Ho sempre notato con grande perplessità quanto poco rappresentate siano le persone di sesso femminile nelle comunità della politica e del business. Al di là di lavori che di fatto costituiscono una moderna evoluzione del concetto biblico della donna, cioè della sua creazione dall’uomo e per l’uomo, sembra spesso che nei fatti l’uguaglianza tra i sessi sia un traguardo ancora lontano.
Ma forse le cose sono davvero destinate ad essere differenti nei prossimi anni. E questa trasformazione non è conseguenza nè di una nuova stagione di lotta femminista, né di una questione morale o di un qualche ipocrita meccanismo di “quote rosa”, ma di una ben più forte ragione di convenienza di mercato.
Nei fatti oggi le donne rappresentano la maggior parte dei clienti di un prodotto. E laddove non acquistano direttamente, influenzano in modo spesso determinante il processo di selezione: in uno studio recentemente pubblicato, Goldman Sachs rileva che negli ultimi dieci anni un indice composto da un centinaio di titoli di società i cui prodotti/servizi beneficiano del crescente potere d’acquisto femminile è cresciuto del 96% contro il 13% di crescita media dell’indice della Borsa in cui questi titoli sono quotati.
In questo contesto appare anacronistica una società ancora governata e gestita in larghissima parte da persone (anziane) di sesso maschile, il cui effetto risulta essere un processo di evoluzione economica sempre meno cliente-centrico, cioè sempre meno centrato su prodotti e servizi progettati e commercializzati in funzione delle esigenze finali dei clienti.
Ma grazie all’inesorabile legge della convenienza economica, non è difficile prevedere un domani in cui le organizzazioni, per avere successo, dovranno radicalmente modificare il loro attuale modello sociale. E sono assolutamente convinto che questa trasformazione sarà un bene per tutti: per mia esperienza diretta le donne ottengono già risultati migliori degli uomini nella maggior parte dei ruoli manageriali e gestionali.
Da consumatrici del futile a produttrici del futile?
Verso la dittatura dell’apparenza..
Quando la benzina costerà 4 Euro al litro, quel giorno le donne governeranno il mondo.
Benvenuto a 10 anni fa.
Insomma, l’ultracapitalismo porterà finalmente all’uguaglianza dei sessi. Meglio non dirlo a Marx.
…cum grano salis…
il rapporto della G&S (che, forse sarebbe il caso di accennarlo, non è SOLO un centro studi ma è ANCHE un broker privato per istituzioni e corporate) su cui si fonda tutto l’articolo (che è del 1999, e si trova qui: http://www2.goldmansachs.com/insight/research/reports/report28.html )
parla intanto dell’economia giapponese, che è e rimane un caso di democrazia di mercato “turbo” ma anche “MOLTO” basata su convenzioni sociali “FORTI” (in primis il ruolo socialmente subalterno della donna), e poi dice una cosa tutto sommato lapalissiana, che merita di essere citata:
“Since the labor participation rate of Japanese
males is already close to its limit, future longterm growth of the economy will have to
depend on increased female participation.”
quindi tutto si riduce ad un “mero” aumento della forza lavoro,da una parte, e dei consumatori, dall’altra, a prescindere dal genere dunque.
(potrebbero essere nani, ballerine, immigrati, formiche compulsivamente consumiste..non importa)
quindi l’effetto “bacchetta magica/cane da tartufo” è solo un’illusione ;)
anyway, grazie dello spunto :p
Mah. Al di là delle altre considerazioni, al momento dalle università escono più laureate che laureati. Spesso meglio preparate dei colleghi maschi. Questione di qualche decennio, e il sorpasso sarà completato: le donne, forti della possibilità di rimandare la maternità e il matrimonio, sempre più spesso scelgono di affermarsi nel lavoro. Rimane la roccaforte della politica, tuttora dominio maschile. E quello è uno scoglio mica da ridere.
…e una volta che il “sorpasso” sarà completo cosa accadrà…di colpo tutto il mondo inizierà a funzionare meglio ??? Lo spero vivamente, dato che non ci sarebbe tempo per un processo inverso (il nostro Sole non resterà acceso in eterno..)
E se le donne “in carriera” hanno come ultimo scoglio il mondo politico…meglio che restino sulla spiaggia: non è con la politica che si risolvono tutti i problemi, anzi…
Hinoki, mi sembri uno di quelli che “le donne sono troppo gentili e fragili per queste occupazioni” (intendendo qualsiasi cosa al di fuori del lavoro domestico).
Anche con la politica si cambiano le cose. Soprattutto per le altre donne.