Fate girare, grazie

Ciao Filippo.

Io sono *******, sono fiorentina e ho 23 anni. Non ci conosciamo, ma c’è una cosa che mi fa un po’ incazzare e siccome mi ispiri simpatia ne volevo parlare con te.

Certamente sai di quell’idea del Ministro Melandri di proibire per legge che sfilino modelle con Indice di Massa Corporea inferiore a 18, al fine di limitare il diffondersi dell’anoressia. Idea peraltro già venuta a Zapatero.

La cosa mi punge sul vivo, poiché sono affetta da Disturbi Alimentari da anni (anoressia e bulimia, spesso insieme). Ora, io vorrei tanto che qualcuno dicesse alla Melandri che una legge del genere non salverà una sola ragazza né dall’anoressia, né dalla bulimia, né da nessun altro disturbo dell’alimentazione. L’anoressia è una malattia mentale, il Ministro dovrebbe estirpare il tarlo che sta nelle nostre teste: ipotesi ovviamente impraticabile, fantascientifica.

Chi si ammala (ragazze, ma anche ragazzi) non lo fa perché ha deciso di voler essere uguale a Kate Moss che ammicca dalle pagine patinate. Si cade nei Disturbi Alimentari per tanti fattori concomitanti, ma tutti legati a noi stesse e alle nostre famiglie. A me è mancato Amore dai genitori, e non perché sono orfana, ma perché non mi hanno fatto capire che mi volevano e che mi avrebbero voluto bene per il solo fatto di essere la loro figlia.

Ho ricevuto da loro il messaggio che per farmi amare dovevo rispondere a certi canoni (estetici e non). Sono cresciuta temendo costantemente il giudizio di mia madre, e comunque pensando sempre di avere qualcosa di sbagliato, da correggere.

L’anoressica, certamente sfoglia le riviste di moda e guarda con ammirazione le indossatrici, ma ti assicuro che quando digiuna o vomita l’ultima cosa a cui pensa sono proprio le sfilate. E poi, permettimi di osservare che la Melandri mica farà andare in passerella normali taglie 44, di 1 metro e 65 con le tette piene e il fianco mediterraneo. Neppure ci accorgeremo della differenza, si vedranno le solite gazzelle di 1.80 m che porteranno una 40 invece di una 38.

Personalmente, questo provvedimento mi sembra solo una trovata (scopiazzata, oltretutto) ad alto tasso di spettacolarità e nient’altro.

Il nostro Ministro, mi chiedo, ha pensato magari di farsi un’idea su cosa voglia dire vivere con un DCA? Lo saprà la Melandri che le ragazze come me fanno una vita d’inferno in nome di un male che toglie tutto ma che resta l’unico punto fermo delle tue giornate? Un male che sta nella testa, in fondo in fondo alla testa, altro che modelli estetici fuorvianti.

A un’anoressica (o una bulimica) mancano tutti quelli che si chiamano piaceri della vita; le mancano sì, ma non li vuole. Rifugge il cibo, i contatti, le relazioni di qualsiasi genere (affettive, sentimentali, di amicizia). Qualche settimana fa ho fatto una parte di merda a un tizio che mi aveva detto che gli piacevo. Non mi aveva fatto niente, mai baciata, mai toccata, mai offesa in alcun modo. Ancora mi chiede scusa e non sa per che cosa. Ma io ho avuto paura, dico PAURA: non posso permettere a nessuno di interferire con la vita che faccio. E non dico di non desiderare un qualche contatto carnale o di non sentire delle pulsioni, ogni tanto.

Mi sono dilungata, ma spero tu abbia capito. Perciò Filippo, tu che scrivi su un quotidiano, su una rivista di moda, nei blog in rete, vedi un po’ se riesci a far arrivare questo concetto alla Melandri. Se qualche giornalista delle redazioni dove lavori la incontrerà, la intervisterà, diglielo. Preferirei lo facessi tu, secondo me hai il piglio giusto e ti starebbe a sentire.
E dille che se proprio vuole fare qualcosa per chi è nelle mie condizioni, deve far sì che i medici (anche quelli generici) siano più preparati, più ricettivi verso certi segnali.
Dille che i Centri per i DCA convenzionati con il SSN sono pochi e hanno sempre pochi posti.

Vedi che puoi fare, ciao.

(Già pubblicata in prima pagina sul Giornale di domenica, con lievi modifiche).

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50 Commenti

  1. Ma ci Facci il piacere.
    Dopo tutto l’armamentario di finzione architettato dietro o davanti alla storia della Amberson si vorrebbe anche che si creda ad una lettera del genere più finta dei capelli di Biscardi?
    Piantatela di utilizzare le malattie per scopi prettamente politici e di propaganda.
    Se si vuole affrontare il problema si inizi a parlare di ciò che bisogna fare e non di quello che un governo NON dovrebbe fare.

  2. No Filippo, non ce l’avevo con te né con i tuoi articoli di cui non sempre condivido i contenuti ma che ritengo essere tra i migliori e i più stimolanti della rete.
    Ogni tuo articolo pare nascere più dalle viscere che non dalla tastiera e non mi soffermo mai a valutare se ciò dipenda dal fatto che sei un professionista che ha imparato l’arte o se sei un artista che ha imparato la professione.
    Ciò nonostante, leggendo questo post che tra l’altro non è neanche farina del tuo sacco ma la semplice trascrizione di una mail che hai ricevuto, mi sono chiesta cosa ti abbia spinto a ritenere che ci sia qualcuno, anche in questo blog dove l’argomento è stato lungamente trattato, che possa aver preso seriamente in considerazione la proposta della Melandri.
    La Melandri, come fanno la maggior parte dei politici sull’onda di un’emozione popolare che scaturisce dai fatti più eclatanti di cronaca, ha sparato la prima cazzata che le è venuta in mente e che non merita altro che derisione per la sua evidente inutilità, e tristezza per la consueta superficialità con cui la politica si fa carico di affrontare certi problemi.
    Il contenuto della mail che hai riportato, racconta una storia e fornisce un’analisi della malattia che non differisce affatto da quella fornita dalla maggior parte delle ragazze affette da questa patologia e per questo non offre punti di vista che offrano una diversa visuale del problema.
    Dare risalto alla stupidità di una proposta di legge tanto demagogica quanto inutile, era un compito che spettava a te e non alla persona che ti ha chiesto aiuto perchè tue sono le capacità di elaborare i dati, le esperienze e le informazioni per offrirle a noi lettori in una versione che stimoli la riflessione.
    Sappiamo tutti cos’è l’anoressia e la bulimia e chi non lo sa è perchè non lo vuol sapere o non gli interessa e allora mi chiedo, c’è qualcosa che in questa mail ti ha colpito in modo particolare tanto da ritenere che la sua pubblicazione potesse essere utile a qualcosa? Oppure eri a corto di argomenti?

  3. Sgradevoli. Sgradevoli politici e giornalisti che trattano qualsiasi questione con la superficialità e lo sguardo corto di chi si sta solo uniformando a una nuova, ennesima moda. Sgradevoli gli ipocriti che fingono di appassionarsi alla nuova crociata salutista, per un giorno a due.
    Sgradevole chi si è giocato la faccia al punto da doverla nascondere, per pensare di essere preso sul serio, e per un tozzo di clamore svende felice le sue ultime miserie.
    Sgradevole il buon Facci, con i suoi “io scrivo su giornali, vado in tv, ho tremila tribune potenziali e però come massima ambizione ho l’accumulare commenti su Macchianera….”…no, infatti, no, e sgradevole ancor di più quando a sua volta maschera la realtà a fini didattici, popolo bue. E chi passa butta un occhio e per la millesima, milionesima, miliardesima volta cambia canale.

  4. Com’è stranoto, quando scrivo un post parte commenta il post e parte commenta me.
    Persino la volta che pubblico il ‘post’ di un altro (altra) parte seguita a commentare me.
    E’ roba da psocoterapia di gruppo, e mi ci metto dentro anch’io.

  5. Grazie. Ho appena cambiato psicoterapeuta, fa anche gruppi di autoaiuto per utenti e autori di macchianera, sono convenzionati. Sborsa la Melandri in persona.

  6. Però scusate eh, la “fiorentina di 23 anni” era anonima, non c’ era bisogno di suggerirne il nome per parlare della sua voglia di protagonismo. Chi aveva già intuito poteva o entrare nel merito del post o disinteressarsene, in questo modo invece le si dà ulteriore visibilità.
    Non ne vedo l’ utilità, visto che proprio per quello viene attaccata (a torto o ragione non so, sono niubba abbastanza da crogiolarmi nella mia beata ignoranza).

  7. Io sono entrata nel merito del post non condividendo la modalità con cui si è scelto di parlare della proposta Melandri. Il fatto che poi, per parlarne, uno debba pure accettare di far finta di niente e ignorare le prevedibili esibizioni, è assolutamente ridicolo.

  8. A me invece pare ridicolo accusare qualcuno di esibizionismo quando si presenta anonimo. Non so la percentuale di quelli che avevano capito chi fosse dal post, io per esempio non ero tra quelli, ma è stato chiaro quando si è cominciato a suggerirne il nome. Quindi, chi ha giocato a favore del suo protagonismo, Facci (con cui sono in disaccordo la maggior parte delle volte), “fiorentina”, o gli zelanti smascheratori? Non si tratta a mio avviso di far finta di niente, ma di IGNORARE chi si suppone abbia solo interesse ad esibirsi o fare la primadonna. Altrimenti si fa il suo gioco.

  9. Non ho la minima idea di chi sia e non me ne frega neanche niente. Le auguro di guarire presto e bene.

    Nel frattempo, per sua stessa ammissione, è ammalata. Lei può benissimo attribuire la responsabilità della malattia a “tanti fattori concomitanti” tra cui è curiosamente esclusa l’influenza della moda; ma chi ce lo dice che abbia ragione?

    Qui si confonde il malato con l’esperto, e non è una confusione da poco.

    Questa confusione sarebbe stata grave anche se non l’avesse fatta Facci. Che, secondo me, non sa distinguere tra un attacco nel merito e un attacco personale. Né quando attacca né quando si difende: chi lo critica è sempre solo un deficiente che ce l’ha con lui.

  10. Sono stato io il primo a sollevare il sospetto sull’identità della scrivente, quindi qualche precisazione mi è d’obbligo.
    Innanzitutto il nome non l’ho mai fatto, ho solo detto che probabilmente avevo capito chi era. L’ho capito, ma ho cercato di rispettatare il suo anonimato.
    C’è da dire, Sabriga, che in ogni caso non era difficile: la persona in questione non riesce a non mendicare attenzione nei più disparati modi. Probabilmente è un aspetto della sua malattia, ma non lo so e non mi avventuro in spiegazioni psicologiche o psichiatriche.
    Al netto dei suoi eventuali problemi, quello che resta è un personaggio che per questo suo spasmodico bisogno di attenzione ha fatto tanti, per quanto mi riguarda troppi, passi falsi. Giocandosi in più tornate la sua credibilità.
    L’anonimato mi sembra di aver capito glielo abbia concesso Facci proprio per proteggerla da commenti tipo il primo mio e tipo, mea culpa, questo secondo. Probabilmente Filippo ha trovato interessante la lettera, degna di essere usata come argomento per contrastare una proposta di un Ministro, proposta che anche io reputo stupida (e così ho sistemato anche il “merito”). O almeno un punto di vista di prima mano su un argomento su cui in molti cianciano quasi sempre a sproposito.
    Per i lettori del Giornale, che non sanno chi l’ha scritta, e per quelli di Macchianera che non l’hanno riconosciuta o non sanno chi sia, resta la lettera di un’anoressica e bulimica che ha espresso il suo legittimo parere.
    Io purtroppo, ma è un mio limite, non sono capace di leggere quella lettera e fare a meno di vedere nell’autore uno di quelli che si posizionano dietro le spalle dell’inviato del TG e fanno ciao con la mano.

    Detto questo, non penso che la ragazza in questione (non l’anonima della lettera, ma quella che io ci vedo dietro) sia cattiva o in malafede. Semmai solo giovane: con un po’ di tempo forse capirà che fare le cazzate che ha fatto non aiuta ad essere presa sul serio quando invece lo vorrebbe.

    La pianto qui, ché son sicuro qualcuno vorrà condannarmi a morte per aver parlato dell’autore del post invece che del post stesso, anche se a mio avviso non esiste il post senza l’autore e viceversa, e parlare dell’autore può significare anche parlare del *perché* di un suo post.
    Ok, fucilatemi.

    (con “autore” intendo l’autrice della lettera, Facci ne è solo un tramite)

  11. Quanto siete inutili, e a tratti pure un po’ schifosi.
    Io ho ricevuto una lettera, l’ho ritenuta degna di attenzione (perchè lo è) dopodichè l’ho fatta pubblicare sul un quotidiano nazionale, in prima pagina. Significa che è stata letta da centinaia di migliaia di persone, che è finita in tutte le rassegne stampa che contano e significa, vi assicuro, che l’ha letta chi doveva leggerla e pure la Melandri. E che la lettera, che contenga verità rivelate su una malattia o ne sia a suo modo un effetto, è lì, può essere giudicata da chi se ne intende e da chi non se ne intende.
    Ed è a proposito di chi non se ne intende che arrivate voi, o la maggior parte di voi. E la colpa è mia: ho avuto la disgraziata idea di metterla qui, dove ci sono i malati veri, gli sterili, gli anonimi ingiustificati, i distinguisti, gli opinatori senza opinione, i vari “dovreste fare questo”, “dovreste fare quello”, “vergognatevi di”, “i giornalisti dovrebbero”, soprattutto gente che giudica e giudica. Poi mi chiedono perchè tolgo i commenti. Sentite per esempio questo imbecille perfetto, Ska: “Piantatela di utilizzare le malattie per scopi prettamente politici e di propaganda. Se si vuole affrontare il problema si inizi a parlare di ciò che bisogna fare e non di quello che un governo NON dovrebbe fare”. Ma che cazzo dici, che cazzo vuoi? Che politici? Che propaganda de che? Perchè non cominci tu, a proporre qualcosa? Io le mie idee sull’argomento le ho pure, ma non ne ho praticamente espressa mezza, ho messo solo una testimonianza/opinione com’è normale fare, se avete alte testimonianze del genere o di segno diverso fatevi vivi, che cazzo c’entra che la tizia non è un medico? Il solito Leo avvelenato (con me, ma lo comprendiamo tutti) giunge a chiedersi: “Ma chi ce lo dice che abbia ragione?”. Ma che vuol dire? Ha detto quel che pensa, mica è una sentenza della Cassazione, è l’opinione sull’anoressia di un’anoressica, forse vale meno del Vangelo ma senz’altro più dell’opinione della maggior parte di voi.
    A proposito, Leo:

    “Chi critica Facci è sempre solo un deficiente che ce l’ha con lui”.

    Quasi sempre, Leo. Quasi sempre. Le eccezioni, che ci sono, le benedico e porto in palmo di mano.
    Di questo passo avrà comunque ragione Leo: a confrontarmi qui, anzichè fare palestra di senso comune buono o cattivo, diventerò uno sfigato per davvero. Ho sempre detto che Macchianera è la mia playstation e la mia tv (non posseggo entrambe) ma anche la Playstation o la tv a un certo punto propongono un livello più avanzato o un palinsesto migliore, qui invece è sempre peggio. Grazie per l’attenzione alla persone in buona fede, a cagare tutti gli altri.

  12. F.F. :”quando scrivo un post parte commenta il post e parte commenta me”
    Si, appunto, è stranoto, e già da tempo anche un pò troppo noioso, oltre che fastidioso (tanto che F.F. fosse solo na merdaccia secca ormai mi sembrava acclarato , o sbaglio? ). Basta !

    Nei confronti del contenuto del post non ho un opinione netta. A me la proposta della Melandri non pareva certo miracolosa, ma non meritevole di sdegno. La valutai come un inizio in un panorama molto complesso , constatando che se gli effetti positivi potevano anche essere non enormi quelli negativi mi parevano nulli.
    Può darsi che non essendo, fortunatamente, toccato in prima persona dalla questione, non abbia percepito le proposte del ministro come superficiali e inette in modo fastidioso.
    Non so. Però ,poi, sono arrivati “Joe & co.” a minare la credibilità della fonte….ora proprio m’ avete fatto quasi annullare qualunque opinione. Mannaggia mannaggia.

    olà

    Ot http://www.iene.mediaset.it/video/video_1891.shtml
    ” i bambini gli hai fatti tu.. ?” (secondo me è stato l’iPod)

  13. scusate se mi intrometto, vi leggo ma sono intervenuta solo due volte: qualcuno mi sa dire perché i post di ff si concludono tralasciando l’argomento in questione e si privilegia il travaso di bile?

  14. Come Berlusconi, Facci attraversa un brutto momento; capiamolo e che non smetta di bulimizzarci.

  15. Il fatto che si sia (presumibilmente?) riconosciuta l’autrice della lettera non vuol dire un piffero. Pure io l’ho riconosciuta, ma non era di lei nello specifico che si stava parlando. Si stava parlando dei disturbi alimentari in genere, di come un ministro pensi di metterci una pezza alzando di una taglia il limite minimo per sfilare. La questione è che non se ne dovrebbe occupare *solo* la Melandri perché “ministro dei gggiovani”, semmai è la Turco che dovrebbe fare qualcosa in quanto ministro della Salute, perché non si tratta di un problema prettamente sociale, ma anche e soprattutto medico.

  16. Sono stato anch’io anoressico e se da un lato alla base c’era un disturbo bipolare latente che si è sviluppato solo all’Università è anche vero che ero ossessionato dai corpi snelli di molti attori e musicisti. Per qualcuno ero uno scemo, ma oggi posso guardare ai miei successi scientifici e posso dire senza vergogna che piuttosto ero un malato ancora senza cure. Questo per dire solo che non è la sola opinione di qualche paziente che può escludere i modelli, gli schemi copionali dalle concause quanto meno secondarie di alcuni tipi di anoressia.
    Certo Facci sembra fare un’obiezione stringente: nei Paesi non occidentali la prevalenza (o l’incidenza? non lo specifica) del disturbo (quale? non lo specifica) è uguale a quella nei Paesi occidentali. Ma come al solito Facci cerca di fare il giornalista figo senza aver capito a fondo come funzionano le ricerche epidemiologiche. In più, non sopperisce a questa sua mancanza nemmeno con l’intelligenza che pure ha e che l’avrebbe portato quantomeno al silenzio. Non ha senso calcolare la prevalenza di una malattia multifattoriale (come quella di questo post) senza tener conto degli altri fattori, in primis quello genetico, non a caso Facci avrà sentito parlare degli studi sui gemelli, ecco Facci, essi servono proprio a far luce su questi problemi. Un fattore che da solo non fa niente, accoppiato con un altro può divenire patogenetico.Ora lo sai.

  17. Joe, il mio non voleva essere un attacco a te, od a Virginia, od a chiunque altro ha sollevato la questione di chi si celava dietro l’ anonimo. Ed in una certa misura sono pure d’ accordo con te che commentare l’ autore di un post è anche commentare il perché di un post.
    Detto questo io volevo sottolineare l’ assurdità di deprecare il ciaociao con la manina da parte dell’ operatore che insiste ad inquadrare il tizio che fa ciaociao. Nonostante l’ inviato fosse riuscito a nasconderlo dal video ;)
    Capisco il tuo punto di vista, mi è solo sembrato sterile oltre che controproducente, prima di tutto per la tua stessa causa, focalizzare i commenti sull’ autore e non sul post.

  18. Caro Patogenetico, lo studio in questione se vuoi procuratelo, io ce l’ho. Ora scusa se non argomento, ho da gare il giornalista figo da un’altra parte.
    Lo studio si chiama “Anoressia e bulimia nei paesi dell’area mediterranea”, a cura di Giovanni Maria Ruggiero, Delevva Editore2004.
    Ruggiero è uno psichiatra, nonchè raffinato musicofilo wagneriano, che per qualche tempo ha persino commentato su questo sito prima di rendersi conto del livello.
    Se volete ha anche un sito: http://www.giovannimariaruggiero.net.

  19. Scusate, ma forse conoscere l identità della scrivente o sapere se la lettera è vera o una “bufala”, muta la riflessione sul problema dei disturbi alimentari? Ciò che importa è discuterne; ben vengano quindi, una proposta di legge, un articolo giornalistico, un post in web e quant altro.
    P.S. al dottor Facci: non ne fà una giusta Lei..

  20. Ma io ci riprovo a spiegarlo, non c’è problema.

    Facci, tu stesso ammetti che dare rilevanza alla lettera di una anoressica non è un’azione neutra. Probabilmente la Melandri l’avrà letta. Bene.

    Nella lettera c’è scritto: “io vorrei tanto che qualcuno dicesse alla Melandri che una legge del genere non salverà una sola ragazza né dall’anoressia, né dalla bulimia, né da nessun altro disturbo dell’alimentazione. L’anoressia è una malattia mentale, il Ministro dovrebbe estirpare il tarlo che sta nelle nostre teste: ipotesi ovviamente impraticabile, fantascientifica”.

    Ora, non solo questo non è Vangelo, ma è probabilmente una sciocchezza.
    Anche perché la legge non si prefigge nemmeno di “salvare una ragazza”, ma di prevenire, che è ben diverso.

    Mi piacerebbe pensare che la Melandri abbia ben chiara la differenza tra un malato e un esperto: mi è più difficile pensare che questo sia chiaro a qualunque lettore del Giornale. Qui si mandano avanti i malati, a dire la sciocchezza che curiosamente ripetono stilisti e fotografi “noi non c’entriamo nulla, è solo un problema pissicologico”. Che non vuol dire un’emerita: ma mettilo in bocca a una ragazza che sta male, e vedrai che nessuno oserà darle torto.

    E’ un’operazione discutibile. Per usare un eufemismo.

    ok, non è vero niente. Ce l’ho solo con Facci perché è biondo. E rosico, rosico nell’ombra…

  21. Faccio parte sicuramente della lista di inutili citata da FF. Non so in quale sub-categoria.
    Parimenti inutile è l’idea della Melandri e benedirla con un “male non fa” è quanto meno superficiale. L’inutilità di questa idea sta non tanto nel fatto che non miri a provvedimenti più concreti (che chissà se rientrino nelle competenze di un ridicolo “Ministero dei Giovani“), quanto piuttosto che è prevedibile che non ci sarà alcuno stilista disposto a prenderla in considerazione (sappiamo, ad esempio, che cosa ne pensino Dolce & Gabbana). Come neppure molte di quelle donne che, pur disapprovando, si trovano poi a dare delle cicciotelle o in carne ad altre che indossano la 44 o la 42. E men che meno quelle direttore di periodici di moda che sfoderano editoriali e reportage ipersensibili e qualche pagina dopo inseriscono servizi di moda impersonati da ragnetti quattordicenni.
    Non sono un medico e quindi non mi addentro nella questione dell’anoressia, anche se anch’io ho una mia opinione in merito.
    Mi sono permessa di criticare l’operazione proprio perché, come dice Leo, far dire delle cose ad una ragazza che sta male (identità a parte, perché a questo punto mi riferisco alla pubblicazione sul Giornale) è una mossa che di certo non trova gli oppositori che avrebbe avuto altrimenti. Come nel caso in cui FF avesse espresso in un articolo la sua idea, che dice di tenere per sé.
    Il fatto che la lettera sia stata diffusa in migliaia di copie è marginale, perché è probabile che un articolo avrebbe avuto la stessa diffusione e sarebbe comunque arrivato a conoscenza della Melandri, perché riguarda il suo operato.

  22. Una testimonianza di un’anoressica sull’anoressia è una testimonianza di un’anoressica sull’anoressia, non avrebbe bisogno di nessuna postilla o inquadramento social-pedagogico, non è niente di più e niente di meno che una testimonianza, ma è una testimonianza: ed è sicuramente assai di più del parolame cialtrone di chi vi legge “operazioni” e di chi ha già giudicato il tutto “probabilmente una sciocchezza”, addirittura un “mandare avanti i malati” (o a quanto pare attirarli, Leo) e altre puttanate scritte – sì – solo per indirizzarle a me davanti a un pubblico.
    Se hai voglia di esibirti di luce riflessa, col masochismo di sempre, attendi almeno, Leo, un post mio e scritto di mio pugno: non dovrebbero mancarne. Lascia da parte questa ragazza, anche se a dire della tua ratio non ne avesse imbroccata una: non doveva intervenire a un congresso, doveva o voleva dire la sua e l’ha fatto.
    Mentre io. Ohimè, mi ero illuso di fare un po’ di propaganda strumentalizzando una povera anoressica cui nessuno avesse osato dar torto: ma non avevo fatto i conti col coraggio di Leo, l’uomo che vorrebbe far testimoniare sull’anoressia solo ragazze che stanno bene e che la pensino come lui.
    Non ti auguro di star male solo perchè ho come l’impressione che sia già così. Auguri.
    Hai l’ultima parola, Leo. Ti è concessa. Non dopo la mia: dopo quella di lei. E stai contento.

  23. io dico solo una cosa, se arrivate qui infarciti di lettere scritte a vanity fair, di idee lette su romanzetti di moda dai titoli accattivanti quali “trenta chili” e “magra da morire”, e di articoli di graziablog o di convinzioni anti-anoressia di gente che non ne capisce un cazzo…tanto più gente che sta in politica…. non azzardatevi a dire una singola parola, non una singola parola del cazzo, su questo argomento. Parlate con dottori. Con dottori veri. Con dottori che ci raccattano osso per osso e ci tirano la testa fuori dal water ogni giorno. Oppure statevene zitti, cazzo.

  24. Francamente, a me una che dà di turpiloquio perché si sente intitolata a farlo in virtù del suo curriculum sui blog, oltre che del fatto di essere malata, non muove molta sensibilità.
    Di post, più o meno onesti, sull’anoressia è piena la rete. Di lettere al direttore, forse più efficaci, purtroppo sono pieni anche gli altri media.
    Le testimonianze dei medici sono noiose in questi luoghi. Non le riprende nessuno. Sono faticose persino per la carta stampata, perché, come ho detto, ti trovi presto la smentita sbattuta in faccia nelle pagine seguenti, sotto forma di servizi di moda o di pubblicità.
    Ok, la testimonianza di un’anoressica è una testimonianza. Postulato giornalistico. Ma sarebbe stato più interessante, ad esempio, leggere una testimonianza sul percorso affrontato per cercare di guarire la malattia insieme al proprio medico. Indipendentemente dagli esiti.
    Visto che, almeno sui blog, la privacy è un optional solo quando conviene.

    Se poi qui è in corso un nuovo siparietto per battere il record di commenti, allora lurkerò divertita.

  25. “Se hai voglia di esibirti di luce riflessa, col masochismo di sempre, attendi almeno, Leo, un post mio e scritto di mio pugno: non dovrebbero mancarne. Lascia da parte questa ragazza”.

    Questo si chiama appunto “mandare avanti i malati”, Filippo.
    Perché non la lasci perdere anche tu?
    Sei davvero convinto di fare il suo bene?
    Non hai il minimo dubbio di strumentalizzarla? Perché a me il dubbio verrebbe.

    “Non ti auguro di star male solo perchè ho come l’impressione che sia già così”.

    E questo, Filippo, non è un attacco nel merito, ma alla persona. Quando li fanno a te, non ti piacciono.

  26. aggiungo la mia piccola testimonianza, da ex anoressica guarita da sei anni, senza ricadute.
    io sono guarita non grazie a strizzacervelli che mi facessero sentire una piccola vittima traumatizzata, non grazie a centri di aiuto dove avrei trovato altre pazze come me, ma grazie ad un medico intelligente che è stato franco e brutale. mi ha detto che se avessi continuato così mi sarebbero caduti i capelli ed i denti, che sarei invecchiata precocemente e che sarei morta. mi ha parlato razionalmente, senza pietà.
    era quello di cui avevo bisogno.
    ho ricominciato piano, piano, a mangiare e lentamente sono guarita.
    ora, so che la mia storia non è valida per tutte,
    ma mi pare ridicolo questo circo che si fa intorno alle anoressiche. hanno bisogno di attenzione(tipico della malattia)e qui la trovano, perché chi non conosce la malattia dirà loro che sono vittime della società e di una malattia strana della testa.
    invece, hanno responsabilità di quello che fanno.
    ma nessuno ha il coraggio di dirglielo e loro sono contente di essere trattate come pazze.
    non credo che questo le aiuti.

  27. aggiungo la mia piccola testimonianza, da ex anoressica guarita da sei anni, senza ricadute.
    io sono guarita non grazie a strizzacervelli che mi facessero sentire una piccola vittima traumatizzata, non grazie a centri di aiuto dove avrei trovato altre pazze come me, ma grazie ad un medico intelligente che è stato franco e brutale. mi ha detto che se avessi continuato così mi sarebbero caduti i capelli ed i denti, che sarei invecchiata precocemente e che sarei morta. mi ha parlato razionalmente, senza pietà.
    era quello di cui avevo bisogno.
    ho ricominciato piano, piano, a mangiare e lentamente sono guarita.
    ora, so che la mia storia non è valida per tutte,
    ma mi pare ridicolo questo circo che si fa intorno alle anoressiche. hanno bisogno di attenzione(tipico della malattia)e qui la trovano, perché chi non conosce la malattia dirà loro che sono vittime della società e di una malattia strana della testa.
    invece, hanno responsabilità di quello che fanno.
    ma nessuno ha il coraggio di dirglielo e loro sono contente di essere trattate come pazze.
    non credo che questo le aiuti.

  28. Una persona che amo molto ha sofferto di disturbi alimentari gravissimi: era in grado di ingurgitare tutto ciò che di più meno commestibile si trovasse a portata di mano (perfino i surgelati) e di vomitare utilizzando ogni mezzo. Anche i ferri che si usano per lavorare a maglia. Ne è uscita (?) solo dopo un’intensa e dolorosissima analisi, all’interno della quale la sua terapeuta ha individuato come causa del suo male un pessimo rapporto con la madre.
    Ora, non tutti, ma la maggior parte di questo genere di disturbi deriva da un rapporto problematico con le figure parentali. Anche l’autrice della lettera afferma: ” A me è mancato Amore dai genitori, e non perché sono orfana, ma perché non mi hanno fatto capire che mi volevano e che mi avrebbero voluto bene per il solo fatto di essere la loro figlia”. Pertanto, se è da ingenui credere che la proposta come quella della Melandri possa essere risolutiva, trovo che non sia balzano un tentativo dello Stato di intervenire su una questione che ha pure radicate origini socio-culturali. Forse questo post poteva essere un’occasione per dar voce a chi ha davvero qualcosa da dire sull’argomento, che ha qualcosa da raccontare (grazie a Giovanna, quindi) e infine da proporre. Ma purtroppo, come spessissimo avviene, ha dato solo un pretesto in più a chi vuol dare fiato alla bocca.

  29. Dandyna, forse invece di attaccare a tutta manetta – peraltro in perfetto facci style, – avresti potuto dare un prezioso contributo a questo post, raccontare qualcosa della tua esperienza così come ha fatto giovanna e illuminare chi, secondo te non capisce un c…o.

  30. si. grazie a giovanna. di cuore. troppe poche giovanne. troppe poche dandyne. posso dirlo? o mi ammazzate? e troppi stronzi sguinzagliati a giro. permettetemi.

  31. E, allora, dandyna dicci: secondo te le strutture sanitarie ci sono, aiutano realmente chi soffre di anoressia, pensi che la soluzione della Melandri sia un palliativo per deresponsabilizzarsi e dare la “colpa” agli stilisti, ai modelli culturali e non serva, appunto, a un c…o?

  32. io dico che la colpa è ANCHE degli stilisti, sicuramente. Ma anche le madri che mettono le figlie a dieta, che parlando con le amiche (madri anch’esse) tirano fuori ad ogni discorso la parola dieta, cibo light, cibo che gonfia, metabolismo, metabolismo veloce, mangia come un bue ma non ingrassa, mangia come un uccellino e diventa una palla…..riferendosi a conoscenti o alle figlie stesse…. quante ne senti, di questa gente qui? io TROPPA, e non credo sia un fenomeno fiorentino, smentiscimi sul fatto che il 60% dei discorsi tra donne (medie-purtroppo l’italia è fatta di mediocri e ignoranti e contadini pur stando in città e sono la maggioranza) non sono a base di PESO E DIETA E VESTITI che stringono. E perché parlano di queste cose? Perché ne parla la tv. Non dirmi che è una banalità perché è la sacrosanta realtà. Perché è la sacrosanta e maledetta realtà che la donna debba vivere d’aria e deprivarsi e controllarsi per la gioia di mariti e figli. Questa è una condizione sociale. Poi gli stilisti ne fanno la caricatura, secondo me, di questa condizione sociale. Non sono forse ridicoli manichini senza tette la parodia della donna? perdonate le sgrammaticature e il messaggio di ieri, ero ubriaca e ora reduce dall’ubriacatura.

  33. Di certo parte della responsabilità dei disturbi alimentari delle figlie va alle madri, posso parlare per la mia esperienza con una madre che mi diceva di mangiare meno per non ingrassare e poi si preoccupava perchè mangiavo poco. Ora a 38 anni che ho compreso che forse lei aveva più problemi di me con il cibo, tendo ancora a cercare di mangiare “il giusto” le rare volte in cui mangiamo insieme, malgrado un terapista bravo che mi ha aiutato e, a volte, mi aiuta ancora adesso. E’ difficile guarire perchè i rapporti con le madri non sono risolvibili mai del tutto ne (per fortuna) eliminabili

  34. ho avuto una madre con problemi di peso (grassissima) e da bambina ne ho sofferto molto, ho sempre mangiato pochissimo e in alcuni periodi, quando vedevo anche un solo chilo in più – ho inseguito purtroppo anche la perfezione – mi sottoponevo a gran digiuni. Ora che sono una carampana (giovane dentro)anche se mi sfondo di dolci, pasta e pane rimango magra come un grissino e se vedo che l’ago della bilancia va verso il basso tremo. L’aiuto di uno psicanalista è comunque stato fondamentale, un percorso tosto ma che mi ha liberato dall’errato concetto di perfezione. Ho una figlia di venti anni con la tendenza a mettere su qualche chiletto di troppo ma lei non ne fa – al contrario di me alla sua età – un problema.

  35. kater, scusami ma la storia di mangiare come un bue e sfondarsi e rimanere magra come un grissino è la solita stronzata che dicono tutte le persone magre con tendenze malate, oppure le persone magre non malate che però fanno ammalare gli altri. Io comunque oggi sto troppo male per parlarne, sto veramente da cani.

  36. secondo me questa 23enne ****** Facci la conosce bene e magari vuole pure farsela… se non sel’è già fatta.

  37. secondo me questa 23enne ****** Facci la conosce bene e vuole pure farsela, sempre che non se la sia già fatta.

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