Il clima nel sistema solare

Il Corriere ha pubblicato, riprendendolo da Newton, un articolo su fantomatici cambiamenti climatici in atto negli altri pianeti del sistema solare simili a quelli terrestri. Articolo che dire fuorviante è poco.
Procediamo con ordine, analizzando tutti i pianeti e le lune provvisti di atmosfera nell’ambito del sistema solare:


1. I pianeti gassosi giganti (i.e. Giove, Saturno) hanno una massa tale da provocare riscaldamento endogeno per contrazione gravitazione. Si trovano a distanze enormi dal Sole. Per la cronoca, Giove si sta riscaldando negli strati alti dell’atmosfera, Saturno si sta raffreddando.
2. I pianeti gassosi minori (Urano e Nettuno) si stanno raffreddando ovvero sono stabili. Non sono citati nell’articolo.
3. Marte ha una pressione/temperatura atmosferica al suolo e negli strati bassi dell’atmosfera equivalente al cosiddetto punto triplo dell’acqua: una condizione in cui si passa da ghiaccio ad acqua a vapore per minime variazioni di temperatura e pressione. Con consequenze enormi sul clima. Attualmente si sta riscaldando.
4. Titano, luna di Saturno con atmosfera, ha un ciclo di effetto serra simile al terrestre, ma basato sul metano. In più ha delle forze mareali interne fortissime provocate da Saturno stesso. Su di esso non si hanno serie storiche.
5. Tritone, luna di Nettuno, ha una dinamica di ecosistema controllata da Nettuno stesso. Si trova a 4 miliardi e mezzo di Km dal Sole, mentre la terra si trova a 150 milioni di Km. Anche su Tritone non si hanno serie storiche.
6. Tutti i pianeti e le lune citate hanno cicli stagionali decisamente più lunghi di quelli terrestri (Marte il doppio, Giove 10 volte, Tritone 165 volte).
7. Venere, pianeta roccioso grande come la terra ma con atmosfera molto più densa, non è stato citato. I sui stati superiori dell’atmosfera si stanno raffreddando.
Insomma, di 9 pianeti, (Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Titano, Urano, Nettuno e Tritone), 3 si stanno raffreddando (Venere, Saturno, Urano), 3 (la Terra, Marte, Giove), 1 è stabile (Nettuno) e 2 (Tritone e Titano) non sono ancora validi dal punto di vista statistico. Ognuno di essi ha fenomeni e dinamiche interne che giustificano l’uno e l’altro cambiamento, a prescindere dalle variazioni pur presenti dell’impulso solare. I cambiamenti della Terra, modelli alla mano, si giustificano con cause foto-chimiche solo in percentuale minima. Per il resto, si cerca un colpevole.

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11 Commenti

  1. Alle iene ieri sera hanno fatto un po’ di nomi, pochi e sempre gli stessi, di quelli che sostengono che il riscaldamento globale sarebbe un fenomeno al 99,9% naturale.

    Tra questi, ho riconosciuto Richard Lindzen, un po’ il prezzemolino dei climatologi controcorrente, tra i pochissimi se non proprio l’unico a sostenere la tesi di cui sopra.

    Sarà una coincidenza, ma è in buoni rapporti con alcune industrie petrolifere, che – guarda caso – lo hanno anche finanziato.

  2. Lungi da me dare del prezzolato. In fondo poi, le azioni di lobbing non sono deleterie affatto.
    Io volevo solo parlare del fatto che si cita il sistema solare, ma si parla solo di una parte di esso. A vederlo tutto insieme viene fuori un’altra immagine.

  3. Sarà che è naturale, sarà che è artificale ma in gennaio in ufficio ho acceso il riscaldamento* 11 giorni su 20, contro i 20/20 del 2006 e i 19/20 del 2005.
    (*per la cronaca: e’ un conto che ho tenuto perchè sono malato di mente)

  4. Cercando di non essere miopi (in Italia quest’anno ha fatto insolitamente caldo, in USA, tanto per dirne una, insolitamente freddo, in molte regioni delll’asia ha piovuto tantissimo, in altre e’ stato secco), se il pianeta si sta riscaldando per colpa dell’uomo…l’uomo avrà meno bisogno di immettere calore nell’atmosfera. Che ci sia un cambiamento globale e’ possibilisimo, che sia per forza una tragedia, e’ tutto da vedere. Nessuno vuole avere gli uragani in casa ma se piovesse sul sahara magari tanto schifo non fa.

  5. @ simone…
    tanto per sapere, tu dove abiti? se abiti nella val padana incomincia a trasferirti oltre i 1000 metri, dove magari ci sarà ancora la possibilità di sopravvivere (lo so, è una visione veramente tragica, ma non la dico io, è di Luca Mercalli, insigne climatologo che a parte il papillon è veramente una persona intelligente). ovviamente è una visione a lungo termine, ma l’idea che la pianura padana diventi invivibile per problemi termici mi spaventa alquanto. io che vivo in piemonte sto assistendo ad una scomparsa progressiva dei ghiacciai, e mi immagino il momento in cui non ci saranno più… se non ci si muove per tempo, oltre a problemi termici ci saranno problemi di carenza d’acqua (cosa che già avviene in altre zone d’italia). l’acqua sarà un problema molto prima dell’aumento di 2-3 gradi della temperatura media del pianeta.
    cordiali saluti
    alessandro

  6. Mi piace come sia stato snobbato Plutone….ufficialmente a ragione visto che non è più classificato come un pianeta.

    Comunque anche Plutone pare si stia riscaldando, ma il fenomeno è puramente astronomico, vista l’inerzia termica che segue il passaggio del planetoide da poco nel punto più vicino al Sole. S stima Plutone possa continuare a scaldarsi per altri 13 anni prima di invertire il suo ciclo.

  7. Sicuro che quelli che nasceranno dopo di noi si perderanno molta informacione naturale.
    La terra prima o poi si distruirá.

  8. Grazie a Fabrizio per la segnalazione. Premetto che non sono un esperto di metereologia, confesso però che le analisi che si leggono sui giornali, compresa quella di Newton-Corriere, mi hanno sempre lasciato molto perplesso, anche nel linguaggio (esempio: cosa vuole dire “annata più calda di sempre”? di sempre da quando? E ancora: si parla delle annate più calde di sempre con riferimento al 2005 e al 1998: ma non era il 2003? Insomma i dati ballano e cambiano in modo sospetto, nel senso che sospetto che a maneggiarli siano spesso giornalisti un po’ cialtroni).

    D’altra parte, trovo che lo spirito del (ribadisco: pessimo) articolo del corriere-newton non fosse quello di mostrare che il trend climatico del pianeta è in linea con quello del sistema solare, ma piuttosto di argomentare che fenomeni di riscaldamento come quello cui ora è soggetta la terra, generalmente imputato all’azione dell’uomo, si possono verificare anche senza l’azione dell’uomo. Personalmente la ritengo la scoperta dell’acqua calda, ma non escludo che possa esserci al mondo gente che non ci aveva mai pensato.

    Delle oscillazioni climatiche si è sempre saputo: si tratta di fenomeni registrati fin dal medio evo. Quello che non ho mai trovato scritto da nessuna parte è se c’è qualcuno al mondo in grado di spiegare in quale frazione esse siano imputabili all’uomo e in quale alle dinamiche metereologiche che, ricordiamo, sono caotiche, cosa che implica che quando parliamo di cicli stiamo barando: non c’è nessun ciclo, ci sono andamenti che sembrano cicli ma potrebbero degenerare in caos: cosa che forse sta succedendo, anche senza il pur encomiabile aiuto dell’uomo.

  9. Dall’attenta analisi dei dati relativi al clima degli ultimi decenni si può affermare che ormai non c’è più la mezza stagione!

  10. A volte il Corriere, specie quando si tratta di Scienza, ha un atteggiamento un po’ troppo acritico nei confronti di notizie che varrebbe la pena verificare in maniera un po’ più approfondita, considerate le fonti.
    Che tesi si cerca di accreditare? Che in fin dei conti il problema dell’effetto serra è un male comune di tutti i pianeti del sistema solare e quindi “che ci possiamo fare” ? Oppure che date le cause antropiche del riscaldamento globale terrestre questa sarebbe una prova che esistono i marziani, i gioviani e i tritoniani?
    A quando i primi dati sul riscaldamento globale dalla nebulosa di Andromeda?

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