Il Codacons ha chiesto all’Ordine dei giornalisti la mia radiazione dall’albo. Scocca l’ora decisiva. Mi aspetto un grandissimo sostegno da parte vostra.
Ovviamente a favore loro.
Seguono, nell’ordine:
1) lettera-esposto del Codacons spedita all’universo mondo;
2) replica dello scrivente pubblicata sul Giornale del 4 gennaio;
3) articolo galeotto pubblicato sul Giornale del 21 gennaio;
ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA LOMBARDIA
Presidente Franco Abruzzo
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Maurizio Belpietro
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Filippo Facci
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Direttore de La Stampa
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Direttore de Il Sole 24 ore
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Direttore de Il Messaggero
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Direttore de Il Giorno
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Direttore de Il Resto del Carlino
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Direttore de Il Tempo
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Direttore de L’Unità
FAX 06/58557219
Direttore de Il Mattino
FAX 081/2451546
Direttore de Il Manifesto
FAX 06/68719573
Direttori di tutte le testate nazionali di carta stampata, radio e TV
ROMA, 29/12/2006
OGGETTO: Richiesta provvedimenti disciplinari e radiazione dall’albo nei confronti del giornalista FILIPPO FACCI
Con la presente l’associazione Codacons, regolarmente iscritto nell’elenco delle associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello nazionale ex art. 5 della legge 30 luglio 1998, n.281 (Disciplina dei Consumatori e degli Utenti), con decreto del Ministero dell’Industria del 15 maggio 2000 e, come tale, componente del CNCU – Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, richiede a codesto Ordine immediati provvedimenti disciplinari, compresa l’eventuale radiazione dall’albo, nei confronti del giornalista Filippo Facci, che nell’articolo pubblicato nell’edizione de Il Giornale del 21.12.2006, dal titolo “Codacons, tu telefoni loro incassano” (allegato n.1), si è reso protagonista di clamorosi errori e falsi che da una parte arrecano ingente danno alla scrivente, rappresentando una diffamazione aggravata e continuata della quale egli dovrà rispondere in altra sede, dall’altra gettano discredito sull’intera categoria dei giornalisti.
In particolare nell’articolo del Facci si rilevano le seguenti gravi inesattezze:
1) non è vero che il servizio 892-007 del call center Codacons costa più di un telefono erotico. Al contrario tale servizio applica una delle tariffe più basse per tale tipo di numerazione, considerato che i telefonici erotici che il Facci finge di non conoscere arrivano a costare 15 euro al minuto oltre lo scatto alla risposta; quello del Codacons costa invece 1,50 euro al minuto + Iva e 10 cent di scatto alla risposta;
2) attraverso una palese diffamazione il Facci afferma nel suo articolo che chiamando il numero 892-007 e ascoltando la voce preregistrata che informa circa i costi del servizio, si spenderebbe la bellezza di 2 euro da telefono cellulare e 1 euro da rete fissa. ASSOLUTAMENTE FALSO!!! L’ascolto del disco preregistrato è per l’utente che chiama assolutamente gratuito, in quanto solo dopo aver accettato i costi la telefonata prosegue con un operatore e viene applicata la tariffazione annunciata;
3) non corrisponde al vero l’affermazione del Facci secondo cui l’informativa sui costi del servizio pubblicata sul sito www.codacons.it (allegato n.2) sarebbe piccolissima e quindi illeggibile. Il Codacons, che da anni si batte per la trasparenza in favore dei consumatori, ha illustrato chiaramente le tariffe del servizio, e proprio la pubblicazione di tale informativa ha sollevato dibattiti su alcuni blog. Al contrario, se le tariffe fossero state illeggibili, nessuno se ne sarebbe accorto e non sarebbero state aperte discussioni su internet né altri giornalisti avrebbero trattato il tema;
4) non corrisponde al vero l’affermazione contenuta nell’articolo secondo cui il Codacons, attraverso il suo ufficio stampa, avrebbe informato in un blog che il numero 892.007 rappresenta uno scherzo e quindi non esiste. Al contrario si è data comunicazione al Facci che lo stesso Codacons, allo scopo di spiegare le motivazioni che hanno portato l’associazione a scegliere un call center e pagamento, ha inviato una “finta” lettera ai giornali protestando contro l’introduzione del numero a pagamento;
5) non corrisponde al vero l’affermazione del Facci secondo cui la tariffa di 1,50 euro al minuto del numero 892-007 sarebbe vessatoria: l’utente può scegliere se sostenere o meno tale spesa, senza alcun tipo di costrizione o vessazione da parte di alcuno; lo stesso può optare per accedere direttamente alle sedi senza telefonare per usare una comodità che non può non avere un costo;
6) nell’articolo del Facci viene messo anche in dubbio che una parte del ricavato delle telefonate andrebbe a finanziare progetti in favore dei bambini malati di cancro del Policlinico Umberto I, attraverso l’associazione onlus Mary Poppins, lasciando intendere quindi che l’associazione sfrutti i bambini malati a scopo di lucro;
7) se il Facci si fosse preso la briga di informarsi, avrebbe scoperto con sua grande meraviglia che il Codacons non effettua né ha mai effettuato consulenze legali telefoniche né on line, nell’interesse degli stessi consumatori, in quanto pratica deontologicamente scorretta e pericolosa per gli utenti (sarebbe come farsi visitare dal medico per telefono). Motivo per cui tramite il call center 892-007 non si ottengono consulenze ma si è migliorato il servizio di segreteria, ricezioni segnalazioni e agenda appuntamenti, con grande soddisfazione degli stessi utenti.
L’articolo di Filippo Facci sembra rappresentare un esempio di giornalismo da “dilettante allo sbaraglio”, scritto al solo scopo di diffamare il Codacons, senza aver verificato prima le affermazioni contenute al suo interno, senza aver chiesto delucidazioni all’associazione che avrebbero sicuramente permesso al Facci di realizzare il suo pezzo evitando al tempo stesso un passo falso che lede l’onorabilità del Codacons e getta fango sull’intera categoria dei giornalisti italiani, che certamente utilizzano maggiore professionalità e correttezza, e che rispettano quelle regole deontologiche che, stando all’articolo in questione, il Facci pare non conoscere. Ci meravigliamo inoltre di come una testata seria e rispettabile come Il Giornale abbia potuto pubblicare un simile articolo sballato senza aver verificato prima la veridicità delle affermazioni contenute al suo interno.
Il Codacons ha deciso di non chiedere la rettifica della notizia falsa, misura che permetterebbe alla testata di sottrarsi alla giusta punizione, ma di informare direttamente tutte le testate di quanto sopra e riservarsi di agire direttamente dinanzi alla Magistratura chiedendo pene severe nei confronti di Filippo Facci.
All’Ordine dei giornalisti il Codacons chiede l’apertura di una inchiesta e provvedimenti disciplinari urgenti nei confronti del Facci, compresa – laddove se ne ravvisi la necessità – la radiazione dall’Albo dei giornalisti. Si resta in attesa dell’avvio della obbligatoria azione disciplinare e dell’avviso all’istante delle sue conclusioni.
Con osservanza
Vicepresidente Codacons
Giuseppe Ursini
Nell’ordine.
1) Circa i telefoni erotici, visto che insistete, e nonostante la mia fosse una palese battuta, faccio due esempi;
– “Sono una donna molto bollente e esibizionista, adoro le trasgressioni , cerco persone che come me adorano il sesso per incontri molto caldi in ogni luogo, per info 892022(…), risponde il mio amico per eventuali incontri la tariffa e di soli 1, 50 euro”;
– ecco poi le tariffe riscontrabili sulo sito telefonoragazze.com, dove troneggiano Natasha e Manuela: per le numerazioni 899, fisso € 0,12910 alla risposta più € 1,5490 al minuto.
2) Nel vostro sito si legge di un costo “alla risposta”, e la risposta in tutti i telefoni del mondo parte col disco pre-registrato; se il vostro caso è diverso, rappresenta un eccezione mondiale e fareste bene a segnalarlo.
3) La vostra scritta che evidenzia i costi della telefonata resta piccola e abbastanza illeggibile, ma soprattutto l’avete ingrandita dopo la pubblicazione del mio articolo e di alcune lagnanze pubblicate su due blog. Non sono il solo ad averlo notato.
4) Il vostro addetto stampa, sempre su un blog, ha scritto che «Sapevamo che avremmo ricevuto critiche, così abbiamo preparato una bufala e le critiche ce le siamo fatte da soli mandando una lettera di protesta alla stampa». A casa mia questo si chiama scherzo, anche se casa mia voi certo non la frequentate.
5) Ho scritto che la vostra tariffa è vessatoria: lo confermo, soprattutto se proposta da un’associazione che vorrebbe tutelare i consumatori. E’ la mia opinione. Potevate mettere non dico un numero verde, ma una tariffa ordinaria: chi si fa pagare 1 euro e 50 al minuto più Iva più 10 centesimi alla risposta, a mio avviso, lo fa per guadagnarci.
6) Non so dove abbiate letto che io abbia dubitato del vostro proposito di devolvere la bellezza dieci centesimi per telefonata a una determinata onlus. Io non l’ho scritto nè adombrato.
7) Il parallelo tra il chiamare voi per un consulto telefonico e chiamare un medico per una visita telefonica è una sciocchezza. Voi non siete medici, in ogni caso i consulti telefonici in Occidente li fanno anche gli avvocati, i commercialisti e comunque anche i medici. Nel vostro caso, la costosa telefonata serve solo a fissare un appuntamento. E a questo appuntamento si potrà accedere solo pagando 50 euro per l’iscrizione al Codacons. All’anno.
8) Dilettanti sarete voi, anche se circa l’onorabilità del Codacons confesso di non essere particolarmente informato. A ogni modo le verifiche ci sono state, e infatti l’articolo contiene il vero.
9) Il fatto che non abbiate chiesto rettifiche bensì querelato direttamente (questo almeno ci state dicendo) dimostrerebbe che puntate direttamente ai soldi, nel caso. Se è questo che volete, ci vediamo in tribunale.
(f.f.)
Codacons, tu telefoni loro incassano
(Il Giornale, 21 dicembre 2006)
La prima parte del racconto già basterebbe: il mitico Codacons, quello che si straccia continuamente le vesti per il consumatore vessato (ora per esempio è alle prese con il dramma del caro-albero) sul proprio sito ha pubblicizzato un numero telefonico unico che sarebbe questo: 892-007. Sotto il numero però c’è scritto in piccolissimo che telefonare costa la bellezza di 1 euro e 50 al minuto più Iva più 10 centesimi alla risposta. Come neanche i telefoni erotici.
Basterebbe questo, ma poi c’è la seconda parte del racconto. Due cosiddetti blogger, Maurizio Codogno e Massimo Mantellini, nei giorni scorsi si sono accorti del paradosso e l’hanno evidenziato sui rispettivi blog. La cosa non è sfuggita al Codacons (precisamente a Stefano Zerbi dell’ufficio stampa) che è subito intervenuto sui rispettivi blog, nello spazio commenti, e ha spiegato che in parte era uno scherzo: «Sapevamo che avremmo ricevuto critiche, così abbiamo preparato una bufala e le critiche ce le siamo fatte da soli mandando una lettera di protesta alla stampa». Bene, ma di che lettera parla? Di che scherzo? Il numero telefonico è valido. Funziona. Ma il comunicato prosegue e cerca di spiegare più o meno questo: il Codacons è povero e molti dei suoi consulenti non sono neppure provvisti di segretaria, dunque è stato necessario istituire un numero unico che potesse «apprestare almeno uno strumento di coordinamento per gli appuntamenti». Con parole nostre: se tu chiami il Codacons perché ti senti vessato, non solo spendi la cifra vessatoria di 1 euro e mezzo più Iva più 10 centesimi alla risposta, ma il consulto non ce l’hai. Ti risponde una segretaria, un centralino: il consulto sarà fissato per altro tempo e altro luogo. Resterebbe da capire perché la telefonata non debba costare come una normale, o perché un indirizzo di posta elettronica non possa essere sufficiente, ma la risposta è ancora sul sito del Codacons: «Con il telefono a pagamento si elimina il malvezzo di chiedere consulenze per telefono che nel caso degli avvocati sono vietate dal codice deontologico».
Allora è un problema di civiltà giuridica. Macché: «Queste telefonate facevano sì che la maggior parte dei consumatori, per non spendere la quota associativa di 50 euro l’anno, provavano a risolvere il loro problema per telefono». E non va bene? No, perché così facendo «alimentavano vieppiù quella cultura non consumerista che determina che solo il 10 per cento degli iscritti rinnovi spontaneamente l’iscrizione dopo il primo anno, e solo dopo aver risolto il problema che lo portò nell’associazione». Messo da parte il neologismo «consumerista», riproviamo con parole nostre: il Codacons si è accorto che il 90 per cento di chi li approcciava annusava l’aria e salutava anziché spendere 50 euro l’anno per tutta la vita. Gente che non conosce la gratitudine o semplicemente non conosceva il Codacons.
Sarebbe tuttavia ingeneroso non segnalare che un modo per non pagare c’è, e nel sito è scritto bello chiaro: basta andare nelle sedi Codacons dove però «ci si deve sobbarcare attese a volte anche di ore, fastidiose e sconvenienti, che abbiamo voluto cancellare col nuovo sistema». Un po’ come con lo specialista dell’ospedale pubblico: puoi attendere una visita anche per mesi, ma se vai nel suo studio privato e paghi fai decisamente prima. Chiaro. Un filo consumerista, magari.
Noi comunque il famoso numero unico l’abbiamo chiamato. Risponde una vocetta registrata che ti tiene alla cornetta per circa 30 secondi prima di passarti chicchessia, anche perché deve avere il tempo di spiegarti che paghi la telefonata, come no, «ma finanzi anche l’assistenza dei bambini malati di cancro del Policlinico». Ascoltando solo il nastro registrato, se anche sbatti giù la cornetta subito dopo, hai già speso un euro tondo calcolata l’Iva e lo scatto alla risposta. Questo dalla rete fissa: se chiami da un cellulare passi a circa 2 euro al minuto più Iva eccetera: ma sono tutti calcoli nostri, la vocetta non spiega neppure in che percentuale si finanzieranno questi bambini malati di cancro.
La soluzione è ancora sul sito del Codacons: per ogni telefonata verrà devoluta la cifra di 10 centesimi a un’onlus che si chiama Mary Poppins. Non il 10 per cento sul costo di ogni telefonata: 10 centesimi per telefonata. Iva compresa, vi è da presumere.
E qua risorge un dubbio. Ma non avevano discusso una legge a tutela dei consumatori, l’anno scorso, secondo la quale bisognava imporre il prezzo finale per i servizi al pubblico, dunque comprensivo di Iva e tutto il resto? Bisognerebbe informarsi. Rivolgersi a qualche associazione di consumatori. Un numero da chiamare ce l’avranno pure.
Se tu dovessi essere radiato per questo articolo, al compagno Betulla che fanno?
Più seriamente, sospettavo da certe sparate che il Codacons fosse un covo di bricconi, ora invece ne sono certo. Sperando che con questo post non chiedano di radiarmi dall’albo dei blogger di terza scelta.
Sicuramente l’avrai già letto in giro: prima della correzione del font del prezzo, se davi un’occhiata all’html, potevi notare, prima dell’indicazione dello stesso, l’eloquente frase “testoMoltoPiccoloNero”…
Tra l’altro, va bene essere dei vecchi lupi di mare previdenti, ma pubblicare una replica il 4 gennaio, per un articolo che pubblicherai il 21 gennaio credo possa essere motivo sufficiente per aprire la tua causa di beatificazione :-)
Tanto per aggiungere confusione: ho chiamato il numero dal mio cellulare Vodafone e ho riattaccato mentre andava il nastro che mi informava che era un numero a pagamento.
Secondo Facci questa telefonata doveva costarmi due euro.
Secono la smentita del Codacons non doveva costarmi niente.
Secondo il sito del Codacons (ma ci vogliono due clic) doveva costarmi 25 centesimi.
Secondo il mio operatore telefonico, appositamente interrogato, mi è costata 61 centesimi.
Che vogliamo fa?
Intanto Facci mi deve un caffè. Io nel caso gli porterò due mandarini calabri.
Da oggi Facci mi sta simpatico. Il Codacons è una vergogna legalizzata!
Impagabile quel “i telefonici erotici che il Facci finge di non conoscere arrivano a costare 15 euro al minuto oltre lo scatto alla risposta”.
Sembra quasi un’ammissione del reato.
Se tutti fottono i consumatori, perchè non un pò anche noi?
strangeblog
Ma chi, il Codacons quello che garantisce la regolarità di “Amici di Maria de Filippi”, un programmache cambia il suo regolamento due volte alla settimana a piacimento di autori e ascolti?
Una testata seria e responsabile come il Giornale?
Sì, proprio così. Qualcosa da dire?
Facci ‘na cortesia , ma quante di queste lettere ricevi ogni anno? E quante sono così stupide da chiedere la radiazione ? Questa è solo intimidazione , la lettera è una medaglia che tu con orgoglio (e un poco di vanagloria) ci esibisci.
Fantastica la replica:
“dimostrerebbe che puntate direttamente ai soldi, nel caso. Se è questo che volete, ci vediamo in tribunale.”
Potresti andarci vestito da Clint masticando un sigaro. Io verrei con l’armonica.
Buttate via la chiave !!!
@Akille : lol.
@Strangblog, anch’io mi son soffermato un attimo sulla parte : “i telefonici erotici che il Facci finge di non conoscere” . Hanno ragione lo sanno tutti che F.F. è un maiale schifoso.
Più seriamente, commentare tutti i punti dettagliatamente richiede molto tempo. Avevo cominciato ma tra introduzione e punto 1 già stavo scrivendo un papiro. Per pigrizia e per non fare l’alba , mi esimo ,almeno hik et nunk( non credo che l’ umanità ne farà un dramma). Tanto ritornerò, e comunque mi sa che anche questo post il suo bel numerino di commenti lo segnerà.
Sommariamente posso dire che, il sottoscritto, già quando lesse la segnalazione su uno dei sopracitati blog non potè esimersi dal provare un certo disappunto nei confronti del “servizio”, e fare, meno approfonditamente, qualcuna delle considerazioni portate dal gionalista . Quindi, nello specifico, mostra una certa solidarieta nei confronti di F.F.
olà.
p.s. , ma non ditelo in giro.
Al giorno d’oggi, una radiazione non la si nega a nessuno. Ma essere radiati per mano del Codacons … manco fosse Topolino. Da paura.
Non scomoderei Taormina per la questione, né mobiliterei Pannella per indire uno sciopero fame/sete a favore della libertà di stampa.
Che quelli del Codacons restino vigili su cause più urgenti, tipo presidiare “Amici” su Canale5, proteggere le massaie che fanno i conti sulla spesa di cavoli e frutta, al mattino su Rai1 e altre vere ingiustizie. E si preparino per Sanremo.
Piccolo mondo antico.
Ho postato questa cosa perchè aveva attinenza con quanto già postato qui, e perchè originata da un blogger. Io l’ho solo rilanciata sulla stampa nazionale.
Non è rilevante. Fa ridere.
L’incipit prometteva bene, sembra scritto dal senatore guzzanti.
FERMI TUTTI
Quando uno scrive una cosa sbagliata deve rettificare, ergo io rettifico. Uno non dovrebbe mai fare le prove a mezzanotte.
Dunque, ho riprovato, sempre dal cellulare, e ho scoperto che riattaccando dopo aver sentito che è un servizio a pagamente, non si spende nulla. Zero centesimi.
A questo punto suppongo che il diritto alla risposta di 25 centesimi di cui si parla sul sito del codacons scatti al momento della risposta di un operatore.
Questo meccanismo me lo confermano anche amici che lavorano nel settore della telefonia, ai quali ho chiesto, e pare anche che non sia vero quanto dice Facci sul fatto che tutti i numeri a pagamento del mondo hanno lo scatto alla risposta parte col nastro. Probabilmente accade con i telefoni erotici, ma non con gli 892 e affini (tipo i vari 12), categoria alla quale il numero del Codacons, appartiene.
Quindi su questo ha ragione il Codacons, e Facci no.
Sul resto ad occhio ha più ragione Facci, ma forse lo dico per simpatia, dovrei verificare punto per punto, e chi c’ha tempo, signora mia.
Tutto ciò che viene scritto sul Giornale o su Libero dovrebbe godere di una specie di immunità, stile “scemo del villaggio”. E’ una vergogna che qualcuno possa considerare diffamante un articolo scritto su un giornale che non vale nemmeno come cappellino da muratore.
Non sono meno politici di quanto lo siano Repubblica o l’Unità.
I giornali dovremmo guardarli tutti con sospetto, senza illuderci che qualcuno non nasconda interessi o che ci dica solo la verità, leggerli tutti e diffidarne.
A quel punto come berretto da muratore il meno adatto sarà quello dal formato più piccolo.
Repubblica, temo.
Roberto, qui si parla di Codacons e si arrivi tu, bavoso come al solito, a parlare del Giornale e di me e delle tue invidie sociali. Dicci tu chi è lo scemo del villaggio.
D’altra parte io credo che il logo 007 con la pistola sia registrato (leggi protetto da copyright)…
E infatti…
http://en.wikipedia.org/wiki/Image:007.svg
(notare i dati relativi al copyright)
Vedi perchè Pippetto nostro perde il suo tempo a cazzeggiare sui blog?
Mi ci gioco una palla che su questa cosa del logo 007 con pistola protetto da copyright gli fa un culo come un secchio allo Zerbi…
Strano paese il nostro in cui qualsiasi ente costituito a rappresentanza di qualcosa finisce per rappresentare solo sè stesso e gli interessi di chi attraverso qull’ente ne ricava una fonte di guadagno.
In un contesto in cui diventa sempre più necessario aggregare e tutelare i consumatori per contrastare il minaccioso condizionamento delle multinazionali sulle scelte politche, noi ci ritroviamo a nostra tutela dei campioni come questi del Codacons.
Ovviamente la seguente lettera è stata inviata, come la precedente, all’Ordine dei giornalisti e a tutte le testate nazionali
FACCI DI BRONZO… O FACCI DA SCHIAFFI?
Molto piacevolmente prosegue un dibattito franco e cordiale con un certo Sig Facci che non abbiamo il piacere di conoscere. Gli diamo atto intanto di aver ammesso di aver sbagliato nel suo articolo del 21 dicembre scorso.
Ma dall’errore deriverebbe l’autocritica che il Facci non sembra sia in grado di fare, ragion per la quale siamo costretti a illustrargli il decalogo del Buon Giornalista:
1) il buon giornalista se vuole dare sostegno alla sua “tesi” (e già è sbagliato che un giornalista abbia una “tesi” da sostenere) deve farlo con completezza ed onestà: la donna bollente fa pagare 1,50 euro al minuto ma come antipasto di una prestazione per appuntamento che costa dai 300 ai 1000 euro. Si informi meglio il Sig. Facci; Natasha e Manuela costano più del Codacons!
2) il buon giornalista che si accorge di avere lanciato una accusa falsa come quella dell’annuncio preregistrato pagato, deve fare autocritica e cospargersi il capo di cenere: egli infatti accusando il Codacons di non aver segnalato un costo invece pagato dagli utenti, ci ha accusato di un preciso reato e illecito quindi ci ha calunniato e chi calunnia non può poi cavarsela con uno “scusate ho sbagliato perchè voi non mi avevate avvertito che non commettete illeciti…”;
3) il buon giornalista misura i caratteri prima di accusare che essi siano piccoli e impossibili da leggere e non spara “cazzate”;
4) il buon giornalista accetta gli scherzi o meglio gli esperimenti civetta – come quello del Codacons che si è criticato da solo mandando lettere ai giornali – e soprattutto non apre la propria casa solo alle persone tristi che non sanno scherzare altrimenti anche i suoi articoli faranno piangere;
5) il buon giornalista non definisce vessatoria una tariffa ma semmai eccessiva, e può farlo solo se il costo non va a pagare un servizio ma a finanziare un soggetto senza controprestazione: altrimenti dovrebbe accusare di vessatorietà anche la tariffa che paga normalmente per chiamare la zia con la Telecom o prenotare il teatro con il call center a pagamento;
6) il buon giornalista dovrebbe sapere che il codice degli avvocati vieta di dare consulenze telefoniche e ciò per elementari motivi di correttezza e di responsabilità. Gli avvocati come i medici danno consulti solo di persona o per iscritto;
7) il buon giornalista dovrebbe apprezzare che una associazione come il Codacons miri a far soldi sulle spalle dei superficiali, ignoranti o in mala fede: è un nostro vanto di cui ci onoriamo e che pratichiamo tutti i giorni assistendo centinaia di cittadini proprio contro tali categorie di soggetti dannosi alla società.
Conclusione: il bronzo non si piega se non a martellate, ma noi possediamo martelli di ogni misura… anche se di solito li teniamo nascosti nella coda di paglia!!!
Avrei una domandina per il codacons.
Ovviamente mettere un numero “verde” significa spendere (chi riceve le chiamate paga) cifre importanti ed anche, cosa peggiore, imprevedibili nella quantità e nella qualità.
Se si volva evitare di gravare le casse del codacons di spese aggiuntive ed imprevedibili PERCHE’ NON METTTERE UN BEL NUMERO URBANO CON IL SUO PREFISSO???
L’UTENTE AVREBBE CAPITO SENZA MISTERI DI FARE UN’INTERURBANA (peraltro più economica del 892) ED IL CODACONS NON AVREBBE SBORSATO UNA LIRA!!!!
Mettere l’892 significa solo una cosa: che ci volevano lucrare.
Il che è legittimo per un’impresa, un pò meno per un’associazione, a meno che il lucro venga reinvestito in finalità associative.
Ecco, QUEST’ULTIMO PUNTO IL CODACONS DOVREBBE SPIEGARE. SOLO QUESTO. Inveace di cazzeggiare col Facci.
Mi spiace Facci ma, tanto per cambiare, non sono daccordo con Lei: non posso proprio sostenere quelli del Codacons.
Nello specifico i motivi sono già stati evidenziati e sono sufficientemente chiari.
Inoltre, leggo al punto 4:
“non corrisponde al vero l’affermazione contenuta nell’articolo secondo cui il Codacons, attraverso il suo ufficio stampa, avrebbe informato in un blog che il numero 892.007 rappresenta uno scherzo e quindi non esiste. Al contrario si è data comunicazione al Facci che lo stesso Codacons, allo scopo di spiegare le motivazioni che hanno portato l’associazione a scegliere un call center e pagamento, ha inviato una “finta” lettera ai giornali protestando contro l’introduzione del numero a pagamento;”
e poi…
“il buon giornalista accetta gli scherzi o meglio gli esperimenti civetta – come quello del Codacons che si è criticato da solo mandando lettere ai giornali – e soprattutto non apre la propria casa solo alle persone tristi che non sanno scherzare altrimenti anche i suoi articoli faranno piangere;”
Ma stiamo SCERZANDO? Consiglio all’uff stampa del CODACONS di chiuderla qua, almeno per evitare di cadere, veramente, nel ridicolo.
PS: Facci, quando riceverà la citazione mi dica chi è il legale del CODACONS che li “tutela”. Nel caso avessi bisogno cercherò di evitarlo.
Non c’è che dire. Si fa avvincente.
Propongo di risolvere la questione mettendo ai call center CODACONS le donnine sexy sopracitate. Così con una sola telefonata risolviamo più questioni e la spesa viene ammortizzata!
D’accordo e scherzando…
Scusate, ho una tastiera farlocca. Quasi quasi chiamo il CODACONS per farmi assistere nella richiesta danni.
@Pergolone : lol
@Virginia, Milton Duff, Disorder etc. : siamo sicuri che il Codacons, al di là del caso specifico , sia così poco serio, si dedichi relativamente troppo a questioni frivole ? Non so, chiedo. Non li conosco per niente. Io ,per ora, ho un opinione positiva dell’ Aduc : già sul sito web trovi molte informazioni, gratuite, utilissime , rispondono alle email etc. Mi sembrano seri.
A prescindere dalla querelle con F.F., scatenata dall’ opinabile scelta di istituire un numero a pagamento e affini, il problema di come retribuire queste associazioni c’è.
olà.
@Kluz: io penso che il problema sia proprio la querelle con FF. Viste le osservazioni fatte dal nostro su Il Giornale, il CODACONS avrebbe dovuto spiegare le sue ragioni che, tra l’altro, avrebbe potuto anche avere.
Fossi stato io l’uff stampa in questione, avrei semplicemente detto che FF si sbagliava sui costi delle chiamate e che il servizio reso ha un costo perchè per il CODACONS (forse) rappresenta un costo. Chiedere la radiazione di un giornalista mi sembra fuori luogo, fuori misura e irrealistico.
Caro Ufficio stampa, anzitutto stai per perdere il lavoro, perchè mi risulta che il Codacons ti abbia assunto senza che tu appartenga all’Ordine. Attendi comunicazioni dall’Ordine del Lazio.
In secondo luogo potrebbe anche essere che Matasha e Manuela costino più del Codacons, non so, non pare, di sicuro fanno un mestiere molto simile. Per quanto riguarda il mio presunto errore (dico presunto perchè è un errore presunto, sino a prova contraria) la legge sulla stampa prevede l’istituto della rettifica, che voi neppure avete proposto (ma il Giornale ha pubblicato la vostra lettera integrale) dicendo che avevo detto falsità di ogni genere (tutte cose vere, riferite a tutti i restanti e infiniti punti della vostra lettera) e proponendo direttamente la mia radiazione dall’albo. Al di là dei fatto che siete comici, in trobunale vi faccio un culo quadro.
In terzo luogo: che i caratteri dei vostri costi da ladri fossero piccoli l’hanno notato in cinquanta.
Inoltre: definisco vessatorio ciò che voglio (tipo voi) e irrido il vostro paragonarvi a medici e avvocati (solo quest’ultimi, e solo in Italia, non potrebbero rilasciare consulti telefonici ma poi lo fanno lo stesso, e si fanno pagare a minuto).
In penultimo luogo ho preso circa 200 querele in vita mia (molte da magistrati) e le ho quasi vinte tutte, quindi voi mi fate una sega.
Infine: vorrei ricordare a tutti che il Codacons è un movimento politico che alle scorse elezioni, benchè abbia preso una batosta storica, si è presentato col simbolo “Codacons, lista consumatori”, “per Prodi presidente” come potete appurare all’indirizzo http://www.codaconsliguria.net.
Infine, se vuoi, alla querela aggiungi questa: ma vaffanculo.
Eddai Facci, ma che li prendi anche sul serio?
FF, mi scusi ma il link riportato rimanda ad un sito troppo divertente. Ma siamo sicuri che si tratti dello stesso CODACONS? No, perchè mi sembra che litighino anche fra di loro. Non è che poi mi si viene a dire che l’uff stampa del CODACONS poi in realtà è Filippo Facci? Io spero, per tutti, che la lettera di richiesta di radiazione spedita alle varie redazioni sia opera di un troll.
No, hai letto bene. Nel Codacons c’è una diaspora. Litigano tra di loro, si radiano a vicenda, si denunciano. Ha ragione Mt.
“Infine, se vuoi, alla querela aggiungi questa: ma vaffanculo.”
GRANDE!
Facci non mi è simpatico e lavora per il Giornale, il che lo rende “de facto” inattendibile, ma su questa vicenda propongo di santificarlo, almeno in via temporanea. Tutto il sostegno possibile, anche da parte di un lettore de l’Unità ed estimatore di Travaglio!
Riunione del Comitato di Direzione (anticrisi) del Codacons.
-chi è che ha risposto in quel modo al facci?
-io
-io chi? perdiana!
-io, l’addetto stampa.
-ossantamadonna, lo sapevo che combinava un casino!
-sempre meglio della direzione marketing che ha avuto la bell’idea del numero a pagamento, cazzo!
-ah già, dimenticavo “quelli là”, gli esperti della comunicazione di massa…..
-eh già bel casino, e ora? che si fa?
-andiamo tutti da mi manda rai3 e denunciamo gli abusi di potere del facci!
(continua)
Che Facci sia simpatico come le pustule nel sedere ne potrei convenire. Ma che faccia il giornalista ne sono certo. E che lo fa con capacità pure.
“il buon giornalista se vuole dare sostegno alla sua “tesi” (e già è sbagliato che un giornalista abbia una “tesi” da sostenere)”. Infatti Bob Woodward era un cretino il buon giornalista si attiene alle veline.
Ma baffanbul pure da me.
1)Il buon giornalista mi chiama prima e scrive ciò che voglio io (azienda ,editore o granfigldiputt.
2)Il buon giornalista usa gli aggettivi che gli dico io
3)Il buon giornalista accetta gli scherzi , senno lo licenziamo in tronco
4)Il buon giornalista sa che ci sono cose che si fanno ma non si possono dire tipo le consulenze telefoniche
5)Il buon giornalista di solito non ha opinioni e se le ha è malvagio e per renderlo innocuo diciamo che è di destra/sinistra cosi la si butta in caciara
6) Ehi buon giornalista non sei contento che sfruttiamo l’ignoranza e la superficialità che alimentiamo impedendo di informare?
Beh Facci ti preferiamo come cattivo giornalista
Kluz, la vicenda è così ridicola che non posso astenermi dal pensare che il Codacons sia in realtà proprio come colui che parla a nome dell’UFFICIO STAMPA CODACONS, come il suo rappresentante che finge di verificare la correttezza delle gare farlocche di Amici o come chi pubblica ad ogni piè sospinto proteste per fatti relativi a trasmissioni TV ad ampio bacino di audience, col sospetto che vogliano solo farsi notare, ecc.
Se il Codacons si comportasse alla stregua di un’autority o almeno di una lobby (nell’accezione positiva della parola), sarebbe super partes e non un partito, evidenzierebbe in chiaro le proprie fonti di finanziamento, non si paleserebbe su questo blog attraverso un fantomatico addetto stampa che non scrive neppure in italiano corretto e fa bau bau come se fosse potente.
Come dice Andre, è proprio l’episodio in questione che pone in una luce comica la consistenza di questa associazione. In primo luogo per la sproporzione surreale della reazione, e poi nell’invio della richiesta di “risarcimento” non solo a chi di competenza, ma anche ai direttori di tutte le testate nazionali. L’onorabilità del Codacons è messa in dubbio dai comportamenti dei suoi stessi rappresentanti. Verrebbe da stilare il decalogo del Buon Addetto Stampa.
Però, che il buona giornalista non debba avere una tesi da sostenere è la migliore.
ora sul sito codacons ligura linkato da Facci c’è scritto solo “Web in costruzione”.
Che mi sembra una frase meravigliosa.
Sì, Achille. Il link è lievemente impreciso, togli il punto finale e buon divertimento!
Attento Facci!
Vista la grave imprecisione il CODACONS potrebbe ascriverle anche il reato di “diffusione di link falsi e tendenziosi” oltre a tutti gli altri.
Io vi adoro tutti. Anche il signor ufficiostampacodacons e pure codaconsliguria.it. Vi prego, sto lavorando e ho tanto tempo per leggervi. continuate. Vi prego fate tornare il signor ufficiostampacodacons, vi prego, vi prego
sì è vero il sito del link è stato modificato ma, digitando codacons liguria, su google è ancora possibile vedere la cache e quindi la relativa denuncia contro il codacons nazionale.
Facci è ancora attivo quel tuo numero di casa 899… :-)
Assolutamente magnifico in questo uno, due con il Codacons. Chapeau.
No, funziona, funziona. Solo che Facci nel linkarlo ha aggiunto un punto che non c’era, alla fine. Quello guisto è http://www.codaconsliguria.net/ (senza punto)
Delizioso. Davvero delizioso. Se non ci fosse Facci, Macchianera perderebbe ragione d’esistere.
Per quel che concerne il codacons, confesso che mi è sempre stato sulle balle, con le sue sparate senza senso: 99% fumo, 1% sostanza.
“La relazione fra il giornalista e l’operatore di relazioni pubbliche (addetto stampa) è, in effetti, una relazione sofferta. Mentre il primo si propone innanzitutto di interpretare e raccontare avvenimenti e fatti che ritiene siano di interesse del suo lettore, il secondo ha come scopo primario quello di assicurare che gli avvenimenti e i fatti interpretati e raccontati dal giornalista aiutino il raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione per cui lavora. Se è chiara l’interdipendenza fra le due professioni, altrettanto evidente è la molteplicità di occasioni di conflitto”.
“Governare le relazioni” di Toni Muzi Falconi
bè, caro facci. io ho sempre pensato che lei fosse un grande.
Facci rendi le mie giornate allegre anche quando sono giù di corda, non guardo beautiful ma questa vicenda (e le tue risposte) sono meglio di una telenovela….grazie di esistere
Succo, con tutto il rispetto per Muzi Falconi, la definizione è di una banalità imbarazzante. L’addetto stampa è un mero ripetitore di frasi e concetti che riceve in consegna dall’organizzazione per cui lavora. Lui sì che è pagato per non avere tesi proprie da sostenere. Infine, chiunque ha come scopo il raggiungimento degli obiettivi del proprio datore di lavoro. È, come si dice, compreso nello stipendio.
Visto che qui non si tratta di addetto stampa di Microsoft o di un premier qualsiasi, ma di Codacons, ecco, se fossi FF mi sentirei un po’ insultato dall’interdipendenza col fantastico signor UFFICIOSTAMPACODACONS.