direttore, ma non gli impiegati e tantomeno il lavavetri che finirà leggermente decapitato

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