Per colpa mia, un coniglio si è tolto la vita. Prima di diventare mia madre, questa ragazzina che mi assomiglia faceva la domatrice di conigli randagi. Il suo passatempo preferito era: portare a casa tutte le lepri che trovava in giro, infilarle nelle rispettive tutine da neonato e passeggiarle a turno dentro una vecchia carrozzina delle bambole, con le orecchie fuori.
In questa foto mia madre tiene in braccio una lepre. Mio nonno prima di morire è stato un abile cacciatore. Può capitare. La lepre, a differenza del coniglio, ha le zampe di dietro più lunghe per saltare meglio. Ha le orecchie più lunghe per sentirci meglio. Ha gli occhi più grandi per vederci meglio. Perché stare dentro una gabbia è difficile, ma fuori è peggio.
Il Coniglio Bianco ha gli occhi rossi e il suo ambiente è il cilindro. La Lepre Marzolina ha l’abitudine di prendere il tè col Cappellaio Matto per un intero capitolo. L’abolizione delle maiuscole può venirci incontro nell’enunciazione di un elemento affatto trascurabile: il punto di contatto tra un coniglio e una lepre ha senz’altro a che fare con i copricapo e lo stupore.
Una volta io e mia sorella abbiamo infilato nostro cugino nella conigliera. Visto che era troppo piccolo per ragionare, ha preso un coniglietto per le orecchie e ha iniziato a scuoterlo come un campanaccio. A quel povero coniglio sono rimaste le orecchie mosce per tutta la vita, che è stata lunga perché faceva tanta pena e nessuno ha avuto il cuore di mangiarlo.
Conigliera: ultimo banco di voga, a prua della galera. Anche per i conigli stare in gabbia è come stare in prigione, immagino, solo che invece di remare si tengono occupati scopando. Allo stesso modo un coniglio allo stato brado, ossia una lepre, si tiene occupato a zig zag. Quanto ai gatti, non mi spiego perché preferiscano di gran lunga passare il tempo a leccarsi.
Il coniglio si ammazza con una botta in testa e, cucinato in un certo modo, è tenero e saporito. La lepre invece non si lascia prendere. La fuga per la sopravvivenza conferisce alle sue carni il caratteristico sapore selvatico e la consistenza stopposa. Coniglio un sostantivo è maschile. Lepre è femminile. Tuttavia esistono esemplari di ambedue i sessi in entrambe le specie.
Un’estate, al museo delle scienze naturali in Francia, vidi per la prima volta un coniglio con due teste e decisi che da grande avrei fatto gli esperimenti sugli animali. Mio padre rimase così turbato che appena tornammo a casa mi permise di usare la sua macchina da scrivere. E fu così che mi dimenticai di cosa volevo fare da grande. Avevo cinque anni e una lepre.
Non bisogna essere un etologo esperto per capire che i conigli sono un blando sonnifero. Rispetto alla conta delle lepri, che invece ha un potere narcotico. Bisogna stendersi ognuno nel suo letto, perfettamente rilassati sotto le coperte, e contare forte le lepri. Così il demonio non te le strappa via durante la notte e, la mattina dopo, ci sono ancora tutti e dieci i conigli.
Chi come me non riesce a comprendere a fondo il significato profondo di questo post lasci una riga.
una cosa che ho capito è che un coniglio a due teste poteva salvarci da questa roba.. per il resto.. boh
Roberto, io non solo non riesco a cogliere il significato profondo, ma nemmeno quello superficiale.
“Pesante come un pachiderma che guida un tir che trasporta enciclopedie che parlano di calcestruzzo”.
io vedo un aggancio col vecchio detto:
“la notte porta coniglio” ;)
Ancora qui a parlare di conigli? E i migranti? E la rivolta in Ungheria? E la partecipazione politica di base? E Guantanamo? E la maledizione del precariato? E l’intervento sul territorio? E i sud del mondo? E le tirannie? E la discriminazione razziale? Ah, a proposito: viva la democrazia, morte agli ebrei assassini.
Soba, genio.
Salve sono nuovo , e dopo aver letto questo post volevo chiedervi :
come mai non trovo il link per loggarmi come autore di cui parlavate in un precedente post ?
Sospettavo che esistesse ma dopo questo post ne ho la certezza…
La notte e il letto lo portarono, sennò non si spiega.
Magari c’è un significato nascosto. Coniglio è l’anagramma di Coglioni, in fondo. L’anagramma dell’intero titolo del post, in aggiunta, è COGLIONI, DA’ L’ULCERA ed ecco che abbiamo trovato la chiave di lettura :-D
E qui si spiega il coniglio a due teste. Geniale.
Il bello è che magari i commentatori di questo blog si sentono piuttosto intelligenti, e spernacchiano i troll che si accapigliano su siti che ritengono meno intelligenti, e poi vengono qui a fare le stesse cose. Io ci vedo solo cattiveria gratuita, e nessuno di voi al termine di un reading credo andrebbe dall’autore a dirgli “ma sai che coniglio è l’anagramma di coglioni?”. Certo, la libertà, per cui fate un po’ quel cazzo che vi pare. Ma siete un po’ tristi.
Baci conigli.
Ma io non sono uno di loro. Oh no, io non sono uno di loro,
non ci sono neppure vicino ad essere uno di loro.
Ma loro sono là ed io sono qua. C.Bukowski
oppure
La gente è il più grande spettacolo del mondo.
E non si paga il biglietto. C.Bukowski
Chi legge Bukowski deve farmi uno schampoo allo scroto.
Jack, mi permetto di correggerla. Shampoo si scrive senza la cì davanti alla acca.
E’ una vecchia storia, passata e remota in cui il salmo per il coniglio si coniuga in salmò, e per la lepre in salmì. :-)
Ma dov’è un moderatore quando serve?
Perché stare dentro una gabbia è difficile, ma fuori è peggio.
G. Giordani
massì, scomodiamo anche bukowsky, che poi almeno lui beveva, e cmq stiamo sempre e solo parlando di conigli.. o no? di che parliamo?
mai vista comunque una lepre che guarda le doppiette domandando: “che? ce l’avete con me? non è vero, ce l’avete con bukowsky”
“Copiascolla espone due volte lo stesso testo, con due titoli diversi, in due posti diversi, con due identità diverse. La prima volta su Sacripante due anni fa. La seconda su Macchianera lunedì scorso.
Pubblico e critica non sono d’accordo. Come volevasi.” (da copiascolla.splinder.com)
“Pubblico”? “Critica”? Chi decide chi é cosa? Io sono pubblico o critica? Qualche volta sono pubblico, molto spesso sono critica. E questo scritto lo trovo solo scimmiottante e supponente. Mediti l’autore sull’opportunità o meno di ripensarsi.
Un saluto, Giovanni.
Anch’io voglio la password per pubblicare i miei deliranti sproloqui su Macchianera.
C’e’ un distributore automatico stocastico come quello degli inviti di Gmail o si lascia un obolo a qualche divinita’ perduta?
Un impegno concreto: più passwod per tutti. I post vogliamo gestirli noi!
Mi dicono che il pubblico di Macchianera non è esattamente una potenza d’encefalo. Secondo me invece potete farcela.
Secondo me invece se pensi di scrivere su internet e non ricevere critiche, sei tu a non potercela fare. Stai al gioco, impara l’arte dell’autoironia, non prenderti sul serio, senno’ fai la fine di Luca Sofri, che insulta tutti coloro che in rete non lo ritengono un genio impareggiabile.
Non ho capito, se Macchianera e’ frequentata da cotanta manica di ignoranti decerebrati, come si spiega che ci scrivi?
Si tratta forse di uno studio di sociologia? Analizzare la fauna di Splinder, ricca di maniaco-depressive desiderose di tante pacche virtuali sulle spalle, in confronto a quella locale, piu’ ricca di maschi con troppo testosterone inutilizzato che gareggiano per il commento piu’ tagliente.
Possiamo fare un bel gemellaggio e risolvere i problemi di entrambe le categorie.
Roberto for president e Kalman sottosegretario. Questa, per esempio, è ironica. ; )
Beh, dall’organigramma che hai tracciato, ti posso almeno concedere che sai riconoscere la qualità quando la vedi ;-)
La tua effettivamente è ironia, ed è decisamente meglio della permalosità, per l’autoironia c’è ancora uno sforzo da fare però.
Perché io valgo.
Continuando a sproloquiare, l’ultima parte mi ricorda la favola di pollicino e dei fratelli che si persero e passarono la notte in una casa nel bosco presso una famiglia composta da padre, madre e tante figlie quanti erano pollicino e i fratelli. Il capo famiglia in questione aveva l’abitudine di mozzare la testa agli ospiti, ma, dato che Pollicino non era l’ultimo arrivato, fregò ben bene l’omicida che finì per decapitare le figlie. Ah che bei ricordi…
evito il commento tagliente perché ve ne sono già in abbondanza.
Ma comunque: che palle il relativismo, anche quello culturale.
Per restare in tema Sofri: “anche se un coniglio potesse parlare, non lo capiremmo comunque”.
ooops, premessa non mantenuta.
A me pare che ciò di cui siano del tutto privi certi commentatori di questo blog (ma non è il solo) è l’elasticità mentale che dovrebbe condurli a leggere e commentare certi post per ciò che sono e che esprimono, e non per il luogo nel quale sono pubblicati. Criticare non è sintomo di encefalogramma piatto, il post può piacere o meno, ma farlo per sostenere che non si è capito una sega di ciò che si è letto è a dir poco demenziale.
Che questo blog sia diventato un posto da segaioli è ormai più che evidente, ma questa masturbazione di gruppo con pisciata finale per vedere chi la fa più lontano, sta diventando davvero patetica.
Vis tesoro, non darti pena. Criticano senza aver letto. Infatti c’è pure un refuso grande come una casa e nessuno se n’è accorto.
Vis tesoro, e tu quanto hai pisciato lungo con quel commento, che farebbe rabbrividire Freud in persona? Scrivere in sei righe le parole “sega”, “segaioli”, “masturbazioni”, “pisciata” non è certo casuale.
Per quanto riguarda i refusi poi, si è steso un velo pietoso, dato che era il contenuto, prima che la forma, a mancare, ma se ci tieni…
-L’uso che fai del verbo “passeggiare” è una licenza poetica, o una citazione di Luciana Littizzetto?
-“coniglio allo stato brado, ossia una lepre”. Coniglio e lepre sono due specie diverse, lo scrivi anche tu dopo.
-La frase “Coniglio un sostantivo è maschile” ovviamente è una schifezza, ma chi lo sa, potrebbe far parte del tuo stile…
-“Bisogna stendersi ognuno nel suo letto”, nel letto di chi? O intendevi “ognuno nel proprio letto”?
Roberto, rognoncino caro, avrei potuto usare dei termini più “femminili” per esprimere il medesimo concetto sul quale il povero Freud non avrebbe trovato materiale da analizzare visto che appunto il concetto era chiarissimo.
Ho usato in sei righe un linguaggio “volgare” per rappresentare la volgarità con cui i vostri commenti hanno accolto un post che necessitava di uno sforzo e di una sensibilità leggermente superiore a quella richiesta per dedicarsi all’onanismo (verbale) di gruppo a cui siete avvezzi.
Il povero Freud, scomodato per così poca cosa, avrebbe probabilmente rivolto la sua attenzione sull’incapacità del maschio di apprezzare i lati meno evidenti della femminilità, quando questa viene mostrata in un luogo regolato dalle dinamiche del branco maschile.
I vostri commenti al post di Gaia sembrano l’accoglienza che si riserverebbe ad un superiore donna che venisse a passarvi in rassegna in una caserma di paracadutisti e siccome Gaia non si vede (altrimenti i commenti sarebbero stati di ben altro tipo) il superiore donna in questo caso, è pure brutta, grassa e con l’alito pesante
Lavori più di fantasia che di cervello, e come spesso capita agli insicuri, vedi “gruppi” coalizzati contro il genio incompreso. Il grupppo, o il branco, semplicemente non esiste, e l’accoglienza non è quella riservata al capo donna (ma che noia, sempre a piangervi addosso, la dignità che fine ha fatto?), ma quella riservata a tutti coloro che scrivono cose mediocri. Tutti i post di Macchianera sono pieni di critiche. La cosa divertente è che sotto questo post, le prime cose volgari, le hai scritte tu, per darci una lezione di educazione. Così poi si finisce per andare oltre nelle critiche all’autrice, che ha scritto una cosa affettatamente “troppo strana”, ma finirebbe li, se non ci fosse l’ennesima femminista da quattro soldi a seminare banalità vittimista.
per quanto ne so, gaia si vede, basta saper usare google.
non ho pregiudizi sulle donne autrici, anche originali, amo la duras.
il post me lo sono salvato sul desktop, letto e riletto, in varie fasi del giorno, per curiosità, per capire. nulla.
in breve: non passano le emozioni dal muro di figure retoriche, imperdonabile per un artista o presunto tale.
la reazione sull’onda del “ca**o l’hai scritto a fare” è inevitabile.
Esatto Roberto lavoro di fantasia come ha fatto l’autrice mentre tu scrivi per luoghi comuni snocciolando una serie di argomentazioni sul genio incompreso, il femminismo da quattro soldi, l’insicurezza altrui e altre puttanate varie che terminano con l’antefatto sulla mediocrità del post.
Ripeto, non hai capito niente di questo post ma come capita spesso ai mediocri, vedi la mediocrità in tutto ciò che non capisci.
Beh… tanto putiferio per un post sui conigli. E quando arriveremo alla gallina che farete?
La cosa peggiore che si possa fare di fronte a una sperimentazione (di qualsiasi genere essa sia) è spararle addosso senza costrutto. E parlo (scrivo) io, che non ho apprezzato questo scritto e l’ho anche detto.
Consiglio a quanti non l’hanno ancora fatto di fare una visita al blog di Gaia Giordani, capirete un po’ di più anche questo post.
Non serve cercarmi su google, eccomi qui.
http://www.flickr.com/photo_zoom.gne?id=292149259&size=l
Attendo il mio “gnocca senza testa bassa”. Facci dove sei quando servi?
“e siccome Gaia non si vede (altrimenti i commenti sarebbero stati di ben altro tipo)”
intendevo appunto che siccome la foto l’ho vista, e non mi sembri poi così “gnocca”, i miei commenti si riferivano solo alla “testa”
metto il link del mio msnspace, voglio prendere oltre che dare, poi, come si dice, l’anonimato..
Gaia, ricordate de l’amici! Ricordate de chi t’ha voluto bbene. No, brava, davvero.
(Poi apro Flickr, e vediamo se oltre alla testa c’è di più).
Gaia, non mollare…
I tuoi post stanno benissimo in questo blog. Aspetto il prossimo!
PS: la tua foto non l’ho ancora vista
Sperimentale sì…ma oome si valuta la buona riuscita dell’esperimento? Se il gradimento del pubblico è la risposta naturale, il pubblico ha sempre ragione. E se la risposta non ci piace (id est: tutti mentecatti), cambiamo campione (legittimo, nelle scienze non tanto esatte).
Appunto, cambiamo (id est: leviamo le tende).
Ma forse sperimentale vuol dire semplicemente scriviamo quelcazzo ci pare e godiamo del fatto che le parole siano lì scritte, tanto noi siamo quelli bravi. Che bello, l’approccio giusto alla sperimentazione.
Insulso è insulso, anche se mi ha fatto ricordare pollicino.
vista la deriva sessista presa dal treno dei commenti ci sentiamo di affermare, senza timore di smentita, che preso atto che sei una strafica perforante è possibile anche accettare più di buon grado i vaneggiamenti ermetici che, causa blocchi dello scrittore dei vari top writers del blog, ci tocca leggere a mo di intermezzo.
in alternativa:
1) quote rosa: un post femminile vale 10 post maschili, a prescindere
2) indeterminazione di heisenberg: la comprensibilità di un post è inversamente proporzionale alla profondità dei suoi contenuti
3) discriminazione: e vietato postare commenti a soggetti che non abbiano un Q.I. conclamato di almeno 200
4) all of the above
Ridurrei la soglia di Q.I. del punto 3 da 200 a 100, fonderei il punto 3 col punto 1, quote rose e donne conservate in una riserva naturale priva di critiche, ridimensionerei il giudizio sulla strafica perforante, per il resto, quello di Mauro è davvero il commento conclusivo a questo post sui conigli.
Com’ebbi già a scriver per cotesti lidi, Ella è una PHIGA di discreta portata e da questo p.to di vista la difenderò fino alla morte (o al torcicollo, via, tanto è il pensiero che conta). Premesso questo, mi pare che le critiche sian legittime: o che si è mai visto ammazzare un coniglio co’una botta in testa? I conigli, lo consigliava anche l’Artusi, s’ammazzano mediante RAUDI sottocvtanei i quali cianno anche il potere di tenere la carne bellina frollatina e contribuire al distaccamento del corredo pylifero. Ossequi,
il Proeta