Tutto è nato da una cena in compagnia, per altro molto gradevole, di tre persone.
Dei quattro io ero l’unico sprovvisto di blog.
E’ facile immaginare che nessuno degli argomenti toccati riguardava il mio nuovo cappello di lana (che comunque è bellissimo).
Le due posizioni si riassumo molto frettolosamente così.
Loro: credono nei blog e nei commenti aperti a tutti come forma di libertà di espressione.
Io: credo nella libertà di espressione. In particolare nella mia di dire che i blog sono una puttanata.
La dimostrazione che ho ragione io me la darete voi nei commenti a questo post.
Credo che i blog siano stati un’occasione unica e per certi versi irripetibile di creare un nuovo tipo di divulgazione e di scrittura.
Potevano fare all’informazione quello che Howard Stern ha fatto alla radio.
Credo anche che non ci si sia neanche lontanamente avvicinati a qualcosa di simile. I blog sono diventati un’imitazione mal riuscita di una forma di giornalismo dilettantistico.
Faccio un esempio.
Clarence non è morto a colpi di suonerie. Il colpo di grazia lo hanno dato quattro buffi individui che non sapevano neanche che cazzo avevano comprato, ma il vero Clarence è finito più o meno un anno prima, quando abbiamo cominciato a presentarci all’esterno come Direttore editoriale o caporedattore e quando in redazione hanno cominciato a girare termini come strillo o pezzullo.
E’ morto quando abbiamo cominciato a commentare seriamente il campionato, le sfilate di moda, i dischi e i concerti.
Quando si cominciava un articolo partendo dalla definizione del dizionario.
Quando chiunque si sentiva in diritto di scrivere un editoriale con la certezza che dopo qualche minuto sarebbe andato online.
In altre parole, quando abbiamo cominciato a scimmiottare i giornalisti.
Se prendete come esempio Studio Aperto, il Giornale o Libero forse eravamo anche meglio, ma quello non era Clarence.
Ora, quando l’articolo lo scrivono Riccardo Orioles, Lia Celi, Giuseppe Genna o Gianluca, hai un valore aggiunto.
Paginatré, Quarantadue, gli Intoccabili, Tanto per abbaiare e la Banca dati della memoria erano Clarence. Quasi tutto il resto era trascurabile come i vostri blog.
E’ una questione di capacità o forse solo di pratica, ma a pochi vengono cose così.
Ricordo un commento di Orioles in questo sito in cui parlava della grande occasione che stavano perdendo i blog e del giornalismo fatto ormai da gente che non ha mai veramente imparato il mestiere.
Orioles è uno che lo chiama ancora mestiere. E’ uno dei pochi giornalisti superstiti. Conosco solo due persone che hanno ancora l’ideale del giornalismo: lui e Maurizio Pluda.
E’ uno dei pochi che ha creduto nelle potenzialità dei blog. E’ uno che il blog lo ha inventato da una vita, ma lo chiamava newsletter. Orioles è uno che scrive quando ha qualcosa da dire e quando gli viene bene in forma scritta.
Se avessi trovato quel commento mi sarei risparmiato tutte queste righe.
In quel post si parlava di reality e di TV e lui si incazzava (bonariamente) un po’. Io non credo che non se ne debba parlare, ma penso che lo si debba fare solo se alla fine ti viene fuori come il videopost (o come cazzo lo chiamate) di Zoro.
Uno che in risposta a questo articolo di Lia Celi risponde seriamente “non vedo l’ora che ci siano i mullah al potere”, ha tutto il diritto di potersi esprimere liberamente.
Io ho il dovere morale di considerarlo un coglione.
Già il fatto che consumi il mio ossigeno mi fa girare le palle, perché concedergli anche di occupare spazio nel database?
Se conosci un deficiente non gli impedisci certo di parlare, ma almeno scegli di non frequentarlo.
Riunite cinque blogger a caso nella stessa stanza. Dopo tre minuti al massimo cominceranno a prendere per il culo i commentatori dei loro blog.
Partendo dal presupposto che hanno ragione, qualcuno mi spiega perché cazzo continuano a far commentare chiunque?
Questo è il punto dove di solito si alza qualcuno che grida alla censura.
Se ad esempio penso che un quotidiano non satirico non dovrebbe pubblicare una lettera di una moglie che chiede pubbliche scuse al marito, ma che dovrebbe rispedirla al mittente con l’indirizzo di un buon divorzista o di un gigolò, sono un censore?
Avete una vita o qualcosa che le somigli, no? Parlate di quella.
Altro esempio: tempo fa capitavo in radio di tanto in tanto. Dopo un po’ ha cominciato ad aggirarsi da quelle parti anche Franciskje e io ho cominciato a parlare sempre meno, finché non ho smesso del tutto. Il motivo è semplice: è più bello sentire lui.
Lo stesso vale per i blog. Non intendo dire che non bisogna fare blog personali, ma che non è necessario diventare la versione online di un opinionista televisivo.
Per una citazione sul Corriere sareste tutti disposti a perdere ogni forma di verginità residua.
Questo invece è il punto in cui di solito si alza uno e dice: “Ma chi ti ha detto di leggerli?”
Se incidi qualcosa su una tavola di marmo del tuo tinello è improbabile che io la legga, se invece la pubblichi su internet significa che volevi condividerla e io sono uno che legge anche l’etichetta del borotalco.
Da possibile rivoluzione telematica il blog è diventato un fenomeno di costume che tratta quasi esclusivamente di questioni di costume.
Non ho letto quasi nulla a proposito delle porcherie di Google in Cina. Si è parlato solo della possibile censura della foto di Beppe Grillo. Hanno detto che è “meglio poca informazione che nessuna informazione” e nessuno ha fiatato. Dalle mie parti questa è la definzione di propaganda, a casa vostra evidentemente no. Ma sì, don’t be evil e chi se ne fotte finché mi danno Google Earth gratis.
Ho letto però un sacco di recensioni sull’iPhone. Tutte che riprendevano per filo e per segno la presentazione di quel genio del marketing che ha la faccia tosta di presentare come innovativo un telefonino che naviga su internet e che ha lo schermo che gira. Lui è una delle più grandi menti contemporanee, voi evidentemente no.
Scrivete tutti le stesse cose e i vostri blog stanno diventando tutti uguali. Anche graficamente.
Avete addirittura gli stessi tool: le blog reactions, le foto su Flickr e l’immaginetta dell’inutilissima licenza Creative Commons.
Che dire delle tag cloud (o Zoom Clouds)? Che utilità possono avere i link alle parole Italia o sport accanto a un articolo?
Se qualcuno mi presenta una persona capace di intendere e di volere che ha cliccato anche solo una volta su uno di quei link con sincero interesse, sono disposto a ricredermi.
Adesso state facendo la corsa a mettere il codice di Snap. Come abbiamo fatto fino ad oggi a condurre un’esistenza dignitosa senza poter vedere un’anteprima della pagina che stiamo per visitare in scala 1:10000?
OK
siamo d’accordo su 20.000.000 di blog forse qualche migliaio vale la pena di leggerlo.
ma tutto questo astio verso chi ha voglia di esprimersi non la capisco.
per quanto riguarda le reazioni alla faccenda google in cina forse se ti fai un giro su tecnorati trovi qualcosa. Se leggi daveblog e macchianera è ovvio che trovi solo pezzi di costume e le radiocronache del grande fratello e pupe e secchioni.
hai la password di macchia perchè invece di dire ovvieta del tipo che tutti scrivono delle stesse cose non hai postato un bel articolo sulla censura cinese.
my two cent
p.s.
avete rotto un po i maroni co sto clarence. rispetto al 96 i costi per un progetto simile sono irrisori dal punto di vista tecnico. fatene un altro e non rompete più.
si, ma anche no.
Gianmà, per un Howard Stern quanti ce ne sono stati che avrebbero voluto fare la stessa cosa ma non ne erano capaci? Non capisco il problema.
Internet è un Hyde Park molto più grande, pubblicare un blog non è renderlo condiviso col mondo ma con i tuoi amici :-)
(però non capisco nemmeno snap, è vero)
Sottoscrivo ogni sillaba dell’articolo. I blog sono una cagata pazzesca. (applausi)
Tra un paio d’anni ci saranno i zdrum, gli sbaf, le dumg, i parappappero. E troveremo qualche esperto del piffero che ci dirà che quello è il futuro e stiamo vivendo una nuova rivoluzione nella comunicazione.
Dopo due anni arriveranno i vigs, le lyc, i brunz e si ricomincerà il giro…
vorrei solo ricordare che il presunto guru beppe grillo fino alla fine degli anni novanta spaccava i computer durante gli spettacoli e prendeva per il culo quelli che vedevano in internet un’idea rivoluzionaria. oggi pare che il web l’abbia inventato lui.
ma d’altronde è lo stesso che girava in ferrari e faceva la pubblicità, mentre oggi fa il paladino ecologico e spara sentenze sull’economia.
Hai dimenticato di scrivere dopo la sesta frase “questo il punto dove uno che ha capito dove voglio andare a parare si è già rotto i maroni, si alza e se ne va”.
I libri, i giornali, la televisione, internet, i blog, sono solo mezzi con cui uno soddisfa il proprio desiderio di conoscere, il proprio desiderio più o meno specifico.
Uno nei blog può legger una gamma di contenuti che vanno da orioles ad una quindicenne che ha litigato col tipo: che problema c’è ?
Aah: i blog stanno diventando tutti uguali perchè han dentro le stesse michiatine !
Sostanziale, direi.
E, come ha detto qualcuno più su, smettetela di menarvela con clarence e quanto eravate bravi quando lo facevate !
E’ vero, eravate bravi, era una gran cosa, dio ve ne renda merito.
Ma la cosa migliore di Clarence erano i forum dove scrivevan quelli che oggi sono signori blogger.
Dopo se sei uno di quelli che per cominciare nuove esperienze ha bisogno di convincere (convincersi) che quelle vecchie sono ormai da buttare, quello è un altro discorso…
Bravo, ottimo post !!!
Ben strutturato e corretto nella forma (come fanno i giornalisti), provocatorio e che vale la pena di essere commentato (come fanno i giornalisti), pieno di frasi fatte e di luoghi comuni (come fanno i giornalisti), che si adatta al blog in cui compare (come i bravi blogger), che linka e cita altre fonti (come i bravi blogger), che parla di cose personali e di affari di dominio pubblico (come i bravi blogger).
Hai un futuro come giornalista (se non lo sei già) o come blogger (se non lo sei già).
In ogni caso hai un futuro nel fare puttanate…
(e non prendertela, hai detto tutto tu)
Calma e gesso raga !!!
c’è dell’arroganza in tutto questo: da consumatore, il blog lo vedo morto perchè i suoi inventori e principali esponenti lo hanno sfruttato per raggiunger i loro personali scopi quali televisione, case editrici, radio, soldi. questa corsa al successo ha portato inevitabilmente a vincitori e vinti; ora siamo nello stato in cui i vinti sono stufi di perdere e si ritirano e i vincitori se la tirano, fanno i sostenuti, te la menano che il blog è una cazzata, una perdita di tempo dimostrando quanto meno uno scarso rispetto per il pubblico. adesso è di moda sputare sul commentatore, uno arriva qui e si sente dire una cosa tipo “maccome, ancora li a leggermi? ma lo sai che sono in tv, io?” dimenticando come fino a ieri un commento in più o in meno era il confine tra il vincitore e il fallito.
desolazione.
Lo sapevo che non ti ci dovevo portare a quella cena…
ah come si stava bene, quando si stava peggio!
Anche nella vita reale c’è chi segue le mode, chi critica chi segue le mode, chi filosofeggia e chi racconta che “ai suoi tempi…” e che “si stava meglio quando si stava peggio”. Tolte poche (pochissime) cose condivisibili, secondo me questo post contiene un numero di generalizzazioni, di imprecisioni e di cagate in genere che mi fanno pensare che tu abbia l’età di mio nonno. Facciamo del mio bisnonno, va.
ogni tanto fa bene leggere un post del genere
grazie
Hai preso troppo Aulin.
;D
Bella provocazione, Gianmarco, e anche in parte condivisibile. Quello che non condivido è l’assunto di base che chiunque sia in possesso di un blog tenti di fare giornalismo.
C’è senz’altro chi usa il blog per quello, e in alcuni casi è efficace, in altri no. Il blog, non credo serva ricordarlo, è come il telefonino: averlo e usarlo non significa che si facciano conversazioni intelligenti.
Il blog si può usare anche semplicemente per condividere un pensiero e un’opinione. Per dire delle cose, e dirle, invece che al proprio gatto, alla gente. Se comunicare non fosse vantaggioso per l’evoluzione umana, i nostri antenati non avrebbero mai sviluppato il linguaggio. A volte dai commenti emergono cose interessanti (spesso proprio da chi ti contraddice), a volte invece no. Forse i miei post non servono a niente, più probabilmente servono a poco, a volte servono solo a me e a chi mi legge con una cosa in testa che non riesce ad articolare, e poi nella stragrande maggioranza dei casi sono fuffa, a volte fuffa divertente, a volte fuffa e basta.
Ma è così: al telefono può capitare di dire cose geniali e cose imbecilli, oppure si può parlare del tempo. Pretendere che il proprio blog segua standard di qualità e linee editoriali, francamente, mi sembra bizzarro.
Pensi, Signor Gianmarco, che io credevo che Clarence fosse molto “Noia Portale” e, nel profondo, Clarence City. Ricorda? Quella cosa che Lei mappava, editava, pubblicava… La so, sono anziano e ingenuo. Anzi non lo sono, è che mi disegnavano così ;)))
più specificamente è questo blog a essere morto.
Sì, ma dato che alcuni dei punti salienti di questo articolo sottolineano che: chi scrive cose sui blog è un deficiente, e chi commenta cose sui blog è un deficiente, perchè, Gianmarco, scrivi una cosa su un blog e lo lasci aperto ai commenti?
Va da sé che come ci capita praticamente sempre, tu hai torto e noi abbiamo ragione e un giorno te lo dimostreremo, ma la frase
La dimostrazione che ho ragione io me la darete voi nei commenti a questo post.
è bellissima e scardina completamente la conversazione :-)
Il metablogging mi annoia, ma non riesco a farne a meno.
Vanz dai un’occhiata a tutti i mentecatti che hanno commentato questo post (me e te esclusi naturalmente) e dimmi se non ha ragione :-)
Anche se il peggio lo si trova sotto i post che parlano di “problemi personali”: lì è praticamente uno zoo virtuale…
Mi sembra un discorso un po’ confuso.
A parte questo snap fa proprio cagare
Mi sfugge in che modo la radio debba ammirazione ad Howard Stern, ma non mi sfugge l’elitarismo di chi può vantarsi di citarlo – facendo intendere che i veri referenti mondiali non sono certo quelli di noi poveri stronzi provinciali piagati da Caterpillar o da Linus, ma un tipo che in Italia nessuno ha mai sentito se non nel suo stupido film autocelebrativo. Scusa Gianmarco, (anzi no, non scusarmi, visto che rivendichi qualsiasi commento come una dimostrazione che hai ragione), non ho un blog e condivido alcune delle cose che hai detto, ma non il tono, che è realmente fastidioso, di quello che dice “Avevamo tracciato la strada, ma voi pecoroni non ci avete seguito”. Forse c’è un motivo, bello o brutto – ma vigliacco se tu alla fine delle tue considerazioni provi anche vagamente a domandarti quale sia: ti è più comodo prendertela con noi popolo bue, stolida massa di “mentecatti” (…a margine, ho il dubbio che la signorina dal nome tanto simpa che condanna chi ha commentato sia il tipo che ringrazia l’esistenza dei blog, che le permettono di usare nei confronti della gente un’aggressività così chic – ogni volta che l’ho vista in mezzo alla gente se ne stava muta muta. Poi, davanti al PC e solo lì, ecco che si diventa “stronze”. So’ bboni tutti. E infatti, tutti quelli che vogliono lo fanno, sul loro blog).
è un pezzo indiscutibile – nel senso che non permette di essere discusso, rifiuta ogni discussione; al limite si può dire che, con l’equazione “blog=nuovo giornalismo mancato” lascia fuori un po’ troppe cose: i blog letterari, i fotoblog (anche se un po’ li sfiora), i linklog etc.
Me ne guardo bene di parlare con gente come te per un motivo molto semplice.
La gente di passaggio potrebbe pensare, che visto che ti rivolgo la parola, io ti consideri al mio livello.
E non sia mai…
In compenso vi studio come tanti insetti.
Tu, per esempio, a occhio e croce appartieni alla categoria dei ruzzolamerda (non farti fuorviare dal nome, sono degli animaletti simpatici. Della famiglia dei blattoidei :-)
Pensate se Gutenberg (milioni di gutenberghini) si fosse alzato orgoglioso dal letto ogni mattina dicendo: “Oh che bravo amanuense che sono. Sono l’amanuense più cliccato di Magonza. Mi a quel pistola d’un fra Fulgenzio gli faccio un baffo. Un giorno mi assumeranno i benedettini e minierò la bibbia ufficiale del duomo e verrà l’imperador, el baron, el duca de cornovaglia e anco mio suocero tuti a dir: ma chi l’è che ha miniato così ben ‘sta miniatura? chi l’è ‘sto gran miniaturista? Che belo, che belo, che belo…
Chissà perché quelli che criticano i blog perché non sono quello che loro vorrebbero che fossero sono sempre persone che un blog non ce l’hanno, o ce l’hanno e ci scrivono ma fanno finta di no perché così possono usare il “voi” invece che il “noi”.
Boh, un post inutile e affatto giornalistico, venato da una certa boria che potrebbe sembrare fastidiosa (strano poi, perché di solito scrivi anche post simpatici) e invee è solo noiosa.
Forse l’errore è stato l’inizio. Tutte le pippe mentali su cos’è un blog. Un blog è semplicemente un modo rapido per evere in linea un sito web, invece di utilizzare il tuo bel frontpage. Tutto il resto è fuffa. Tutte le pippe mentali sui blog sono questo e quello, ve li siete fatti voi geni della new economy. Per non sentire sempre le stesse cose ti è mai venuto in mente di cambiare il tuo spacciatore di link? Forse la lettura di questo ti potrà dare una mano: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1872222&r=PI o in alternativa fatti una passeggiata.
GMNeri e’ troppo intelligente per avere un blog in italia (probabilmente vale anche per il fratello).
Preferivo ascoltare GMNeri in radionation piuttosto che franciskje (senza offesa, Francesco e’ preparato e tutto il resto ma e’ proprio come ascoltare radioitalia, allora a quel punto…)
Il Barman: Consiglio a tutti quelli che possono di ascoltare Howard Stern (se fate in modo di abbonarvi a sirius e si puo’ ascoltare su internet lo stream live tutti i giorni ed e’ veramente su un altro pianeta. Per incominciare a seguirlo si potrebbe incominciare a cercare in giro i clip di howard tv (high pitch limbo, oppure le cavalcate del sybian…)
Già considerarli una “possibile rivoluzione telematica” contiene la condanna di qualunque cosa siano diventati, per me.
Li vivi come strumento editoriale, come tale per me sono assai poco interessanti. In realtà sono uno strumento sociale, come tale per me, per esempio, mi hanno permesso di passare tante piacevoli serate con persone che altrimenti non avrei mai incontrato.
Questo sistema di commenti è una merda, me l’ha già mangiato due volte, ci credo che vi restano solo quelli scrausi, poi :-)
consoliamoci! almeno qualcuno ha imparato a scrivere in italiano!
Vi risparmio la battuta “e tu non sei tra questi!”
http://fabiosacco.blogspot.com/
Dopo un tot di commenti mediamente validi, vien pure da pensare che lo spirito di questo banalmente provocatorio post non sia stato involontario.
Uno spirito analogo a quello con cui ci si è inventati le lexi amberson (o si millanta di essersele inventate, chissà), per dire.
Cosa sia questo spirito, se brama di studio della natura umana o semplice masturbazione cerebrale, solo l’autore lo sa…
PS. Sottoscrivo Vanz
io condivido le mie quattro cazzate con i quattro gatti che leggono il mio blog e che ormai conosco personalmente. senza alcuna pretesa di fare giornalismo perché il giornalismo è un mestiere.
se avessi voluto fare il giornalista l’avrei fatto.
il blog serve per conoscere persone nuove, leggere libri di cui non si era mai sentito parlare, comprare cd di un gruppo che suona nella cantina dei vicini di casa di un tizio di rovigo, andare al cinema con gente che non si conosce, spendere soldi inutilmente in oggetti che non avresti mai voluto comprare,cercare disperatamente l’ultimo numero della gazzetta dell’uzbekistan.
i blog, per me, sono uno strumento sociale di condivisione di informazioni (personali o di qualsiasi altro genere). nient’altro. che poi in qualche caso possano assumere una funzione più “alta” non c’è dubbio. ma di solito questa virtà svanisce nell’istante stesso in cui l’autore ne diventa consapevole.
I commenti al tuo post sono solo la dimostrazione che la tua era una provocazione.
Poi non entro nei vostri discorsi da “scienziati della comunicazione”. Si può dire tutto e il contrario di tutto nelle vostre blabla-dissertazioni.
J.G. Reader che piacere rivederla!
La prego di perdonare la mia scriteriata mancanza.
Sa, qui si fa fatica a distinguere i mentecatti dai lor signori.
Naturalmente Lei rientra di diritto e di fatto nella categoria degli imperdibili :-)
Leggendo il tuo post mi sembra di rivedere quel film con Tom Cruise (come diavolo si chiama, jerry mc guire?) che stila una relazione sullo stato dell’arte del suo lavoro e si licenzia in quanto non può oralmente condividere quello che fa…
tu quando lo chiudi il blog?
JG Reader: non mi sono dimenticato. Sarebbe stato come sputare sulle diottrie sacrificate alla causa. Parlavo di testo puro. Le sue invece erano vere e proprie esperienze multimediali e lisergiche che ancora non hanno pari.
Mafe: dici che i blog “in realtà sono uno strumento sociale”. Guardati intorno (e non solo qui), ne valeva la pena?
vanz: il sistema di commenti non fa schifo. E’ semplicemente stanco e sfiduciato. :)
Barman: grazie, mi serviva uno come te.
Paolo: dovrei dirti che non hai capito un cazzo etc etc, ma in fondo mi riferivo a quelli come te.
Giulia: non ho mai parlato di linee editoriali, tutt’al più dell’esatto contrario.
Tutti gli altri: un certo JG Reader un giorno definì quelli come voi “carne da impression”. Ora non si parla più di impression e non siete più neanche carne.
Caro Gianmarco, questo post “beppegrilliano” (nel senso di demagogico reazionario populista) lascia il tempo che trova…
Non si può criticare un blog, semplicemente perché è una pagina personale, un diario…
Io per esempio passo dalle cazzate alle cose serie come se nulla fosse…solo perché mi va…
Perché il mio blog è il mio…e a casa mia, fino a prova contraria sono padrone…
Clamoroso che tu parli di contenuti…
Sotto all’ultimo paragrafo, quello più caustico ci sono in evidenza X BLOG REACTION, nelle sidebar ci sono tante cavolate e pure la pubblicità… E inoltre questo blog guarda il grande fratello… Mi verrebbe da dire DA QUAL PULPITO VIEN LA PREDICA!!!
Forse non leggerai tutti i commenti, o forse sì…
Io te la butto lì…
Se ti va di replicare: alexem82 chio gmail pun com
oppure
http://alexem82.blogspot.com
Ciao, e mi raccomando:
il populismo reazionario non serve a niente…
Io giuro che vorrei resistere alle tentazioni ma a volte leggo su questo blog dei post che sono più appetitosi di un millefoglie per uno a dieta.
E so anche che preparare un millefoglie da esporre sulla propria ragnatela, richiede arte, impegno e fantasia ma il ragno che si appresta a quest’opera culinaria, verrà ovviamente ricompensato da nugoli di mosche e insetti che andranno a nutrire il suo appetito, o la sua vanità.
Scemo chi legge.
E io leggo ugualmente fustigandomi un attimo dopo per il peccato commesso.
Blog is dead, come si fa a resistere ad un post così? Non si dovrebbe effettivamente farlo se questo post nutrisse l’intenzione di aprire una discussione in merito, un confronto con altri blogger o si limitasse semplicemente a rappresentare un’opinione da condividere o meno, ma quel “scemo chi legge” ne stravolge a tal punto il significato che sarebbe davvero saggio tacere.
Ed è per questo che il blog non è morto ma anzi, non è mai stato vivo come adesso perché adesso che chiunque può esprimere la propria opinione e il proprio pensiero, ci siamo accorti che non abbiamo niente da esprimere e che il Grande Fratello non ci interessava per vedere come se la sarebbe cavata un gruppetto di sconosciuti sotto i riflettori 24 ore al giorno, ma ci piace vedere le liti, il sangue che scorre, la provocazione.
Il blog è vivo perché è scemo chi legge e io che non ho alcuna competenza, lacuna idea, alcun interesse, io che vivo nel qualunquismo più sfrenato, mi sento subito rivitalizzata dalla possibilità di indignarmi e incazzarmi per questa provocazione.
“Pane e circense” a corto di ideali, speranze e obbiettivi, scarichiamo la nostra aggressività dove ce ne viene offerta la possibilità.
Per il resto Gianmarco dici una gran serie di puttanate che partono dall’assunto che tutti coloro che tengono un blog, lo facciano con le stessa presunzione con cui viene gestito questo ma di argomenti così seri, non vale neanche la pena parlarne.
Considerare propaganda di copertura ciò che abbiamo fatto e dichiariamo in Cina è alquanto limitativo. Molti utenti cinesi la pensano in maniera diversa.
Poi ovviamente ognuno, davanti a una decisione così difficile, reagisce come vuole.
Non so se è argomento da blog, ma qua ci passo spesso e volentieri. Se qualcuno ne vuole parlare, la mia mail è qua. Come sempre.
Scusate se non ho parlato di blog si blog no. Magari la prossima volta.
di nuovo: visto che la sola mail non viene pubblicata, eccola: stefano(at)google.com
Vis, uno che scrive ‘ste scemenze è meglio lasciarlo perdere.
Ai tempi in cui Gianmarco Neri “faceva la new economy”, c’era già gente che si lamentava di questi barbari tutto web, grafica e sfondi, perché “ai nostri tempi si faceva tutto a linea di comando”.
Ora che è passato qualche anno e gli integralisti di elm e gopher sono ormai quattro gatti, ci sono i barbari che nel frattempo si son fatti (da sé) “nobili” e danno della carne-nemmeno-più-carne da impression a questi nuovi barbari tutto blog, forum, commenti sparati a cazzo.
Il problema degli integralisti del ’98 è che di elm e gopher non ne è rimasta traccia, così come quelli che “noi sì che facevamo questo o quello mica voi merdacce” non han lasciato nulla. Si saranno divertiti, avranno fatto una bella esperienza, si saranno arricchiti culturalmente ed economicamente, ma che è rimasto? Nulla.
E’ una cosa che mi rendo conto possa infastidire e frustrare, e ogni tanto si vede. Gli passerà.
ok… tutto bene, tutto molto bello.
Mi sembra d risentire Maurice Saatchi quando diceva che la pubblcità è morta.
Niente di nuovo sotto il sole, nulla che non sia sotto gli occhi dell’ internauta (termine del ’97 che ho rispolverato apposta per differenziarlo dal blogger); Ormai i blogger -famosi- iniziano a parlare del mezzo (vedi vari BarCamp) e quando si incomincia a parlare del mezzo e non di contenuti il sistema crolla, appiattimento generale, carenza di contenuti.
O parli dei cazzi tuoi, O fai l’opinionista oppure parli del mezzo. C’è poca fantasia e troppa autoreferenzialità.
Come linea di condotta, direi pure galateo, quando incontro uno che ha un blog non parlo del suo blog.
Voglio dire, chi ha scritto questo pezzo potrà anche aver sbagliato, ma se a quella cena tutti parlavano di blog, è già un merito se non li ha infilzati col trinciapollo.
Alle cene di blogger non si parla di blog; si parla di sport, politica, clima, sesso, spalle degli amici, ma non si parla di blog.
Perché anche se ci abbiamo tutti questa scimmia, siamo adulti e in pubblico salviamo le apparenze.
Gente che passa la serata a deridere i suoi commentatori non sta bene. Lo dico come commentatore e come uomo.
Che palle.
Ormai su questo blog (ma è ancora un blog?) sono rimasti 4 tipi di post: Facci, figa, tecnomasturbazioni e “che imbecilli quelli che commentano i blog”.
Tutti e 4 i tipi di post sono ciclici e ricorrono con cadenza più o meno regolare.
Niente di nuovo sotto il sole.
Peccato che quelli che adesso criticano siano quelli che hanno ammazzato Clarence.
Se vi stanno sul cazzo i lettori e i commentatori, che scrivete a fare? Domanda non retorica, sono sinceramente curioso.
Forse i blog saranno pure morti, ma pure chi li scrive non si sente tanto bene.
Gianmarco, io qui non ci passo molto tempo. Per le persone che ho conosciuto sul mio e altri blog (stronza tra gli altri) ne valeva la pena eccome.
Sottoscrivo tutta la cosa sulle “tag cloud” che non sapevo come si chiamssero ma mi sono sempre sembrate una stronzata. L.
Questo blog è il primo della lista. Ha una grafica brutta ,mal strutturata ed è graficamente illeggibile, soprattutto nei commenti . In piu’ ci scrive quel borioso scagnozzo di belpietro ,il che è tutto un dire( anche se spesso è piu’ interessante leggere lui che le inutili segnalazioni dei banalissimi programmi paragrandefratello che si fan su macchiaradio) . Le uniche cose che mi piacciono le mette rododentro , che pero’ preferisco seguire dal suo blog.
Il problema per noi non si pone visto che come avete mandato a puttane clarence ( che a mio parere era inguardabile fin da subito ) ricavandoci una cappa di soldi , riuscirete in qualche modo a fare tanti soldi anche con sta baracca . Macchianera non è più un blog comunque.
Dani sottoscrivo.
Tutto dipende dalle aspettative che uno si era dato.
Io non ho mai pensato che i blog dovessero diventare la Bibbia.
Perhè pensare ad una simile utopia? In cambio di cosa poi i bloggers avrebbero dovuto ergersi a paladini della verità?
Due calci nel culo nei paesi meno libertari e una carriera da Grillo in Italia? Ma va là.
Li ho sempre visti come proiezioni su schermo di tante personalità che tentavano di uscire dai limiti spazio-temporali della vita fisica.
In questo senso non mi sento assolutamente deluso e ho conosciuto tante persone interessanti.