Giovedì scorso, mentre cercavo un link da aggiungere a una mia notiziola, mi sono accorto che il Codacons pubblicizzava nella sua home page un “numero unico Codacons”. Questo numero è l’892-007: se uno si mette a leggere il testo molto in piccolo sotto l’immagine, scopre che per avere il privilegio di parlare con l’associazione usando un telefono fisso pagherà un euro e mezzo al minuto, più dieci centesimi di scatto alla risposta. Il tutto più IVA. Finisco il mio post, e ne preparo subito un altro facendo notare la cosa.
Il guaio è che il mio è un blog di nicchia: dopo che i miei ventitré lettori sono passati a leggere, in genere tutto finisce qua. Però stavolta è capitato che una Vera Blogstar abbia ripreso la mia notiziola il giorno dopo. Potenza della comunicazione mediatica, oggi pomeriggio Mantellini ed io riceviamo nei commenti un Comunicato Stampa (le maiuscole sono mie) da parte di Stefano Zerbi, dell’UFFICIO STAMPA CODACONS (maiuscole loro): lo potete leggere nei commenti al mio post, oppure direttamente da Massimo. A questo punto, pur non sentendomi degno, credo che mi tocchi usare una mezz’oretta del mio tempo e preparare una disamina del testo del messaggio.
Premetto che al Codacons dimostrano di sapere usare Internet, il che non è affatto cosa banale. Sono infatti passati da Mantellini a me senza problemi. Ma questo era intuibile anche dando un’occhiata alla loro home page: il testo con i costi della chiamata al loro numero è infatti visualizzato mediante un elemento di stile che si chiama testoMoltoPiccoloMaroon. In effetti il carattere è molto piccolo, e di un marroncino che sul portatile da cui sto scrivendo non è che spicchi così tanto.
Titolo: SIETE PREGATI DI LEGGERE ATTENTAMENTE (maiuscolo loro). Non c’è dubbio che l’ho fatto.
Primo paragrafo: (purtroppo devo metterlo tutto) Quando abbiamo deciso di munire la nostra associazione di uno strumento efficace per dare aiuto ai consumatori e che ci consentisse di aprire alla gente moltissime sedi nella impossibilità di farlo, lo sapevamo che avremmo ricevuto critiche.
E così abbiamo preparato una piccola bufala ai giornali e le critiche ce le siamo fatte da soli mandano noi stessi una lettera di protesta alla stampa.
“Giornali”? di che sta parlando il signor Zerbi? Mah, sta’ a vedere che ci hanno riciclato qualcosa fatto per altri scopi. Mai che siamo considerati. Ma soprattutto: “bufala”? cosa sarebbe la bufala? forse che quando fai il numero scopri che in realtà non paghi un centesimo? Non so, non ho voglia di fare la prova.
Secondo paragrafo: a differenza di altre associazioni di consumatori che hanno la loro sede spesso presso sedi sindacali o addirittura ospedali, il CODACONS non ha regalie di alcun genere e se vuole dare la possibilità ai propri avvocati consulenti sparsi in tutto il paese, tutti volontari non pagati che non possono spesso, essendo giovani e non ricchi, avere una segretaria dedicata a ricevere le telefonate della gente che chiama per il CODACONS, deve apprestare almeno uno strumento di coordinamento per gli appuntamenti. Con questo telefono unico ora un cittadino può prendere appuntamento con oltre 100 sedi in Italia chiamando tutti i giorni e tutte le ore del servizio laddove prima spesso non rispondeva il consulente o la sede specie le più piccole e disorganizzate;.
La sintassi è un po’ machiavellica (nel senso che con tutte queste subordinate ci si perde), e manda un “di” prima di “avere”. Però se uno LEGGE ATTENTAMENTE si accorge che non si sta parlando di avere un consulto, ma di parlare con una segretaria. E in effetti, se uno va a leggere la pagina apposta, c’è scritto bello in grande che “L’892-007 è un numero telefonico a pagamento per conoscere le iniziative del Codacons e prendere appuntamento con un consulente in tutta Italia per aiutarti a risolvere un problema”. Un centralino, insomma. Qualcosa che si poteva tranquillamente fare per posta elettronica, anche se era effettivamente difficile farsi pagare un euro e mezzo più IVA al minuto.
Terzo paragrafo: (prendete un respirone) con il telefono a pagamento si elimina anche il malvezzo di chiedere le consulenze per telefono che, trattandosi spessissimo di avvocati, sono vietate dal codice deontologico e pericolose per i danni che possono provocare, ma soprattutto facevano sì che la maggior parte dei consumatori “per non spendere la enorme…quota associativa di 50 euro l’anno…” provavano a risolvere il loro problema per telefono, alimentando vieppiù quella cultura non consumerista che determina che solo il 10% degli iscritti ad una associazione di consumatori rinnovi spontaneamente l’iscrizione dopo il primo anno, e dopo aver risolto il problema concreto che lo portò nell’associazione la prima volta;
Intendiamoci: non ho nulla in contrario al fatto che una consulenza sia pagata il giusto. Il Codacons avrebbe potuto rendere obbligatoria l’iscrizione e non avrei detto nulla; avrebbe potuto fare pagare il giusto (chessò, 40-50 centesimi il minuto) la consulenza e non avrei di nuovo detto nulla. Messa così, sembra tanto una excusatio non petita, e si sa che a pensare male si fa peccato ma… Ah, il De Mauro non contiene la parola “consumerista”, ma credo stia per “consumeristica”, che tutela cioè i diritti del consumatore.
Quarto paragrafo: (il clou)
chi non vuole spendere l’euro per telefonare può sempre recarsi gratis, personalmente, nelle sedi CODACONS dove la consulenza è quotidiana (come a Roma e Milano), e dove si riceve la gente anche senza appuntamento ma, naturalmente, si deve sobbarcare ad attese a volte anche di ore, fastidiose e davvero sconvenienti, attese che abbiamo voluto cancellare proprio con il nuovo sistema;
Questa frase vi suona familiare? Forse ve ne accorgete meglio se modifico leggermente il campo d’azione. Pensate a quando siete andati a chiedere una visita da uno specialista, e vi siete sentiti dire “con il SSN deve attendere sei mesi… però se va privatamente, c’è posto venerdì alle 15:15”.
Ultimo paragrafo:
con il ricavato della telefonata siamo addirittura riusciti a finanziare, non noi stessi, ma un progetto sociale (che attualmente è l’assistenza ai bambini malati di cancro del Policlinico Umberto I di Roma) e chiunque voglia segnalarne un altro altrettanto meritevole lo può fare.
Pensate come siamo fortunati: con i nostri soldi (beh, con dieci centesimi al minuto, per la precisione) abbiamo fatto una buona azione. Se non ci fosse stato il Codacons, come avremmo potuto fare?
L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che questi nostri amici hanno sicuramente delle ottime capacità, se riescono a scrivere queste cose senza doverci pensare su.
P.S.: se avete letto attentamente, il prezzo della chiamata è IVA esclusa. Sono sicuro che l’anno scorso sia passata una legge che imponeva a tutti coloro che offrivano servizi al pubblico di indicare il prezzo finale, quindi IVA compresa. Qualcuno può consigliarmi un’associazione di consumatori per segnalare l’illegalità commessa?
Credo che “consumerista” sia un calco dall’inglese. Dovrebbe stare per “consumista”.
(Applauso)
Se questo è l’UFFICIO STAMPA, chissà il resto dell’associazione!
Speriamo, come per le prestazioni sanitarie, di poterne fare a meno il più a lungo possibile.
Comunque, in estrema sintesi, gli hai proprio scassatoimaroon
Eccellente lavoro, Mau. Spero solo che non difendano i consumatori nel modo in cui massacrano la lingua italiana… :oPPP
Mi sembra come quando mio padre, stufo, alcuni anni or sono disdisse l’abbonamento ad Altroconsumo, la rivista dell’Associazione consumatori: lo perseguitarono per oltre un anno chiedendogli, via lettera, “perchè?” e “ci ripensi” con invio martellante di copie gratuite e persino gadget, che lui educatamente (e un po’con i maroni triturati, invero) reinviava al mittente.
Imbarazzante, quantomeno.
Ora capisci perché negli Usa i consumatori sono una lobby potentissima e da noi vanno al massimo a “Mi manda raitre”… :o(((((
la cosa era nota, ma anche in passato quando mi è capitato di sentire le giustificazioni oralmente in radio, alla sintassi aggrovigliata si sostitutiva il balbettamento confuso. Anche il fatto che le associazioni si prestino al rimpallamento tra “Striscia” e “Affari tuoi” come controllori aggiunti (ma come fanno? avranno il pass all areas? presenzioano al pippolamento dei pacchi? (se “pippolamento” nel De Mauro non c’è è un errore del prof. Tullio, perché è da anni che Bonolis ha sdoganato l’imperativo “spippoli”, quindi prof: si aggiorni!!)
MAU però volevo dirti che a leggerti siamo anche io e Manzoni e dunque più correttamente i famosi “miei lettori” erano “venticinque” e non “ventitrè”. Perdoni l’azzeccagarbuglismo.
Mario, proprio perché mi sembrerebbe di peccare di orgoglio nel paragonarmi a don Lisander ho scritto “due dozzine meno uno” invece che “due dozzine più uno” :-) (e garantisco non è un’arrampicata sui vetri: più che altro ho rubato l’espressione dal mio professore di italiano al liceo)
.mau. oppure l’hai rubata a Vittorio Zucconi nella sua risposta nella sua rubrica “lettere al direttore”… :D
Sgamato!
Se Zucconi l’ha usata prima del 1982, allora sì :-)
mi sembra peraltro che il contributo alla ONLUS di sostegno (Mary Poppins) sia di 10 centesimi per OGNI TELEFONATA, non al minuto.
Su questa storia faccio un pezzo che esce domani sulla prima del Giornale. Ovviamente citando la fonte.
è brutta gente. davvero brutta.
gente che sfrutta un bambino.
grazie del pezzo.
“Ovviamente citando(??) la fonte”
forse “copiando la fonte” era più aggraziato
Forse più che l’assurda avidità, ciò che proprio trovo terrifficante è che questi addirittura hanno assunto un ufficio stampa che non è capace di scrivere un italiano coretto e limpido. Figurarsi, appunto…
Ecco l’articolo di oggi, prima pagina, copiando la fonte:
***
La prima parte del racconto già basterebbe: il mitico Codacons, quello che si straccia continuamente le vesti per il consumatore vessato (ora per esempio è alle prese col il dramma del caro-albero) sul proprio sito ha pubblicizzato un numero telefonico unico che sarebbe questo: 892-007. Sotto il numero però c’è scritto in picccolisimo che telefonare costa la bellezza di 1 euro e 50 al minuto più Iva più 10 centesini alla risposta. Come neanche i telefoni erotici.
Basterebbe questo, ma poi c’è la seconda parte del racconto. Due blogger, Maurizio Codogno e Massimo Mantellini, nei giorni scorsi si sono accorti del paradosso e l’hanno evidenziato sui rispettivi blog. La cosa non sfuggita al Codacons (precisamente a Stefano Zerbi dell’ufficio stampa) che è subito intervenuto sui rispettivi blog, nello spazio commenti, e ha spiegato che in parte era uno scherzo: “Sapevamo che avremmo ricevuto critiche, così abbiamo preparato una bufala e le critiche ce le siamo fatte da soli mandando una lettera di protesta alla stampa”.
Bene, ma di che lettera parla? Di che scherzo? Il numero telefonico è valido. Funziona.
Ma comunicato prosegue e cerca di spiegare più o meno questo: il Codacons è povero e molti dei suoi consulenti non sono neppure provvisti di segretaria, dunque è stato necessario istituire un numero unico che potesse “apprestare almeno uno strumento di coordinamento per gli appuntamenti”. Con parole nostre: se tu chiami il Codacons perchè ti senti vessato, non solo spendi la cifra vessatoria di 1 euro e mezzo più Iva più 10 centesimi alla risposta, ma il consulto non ce l’hai. Ti risponde una segretaria, un centralino: il consulto sarà fissato per altro tempo e altro luogo. Resterebbe da capire perchè la telefonata non debba costare come una normale, o perchè un indirizzo di posta elettronica non possa essere sufficiente, ma la risposta è ancora sul sito del Codacons: “Con il telefono a pagamento si elimina il malvezzo di chiedere consulenze per telefono che nel caso degli avvocati sono vietate dal codice deontologico”. Allora è un problema di civiltà giuridica. Macchè: “Queste telefonate facevano sì che la maggior parte dei consumatori, per non spendere la quota associativa di 50 euro l’anno, provavano a risolvere il loro problema per telefono”. E non va bene? No, perchè così facendo “alimentavano vieppiù quella cultura non consumerista che determina che solo il 10 per cento degli iscritti rinnovi spontaneamente l’iscrizione dopo il primo anno, e solo dopo aver risolto il problema che lo portò nell’associazione”. Messo da parte il neologismo “consumerista”, riproviamo con parole nostre: il Codacons si è accorto che il 90 per cento di chi li approcciava annusava l’aria e salutava anzichè spendere 50 euro l’anno per tutta la vita. Gente che non conosce la gratitudine o semplicemente non conosceva il Codacons.
Sarebbe tuttavia ingeneroso non segnalare che un modo per non pagare c’è, e nel sito è scritto bello chiaro: basta andare nelle sedi Codacons dove però “ci si deve sobbarcare attese a volte anche di ore, fastidiose e sconvenienti, che abbiamo voluto cancellare col nuovo sistema”. Un po’ come con lo specialista dell’ospedale pubblico: puoi attendere una visita anche per mesi, ma se vai nel suo studio privato e paghi fai decisamente prima. Chiaro. Un filo consumerista, magari.
Noi comunque il famoso numero unico l’abbiamo chiamato. Risponde una vocetta registrata che ti tiene alla cornetta per circa 30 secondi prima di passarti chicchessia, anche perchè deve avere il tempo di spiegarti che paghi la telefonata, come no, “ma finanzi anche l’assistenza dei bambini malati di cancro del Policlinico”. Ascoltando solo il nastro registrato, se anche sbatti giù la cornetta subito dopo, hai già speso un euro tondo calcolata l’Iva e lo scatto alla risposta. Questo dalla rete fissa: se chiami da un cellulare passi a circa 2 euro al minuto più Iva eccetera: ma sono tutti calcoli nostri, la vocetta non spiega neppure in che percentuale si finanzieranno questi bambini malati di cancro. La soluzione è ancora sul sito del Codacons: per ogni telefonata verrà devoluta la cifra di 10 centesimi a un’onlus che si chiama Mary Poppins. Non il 10 per cento sul costo di una ogni telefonata: 10 centesimi per telefonata. Iva compresa, vi è da presumere.
E qua risorge un dubbio. Ma non avevano discusso una legge a tutela dei consumatori, ‘anno scorso, secondo la quale bisognava imporre il prezzo finale per i servizi al pubblico, dunque comprensivo di Iva e tutto il resto? Bisognerebbe informarsi. Rivolgersi a qualche associazione di consumatori. Un numero da chiamare ce l’avranno pure.
REPLICA CODACONS
Ci spiace leggere in questo blog, segnalatoci da alcuni consumatori, accuse infamanti nei riguardi del lavoro quotidiano di decine di volontati che prestano la propria attività all’interno del Codacons.
Tralasciando le ingiurie personali nei confronti dell’addetto stampa, che se fosse ignorante come da voi descritto non si capisce come riesca a far comparire tutti i giorni il nome dell’associazione sui mass media, sono state fatte in questo blog affermazioni diffamatarie (vedi sfruttamento dei bambini, ecc.) che non possono in alcun caso essere tollerate, e contro le quali abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale di intervenire dinanzi le competenti autorità a tutela dell’onorabilità dell’associazione.
I costi del servizio 892 sono espressamente indicati nel ns sito e, a differenza di quanto affermato in questo blog, sono chiaramente leggibili, anche perchè se così non fosse non sarebbe stato aperto questo post.
Precisiamo inoltre che non è in NESSUN CASO possibile effettuare consulenze legali telefoniche o tramite posta elettronica; ciò nell’interesse dello stesso consumatore. Sarebbe come farsi visitare dal medico per telefono.
Il numero 892 è stato quindi introdotto per ovviare all’elevato numero di richieste di intervento che provenivano (e purtroppo per voi provengono ancora!!!) da cittadini di tutta Italia, richieste che – data la natura del Codacons, la cui attività si regge sull’opera di giovani legali e volontari – non sempre potevano essere accolte con tempestività (e questo è un limite dovuto al fatto che il Codacons non riceve fondi da sindacati/aziende/partiti). Grazie a questo numero a pagamento un call center recepisce le segnalazioni dei consumatori e fissa appuntamenti con i legali delle oltre 100 sedi Codacons sparse sul territorio. Cosa che prima si poteva realizzare con grande difficoltà.
Sarebbe bello se qualcuno di voi, invece di gettare fango sull’associazione per il solo fatto di essersi munito di un call center a pagamento, facesse un giro nel ns sito (www.codacons.it); si renderebbe conto che il Codacons ha ottenuto numerose vittorie nell’interesse anche di coloro che come voi non hanno mai contribuito al sostentamento dell’associazione, ma preferiscono criticare, perchè criticare è molto più facile che capire.
Solo per fare qualche esempio riportiamo alcune vittorie giudiziarie del Codacons ottenute nell’interesse della collettività dei consumatori:
-la condanna delle compagnie di assicurazione per cartello anticoncorrenza
-la condanna delle banche per l’anatocismo bancario (tassi usurari)
-risarcimenti per i risparmiatori che avevano investito in titoli coinvolti nei crac (Cirio, Bond Argentina, Parmalat, ecc.)
-l’abolizione delle “ganasce fiscale”, ossia il fermo amministrativo delle autovetture
-l’abolizione del cosiddetto “equalizzatore” (tassazione del capital gain)
-condanna delle reti televisivi private alla trasmissione solo di notte delle televendite legate a cartomanzia e astrologia
-condanna delle società produttrici di bibite in lattina per il sistema di apertura non igienici “stay on tab”
-numerose condanne di risarcimento contro Trenitalia per i disagi procurati agli utenti
l’introduzione del divieto di fumo nei locali pubblici
-l’illegittimità degli arrotondamenti al rialzo dei prezzi nella fase post-euro (sentenza del Giudice di pace di Civitavecchia)
-condanne di risarcimento contro le società elettriche per il black out del settembre 2003
condanne di illegittimità contro i maxi-conguagli Enel
-condanne di illegittimità contro le spese di spedizione bolletta delle grandi aziende
-condanne di illegittimità contro il canone Telecom
-condanne contro le società telefoniche che attivano servizi non richiesti dall’utente
UFFICIO STAMPA CODACONS
Stefano Zerbi
p.s.1: La replica contiene un paio di errori di battitura. E chi fa questo mestiere sa bene che non si tratta di ignoranza.
p.s.2: Per “bufala” si intende che abbiamo scritto noi una lettera di protesta ai giornali segnalando l’introduzione dell’892, proprio per avere la possibilità di sollevare la questione e spiegare i motivi di tale scelta.
UFFICIO STAMPA CODACONS
Stefano Zerbi
Visto che voi dell’ufficio stampa del codacons siete stati così solerti nel replicare alle quetioni sollevate, al punto da venirne a risponderne fin nei commenti di un blog, vorrei farvi una domanda: gli introiti derivanti dal’892 vi servono solo per coprire i costi del servizio di segreteria fornitovi dal call center (oltre al finanziamento del progetto sociale, naturalmente), o generano ulteriori utili per l’associazione?
Dottor Zerbi, scriva anche a Il Giornale dove oggi ho pubblicato in prima pagina l’articolo che avrà già visto: Le risponderò come merita.
Signori del Codacons, attenti a sbandierare certe “vittorie” perchè nel leggere il vostro “albo d’oro” mi sono fatto delle grasse risate, specialmente nel punto in cui affermate: “-l’illegittimità degli arrotondamenti al rialzo dei prezzi nella fase post-euro (sentenza del Giudice di pace di Civitavecchia)”.
Forse sarebbero stati auspicabili gli arrotondamenti al rialzo piuttosto che gli aumenti del 100%.
Per la cronaca, Trenitalia continua a far arrivare in ritardo gli Eurostar, le lattine hanno sempre lo stesso sistema di apertura,il canone Telecom è sempre lì in bolletta e l’assicurazione RC Auto, beh, meglio non parlarne.
Avete dimenticato poi altre “perle”, come la multa ad Italia 1 per la messa in onda di un cartone animato (!), e il bollino giallo nelle trasmissioni di Wrestling (!!)
Complimentoni
Quando si è grandi comunicatori…
Caro Facci,
se credeva di intimidirmi mi spiace deluderla, ha fallito. Non sia troppo triste e si consoli sapendo che a lei risponderanno – se necessario – direttamente con una querela i legali del Codacons.
Ho sentito l’esigenza di rispondere a un blog, che ritengo sicuramente uno strumento di comunicazione altamente democratico, solo perchè ero stato chiamato direttamente in causa.
Altri giornalisti hanno trattato del ns numero 892 e nello scrivere di tale call center hanno sempre pubblicato anche la nostra posizione, contattandoci o chiedendo interviste. Lei è stato l’unico a non averlo fatto, e la cosa si commenta da sola.
Per il resto noi andiamo avanti per la nostra strada e non risponderemo ad altre provocazioni, vanno bene anche le critiche…del resto siamo Codacons!!
Io non posso intimidirla, lei è già palesemente intimidito da tempo.
Prego dio che arrivi la querela, ma vi conosco: non arriverà un cazzo.
Io non dovevo fare un articolo sulle vostre posizioni, peraltro già stra-espresse, sul tema, per paginate intere del vostro sito e delle sue repliche; io ho fatto un articolo sulle vostre azioni, sono dati di fatto concreti come il grano che spillate con le telefonate, mica siete un partito politico di cui devo registrare il pananoico aggiornarsi delle dichiarazioni.
Io, grazie a due blogger, ho scritto di fatti. Il perchè sono affari (ottima parola) vostri. O smentite o non avete niente da dire.
***
Nb: se faccio un esposto alla Procura di Crotone a favore della guerra in Irak e poi tra un mese Bush la vince, secondo voi potrò andare in giro a dire che grazie al mio esposto è stata vinta la guerra in Irak? No, perchè il Codacons ragiona così.
Caro UFFICIO STAMPA CODACONS,
Io non posso intimidirla, lei è già palesemente intimidito da tempo.
Prego dio che arrivi la querela, ma vi conosco: non arriverà un cazzo.
Io non dovevo fare un articolo sulle vostre posizioni, peraltro già stra-espresse, sul tema, per paginate intere del vostro sito e delle sue repliche; io ho fatto un articolo sulle vostre azioni, sono dati di fatto concreti come il grano che spillate con le telefonate, mica siete un partito politico di cui devo registrare il pananoico aggiornarsi delle dichiarazioni.
Io, grazie a due blogger, ho scritto di fatti. Il perchè sono affari (ottima parola) vostri. O smentite o non avete niente da dire.
***
Nb: se faccio un esposto alla Procura di Crotone a favore della guerra in Irak e poi tra un mese Bush la vince, secondo voi potrò andare in giro a dire che grazie al mio esposto è stata vinta la guerra in Irak? No, perchè il Codacons ragiona così.
Lei mi conosce al punto tale da poter affermare che sono “intimidito da tempo”? Strano… eppure seleziono molto accuratamente le mie conoscenze, sulla base di requisiti che lei non sembra possedere… con questo suo ultimo post ha svelato chiaramente il suo intento esclusivamente diffamatorio.
Detto ciò concludo questa polemica avvisandola che nel suo articolo odierno sono contenute 2 grossolane inesattezze, alias diffamazioni. Ma lei è un bravo giornalista se ne sarà sicuramente accorto.
Per tutti gli altri: chi le indovina per primo vince l’iscrizione gratuita per un anno al Codacons!!!!
“Inesattezze, alias diffamazioni” una cippa. Oltrechè l’italiano, masticate pure poco di diritto. Ma querelate: vi aspetto.
Ciao, torno a interlocutori un po’ più degni. A proposito, sei iscritto all’Ordine? Rispondi un po’.
Caro Facci, non ricordo di averla autorizzata a darmi del “tu”. Lei si che è una maestro di italiano, specializzato in volgarità e parolacce.
Per sua informazione sono iscritto all’Ordine delle persone serie e intelligenti. Io.
Continui pure a farmi del lei.
Cordiali saluti
Caro Facci, non ricordo di averla autorizzata a darmi del “tu”. Lei si che è una maestro di italiano, specializzato in volgarità e parolacce.
Per sua informazione sono iscritto all’Ordine delle persone serie e intelligenti. Io.
Continui pure a darmi del lei.
Cordiali saluti
Se lo scrive una terza volta magari riesce a eliminare tutti gli errori.
Provi un po’..
Un attimo solo: qui ci vogliono poltrona, popcorn e piedi sul tavolo.
Bene. Ah, no, ancora una cosa: spengo il cellulare.
Okay. Prego.
Fantastico. Ho un altro articolo da fare. Da quanto ho appena preso due commenti sopra, il Codacons ha assunto un addetto stampa non iscritto all’Ordine, il che è possibile violazione di legge e sicuro stratagemma per pagarlo meno. I giornalisti stanno scioperando anche per queste cose, probabilmente il Codacons non lo sa.
Se non è intimidito, ‘stavolta davvero gli conviene.
Occhio che non sia un troll o un mitomane, controlla prima se l’IP è lo stesso!
E’ un mitomane in qualsiasi caso.
A dire il vero i giornalisti stanno scioperando perché lo stipendio minimo di 4000 euro al mese non gli basta più, mica per le questioni degli uffici stampa…
@Beh
tu sei uno informato assai, eh! che giornali leggi? o sei il secondo carabiniere, quello che sa solo scrivere?
Ma chi lo compra Il giornale?
Comunque è una storiaccia vergognosa, come mai Striscia la notizia non ne parla?
Io però il codacons lo chiamerei e spenderei pure 1 euro ma giusto per mandarli a cagare.
plaudo .mau.
Simbax: perché mai Striscia la notizia ne dovrebbe parlare? Lupo non mangia lupo.
ahahahaha Facci lei potrebbe fare il comico, avrebbe un futuro assicurato. Mi faccia pure causa, non vedo l’ora ahahahhahah
Grazie per avermi regalato una grassa risata.
Adesso la saluto cordialmente, credo che abbiamo entrambi cose più importanti da fare. Scriva pure ciò che vuole, continui a diffamare la mia persona e l’associazione, senza conoscere nè l’una nè l’altra, se ciò può rendere in qualche modo migliore la sua vita.
Siamo curiosi di sapere chi è il suo mandante, anche se in molti già l’hanno capito. Non se la prenda troppo.
Buon Natale
Stefano Zerbi
Ufficio stampa Codacons
Da lettore divertito traggo solo una conclusione: il CODACONS è meglio lasciarlo perdere. Pare un vecchio carrozzone. Stefano, indipendentemente dal torto o dalla ragione che hai, la reazione non porta onore all’associazione che rappresenti.
Altre considerazioni:
– le polemiche sul tu o sul lei fanno ridere, su Internet
– vista la sensibilità delle persone che voi vorreste rappresentare sull’argomento “telefono a pagamento”, dovreste prendere atto che qualcosa non va
– non è bello trolleggiare su un blog
– buttate via quel numero di telefono e mettete in piedi un indirizzo e-mail all’uopo, spiegare il perché sembrerebbe superfluo ma non ne sono così sicuro
L’aspetto che diverte meno è la minaccia di azioni legali non appena qualcuno su Internet dice quello che pensa. Non so se vi rendete conto.
Mr. Zerbi, finora non ho sentito nessuno del Codacons smentire che il numero ci fosse, e soprattutto funzionasse. Ciò che potete fare dei ricavi è scelta vostra, sta di fatto che è irritante, assurdo e ingiusto (esistono i numeri verdi… è poi così difficile dotarsene di uno?) accedere alla vostra struttura con un servizio
esoso. O vogliamo nasconderci dietro il ditino pure qui?
Costa troppo ammettere di avere commesso una solenne castronata? E via… Rimediatevi e finitela qui. State difendendo l’indifendibile, davvero. Ci fareste una figura migliore…
Io, nel mio piccolo, qualche tempo fa mi presi la briga di scrivere al Codacons per protestare contro la campagna pro suv che stavano facendo (appena si ventilò la possibilità di una tassa anti inquinamento per i suv partirono con accuse di incostituzionalità..), sottolineando che i consumatori che faticavano ad arrivare a fine mese (quelli della IVa settimana, come erano definiti all’epoca) come me se ne sbattevano le palle dei suv.. bé non scrissi proprio palle, ma una cosa del genere. Mi rirposero che volevano i 50 euro anche solo per parlare via mail della cosa, che non dovevano rendere conto a uno come me delle loro lotte e cmq che stessi attento perché se avessi continuato mi avrebbero fatto causa… Vedo che sono passati un paio di anni, ma lo stile è sempre quello.
@quello che scrive dei 4000 euro mensili dei giornalisti, ma dove vivi? Io prendo 25 euro lordi ad articolo, penso che sia una vergogna.
PS tutta questa menata sull’uso dell’italiano on line, è una cosa bella, ma mi sembra che si stia esagerando un po’.. alcuni, poi, ne fanno una ragion d’essere, è un po’ nauseante alla lunga, no?
Manuel, mi scrivi?
filippofacci@tiscalinet.it
Alcuni presidenti del Codacons Regionale hanno dissentito dalla scelte operate dal Codacons NAzionale che, per tale motivo, sta cercando di “farli fuori”.
Non aggiungiungiamo altro.
Se volete saperne di più potete visitare il sito http://www.codaconsliguria.com (il .it è stato, ovviamente in modo illegale, oscurato).
In riferimento alla precedente mail si precisa quanto segue:
IL TRIBUNALE DI GENOVA RESPINGE ANCHE IL RICORSO DI SECONDO GRADO DI ANNA MASSONE CONTRO IL CODACONS CHE L’AVEVA ESAUTORATA, E LA CONDANNA ALLE SPESE LEGALI!
Non le bastava aver perso il ricorso di primo grado contro il Codacons, e non le piacevano le parole riportate in sentenza dal Giudice “Ritiene peraltro questo giudice che si tratti di domande inaccoglibili per le seguenti ragioni…” e ” dal novembre 2005, dunque, la Massone non è più la responsabile del Codacons per la Regione Liguria” , e per questo è ricorsa con atto di reclamo in secondo grado: ma se la prima volta le era andata male, stavolta le è andata anche peggio, in quanto si è beccata anche la condanna alle spese legali!
È quanto ha stabilito in secondo grado di giudizio il Tribunale di Genova, che ha stabilito, con ordinanza inoppugnabile n. 9697/2006, del 13 ottobre 2006 quanto affermato dal giudice di primo grado: la Massone non fa più parte del Codacons, tanto meno ne è il presidente, nonostante continui ad affermarlo e a sostenere inutili battaglie per riappropriarsi di un ruolo dal quale è stata esautorata un anno fa.
Il Codacons, nella persona del suo Presidente Avvocato Diana Barrui, pur dichiarandosi soddisfatto della seconda pronuncia del Tribunale, tuttavia è rammaricato per tutti questi spiacevoli episodi che hanno interessato la sua ex Presidente, auspicando che d’ora in avanti la Signora Massone prenda coscienza di non presiedere una delle associazioni di consumatori più importanti d’Italia.
Ma se siete sputtanati in tutto lo Stivale.
Trovarsi a tifare per Facci potrebbe essere quasi imbarazzante, ma anche no…
Gentile Facci, quando si sarà stancato di offendere, diffamare, screditare e ridicolizzare la mia persona (le ricordo che non ci siamo mai conosciuti) e il Codacons ci avvisi.
Intanto le consigliamo di controllare la sua posta elettronica.
Cordili saluti e buon anno nuovo.
STEFANO ZERBI
Non si preoccupi. Posterò il vostro comunicato. Ci vediamo in tribunale.
Ps: non ce l’ho con te, lo so che sei solo l’ultima ruota del carro.
CODACONS LIGURIA
Via Rimassa ,70-4 Genova-Foce tel. 010-5958259 http://www.codaconsliguria.com
————————————————-
COMUNICATO STAMPA
16-12-06
CRONACA NAZIONALE
CODACONS LIGURIA: L’AVVOCATO D’ANGELO CHIARISCE
ANNA MASSONE E’ LA PRESIDENTE
In qualità di difensore della signora Anna Massone nel procedimento di reclamo avverso la prima ordinanza resa dal Tribunale di Genova, preciso quanto segue.
L’ordinanza del Tribunale di Genova del 13 ottobre 2006 non ha giudicato il merito delle domande della signora Massone, e in particolare non ha assunto alcuna posizione rispetto alla contestata legittimità del provvedimento di rimozione della signora Massone da Presidente del Codacons Liguria, né rispetto alla contestata legittimità del procedimento con il quale tale provvedimento è stato assunto.
Non ha alcun fondamento l’attribuzione ad una decisione giudiziaria dell’individuazione di un Codacons Liguria “falso”, che si distinguerebbe da un altro vero.
Nel procedimento – non cautelare, ma – a cognizione piena, che verrà instaurato dalla signora Massone nei prossimi giorni si chiederà l’accertamento dell’illegittimità dei provvedimenti adottati dal Codacons Nazionale.
Andrea D’Angelo
FOTO AVV. D’ANGELO
FOTO PRESIDENTE CODACONS LIGURIA ANNA MASSONE
A tal proposito dichiara Anna Massone:
“Primo: poiché resto la paladina dei consumatori non è certo da loro che devo difendermi, bensì da atti illegittimi posti in essere dal Codacons nazionale, quel Codacons che arbitrariamente ed unilateralmente decide ogni cosa calpestando i principi più basilari che dovrebbero governare un’associazione di volontariato onlus e che sono sanciti negli statuti. Secondo: è stato scritto che ci sarebbero ben due sentenze che mi condannano a smetterla: due sentenze de che? Non c’è stato alcun primo e secondo grado di giudizio, né tanto meno un’ordinanza inoppugnabile(essendo avvocati dovrebbero conoscere queste cose). Quella del 13 ottobre scorso non è una sentenza definitiva, come è stato scritto, bensì un’ordinanza che non entra nel merito della vicenda. Terzo: le cosiddette domande inaccoglibili sono tali proprio perché in via d’urgenza non potevano essere esaminate dai giudici. L’ urgenza era stata chiesta onde evitare di prolungare un periodo d’incertezza per gli utenti genovesi e per la sottoscritta. Quarto: non esiste un Codacons Liguria “falso”, ma esiste solo un’associazione Codacons Liguria “vera”, da me legittimamente fondata e presieduta in base ad uno statuto regolarmente registrato, che lavora ed ha diritto di lavorare seriamente per i consumatori liguri. Oh. E anche: il Codacons Liguria “clonato” deve prendere coscienza e smetterla di gridare al mondo che la sottoscritta non è più la presidente. A onor del vero, la famosa ordinanza nulla dice sulla mia carica di presidente. Quinto: essendo stato giudicato impossibile esaminare le mie domande, per così dire, in via breve, sono stata costretta a portare avanti la causa nel merito ed a trascinare nuovamente il Codacons in Tribunale dove ci incontreremo, purtroppo, ancora a lungo fino a che non ci sarà una sentenza passata in giudicato. Spero che allora il Codacons prenderà coscienza dei suoi errori.
Sono allibito da quanto ho letto su questo post … imbarazzante oltre che triste! Ciao, Ale.
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