Va detto anche questo: che se arriva qualcuno che ti dice “Fammi la versione italiana del Saturday Night Live“, tu magari ci pensi un po’ su, ma alla fine porca miseria se ci stai.
Sai che stai sbagliando; che è una battaglia persa; che non esiste scialuppa di salvataggio; che sicuro come l’oro un blog come questo, un giorno, verrà a romperti le palle perché l’hai fatto e per come lo hai fatto; ma alla fine ci stai.
E qui finiscono le attenuanti.
Ti viene da dire che se uno show va in onda da 31 stagioni sulla tv americana e la nostra Italia 1 è la prima e l’unica, ad oggi, ad averne acquistato i diritti per rifarlo pari pari, un motivo ci sarà. E il motivo – uno dei motivi, a voler essere precisi – ha i nomi e i cognomi degli “host” (i presentatori ospiti) scelti per condurre l’edizione italiana. Per dire: Raul Bova.
E non è nemmeno che uno ce l’abbia con lui – ché, poretto, non è nemmeno colpa sua: raulbovi ci si nasce, e non è bello che qualcuno ti prenda in giro solo per questo -: arriva uno che ti dice “Raul, ce la presenteresti la prima puntata del Saturday Night Live italiano?”, e tu, che sei raulbova che fai, dici no?
Ma se lui è il primo, uno chi deve prevedere per le prossime settimane? Alessandro Gassman? Gianmarco Tognazzi? Monica Bellucci? Topo Gigio?
Considerate che, in passato, La7 aveva acquistato i diritti per trasmettere la versione americana, sottotitolata. A fare da collante tra uno sketch e l’altro ci misero Lillo & Greg, e questo solo perché un gruppo di criceti rifiutò all’ultimo momento. Insomma: hai John Belushi, e lo fai introdurre da – ripeto – Lillo & Greg: due che quando proprio sono in vena copiano – male – la roba che la Gialappa’s ha fatto tre anni prima.
Tanto perché capiate e possiate prendere le misure: sabato sera negli USA è andato in onda anche il Saturday Night Live originale, quello di Lorne Michaels. Lo presentava Alec Baldwin. Per la tredicesima volta. Quasi un record. E siccome Baldwin è una delle star di “30 Rock“, una nuova sit-com ambientata proprio tra le quinte dello show del sabato sera (30 Rockefeller Plaza è l’indirizzo della sede newyorkese della NBC, e il SNL va in onda dallo studio 8H, a cavallo tra l’ottavo e il nono piano del grattacielo) in apertura vengono a festeggiarlo i suoi due co-protagonisti Tina Fey e Tracy Morgan. Che, peraltro, sono anche due membri del cast fisso delle passate edizioni. Sorrisone, inchino, battuta, salutano e se ne vanno. Fossimo stati in Italia, volevi non spendere un cinque minuti per un’intervistina ciascuno? Un “non rinneghiamo il passato, ma ringraziamo l’azienda per averci dato la possibilità di provare una strada diversa”?
Poi arriva l’ospite musicale, che è Christina Aguilera, una che certo non è Bob Dylan, ma nemmeno l’ultima delle idiote. Anche lei: canta una canzone, inchino, “thank you”, e se ne va.
Segue uno sketch con Baldwin che interpreta sé stesso, ambientato nel lounge riservato agli ospiti dello show. Steve Martin – che del SNL ha presentato 14 puntate, e ci tiene a mantenere il record – tenta di avvelenare il whisky di Baldwin. E – sia chiaro – non è uno che fa Steve Martin. E’ Steve Martin.
Il cameriere che li serve al tavolo è un’altra delle star del passato: Martin Short. Entra, serve i whisky e se ne va senza dire una parola. Che è un po’ come se noi usassimo Pippo Baudo perché Fiorello possa lustrarsi le scarpe prima di entrare in scena.
Alla fine, aggratis, appare anche Paul McCartney, con la scusa che passava di là. Ovazione, come per tutti gli altri, e poi fine dello sketch.
Ora ripensateci: noi, Raul Bova e Le Vibrazioni.
Ogni ospite del Saturday Night Live statunitense è un evento, nel vero senso della parola. Due settimane fa Borat, il personaggio del momento, ha aperto lo show gridando in camera il canonico “From New York, it’s Saturday Night!”, e nemmeno era stato annunciato o pubblicizzato in alcun modo. C’era. Sorpresa. Punto.
Non è tanto questione di far ridere o meno: loro hanno le star, quelle vere. A noi, se proprio butta bene – e già questo la dice lunga -, tocca Ezio Greggio.
Se poi volete saperla tutta, la versione italiana non era poi brutta quanto uno poteva aspettarsi. Certo: bastava copiare meglio l’originale. Certo: non c’è stato un solo sketch di satira politica. Certo: la puntata non era nemmeno in diretta (e, assodato che almeno era saturday ed era night, è andata a remengo la terza premessa evocata dal titolo stesso della trasmissione, al punto che qualcuno ha pensato di apporre il cartello “guasto” all’orologio pubblico che, storicamente, fa parte della scenografia e segna l’ora esatta). E, infine, certo: gli sketch erano troppo lunghi. Qualcuno con in mano un cronometro potrebbe obiettare: “Ma sono durati esattamente quanto quelli americani”. Beh, allora mettiamola così: sembravano più lunghi.
Premesso tutto questo, e messo a confronto il risultato con quel che abitualmente passa il convento, viene naturale essere più magnanimi di quanto ci si potesse immaginare. Voglio dire: se sei costretto a fare la tara con “Chi è Tatianaaaaa?” e “Franco… oh, Franco!”, allora non solo rivaluti il Saturday Night Live italiano ma anche – e senza eccessivi sforzi – roba tipo “Quelli che il calcio…“.
E non scaldatevi: era un’iperbole.
Saro’ pessimista, anzi, lo sono, ma sarebbe come rigirare il Rocky Horror Picture Show a Cologno Monzese con Platinette nei panni di Tim Curry.
In sostanza la versione italiana fa cagare e il format non funzionerà. 400mila spettatori e lo share al 4%. Però non è colpa di chi l’ha fatto.
Tanto per riassumere.
Tina Fey la trovo, uhm, attizzante.
c’è un confine tra il coraggio e la temerarietà che è bello varcare nella vita e poi raccontarla, se si è fortunati.
ma il mondo del lavoro è più spietato della vita stessa, e il mondo dello spettacolo più del mondo del lavoro.
buona fortuna gneri.
Non so se ci avete mai pensato, ma in realtà gli autori comici di qualità italia 1 li ha già in casa, da sempre. E sono i Gialappi. A parte il loro lavoro come autori, hanno tirato fuori il meglio da un sacco di coprotagonisti: Teocoli, Gnocchi, Albanese, Aldo Giovanni e Giacomo, gli ex Bronkoviz e gli ex Cavalli Marci, Dix, Bisio, la Cortellesi, gli Elii, De Luigi, persino Lippi e la Ventura – com’era simpatica all’epoca. Eppure, di anno in anno vanno in onda sempre più tardi, sempre più al margine. Per molto meno, Ricci ha avuto il preserale di Canale 5 in vitalizio, e Zelig la prima serata. E ora il Saturday Night. Il fatto che nessuno faccia un’offerta migliore ai tre ragazzoni è uno degli esempi di come manchi un mercato televisivo in Italia.
Anche alla Gregoraci gli è venuto da dire la stessa cosa.
Ci vorrebbe un Daily Show in Italia, altro che balle!
il sabato sera?!?! per carità, ci manca solo di stare a casa il sabato sera a guardare la televisione. Prometto che lo guarderò non appena una malattia contagiosa mi colpirà nel gelido inverno.
Lillo&Greg spesso lasciano di stucco, ma sul fatto di copiare… diciamo che la gialappas non è proprio la loro principale fonte (a meno che tu non voglia dire che Lillo&Greg copiano dalla Gialappas che copia da altri).
Il vero dramma è stata la serie ‘Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano’ di Gino e Michele che stampata in versioni sempre più economiche è servita come fonte di plagi (più o meno camuffati) degli ultimi dieci anni almeno.
Non è che l’unica battuta che sopravviverebbe ad una ricerca filologica è il “SI VEDE IL MARSUPIO” di panariello [ma cosa dico?!].
Insomma per dire che l’attore recita su testi altrui, anche quando recita i propri. Ma il format è tutta un’altra cosa. Il format per la comicità mi lascia perplesso. La comicità è come un mobile dell’ikea, una volta montata non si può nemmeno pensare di smontarla e rimontarla.
Intanto hanno mazzulato il povero Borattinomìo proprio fuori dagli studi della NBC. Aveva appena registrato una puntata del Saturday Night Live, quando un passante gliele ha suonate dai santa ragione. Non c’è più rispetto per gli ospiti dei talk show.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2006/11_Novembre/13/borat.shtml
A proposito dei poveri Lillo e Greg che copiano la Gialappa’s, stanno andando in onda su 7 Gold con la copia di “Mai dire Banzai”, commentando la stessa trasmissione giapponese (così a occhio, forse, pure le stesse puntate, di quella trasmissione). Secondo me loro sono meno peggio delle cose che fanno.
Ma non ce l’ha più nessuno il videoregistratore ?
Btw non so voi, ma guardare quel che han trasmesso (p.e. lo sketch con Bova che fa il politico che manda a cagare il papa per sbaglio), al di là del fatto che fosse robba effettivamente scarsa dal pdv qualitativo, mi ha fatto l’effetto che faceva vedere i fenomeni delle tv locali in quella trasmissione della Gialappa’s.
Che è un po’ l’effetto che fa vedere i filmati amatoriali di gente che poi va in traumatologia con sotto le risate finte: un misto di pietà e vergogna per l’appartenere al genere umano in generale, italiano in particolare…
“[Raul Bova] E non è nemmeno che uno ce l’abbia con lui – ché, poretto, non è nemmeno colpa sua: raulbovi ci si nasce, e non è bello che qualcuno ti prenda in giro solo per questo -:”
…brutta cosa l’invidia…
Ma se lui è il primo, uno chi deve prevedere per le prossime settimane? Alessandro Gassman? Gianmarco Tognazzi? Monica Bellucci? Topo Gigio?”
A parte Topo Gigio non ci troverei nulla di scandaloso, anzi. Chi preferiresti, Simona Ventura? Giletti? Giurato? La Clerici?
“A fare da collante tra uno sketch e l’altro ci misero Lillo & Greg, e questo solo perché un gruppo di criceti rifiutò all’ultimo momento. Insomma: hai John Belushi, e lo fai introdurre da – ripeto – Lillo & Greg: due che quando proprio sono in vena copiano – male – la roba che la Gialappa’s ha fatto tre anni prima.”
Fossi Lillo & Greg ti aspetterei fuori con un randello a testa. Ma come ti permetti di giudicare con tutta questa leggerezza, supponenza e saccenza il lavoro altrui? Ma TU, che grandi idee avrai mai avuto per parlare cosi’?
“Tanto perché capiate e possiate prendere le misure: sabato sera negli USA è andato in onda anche il Saturday Night Live originale, quello di Lorne Michaels. Lo presentava Alec Baldwin.”
‘Sticazzi! E la differenza con Raul Bova? Giusto la lingua parlata…
“Poi arriva l’ospite musicale, che è Christina Aguilera, una che certo non è Bob Dylan, ma nemmeno l’ultima delle idiote.”
‘Sticazzi! E la differenza con le Vibrazioni?
“E – sia chiaro – non è uno che fa Steve Martin. E’ Steve Martin.”
‘Sticazzi!
“Alla fine, aggratis, appare anche Paul McCartney, con la scusa che passava di là. Ovazione, come per tutti gli altri, e poi fine dello sketch.”
Aggratis? E chi te l’ha detto, Alec Baldwin?
“Non è tanto questione di far ridere o meno: loro hanno le star, quelle vere.”
Le star quelle vere? Sono solo americani e non italiani, tutto qui.
“E, infine, certo: gli sketch erano troppo lunghi. Qualcuno con in mano un cronometro potrebbe obbiettare: “Ma sono durati esattamente quanto quelli americani”. Beh, allora mettiamola così: sembravano più lunghi.”
Perché? Intendi dire non fossero divertenti? Ultimamente il SNL (quello americano, quello di NY, per carità) fa sinceramente cagare.
Non capisco: critichi il programma in sé (operazione sempre lodevole, anche se la prima cosa da scrivere é che almeno di sabato sera non bisognerebbe stare davanti alla tv), oppure hai deciso che chi fa quel programma (chi ha comprato i diritti, chi ha cercato di “adattarlo” al discutibile gusto italiano, financo chi fa semplicemente quello che gli chiedono, come Raul Bova) non é degno della tua preziosissima considerazione? Oppure sei semplicemente troppo esterofilo? Oppure sei invidioso perché gli autori italiani non ti hanno coinvolto?
Mi fa un po’ specie ricordarlo proprio a Gianluca Neri, ma si mangia cio’ che passa il convento. Neri compreso.
per la verità Lillo%Greg COPIANO SPUDORATAMENTE la gialappa’s. MA NON con Normalman (che nasce da un fumetto di Greg di molto ma molto antecedente a qualsiasi edizione del Grande Fratello-si parla di ’97 e rotti, se serve posso scansionare una pagina), dove o c’è stata una semplice coincidenza di idee, o è stata la Gialappa’s a copiare.
Dove Lillo&Greg sono patetici, invece, è nella scopiazzatura triste di Mai Dire Banzai (su GTX e su Europa7, adesso): in pratica hanno preso i diritti sul Takeshi’s Castle e fanno il commento loro. Ma sono soporiferi e tristissimi…Peccato perchè il loro gruppo musicale è favoloso…
io credo cmq che SNL a parte, in questo momento ci sia assolutamente BISOGNO del Luttazzi, veloce satirico senza fronzoli, spesso e volentieri anche il SNL ha invitato gente come la Spears e anche se con una parte auto-ironica non deve rompere le scatole e andare a presenziare altri programmi del cazzo.Questo è il mio primo commento che faccio, così di getto, perchè sono stufo di vederepersonaggi dello spettacolo conformi, che prendendosi per culo una o due volte vogliono sembrare simpatici!! e poi i telefilm più belli in questo momento (è ovvio secondo me) sono “My name is Earl” e “Ti presento i miei”, Weeds lo vedo abbastanza lento, fumare maria è come essere etero. Vi consiglio di ascoltare gli “Uochi toki” e abbandonate qualsiasi schema imposto incosciamente da gente che si ritiene più furba e fa milioni con il markkketing.
Un saluto, blog kazzuto.
Luttazzi che presenta il SNL sarebbe proprio un qualcosa che mi andrebbe di vedere.
Anche Sabatonotte (Live o meno) mi piacerebbe tornasse.
Lillo e Greg fanno cagare e non ho neanche bisogno di portare elementi a sostegno della mia testi.
Per quanto anche Luttazzi copiava spudoratamente Letterman.
Per la cronaca, christina Aguilera non fa una canzone ma ne fa ben tre e quindi la cosa cambia notevolmente.
Paghiamo un ospite, perchè non sfruttarlo (come si capisce non lo facciamo solo noi italiani!)
sarebbe come paragonare l’mtvMUSIC AWARDS che fanno a MIAMI con il nostro pietoso Sanremo di cui andiamo tanto fieri, ma che in realta’ non guarda piu’ nessuno…beh se Raoul bova e le Vibrazioni rappresentano l’Italia..andiamo bene :)
@Paolo: dietro i vari Mai Dire X c’e'(o c’era, prima della loro sbandata per i reality) poca Gialappa’s e molto Walter Fontana, tutta un’altra storia.
@SAPU: davvero, non capisco le lamentele per i programmi di qualita’(o presunta tale) a tarda ora. Il videoregistratore e’ nelle case degli italiani da vent’anni, forse dietro c’e’ l’annosa questione degli utonti che non lo sanno programmare? e’ diventato un argomento fuori moda persino fra i comici senza fantasia(Inter e Moggi la fanno da padrone)
OT.: Ciao Gianluca, commento fuori tema per dirti che il mio blog risponde ora da un server diverso da Radionation. Grazie, LP
Kalman, il riferimento al videoregistratore era una risposta a chi si lamentava del non poter guardare lo show del sabato sera appunto perchè di sabato sera. Registrare, ammesso che si ancora (in epoca di riaa e p2p) legale.
Tu poi introduci un altro argomento: il fatto che programmi di qualità vadano in onda a tarda ora.
Precisato che non è il caso del snls de noantri, che fa letteralmente pietà (e quindi non vale il sillogismo “va in onda tardi, è un buon programma’) ci sarebbero varie ragioni, oggettivamente buone, a sostegno dell’inversione tra la prima e la seconda serata.
A me basterebbe quella di non trovarmi, la mattina, un tot di rimba belli svegli che ciarlano de ‘amici’ o altre minchiate in prima serata, e quasi nessuno con cui parlare del buon film o telefilm che doveva andare in onda alle 23, è cominciato a mezzanotte ed è finito, con li spots, alle due.
Ma io sono uno di quelli fissati per una tivù anche educativa.
Sarà per quello che cerco, con un certo successo, di evitarla…
esterofilia provinciale.
avessi detto: Doveva condurlo Luttazzi, i Guzzanti. e perchè no? perchè NON POSSONO.
non è che non abbiamo i cavalli di razza.
(tipo chi? Baldwin? La Aguilera? eh, beh, lì sì che siamo nell’iperuranio dello spettacolo. c’è gente cui anche la cacca di cane sembra più glamour, se è a stelle e strisce)
No, i Guzzanti no, madonna. Daniele Luttazzi, Daniele Luttazzi sarebbe quello giusto, l’unico. Riguardi per nessuno ed eviterebbe tutte quelle auto- e mutualcelebrazioni tipiche italiane, noiose e ruffiane (ma non ne siete stanchi?) che ritroviamo anche in microambienti. Vero?