Ucoii fuorilegge / 2

La sigla Ucoii sta per Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, e, senza giri di parole, è l’Islam non moderato.


In pratica è la filiazione italiana dei cosiddetti “Fratelli musulmani”, una setta che in Italia, appunto nelle fila dell’Ucoi, ospita profughi che risultano ricercati in Siria e in Egitto. Dovrebbe essere un movimento ecclesiale, ma in sostanza è un movimento politico che prende posizioni ed emette comunicati su tutto, tanto da suggerire il voto per certi partiti politici (per esempio i Comunisti italiani) e da usare le moschee al posto delle sezioni di partito, così da imporsi come egemone su tutti i musulmani del Paese.

Sono una minoranza che diviene maggioranza per militanza e intraprendenza, sicchè una buona parte delle moschee italiane, farlocche o simil-garage che siano, in pratica è gestita da un’organizzazione che legittima il terrorismo suicida iracheno e palestinese, da una onlus i cui dirigenti aderirono al “Campo antimperialista” che raccolse fondi in favore dei terroristi-partigiani iracheni, è gestita da chi esaltò il successo elettorale di Hamas e da chi ora solidarizza con Ahmadinejad nel dichiarare che Israele non ha diritto di esistere; sono coloro, poi, che incolparono l’invadenza italiana dopo la strage di Nassyria, e che la scorsa estate, in un annuncio sui giornali, paragonarono Israele a Hitler.
Gli esponenti dell’Ucoii, notarella, sono coloro cui giornalista Magdi Allam addebitò le minacce per le quali oggi è pluri-scortato, peraltro mai ufficialmente smentito.

Sono molte cose, i signori dell’Ucoii: il loro leader, Hamza Roberto Piccardo, è colui che nel commento introduttivo del Corano più venduto d’Italia (Newton Compton editore) scrisse che gli ebrei sono truffatori, scimmie, porci, usurai e inventori dell’Olocausto: parole di cui il medesimo Piccardo, nel maggio 2005, dovette chiedere ammenda. Ma ammende e buonismi non sono un problema per l’Ucoii: nel luglio 2005 pubblicarono addirittura un “Manifesto contro il terrorismo” anche se non fu chiaro di che terrorismo parlassero.

L’Ucoii è l’organizzazione che in questi giorni ha fatto saltare il tavolo della famosa Consulta islamica, organo del ministero dell’Interno composto da sedici rappresentanti di altrettante comunità islamiche italiane.
Souad Sbai, presidentessa dell’Associazione donne marocchine, aveva presentato un documento che condannava l’estremismo, auspicava integrazione in fedeltà alla Costituzione, difendeva il pluralismo anche all’interno dei vari paesi musulmani, legittimava Israele oltrechè la Palestina, proponeva l’apprendimento della cultura italiana da parte degli immigrati, la trasparenza finanziaria nella gestione delle moschee, sermoni anche in lingua italiana: davvero troppo, per l’Ucoii.

E infatti le loro controproposte sono state queste: 8 per mille agli islamici, mense islamiche a scuola e nelle fabbriche e nelle carceri e negli ospedali, “cancellazione di notizie false sull’Islam dai libri scolastici”, un bollino verde per cibi e merendine islamicamente corrette, ora di religione islamica, venerdì libero per la preghiera, lingua araba come opzione a livello nazionale, e ancora: banca islamica, mutui islamici, agevolazioni per le moschee, osservatori sulle discriminazioni dell’Islam.

In altre parole, propongono l’Islam.

L’Islam ma senza di noi, senza la nostra legge fondamentale: “l’Ucoii non rispetta la Costituzione”, ha detto più volte la moderata Souad Sbai, “e se andiano a vedere nelle loro comunità, troviamo per esempio matrimoni poligamici, in sostanza due leggi”. Due leggi soprattutto per quanto riguarda le donne, che in ossequio al Corano sono considerate inferiori a tutti gli effetti. E infatti è stata la questione femminile l’affronto più indigeribile per l’Ucoii: pretendere che loro, duri e puri, accettassero un’identità islamica non separata e conflittuale anche per quanto riguarda il ruolo della donna e della famiglia: quindi niente discriminazione, niente matrimoni combinati, no alla poligamia, no al ripudio delle mogli e all’obbligo di indossare il velo.
Inaccettabile.

E’ tutt’altra cosa l’Italia islamizzata che piacerebbe all’Ucoii. Nel loro sito internet si auspica che le donne islamiche incinte non debbano andare in ospedale, luogo impuro, bensì che lo Stato fornisca loro una speciale assistenza sociale a domicilio: “Non si vede perchè la si debba violentare con la stolidità dell’organizzazione di sala parto, che impone turni rigidi e aprioristici”.
Parto in casa, dunque, perchè è a casa che la donna deve stare: “Occorre ripensare al suo diritto di essere tranquillamente madre ed educatrice dei suoi figli, anche se questo comporta la perdita di uno stipendio”.

Stia quindi a casa, la donna, e ben sorvegli l’educazione islamica mal impartita dalla scuola italiana: “La prima proccupazione è che i figli non divengano oggetto di propaganda cristiana o atea, tendente a confondere i suoi principi dottrinali”.

“Giù le mani dai nostri bambini” ha perciò risposto Souad Sbai di recente a “Porta a Porta”. E a ruota: l’Ucoii sia sciolta per legge, le hanno fatto eco la maggior parte delle organizzazioni islamiche moderate, peraltro non da sole.
Ma l’Ucoii appare imperturbabile. Il Paese, a sentirli, è cosa loro, o presto lo sarà: “Nel 2010 ci saranno cinque milioni di musulmani”, scrivono nel loro sito, e “considerando che tutti gli indicatori demoscopici non cessano di registrare la diminuzione e l’invecchiamento della popolazione italiana, ci pare evidente che il ruolo che la comunità islamica svolgerà in questo paese, proiettato come un ponte naturale tra le due sponde del Mediterraneo, sarà inshallah notevole”.
Inshallah.
Così parla un movimento che di fatto è l’emanazione di movimenti integralisti islamici internazionali. La democrazia, questo orpello provvisorio, permette loro questo e altro. Con la nostra sentita collaborazione.

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22 Commenti

  1. L’aspetto più grottesco di questa discussione è che si delinenano due schieramenti con feroci sostenitori (apparenti) della tolleranza zero contro l’islam da una parte ed indolenti convinti della legittimità di tutto quel che fanno gli ‘islamici’.
    Non è possibile che questa sia la realtà.
    Ed allora non è possibile convenire su qualcosa ?
    Per cominciare, non si può p.e. convenire sul fatto che certi comportamenti debbano essere perseguiti non perchè espressione dell’ “islam” o di qualsiasi altra ideologia o convinzione (o convenienza…), ma perchè illegali ?
    E, parimenti, che certi comportamenti sgradevoli per quelli che si sentono ‘padroni a casa loro’ ma legittimi non possono esser perseguiti (a meno di far leggi come quella in Francia sul genocidio armeno) e quindi è inutile continuare a menarla ?

    E cominciare a pensare tutti che è ora di finirla con ‘sta storia del conflitto di civiltà, chè la civiltà cessa di esistere quando si arriva al conflitto…

  2. Sapu, non c’è uno schieramento di tolleranza zero contro “gli islamici”. C’è uno schieramento di tolleranza zero verso “certi islamici”, quelli non-moderati: una minoranza numerica (assai monoranza) ma una maggioranza per intraprendenza e invasività anticostituzionale. Questo schieramento si chiama Ucoii.
    E’ chiaro, ora?

  3. Solo una cosa, perchè altre obiezioni sono state già dibattute in altre occasioni ( Hina, la ragazza siciliana , etc..) SE la scuola di via Quaranta era così pericolosa, questa fucina di kamikaze a getto continuo, e SE, come scrive Facci la nostra Costituzione basta e avanza per proteggere il nostro vivere civile, mi potreste dire perchè l’unico appiglio che hanno trovato per negare l’autorizzazione all’apertura è di tipo tecnico?
    Per carità, è sacrosanto negare un’autorizzazione per problemi logistici, anche se magari se si fosse stati così scrupolosi in passato si sarebbero evitate tragedie tutte italiane.
    Però, ecco, dove sono, all’atto pratico, tutte le devianze e aberrazioni che si insegnavano nella scuola? Nessuna che sia arrivata a qualche Provveditorato, qualche prefetto, di forza tale da reggere l’autorità preposta al controllo?

    Io non nego affatto che ci possa essere pericolo e che ci sia bisogno di vigilare.Ciò che mi lascia esterrefatta è questa isteria, come se davvero non avessimo gli strumenti per difenderci, come se le nostre regole non fossero sufficienti a garantirci dai problemi derivati dalla convivenza.

    Facci, hai citato un documento che prova che chi è preposto alla sorveglianza sta facendo il suo lavoro.Immagino che al Ministero siano appunto consapevoli di questi pericoli.

    Ancora, riguardo a ciò che ha scritto Hamza Piccardo nell’introduzione al COrano , qui si può leggere della diatriba.E’ una nota scritta proprio da Magdi Allam quindi dovrebbe essere una nota degna di fiducia, visto il credito che sembrate attribuire a questa persona.

    http://www.amislam.com/corriere5.htm

    Ovvero, una diversa lettura del Corano che è stata contestata da alcuni esponenti islamici e che lo stesso Hamza Piccardo ha provveduto a rettificare.
    Discutibile? Certo. Allarmante? Non mi sembra.

    ( scusate se questo messaggio vi arriva due volte, ma sembro avere problemi ad inserire commenti )

  4. Facci, non è chiaro, almeno per quanto riguarda l’analisi di maggioranze e minoranze.
    Chiedo dove finisce la loro invasività e dove comincia l’eccesso di spazio che viene (pretestuosamente ?) concesso da chiunque ne parla come fossero i portavoce di un’intera categoria.
    E chiedo se non si possano perseguire, con unilaterale approvazione, per condotta e comportamento illecito piuttosto che per la loro intraprendenza o mancanza di moderazione.

    Poi, non è per fare del benaltrismo, ma in un paese dove si tollerano (leggi: non si perseguono come si dovrebbe) manifestazioni col saluto romano (o comizi sulle doppiette padane pronte a sparare o membri del clero che influenzano il civile legiferare o episodi come quello capitato a Pansa: l’elenco è lungo) si può realisticamente pretendere il pugno di ferro contro gli ucocosi o le dacia valent ?

    Rinnovo: se questi commettono reato che li si punisca per il reato, se si teme o ci sono indizi di reato che si vigili o si proceda per sventare e prevenire.
    Sennò continuo a pensare che sia più degno che le loro (presunte o presumibili) cazzate vengan seppellite da una risata o un silenzio carico di compatimento piuttosto che dalla lotta preventiva.

  5. No Sapu, non mi pare il caso di minimizzare. Rileggi l’esaustivo commento di Marcos e chiediti se sia giusto fare paragoni con i reati di opinione, i non reati e gli episodi di comune vandalismo politico che citi tu. Le leggi si facciano rispettare, dici. Giusto. Ma se ne possono anche creare di nuove. Non sarà un caso, per fare un esempio, che in due dei paesi più laici del mondo islamico, Turchia e Tunisia, il velo sia proibito per legge. Poi ci sono allarmi che non hanno a che vedere con norme del codice, ma solo con l’arroganza di alcuni e la paura di altri che spinge all’autocensura – Submission, Idomenea di Mozart, dipinti di altre epoche raffiguranti scene “offensive” nei confronti dell’Islam fino ad arrivare alla canea per il discorso di Ratisbona di Ratzinger. Che certo, non si è scusato, però poi la Chiesa affronta il problema criticando le vignette danesi, dicendo sì all’ora di Corano nelle scuole del Baden-Wuertenberg, regalando terreni di sua proprietà per costruire moschee. Ecco, io preferirei prevenire qui situazioni proprie dello splendido multiculturalismo olandese.

  6. Contribuisco alla discussione con un post inutile, ma tanto e’ inutile anche la discussione, per quanto interessante.

    Consideravo la cosa da un punto di vista “fuori dal sistema” e mi davo le seguenti spiegazioni:
    (scegliete quella che preferite, se c’e’)

    – il “pericolo islamico” esiste, sta a noi e alla nostra classe politica (ahime’) trovare una soluzione.

    – il pericolo e’ solo una invenzione dell’occidente. Finita la guerra fredda occorreva trovare un nemico, come nel passato, esistente o no. Per fare cio’ possono essere utili i nostri giornalisti che non sono liberi, ma sono asserviti, per danaro, alle strategie di potere.
    Lo abbiamo gia’ verificato, per soldi qualcuno e’ disposto a dire tutto, il suo contrario, e ad agitare spauracchi ad uso del popolo.
    Poi, il popolo adora avere paura: perche’ non farlo contento?

    – la questione islamica e’ di moda. Ne parlano tutti, perche’ stare li’ a parlare di problemi reali? Scriviamo un post a bischero, va’.

    – il nostro gioralista Facci, per quanto bravo scrittore, ha dei problemi personali che lo portano ad avere paura di tutto e di tutti. E’ un caso di buonafede, si curi.

    Vi saluto e vi amo tutti.

  7. quoto Sapu completamente!
    @slowfinger
    “Perché il libretto rosso insegna che fa comodo trovare ricette buoniste e assolute, applicabili ovunque e a prescindere da tutto e tutti, come più fa comodo, in una melma di qualunquismo inconsapevole, demagogico e ignorante.”
    SPOT:Hai un problema con qualcuno?
    non sai come fare?
    accusalo di essere comunista!

  8. Eretico, è inesatto. In Turchia il velo non è “proibito per legge” tout-court: è proibito portarlo alle donne nelle università ed a quelle che lavorano negli uffici pubblici, e serve a sottolineare la laicità della Repubblica Turca.
    Per strada è normalmente tollerato, ma l’ineffabile Allam scrive “Addirittura in Tunisia e Turchia è proibito indossare qualsiasi tipo di velo nei luoghi pubblici.”. Praticamente falso.

  9. Prendo atto della precisazione, V, e mi tengo la Tunisia. In ogni caso, le norme turche, anche al netto della tua precisazione, rappresentano praticamente un unicum- positivo – nel mondo islamico. Mi piacerebbe che della possibilità di creare leggi ad hoc, magari sul modello francese, ci si ricordasse anche qui.

  10. Il dettaglio è che la moglie e le figlie di Erdogan portano il velo e vogliono proporre un referendum per reintrodurlo, mentre di recente ci sono stati episodi di donne allontanate da determinati luoghi non perchè avevano il velo, ma perchè non l’avevano.
    Non parliamo della Turchia, che è meglio.

  11. Poldo,

    ribadisco il concetto aggiungendo: non avendo il coraggio delle proprie idee.

    > … accusalo di essere comunista!
    Non sono così sadico, mi limito a farlo quando serve.

    P.S. Le comuni tastiere montano ben due tasti per le maiuscole. Non è necessario usarli contemporaneamente, e se ti fa sentire meglio puoi persino usare quello destro.

  12. @ slowfinger
    voglio tranquillizzarti!Non ci si può confrontare,almeno con te!
    Io ho parecchi amici arabi,ci confrontiamo quotidianamente,faccio con loro ciò che non potrò mai fare con te!Non posterò più!Non posso farlo,non con te!Ti auguro tante belle cose!
    P.S.Ti sono bastati pochi post per dare un giudizio su di me….se questo tuo metodo lo applichi anche nella vita…sei uno di quelli della verità assoluta,che non chiedi mai scusa!Auguri.

  13. Per quanto vedo, chi si sottrae ai “confronti” non sono certo io. E’ fin troppo rassicurante accettarne solo alcuni, magari anteponendoli al dialogo. Nei miei le parole hanno un senso preciso, se vuoi distorcerlo il problema è tuo.

  14. Concordo solo nel dire che dovremmo fermarci e pensarci un attimo, in modo che un futuro partito islamico semplicemente non possa mettere mano a certe cose (pena di morte, stato laico, diritto all’uguaglianza). Per il resto, non capisco perché facci non risponda a Poldo. Nel caso che ha coinvolto il papa pochi islamici hanno mantenuto la calma come l’Ucoii. L’accenno alle moschee/garage è vergognoso (solo chi può permettersi il duomo di milano ha diritto a pregare il suo dio?) e spero che sia dettato dalla tua solita incapacità a fermarti, che ti fa essere dove sei alla tua età.

  15. “La tua solita incapacità a fermarti, che ti fa essere dove sei alla tua età”.

    Perchè, dove sono?

  16. Ok ok Facci, non ne parliamo.
    Comunque sei un bel tipo: uno parla di una legge dello Stato, e tu controbatti citando il caso delle figlie del premier che portano il velo (per imposizione di qualcuno o per scelta propria? Rappresentano lo Stato turco?) e che “vogliono reintrodurlo” – no buono – attraverso, udite udite, un istituto di democrazia diretta. E’ un ben strano modo di imporre qualcosa, farlo approvare per legge dalla maggioranza dei cittadini, non trovi?

    (Certo che però, almeno una delle 5W potresti metterla, eh: “di recente ci sono stati episodi di donne allontanate da determinati luoghi non perchè avevano il velo, ma perchè non l’avevano.” Non un grande esempio di giornalismo, ne converrai. Ma sono fiducioso che adesso fornirai date, ore e luoghi.)

  17. Versetto V, 33 del Corano: «In verità la ricompensa di coloro che combattono Iddio e il Suo Messaggero e si danno a corrompere la terra, è che essi saranno massacrati, o crocifissi, o amputati delle mani e dei piedi dai lati opposti, o banditi dalla terra: questo sarà per loro ignominia in questo mondo e nel mondo a venire avranno immenso tormento»

  18. ma chi siete voi per dire cose accetabile e cosa no? no al velo no alla poligamia qual e’ la vostra morale di ferro che vi fa sentire in grado di dire cosa va bene e cosa no . vi dico io casa avete di offrire : matrimoni omosessuali con diritti ad adottare bambibi, divorzi ogni 4 minuti ( la maggiranza dei quali per tradimenti), pedofilia galopante, donne senza onore che ai 14 anni si vantano di avere gia avuto sesso, la vostra e una societa senza regole, ne onore disposti a far tutto per ottenere beni terrenali , piu soldi pensate di avere piu potenti diventerete (poveri stupidi), la comunita islamica e la unica comunita che ancora mantiene viva la luce di DIO , che voi disperatamente cercate di spegnere sia per idiozia o per cattiveria , io sono musulmano e l’effetto che hanno prodotto in me le cose lette qui e la de voler ancor piu bene il mio popolo e la di disprezzare con maggior forza la vostra societa deficiente, comunque sia chi attacca con tale rabbia l’islam , e lo dico per sperienza, sono i drogati con lauree , omosesssuali, lesbiche o leghisti (vale dire agenti senza scrupoli pagati dal sionismo internazionale )categorie nelle quali filippo facci trovera sicuramente una appartenenza Allah akbar

  19. Il F.F. sovrastante non sono io, e non ha importanza se io condivida o no quella ha scritto. Se ci riprova giuro che gli scateno l’inferno, e non sarebbe la prima volta.

  20. Prossimamente alla sbarra l’ex poliziotta «nera», già europarlamentare «rossa», Dacia Valent. Su richiesta del pubblico ministero Erminio Amelio il Gip l’ha rinviata a giudizio per concorso in rapina. I fatti contestati risalgono al 2003 allorché la Valent, 43 anni, somala di Mogadiscio, ex agente di colore della Ps si sarebbe appropriata del portafogli e del telefono cellulare di una cittadina d’origine polacca che si era recata negli uffici di un’associazione (dove la Valent lavorava) per denunciare discriminazioni ai danni di alcuni immigrati.

    Stando all’ipotesi accusatoria l’esposto sarebbe scattato in seguito a una iniziale incomprensione e alla decisione dell’ex parlamentare di prendere i documenti alla donna polacca. Quel che è successo poi lo stabilirà il dibattimento.
    La signora Valent non è nuova a incidenti giudiziari. Nell’aprile del 1995 venne arrestata a Riano Flaminio, vicino Roma, per tentato omicidio nei confronti del convivente belga Luc Tsfmbae Mutshail al termine dell’ennesima, violentissima, lite. «Correte l’ho accoltellato» disse in lacrime al 112 dei carabinieri.

    «Voleva lasciarmi – spiegò a verbale -, io non ho capito più nulla, sono corsa in cucina e l’ho colpito al braccio». Sette giorni di prognosi per lui, Rebibbia per lei. Un anno prima toccò a Mutsahil, vice presidente dello Score (la Conferenza permanente per l’eguaglianza razziale) finire in manette per violenza e oltraggio al termine di un bisticcio con la convivente che l’aveva sbattuto fuori di casa. L’uomo aveva chiamato i pompieri e all’arrivo delle prime volanti, si ribellò a entrambi. L’immediato ritiro della denuncia da parte della Valent consentì a Mutshail di evitare il carcere.
    Figlia di un diplomatico italiano e di una principessa somala la Valent ha vestito la divisa della polizia salvo abbandonarla per la politica. Nel 1989 divenne famosa, suo malgrado, per un’aggressione a sfondo razziale subita a opera di uno sconosciuto che non venne identificato dai colleghi in divisa e che per questo finirono sott’inchiesta per omissione d’atti d’ufficio. Nel 1992 fu protagonista di un’insolita vicenda di sfratto: cacciata dai proprietari dell’appartamento dopo esser stata accusata di infastidire il vicinato «per il continuo viavai di extracomunitari ubriachi».

    Europarlamentare del Pci (76mila voti), passata poi con Rifondazione comunista, da dieci anni lotta a fianco degli immigrati con l’associazione «Islamic Anti-Defamation League»: ha denunciato Calderoli per le dichiarazioni sulla nazionale di calcio francese «formata da neri e islamici», si è contraddistinta per una frase sulla morte di Oriana Fallaci: «Ora che è al cospetto di Allah, se fossimo in lei saremmo molto ma molto preoccupati».

  21. Ieri sono venuto a conoscenza della vjle aggressione di stampo islamo-mafioso ai danni della vicepresidente delle donne marocchine che si battono contro il velo,la sharia e volevano costituirsi parte civile nel processo a Brescia contro i parenti integralisti assassini della povera Hina, se in Italia vi e’ ancora uno stato degno di nome e che si faccia rispettare(in Austria i provvedimenti che sto per elencare li farebbero destra e sinistra, alla velocita’ della luce)adotterebbe i seguenti provvediment:
    1) sciglimento e messa fuorilegge dell’UCOII, confisca dei suoi beni in Italia e oscuramento dei suoi siti internet che eccitano violenza e odio.
    2)chiusura immediata del centro di viale Jenner a Milano.
    3) Espulsione dall’Italia con consguente perdita della cittadinanza per indegnita’ di Dacia Valent,Roberto Hamza Piccardo e Mohamed Dachan.

    A MALI ESTREMI ESTREMI RIMEDI!!!!!

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