Sempre più a sinistra: Giuliano Amato si è messo in testa di punire tutti i clienti delle prostitute.
La diessina Barbara Pollastrini invece si è messa in testa di perorare la causa delle cooperative di prostitute (anche di prostitute) ma Don Oreste Benzi dissente, perchè dice: prima liberiamole dai loro schiavisti, poi vediamo quante rimangono a fare questo mestiere.
Infine: la Pollastrini, ancora, ci informa che la prostituzione è cambiata in quanto “non siamo più di fronte a prostitute che lo fanno per libera scelta”.
Allora, nell’ordine:
1) Le prostitute di cui parla la Pollastrini ci sono da almeno 15 anni e sono tutte straniere, oggetto di un’autentica tratta e problema di ordine rigorosamente pubblico;
2) Nessuna di costoro, da libera, farebbe probabilmente la prostituta perchè è stata attirata in Italia da ben altri miraggi: figurarsi se si costituirebbe in cooperativa;
3) In generale stanno parlando solo delle prostitute da strada che ormai sono un’infima minoranza rispetto al numero di prostitute frattanto cresciuto in maniera impressionante e che già opera per liberissima scelta in casa propria, non in cooperativa.
Fate una prova: digitate “escort” in un qualsiasi motore di ricerca e poi, di seguito, il nome della vostra città. Le schermate vi spiegheranno come funziona la prostituzione oggi: foto, recapiti e persino recensioni dei clienti.
Per alcuni un problema morale, per altri un problema fiscale.
Ricordiamo poi un’altro paio di cosette.
In Italia la prostituzione non è reato, se chi la esercita è maggiorenne e l’ha scelta liberamente. Per cominciare si dovrebbe distinguere le prostitute consenzienti dalle prostitute schiavizzate da un racket.
Don Benzi anche anche detto che se non si ferma la domanda, l’offerta continuerà.
In sostanza crede che possa essere fermata la domanda del mestiere più vecchio del mondo.
Don Benzi ha elogiato il modello di Rimini, dove non esistono più prostitute sui marciapiedi perchè il sindaco e il questore hanno scardinato il racket e multato i clienti. Significa che a Rimini non ci sono più prostitute? significa solo, mi riferiscono, che sono tutte a Riccione.
In Europa la prostituzione è reato solo in Irlanda, mentre solo la Svezia punisce i clienti. Tutti gli altri stati hanno una regolamentazione, buon ultima la Germania che ha equiparato la prostituzione a una normale attività lavorativa con case d’appuntamento, contratti di lavoro, previdenza sociale, pensione e assistenza medica.
All’estero ci sono quartieri a luci rosse come ad Amburgo o ad Amsterdam.
Di recente persino il Prefetto Achille Serra si è detto favorevole a un quartiere a luci rosse a Roma, anche perchè impedirebbe lo spettacolo offerto da lucciole e transessuali a tutte le ore del giorno e della notte, in periferia e in centro.
L”istituzione di zone protette, dice, le sottrarrebbe alla malavita e risolverebbe il problema sanitario, sottoponendo quanti esercitano la professione a controlli medici periodici.
Invece Veltroni ha proposto le telecamere anti-prostitute, così da filmare le targhe dei clienti. Pura violazione della privacy, giacchè migliaia di cittadini dovranno rendere conto del luogo e dell’orario della multa magari ai genitori o alla moglie.
A Ostia l’idea delle telecamere è fallita: i clienti si presentavano in bicicletta.
Sottoscrivo comletamente. Il proibizionismo è una politica che non funziona. Parlando in generale la legalizzazione porta tutto alla luce del sole, fa maturare le persone, toglie dallo squallore della clandestinità e rende le cose più gioiose. Ma sopratutto toglie il monopolio alla criminalità, questo sia che si tratti di prostituzione, sia che si tratti di droga, alcol etc. Legalizazion, olè!
Io sono favorevole alle case d’appuntamento, soprattutto quelle eleganti, che ricevono personaggioni, purchè poi le prostitute non finiscano tutte a fare il deputato di Alleanza Nazionale. Ci vuole un limite in queste cose.
tutti favorevoli alle case d’appuntamento (ma in germania non ci sono anche le cooperative di prostitute?), però non capisco perchè facci scrive i post su un argomento sempre per ultimo. saitenereunsegreto ne aveva fatto uno sulla prostituzione 12 giorni fa.
http://www.saitenereunsegreto.com/index.php/705/lucciole-e-lanterne/
WFL: Facci ne parlerà pure per ultimo, ma almeno lo fa con sobrietà e non sostenendo la teoria di Amato farcendola di moralismo e condanna nei confronti di chi è cliente delle prostitute, arrivando a definire “squallido” quel tale che si suicidò perché gli sequestrarono l’auto.
E’ la seconda volta in poco tempo che mi trovo d’accordo con Facci. Inizio a preoccuparmi.. Forse dovrei fare una TAC.
Se mi vedete leggere Il Giornale, fatemi ricoverare…. :)
“… mi riferiscono …”
:D
Completamente d’accordo su l’ apertura di quartieri a luci rosse.
Almeno non saranno piu’ sotto le grinfie dei racket.
Ma sta Pollastrini non ha di meglio da fare?
“3) In generale stanno parlando solo delle prostitute da strada che ormai sono un’infima minoranza rispetto al numero di prostitute frattanto cresciuto in maniera impressionante e che già opera per liberissima scelta in casa propria, non in cooperativa.”
Citare la fonte, grazie… e in ogni caso non dimentichiamoci anche di chi opera in casa “propria” sotto lo stretto controllo di un “protettore”.
“Fate una prova: digitate “escort” in un qualsiasi motore di ricerca e poi, di seguito, il nome della vostra città. Le schermate vi spiegheranno come funziona la prostituzione oggi: foto, recapiti e persino recensioni dei clienti.”
Ah beh, è una prova statisticamente ineccepibile.
“In sostanza crede che possa essere fermata la domanda del mestiere più vecchio del mondo.”
Non sia mai che qualcuno osi mettere in discussione una tale nobile antica tradizione.
“Pura violazione della privacy, giacchè migliaia di cittadini dovranno rendere conto del luogo e dell’orario della multa magari ai genitori o alla moglie”
Non c’è alcuna violazione della privacy, comunque: la notifica viene indirizzata all’intestatario della vettura. Se la vettura è del cliente, nessun problema. Se la vettura è della moglie o dei genitori… il problema è solo nel cervello del cliente. In base a questo discorso, anche le multe per autovelox sarebbero una violazione della privacy.
non sostiene la tesi di amato,che neanche io condivido, ma non lo fa con sobrietà.
Non mi sembra che la sobrietà sia nello stile di Facci
Se passa ti conviene specializzarti in Nera
1) “Mi riferiscono”: una mia amica albergatrice di Rimini.
2) E’ violazione della privacy proprio per le ragioni che hai detto. La notifica ti arriva a casa, chissà chi apre la posta, magari a puttane c’è andato il figlio con la macchina del padre, e comunque è violazione della privacy anche se ad avere i tuoi dati circa i tuoi comportamenti (per quazlcosa che non è vietato) è lo Stato.
3) Per quanto riguarda le fonti, accetto quel tono (ma forse neanche) solo dai direttori delle testate per cui lavoro. Sicchè, dato il tono, risponderò nella maniera più arrogante: per la professionalità che mi è riconosciuta nel mondo professionale della mia professione, IO sono una fonte.
Quando si parla di escort, TU sei una fonte. Ok, l’hai detto tu. Sei anche una fonte specializzata a prenderti in giro da solo.
Se ti fanno presente che su internet le cose non stanno come hai in mente tu, consigli di telefonare a Magdi Allam. Se ti dicono che per le strade d’Italia le cose non vanno come hai in mente tu, tu consigli di digitare una parola su google.
Mi sembra che TU ti contraddici, tutto qui.
Se non accetti il nostro tono, NOI un po’ ce ne freghiamo.
lavoro a riccione, da quello che so le prostitute lavorano soprattutto a portoverde, leggermente più a sud, in appartamenti. a rimini sono al porto in macchina, di giorno.
(C’era una volta.. )
Legge 8 novembre 1991, n. 381 Art.1.
“Le cooperative sociali sono imprese finalizzate al perseguimento degli interessi generali della comunità”
E qui, mi pare, che l’interesse della comunità non manchi.
“alla promozione umana”
Effettivamente quelle sono esseri umani che si promuovono come possono.
“ed all’integrazione sociale dei cittadini”
I cittadini non vedono l’ora di integrarsi tra le cosce delle future socie della cooperativa.
“Questo scopo è perseguito attraverso la gestione dei servizi socio-sanitari ed educativi”
(cooperative di tipo A diciamo) ma non è il nostro caso…
“ o lo svolgimento di attività produttive finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.” (cooperative di tipo B) Bingo! Più “inserimenti” in e di “persone svantaggiate” in una cooperativa di prostitute c’è solo l’inserimento negli onesti cittadini del cuneo fiscale della nuova finanziaria.
Per dirla in parole povere: una cooperativa sociale è un’impresa (una società mutualistica, per la precisione) che, a differenza delle imprese con fine di lucro, organizza le proprie risorse per il perseguimento di scopi sociali ovvero per soddisfare un bisogno collettivo, un interesse generale della collettività.
E loro lo fanno per vocazione, mica per soldi!
Per queste ragioni e per molte altre, sono assolutamente d’accordo con la Pollastrini.
Raccattatele dalla strada, tesseratele, datele una sede legale dove svolgere la loro attività socio-educativa e, visto che ci siete, spiegate loro cos’è un cuneo.
Un po’ per uno non fa male a nessuno..
Anche se cosi facendo Macchianera si svuoterà.
(E vissero tutti felici e contenti.)
Caro Leo, avrai notato che ad alcuni rispondo cortesemente, ad altri no, ad altri non rispondo proprio.
Ad alcuni ho fornito fonti e altre cose, ho proseguito il colloquio separatemente; altri li ho mandati serenamente affanculo.
Un perchè c’è, a voi scoprirlo.
Per la millesima volta: comentate il post, non me.
Comunque i dati sono strampalati. C’è una ricerca datata della Parsec secondo la quale sono tra le 18.000 e le 25.000 nel loro complesso.
Ma valutazioni più recenti e non ufficiali parlano di un numero tra le 50000 e le 80000 e circa 7-8 milioni il numero dei clienti.
L’Onu ha stimato che in Italia sono state almeno 100 le ragazze uccise dai loro protettori.Si stima infine che circa il 90% delle prostitute in Italia siano straniere.
Ma secondo me, vi giuro, si capisce di più digitando escort.
ci mancavano le favole adesso(il riferimento allo distorsione con la realtà della legislazione sulle cooperative è puramente voluto.Ed è una delle poche volte che parlo con cognizione di causa)
“E’ violazione della privacy proprio per le ragioni che hai detto. La notifica ti arriva a casa, chissà chi apre la posta”
Appunto, è aprire la posta altrui ad essere una violazione della privacy, in qualunque circostanza. Che sia una multa per autovelox, un rendiconto bancario, la lettera di un’amante o una notifica, la questione non cambia.
“è violazione della privacy anche se ad avere i tuoi dati circa i tuoi comportamenti (per quazlcosa che non è vietato) è lo Stato”
Su questo, anche in relazione alla specifica proposta da te citata nell’articolo, penso che tu non abbia tutti i torti.
“Sicchè, dato il tono, risponderò nella maniera più arrogante: per la professionalità che mi è riconosciuta nel mondo professionale della mia professione, IO sono una fonte.”
Non credo di essere stato arrogante, nel caso mi scuso, ma non giudicarmi arrogante se correggo la tua affermazione in “la professionalità che nel mondo professionale della tua professione” ALCUNI ti riconoscono.
Indipendentemente da questo, la tua professionalità dovrebbe suggerirti di essere rigoroso nella scelta delle fonti, soprattutto quando tratti argomenti così delicati, visto che è ormai evidente che la bassa percentuale di schiave rispetto alle prostitute volontarie è una tua deduzione basata su impressioni personali e ricerche di escort su Google…
Siete tutti d’accordo con tutti (che bello tutto questo stringersi mani e darsi di gomito), finchè non trovate un trans e il cliente che trombano in piedi nell’androne del vostro palazzo. Allora altro che proibizionisti.
ma se abolissero la prostituzione, come cavolo si chiamerebbe l’anno prossimo la categoria dei Blog Awards per il “Miglior blog andato a puttane”?
Magari “Miglior Blog in puttantour senza meta”.
esistono anche discreti appartamenti in quartieri insospettabili e borghesi, al cui interno vivono fantasmi più o meno colorati che non le vedi mai se non ogni tanto, di sfuggita, quando magari escono sulla rampa di un garage per respirare un po’ d’aria. oppure quando spiano da dietro le tapparelle abbassate l’arrivo dei clienti, per aprir loro la porta dell’ingresso indipendente di corsa, senza farli aspettare fuori, ché magari qualcuno li riconoscerebbe (rispettiamo la privacy!). esistono fantasmi senza nome e senza passaporti, chiuse in case chiuse e guardate a vista da individui molto grandi. esistono, facci. se poi vengano messe su internet alla voce escort non lo so. potrebbe essere, perché c’è indubbiamente chi cura i loro affari. fonte: condominio di casa mia. fonte oculare: io.
Tra gli altri, e sono davvero molti, c’è un famoso sito di escort[1] in cui per ognuna viene viene creato un forum[2] dove i clienti discuto di prezzi, prestazioni, aspetto fisico.
Per mettere la propria scheda su questi siti viene richiesto un canone (annuale o mensile, dipende) piuttosto elevato: non tutte se lo possono e/o vogliono permettere.
E infatti esistono altri siti di annunci (così come qualsiasi giornale locale di annunci) in cui di solito si trovano prostitute che fingono di essere “non professioniste”, o addirittura coppie, queste ultime solitamente fanno sospettare di una coppia formata da un pappone e una prostituta/schiava.
Facci sa quello che dice quando parla di escort, ma trovo di reale cattivo gusto insinuare (come è stato fatto dal quel ridicolo paladino di Wikipedia che a sua volta però quando viene colto in flagranza di ignoranza fa finta di nulla e svicola – comportamenti che curiosamente stigmatizza negli altri) che sia perché è un cliente. Nel caso, sarebbero comunque fatti suoi.
P.S. [1][2].com
ahò! ma dove sono finite tutte le battaglie contro lo sfruttamento della donna oggetto, tanto care alla sinistra?! Sto blog non va bene no: i commenti a qualche post di sotto trasudano di bacchettoneria di sinistra. eheheheh
le battaglie contro lo sfruttamento della donna oggetto sono rimaste a cuba spesate dal sindacato
http://www.panorama.it/societa/style/articolo/ix1-A020001036129
Tempesta, non so se ti riferisci a qualche commento cancellato in quanto offensivo o se hai letto i commenti troppo in fretta, ma non leggo una sola insinuazione in tal senso.
Per quello che mi riguarda ho cercato di esprimere il mio parere su un articolo a mio giudizio viziato dalle impressioni, anziché suffragato dai fatti, proprio perché mi sembrava assurdo, come poi confermato dallo stesso Facci, che esistessero statistiche affidabili su un “settore” così difficile da censire.
a parte il fatto che battono per strada col telefonino in mano(sai che ci vuole a comporre il 113 e farsi salvare in 2 minuti),ma togliendo le prostitute,viene meno una valvola di sfogo alle pulsioni di una valanga di maniaci.Avete pensato al sesso in vendita come riduzione degli stupri?C’è gente che non sa corteggiare le donne,le acchiappa,punto…
Facci sei grandioso,era da un bel pò che non ti leggevo in giro,tranne che sulla stampa;ci sei mancato.Continua e picchia duro contro il questo mare di qualunquismo e perbenismo.Sii ironico e sarcastico come sempre!
A voi basta aprire qualcosa dove infilare le vostre debolezze e va bene tutto. Ma certo apriamo le case chiuse così le nostre brave mogli e i nostri teneri bambini, non saranno costretti a vedere questo squallido mercimonio di corpi. Apriamo ospizi per i vecchi, centri di accoglienza per extra comunitari e case d’appuntamento per le prostitute.
Solo quelle maggiorenni però, e consenzienti, donne che hanno proprio scelto di fare le prostitute, donne che fin da bambine dicevano che da grande avrebbero voluto fare le puttane.
Mah….. in questa discussione non voglio neanche rinfilarmici dentro. Anche io avevo scritto un post al riguardo e ben più di tre giorni fa e la discussione è stata estenuante e almeno per me avvilente. Questo è il link, alla faccia della pubblicità progresso (dei contatori di accesso dei blog) questo è il link http://www.viss.splinder.com/post/9510341/Il+mostro+siamo+noi .
Tanto io vado ad aprirmi un varco nel letto
Bah, Vis, non ti capisco.
Allora, il principio e’ il seguente:
se due persone adulte decidono di fare uno scambio fra di loro e nessuna alra parte terza e’ danneggiato da questo scambio, lo scambio deve essere permesso.
Chi non e’ d’accordo?
Prendiamo il caso della prostituta non forzata a vendersi e non della tratta delle schiave che va perseguita legalmente.
Chi critica la legalizzazione della prostituzione (fatta, appunto, per libera scelta) si dimentica un dettaglio: la prostituta sceglie di prostituirsi perche’ non ha un’opzione migliore, cosi’ come il minatore va in miniera perche’ non ha alternative migliori.
Se arrivate voi, con le vostre anime belle, e dite “no, non si puo’ vivere in questa miseranda condizione” e proibite prostituzione e lavoro in miniera, la prostituta e il minatore dovranno scegliere una delle opzioni che prima avevano rifiutato perche evidentemente le ritenevano peggiori. Per questo vi ringrazieranno molto!
Se non vi piace che qualcuno voglia andare a puttane, lo posso, fino ad un certo punto, anche capire. Pero’ vi dimenticate che la prostituta trae beneficio dallo “squallore” del cliente, in quanto, appunto, e’ suo cliente. A volte dal male nasce il bene, non scordatelo.
Mi stupisce come i critici della legalizzazione non menzionino neppure questo punto.
…e comunque, giornalistone, “un altro” si scrive senza apostrofo.
Dani è l’unico modo per il “giornalistone” di non far pagare i diritti sui suoi articoli a macchianera (ricordi il nuovo art. 32?).
Poteva riscriverli oppure copiarli riempendoli di errori. Ha semplicemente scelto la seconda.
F.F. c’è un aspetto in più però, che complica il problema: la distinzione in strada = schiava, in casa = libera scelta non è rigorosa. Certo è fortemente tendenziale, soprattutto nel primo caso. Ma visti i benefici in termini di privacy del secondo non poche schiave vengono trasferite in alloggio. Che poi, benefici solo per pigrizia delle forze dell’ordine. Come tu dici basta cercare su internet escort. E allora non si potrebbe fare una capatina discreta per accertare lo status della professionista e liberare così le non consenzienti? Salvo poi il problema che queste potrebbero pure essere indotte per ricatto dei familiari rimasti in patria.
Questa mi pare una di quelle questioni che in Italia non saranno mai risolte, stretti come siamo tra moralismo cattolico per cui l'”amore” non si compra e rappresentazione ideologica femminista per la quale se una donna sceglie di fare la prostituta, in realtà non l’ha scelto. Ma poichè esistono fenomeni che nessuna legge potrà cancellare (e in generale, da non costruttivista dico: meno male) continueremo a vedere schiave in strada, trans e clienti che trombano in piedi negli androni, professioniste semiinvisibili in casa. Amen.
In questi tempi di accesi dibattiti politici su prostituzione, velo/nonvelo e gaffe terrificanti sullo stupro, mi viene costantemente in mente un’opera dell’artista Barbara Kruger: il volto di una donna diviso a metà e lo slogan “YOUR BODY IS A BATTLEGROUND”. Pare che esistano fenomeni (vecchi quanto il mondo) che nessuna legge potrà mai cancellare: le offese ai corpi delle donne.
La verità è che quando si parla di prostituzione non si sa da che parte voltarsi.
D’altra parte toccare il problema in questo senso mi pare generico.
Ci sono gli sfruttatori di donne che arrivano dall’Africa o dall’est attratte da una nuova vita.
E questo non è un problema di prostituzione, ma principalmente di ricatto e schiavitù.
Perchè non multare un uomo che va con una donna ridotta in schiavitù? Non è tenuto a saperlo? A leggere i giornali? O il problema è solo incentrato sulla tanto amata “privacy”? Stessa cosa per chi va con le minorenni. Poverini, vengono raggirati dalle megere col volto da bambina, le credevano diciottenni e invece si trovano di fronte una di 17 anni e mezzo.
Insomma, la soluzione a tutto questo sarebbe la legalizzazione. Va bene, che legalizzazione sia. Ma quest’ansia di proteggere chi finanzia schiavitù e pedofilia mi pare esagerata.
In queste occasioni più che in altre ho la netta sensazione di vivere in un mondo fatto da uomini per gli uomini.
Scusa Carlo quale sarebbe la scelta peggiore a cui sarebbero costrette le prostitute se la prostituzione fosse vietata?
E’ solo un problema di cultura, non si può fare un confronto tra le schiave minorenni costrette sulla strada a suon di botte e le escort che per guadagnare facilmente molto denaro vendono i loro “servizi”, ma agevolare i clienti invocando la privacy, le case chiuse, e il riconoscimento della professione, significa di fatto assecondare una cultura della quale la prostituzione è parte integrante.
Non si può cambiare rapidamente una mentalità che vive indisturbata da secoli, ma invece di parlare di case chiuse, bisognerebbe fare qualcosa per stroncare “concretamente” un fenomeno che si consuma nella maggior parte dei casi tra le strade delle nostre città nelle quali invece ci sono centinaia di ragazze vendute come schiave.
Ritengo però che la vendita del proprio corpo sia spesso una scorciatoia usata da persone che preferiscono non lavorare o preferiscono fare un lavoro meno duro del carteggiare sedie a San Giovanni al Natisone.
Abbiamo in sede un servizio che si occupa proprio di reindirizzare le ragazze a lavori differenti, oppure allo sfruttamento in proprio della propria “risorsa produttiva”. Almeno fino a quando non venga considerato un reato. In fondo, per quale motivo qualcuno che non sia il possessore dello strumemento di produzione dovrebbe ricavarci un plusvalore?
Dopo circa 10 anni di lavoro, e pochissimi successi nel reindirizzamento ad attività meno “informali” delle nostre assistite, ho scoperto cose sorprendenti.
Per esempio, se una ragazza arriva dalla Nigeria o dall’Ukraina, e si ritrova a fare la puttana in Italia, è probabile che facesse la puttana anche a casa. E così per tutte quante.
Tutte le storie di galline ammazzate, riti voo-doo, passaporti sequestrati, rapimenti papponeschi, sono le storie che la stampa/istituzioni/policarubba adorano, e che le ragazze – quelle che queste storie non le vivono, ma le hanno viste vivere – hanno imparato a raccontare con grande maestria.
Fino a quando esistano uomini che si dilettano nell’acquisto dei corpi delle donne, allora esisteranno le prostitute, nella stragrande maggioranza dei casi donne pigre e in parte donne costrette in schiavitù.
Certo, anche le “donne pigre” sono un preciso prodotto sociale: per quale motivo dovresti studiare, lavorare, farti venire i calli alle mani, alle spalle, ai piedi?
Hai un bel corpo, una bella bocca. Prova con lo spettacolo, magari dai qualche bacino senza amore su di un divano alla Farnesina, succhia qualche pisello ministeriale acre e sudato, e se proprio non ti va bene, c’è l’attico a Navona, o il piano terra a piazza Mazzini, magari il seminterrato alla Bufalotta o l’angolo sulla Salaria.
I primi magnaccia vivono a casa tua, e ti preparano i vestiti per mandarti, anche se priva di talento, ai provini per qualche reality, gli altri, quelli che non srebbero tenuti ad amarti e proteggerti, beh, gli altri vengono dopo.
Anyway, da qualsiasi parte giriate il caso “prostituzione” è sempre la stessa: non si tratta di legalizzare il commercio fatto sul corpo delle donne, sia fatto da schiavisti, sia dalle stesse donne “in proprio”.
la domanda vera è: ma davvero i “clienti” – termine esaustivo della questione che non è mai stato un dilemma sociale ma un’intrapresa che si basa su domanda/offerta, che non è mai stato un problema delle donne quanto invece un problema degli uomini – non riescono a tenerselo nei boxer? o, meglio ancora, ad affidarsi al bricolage?
Dacia
Un’altra ennesima caccia alle streghe.
In un Paese normale (liberale e democratico) tutto quello che succede tra adulti consenzienti, non dovrebbe interessare la politica e soprattutto il governo. Ma l’Italia non è mai stata un Paese normale.
Joe Tempesta, se “quel ridicolo paladino di wikipedia” sono io, forse è meglio che ti rivolgi a me esplicitamente, altrimenti (se non ho appena preso un caffè, come in questo momento) è probabile che manco me ne accorga. Non è un problema di svicolare, è proprio un problema di comunicazione. Non ho la minima idea di quale sia il delitto di ignoranza sul quale sarei stato colto in flagrante. Non potresti spiegarti? Altrimenti fa lo stesso, guarda, è sabato e posso anche firmarti un’ammenda in bianco.
Faccio presente che non ho insinuato niente, io: qui c’è una persona X, che parla di escort, e quando gli chiedono la fonte dice che è un professionista e tutti lo conoscono. Allora io trovo che X sia un grande a prendersi per il culo da solo, tutto qui.
Peraltro ha ragione: sarebbe ora di intervenire sull’argomento.
Sul quale non serve drammatizzare. Non perché sia drammatico, ma perché si rischia solo l’effetto bar sport. In Italia ci sono migliaia di schiave e migliaia di persone che lo fanno per scelta. Il passaggio dalla strada all’appartamento non è necessariamente positivo per la prostituta, perché spesso tra quattro mura lo schiavismo aumenta. Tutto qui.
Il giorno che gente come Facci, che pure è intelligente ma scrive solo in modo strumentale alla sua platea, smetterà di gridare allo scandalo per ogni sciocchezza, ebbene quel giorno l’Italia imboccherà la via della civiltà.
Per parlar dell’argomento, beh io non frequento prostitute, ma se uno ci va ed aumenta la richiesta di prostitute del mercato, per me è bene che questo signore PAGHI perchè la prostituzione non è un valore, ne’ assoluto ne’ relativo. Logicamente anche chi da casa sua si scarica i film ungheresi di Rocco Siffredi non è che fa tanto meglio alla società cosiddetta libera e laica del 2006.
“Una grande quantità di cattivi scrittori vive unicamente della stoltezza del pubblico, che non vuole leggere se non ciò che è stato stampato il giorno stesso: sono i giornalisti. Il nome coglie nel segno! Si dovrebbe dire: ‘operaio pagato alla giornata’.
Tutti i giornalisti sono, per via del mestiere che fanno, degli allarmisti: è il loro modi di rendersi interessanti. Essi somigliano in ciò a dei botoli che, appena sentono un rumore, si mettono ad abbaiare forte. Bisogna perciò badare ai loro squilli solo quel tanto che non guasti la digestione.”
“Il giorno che gente come Facci, che pure è intelligente ma scrive solo in modo strumentale alla sua platea, smetterà di gridare allo scandalo per ogni sciocchezza, ebbene quel giorno l’Italia imboccherà la via della civiltà”.
(Medo)
Lo dichiaro ufficialmente scemo del mese.
Fondamentalmente, “un altro” si scrive senza apostrofo.
Credo che l’errore fatale per la società italiana non sia stata la Legge Merlin, bensì l’aver mancato un articolo della Costituzione che sentenziasse: “il sesso è Esente”.
Esente dalle tasse, dalle chiacchere, dai sermoni, dalle teologie delle liberazione.
Io ci trovo niente di scandaloso nelle prestazioni a pagamento: la maggior parte di queste avviene consensualmente, discretamente e non c’è oltraggio ne mercimonio incluso.
Libere donne si procurano da vivere per un tenore più agiato, uomini non bellissimi ed un poco soli si procurano un po di illusioni e si tirano un po’ su. Ovviamente anch’io concordo che non ci debba essere sfruttamento delle prestazioni altrui, ma in questo la tecnologia (Internet) aiuta a disintermediare il pappone ed a rendere le prestatrici d’opera libere proprietarie del proprio corpo.
Le mogli ed i bambini a casa non starebbero meglio senza la prostituzione, forse si beccherebbero qualche legnata in più.
Ripeto “Il Sesso è Esente”. Dalle Tasse, dalle chiacchere, dai sermoni, dalle teologie”.
E Amato ha fatto un’uscita pietosa parlando di quei 7-8 milioni di uomini che vanno a puttane. Li ha definiti squallidi. Un altro attacco al Ceto Medio.
“Per la millesima volta: commentate il post, non me.”
Testibus, non testimoniis creditur
dovrebbe saperlo f.f.
Ah già, non è del mestiere..
è curioso notare che si vogliono ripristinare case chiuse mentre tutto va a puttane(che stia tornando la monarchia?)
Claudiano hai ragione, è meglio che gli uomini vadano a puttane e si sofghino con loro così quando poi tornano a casa sono più tranquilli e non picchiano la moglie e i figli.
Ma gli uomini sono davvero tutti così celebrolesi o tu ti ritieni solo un caso particolare?
Cara Vis,
cos’è celebrolesi? Dei lesionati dalla celebrità?
Comunque preferisco sacrificarmi io, per tutti.
Si guarda, sono io il mostro, il subumano, lo schiavista di minorenni.
Gli altri vanno a mignotte, e io sto qui a rispondere a una come te.
(Scusate in anticipo per la lunghezza del post!)
Cara Vis e molti altri,
c’e’ la prostituzione forzata e quella per libera scelta. Nessuno qui, credo, e’ in favore della prima. Il dibattito e’ sulla seconda (a) e sulle relazioni fra le due (b).
(a) Mi sembra che per alcuni la prostituzione per libera scelta dovrebbe essere proibita. Non sono d’accordo per motivi morali come ho detto sopra. Brevemente: questo tipo di prostituzione e’ per me uno scambio come un altro.
Alcuni non sono convinti: secondo loro tale pratica e’ intrinsecamente ripugnante e va combattuta.
Bene, ho due obiezioni:
1) voi volete abolire il mestiere piu’ vecchio del mondo, come dice Facci. Mi sembra irrealistico come progetto. Si possono certo fare campagne di sensibilizzazione sul tema. Ma sapete di una societa’ dove non esista il meretricio? La storia del secolo passato dovrebbe insegnare che certe cose difficilmente si cambiano: i campi di rieducazione cinese l’uomo nuovo non l’hanno prodotto.
2) voi volete proibire una transazione tra due adulti consenzienti perche’ la trovate ripugnante. Pero’ se vi premono, che so, le unioni fra gay, l’eutanasia o la cannabis libera, come pensate di difenderle contro il papa? Per coerenza non potete fare appello alla difesa della liberta’ individuale; dovete probabilmente sostenere che i valori del papa sono sbagliati e i vostri sono quelli giusti. Opinione personale: non mi sembra una via facile.
(b) Veniamo adesso alle relazioni tra le due forme di prostituzione. Nessuno qui, mi sembra, ha dati e studi attendibili e cosi’ mi limito a speculare. La mia idea e’ che liberalizzare e incoraggiare (magari con case chiuse o quartieri rossi) la legalizzazione della prostituzione, gioverebbe anche alle schiavizzate.
Da una parte sarebbe piu’ facile combattere la prostituzione sulla strada: i clienti non rischierebbero multe per la strada ma andrebbero in casa piu’ volentieri.
Dall’altra si creerebbero vie di fuga per le schiave dato che potrebbero mettersi in proprio piu’ facilmente (“proviamo a sentire se in quella casa chiusa hanno bisogno di un’altra?”). Adesso molte non hanno scampo e finiscono nelle braccia del protettore.
Insomma, il nostro bigottismo causa, in parte, il sottobosco criminale e quindi lo schiavismo.
Claudiano, grazie di aver concentrato i tuoi sforzi su quella “elle”, in alcuni casi, soprattutto quando si parla di errori ortografici, è bene essere molto precisi e attenti. Anche perchè è più facile essere precisi e attenti con gli errori ortografici piuttosto che con un fenomeno che tutto sommato è una bella risorsa per gli uomini.
Carlo sarò lunga:
La libera prostituzione non è ripugnante, è come dici tu un libero scambio tra due persone adulte, nessuno la vuole vietare anche se favorirla (e basta accendere la televisione per accorgersi di quanta “carne” sia in vendita) non è immorale ma avvilente perché il percorso che conduce una donna a prostituirsi è quasi sempre il frutto di una “cultura” e una società che non è in grado di offrire prospettive più allettanti.
Non a caso la prostituzione prospera nei paesi e nelle realtà più povere nei quali alla libera scelta di prostituirsi si è arrivati per necessità.
Ostinarsi a ritenere che non si possa, col tempo, non dico eliminare ma almeno ridimensionare di molto il fenomeno solo perché il meretricio è sempre esistito, è un tipo di approccio estremamente ipocrita al problema: anche la schiavitù è sempre esistita, e la pedofilia, lo stupro e persino l’omicidio ma non mi pare che per quanto questi fenomeni non siano stati debellati, ci si sia arresi di fronte all’evidenza della violenza e si è combattuto battaglie e fatto guerre contro una mentalità che riconosceva ai più forti il diritto di usare i più deboli.
Ben venga la libera professione, ma onestamente tra le migliaia di prostitute che ad ogni livello operano nel nostro paese quante pensi che svolgano la professione “liberamente”, quante sono coloro che hanno scelto questo mestiere solo ed esclusivamente perché per calcolo è molto più redditizio di altri e quante invece quelle che ci si sono trovate perché costrette dalle circostanze della vita?
Io ho la nettissima sensazione che molti come te, per comodità, preferiscano accusare chi la pensa diversamente di peloso moralismo scomodando per questo la Chiesa e la sua condanna ad altri fenomeni sociali estremamente di attualità.
L’unione tra gay, la cannabis libera o l’eutanasia, sono scelte estremamente individuali che non basandosi su un tornaconto economico tra le parti, non lasciano dubbi sulla volontà degli individui. E ti dirò di più, personalmente sono anche per il proliferare dei privè, degli scambi di coppie, delle orge, del sado maso e di tutte le varianti possibili e immaginabili che il sesso può offrire.
Ma quando è il denaro a regolare quelle che vengono definite “libere” scelte, tendo ad essere molto diffidente su questa “libertà”.
E non si può neanche ritenere che una libertà individuale sia tale solo perché è lo stesso interessato a manifestare la sua volontà, prima è necessario essere sicuri che l’individuo abbia avuto a disposizione tutti gli strumenti necessari a fare le sue valutazioni.
Altrimenti quando per esempio condanniamo l’usanza del velo per le donne mussulmane, di cosa parliamo? Se chiedi a queste donne cresciute in una cultura nella quale la donna è considerata un oggetto di proprietà dell’uomo, sono le prime a dirti che il velo sono loro a volerlo portare per proteggersi dagli uomini.
E non entro neanche in merito all’idea di riaprire le case chiuse nelle quali le schiave del sesso possono rifugiarsi per sottrarsi ai protettori. Credi davvero che il desiderio di queste ragazzine importate a vagonate dai paesi dell’est sia quello di poter svolgere la professione in tutta sicurezza? Pensi che offrirgli la possibilità di essere protette dalle istituzioni sia una forma di civiltà?
E tu, uomo, che paghi una ventenne ucraina che esercita la professione in una casa chiusa, ti sentiresti la coscienza a posto?
Mah, mi chiedo quanti di voi abbiano figlie femmine e quanti sarebbero contenti se vostra figlia tornando un giorno a casa, vi dicesse che ha deciso di fare la escort perché è un lavoro come un altro che richiede poco impegno ed è molto redditizio. Naturalmente come libera professionista o in una casa chiusa tutelata dallo stato.
Quando si parla di prostituzione ci sono due tipici atteggiamenti.
UOMINI: generalmente gradirebbero un ritorno alle casa chiuse (tanto nessuno riuscirà ad estirpare il mestiere più antico del mondo…..e vai conl a prossima “giratina”).
DONNE: è uno scandalo che si sfruttino le donne, tartassiamo i clienti.
Ogni tanto c’è anche qualche incrocio (uomini contro clienti, donne pro case chiuse) ma è solo a fini politici, interesse “di facciata” (non nel senso di Facci).
Io dico, con convinto qualunquismo che però me lo strappate di bocca.
Ci sono problemi ben peggiori.
Continuo a credere, dato il mio livello di fiducia nella capacità delle sovradimensionate Società-che-tutto-regolano, di risolvere le cose che l’approccio migliore alla prostituzione nel XXI secolo sia di derubricarlo completamento dall’Agenda politica e lasciare il mondo del sesso (anche a pagamento) libero di adattarsi al cambiamento delle abitudini, dei costumi ed anche della tecnologia.
1) non credo alle case chiuse ed alla professione regolata. In Italia non riusciamo a far pagare le tasse ai parrucchieri, figuriamoci alle prostitute. Trovo piu avvilente, per una donna inserire questo mestiere nel suo curriculum ed intrattenere un rapporto con il ministero delle finanze (partita Iva, tasse) che non l’esercitare la professione liberamente, in maniera discreta e senza pubblicità, La prostituzione puo essere la scelta di una volta sola, per brevi periodi. Non ci deve essere un career planning, ne tracce sul libretto di lavoro (se ancora ci fosse)
2) tutti vogliamo evitare la schiavizzazione delle ragazzine. La maggior parte dei protettori sono irregolari, già appartenenti alla malavita comune. La formazione di case chiuse non riduce l’influenza della malavita (avete presente il pizzo pagato alla mafia su regolari attività produttive?). Va stroncata la malavita nei comportamenti, vanno ridotti gli irregolari, bisogna rendere le donne indipendenti da questo meccanismo di protezione-sfruttamento con altri mezzi.
3) non vorrei sembrare blasfemo ma credo che Internet avrà lo stesso impatto sulla prostituzione che ha avuto in settori come quello aereo. Li grazie alla disintermediazione sono nate compagnie low cost ed un modo tutto nuovo di gestire la qualità del servizio. La possibilità per le prostitute di promuoversi via internet da un lato le allontana dalla strada e dai protettori, da un lato le incentiva ad avere con il cliente un rapporto meno distaccato. Esistono addirittura siti di recensioni delle ragazze che promuovono le migliori cosi che anche i clienti sono meno a rischio fregature/incazzature/violenza. A prima vista (cara Vis) può sembrare avvilente. In realtà è un modo per gestire in maniera piu umana una “transazione” come l’abbiamo chiamata finora, che è sempre avvenuta e sempre avverrà.
Detto questo (cara Vis) temo che l’infelicità tra uomo e donna non c’entri nulla con la prostituzione che è un sintomo e non una causa. Se le famiglie non sono felici dobbiamo cercare radici piu profonde, filosofiche direi, sulla incomunicabilità umana. Non ha a che fare con il numero di ucraine sulla strada. Se non ci fossero l’uomo troverebbe comunque un bar dove bere, un biliardo dove giocare, uno schermo da guardare.