Fate girare, grazie

Ciao Filippo.

Io sono *******, sono fiorentina e ho 23 anni. Non ci conosciamo, ma c’è una cosa che mi fa un po’ incazzare e siccome mi ispiri simpatia ne volevo parlare con te.

Certamente sai di quell’idea del Ministro Melandri di proibire per legge che sfilino modelle con Indice di Massa Corporea inferiore a 18, al fine di limitare il diffondersi dell’anoressia. Idea peraltro già venuta a Zapatero.

La cosa mi punge sul vivo, poiché sono affetta da Disturbi Alimentari da anni (anoressia e bulimia, spesso insieme). Ora, io vorrei tanto che qualcuno dicesse alla Melandri che una legge del genere non salverà una sola ragazza né dall’anoressia, né dalla bulimia, né da nessun altro disturbo dell’alimentazione. L’anoressia è una malattia mentale, il Ministro dovrebbe estirpare il tarlo che sta nelle nostre teste: ipotesi ovviamente impraticabile, fantascientifica.

Chi si ammala (ragazze, ma anche ragazzi) non lo fa perché ha deciso di voler essere uguale a Kate Moss che ammicca dalle pagine patinate. Si cade nei Disturbi Alimentari per tanti fattori concomitanti, ma tutti legati a noi stesse e alle nostre famiglie. A me è mancato Amore dai genitori, e non perché sono orfana, ma perché non mi hanno fatto capire che mi volevano e che mi avrebbero voluto bene per il solo fatto di essere la loro figlia.

Ho ricevuto da loro il messaggio che per farmi amare dovevo rispondere a certi canoni (estetici e non). Sono cresciuta temendo costantemente il giudizio di mia madre, e comunque pensando sempre di avere qualcosa di sbagliato, da correggere.

L’anoressica, certamente sfoglia le riviste di moda e guarda con ammirazione le indossatrici, ma ti assicuro che quando digiuna o vomita l’ultima cosa a cui pensa sono proprio le sfilate. E poi, permettimi di osservare che la Melandri mica farà andare in passerella normali taglie 44, di 1 metro e 65 con le tette piene e il fianco mediterraneo. Neppure ci accorgeremo della differenza, si vedranno le solite gazzelle di 1.80 m che porteranno una 40 invece di una 38.

Personalmente, questo provvedimento mi sembra solo una trovata (scopiazzata, oltretutto) ad alto tasso di spettacolarità e nient’altro.

Il nostro Ministro, mi chiedo, ha pensato magari di farsi un’idea su cosa voglia dire vivere con un DCA? Lo saprà la Melandri che le ragazze come me fanno una vita d’inferno in nome di un male che toglie tutto ma che resta l’unico punto fermo delle tue giornate? Un male che sta nella testa, in fondo in fondo alla testa, altro che modelli estetici fuorvianti.

A un’anoressica (o una bulimica) mancano tutti quelli che si chiamano piaceri della vita; le mancano sì, ma non li vuole. Rifugge il cibo, i contatti, le relazioni di qualsiasi genere (affettive, sentimentali, di amicizia). Qualche settimana fa ho fatto una parte di merda a un tizio che mi aveva detto che gli piacevo. Non mi aveva fatto niente, mai baciata, mai toccata, mai offesa in alcun modo. Ancora mi chiede scusa e non sa per che cosa. Ma io ho avuto paura, dico PAURA: non posso permettere a nessuno di interferire con la vita che faccio. E non dico di non desiderare un qualche contatto carnale o di non sentire delle pulsioni, ogni tanto.

Mi sono dilungata, ma spero tu abbia capito. Perciò Filippo, tu che scrivi su un quotidiano, su una rivista di moda, nei blog in rete, vedi un po’ se riesci a far arrivare questo concetto alla Melandri. Se qualche giornalista delle redazioni dove lavori la incontrerà, la intervisterà, diglielo. Preferirei lo facessi tu, secondo me hai il piglio giusto e ti starebbe a sentire.
E dille che se proprio vuole fare qualcosa per chi è nelle mie condizioni, deve far sì che i medici (anche quelli generici) siano più preparati, più ricettivi verso certi segnali.
Dille che i Centri per i DCA convenzionati con il SSN sono pochi e hanno sempre pochi posti.

Vedi che puoi fare, ciao.

(Già pubblicata in prima pagina sul Giornale di domenica, con lievi modifiche).

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50 Commenti

  1. Cara amica, posso solo concordare con te con quanto scrivi, le modelle sono così perchè è il mondo in cui lavorano che così le esige altrimenti sono a spasso. Credo che i disturbi dell’alimentazione abbiano origini ben più profonde che il voler emulare una modella, l’unica cosa che posso dirti è quella di gridare forte la tua rabbia e di cercare aiuto da chi può professionalmente dartelo in maniera seria. Ti abbraccio forte perchè ti comprendo nel profondo. Farò girare.

  2. C’è nessuno che possa occuparsi anche della mia prostatite cronica? Certo è poco alla moda, però giuro che il culo mi fa male lo stesso.

  3. Ammesso e non concesso che sia un legge un pò inutile, una goccia nel mare…. Non sarà la soluzione ma di sicuro male non farà!

    @Hereare: ahahahah

  4. non sarebbe male avere le modelle tg 44 per 1.80, chi soffre di disturbi alimentari, certamente non lo deve “solo” alla taglia delle modelle certo, mi sembra comunque positivo dare un modello “sano”.. e poi questa ragazza scrive:

    “Ho ricevuto da loro il messaggio che per farmi amare dovevo rispondere a certi canoni (estetici e non). Sono cresciuta temendo costantemente il giudizio di mia madre, e comunque pensando sempre di avere qualcosa di sbagliato, da correggere.”

    Quindi, in minima parte conta anche l’estetica…certo bisognerebbe potenziare i centri per questa problematica, ma il rifiuto di vivere, non si cura con i medici generici.

  5. Conosco molto bene i problemi di cui scrivi e sono assolutamente d’accordo con te (per me Kate Moss non è neanche bella!). L’idea che hai avuto mi piace davvero, Fiorentina: semplice e diretta e poi in un contesto così “diverso”, spero possa lasciare un segno; io, comunque, la farò girare..
    A Facci i miei complimenti e la mia gratitudine: ottima mossa!
    Non arrenderti, Fiorentina..

  6. Dissento fortemente da quanto sopra: la lettera di questa ragazza fiorentina dice espressamente “[…] per farmi amare dovevo rispondere a certi canoni (estetici e non).”
    Ora, benche’ sia vero che il canone estetico sia solo una delle componenti che contribuisce all’insoregere dell’anoressia, non si nega che esso contribuisca. Cosi’ come il cancro ai polmoni non e’ solo causato dal fumo di sigaretta, ma anche dal fumo (checche’ ne dica l’autore di questo post).
    La Melandri non e’ il Ministro della Salute, e quindi il suo compito non e’ quello di approcciare il problema da un punto di vista medico, e prova quindi ad influire sul canone della bellezza come viene proposto da coloro che se ne fanno alfieri, gli stilisti. Non vedo ne’ contraddizioni, ne’ superficialita’. Per quanto riguarda l’impatto reale, quello andra’ misurato sul lungo periodo, nell’arco di una generazione o due, ed accompagnato da un serio impegno degli operatori del settore.

  7. con tutta l’urgenza che c’è in Italia di leggi serie questa, la melandri, se la poteva evitare

  8. Cara ******, il provvedimento di Zapatero ha raggiunto lo scopo, da una parte, di tutelare una categoria professionale (quella delle modelle) che si vedono costrette a perdere peso pur di lavorare. Dall’altra, ha tagliato fuori molte di loro, costituzionalmente esili, che adesso sono costrette a sfilare solo all’estero perché non raggiungono il limite minimo di massa corporea consentito in patria.

    Benché la questione dell’anoressia c’entri poco o nulla con questo provvedimento (tanto più che le cause dei disturbi alimentari, come fai giustamente notare, hanno una matrice affettiva) si è creata una buona occasione per focalizzare l’attenzione dei media su un argomento serio, attuale e sottovalutato come quello dell’anoressia. Meglio così, no?

    Per un meccanismo di inversione causa-effetto, credo sia stata proprio la polemica sull’anoressia a dare così tanta visibilità a un provvedimento tutto sommato di poco conto: le riviste di moda hanno leggermente modificato i criteri nei casting per i redazionali (prima di tutti Gioia qualche mese fa, con un numero interamente dedicato alle taglie cosiddette “conformate” cioè sopra la 44); la tv ne parla in continuazione; fra 3 settimane, in occasione della settimana della moda, a Milano sfileranno le taglie forti all’Arco della Pace, sotto gli occhi di chi normalmente non può accedere ai parterre delle sfilate; i pubblicitari (me compresa) cavalcano l’argomento come pretesto per dichiarare l’eticità di un marchio e proporre un modello più simile alla realtà che all’astrazione.

    Infine, permettimi di ricordarti che le “normali taglie 44, di 1 metro e 65 con le tette piene e il fianco mediterraneo” hanno sfilato eccome. Sono già 4 stagioni che Elena Mirò porta in passerella modelle in carne: certe sono alte come corazzieri, è vero. Ma altre sono bassine e grassottelle quanto basta per incarnare l’archetipo della “donna normale”.

    Ne abbiamo parlato anche qui:
    http://grazia.blog.it/2006/11/23/modelle-con-la-xl/

  9. C’è un particolare di cui nessuno, dico nessuno, tiene conto. Questo: gli studi sui disturbi dell’alimentazione fatti in paesi poco occidentali, o per niente occidentali, ossia privi del modello ‘magro’ e del culto dell’immagine, evidenziano LA STESSA PERCENTUALE di diffusione dei disturbi dell’alimentazione tipo quelli citati.

    In secondo luogo, la maggior parte degli stilisti se ne fotte e continua a mandare le stesse modelle di sempre.

  10. Non conoscevo gli studi fatti in paesi lontani dai modelli fisici occidentali ma riflettendoci un poco è ovvio che sia così, visto che l’origine di tali patologie è perlopiù psicologica. dove si può reperire materiale a tale proposito? grazie

  11. Che l’anoressia non si sconfigga con un provvedimento sulle taglie delle sfilate è tanto vero da essere ovvio.

    Detto questo però non vedo grosse ragioni di incazzarsi, dato che se non altro questo divieto ostacolerà pratiche dannose alla salute fatte per ragioni professionali e non strettamente psicologiche.

    Comunque il vantaggio di questa decisione sarà sicuramente poco, ma i danni e i costi sono zero quindi inutile prendersela.

    La questione medica credo che invece sarebbe compito non della Melandri ma della Turco. O sbaglio?

  12. Sì è vero è competenza della Turco a parte ciò trovi che qualcuno si sia incazzato?

  13. Cinzia, leggi le prime tre righe della lettera (di cui comunque condivido il senso generale e capisco il tono)

  14. Sì, va bene ma è una ragazza che evidentemente sta male, mi sembra anzi positivo che sia un po’ incazzata

  15. I danni e i costi sono zero? E il fatto di diffondere una mentalità e un’idea (oltre che una pratica) di politica che si ritenga in grado di legiferare o comunque decidere in modo così superficiale su questioni simili, come lo chiami?

  16. Infatti ho detto che comprendo il tono della lettera. E capisco anche che l’attenzione che è stata concentrata sulla decisione della Melandri sia un ottimo veicolo per parlare del problema.

    Ho solo l’impressione che porre la questione in questo modo non aiuti a migliorare le cose.

  17. Forse sarebbe il caso di parlare senza falsi pudori delle cause che di solito si celano dietro a questi problemi, inutile dire impediamo alle modelle taglia 38 di sfilare e poi? Non credo che una ragazza con problemi affettivi profondi in famiglia ne tragga benefici, magari parlarne a scuola, approfondire nelle società sportive, ho sotto gli occhi allenatori che continuano ad allenare ragazze palesemente ad un passo dall’anoressia grave e, a volte, fingono di non vedere, altre volte non sanno cosa fare e come parlarne. Magari potrebbe servire preparare e dare qualche strumento in più agli educatori per affrontare queste problematiche. Cosa ne dite?

  18. Allora chiariamo ancora meglio: sono d’accordo sul denunciare il tono propagandistico della legge della Melandri (che continuo comunque a ritenere più utile che dannosa)

    Sono d’accordo a invocare maggiore attenzione al problema, sul piano della qualità del servizio.

    Il problema è che non ha senso mettere in correlazione le due cose. Della serie “invece di fare così la melandri poteva fare cosà”, quando il vero punto della questione è che volendo si potevano fare entrambe le cose (che riguardano pure due competenze totalmente diverse).

  19. “C’è un particolare di cui nessuno, dico nessuno, tiene conto. Questo: gli studi sui disturbi dell’alimentazione fatti in paesi poco occidentali, o per niente occidentali, ossia privi del modello ‘magro’ e del culto dell’immagine, evidenziano LA STESSA PERCENTUALE di diffusione dei disturbi dell’alimentazione tipo quelli citati.”

    La nota indagine sulle isole Figi, aneddotica finché si vuole ma indicativa, allora è una balla?

  20. No, scusate, qui c’è un errore grave.
    Se la signorina ******* soffre da anni di disturbi alimentari, mi dispiace per lei. Ma non può farsi le diagnosi da sola, e soprattutto non possiamo prenderla sul serio. Magari se ne intende davvero, ma come facciamo a saperlo?

    Lei dà tutta la colpa ai genitori: un classico. Mi piacerebbe sentire loro. Mi piacerebbe sentire lo psicologo. Lei parla di “malattia mentale” come se la mente galleggiasse nel vuoto, e non avesse rapporti con l’ambiente circostante.

    Le diagnosi non spettano ai malati. Se io ho dei calcoli alla cistifellea, non divento un epatologo.
    Neanche se me li tengo per anni.
    E se scrivessi al Giornale: “mi vogliono vietare le patate fritte, ma io so che non c’entrano niente, quando ho le fitte al petto di sicuro non penso alle patate fritte”, il mio parere non meriterebbe di essere divulgato né discusso. Poi, certo, qualcosa tutti i giorni bisogna scriverla anche sul Giornale.

    E’ sbagliata la stessa premessa, qui. Nessuno si sogna di far guarire le anoressiche vietando alle modelle magrissime di sfilare. Un conto è la cura e un conto è la prevenzione.
    E naturalmente la prevenzione non è tutto. Continueranno a esserci persone predisposte all’anoressia, ma forse si troveranno in una società in cui l’anoressia viene vista come un disturbo, e non come uno status symbol. Sarebbe già qualcosa.

  21. scusa leo ma da cosa hai dedotto che ha fatto un’autodiagnosi? Mi sembra una ragazza sofferente e ben cosciente, informata sulla patologia di cui è vittima ma soprattutto lei non parla a vanvera: il suo è un sos riguardo anche alle strutture mancanti.

  22. Non capisco perchè questa legge dovrebbe far incazzare qualcuno. Mica si propone di debellare l’anoressia, si propone solo di far salire sulla passerella modelle (e quindi proponendo esempi) un po’ più sane, o almeno così si auspica.

  23. Sì certo l’ambiente socioculturale influenza i comportamenti di giovani ed adolescenti (e non solo aggiungo io) ma priobire non è mai una soluzione, aiutare, educare e prevenire sì

  24. pochi giorni fa h letto da qualche parte che l’anoressia, secondo un certo dott. Kaplan di Toronto, potrebbe avere origini genetiche: il che spiegherebbe forse la niuna differenza tra paesi occidentali e orientali, dove non ci sono modelli “magri” o culto dell’immagine.

  25. «Infine, permettimi di ricordarti che le “normali taglie 44, di 1 metro e 65 con le tette piene e il fianco mediterraneo” hanno sfilato eccome. Sono già 4 stagioni che Elena Mirò porta in passerella modelle in carne: certe sono alte come corazzieri, è vero. Ma altre sono bassine e grassottelle quanto basta per incarnare l’archetipo della “donna normale”.»

    Gaia, è vero, sfilano, e sono molto belle, anche.
    Peccato però che Elena Mirò passi per moda per “taglie forti”…
    E, comunque, resto dell’idea che la “colpa” non sia da imputare (solo?) alle modelle grissino, i disordini alimentari nascono da un malessere psicologico serio, non dal fatto che una (ma anche uno, perché anche gli uomini possono soffrire di anoressia e bulimia) si svegli una mattina, veda una sfilata e dica “uh, anvédi quant’è secca quella! che bello! pure io! mo’ smetto de magna’/mo’ vado a vomita’!” – non è esattamente così che funziona, ecco.

  26. L’unica premessa sensata è che abbia senso parlarne dando per scontato che la diagnosi provenga da un terapeuta.

    Il punto è che è assurdo pensare anche solo di poter prevenire un disturbo mentale con un provvedimento che applica una logica da supermercato. E se la politica pensa di regolare l’aspetto fisico delle modelle come è successo, si inserisce di fatto in un tema senza considerarlo nella sua globalità.

    Cioè tenendo presente che la prevenzione si fa con la cultura e l’educazione, ovvero parte dalla famiglia, il primo ambiente che l’individuo incontra. In questo senso nessuna malattia mentale “galleggia nel vuoto”. Aspetti che la politica non può ignorare.

  27. Volevo aggiungere che qui si parla di anoressia ma non dimentichiamo che la sfera dei disturbi alimentari è vasta, si va dalla semplice fame nervosa alla bulimia, che apparentemente possono sembrare meno gravi perchè non portano imeediatamente e sfacciatamente alla morte come l’anoressia, ma battono strade decisamente più subdole e, a volte, il risultato è lo stesso

  28. vorrei far notare una cosa: il mondo non si divide solo in anoressiche e obese, c’è un universo femminile normale che avrebbe piacere a non vedersi più bandito dalle passerelle; c’è un’altra bellezza che non ama essere costretta nelle 38-40; a me quella della melandri sembra una proposta democratica, certo è che ogni cambiamento ha bisogno dei suoi tempi, staremo a vedere. non è il caso di sentirsi offesi perchè si ha un problema e non pensare che questa non vuole essere una soluzione bensì un piccolo passo avanti. non si dovrebbe essere egoisti, del resto quale alternativa c’è? kate moss è anoressica e sniffa e come premio viene eletta modella dell’anno. meglio andare 2 passi indietro e 2 taglie avanti.

  29. Elena certamente dici cose piene di buon senso e sono d’accordo ma da un ministro mi aspettavo un intervento meno semplicistico, un po’ di sana educazione alimentare nelle scuole ad esempio, potenziare, in accordo con il min. della sanità gli specialisti che possono venire in aiuto GRATUITAMENTE e non in cliniche private stracostose. Volendo si può fare di più

  30. Il provvedimento, sono d’accordo, non cambierà un tubo per le ragazze che soffrono di disturbi alimentari. Il desiderio di compattarsi fino a scomparire, o di punirsi con/purgarsi dal cibo non si fa sparire ingrassando Gisèle.

    Obbligare le modelle a rimanere sopra un certo indice di massa corporea dovrebbe servire esclusivamente a tutelare le modelle stesse. L’anoressia fra le modelle è diffusa quanto basta: non sono le ragazze che diventano anoressiche per via delle modelle, sono le anoressiche a finire a fare la modella, perché magre quanto basta. Poi ovviamente crepano, ma pare sia un dettaglio.

    Tirare fuori una volta l’anno le modelle di Elena Mirò non cambia un angolo del problema (anche quelle sono femminoni esagerati, mica donne “normali”). E’ una piccola cosa, che non credo abbia portato via molto tempo al nostro Parlamento, ma se si può evitare che delle ragazze si facciano del male per non essere scartate da Ferré (uno noto per aver dato della cicciona a Laetitia Casta), per me va bene.

  31. Sicuramente né la Melandri né Zapatero hanno trovato la soluzione ai disordini alimentari, ma davvero la loro è una scelta così scandalosa? Sarà semplicistica, sarà propagandistica, non metto in dubbio, ma sicuramente non è dannosa. Da un lato ci sono anoressiche e bulimiche, a cui una legge del genere probabilmente non risolve i problemi, dall’ altro lato ci sono tutte quelle ragazze, e donne, che non arrivano magari al disturbo alimentare ma che vivono malissimo i propri corpi, proprio a causa delle pessime scelte in fatto estetico fatte dagli stilisti e amplificate dai mass media. Inoltre, come ricordato da altri, questa legge serve a tutelare le modelle stesse, obbligate altrimenti a fare la fame per mantenersi entro taglie impossibili per la maggior parte dei fisici.
    Se Fiorentina si è arrabbiata perché la legge è stata “venduta” come ricetta anti-anoressia ha certamente ragione (ma questa, oltre che colpa della Melandri, lo è anche dell’ eccessiva semplificazione con cui i mass-media si approcciano ormai a qualsiasi tema, soprattutto se può essere politicamente cavalcato, in un senso od in un altro), ma la inviterei a vedere questa legge in una prospettiva più ampia: chissà che qualche effetto positivo non lo possa avere.

  32. Se avrà effetti positivi non certo per Fiorentina e le ragazze che soffrono come lei, però magari qualche modella in meno morirà di fame….speriamo

  33. Lo so non si deve rispondere a queste provocazioni.

    Schietti! Questa dove diavolo l’hai sentita?
    “In tutto il mondo quelli che abitano a sud vengono considerati esseri inferiori, riposti in basso..”

    Se mai uscito dall’italia?

    Secondo te gli abitanti della Groenlandia guardano con la puzza sotto il naso i loro connazionali Danesi? Che forse i Siberiani disprezano altezzosi quei “teroni” di Mosca? Sei sicuro che citta’ del Capo sai la peggiore delle capitali africane.

    Va bhe…

  34. Se l’anoressia e la bulimia sono malattie, anche il nanismo ed il gigantismo sono malattie…
    Perchè non vietiamo ai nani e alla gente troppo alta di andare in giro…potrebbe fare spaventare i bambini…

    BOOOOOO!

  35. Non vorrei fare quello che pensa sempre male, gli indizi sono parecchi: se codesta ******* 23enne di Firenze, ammalata di anoressia e bulimia, è quella che credo sia (e chi frequenta questo sito ha capito chi intendo), continuo a pensarla come già dissi a suo tempo. Ovvero che non credo a una sola sua parola e che non merita tanta attenzione – attenzione che va compulsivamente cercando e che stavolta ha evidentemente ha trovato.
    Per una volta concordo completamente con Leo, e se la tizia è quella che sospetto, ci concordo ancora di più.

  36. Se così fosse, non avrei fatto tutto questo.
    Lei temeva solo di essere fatta a pezzi da commenti che parlavano d’altro. Non datele ragione. Anche perchè l’idea della pubblicazione è solo mia.

  37. Ragazzi/e…ma a chi cazzo importa se lei è sincera o no…non facciamo sempre quelli che pur di non affrontare i problemi si nascondono dietro qualunque scusa…
    A me non importa chi sia, se sia vera, se dica il vero…il succo resta quello di una società che vive sulla scelta da parte di pochi per indirizzare quello che devono fare molti…

    Andiamo…alzi la mano chi crede che i governi facciano ciò che è giusto per il popolo e chi crede che la TV ed i TG dicano sempre e solo il vero…

  38. Sono d’accordo con Joe Tempesta.
    Anche se, in contrasto con la proprietà transitiva, non lo sono del tutto con Leo, che smentisce alcune sue tesi precedenti su altri argomenti (se prima, pro domo sua, era in grado di darsi da solo tutte le risposte, ora vorrebbe interrogare genitori, psicologo e conoscenti e conclude che le diagnosi non spettano si malati…).
    Tornando al punto, e per un momento tralasciando il tema importante dell’anoressia, ho anch’io molta diffidenza nei confronti di alcune curiose coincidenze, per quanto poco ne sappia.
    E non vorrei che si confondesse lo spasmodico desiderio di protagonismo di tipe ipercitate sui blog (che peraltro hanno raccolto proseliti nel tempo) con una questione molto più delicata.
    Insomma, non mi piace che si confonda l’ambizione di apparire mediaticamente con il reale bisogno di attenzione.
    Altrimenti, piuttosto che scrivere ai quotidiani, sarebbe meglio andare direttamente da Maria De Filippi.

  39. e bravo F.F.
    bella iniziativa, bello il gesto di lasciare il tutto anonimo (anche se i frequentatori di qui hanno capito benissimo da subito di chi si trattasse).
    e hai notato che quasi 50 commenti senza nemmeno un attacco?
    direi un record, quantomeno notevole come fatto.
    poi è arrivato l’attacco, ma vabbè era previsto e scontato, quasi un atto dovuto, visto il personaggio coinvolto.
    che aggiungere?
    ma non sarà che per raddrizzare la vita di E.P. servirebbe un uomo come te?
    uno con le palle di quarzo, una terapia d’urto e via insomma?
    comunque è una bella iniziativa.
    complimenti.
    F.

  40. Sbaglio o su questo sito siamo un po’ a corto di argomenti e di autori?
    Orsù, adesso Filippo facci un bel pezzo sui Pacs che poi si ricomincia con i danni del fumo e fino a Pasqua si tira avanti.

  41. Winx Club è un cartoon realizzato da Rainbow Srl e trasmesso da Raidue. Le Winx sono delle fate, che vivono ad Alfea, nel mondo di Magix, luogo nel quale gli umani non possono entrare.
    Nella prima serie Bloom, una ragazza della città di Gardenia, scopre di essere una fata e decide di andare a vivere nella dimensione magica di Magix, nella scuola per fate Alfea, seguendo così il consiglio di Stella, una delle studentesse della scuola incontrata a Gardenia mentre stava combattendo contro un troll. Lì fa la conoscenza di altre tre fate, Musa, Flora e Tecna ed insieme danno vita al gruppo delle Winx, che rivaleggia contro le Trix, tre streghe di nome Icy, Darcy e Stormy, allieve della scuola di Torrenuvola intente ad entrare in possesso del potere della Fiamma del Drago per poter conquistare Magix. In supporto delle Winx entreranno in azione anche i maghi-cavalieri, detti specialisti, della scuola di Fonterossa.
    Nella seconda serie le Winx, sempre supportate dai ragazzi di Fonterossa, dovranno lottare per sventare i piani del malvagio Lord Darkar, il quale, aiutato dalle Trix, vuole conquistare il sommo potere di Magix.

    Fin qui nessun problema: trama “interessante”, perlomeno visto il successo di ascolti. Ma avete mai visto le fate? Sono il simbolo dell’anoressia più spudorata. Magre da far pena, introducono nelle ingenue menti delle bambine l’associazione magrezza uguale bellezza. Perchè non rappresentare delle fate con un fisico normale? Sarebbe così difficile per i disegnatori? La trama ne perderebbe?
    Mi pare assurdo che bambine delle elementari debbano farsi problemi sul cibo che mangiano, perchè vogliono assomigliare ai personaggi dei cartoni animati, che guardano alla tv. Pensino semplicemente a divertirsi.

    http://fabiosacco.blogspot.com/2006/12/winx-invito-allanoressia.html

  42. Ma certo, Sysyphus, io scrivo su giornali, vado in tv, ho tremila tribune potenziali e però come massima ambizione ho l’accumulare commenti su Macchianera tirando in ballo un’anoressica anonima. Quanto a te, Vis, ancor più ricorrente dei miei poveri e ripetitivi post c’è il sarcasmo sterile di chi in fondo, se ritiene, può sempre cambiare sito.

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